Nella narrazione schizofrenica odierna la donna è contemporaneamente Wonder Woman e la piccola fiammiferaria a seconda di quanto torna più utile al contesto.
Esatto il tipico femminismo sinistro che a seconda della convenienza idolatra la donna se vince o fallisce soprattutto poi se c'è da andare contro qualche dichiarazione fatte da esponenti della destra vedi ad esempio nelle ultime olimpiadi
La femminista di Schrödinger. È contemporaneamente trionfatrice e vittima fino a che non si verifica un evento allora sceglie la condizione che gli consente di chiacchierare di più.
Il vittimismo + uno dei motivi che mi sta portando ad allontanarmi dai social. Francamente nn se ne può più: apro Fb e vedo lagne, lagne, lagne a ogni livello...anche basta! Ogni stupidaggine, ogni pettegolezzo, ogni battutaccia, ogni commento (anche cattivo e maleducato, per carità) viene amplificato a mille e fatto passare per lesa maestà. Su QUALUNQUE cosa. Un esempio che mi tocca da vicino è quello del cosiddetto "body shaming": essendo in lotta con il sovrappeso da 27 anni, nessuno più di me può sapere quanto sia brutto essere presi in giro, denigrati, discriminati per questo motivo, con quello che mi è stato detto e fatto nel corso degli anni potrei scrivere un libro. Eppure, questa cosa del "body positiviti" non la sopporto: "tutti i corpi sono belli", "tutti i corpi vanno bene così come sono" eccc....NO!Il sovrappeso a lungo andare può portare problemi di salute anche molto gravi e deve essere combattuto e curato al più presto! Altro che "siamo tutti belli cosi come siamo"! Credo che dovremmo re- imparare a distinguere una normale critica od opinione (anche sbagliate, ripeto) dalle offese. Quando ero piccola tendevo a essere permalosa e mia mamma mi diceva: "se ti offendi per qualunque cosa, è un problema tuo". Ecco, in generale è ancora così per queste cose. Sulla schizofrenia del femminismo non ne parliamo perchè si sfonderebbe una porta aperta.
Da ex "femminista attuale" che da ormai un anno si è messa in discussione (grazie anche agli studi di linguistica che ho affrontato a Lettere) non vedo l'ora di leggerlo :)
Una boccata d'aria fresca in un mondo reso sempre più malsano dall'ideologia e dall'incapacità di affrontare le questioni in maniera razionale, pacata, logica e intellettualmente onesta. Grazie per aver parlato di questo libro importantissimo!
23:09 qui dici una verità che purtroppo non si può nominare, a me è capitato di avere un rapporto sessuale praticamente "obbligato" dalla situazione e dalle pressioni psicologiche dell'altra e per evitare di fare la figura di chi si tira indietro al dunque (sia mai che un uomo ci ripensi e non voglia fare sesso) ma vi assicuro che non è stato piacevole, però non è che penso di essere stato stuprato oppure colpevolizzo l'altra parte, è stato un errore da cui ho imparato che si può essere più decisi nel tirarsi indietro anche a costo di ferire i sentimenti dell'altra persona e fare la figura del "mezzo uomo".
Hai perfettamente ragione. A me una situazione simile è successa come uomo. Continuare un rapporto sessuale durante il quale non traevao piacere ma fastidio, senza però interromperlo per paura di ferita. La donna non ha colto i miei 'segnali' e mi ha violentato? Ovviamente no, dovevo pensarci prima di andarci a letto o essere più stronzo durante il rapporto e andarmene, fine.
Successo anche a me, e anzi il sospetto (non spontaneo ma influenzato da cose lette sui social) di essere stato violentato mi ha messo una angoscia inutile. Razionalizzando è come dici tu
questo "femminismo" viene spesso utilizzato da donne con problemi di rabbia personale con l'uomo laddove non è riuscita ad aver soddisfazione nei suoi rapporti con lo stesso. Una sorta di vendetta collettiva per singoli fatti personali per non riconoscere le proprie responsabilità sul fallimento dell'incontro.
Ciao Yasmina, ti seguo con piacere da diverso tempo. Il libro lo leggero’ sicuramente, grazie per la recensione critica. Sono una psicoterapeuta, e quello che hai detto e’ per me materiale di lavoro con le mie clienti, specie appunto le piu’ giovani, da ormai piu’ di 10 anni. Vittimismo, svalutazione mascherata quasi da beatificazione, responsabilità personali e lettura della mente. Non voglio essere pessimista, ma le nuove generazioni sono gia’ compromesse. Avrei tanto da dire, ma tu saprai parlarne meglio di me. Grazie.
esatto, le nuove generazioni sono già fottute direi io. Se un/a bambino/a va a vedere Barbie o il remake Disney che riscrive la storia classica pensa al lavaggio di cervello che subisce.
@@manfvedi_unofficial7548 le versioni moderne Disney non le ho viste, anche perché già quelle classiche che mi è capitato di vedere mi sembravano delle discrete cacate (adattamenti sballati, messaggi sciatti e trame piene di buchi). Salvo però "La spada nella roccia" (Edit. E "Il libro della giungla"). Barbie vabbè, neanche la commento.
Da uomo: uno dei video con il piuì alto tasso di buon senso degli ultimi anni. Comprerò il libro, ma tu devi andare a dire queste cose nelle scuole, davvero!
@@YasminaPanidovresti provarci ugualmente. Non hai idea delle slide che abbiamo dovuto subire al lavoro nel corso sulle pari opportunità e parità di genere... ed era rivolto a menti adulte, immagina a delle ragazzine di 15 anni...
Sono una ragazza di 20 anni e devo ammettere che molto spesso mi sono sentita in questo modo e che ho iniziato a disprezzare il modo in cui alcune istanze mi facevano sentire. Mi piace aver trovato un libro e un video che abbiano messo in ordine le mie parole e i miei pensieri
La posizione della vittima nella nostra società è una posizione estremamente potente. È un femminismo che pretende di dare alle donne gli stessi diritti che un tempo avevano solo gli uomini, fingendo però che questi non vengano anche con una serie di doveri. Al contrario: l'indipendenza e l'emancipazione passano per forza attraverso la costruzione di basi solide come la capacità di tenere a bada le emozioni, di analizzare lucidamente le situazioni, di assumersi responsabilità, di riconoscere quali armi si hanno a disposizione. Chi, nelle frange del femminismo, ritiene che queste capacità siano prerogative maschili sta facendo un clamoroso autogol.
Possono permetterselo xké le vecchie generazioni sono state manipolate già da piccoli, dalle vaginomunite di famiglia, a fare i White Knight socialjusticewarrior, sia x sentirsi "più masculo" sia x cercare di sc0pà🗿🥂👌🏼
@@posepause8703 in effetti c’è questa contraddizione tra voler annullare le differenze tra uomini e donne; dove la donna per emanciparsi deve essere un uomo ( vedi l’odio delle femministe verso chi sceglie la maternità invece di battersi per ridurre le discriminazioni verso le neo-mamme), mentre dal lato opposto dipingono una donna fragile che va protetta evidenziando la differenza tra uomini e donne. L’emancipazione sta nel riconoscimento e nella tutela delle differenze di genere che sono un valore. Non si tratta di una lotta di potere ma di uguaglianza di diritti e di conseguenza anche di doveri.
Lo stoicismo è prettamente maschile ed è necessario un mondo come il nostro 'pussificato' all' insegna di una balzana ginocrazia (ipocrita) e pervaso(secondo copione) da una falsa emotività 'teatralizzata', 'femminara' insomma...
Dopo questo video essendo madre di una bimba di 15 mesi sento la responsabilità di educarla in maniera adeguata a tali cambiamenti. Con un giusto spirito critico, la giusta diffidenza che non fa mai male e la consapevolezza che può difendersi. Diciamo che si sta un po’ tornando indietro al 700/800 dove appunto le donne erano fragili e andavano protette dal cavalier servente e la donna doveva sempre andare in giro accompagnata per difendere la sua incolumità. Che tra l’altro il femminismo dell’epoca lottò anche per emanciparsi da questi costumi e da questa concezione della donna.
No , oggi le donne sono più sole del 18/19mo secolo perché sono morti anche i cavalier serventi e il falso mito della donna forte e autosufficiente crea la "colpa" di essere semplicemente umana. Quando qualcuno esalta esageratamente i superpoteri femminili si sta parando il cu*o come dicono i miei amici romani. La scusa perfetta per non assumersi responsabilità basiche umane. "Sei cosi superiore, donna che puoi cavartela da sola in tutto non hai bisogno di diritti tutelati, un mondo del lavoro che rispetti la dimensione della tua maternità . Competi e se non ce la fai sei una fallita che non può aspettarsi solidarietà. Perdente. Quindi questa finta compassione per l'oppressione è solo ipocrisia
Ma è una generalizzazione questa che ora le femministe vogliono essere protette, come nel 800 Da dove avete tirato fuori queste conclusioni per me resta un mistero, però vi leggo tutti moto convinti ed allora forse sono io che non vivo nello stesso mondo/modo.
quando avra a scuola dopo qualche anno avranno rivoltato competamente la coscienza di tua figlia oltre che quella di altre bambine e bambini. queste ideologie sono parte dei programmi ministeriale senza dimenticare che nella scuoa pubblica per lo piu popoata da donne il 90% è femminista .
Non vedo l'ora di leggerlo, sento già che sarà una boccata d'aria fresca! Io mi sento molto legata al movimento del femminismo ed è un dolore il fatto che sia stato completamente rovinato da delle galline incapaci di accettare il fatto che nella vita non tutto è servito e la colpa non è del tuo essere donna! Nella vita esiste anche la cattiveria, alcune persone sono bestie, e la crudeltà non guarda in faccia nessuno! Trovo che dare tutta la colpa al patriarcato sia un modo per prendere le distanze da qualcosa che ci fa soffrire, e forse è anche un modo per non assumersi le proprie responsabilità nel percorso di guarigione. Una persona ha tutto il diritto di metterci il suo tempo per non sentirsi più solo ed esclusivamente vittima o sopravvissuta, ma è un percorso individuale che ognuno affronta con i propri tempi e modi, non perché qualcuno da fuori ha deciso che tu sarai vittima/sopravvissuta per sempre! Anche il fatto di restare molto colpite, se non addirittura traumatizzate, da un fischio per strada. Io ci credo che per quella persona sia stata un'esperienza difficile, ma non è dovuta al patriarcato! È perché questa persona, nel suo personalissimo vissuto, forse non ha le risorse per affrontare la più piccola sessualizzazione! Dare la colpa al patriarcato ti allontana dal lavorare su te stessa per capire come mai un fischio ti destabilizza così tanto! Non significa allora "via libera" alle molestie, ma tanto i deficienti esistono ed esisteranno per sempre, non è loro che devi cambiare (perché tanto non puoi), sei tu che devi capire perché non riesci a lasciar andare l'immagine di stessa costantemente in pericolo. E va bene metterci il tempo che ci vuole, ognuno è diverso, ma dare la colpa al patriarcato ti toglie ogni responsabilità dal doverlo fare prima o poi.
Cara Yasmina, sono un padre di una ragazza di 25 anni con la quale litigo praticamente solo quando parliamo di femminismo. Premetto che sono separato , che ho subito ogni genere di violenza da mia moglie anche sotto i suoi occhi, che ho un ottimo rapporto con mia figlia , che è venuta a vivere con me dal tempo del Liceo così come suo fratello gemello , che ho sempre considerato i miei figli “asessuati” in materia di scelte e di comportamenti , che sono stati educati da parte mia , soprattutto con l’esempio, nel riconoscimento del preminente valore del rispetto tra le persone di ogni genere , età, etnia , cultura . Nulla è però servito affinché lei , oggi, non abbia sul femminismo un approccio fortemente ideologico e convintamente vittimista . La pericolosissima portata della narrazione propagandistica ha quindi un riscontro effettivo sulle giovani donne, come mia figlia , che ne sono state condizionate tanto che non sono in grado di affrontare il confronto dialettico se lo stesso non parte da un punto di vista di inferiorità o superiorità a seconda delle circostanze, della donna rispetto all’uomo. Le ho girato tutti i tuoi interventi sul punto perché voci alternative da parte di donne se ne sentono molto poche ma possono essere più efficaci anche rispetto a quelle di un padre stimato. In sostanza spero vivamente che possano contribuire a sviluppare una coscienza più strutturata del fenomeno. Quindi grazie.
Aspetta che cresca. A 25 anni è normale avere atteggiamenti battaglieri, e purtroppo il femminismo e il movimento "Alfabeto" hanno la capacità di intercettare facilmente il furore giovanile e di alimentarlo. Solo poche persone continuano ad essere infervorate anche in età più avanzate, le altre o si stancano o rinsaviscono
Cara Yasmina grazie tantissimo per questa recensione, abbiamo bisogno di questi pensieri forti e lucidi ♥️ Sono cresciuta nella percezione naturale di un’assoluta parità e penso che le battaglie sbagliate siano un autogol clamoroso che ci limita e sminuisce (a partire dal cosiddetto linguaggio inclusivo, che in realtà esclude: nel “ciao a tutti” siamo sempre state dentro, nessun idiota deve escludermi da quel tutti adesso). Linguaggio a parte, il tema che hai toccato dell’importanza oggettiva dei problemi è fondamentale e, penso, esplode in una società dove i rapporti sono mediati dalla tecnologia. Bravissima anche a segnalare il nodo della donna nell’islam, che è un nodo complesso trattato superficialmente da quasi tutti
In terapia si parla di traumi con la “T” maiuscola, ossia stupro oppure un incidente grave o violenze psicologiche gravi. Poi ci sono i traumi minori che vengono definiti tali secondo il tuo vissuto: per me magari è un trauma difficile da superare mentre per un’altra persona è un’esperienza dolorosa ma superabile. Dal momento che questa tua esperienza diventa pubblica è sempre importante misurare le parole e riflettere sul messaggio che le tue parole veicolano e soprattutto a chi arriva e come può essere interpretato dagli altri. Infatti certe esperienze andrebbero condivise pubblicamente dopo averle elaborate e aver raggiunto la piena consapevolezza. Al di là della condivisione di un trauma, quando decidi di condividere un’esperienza personale o di fare divulgazione dovresti sentirne la responsabilità.
A me più che altro sembra che le persone oggi utilizzino i traumi come alibi. "Eh no su questa cosa ho un trauma quindi passerò il resto dei miei giorni ad ignorare tutto ciò" quando i traumi sono, esattamente come una ferita fisica, qualcosa che va affrontato e risolto. Non sempre sarà facile, non sempre sarà immediato ma sarà sempre necessario!
@@giuseppemaggio5894 sì affrontare un trauma non è mai facile, perché bisogna essere pronti a guardarsi dentro e a scoprire cose di te stesso che saranno poco lusinghiere e prima di accettarti per ciò che sei magari ti odierai anche. Però vale sempre la pena raggiungere un grado maggiore di auto consapevolezza. Poi i risultati variano molto dal tipo di trauma, da come si vive il processo di guarigione e quanto ti ci impegni e fin dove ti vuoi spingere a scavare e quanto dolore sei in grado di sopportare e di gestire.
@@zelindacolucci2089 a furia di guardarsi dentro c'è gente che cammina col collo storto e inciampa per davvero.. mi chiedo quanto venga accettata la psicoterapia in paesi come il Giappone?.. Roba da popoli deboli.
@@zelindacolucci2089 ci sarebbe anche una cosa da sottolineare: non in tutta la letteratura psicologica c'è consenso sul discorso dei traumi minori. Questo perché non seguono le stesse caratteristiche dei traumi veri e propri ed è il caso di dirlo perché molte persone affermano che forse hanno avuto un trauma quando è successo x (per fare un esempio) quando non funziona così: se hai avuto un trauma sai di averlo e pur non avendolo necessariamente elaborato sai a quale evento è legato. Appunto è importante capire come dici che il trauma non dovrebbe essere spunto di riconoscimento sociale (anche perché non garantisce niente di speciale oltre alla singola testimonianza di un caso non statisticamente rappresentativo nella quasi totalità dei casi). Se è spunto per unirsi a gruppo allora non stupisce che tanti vogliano affermare di aver avuto un trauma senza neanche saper indicare l'episodio. Non esiste professionista psicologo serio che compatirebbe mai un paziente che ha vissuto un trauma perché farlo evidentemente non aiuta realmente il benessere della persona ma lo incoraggia a considerarsi fragile e incapace di superare le difficoltà. Applicato a livello sociale poi arriva un altro problema ossia che si dice alla persona che è una vittima del sistema, che in quanto afferma di essere sofferente è dalla parte dei buoni e di conseguenza ciò che dice e fa (anche se violento o incita all'odio) è buono in quanto dalla parte giusta della storia ed è giusto e doveroso attaccare il bersaglio di turno sulla base del sentimento sgradevole che egli genera in noi.
@giuseppemaggio5894 è vero che si auspica che la persona elabori il trauma ma nei casi di trauma vero e proprio è molto difficile e non ci si dovrebbe aspettare che la persona di fronte a noi lo faccia. In generale c'è lo stesso problema con ogni critica del tipo "non ci si dovrebbe comportare come se si fosse incapaci e inetti", a livello sociale a volte ha senso ma a livello personale se una persona mi dice che non ce la fa a superare un problema oltre un incoraggiamento e un supporto non la posso obbligare e bisogna essere gentili e venire incontro alle difficoltà della persona. Alcune persone hanno bisogno di tempo per superare una difficoltà psicologica, altre decidono addirittura di evitarla per tutta la vita ecc. Sono scelte legittime che le altre persone possono fare nel momento in cui le concediamo libertà per sé e comprendiamo che non possiamo sostituirci a loro nelle loro scelte. Ciò detto c'è il problema della manipolazione che è molto subdolo e su questo sono d'accordissimo con te. Una qualunque persona può dirsi sofferente e pretendere che io faccia o non faccia qualcosa, è una strategia per manipolarmi. In questo senso serve sensibilità per capire quando la sofferenza è reale o strumentale o immaginaria. In ogni caso io penso ci siano due modi efficaci per trattare con queste persone con rispetto per loro e integrità per me. Mi sento di condividere questi spunti: 1) chiedi informazioni sul suo problema senza accettare subito in modo acritico la richiesta "fai questo" o "non fare quello". Se la persona è sincera imparerai qualcosa da lei ed entrerai in buona relazione. Se non è sincera molto spesso neanche sa rispondere. 2) negozia quello che dovresti o non dovresti fare. Questo spesso scontentera un manipolatore ma sarà utile e forse farà piacere alla persona sinceramente sofferente. Dopotutto il mondo non esiste per accontentare chi soffre e non bisogna soffocare i propri bisogni e desideri solo perché una persona che si dice (e magari lo è anche) vuole qualcosa. In generale non è sempre facile relazionarsi con queste persone e anche con qualche consiglio penso non esista una formula (come "se una donna segnala allora è una vittima e l'altro è colpevole") essere gentili non si prescrive, non è formale ma è contestuale.
I tuoi video mi forniscono continuamente strumenti argomentativi per difendermi dalle sxemenxe che devo subire, io come molti altri, ogni giorno. Grazie
Finito anch'io meno di un mese fa: una boccata d'aria in mezzo a tante posizioni illogiche e antiscientifiche che, nonostante gli intenti, finiscono solo per danneggiare le donne (e non solo) anziché aiutarle. Ho apprezzato veramente tanto, tra i vari capitoli, la parte sul "soffro, dunque sono", che ho sentito molto vicina: ad esempio, è vero, sono donna e lavoro in un ambito in grandissima parte maschile; vero, ho incontrato persone maschiliste per le quali una donna non dovrebbe lavorare coi computer (perché... boh?); non vedo come definirmi vittima perpetua di un sistema patriarcale dovrebbe rendermi la vita più facile. Spero davvero che anche molte femministe convinte lo leggano, anche perché come ha giustamente sottolineato Yasmina è l'opposto di quei titoli che attaccano e basta con l'intento di distruggere il movimento anziché di migliorarlo. Anche se chi legge non si trovasse d'accordo con certi passaggi, se proprio non è indottrinato fino al midollo dovrebbe ricavarne perlomeno degli spunti di riflessione. Tra l'altro ho letto "Il femminismo inutile" quasi in parallelo con un altro libro, "The Rise of Victimhood Culture" di B. Campbell e J. Manning (purtroppo solo in inglese e abbastanza difficile da reperire): quest'ultimo affronta più in generale la questione del vittimismo e mostra come esso permei molteplici aspetti della società attuale - molto interessante e ben approfondito.
La "victin card" ha il doppio vantaggio del renderci non responsabili delle nostre azioni (la colpa è sempre esterna a noi e mai siamo chiamati in causa) e contemporaneamente nel vantare un credito infinito verso il mondo. Perchè se sei sempre vittima puoi e devi sempre avere qualcosa come compensazione della tua condizione. Comodo no?
Non ho letto nessuno dei due, segnalo comunque che anche in italiano esiste _Critica della vittima_ di Daniele Giglioli, che sembra muoversi da una prospettiva analoga. Grazie per aver segnalato quel testo, lo cercherò.
Una società in cui siamo tutti narciso egocentrici… sembra ovvio produca vittime, no? Complimenti comunque a questo canale, sia a Yasmine che agli utenti perché non ho mai commentato prima ma vedo quasi sempre spunti interessanti e comment intelligenti
Gentile dottoressa, ho letto il saggio di Annina Vallarino, da lei consigliato, e ho apprezzato molto sia il contenuto che l' imparzialità, l' equilibrio e il buon senso con cui l' autrice ha affrontato il tema spinoso del neofemminismo. Grazie ancora, dottoressa.
Salve Yasmina Sono un padre di una giovane donna di 18 anni. Spesso guardiamo film insieme e spesso quando danno un ruolo femminile all'attrice e le danno una connotazione vittimista lei insorge e non si riconosce in questo clique. Io la ringrazio profondamente perché avendo 55 anni mi sono trovato spesso concorde con le battaglie femminili. Ora devo dire che talvolta le trovo eccessive e pericolose proprio per gli aspetti che ha citato. Io come uomo ancora ora devo crescere in consapevolezza ma è un viaggio che fortunatamente non ha mai fine. Sento di augurare a mia figlia e anche a tutte le donne di abbracciare questo viaggio serenamente. Le sue parole sono aria pulita per me.
Ti ho scoperta da poco, complimenti, sei una bomba! E concordo con quasi tutto ciò che esponi, io mi sono sempre ritenuta una donna forte e indipendente, cresciuta da una madre a sua volta cresciuta da una madre forte e indipendente, e non mi riconosco affatto in questa sterile e distorta narrazione della donna come essere debole, spero che le donne aprano gli occhi, inizino a responsabilizzare sè stesse e soprattutto, che la smettano di contrapporsi agli uomini, è arrivato il momento di superare anche il femminismo e cooperare tutti insieme, ognuno con le proprie peculiarità, per una vita in armonia
Quando ci si chiede "Com'è possibile che una parte del pensiero femminista si sia incagliato su queste posizioni?", forse si può fare un passo avanti nell'analisi: palestre riservate, posti a pagamento privi di uomini al proprio fianco, canali specifici per usufruire di servizi e diritti essenziali (come il diritto allo spostamento serale sicuro), sono tutte nuove fette di mercato pronte per essere sfruttate e valorizzate economicamente. Creare nuovi soggetti fragili, isolati, "vittime", apre enormi potenzialità di vendita e consumo, dunque profitto. Il "femminismo inutile", in questa chiave, non è altro che uno degli innumerevoli dispositivi ideologici tramite i quali non tanto il patriarcato, quanto il capitalismo, si perpetua. Pippone a parte, cercherò il libro! ;)
Ho spesso discussioni molto accese su questo argomento della donna sempre "fragile e vittima", io mi sento spesso offesa e irritata quando si fanno certi discorsi che lasciano intendere che io, donna, sono un essere fragile, puro e casto, sempre vittima di ogni situazione e di ogni uomo! Questa narrazione ha stufato, sopratutto per chi come me ha vissuto una relazione di amicizia tossica con un altra donna che ha manipolato me e il suo compagno facendoci letteralmente uscire fuori di testa! Per molti lei è una povera vittima della vita, perché "poverina è malata, non sta bene, cerca di capire", ecco vedi, donna manipolatrice=poverina, è malata, uomo manipolatore=orribile persona da allonatanare e distruggere! Se un uomo avesse fatto quello che lei ha fatto a me e altre persone non sarebbe un "poverino", ma lei è donna quindi non può aver fatto nulla con cattiveria. P.S. spero mi scuserai se scrivo male o uso male la punteggiatura, cosa che avrò sicuramente fatto😂 a volte mi sento a disagio a lasciare commenti sotto i tuoi video per questo motivo!
Molto meglio scrivere, sbagliare, essere corretti e migliorare piuttosto che tenersi dentro pensieri ed errori mentre si lascia fuori il miglioramento. (Le coperte si avvolgono, non le locuzioni avverbiali "a volte")
@@giorgiolombardo2165 anche questo è vero, grazie! Io seguo Yasmina anche per cercare di migliorare il mio modo di scrivere e parlare. E grazie anche per la correzione
@@ila9191ti consiglio di vedere il film/documentario "The Red Pill" di Cassie Jaye (ex femminista) uscito nel 2016. Così capisci cos'è veramente il movimento femminista e cosa vuole. P.S.: Lo trovi in lingua originale su TH-cam.
La tendenza ad autodefinirsi vittime va bene oltre il femminismo. Essere vittime dà licenza di ricatto e la fragilità non è più un limite da superare ma una medaglia da esibire. Illuminante il saggio di Daniele Giglioli Critica della vittima
Grazie Yasmina e Annina è questa la strada giusta. Sono anni che vado ripetendo queste cose. La sostanza è questa. Piuttosto un altro errore del femminismo attuale è anche quello di parlare sempre dei maschi ma mai coi maschi. Sembra una sottigliezza ma è molto grave. Ed è grave specialmente quando non si analizzano entrambe i punti di vista. Chissà se hai occasione di invitare l'autrice su questo canale per una chiacchierata :) Grazie alla prossima!
@@YasminaPani buon Ferragosto o "Ferrarrosto" :) Sono contento e sarà certamente un episodio importante! A questo punto ti accenno un altro mio cavallo di battaglia ancora più delicato. Sono anni che tartasso su questo punto. Se noi insistiamo nel dire che sono tantissimi quelli che aggrediscono le donne, ed è un fatto culturale e non soggettivo, nella mente del criminale si normalizza e anzi è un ulteriore incoraggiamento nel commettere il crimine: sia perché la femmina diventa una facile e fragile preda indifesa; sia perché se lo fanno tutti si ha per forza ragione; sia perché se è un fatto culturale la colpa è della società e non dell' azione del singolo. Dai ho scritto malissimo e in fretta ma credo si capisca dove volevo andare a parare. Potevo argomentare meglio. In breve raccontare la femmina come "indesiderata" ha due effetti deleteri: il primo la donna stessa si sente oppressa a priori e il secondo il criminale si sente autorizzato, giustificato e incoraggiato. Il secondo aspetto è il peggiore in assoluto e se riusciste a farlo trapelare col vostro eloquio sarebbe formidabile. Ancora buone ferie!
ho smesso di dare ascolto alle femministe mainstream quando ho iniziato a rendermi conto delle fallacie logiche e del doppippesismo palese nei loro ragionamenti sul patriarcato e sul comportamento degli uomini. Una delle loro argomentazioni più celebri è quella della scatola di cioccolatini (non sto scherzando): come se in una scatola di cioccolatini ne trovassi uno marcio, inizierei a dubitare che tutti gli altri lo siano, così se trovassi uno stupratore, inizierei a pensare che tutti gli uomini lo siano. Il ragionamento ovviamente funziona perché, per il femminismo, gli uomini possono essere accusati di tutto e devono anche stare zitti perché sono patriarcali. Tuttavia vorrei sapere cosa direbbero le femministe se - mutatis mutandis - facessimo lo stesso ragionamento con i neri. Allora per lo stesso principio, se trovassi un nero che ruba/stupra/ammazza sarebbero tutti automaticamente ladri/stupratori/assassini? Inoltre, rispondendo alla questione delle donne in India in aereo, se mi trovassi di fianco a un uomo nero, per lo stesso principio potrei essere spostato vicino a un bianco perché mi sento più a mio agio? Il medesimo ragionamento funziona mettendoci dentro qualsiasi altra minoranza (omosessuali, transgender, disabili, ecc)
... per esempio la mia vicina di casa, sul suo profilo facebook, in copertina ha "no alla violenza sulle donne "... di fatto tratta il compagno e il figlio in maniera decisamente dominante urlando loro e facendoli rigare dritti al suo volere.......😏
Yasmina apprezzo davvero tanto queste argomentazioni sono profonde e costruttive. Non ne posso più di sentire un femminismo ipocrita che non fa altro che distruggere le donne. È terribile vedere donne che si fanno coinvolgere da questa onda di vittimismo e impotenza scambiandoli per necessità di diritti arrivando a richiedere considerazioni e leggi folli. Si incontrano donne che inneggiano all'indipendenza e nello status mentale sono enormemente dipendenti dall'uomo. Complimenti a te e Annina.
Grazie per il consiglio, sarà una lettura molto utile! Volevo aggiungere che quando parli di consenso per un rapporto sessuale, concordo anch'io che l'uomo non sempre è in grado e solitamente non ha gli strumenti (a meno che non abbia un'istruzione specifica, o un intuito fuori dal normale) per capire tutta la confusione mentale che ci può essere in una donna che si pentirà di quel rapporto il giorno dopo, oltretutto non è tenuto nemmeno ad averli! In tante dicono: l'uomo va educato! Va educato a vedere ogni microespressione che porta a intuire che la donna sotto sotto dice di no? Ma invece educare la donna a esprimere in modo sano e onesto le proprie emozioni e sensazioni e capire come mettere dei confini e come comportarsi nel modo migliore per lei questo non ne parla nessuno e mi sembra molto grave. O siamo nate imparate, o siamo delle decerebrate che vanno protette come se avessimo un deficit mentale. L'educazione dovrebbe riguardare sia uomini che donne. Paura del sesso è più che altro la paura di comprendere come siamo, i nostri bisogni e come mettere i confini. Invece il focus è all'esterno, su una minaccia a prescindere che è l'uomo e la sua cultura. Se questa è la visione la donna rimarrà sempre vittima.
Esatto! Quando qualche anno fa spiegavo il consenso ai miei figli raccomandavo il maschio di avere sempre una altissima attenzione alla questione e raccomandavo a mia figlia di essere chiara ed esplicita... Purtroppo l'ambiguità è uno strumento di potere che la donna ha affinato in secoli di cultura bisessista che oggi però è diventato molto pericoloso...
Non sono esattamente di primo pelo e da quando ero ragazzino ho capito che pur tenendo conto di un certo grado di generalizzazione, gli uomini dicono chiaramente quello che pensano mentre le donne si aspettano di essere interpretate e spesso anche i tentativi in quel senso sono destinati a fallire (Lui: "Tesoro, c'è qualcosa che non va?", Lei "Niente!" = "Per me sei morto"). Il vantaggio di parlare la stessa lingua forse è l'unico motivo per cui prenderei in considerazione l'ipotesi di una relazione omosessuale.
questa del consenso durante l'atto è l'unica cosa su cui non sono d'accordo. salvo tu non sia ubriaco marcio non mi puoi venire a dire che non hai percepito un cambiamento nell'atteggiamento della donna, suvvia. passare da una persona che partecipa ad un cadavere che respira penso sia abbastanza esplicativo.
@@alessandrosanna6962questo è verissimo, ma succede perché uomini e donne hanno realmente un linguaggio diverso...pochi e poche capiscono veramente quanto diventa facile capirsi se si tiene presente che uomini e donne hanno un cervello diverso, un modo di esprimere i propri sentimenti diverso e bisogni emotivi diversi.... purtroppo questo discorso è inviso al dannato femminismo di cui stiamo discutendo......
Qualche giorno fa, a una festa, ho parlato separatamente con due diverse donne: una giovane e carina e l'altra più matura, ancorché piacente. In quel momento evidentemente, le accomunava il desiderio di sfogarsi, ma la cosa curiosa è che la prima si è lamentata del fatto che il suo acume e le sue competenze passassero sempre in secondo piano rispetto al suo aspetto, mentre la seconda, deplorava il fatto che dopo una certa età, una volta perso l'appeal fisico, anche l'interesse per il suo cervello e la sua credibilità venissero meno. 🤔
Finalmente!!! Non ne posso più di questa identificazione della donna con la vittima. Io non mi sento vittima... Il che non vuol dire che in generale non vi siano problemi sociali yra uomo e donna, ma che mi sento sufficientemente potente, indipendente e capace da farvi fronte. E questo grazie alle donne prima di me che anziché piagnucolare hanno combattuto. Non mi riconosco nel femminismo moderno.
Il problema dell'appiattimento, a livello di percezione sociale, di problemi assai diversi e lontani è molto, molto grave. Paragonare una violenza fisica a un mero improperio (financo acclaratamente sessista) è sintomo della sempre più marcata incapacità di leggere le sfumature del reale messa al servizio di una ideologia semplicistica, distruttiva e, in ultima analisi, misandrica. Questo approccio, nonostante e contrariamente alle intenzioni di chi lo porta avanti, genera un livellamento nella percezione sociale che non può che essere verso il basso: rischia infatti di assuefare e desensibilizzare le persone anziché sensibilizzarle e spingerle verso la risoluzione dei problemi. Risoluzione che per forza di cose, dato che non possiamo occuparci di tutto contemporaneamente, non può che essere portata avanti secondo una priorizzazione tra problemi... Ma, se tutto è "ugualmente e assolutamente grave" e tutto è "massimamente degno d'indignazione", beh allora niente lo è e, cosa ancor più drammatica, niente verrà risolto.
Forse paragonare una battuta di cattivo gusto a una violenza sessuale non dipende da incapacità di distinguere diversi gradi di gravità, bensì dalla volontà di considerare anche un peccato "veniale" come "mortale" per scoraggiarlo. Insomma una scelta tattica, solo che discutibile e rischiosa per gli effetti che sono già stati illustrati.
Grazie mille Yasmina anche per questa recensione. In linea più generale fa pensare che ci sia la necessità di pubblicare libri ottimi,come quello di Annina, in cui si debba, giustamente ,"argomentare e spiegare il buon senso'. Dà una idea del più generale movimento depensante che si vede sempre più in tantissimi ambiti,uno dei quali fa il femminismo. Cioè occorre "spiegare la ragionevolezza". Quanto ero illuso un trentennio fa quando ebbi notizia del fatto che il web divenne pubblico e pensai che avrebbe contribuito tantissimo a aumentare il senso critico,democratizzando la conoscenza. Quanto ero illuso! Grazie ancora e sereno ferragosto a tutte le persone.
Letto e spolpato in un giorno. Un libro strepitoso per capacità di analisi e pieno di stimoli. Mi ha fatto voglia di comperare, tra gli altri, Lasch, Goldman, Paglia e Geng. Riassuntone: pensiero bambino + pensiero magico + iperindividualismo = il femminismo inutile (se non proprio dannoso).
Grazie per tutto questo, Professoressa Yasmina, a te e a tutti quelli come te che lottano per far venire fuori tutte le ingiustizie, per essere la voce di chi ormai viene zittito e sminuito costantemente solo in quanto avente fallo nonostante possa dire e pensare cose assolutamente sensate, un abbraccio.
Sulla questione Islam, io vi vorrei citare un video di Willita (pagina che notoriamente sposa cause femministe) in cui un ragazzo musulmano fa essenzialmente Dawah, predicazione, portando delle mezze verità e a volte proprio delle supercazzole sul Corano come testo di primordiale emancipazione femminile. Le affermazioni che fa si possono smentire facilmente guardando i video di l'Islam spiegato da un cane. Però è davvero devastante l'indulgenza con cui certe frange progressiste trattano questo tema.
Per favore scrivimi un minimo di bibliografia femminista (che non sia il video da te citato) dove si sostengono queste posizioni indulgenti nei confronti del mondo mussulmano.
@@antoniobassu9324 Eccomi scusa ma ci ho messo un po' a ritrovare l'articolo ma prima voglio fare un paio di premesse: Con questo commento e i precedenti non intendo assolutamente promuovere odio e discriminazione nei confronti delle persone di fede musulmana, io critico la dottrina dell'islam (come critico quella del cristianesimo). Sono lontanissima da chiunque voglia usare le mie parole per affermare che tutti i musulmani siano persone misogine o similia. Detto questo il video di Willita è già abbastanza grave di suo perché promuove una visione petalosa della religione islamica glissando sul fatto che Maometto (l'uomo più perfetto che abbia mai vissuto secondo la dottrina) ha: avuto rapporti con una bambina di 9 anni (Lei stessa lo racconta negli hadits -> Video di Islamspiegatodauncane), posseduto schiave sessuali (come Maria la Copta), abolito l'adozione per sposare la moglie del suo figlio adottivo Zayd e tante altre care cose assolutamente non a vantaggio delle donne. Tutte queste cose, purtroppo, sono l'impalcatura morale su cui si reggono leggi abominevoli (per esempio in Iran è consentito il sesso non penetrativo con bambine di 9 anni) di diversi paesi mediorientali eppure non c'è UNA pagina femminista che abbia la fermezza di dirlo ad alta voce per paura di risultare islamofoba. Tutti si nascondono dietro alla frase "Non è religione è cultura" come se le due cose non fossero legate a doppio filo. Un altro esempio clamoroso è la questione del velo. Di seguito l'intervista di un'attivista musulmana che si dichiara femminista: lespresso.it/c/attualita/2024/6/4/aya-mohamed-indossare-il-velo-e-una-scelta-femminista/51137 La frase "L'hijab è come la minigonna ed è espressione di libertà" è platealmente falsa se si considera la dottrina islamica, in cui le donne sono carenti in intelletto e fede (perché non possono pregare e digiunare durante il mestruo, durante il quale sono impure), hanno più possibilità di andare all'inferno (parole dello stesso Profeta quindi inattaccabili: th-cam.com/video/NTAyNONaRyk/w-d-xo.html) e sono responsabili della condotta degli uomini, nel caso in cui questi le molestino. In sostanza l'hijab serve a coprire i capelli così da non destare attenzioni maschili indesiderate, anche se la "donna" ha solo 9 anni (questo numero che ritorna tanto spesso... th-cam.com/video/S8Rf2MtYscM/w-d-xo.html). Questo io lo chiamo victim blaiming ma è un altro grande assente nelle pagine femministe, più occupate a ribadire come le ragazze in hijab siano in realtà emancipate. Può benissimo essere vero, in Italia un paese bene o male secolarizzato, ma davvero vogliamo soprassedere sui pesanti condizionamenti psicologici della dottrina? www.elle.com/it/magazine/women-in-society/a36828635/islam-femminismo/
Come uomo trovo discriminante e sessista che una cosa stupida sia considerata una "cazzata", il 50% delle volte bisognerebbe usare il termine "fregnaccia".
Libro che ho messo nella lista di quelli da comprare. Interessanti le considerazioni sul "soffro quindi sono", atteggiamento che va oltre la stessa questione femminile in quanto riguarda l'intera società contemporanea. La necessità dell'auto-vittimizzazione per acquisire consenso sociale. Come sottolinea Daniele Giglioli, in un libro che consiglio, intitolato "Critica della Vittima", la vittima è l'eroe dei nostri tempi, essere vittima fornisce prestigio sociale, riconoscimento, considerazione, assoluzione poiché se sei vittima i tuoi peccati sono mondati. Ma il rovescio della medaglia è che la vittima per definizione patisce ma non agisce. E' un soggetto passivo degli eventi. Fa piacere trovare anche qui le stesse conclusioni.
Stiamo molto attenti a mettere sullo stesso piano i rimorsi postcoitali con gli stupri; a lungo andare, l'unico risultato che si otterrà sarà quello di togliere credibilità alle vere vittime.
Mai stata femminista ,per una serie di ragioni che sarebbe lungo da raccontare, condivido il tuo pensiero. il femminismo mi è letteralmente caduto addosso ,quando mi sono trovata in un'associazione , che è nata per lottare contro la differente opportunità vocazionale nella chiesa cattolica ,che effettivamente oggi si potrebbe definire uno dei pochi contesti in cui ha ancora senso parlare di patriarcato. Battaglia che assolutamente condivido .Ma dopo due anni l'associazione ha ritenuto indispensabile definirsi femminista adducendo che il femminismo combatte contro ogni discriminazione e tirando in ballo il f. intersezionale , in nome di questa falsa ideologia si sono focalizzate solo sugli abusi in ambito religioso e non e sulle presunte discriminazioni della chiesa nei confronti degli LGTBQ. Della vera questione per cui si era iniziata la battaglia si sono perse le tracce.. Piuttosto che definirmi forzatamente qualcosa che non sentivo di essere ho preferito andarmene .
Un argomento OT. La società non è sistemica ed ha dei regolamenti incredibilmente paritari se non fosse che non vengono applicati. Un esempio nel caso degli uomini: per legge un minore viene collocato presso chi può occuparsene ma nella pratica se il bambino ha meno di 4 anni per un presunto "legame materno superiore a quello paterno" viene assegnato alla madre. Oggi sappiamo che in prima infanzia la presenza del padre è incredibilmente necessaria ( pelle a pelle, rilascio di ossitocina ed altre situazioni ). Un altro sono i parcheggi rosa che sono preposti all'utilizzo da parte di GENITORI con minori sotto i 2 anni e donne in stato di gravidanza. Se vedi un uomo con un neonato che parcheggia in quello spazio ciò che accade è pregiudizio.
Grazie per questo commento al libro di Annina Vallarino. C è bisogno di riportare le cose alla realtà che troppe stratificazioni ideologiche stanno deformando, mentre i problemi veri restano.
Ciao Yasmina. Il video è stato molto bello. Aggiungo il libro alla lista di quelli che comprerò quando percepirò uno stipendio. Non sembra una cosa prossima, ma faccio quello che posso😅
Il livello a cui certe battaglie sono scese è scoraggiante. Il femminismo, la lotta al razzismo e ad altre discriminazioni, ora sono impegnati a guardare unicorni che volano in cielo, ora attaccano con una ferocia da lupi famelici bersagli sbagliati. Bersagli indicati da uno a caso come quando nella situazione di caos descritta nei Promessi sposi la folla inferocita prendeva di mira Tizio o Caio perché avevano fatto un gesto, tipo il vecchietto che aveva pulito la sedia col fazzoletto indicato come untore*. Si formano delle situazioni in cui non sai cosa è permesso dire, e quindi si mettono paletti ovunque. Paletti che possono essere scavalcati da una parte e non dall'altra**. *quel libro è sempre troppo attuale! **come la situazione descritta a 7:30
le femministe sono il servo scemo delle elite. perchè si puo parlare di razze per tutti gli altri mammiferi e non per gli esseri umani? da quando uno svedese antropicamente è simile a uno cresciuto in burundi ?
Grande Yasmina, grazie davvero per aver parlato di questo libro che ho comprato subito ed ho subito iniziato a leggere. Avrei una richiesta se permetti: in futuro potresti parlare, su Coscienza DeGenere, anche del libro Self Made Man di Norah Vincent? Questo libro parla della esperienza di Norah che, volendo scoprire se effettivamente gli uomini sono solo privilegiati, ha cambiato identità e ha vissuto come uomo per 18 mesi. Quello che ha scoperto va a ribaltare del tutto la narrazione mainstream del femminismo. Purtroppo è stato pubblicato una volta sola in Italia, nel 2008, e non è stato mai più ristampato. Credo che sia più che mai importante parlarne, anche per creare interesse sull'argomento e spingere per una seconda edizione, magari da parte di una nuova casa editrice. Nel frattempo, lascia pure che ti ringrazi anche solo per tutto quello che fai. Un abbraccio.
Adoro la Vallarino! L'idea della donna come costante vittima, pura, innocente come bambini, senza nessuna pulsione, è un'idea puritana, molto lontano, un tempo, dalla cultura europea e mediterranea. Non per nulla questo neo-femminismo ha le radici nell'intersezionalità, che è, per l'appunto, di matrice statunitense, cosi come lo fu, il mai abbastanza famigerato, movimento MeToo, di cui ricordo il contro manifesto francese che vi invito a leggere, e in cui possiamo trovare molti temi che questo libro tocca e sviluppa.
Concordo dottoressa; continuo ad apprezzare la sua onestà intellettuale e sicuramente acquisterò il saggio da lei consigliato e quanto prima lo leggerò. Saluti. P. S. Averne come lei nel panorama politico italiano ed europeo, in attesa di ciò ci accontenteremo di averla solo in quello culturale, il che, naturalmente, non è poco.
Bellissimo video. Complimenti. Da uomo aggiungo che non solo le nuove generazioni femminili avranno difficoltà a relazionarsi, ma anche il maschio avrà difficoltà perché io , onestamente , se non fossi sposato e dovessi cercare una relazione , seria o avventurosa poco importa, avrei il terrore di ogni mio gesto e parola per il rischio di essere denunciato..
Attualmente sono a Londra, finalmente in vacanza, con la mia famiglia. Qua si va dalla donna musulmana con il velo integrale alla ragazza in shorts seminuda, dalla manager alla madre di famiglia, c'è una zuppa di culture e di visioni diverse che mi aspettavo, ma non a questo livello. Nonostante questa sia una delle patrie degli LGBT (qua nel quartiere dove sto ci sono un paio di strisce pedonali arcobaleno) ho come l' impressione che quella visione del mondo stia diventando una specie di roba folcloristica, di cui a pochissimi frega ancora qualcosa. Un pò come i punk o i metallari, una volta che la gente si è abituata poi il fenomeno va a scemare da solo. Forse è solo un' impressione superficiale. Comunque ci sentiamo tra un pò per il terzo Jabbarullo, quando ho finito un paio di esperimenti strani. Un saluto da Londra.
Ti ho scoperta oggi attraverso questo video, devo dire che apprezzo molto il tuo modo di ragionare e mi hai fornito ottimi spunti di riflessione. Grazie!
Quanto odio il vittimismo e ormai in Italia troppe donne si sentono sempre pronte a mettere scuse che facciano ricadere la colpa su chiunque tranne che su sé stesse.
Bello il video, bello il libro che sarà probabilmente una delle mie prossime letture, ma io ti seguo anche per imparare cose nuove. In questo caso: "Minchie morte".
Quando alla fine parli di infantilizzazione questa non è solo nelle ragazze. La noto anche nei ragazzi. Uno degli aspetti di questo processo, secondo me, è correlato alla patologizzazione di ogni stato d'animo di sofferenza. Non si accetta più che si possa soffrire, essere delusi, frustrati, tristi, ecc., non si accetta che questo faccia parte della vita e che poi si superi e si vada avanti. Si va dallo psicologo per essere aiutati. Perché se la vita non è un giardino d'infanzia pieno di cose fantastiche allora non lo posso sopportare.
lo avevo già comprato, ho atteso di finire la lettura precedente e oggi l'ho iniziato. Una ventata d'aria fresca, davvero, dà una quantità di speranza quasi commovente.
Io trovo esagerato il puntiglio di certe ‘comunicatrici’ le quali appena iniziano il discorso devono per forza premettere il femminile al maschile (ascoltatrici e ascoltatori, amiche e amici ecc.). Poi quando fanno lo stesso anche gli uomini lo trovo ridicolo paraculismo.
C'è un appunto che vorrei fare sulla questione "sistemico", perché ogni volta che se ne parla lo si fa senza avere idea di che cazzo sia un sistema. Senza entrare nel tecnico: dire di un certo comportamento che è sistemico (es. la violenza sulle donne) equivale a dire che quello stesso comportamento emerge naturalmente dal modo in cui abbiamo arrangiato le leggi e la società. Se le parti che compongono il sistema sono gli uomini da un lato e dall'altro un contesto che non frena le loro pulsioni (dato che per lo storytelling femminista il maschio vive come una missione biologica tirare fuori il cazzo dai pantaloni e vessare la donna), se il feedback che si riceve a seguito di un certo comportamento è che non ci sono conseguenze (o che addirittura ci spetta un premio), è solo allora che possiamo dire che c'è un loop di rinforzo che rende certe dinamiche relazionali tossiche "sistemiche". Peccato che sia il delirio chi vive fuori dalla realtà! A volte mi chiedo come si faccia a credere a queste fesserie. Ma dopo aver visto la gente piangere e stracciarsi le vesti dopo la bocciatura del DDL Zan perché era stata convinta che in Italia fosse legale pestare a sangue trans e omosessuali, il potere di quello di cui può convincerti la propaganda ha cominciato a spaventarmi.
Se vuoi spaventarti ulteriormente sugli effetti della propaganda, leggi “la psicologia delle folle” di Le Bon. È un mix tra l’inquietante e l’affascinante.
Per persecuzione giudiziaria. Nessun giudice ha fatto chiudere il sito ma è stata una decisione di Davide Stasi perché non poteva più far fronte alle querele.
Ma che bella scoperta! In pratica esisteva una che la pensa come me e che si espone per dire le cose che penso io (sul femminismo, su Michela Murgia, addirittura su Vera Gheno e l'inutile e insopportabile schwa...) e io non ti conoscevo ancora. Che bello che ci sono ancora persone intelligenti al mondo.
Una volta mi è capitato di leggere dei passaggi di un saggio sui Celti di Jean Markale ad un'amica femminista. Con interpretazioni profonde psicologiche e di antropologia del Sacro. Ben più profonde della patina superficiale e apparente del "patriarcato". E ha ammesso che, gli argomenti molto più strutturati di Markale spiegavano meglio certe concezioni del facile, sbrigativo e superficiale ricorso al patriarcato. In una cultura, come quella celtica, evidentemente più complessa della riduzione al patriarcato..viste le influenze delle culture megalitiche precedenti nel retaggio celtico
Quante cose giuste e condivisibili in 25 minuti di video 👏🏻👏🏻👏🏻... Chissà se spiegato così bene e probabilmente ancora meglio nel libro di Annina, tutti riusciranno a capire , ma ne dubito fortemente perché è veramente difficile convincere le persone, di solito.
Il problema maggiore è che questo tipo di saggio verrà visto come sbagliato, come errato, come portatore del "male assoluto" che sminuisce la sensibilità ela gravità della situazione, poiché la polarizzazione in essere è ormai parte integrante della discussione. Facendo un esempio: io che mi definisco liberale, ed essendo il liberalismo un pensiero associato alla destra, vengo associato alla destra sovranista e meloniana/salviniana quando non è assolutamente così. C'è un appiattimento della discussione dove o sei con me o sei contro di me.
Non è un appiattimento, è semplici rabbia. Non è che la gente non discute, si è estremizzata, nella rabbia. Da questo derivano le posizioni estreme che vediamo. Sono cose risapute, il problema è che la materia che le studia si chiama economia e nessuno la studia. Trump ieri con Elon Musk ha detto di ammirare Putin e Xi Jinping e che l'Europa sfrutta gli USA. A chi si rivolgono queste cazzate estreme? A quegli americani furiosi che vedono nelle soluzioni violente l'unica via. Proprio perché sono arrabbiati. Accade sempre così, crisi economica che instaura il substrato di rabbia, all'inizio marginale. Ma passa da 0.01 all'1%. E qui siamo già al punto di non ritorno. Infine la rabbia viene sfogata in conflitto, guerra. Gli intellettuali che lasciavano la Germania negli anni 20' parlavano dell'impiattimento della discussione pubblica, per fare un esempio magari più conosciuto
Non so se è già stata fatta questa domanda. Mi chiedevo se era proprio necessario introdurre il termine "femminicidio" per descrivere l'uccisione della moglie o compagna? Non era sufficiente il termine già esistente? Grazie.
@@utocarraro1181 Il termine maschicidio esiste ed è il corrispettivo di femmicidio. Da non confondere con femminicidio. Entrambi sono utilizzati prettamente in ambito giuridico per valutare eventuali aggravanti nell'omicidio del partner per motivi passionali. Il maschicidio è la forma estrema di violenza di genere contro gli uomini, prodotto della violazione dei loro diritti umani in ambito famigliare, o di coppia, attraverso condotte misandriche come maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, false denunce di violenza e abusi sessuali. Secondo un’indagine condotta dall’Ordine degli psicologi dell’Emilia Romagna, uomini e bambini subiscono violenza psicologica e ad esserne autrici sono le donne.
Ho letto il testo e l'ho trovato estremamente lucido e preciso in tutto. Grazie per averlo recensito. Ovviamente nessun saggio può essere esaustivo su tutto. A mio avviso, le uniche cose che avrebbero potuto implementare il discorso sono due: una critica più approfondita alla nozione di patriarcato, sempre fumosa e onnicomprensiva, mai definito (un equivalente si può rintracciare nella politica di 20-25 anni fa, in cui si etichettava come terrorismo qualsiasi cosa senza mai definirlo); una critica alla mancanza, da parte del femminismo attuale, di un discorso (totale e non parziale) sulla disparità "scomoda" nel mondo del lavoro. Mi riferisco al fatto che non si parla mai di settori, ad esempio quello edile o siderurgico, in cui la disparità uomo-donna è sproporzionata a livelli assurdi (si vedano i dati ISTAT o altre fonti). Un segnale di questa ultima contraddizione è nella polemica linguistica sui nomi di mestiere, in cui si alzano gli scudi su parole relative a nomi di mestieri di prestigio (ministra, avvocata) e mai su mestieri faticosi. Non ho mai sentito una polemica sul fatto che sia più giusto dire muratora o muratrice, fognaiola o addetta alle fognature, scaricatora o scaricatrice di porto.
Mi ha impressionato la descrizione della negazione del consenso implicita, non espressa; se iniziamo a considerarlo un fenomeno sociale ho l'impressione che alla sua genesi non sia estraneo il messaggio pubblicitario, tipo "soddisfatti o rimborsati", oppure "perche` io valgo". Per quanto riguarda invece il problema generale, secondo me bisogna avere chiaro se l'obiettivo e` l'equita` oppure una nemesi storica; nel secondo caso la frase guida sarebbe "per secoli le donne sono state sottomesse, ora e` il loro turno di sottomettere i maschi"; se si accettasse una tale impostazione, a livello sociale intendo, immaginiamo cosa succederebbe quando venisse d'obbligo applicarla anche al razzismo, alla lotta di classe...gia` lo si sta facendo con l'antisemitismo, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Cara Yasmina è sempre un piacere,..niente mi sarebbe venuta voglia di condividere mille riflessioni, ma mi sono reso conto che dovrei scrivere per un ora, non essendo yutuber e non potendo parlare con te a quattro occhi niente ti dico brava e a posto così 😊
Sto leggendo il libro e lo consiglio come compendio di argomenti che chiunque, dotato di spirito critico, dovrebbe però avere già ben presenti. Il vittimismo su tutto, la mancanza totale di misura che identifica nella "cultura dello stupro" un singolo apprezzamento e sicuramente "per conto terzi" (perchè, chi si indigna, è probabile non ne abbia mai avuti), ossessione per i fantasmi del passato, incapacità di autocritica e rifiuto di ogni critica oltre ad un politcally-correct che impedisce il sacrosanto "diritto" di dire ad una che dice stupidaggini che sta dicendo stupidaggini. Una donna lo può fare con un uomo ma, oggigiorno, non un uomo verso un donna, sarebbe un violento e, dalla parole allo stupro, il passo è quasi obbligato, è solo questione di quando. Il maschio è così, prima ti fischia, poi ti guarda le gambe e un giorno ti stuprerà. Non ci piove su questo, è la cultura della strupro, c'è poco da fare. Più che donne in lotta per i propri diritti io vedo adolescenti ossessionate e perdutamente immature che, da una parte condannano l'oggettivizzazione del corpo, poi dall'altra fanno crescere come funghi, i negozietti di trucchi, borse firmate, profumi griffati, abiti coordinati e stilosi, centri estetici per unghie colorarissime e affilatissime, parrucchieri artisti, abiti sexy, tacchi vertigine e mille altre futilità affine. La fiera del superfluo e del frivolo, un carrozzone immenso tenuto in piedi dalla "superiorità femminile". Ne parlo in tono ironico perchè fa veramente sbellicare quando si sente dire: "certo le femmine sono molto più mature dei maschi, quelli giocano ancora ai videogiochi" ! Una cosa che ho letto nel libro e mi ha decisamente perplesso: parlando di argomenti futili che monopolizzano l'attenzione, si cita un caso di apprezzamenti assimilati a violenza intollerabile poi gli si contrappone una "emergenza sociale", che avveniva nello stesso momento, ma taciuta dai media, ossia: 1 donna moriva sul lavoro !!! Non proprio un paragone azzecato direi. Se le morti femminili sul lavoro sono, in Italia, un problema "vero" allora, quello che riguarda le morti maschili, dovrebbe essere al pari di un olocausto ! Ma non mi stupisco più di tanto perchè il femminismo è sempre stato un movimento di genere ossia solo per le donne ! Il patriarcato è morto da tempo, adesso siamo in piena epoca matriarcale che è l'analogo del fantasma al maschile scomparso, anche peggio direi. Il femminismo si è sempre battuto per le donne, e solo per loro. Già questo indica una radice negativa di base che si rivela nel momento in cui, la prreponderanza di donne in qualsiasi settore, viene esaltata come vittoria e spronata ad aumentare sempre di più. Però, se l'assoluta maggioranza di uomini in un settore è doverosamente deprecabile, perchè mai la stessa cosa al femminile no ? Con oltre l'80% di donne nel mondo dell'insegnamento, nessuno solleva un dito, tutto positivo, tutto lodevole. Non è una mancanza, per gli studenti, quella di un equilibrio sbilanciato nei modelli che vedono ? Senza contare che, come si può rapportare il femminismo-tossico imperante con lo scarso rendimento degli studenti maschi ? Eppure i media esaltano e plaudono la supposta supremazia scolastica femminile invece di preoccuparsi e sollevare il problema. Le insegnanti donne, in che percentuale avranno recepito gli aspetti tossici di questo femminismo e come lo riversano nel trattare e valutare i loro studenti ? Altra cosa inquietante è perchè mai, in un mondo dove chi educa a scuola sono quasi tutte donne, sono poi proprio loro a lamentarsi dei maschi chiedendo una "rieducazione" precoce, fin dall'asilo ! Qualcosa allora non torna se l'educatore lamenta la mancata educazione di una considerevole fetta dei propri allievi. Non è questa una palese ammissione di fallimento nel proprio mestiere ? In un mondo di giovani menti nelle mani plasmanti di un'80% di donne fin dall'asilo, mi aspetterei proprio i maschi come i più educati e ligi al rispetto delle povere donne che nemmeno con un fiore si toccano. Ma queste poi non sono super-resistenti al dolore ? E allora cosa mai gli farà un fiore ? Mah ! A rigor di logica, in un mondo di donne dai superpoteri, togliamo "prima le donne e i bambini" e mettiamo "prima gli uomini e i bambini maschi". Ai deboli la precedenza. Peccato invece che i lavori più faticosi e usuranti e mortali siano per maschietti e non per femminucce ! Le quote rosa li no, negli uffici si ! Una cosa che mi veniva in mente leggendo il libro è: il femminismo moderno non ha deviato l'attenzione sulle cose futili ma, vinte oramai tutte le battaglie importanti, non gli restano che queste. Il vittimismo è la naturale conseguenza di una fragilità naturale che non torna con quello che viene inculcato ossia: puoi fare tutto, non hai bisogno di nessuno, in te hai tutto e oltre, perchè "tu vali" ! Le donne sono in uno stato confusionale, sono subissate da messaggi di superpoteri, oramai assunti a dogmi insindacabili eppoi, eppoi... eppoi arriva uno studio fatto in Inghilterra, su 15.000 soggetti, maschi e femmine, dove l'intuizione nel distinguere foto con falsi sorrisi è risultata maggiore, anche se di poco, nei soggetti uomini ! Ma come, e la magica intuizione famminile ? Vabeh, si saranno sbagliati, in fondo erano solo 15.000 soggetti ! In quello studio le donne, in stragrande maggioranza, si ritenevano dotate di grande intuizione mentre gli uomini no, eppoi i maschietti hanno intuito meglio delle femminucce ! Questo dice molto del fatto che ciò che ci accomuna uomini e donne è molto più di quello che separa ! Però ci vogliono convincere del contrario. Ma oggi non si può dire, oggi le donne si offendono a morte come adolescenti che non vogliono critiche, sanno tutto loro ! Se un uomo spiega ad una donna, orrore ! Se una donna spiega ad un uomo... non ci arriva poverino, gli va spiegato ! Allora, in un mondo dove le donne falliscono ma che sono raccontate ovunque come superdonne, non resta che una via d'uscita, il vittimismo. Ci deve essere qualcosa che impedisce di esercitare questi superpoteri, che rende fragili e fa fallire, piangere, sbagliare nelle scelte e mille altre cose, e, questa cosa è: il patriarcato ossia il maschio che ordisce, da sempre, un complotto mondiale. La Spectre in pratica ! Allora ogni uomo diventa un carnefice, un potenziale stupratore a cominciare dall'apprezzamente e, la virilità, diventa tossica. Concludo con una citazione fresca fresca da un'episodio di quella splendida serie che è "Il mistero dei 3 corpi": un gruppetto di amici, donne e uomini, fanno battute e, ad un certo punto, un maschietto fa una battutina divertente ad una woman e questa, tutt'altro che spassosa ma a ghigno duro gli dice: "se non la smetti ti mollo un pugno dritto in faccia !". Ecco, questo spiega tutto ma oramai è tutto quello che abbiamo !
Se una persona è chiaramente ubriaca, non può esprimere consenso e quindi farci sesso dovrebbe essere considerato sempre stupro. Se però entrambe le persone sono ubriache, chi ha stuprato chi? Come ai fa a capire oggettivamente chi era in grado di decidere? Inoltre non tutti sono capaci di cogliere segnali sottili, ad esempio una persona neurodivergente potrebbe avere difficoltà in merito. Ciò che mi preoccupa di questo libro, che comunque vorrei leggere, è come temo sia stato trattato il tema delle donne trans.
Ma senza questo caso estremo, vogliamo negare che oggi ci sono giovani che cercano apposta lo sballo da droghe e alcol per disibirsi sessualmente? In questo caso che facciamo? se il consenso sessuale della persona ubriaca è sempre compromesso di fatto stiamo criminalizzando il sesso sotto qualsiasi forma di alterazione mentale, cosa di fatto illiberale perché posso avere anche il diritto (a mio avviso malsato) di fare sesso pur avando cercato consciamente di alterare le mia percezione con sostanze psicotropiche. In fondo cos'era l'amore libero dei figlio dei fiori? E lo ripeto, non trovo che sia uno stili di vita sono o condivisibile, ma possiamo negarlo come fatto o diritto personale?
No no, non c'è nulla di aberrante sulle donne trans, c'è solo una critica a chi nega le differenze biologiche e un invito a parlare della cosa in modo più profondo
Vedo che qualche bigottone scandalizzato ha fatto cancellare il mio commento, ebbene lo ripeto. Vogliamo negare che i giovani, da sempre, usino l'alcol soprattuto nei locali per disinibirsi sessualmente e avere l'approccio con l'altro sesso? Vogliamo che ogni amplesso consumato nei bagni o nei dintorni di una discoteca sia ipso facto uno stupro? Quindi, la questione non è solo se sono tutte e due ubriachi di chi è la colpa, ma se vogliamo che sia fuorilegge il sesso fatto sotto qualsiasi sostanza psico-attive? Per me si può anche fare (nel caso sarà stupro reciproco), altrimenti si prenda atto che, come facevano anche i figli dei fiori, c'è che si sfonda di ogni per fare sesso, aldilà del fatto che sia un comportamento sano o meno, per me è un comportamente che semplicemente rientra nell'alea della liberta personale dell'individuo. Diverso è il caso di chi ti droga, per altro con doghe apposite, e poi si approfitta di te sessualmente.
Comunque anche molti uomini si pentono di molte avventure sessuali. E no, non è solo una boutade. Pare che il problema del 'consenso' ce lo abbiano solo le donne...
@@gaia7240 che gli uomini (in generale) siano più delle donne e che queste ultime (in generale) si possano sentire intimorite è vero. Questo non cambia il fatto che se si parla di molestia solo in base al 'pentimento' del giorno dopo, o lo si fa per tutti o lo si fa per nessuno.
Comunque il disagio con cui molte donne vivono la loro sessualità è una cosa molto italiana, strumentalizzata dal femminismo moderno ovviamente, ma c' è un serio problema di mentalità, non patriarcale ma direi più utilitarista ( do ut des) ipocrita, qua però apro un tema ben più ampio quindi mi fermo qui.
@@gaia7240 Credo che intenda che molto spesso la donna vede il sesso ancora come uno strumento di potere utilitaristico più che come uno strumento di appagamento, di gioia e di costruzione sana di rapporti virtuosi...
@@davidedavidensis5581 si intendevo questo, ma credo valga anche per gli uomini, diciamo che la spontaneità è mal vista nella mentalità borghese e non di questo paese, cosa che porta a tante conseguenze sociali
Grazie mille per il video. I'll have to type the rest in English since my writing or speaking in Italian isn't up to par with my reading. I originally clicked on your video in search of new Italian content to help my comprehension but was interested in what you had to say. Specifically on how third wave feminism doesn't criticize Islam but craps on western men which is hypocritical. But you did it in an intelligent way that wasn't like a red pill person. Kudos. I'll check more of your videos out.
Guarda io mi trovo d'accordo su tutto ciò che hai detto, ho capito che non rinneghi la presenza di maschilismo nella nostra cara italia, hai semplicemente assunto il ruolo di "distruttrice" di false congetture patriarcali pseudo-femministe. Ecco, volevo sapere se però secondo te c'è una modalità corretta per fare della buona letteratura femminista al giorno d'oggi, parlando in maniera proporzionata dei problemi che comunque indubbiamente esistono sul piano socio-culturale. Non conosco bene il tuo canale quindi se già l'hai fatto ti chiedo scusa. Scrivo il commento perché penso che asfaltare le stronzate come "grattacieli fallici" sia tanto divertente quanto semplice. Individuare vere problematiche è un lavoro che hai mai fatto, oppure sono così superflue secondo te da non dovertene occupare?Grazie mille. Ripeto non è un commento per prendere in giro
Ciao, io non sono femminista e non ho mai detto di volermi interessare di tematiche femminili: semplicemente mi sta a cuore una comunicazione seria e razionale, e odio le esagerazioni che portano a isterie di massa. Comunque, credo che sia possibile fare una comunicazione femminista equilibrata e utile: basterebbe semplicemente parlare dei problemi e delle tematiche femminili senza attribuirne la colpa agli uomini, al patriarcato ecc.
Vorrei fare un appunto perché non tutto ciò che consideriamo soggettivamente una “minchiata” (parola molto presente nel video) lo è. Prendiamo ad esempio la body positivity (che no, non è promuovere l’obesità ma imparare guardare con altri occhi chi abbiamo di fronte e noi stessi, con tutti i nostri difetti e debolezze) ci sono tante tante persone che grazie ad essa hanno avuto il coraggio di uscire di casa e andare al mare. La gente si ammazza a causa del dismorfismo. Non è una “minchiata”.
Il dismorfismo è una malattia, non c'entra niente con la pubblicità del deodorante dove fanno vedere la tipa magra. E la body positivity DOVREBBE riguardare l'accettazione di sé, ma in realtà si concretizza nella promozione di corpi non sani.
@@YasminaPani rientri sempre nella stessa logica. Non si "promuovono" corpi non sani, ma si accetta che esistono ANCHE persone meno sane e per questo non vanno bullizzate. Tu bullizzeresti qualcuno perché ha una malattia cronica?
Sei stata fin troppo prudente: interpretare il "me too" come la conseguenza di una infantilizzazione della donna è semplicemente ingenuo (e in tal senso trovo sorprendente che tu condivida questa visione). E' evidente che si tratti di un enorme business sia per le "vittime" che per tutto il giornalismo e tutta la letteratura che ci gira intorno. E funziona molto bene perché la stragrande maggioranza dei giudici in occidente oggi è costituita da donne. Gli inglesi dicono: il sesso può trasformare un uomo in un porco; i soldi possono trasformare una donna in un verme (moralmente parlando). Un po' forte ma, purtroppo, ancora molto vero.
c'è un libro, solo in inglese, dal titolo WOKE Inc che tratta dei legami tra tutti questi movimenti di pensiero di pseudoemancipazione agli interessi dell'alta finanza (che li finanzia indirettamente anche se la cosa è ormai pubblica) e l'ha scritto un Ceo che ha lavorato anche per Goldman Sachs, insomma non un intellettualotto da cameretta. L'infantilizzazione della donna però è un passaggio obbligato per mettere in moto tutto un programma di manipolazione mentale.
Cara Yasmina, la narrativa della donna "handicappata" fa estremamente comodo a quasi tutte le donne (ecco perché non protestano......) così che possano beneficiare dei vantaggi di tale sistema senza accollarsi la responsabilità dell'essere libere ed emancipate
Posso suggerire un video di riflessione sui diritti delle donne e sui diritti della comunità LGBT? Non so se ci avete dato caso ma durante le olimpiadi è stata squalificata una atleta per aver indossato uno scialle con su scritto "liberate le donne afghane", mentre gareggiare con l'asciugamano che è una bandiera Arcobaleno non porta a nessuna squalifica. I diritti delle donne esistono solo se entrano nella sfera di interesse della comunità LGBT? Che ne pensano le femministe?
@@fv7151 non avevo capito che l'atleta l'avesse usato letteralmente come un asciugamano. Nonostante sia ingiusto questo doppio standard, di certo non vedo una correlazione fra la parità dei sessi e lgbt (tra l'altro, stiamo parlando delle stesse olimpiadi da cui la russia è stata esclusa e Israele no) e soprattutto come se uno debba prevalere sull'altro
E vogliamo parlare sui danni che questa narrazione causa sugli uomini? Sui giovani ragazzi? Questo tipo di femminismo sta minando alla base la sana convivenza tra i sessi
Lo sto leggendo proprio in questi giorni: sono arrivato a metà circa. Non ho molto da aggiungere, perché hai già detto tutto nel video: concordo sul fatto che il capitolo sulle "bad date" siano uno dei più preziosi (almeno tra quelli che ho letto finora). È un saggio utilissimo soprattutto perché, quando si critica il femminismo perché colpevolizza e discrimina gli uomini, la gente di solito se ne frega perché "tanto sono privilegiati"; questo libro si concentra sui danni arrecati alle donne stesse, rendendo un po' meno difficile descrivere il neofemminismo per quello che è: un movimento dannoso anche per le donne che afferma di voler difendere.
Nella narrazione schizofrenica odierna la donna è contemporaneamente Wonder Woman e la piccola fiammiferaria a seconda di quanto torna più utile al contesto.
Esatto il tipico femminismo sinistro che a seconda della convenienza idolatra la donna se vince o fallisce soprattutto poi se c'è da andare contro qualche dichiarazione fatte da esponenti della destra vedi ad esempio nelle ultime olimpiadi
per fortuna c'e` qualcuna che riesce a farci sopra dell'ironia, come KATY PERRY.
@@PieroVannuccini lascia perdere Katy Perry idoletta lgbtq
@Andrea7935 👏👏👏
È il famoso femminismo di Schroedinger
La femminista di Schrödinger.
È contemporaneamente trionfatrice e vittima fino a che non si verifica un evento allora sceglie la condizione che gli consente di chiacchierare di più.
"...che gli consente di GUADAGNARCI di più."
@@SiPoz anche
Il vittimismo + uno dei motivi che mi sta portando ad allontanarmi dai social. Francamente nn se ne può più: apro Fb e vedo lagne, lagne, lagne a ogni livello...anche basta! Ogni stupidaggine, ogni pettegolezzo, ogni battutaccia, ogni commento (anche cattivo e maleducato, per carità) viene amplificato a mille e fatto passare per lesa maestà. Su QUALUNQUE cosa. Un esempio che mi tocca da vicino è quello del cosiddetto "body shaming": essendo in lotta con il sovrappeso da 27 anni, nessuno più di me può sapere quanto sia brutto essere presi in giro, denigrati, discriminati per questo motivo, con quello che mi è stato detto e fatto nel corso degli anni potrei scrivere un libro. Eppure, questa cosa del "body positiviti" non la sopporto: "tutti i corpi sono belli", "tutti i corpi vanno bene così come sono" eccc....NO!Il sovrappeso a lungo andare può portare problemi di salute anche molto gravi e deve essere combattuto e curato al più presto! Altro che "siamo tutti belli cosi come siamo"! Credo che dovremmo re- imparare a distinguere una normale critica od opinione (anche sbagliate, ripeto) dalle offese. Quando ero piccola tendevo a essere permalosa e mia mamma mi diceva: "se ti offendi per qualunque cosa, è un problema tuo". Ecco, in generale è ancora così per queste cose.
Sulla schizofrenia del femminismo non ne parliamo perchè si sfonderebbe una porta aperta.
Da ex "femminista attuale" che da ormai un anno si è messa in discussione (grazie anche agli studi di linguistica che ho affrontato a Lettere) non vedo l'ora di leggerlo :)
Hai detto bene: è bastato un po' di approfondimento (e la cultura fa proprio questo) per aprire gli occhi.
@@gianandroid8823 È proprio così! :)
I michelamurgiani devono sparire
Interessante, quali studi?
@@claudiaruvinetti5285 Studi di linguistica generale, che l'anno prossimo vedrò di approfondire con quelli di linguistica italiana e/o applicata
Una boccata d'aria fresca in un mondo reso sempre più malsano dall'ideologia e dall'incapacità di affrontare le questioni in maniera razionale, pacata, logica e intellettualmente onesta. Grazie per aver parlato di questo libro importantissimo!
23:09 qui dici una verità che purtroppo non si può nominare, a me è capitato di avere un rapporto sessuale praticamente "obbligato" dalla situazione e dalle pressioni psicologiche dell'altra e per evitare di fare la figura di chi si tira indietro al dunque (sia mai che un uomo ci ripensi e non voglia fare sesso) ma vi assicuro che non è stato piacevole, però non è che penso di essere stato stuprato oppure colpevolizzo l'altra parte, è stato un errore da cui ho imparato che si può essere più decisi nel tirarsi indietro anche a costo di ferire i sentimenti dell'altra persona e fare la figura del "mezzo uomo".
Hai perfettamente ragione. A me una situazione simile è successa come uomo. Continuare un rapporto sessuale durante il quale non traevao piacere ma fastidio, senza però interromperlo per paura di ferita. La donna non ha colto i miei 'segnali' e mi ha violentato? Ovviamente no, dovevo pensarci prima di andarci a letto o essere più stronzo durante il rapporto e andarmene, fine.
Successo anche a me, e anzi il sospetto (non spontaneo ma influenzato da cose lette sui social) di essere stato violentato mi ha messo una angoscia inutile. Razionalizzando è come dici tu
Un libro di cui c'era assolutamente bisogno. Grazie per avercelo segnalato. ❤
questo "femminismo" viene spesso utilizzato da donne con problemi di rabbia personale con l'uomo laddove non è riuscita ad aver soddisfazione nei suoi rapporti con lo stesso. Una sorta di vendetta collettiva per singoli fatti personali per non riconoscere le proprie responsabilità sul fallimento dell'incontro.
Definizione perfetta di ciò che sta diventando (anzi, è già diventato) il femminismo moderno.
@@mikecimpu4077 sì, e il problema di rabbia personale è con tutta l'umanità, ma viene dirottato sul maschio
Perché oggi è un movimento populista, che si nutre delle frustrazioni personali facendole assurgere a problemi sociali....
Credo che dietro un certo numero di femministe ci siano anche delle criptolesbiche che vedono semplicemente il maschio come concorrente.
A volte purtroppo non è solo una mancanza di soddisfazione per i rapporti con il genere maschile, ma di veri e propri traumi mai risolti.
Ciao Yasmina, ti seguo con piacere da diverso tempo. Il libro lo leggero’ sicuramente, grazie per la recensione critica.
Sono una psicoterapeuta, e quello che hai detto e’ per me materiale di lavoro con le mie clienti, specie appunto le piu’ giovani, da ormai piu’ di 10 anni.
Vittimismo, svalutazione mascherata quasi da beatificazione, responsabilità personali e lettura della mente.
Non voglio essere pessimista, ma le nuove generazioni sono gia’ compromesse.
Avrei tanto da dire, ma tu saprai parlarne meglio di me.
Grazie.
esatto, le nuove generazioni sono già fottute direi io. Se un/a bambino/a va a vedere Barbie o il remake Disney che riscrive la storia classica pensa al lavaggio di cervello che subisce.
@@alassion96 Barbie e la monnezza Disney girano da quanto, più di 50 anni?
@@roadstar2504 qui si parla delle versione moderne di Barbie e dei film Disney e, fidati, non c'entrano una straminchiazza con quelle classiche
@@manfvedi_unofficial7548 le versioni moderne Disney non le ho viste, anche perché già quelle classiche che mi è capitato di vedere mi sembravano delle discrete cacate (adattamenti sballati, messaggi sciatti e trame piene di buchi).
Salvo però "La spada nella roccia" (Edit. E "Il libro della giungla").
Barbie vabbè, neanche la commento.
@manfvedi_unofficial7548 ma tanto i live action Disney non li caga nessuno, ai bambini non piacciono
Da uomo: uno dei video con il piuì alto tasso di buon senso degli ultimi anni. Comprerò il libro, ma tu devi andare a dire queste cose nelle scuole, davvero!
Non credo che me lo permetterebbero 😅
@@YasminaPani certo che no: le insegnanti sono tra le donne più problematiche e frustrate del pianeta.
@@YasminaPani Già....cosa c'è di piu' destabilizzante e rivoluzionario del buon senso, oggi? :(
@@YasminaPanidovresti provarci ugualmente. Non hai idea delle slide che abbiamo dovuto subire al lavoro nel corso sulle pari opportunità e parità di genere... ed era rivolto a menti adulte, immagina a delle ragazzine di 15 anni...
@@francskiell Eh proverò a proporre dei progetti ma la vedo dura
Sono una ragazza di 20 anni e devo ammettere che molto spesso mi sono sentita in questo modo e che ho iniziato a disprezzare il modo in cui alcune istanze mi facevano sentire. Mi piace aver trovato un libro e un video che abbiano messo in ordine le mie parole e i miei pensieri
La posizione della vittima nella nostra società è una posizione estremamente potente.
È un femminismo che pretende di dare alle donne gli stessi diritti che un tempo avevano solo gli uomini, fingendo però che questi non vengano anche con una serie di doveri. Al contrario: l'indipendenza e l'emancipazione passano per forza attraverso la costruzione di basi solide come la capacità di tenere a bada le emozioni, di analizzare lucidamente le situazioni, di assumersi responsabilità, di riconoscere quali armi si hanno a disposizione.
Chi, nelle frange del femminismo, ritiene che queste capacità siano prerogative maschili sta facendo un clamoroso autogol.
Possono permetterselo xké le vecchie generazioni sono state manipolate già da piccoli, dalle vaginomunite di famiglia, a fare i White Knight socialjusticewarrior, sia x sentirsi "più masculo" sia x cercare di sc0pà🗿🥂👌🏼
Commento intelligente
@@posepause8703 in effetti c’è questa contraddizione tra voler annullare le differenze tra uomini e donne; dove la donna per emanciparsi deve essere un uomo ( vedi l’odio delle femministe verso chi sceglie la maternità invece di battersi per ridurre le discriminazioni verso le neo-mamme), mentre dal lato opposto dipingono una donna fragile che va protetta evidenziando la differenza tra uomini e donne. L’emancipazione sta nel riconoscimento e nella tutela delle differenze di genere che sono un valore. Non si tratta di una lotta di potere ma di uguaglianza di diritti e di conseguenza anche di doveri.
Lo stoicismo è prettamente maschile ed è necessario un mondo come il nostro 'pussificato' all' insegna di una balzana ginocrazia (ipocrita) e pervaso(secondo copione) da una falsa emotività 'teatralizzata', 'femminara' insomma...
@@zelindacolucci2089che è esattamente ciò che è sempre stato e che è il femminismo. Semplicemente una lotta di civiltà.
Dopo questo video essendo madre di una bimba di 15 mesi sento la responsabilità di educarla in maniera adeguata a tali cambiamenti. Con un giusto spirito critico, la giusta diffidenza che non fa mai male e la consapevolezza che può difendersi. Diciamo che si sta un po’ tornando indietro al 700/800 dove appunto le donne erano fragili e andavano protette dal cavalier servente e la donna doveva sempre andare in giro accompagnata per difendere la sua incolumità. Che tra l’altro il femminismo dell’epoca lottò anche per emanciparsi da questi costumi e da questa concezione della donna.
No , oggi le donne sono più sole del 18/19mo secolo perché sono morti anche i cavalier serventi e il falso mito della donna forte e autosufficiente crea la "colpa" di essere semplicemente umana. Quando qualcuno esalta esageratamente i superpoteri femminili si sta parando il cu*o come dicono i miei amici romani. La scusa perfetta per non assumersi responsabilità basiche umane. "Sei cosi superiore, donna che puoi cavartela da sola in tutto non hai bisogno di diritti tutelati, un mondo del lavoro che rispetti la dimensione della tua maternità . Competi e se non ce la fai sei una fallita che non può aspettarsi solidarietà. Perdente. Quindi questa finta compassione per l'oppressione è solo ipocrisia
Ma è una generalizzazione questa che ora le femministe vogliono essere protette, come nel 800 Da dove avete tirato fuori queste conclusioni per me resta un mistero, però vi leggo tutti moto convinti ed allora forse sono io che non vivo nello stesso mondo/modo.
Infatti...
quando avra a scuola dopo qualche anno avranno rivoltato competamente la coscienza di tua figlia oltre che quella di altre bambine e bambini. queste ideologie sono parte dei programmi ministeriale senza dimenticare che nella scuoa pubblica per lo piu popoata da donne il 90% è femminista .
Non vedo l'ora di leggerlo, sento già che sarà una boccata d'aria fresca!
Io mi sento molto legata al movimento del femminismo ed è un dolore il fatto che sia stato completamente rovinato da delle galline incapaci di accettare il fatto che nella vita non tutto è servito e la colpa non è del tuo essere donna! Nella vita esiste anche la cattiveria, alcune persone sono bestie, e la crudeltà non guarda in faccia nessuno! Trovo che dare tutta la colpa al patriarcato sia un modo per prendere le distanze da qualcosa che ci fa soffrire, e forse è anche un modo per non assumersi le proprie responsabilità nel percorso di guarigione.
Una persona ha tutto il diritto di metterci il suo tempo per non sentirsi più solo ed esclusivamente vittima o sopravvissuta, ma è un percorso individuale che ognuno affronta con i propri tempi e modi, non perché qualcuno da fuori ha deciso che tu sarai vittima/sopravvissuta per sempre!
Anche il fatto di restare molto colpite, se non addirittura traumatizzate, da un fischio per strada. Io ci credo che per quella persona sia stata un'esperienza difficile, ma non è dovuta al patriarcato! È perché questa persona, nel suo personalissimo vissuto, forse non ha le risorse per affrontare la più piccola sessualizzazione! Dare la colpa al patriarcato ti allontana dal lavorare su te stessa per capire come mai un fischio ti destabilizza così tanto! Non significa allora "via libera" alle molestie, ma tanto i deficienti esistono ed esisteranno per sempre, non è loro che devi cambiare (perché tanto non puoi), sei tu che devi capire perché non riesci a lasciar andare l'immagine di stessa costantemente in pericolo. E va bene metterci il tempo che ci vuole, ognuno è diverso, ma dare la colpa al patriarcato ti toglie ogni responsabilità dal doverlo fare prima o poi.
Verissimo
Cara Yasmina, sono un padre di una ragazza di 25 anni con la quale litigo praticamente solo quando parliamo di femminismo. Premetto che sono separato , che ho subito ogni genere di violenza da mia moglie anche sotto i suoi occhi, che ho un ottimo rapporto con mia figlia , che è venuta a vivere con me dal tempo del Liceo così come suo fratello gemello , che ho sempre considerato i miei figli “asessuati” in materia di scelte e di comportamenti , che sono stati educati da parte mia , soprattutto con l’esempio, nel riconoscimento del preminente valore del rispetto tra le persone di ogni genere , età, etnia , cultura . Nulla è però servito affinché lei , oggi, non abbia sul femminismo un approccio fortemente ideologico e convintamente vittimista . La pericolosissima portata della narrazione propagandistica ha quindi un riscontro effettivo sulle giovani donne, come mia figlia , che ne sono state condizionate tanto che non sono in grado di affrontare il confronto dialettico se lo stesso non parte da un punto di vista di inferiorità o superiorità a seconda delle circostanze, della donna rispetto all’uomo. Le ho girato tutti i tuoi interventi sul punto perché voci alternative da parte di donne se ne sentono molto poche ma possono essere più efficaci anche rispetto a quelle di un padre stimato. In sostanza spero vivamente che possano contribuire a sviluppare una coscienza più strutturata del fenomeno. Quindi grazie.
Aspetta che cresca. A 25 anni è normale avere atteggiamenti battaglieri, e purtroppo il femminismo e il movimento "Alfabeto" hanno la capacità di intercettare facilmente il furore giovanile e di alimentarlo. Solo poche persone continuano ad essere infervorate anche in età più avanzate, le altre o si stancano o rinsaviscono
È una vittima del brainwashing
Tagli i fondi alla figlia "femminista" e vedrà che tornerà a ragionare
@@stefanotorti953 non penso, troverà sempre un pollo che le fa togliere gli sfizi essendo donna
@@Americanhorizon può essere, ma almeno suo padre non dovrà più sostenere i capricci di un'ingrata.
Cara Yasmina grazie tantissimo per questa recensione, abbiamo bisogno di questi pensieri forti e lucidi ♥️
Sono cresciuta nella percezione naturale di un’assoluta parità e penso che le battaglie sbagliate siano un autogol clamoroso che ci limita e sminuisce (a partire dal cosiddetto linguaggio inclusivo, che in realtà esclude: nel “ciao a tutti” siamo sempre state dentro, nessun idiota deve escludermi da quel tutti adesso).
Linguaggio a parte, il tema che hai toccato dell’importanza oggettiva dei problemi è fondamentale e, penso, esplode in una società dove i rapporti sono mediati dalla tecnologia.
Bravissima anche a segnalare il nodo della donna nell’islam, che è un nodo complesso trattato superficialmente da quasi tutti
Ti ringrazio! Ma il merito è di Annina e del suo libro 🙂
…lo leggerò presto! Grazie! 😊
In terapia si parla di traumi con la “T” maiuscola, ossia stupro oppure un incidente grave o violenze psicologiche gravi. Poi ci sono i traumi minori che vengono definiti tali secondo il tuo vissuto: per me magari è un trauma difficile da superare mentre per un’altra persona è un’esperienza dolorosa ma superabile. Dal momento che questa tua esperienza diventa pubblica è sempre importante misurare le parole e riflettere sul messaggio che le tue parole veicolano e soprattutto a chi arriva e come può essere interpretato dagli altri. Infatti certe esperienze andrebbero condivise pubblicamente dopo averle elaborate e aver raggiunto la piena consapevolezza. Al di là della condivisione di un trauma, quando decidi di condividere un’esperienza personale o di fare divulgazione dovresti sentirne la responsabilità.
A me più che altro sembra che le persone oggi utilizzino i traumi come alibi. "Eh no su questa cosa ho un trauma quindi passerò il resto dei miei giorni ad ignorare tutto ciò" quando i traumi sono, esattamente come una ferita fisica, qualcosa che va affrontato e risolto. Non sempre sarà facile, non sempre sarà immediato ma sarà sempre necessario!
@@giuseppemaggio5894 sì affrontare un trauma non è mai facile, perché bisogna essere pronti a guardarsi dentro e a scoprire cose di te stesso che saranno poco lusinghiere e prima di accettarti per ciò che sei magari ti odierai anche. Però vale sempre la pena raggiungere un grado maggiore di auto consapevolezza. Poi i risultati variano molto dal tipo di trauma, da come si vive il processo di guarigione e quanto ti ci impegni e fin dove ti vuoi spingere a scavare e quanto dolore sei in grado di sopportare e di gestire.
@@zelindacolucci2089 a furia di guardarsi dentro c'è gente che cammina col collo storto e inciampa per davvero.. mi chiedo quanto venga accettata la psicoterapia in paesi come il Giappone?.. Roba da popoli deboli.
@@zelindacolucci2089 ci sarebbe anche una cosa da sottolineare: non in tutta la letteratura psicologica c'è consenso sul discorso dei traumi minori. Questo perché non seguono le stesse caratteristiche dei traumi veri e propri ed è il caso di dirlo perché molte persone affermano che forse hanno avuto un trauma quando è successo x (per fare un esempio) quando non funziona così: se hai avuto un trauma sai di averlo e pur non avendolo necessariamente elaborato sai a quale evento è legato.
Appunto è importante capire come dici che il trauma non dovrebbe essere spunto di riconoscimento sociale (anche perché non garantisce niente di speciale oltre alla singola testimonianza di un caso non statisticamente rappresentativo nella quasi totalità dei casi). Se è spunto per unirsi a gruppo allora non stupisce che tanti vogliano affermare di aver avuto un trauma senza neanche saper indicare l'episodio.
Non esiste professionista psicologo serio che compatirebbe mai un paziente che ha vissuto un trauma perché farlo evidentemente non aiuta realmente il benessere della persona ma lo incoraggia a considerarsi fragile e incapace di superare le difficoltà. Applicato a livello sociale poi arriva un altro problema ossia che si dice alla persona che è una vittima del sistema, che in quanto afferma di essere sofferente è dalla parte dei buoni e di conseguenza ciò che dice e fa (anche se violento o incita all'odio) è buono in quanto dalla parte giusta della storia ed è giusto e doveroso attaccare il bersaglio di turno sulla base del sentimento sgradevole che egli genera in noi.
@giuseppemaggio5894 è vero che si auspica che la persona elabori il trauma ma nei casi di trauma vero e proprio è molto difficile e non ci si dovrebbe aspettare che la persona di fronte a noi lo faccia. In generale c'è lo stesso problema con ogni critica del tipo "non ci si dovrebbe comportare come se si fosse incapaci e inetti", a livello sociale a volte ha senso ma a livello personale se una persona mi dice che non ce la fa a superare un problema oltre un incoraggiamento e un supporto non la posso obbligare e bisogna essere gentili e venire incontro alle difficoltà della persona. Alcune persone hanno bisogno di tempo per superare una difficoltà psicologica, altre decidono addirittura di evitarla per tutta la vita ecc. Sono scelte legittime che le altre persone possono fare nel momento in cui le concediamo libertà per sé e comprendiamo che non possiamo sostituirci a loro nelle loro scelte.
Ciò detto c'è il problema della manipolazione che è molto subdolo e su questo sono d'accordissimo con te. Una qualunque persona può dirsi sofferente e pretendere che io faccia o non faccia qualcosa, è una strategia per manipolarmi. In questo senso serve sensibilità per capire quando la sofferenza è reale o strumentale o immaginaria. In ogni caso io penso ci siano due modi efficaci per trattare con queste persone con rispetto per loro e integrità per me. Mi sento di condividere questi spunti:
1) chiedi informazioni sul suo problema senza accettare subito in modo acritico la richiesta "fai questo" o "non fare quello". Se la persona è sincera imparerai qualcosa da lei ed entrerai in buona relazione. Se non è sincera molto spesso neanche sa rispondere.
2) negozia quello che dovresti o non dovresti fare. Questo spesso scontentera un manipolatore ma sarà utile e forse farà piacere alla persona sinceramente sofferente. Dopotutto il mondo non esiste per accontentare chi soffre e non bisogna soffocare i propri bisogni e desideri solo perché una persona che si dice (e magari lo è anche) vuole qualcosa.
In generale non è sempre facile relazionarsi con queste persone e anche con qualche consiglio penso non esista una formula (come "se una donna segnala allora è una vittima e l'altro è colpevole") essere gentili non si prescrive, non è formale ma è contestuale.
Bellissima recensione! Il tuo canale è sempre una fonte di acute novità! Grazie Yasmina
I tuoi video mi forniscono continuamente strumenti argomentativi per difendermi dalle sxemenxe che devo subire, io come molti altri, ogni giorno. Grazie
Finito anch'io meno di un mese fa: una boccata d'aria in mezzo a tante posizioni illogiche e antiscientifiche che, nonostante gli intenti, finiscono solo per danneggiare le donne (e non solo) anziché aiutarle.
Ho apprezzato veramente tanto, tra i vari capitoli, la parte sul "soffro, dunque sono", che ho sentito molto vicina: ad esempio, è vero, sono donna e lavoro in un ambito in grandissima parte maschile; vero, ho incontrato persone maschiliste per le quali una donna non dovrebbe lavorare coi computer (perché... boh?); non vedo come definirmi vittima perpetua di un sistema patriarcale dovrebbe rendermi la vita più facile.
Spero davvero che anche molte femministe convinte lo leggano, anche perché come ha giustamente sottolineato Yasmina è l'opposto di quei titoli che attaccano e basta con l'intento di distruggere il movimento anziché di migliorarlo. Anche se chi legge non si trovasse d'accordo con certi passaggi, se proprio non è indottrinato fino al midollo dovrebbe ricavarne perlomeno degli spunti di riflessione.
Tra l'altro ho letto "Il femminismo inutile" quasi in parallelo con un altro libro, "The Rise of Victimhood Culture" di B. Campbell e J. Manning (purtroppo solo in inglese e abbastanza difficile da reperire): quest'ultimo affronta più in generale la questione del vittimismo e mostra come esso permei molteplici aspetti della società attuale - molto interessante e ben approfondito.
La "victin card" ha il doppio vantaggio del renderci non responsabili delle nostre azioni (la colpa è sempre esterna a noi e mai siamo chiamati in causa) e contemporaneamente nel vantare un credito infinito verso il mondo. Perchè se sei sempre vittima puoi e devi sempre avere qualcosa come compensazione della tua condizione. Comodo no?
Non ho letto nessuno dei due, segnalo comunque che anche in italiano esiste _Critica della vittima_ di Daniele Giglioli, che sembra muoversi da una prospettiva analoga. Grazie per aver segnalato quel testo, lo cercherò.
Ti consiglio anche Critica alla Vittima Un esperimento con l'etica di Daniele Giglioli
@@hurricane14440 già letto un po’ di anni fa, ma è sempre utile da ricordare :)
Una società in cui siamo tutti narciso egocentrici… sembra ovvio produca vittime, no? Complimenti comunque a questo canale, sia a Yasmine che agli utenti perché non ho mai commentato prima ma vedo quasi sempre spunti interessanti e comment intelligenti
Gentile dottoressa, ho letto il saggio di Annina Vallarino, da lei consigliato, e ho apprezzato molto sia il contenuto che l' imparzialità, l' equilibrio e il buon senso con cui l' autrice ha affrontato il tema spinoso del neofemminismo. Grazie ancora, dottoressa.
Ultimo giorno di lavoro e nuovo video di Yasmina... e che video
Salve Yasmina
Sono un padre di una giovane donna di 18 anni.
Spesso guardiamo film insieme e spesso quando danno un ruolo femminile all'attrice e le danno una connotazione vittimista lei insorge e non si riconosce in questo clique.
Io la ringrazio profondamente perché avendo 55 anni mi sono trovato spesso concorde con le battaglie femminili.
Ora devo dire che talvolta le trovo eccessive e pericolose proprio per gli aspetti che ha citato.
Io come uomo ancora ora devo crescere in consapevolezza ma è un viaggio che fortunatamente non ha mai fine.
Sento di augurare a mia figlia e anche a tutte le donne di abbracciare questo viaggio serenamente.
Le sue parole sono aria pulita per me.
Grazie
Ti ho scoperta da poco, complimenti, sei una bomba! E concordo con quasi tutto ciò che esponi, io mi sono sempre ritenuta una donna forte e indipendente, cresciuta da una madre a sua volta cresciuta da una madre forte e indipendente, e non mi riconosco affatto in questa sterile e distorta narrazione della donna come essere debole, spero che le donne aprano gli occhi, inizino a responsabilizzare sè stesse e soprattutto, che la smettano di contrapporsi agli uomini, è arrivato il momento di superare anche il femminismo e cooperare tutti insieme, ognuno con le proprie peculiarità, per una vita in armonia
Che bella notizia, sapere che se ne parli mi rende ottimista, è una boccata d'aria in questo mondo dove più non si respira
Quando ci si chiede "Com'è possibile che una parte del pensiero femminista si sia incagliato su queste posizioni?", forse si può fare un passo avanti nell'analisi: palestre riservate, posti a pagamento privi di uomini al proprio fianco, canali specifici per usufruire di servizi e diritti essenziali (come il diritto allo spostamento serale sicuro), sono tutte nuove fette di mercato pronte per essere sfruttate e valorizzate economicamente. Creare nuovi soggetti fragili, isolati, "vittime", apre enormi potenzialità di vendita e consumo, dunque profitto. Il "femminismo inutile", in questa chiave, non è altro che uno degli innumerevoli dispositivi ideologici tramite i quali non tanto il patriarcato, quanto il capitalismo, si perpetua.
Pippone a parte, cercherò il libro! ;)
Il patriarcato non direi, dato che non esiste in Italia
Ho spesso discussioni molto accese su questo argomento della donna sempre "fragile e vittima", io mi sento spesso offesa e irritata quando si fanno certi discorsi che lasciano intendere che io, donna, sono un essere fragile, puro e casto, sempre vittima di ogni situazione e di ogni uomo! Questa narrazione ha stufato, sopratutto per chi come me ha vissuto una relazione di amicizia tossica con un altra donna che ha manipolato me e il suo compagno facendoci letteralmente uscire fuori di testa! Per molti lei è una povera vittima della vita, perché "poverina è malata, non sta bene, cerca di capire", ecco vedi, donna manipolatrice=poverina, è malata, uomo manipolatore=orribile persona da allonatanare e distruggere! Se un uomo avesse fatto quello che lei ha fatto a me e altre persone non sarebbe un "poverino", ma lei è donna quindi non può aver fatto nulla con cattiveria.
P.S. spero mi scuserai se scrivo male o uso male la punteggiatura, cosa che avrò sicuramente fatto😂 a volte mi sento a disagio a lasciare commenti sotto i tuoi video per questo motivo!
Molto meglio scrivere, sbagliare, essere corretti e migliorare piuttosto che tenersi dentro pensieri ed errori mentre si lascia fuori il miglioramento. (Le coperte si avvolgono, non le locuzioni avverbiali "a volte")
@ila Hai ragione🎉
@@giorgiolombardo2165 anche questo è vero, grazie! Io seguo Yasmina anche per cercare di migliorare il mio modo di scrivere e parlare. E grazie anche per la correzione
@@ila9191ti consiglio di vedere il film/documentario "The Red Pill" di Cassie Jaye (ex femminista) uscito nel 2016.
Così capisci cos'è veramente il movimento femminista e cosa vuole.
P.S.: Lo trovi in lingua originale su TH-cam.
Hai scritto molto meglio di tanti “Alighieri” parrucconi
La tendenza ad autodefinirsi vittime va bene oltre il femminismo. Essere vittime dà licenza di ricatto e la fragilità non è più un limite da superare ma una medaglia da esibire.
Illuminante il saggio di Daniele Giglioli Critica della vittima
Complimenti Yasmina, grazie per i tuoi video, cristallini e chiari come l'acqua.
Grazie Yasmina e Annina è questa la strada giusta. Sono anni che vado ripetendo queste cose.
La sostanza è questa.
Piuttosto un altro errore del femminismo attuale è anche quello di parlare sempre dei maschi ma mai coi maschi.
Sembra una sottigliezza ma è molto grave.
Ed è grave specialmente quando non si analizzano entrambe i punti di vista.
Chissà se hai occasione di invitare l'autrice su questo canale per una chiacchierata :)
Grazie alla prossima!
La inviteremo su Coscienza Degenere!
@@cesareideemusicali
Esatto! Paradossalmente è un continuo e feroce femsplaning...
@@YasminaPani buon Ferragosto o "Ferrarrosto" :)
Sono contento e sarà certamente un episodio importante!
A questo punto ti accenno un altro mio cavallo di battaglia ancora più delicato. Sono anni che tartasso su questo punto.
Se noi insistiamo nel dire che sono tantissimi quelli che aggrediscono le donne, ed è un fatto culturale e non soggettivo, nella mente del criminale si normalizza e anzi è un ulteriore incoraggiamento nel commettere il crimine: sia perché la femmina diventa una facile e fragile preda indifesa; sia perché se lo fanno tutti si ha per forza ragione; sia perché se è un fatto culturale la colpa è della società e non dell' azione del singolo.
Dai ho scritto malissimo e in fretta ma credo si capisca dove volevo andare a parare. Potevo argomentare meglio.
In breve raccontare la femmina come "indesiderata" ha due effetti deleteri: il primo la donna stessa si sente oppressa a priori e il secondo il criminale si sente autorizzato, giustificato e incoraggiato.
Il secondo aspetto è il peggiore in assoluto e se riusciste a farlo trapelare col vostro eloquio sarebbe formidabile.
Ancora buone ferie!
Grazie. Sei stata una puacevole scoperta. Ora mi sento meno sola.
Grazie
ho smesso di dare ascolto alle femministe mainstream quando ho iniziato a rendermi conto delle fallacie logiche e del doppippesismo palese nei loro ragionamenti sul patriarcato e sul comportamento degli uomini.
Una delle loro argomentazioni più celebri è quella della scatola di cioccolatini (non sto scherzando): come se in una scatola di cioccolatini ne trovassi uno marcio, inizierei a dubitare che tutti gli altri lo siano, così se trovassi uno stupratore, inizierei a pensare che tutti gli uomini lo siano. Il ragionamento ovviamente funziona perché, per il femminismo, gli uomini possono essere accusati di tutto e devono anche stare zitti perché sono patriarcali. Tuttavia vorrei sapere cosa direbbero le femministe se - mutatis mutandis - facessimo lo stesso ragionamento con i neri. Allora per lo stesso principio, se trovassi un nero che ruba/stupra/ammazza sarebbero tutti automaticamente ladri/stupratori/assassini?
Inoltre, rispondendo alla questione delle donne in India in aereo, se mi trovassi di fianco a un uomo nero, per lo stesso principio potrei essere spostato vicino a un bianco perché mi sento più a mio agio?
Il medesimo ragionamento funziona mettendoci dentro qualsiasi altra minoranza (omosessuali, transgender, disabili, ecc)
Niente di nuovo, il solito doppiopesismo politicamente corretto ma mentalmente ritardato del mainstream femministico moderno occidentale
parole sacrosante.
Allora non sono l'unico a pensare queste cose! 😅
Come sempre ignorano la statistica base, nonché qualsiasi forma di logica
... per esempio la mia vicina di casa, sul suo profilo facebook, in copertina ha "no alla violenza sulle donne "... di fatto tratta il compagno e il figlio in maniera decisamente dominante urlando loro e facendoli rigare dritti al suo volere.......😏
Yasmina apprezzo davvero tanto queste argomentazioni sono profonde e costruttive. Non ne posso più di sentire un femminismo ipocrita che non fa altro che distruggere le donne. È terribile vedere donne che si fanno coinvolgere da questa onda di vittimismo e impotenza scambiandoli per necessità di diritti arrivando a richiedere considerazioni e leggi folli.
Si incontrano donne che inneggiano all'indipendenza e nello status mentale sono enormemente dipendenti dall'uomo.
Complimenti a te e Annina.
Grazie ad Anna Vallarino per questo libro (che mi procurerò senz'altro) e, come sempre, a te e a Luiza per tutto ciò che fate.
Credevo fosse un video sfogo dal titolo, ma ho trovato una piacevole sorpresa
Finalmente un libro serio e attendibile su questo argomento. Grazie per la segnalazione
Grazie per il consiglio, sarà una lettura molto utile! Volevo aggiungere che quando parli di consenso per un rapporto sessuale, concordo anch'io che l'uomo non sempre è in grado e solitamente non ha gli strumenti (a meno che non abbia un'istruzione specifica, o un intuito fuori dal normale) per capire tutta la confusione mentale che ci può essere in una donna che si pentirà di quel rapporto il giorno dopo, oltretutto non è tenuto nemmeno ad averli! In tante dicono: l'uomo va educato! Va educato a vedere ogni microespressione che porta a intuire che la donna sotto sotto dice di no? Ma invece educare la donna a esprimere in modo sano e onesto le proprie emozioni e sensazioni e capire come mettere dei confini e come comportarsi nel modo migliore per lei questo non ne parla nessuno e mi sembra molto grave. O siamo nate imparate, o siamo delle decerebrate che vanno protette come se avessimo un deficit mentale. L'educazione dovrebbe riguardare sia uomini che donne. Paura del sesso è più che altro la paura di comprendere come siamo, i nostri bisogni e come mettere i confini. Invece il focus è all'esterno, su una minaccia a prescindere che è l'uomo e la sua cultura. Se questa è la visione la donna rimarrà sempre vittima.
Esatto! Quando qualche anno fa spiegavo il consenso ai miei figli raccomandavo il maschio di avere sempre una altissima attenzione alla questione e raccomandavo a mia figlia di essere chiara ed esplicita...
Purtroppo l'ambiguità è uno strumento di potere che la donna ha affinato in secoli di cultura bisessista che oggi però è diventato molto pericoloso...
Non sono esattamente di primo pelo e da quando ero ragazzino ho capito che pur tenendo conto di un certo grado di generalizzazione, gli uomini dicono chiaramente quello che pensano mentre le donne si aspettano di essere interpretate e spesso anche i tentativi in quel senso sono destinati a fallire (Lui: "Tesoro, c'è qualcosa che non va?", Lei "Niente!" = "Per me sei morto").
Il vantaggio di parlare la stessa lingua forse è l'unico motivo per cui prenderei in considerazione l'ipotesi di una relazione omosessuale.
questa del consenso durante l'atto è l'unica cosa su cui non sono d'accordo. salvo tu non sia ubriaco marcio non mi puoi venire a dire che non hai percepito un cambiamento nell'atteggiamento della donna, suvvia. passare da una persona che partecipa ad un cadavere che respira penso sia abbastanza esplicativo.
@@alessandrosanna6962questo è verissimo, ma succede perché uomini e donne hanno realmente un linguaggio diverso...pochi e poche capiscono veramente quanto diventa facile capirsi se si tiene presente che uomini e donne hanno un cervello diverso, un modo di esprimere i propri sentimenti diverso e bisogni emotivi diversi.... purtroppo questo discorso è inviso al dannato femminismo di cui stiamo discutendo......
@@alessiofe non è sempre così, a volte è palese ok, ma spesso subentrano tutta una serie di dinamiche che non sempre sono esplicite, anzi.
Qualche giorno fa, a una festa, ho parlato separatamente con due diverse donne: una giovane e carina e l'altra più matura, ancorché piacente. In quel momento evidentemente, le accomunava il desiderio di sfogarsi, ma la cosa curiosa è che la prima si è lamentata del fatto che il suo acume e le sue competenze passassero sempre in secondo piano rispetto al suo aspetto, mentre la seconda, deplorava il fatto che dopo una certa età, una volta perso l'appeal fisico, anche l'interesse per il suo cervello e la sua credibilità venissero meno. 🤔
Finalmente!!! Non ne posso più di questa identificazione della donna con la vittima. Io non mi sento vittima... Il che non vuol dire che in generale non vi siano problemi sociali yra uomo e donna, ma che mi sento sufficientemente potente, indipendente e capace da farvi fronte. E questo grazie alle donne prima di me che anziché piagnucolare hanno combattuto. Non mi riconosco nel femminismo moderno.
Il problema dell'appiattimento, a livello di percezione sociale, di problemi assai diversi e lontani è molto, molto grave.
Paragonare una violenza fisica a un mero improperio (financo acclaratamente sessista) è sintomo della sempre più marcata incapacità di leggere le sfumature del reale messa al servizio di una ideologia semplicistica, distruttiva e, in ultima analisi, misandrica.
Questo approccio, nonostante e contrariamente alle intenzioni di chi lo porta avanti, genera un livellamento nella percezione sociale che non può che essere verso il basso: rischia infatti di assuefare e desensibilizzare le persone anziché sensibilizzarle e spingerle verso la risoluzione dei problemi.
Risoluzione che per forza di cose, dato che non possiamo occuparci di tutto contemporaneamente, non può che essere portata avanti secondo una priorizzazione tra problemi... Ma, se tutto è "ugualmente e assolutamente grave" e tutto è "massimamente degno d'indignazione", beh allora niente lo è e, cosa ancor più drammatica, niente verrà risolto.
Forse paragonare una battuta di cattivo gusto a una violenza sessuale non dipende da incapacità di distinguere diversi gradi di gravità, bensì dalla volontà di considerare anche un peccato "veniale" come "mortale" per scoraggiarlo. Insomma una scelta tattica, solo che discutibile e rischiosa per gli effetti che sono già stati illustrati.
Grazie mille Yasmina anche per questa recensione. In linea più generale fa pensare che ci sia la necessità di pubblicare libri ottimi,come quello di Annina, in cui si debba, giustamente ,"argomentare e spiegare il buon senso'. Dà una idea del più generale movimento depensante che si vede sempre più in tantissimi ambiti,uno dei quali fa il femminismo. Cioè occorre "spiegare la ragionevolezza". Quanto ero illuso un trentennio fa quando ebbi notizia del fatto che il web divenne pubblico e pensai che avrebbe contribuito tantissimo a aumentare il senso critico,democratizzando la conoscenza. Quanto ero illuso! Grazie ancora e sereno ferragosto a tutte le persone.
Letto e spolpato in un giorno. Un libro strepitoso per capacità di analisi e pieno di stimoli. Mi ha fatto voglia di comperare, tra gli altri, Lasch, Goldman, Paglia e Geng. Riassuntone: pensiero bambino + pensiero magico + iperindividualismo = il femminismo inutile (se non proprio dannoso).
Grazie per tutto questo, Professoressa Yasmina, a te e a tutti quelli come te che lottano per far venire fuori tutte le ingiustizie, per essere la voce di chi ormai viene zittito e sminuito costantemente solo in quanto avente fallo nonostante possa dire e pensare cose assolutamente sensate, un abbraccio.
Sulla questione Islam, io vi vorrei citare un video di Willita (pagina che notoriamente sposa cause femministe) in cui un ragazzo musulmano fa essenzialmente Dawah, predicazione, portando delle mezze verità e a volte proprio delle supercazzole sul Corano come testo di primordiale emancipazione femminile. Le affermazioni che fa si possono smentire facilmente guardando i video di l'Islam spiegato da un cane.
Però è davvero devastante l'indulgenza con cui certe frange progressiste trattano questo tema.
Per favore scrivimi un minimo di bibliografia femminista (che non sia il video da te citato) dove si sostengono queste posizioni indulgenti nei confronti del mondo mussulmano.
abbracciano l islam come pratica socio culturae come se fosse una lotta al razzismo,dimmi te se non so idio
@@antoniobassu9324 Eccomi scusa ma ci ho messo un po' a ritrovare l'articolo ma prima voglio fare un paio di premesse:
Con questo commento e i precedenti non intendo assolutamente promuovere odio e discriminazione nei confronti delle persone di fede musulmana, io critico la dottrina dell'islam (come critico quella del cristianesimo). Sono lontanissima da chiunque voglia usare le mie parole per affermare che tutti i musulmani siano persone misogine o similia.
Detto questo il video di Willita è già abbastanza grave di suo perché promuove una visione petalosa della religione islamica glissando sul fatto che Maometto (l'uomo più perfetto che abbia mai vissuto secondo la dottrina) ha: avuto rapporti con una bambina di 9 anni (Lei stessa lo racconta negli hadits -> Video di Islamspiegatodauncane), posseduto schiave sessuali (come Maria la Copta), abolito l'adozione per sposare la moglie del suo figlio adottivo Zayd e tante altre care cose assolutamente non a vantaggio delle donne. Tutte queste cose, purtroppo, sono l'impalcatura morale su cui si reggono leggi abominevoli (per esempio in Iran è consentito il sesso non penetrativo con bambine di 9 anni) di diversi paesi mediorientali eppure non c'è UNA pagina femminista che abbia la fermezza di dirlo ad alta voce per paura di risultare islamofoba. Tutti si nascondono dietro alla frase "Non è religione è cultura" come se le due cose non fossero legate a doppio filo.
Un altro esempio clamoroso è la questione del velo. Di seguito l'intervista di un'attivista musulmana che si dichiara femminista:
lespresso.it/c/attualita/2024/6/4/aya-mohamed-indossare-il-velo-e-una-scelta-femminista/51137
La frase "L'hijab è come la minigonna ed è espressione di libertà" è platealmente falsa se si considera la dottrina islamica, in cui le donne sono carenti in intelletto e fede (perché non possono pregare e digiunare durante il mestruo, durante il quale sono impure), hanno più possibilità di andare all'inferno (parole dello stesso Profeta quindi inattaccabili: th-cam.com/video/NTAyNONaRyk/w-d-xo.html) e sono responsabili della condotta degli uomini, nel caso in cui questi le molestino. In sostanza l'hijab serve a coprire i capelli così da non destare attenzioni maschili indesiderate, anche se la "donna" ha solo 9 anni (questo numero che ritorna tanto spesso... th-cam.com/video/S8Rf2MtYscM/w-d-xo.html). Questo io lo chiamo victim blaiming ma è un altro grande assente nelle pagine femministe, più occupate a ribadire come le ragazze in hijab siano in realtà emancipate. Può benissimo essere vero, in Italia un paese bene o male secolarizzato, ma davvero vogliamo soprassedere sui pesanti condizionamenti psicologici della dottrina?
www.elle.com/it/magazine/women-in-society/a36828635/islam-femminismo/
Grazie, non sapevo di questo libro e lo leggerò con molta curiosità e interesse 🙏🏻
Come uomo trovo discriminante e sessista che una cosa stupida sia considerata una "cazzata", il 50% delle volte bisognerebbe usare il termine "fregnaccia".
Libro che ho messo nella lista di quelli da comprare. Interessanti le considerazioni sul "soffro quindi sono", atteggiamento che va oltre la stessa questione femminile in quanto riguarda l'intera società contemporanea. La necessità dell'auto-vittimizzazione per acquisire consenso sociale. Come sottolinea Daniele Giglioli, in un libro che consiglio, intitolato "Critica della Vittima", la vittima è l'eroe dei nostri tempi, essere vittima fornisce prestigio sociale, riconoscimento, considerazione, assoluzione poiché se sei vittima i tuoi peccati sono mondati. Ma il rovescio della medaglia è che la vittima per definizione patisce ma non agisce. E' un soggetto passivo degli eventi. Fa piacere trovare anche qui le stesse conclusioni.
Ottimo consiglio
Stiamo molto attenti a mettere sullo stesso piano i rimorsi postcoitali con gli stupri; a lungo andare, l'unico risultato che si otterrà sarà quello di togliere credibilità alle vere vittime.
...che è quello che sta facendo di fatto il Femminismo Intersezionale "Woke".
Mai stata femminista ,per una serie di ragioni che sarebbe lungo da raccontare, condivido il tuo pensiero.
il femminismo mi è letteralmente caduto addosso ,quando mi sono trovata in un'associazione , che è nata per lottare contro la differente opportunità vocazionale nella chiesa cattolica ,che effettivamente oggi si potrebbe definire uno dei pochi contesti in cui ha ancora senso parlare di patriarcato. Battaglia che assolutamente condivido .Ma dopo due anni l'associazione ha ritenuto indispensabile definirsi femminista adducendo che il femminismo combatte contro ogni discriminazione e tirando in ballo il f. intersezionale , in nome di questa falsa ideologia si sono focalizzate solo sugli abusi in ambito religioso e non e sulle presunte discriminazioni della chiesa nei confronti degli LGTBQ.
Della vera questione per cui si era iniziata la battaglia si sono perse le tracce..
Piuttosto che definirmi forzatamente qualcosa che non sentivo di essere ho preferito andarmene .
Un argomento OT.
La società non è sistemica ed ha dei regolamenti incredibilmente paritari se non fosse che non vengono applicati.
Un esempio nel caso degli uomini:
per legge un minore viene collocato presso chi può occuparsene ma nella pratica se il bambino ha meno di 4 anni per un presunto "legame materno superiore a quello paterno" viene assegnato alla madre. Oggi sappiamo che in prima infanzia la presenza del padre è incredibilmente necessaria ( pelle a pelle, rilascio di ossitocina ed altre situazioni ).
Un altro sono i parcheggi rosa che sono preposti all'utilizzo da parte di GENITORI con minori sotto i 2 anni e donne in stato di gravidanza. Se vedi un uomo con un neonato che parcheggia in quello spazio ciò che accade è pregiudizio.
Grazie per questo commento al libro di Annina Vallarino. C è bisogno di riportare le cose alla realtà che troppe stratificazioni ideologiche stanno deformando, mentre i problemi veri restano.
Ciao Yasmina. Il video è stato molto bello. Aggiungo il libro alla lista di quelli che comprerò quando percepirò uno stipendio. Non sembra una cosa prossima, ma faccio quello che posso😅
Il livello a cui certe battaglie sono scese è scoraggiante.
Il femminismo, la lotta al razzismo e ad altre discriminazioni, ora sono impegnati a guardare unicorni che volano in cielo, ora attaccano con una ferocia da lupi famelici bersagli sbagliati. Bersagli indicati da uno a caso come quando nella situazione di caos descritta nei Promessi sposi la folla inferocita prendeva di mira Tizio o Caio perché avevano fatto un gesto, tipo il vecchietto che aveva pulito la sedia col fazzoletto indicato come untore*.
Si formano delle situazioni in cui non sai cosa è permesso dire, e quindi si mettono paletti ovunque. Paletti che possono essere scavalcati da una parte e non dall'altra**.
*quel libro è sempre troppo attuale!
**come la situazione descritta a 7:30
le femministe sono il servo scemo delle elite. perchè si puo parlare di razze per tutti gli altri mammiferi e non per gli esseri umani? da quando uno svedese antropicamente è simile a uno cresciuto in burundi ?
Grande Yasmina, grazie davvero per aver parlato di questo libro che ho comprato subito ed ho subito iniziato a leggere. Avrei una richiesta se permetti: in futuro potresti parlare, su Coscienza DeGenere, anche del libro Self Made Man di Norah Vincent? Questo libro parla della esperienza di Norah che, volendo scoprire se effettivamente gli uomini sono solo privilegiati, ha cambiato identità e ha vissuto come uomo per 18 mesi. Quello che ha scoperto va a ribaltare del tutto la narrazione mainstream del femminismo. Purtroppo è stato pubblicato una volta sola in Italia, nel 2008, e non è stato mai più ristampato. Credo che sia più che mai importante parlarne, anche per creare interesse sull'argomento e spingere per una seconda edizione, magari da parte di una nuova casa editrice. Nel frattempo, lascia pure che ti ringrazi anche solo per tutto quello che fai. Un abbraccio.
Adoro la Vallarino!
L'idea della donna come costante vittima, pura, innocente come bambini, senza nessuna pulsione, è un'idea puritana, molto lontano, un tempo, dalla cultura europea e mediterranea. Non per nulla questo neo-femminismo ha le radici nell'intersezionalità, che è, per l'appunto, di matrice statunitense, cosi come lo fu, il mai abbastanza famigerato, movimento MeToo, di cui ricordo il contro manifesto francese che vi invito a leggere, e in cui possiamo trovare molti temi che questo libro tocca e sviluppa.
Grazie per queste argomentazioni estremamente lucide ed efficaci che danno voce ad un disagio sociale di cui non si vuole parlare.
@@matteovisani7680 togli "estremamente". Ognuno ha i suoi punti ciechi e pregiudizi.
Concordo dottoressa; continuo ad apprezzare la sua onestà intellettuale e sicuramente acquisterò il saggio da lei consigliato e quanto prima lo leggerò. Saluti. P. S. Averne come lei nel panorama politico italiano ed europeo, in attesa di ciò ci accontenteremo di averla solo in quello culturale, il che, naturalmente, non è poco.
Bellissimo video. Complimenti. Da uomo aggiungo che non solo le nuove generazioni femminili avranno difficoltà a relazionarsi, ma anche il maschio avrà difficoltà perché io , onestamente , se non fossi sposato e dovessi cercare una relazione , seria o avventurosa poco importa, avrei il terrore di ogni mio gesto e parola per il rischio di essere denunciato..
Attualmente sono a Londra, finalmente in vacanza, con la mia famiglia. Qua si va dalla donna musulmana con il velo integrale alla ragazza in shorts seminuda, dalla manager alla madre di famiglia, c'è una zuppa di culture e di visioni diverse che mi aspettavo, ma non a questo livello. Nonostante questa sia una delle patrie degli LGBT (qua nel quartiere dove sto ci sono un paio di strisce pedonali arcobaleno) ho come l' impressione che quella visione del mondo stia diventando una specie di roba folcloristica, di cui a pochissimi frega ancora qualcosa. Un pò come i punk o i metallari, una volta che la gente si è abituata poi il fenomeno va a scemare da solo. Forse è solo un' impressione superficiale. Comunque ci sentiamo tra un pò per il terzo Jabbarullo, quando ho finito un paio di esperimenti strani. Un saluto da Londra.
Ti ho scoperta oggi attraverso questo video, devo dire che apprezzo molto il tuo modo di ragionare e mi hai fornito ottimi spunti di riflessione. Grazie!
grazie per aver consigliato questa lettura! Lo leggerò presto!!🥰🥰🥰
Quanto odio il vittimismo e ormai in Italia troppe donne si sentono sempre pronte a mettere scuse che facciano ricadere la colpa su chiunque tranne che su sé stesse.
Bello il video, bello il libro che sarà probabilmente una delle mie prossime letture, ma io ti seguo anche per imparare cose nuove. In questo caso: "Minchie morte".
Quando alla fine parli di infantilizzazione questa non è solo nelle ragazze. La noto anche nei ragazzi. Uno degli aspetti di questo processo, secondo me, è correlato alla patologizzazione di ogni stato d'animo di sofferenza. Non si accetta più che si possa soffrire, essere delusi, frustrati, tristi, ecc., non si accetta che questo faccia parte della vita e che poi si superi e si vada avanti. Si va dallo psicologo per essere aiutati. Perché se la vita non è un giardino d'infanzia pieno di cose fantastiche allora non lo posso sopportare.
lo avevo già comprato, ho atteso di finire la lettura precedente e oggi l'ho iniziato. Una ventata d'aria fresca, davvero, dà una quantità di speranza quasi commovente.
Io trovo esagerato il puntiglio di certe ‘comunicatrici’ le quali appena iniziano il discorso devono per forza premettere il femminile al maschile (ascoltatrici e ascoltatori, amiche e amici ecc.). Poi quando fanno lo stesso anche gli uomini lo trovo ridicolo paraculismo.
Hai perfettamente ragione, purtroppo non tutti sono maturi per capire che esiste una realtà e una percezione della realtà.
C'è un appunto che vorrei fare sulla questione "sistemico", perché ogni volta che se ne parla lo si fa senza avere idea di che cazzo sia un sistema.
Senza entrare nel tecnico: dire di un certo comportamento che è sistemico (es. la violenza sulle donne) equivale a dire che quello stesso comportamento emerge naturalmente dal modo in cui abbiamo arrangiato le leggi e la società.
Se le parti che compongono il sistema sono gli uomini da un lato e dall'altro un contesto che non frena le loro pulsioni (dato che per lo storytelling femminista il maschio vive come una missione biologica tirare fuori il cazzo dai pantaloni e vessare la donna), se il feedback che si riceve a seguito di un certo comportamento è che non ci sono conseguenze (o che addirittura ci spetta un premio), è solo allora che possiamo dire che c'è un loop di rinforzo che rende certe dinamiche relazionali tossiche "sistemiche".
Peccato che sia il delirio chi vive fuori dalla realtà!
A volte mi chiedo come si faccia a credere a queste fesserie. Ma dopo aver visto la gente piangere e stracciarsi le vesti dopo la bocciatura del DDL Zan perché era stata convinta che in Italia fosse legale pestare a sangue trans e omosessuali, il potere di quello di cui può convincerti la propaganda ha cominciato a spaventarmi.
Se vuoi spaventarti ulteriormente sugli effetti della propaganda, leggi “la psicologia delle folle” di Le Bon.
È un mix tra l’inquietante e l’affascinante.
Vorrei dire mille cose, ma dalla spiaggia non riesco a scrivere concetti estesi, quindi cerco di riassumere con una sola parola: alleluia! 👏
Ne approfitto per informarvi che ha chiuso definitivamente il sito la fionda, per decisione giudiziaria...
Che sito è?
Decisione giudiziaria.....motivo?
Per persecuzione giudiziaria. Nessun giudice ha fatto chiudere il sito ma è stata una decisione di Davide Stasi perché non poteva più far fronte alle querele.
Diritti maschili.
Eh?
Ma che bella scoperta! In pratica esisteva una che la pensa come me e che si espone per dire le cose che penso io (sul femminismo, su Michela Murgia, addirittura su Vera Gheno e l'inutile e insopportabile schwa...) e io non ti conoscevo ancora. Che bello che ci sono ancora persone intelligenti al mondo.
Una volta mi è capitato di leggere dei passaggi di un saggio sui Celti di Jean Markale ad un'amica femminista. Con interpretazioni profonde psicologiche e di antropologia del Sacro. Ben più profonde della patina superficiale e apparente del "patriarcato". E ha ammesso che, gli argomenti molto più strutturati di Markale spiegavano meglio certe concezioni del facile, sbrigativo e superficiale ricorso al patriarcato. In una cultura, come quella celtica, evidentemente più complessa della riduzione al patriarcato..viste le influenze delle culture megalitiche precedenti nel retaggio celtico
Quante cose giuste e condivisibili in 25 minuti di video 👏🏻👏🏻👏🏻... Chissà se spiegato così bene e probabilmente ancora meglio nel libro di Annina, tutti riusciranno a capire , ma ne dubito fortemente perché è veramente difficile convincere le persone, di solito.
Il libro è chiarissimo, solo per ottusità voluta si potrebbe non capirlo
Il problema maggiore è che questo tipo di saggio verrà visto come sbagliato, come errato, come portatore del "male assoluto" che sminuisce la sensibilità ela gravità della situazione, poiché la polarizzazione in essere è ormai parte integrante della discussione. Facendo un esempio: io che mi definisco liberale, ed essendo il liberalismo un pensiero associato alla destra, vengo associato alla destra sovranista e meloniana/salviniana quando non è assolutamente così. C'è un appiattimento della discussione dove o sei con me o sei contro di me.
Non è un appiattimento, è semplici rabbia. Non è che la gente non discute, si è estremizzata, nella rabbia. Da questo derivano le posizioni estreme che vediamo. Sono cose risapute, il problema è che la materia che le studia si chiama economia e nessuno la studia. Trump ieri con Elon Musk ha detto di ammirare Putin e Xi Jinping e che l'Europa sfrutta gli USA. A chi si rivolgono queste cazzate estreme? A quegli americani furiosi che vedono nelle soluzioni violente l'unica via. Proprio perché sono arrabbiati. Accade sempre così, crisi economica che instaura il substrato di rabbia, all'inizio marginale. Ma passa da 0.01 all'1%. E qui siamo già al punto di non ritorno. Infine la rabbia viene sfogata in conflitto, guerra. Gli intellettuali che lasciavano la Germania negli anni 20' parlavano dell'impiattimento della discussione pubblica, per fare un esempio magari più conosciuto
Finalmente ascolto una persona intelligente. Grazie.
Non so se è già stata fatta questa domanda. Mi chiedevo se era proprio necessario introdurre il termine "femminicidio" per descrivere l'uccisione della moglie o compagna? Non era sufficiente il termine già esistente? Grazie.
... anche perché, il corrispettivo, "maschicidio" , suona proprio male.
@@utocarraro1181 Il termine maschicidio esiste ed è il corrispettivo di femmicidio. Da non confondere con femminicidio. Entrambi sono utilizzati prettamente in ambito giuridico per valutare eventuali aggravanti nell'omicidio del partner per motivi passionali. Il maschicidio è la forma estrema di violenza di genere contro gli uomini, prodotto della violazione dei loro diritti umani in ambito famigliare, o di coppia, attraverso condotte misandriche come maltrattamenti, violenza fisica, psicologica, sessuale, educativa, false denunce di violenza e abusi sessuali. Secondo un’indagine condotta dall’Ordine degli psicologi dell’Emilia Romagna, uomini e bambini subiscono violenza psicologica e ad esserne autrici sono le donne.
Ho letto il testo e l'ho trovato estremamente lucido e preciso in tutto. Grazie per averlo recensito. Ovviamente nessun saggio può essere esaustivo su tutto. A mio avviso, le uniche cose che avrebbero potuto implementare il discorso sono due: una critica più approfondita alla nozione di patriarcato, sempre fumosa e onnicomprensiva, mai definito (un equivalente si può rintracciare nella politica di 20-25 anni fa, in cui si etichettava come terrorismo qualsiasi cosa senza mai definirlo); una critica alla mancanza, da parte del femminismo attuale, di un discorso (totale e non parziale) sulla disparità "scomoda" nel mondo del lavoro. Mi riferisco al fatto che non si parla mai di settori, ad esempio quello edile o siderurgico, in cui la disparità uomo-donna è sproporzionata a livelli assurdi (si vedano i dati ISTAT o altre fonti). Un segnale di questa ultima contraddizione è nella polemica linguistica sui nomi di mestiere, in cui si alzano gli scudi su parole relative a nomi di mestieri di prestigio (ministra, avvocata) e mai su mestieri faticosi. Non ho mai sentito una polemica sul fatto che sia più giusto dire muratora o muratrice, fognaiola o addetta alle fognature, scaricatora o scaricatrice di porto.
Sì, concordo, ma la seconda cosa sarebbe stata fuori tema
Mi ha impressionato la descrizione della negazione del consenso implicita, non espressa; se iniziamo a considerarlo un fenomeno sociale ho l'impressione che alla sua genesi non sia estraneo il messaggio pubblicitario, tipo "soddisfatti o rimborsati", oppure "perche` io valgo".
Per quanto riguarda invece il problema generale, secondo me bisogna avere chiaro se l'obiettivo e` l'equita` oppure una nemesi storica; nel secondo caso la frase guida sarebbe "per secoli le donne sono state sottomesse, ora e` il loro turno di sottomettere i maschi"; se si accettasse una tale impostazione, a livello sociale intendo, immaginiamo cosa succederebbe quando venisse d'obbligo applicarla anche al razzismo, alla lotta di classe...gia` lo si sta facendo con l'antisemitismo, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
Cara Yasmina è sempre un piacere,..niente mi sarebbe venuta voglia di condividere mille riflessioni, ma mi sono reso conto che dovrei scrivere per un ora, non essendo yutuber e non potendo parlare con te a quattro occhi niente ti dico brava e a posto così 😊
Sto leggendo il libro e lo consiglio come compendio di argomenti che chiunque, dotato di spirito critico, dovrebbe però avere già ben presenti.
Il vittimismo su tutto, la mancanza totale di misura che identifica nella "cultura dello stupro" un singolo apprezzamento e sicuramente "per conto terzi" (perchè, chi si indigna, è probabile non ne abbia mai avuti), ossessione per i fantasmi del passato, incapacità di autocritica e rifiuto di ogni critica oltre ad un politcally-correct che impedisce il sacrosanto "diritto" di dire ad una che dice stupidaggini che sta dicendo stupidaggini.
Una donna lo può fare con un uomo ma, oggigiorno, non un uomo verso un donna, sarebbe un violento e, dalla parole allo stupro, il passo è quasi obbligato, è solo questione di quando. Il maschio è così, prima ti fischia, poi ti guarda le gambe e un giorno ti stuprerà.
Non ci piove su questo, è la cultura della strupro, c'è poco da fare.
Più che donne in lotta per i propri diritti io vedo adolescenti ossessionate e perdutamente immature che, da una parte condannano l'oggettivizzazione del corpo, poi dall'altra fanno crescere come funghi, i negozietti di trucchi, borse firmate, profumi griffati, abiti coordinati e stilosi, centri estetici per unghie colorarissime e affilatissime, parrucchieri artisti, abiti sexy, tacchi vertigine e mille altre futilità affine.
La fiera del superfluo e del frivolo, un carrozzone immenso tenuto in piedi dalla "superiorità femminile".
Ne parlo in tono ironico perchè fa veramente sbellicare quando si sente dire: "certo le femmine sono molto più mature dei maschi, quelli giocano ancora ai videogiochi" !
Una cosa che ho letto nel libro e mi ha decisamente perplesso:
parlando di argomenti futili che monopolizzano l'attenzione, si cita un caso di apprezzamenti assimilati a violenza intollerabile poi gli si contrappone una "emergenza sociale", che avveniva nello stesso momento, ma taciuta dai media, ossia: 1 donna moriva sul lavoro !!!
Non proprio un paragone azzecato direi. Se le morti femminili sul lavoro sono, in Italia, un problema "vero" allora, quello che riguarda le morti maschili, dovrebbe essere al pari di un olocausto ! Ma non mi stupisco più di tanto perchè il femminismo è sempre stato un movimento di genere ossia solo per le donne ! Il patriarcato è morto da tempo, adesso siamo in piena epoca matriarcale che è l'analogo del fantasma al maschile scomparso, anche peggio direi.
Il femminismo si è sempre battuto per le donne, e solo per loro. Già questo indica una radice negativa di base che si rivela nel momento in cui, la prreponderanza di donne in qualsiasi settore, viene esaltata come vittoria e spronata ad aumentare sempre di più.
Però, se l'assoluta maggioranza di uomini in un settore è doverosamente deprecabile, perchè mai la stessa cosa al femminile no ?
Con oltre l'80% di donne nel mondo dell'insegnamento, nessuno solleva un dito, tutto positivo, tutto lodevole.
Non è una mancanza, per gli studenti, quella di un equilibrio sbilanciato nei modelli che vedono ?
Senza contare che, come si può rapportare il femminismo-tossico imperante con lo scarso rendimento degli studenti maschi ?
Eppure i media esaltano e plaudono la supposta supremazia scolastica femminile invece di preoccuparsi e sollevare il problema.
Le insegnanti donne, in che percentuale avranno recepito gli aspetti tossici di questo femminismo e come lo riversano nel trattare e valutare i loro studenti ?
Altra cosa inquietante è perchè mai, in un mondo dove chi educa a scuola sono quasi tutte donne, sono poi proprio loro a lamentarsi dei maschi chiedendo una "rieducazione" precoce, fin dall'asilo !
Qualcosa allora non torna se l'educatore lamenta la mancata educazione di una considerevole fetta dei propri allievi.
Non è questa una palese ammissione di fallimento nel proprio mestiere ?
In un mondo di giovani menti nelle mani plasmanti di un'80% di donne fin dall'asilo, mi aspetterei proprio i maschi come i più educati e ligi al rispetto delle povere donne che nemmeno con un fiore si toccano. Ma queste poi non sono super-resistenti al dolore ? E allora cosa mai gli farà un fiore ? Mah !
A rigor di logica, in un mondo di donne dai superpoteri, togliamo "prima le donne e i bambini" e mettiamo "prima gli uomini e i bambini maschi". Ai deboli la precedenza.
Peccato invece che i lavori più faticosi e usuranti e mortali siano per maschietti e non per femminucce !
Le quote rosa li no, negli uffici si !
Una cosa che mi veniva in mente leggendo il libro è:
il femminismo moderno non ha deviato l'attenzione sulle cose futili ma, vinte oramai tutte le battaglie importanti, non gli restano che queste.
Il vittimismo è la naturale conseguenza di una fragilità naturale che non torna con quello che viene inculcato ossia: puoi fare tutto, non hai bisogno di nessuno, in te hai tutto e oltre, perchè "tu vali" !
Le donne sono in uno stato confusionale, sono subissate da messaggi di superpoteri, oramai assunti a dogmi insindacabili eppoi, eppoi...
eppoi arriva uno studio fatto in Inghilterra, su 15.000 soggetti, maschi e femmine, dove l'intuizione nel distinguere foto con falsi sorrisi è
risultata maggiore, anche se di poco, nei soggetti uomini !
Ma come, e la magica intuizione famminile ? Vabeh, si saranno sbagliati, in fondo erano solo 15.000 soggetti !
In quello studio le donne, in stragrande maggioranza, si ritenevano dotate di grande intuizione mentre gli uomini no, eppoi i maschietti hanno intuito meglio delle femminucce !
Questo dice molto del fatto che ciò che ci accomuna uomini e donne è molto più di quello che separa !
Però ci vogliono convincere del contrario. Ma oggi non si può dire, oggi le donne si offendono a morte come adolescenti che non vogliono critiche, sanno tutto loro ! Se un uomo spiega ad una donna, orrore ! Se una donna spiega ad un uomo... non ci arriva poverino, gli va spiegato !
Allora, in un mondo dove le donne falliscono ma che sono raccontate ovunque come superdonne, non resta che una via d'uscita, il vittimismo.
Ci deve essere qualcosa che impedisce di esercitare questi superpoteri, che rende fragili e fa fallire, piangere, sbagliare nelle scelte e mille altre cose, e, questa cosa è: il patriarcato ossia il maschio che ordisce, da sempre, un complotto mondiale. La Spectre in pratica !
Allora ogni uomo diventa un carnefice, un potenziale stupratore a cominciare dall'apprezzamente e, la virilità, diventa tossica.
Concludo con una citazione fresca fresca da un'episodio di quella splendida serie che è "Il mistero dei 3 corpi":
un gruppetto di amici, donne e uomini, fanno battute e, ad un certo punto, un maschietto fa una battutina divertente ad una woman e questa, tutt'altro che spassosa ma a ghigno duro gli dice: "se non la smetti ti mollo un pugno dritto in faccia !".
Ecco, questo spiega tutto ma oramai è tutto quello che abbiamo !
Se una persona è chiaramente ubriaca, non può esprimere consenso e quindi farci sesso dovrebbe essere considerato sempre stupro. Se però entrambe le persone sono ubriache, chi ha stuprato chi? Come ai fa a capire oggettivamente chi era in grado di decidere?
Inoltre non tutti sono capaci di cogliere segnali sottili, ad esempio una persona neurodivergente potrebbe avere difficoltà in merito.
Ciò che mi preoccupa di questo libro, che comunque vorrei leggere, è come temo sia stato trattato il tema delle donne trans.
Ma senza questo caso estremo, vogliamo negare che oggi ci sono giovani che cercano apposta lo sballo da droghe e alcol per disibirsi sessualmente? In questo caso che facciamo? se il consenso sessuale della persona ubriaca è sempre compromesso di fatto stiamo criminalizzando il sesso sotto qualsiasi forma di alterazione mentale, cosa di fatto illiberale perché posso avere anche il diritto (a mio avviso malsato) di fare sesso pur avando cercato consciamente di alterare le mia percezione con sostanze psicotropiche. In fondo cos'era l'amore libero dei figlio dei fiori? E lo ripeto, non trovo che sia uno stili di vita sono o condivisibile, ma possiamo negarlo come fatto o diritto personale?
@@andrea7935c'entra che sotto certe sostanze viene di meno la capacità di intendere e di volere, non è scontato
No no, non c'è nulla di aberrante sulle donne trans, c'è solo una critica a chi nega le differenze biologiche e un invito a parlare della cosa in modo più profondo
@@Dula8207 sì, ma se sono ENTRAMBI ubriachi?
Vedo che qualche bigottone scandalizzato ha fatto cancellare il mio commento, ebbene lo ripeto. Vogliamo negare che i giovani, da sempre, usino l'alcol soprattuto nei locali per disinibirsi sessualmente e avere l'approccio con l'altro sesso? Vogliamo che ogni amplesso consumato nei bagni o nei dintorni di una discoteca sia ipso facto uno stupro? Quindi, la questione non è solo se sono tutte e due ubriachi di chi è la colpa, ma se vogliamo che sia fuorilegge il sesso fatto sotto qualsiasi sostanza psico-attive? Per me si può anche fare (nel caso sarà stupro reciproco), altrimenti si prenda atto che, come facevano anche i figli dei fiori, c'è che si sfonda di ogni per fare sesso, aldilà del fatto che sia un comportamento sano o meno, per me è un comportamente che semplicemente rientra nell'alea della liberta personale dell'individuo. Diverso è il caso di chi ti droga, per altro con doghe apposite, e poi si approfitta di te sessualmente.
Grazie, ottima presentazione come sempre
Comunque anche molti uomini si pentono di molte avventure sessuali. E no, non è solo una boutade. Pare che il problema del 'consenso' ce lo abbiano solo le donne...
Però li c'è sempre la questione che un uomo è più forte quindi le donne si sentono più intimidite e ecc
@@gaia7240 che gli uomini (in generale) siano più delle donne e che queste ultime (in generale) si possano sentire intimorite è vero. Questo non cambia il fatto che se si parla di molestia solo in base al 'pentimento' del giorno dopo, o lo si fa per tutti o lo si fa per nessuno.
@@vins1979 si certo concordo
Certo, l'ho detto nel video, ma si dà per scontato che l'uomo voglia sempre scopare
@@YasminaPani avevo scritto il commento mentre guardavo il video, prima di finirlo, perché ero impaziente! 🙂
Malgrado abbia da fare, non riesco a staccare gli occhi dal video🤩
Comunque il disagio con cui molte donne vivono la loro sessualità è una cosa molto italiana, strumentalizzata dal femminismo moderno ovviamente, ma c' è un serio problema di mentalità, non patriarcale ma direi più utilitarista ( do ut des) ipocrita, qua però apro un tema ben più ampio quindi mi fermo qui.
Ecco questo non ho capito molto bene, non vedo questo disagio, o non ho ben capito cosa si intende
@@gaia7240
Credo che intenda che molto spesso la donna vede il sesso ancora come uno strumento di potere utilitaristico più che come uno strumento di appagamento, di gioia e di costruzione sana di rapporti virtuosi...
@@davidedavidensis5581 ah come quelle che lo fanno come faccenda per farlo stare zitto
@@davidedavidensis5581 si intendevo questo, ma credo valga anche per gli uomini, diciamo che la spontaneità è mal vista nella mentalità borghese e non di questo paese, cosa che porta a tante conseguenze sociali
@@gaia7240 non ho capito cosa intendi
Sono contento che esiste ancora forma di vita intelligente su internet, ti sei meritata un nuovo iscritto.
Grazie.
Ho comprato oggi il tuo libro ed ho già iniziato a leggerlo! Grazie davvero di averlo scritto. Lo sto già spammando ovunque.
@@manuelruffo9784 Merci.
grazie a te
Grazie mille per il video. I'll have to type the rest in English since my writing or speaking in Italian isn't up to par with my reading. I originally clicked on your video in search of new Italian content to help my comprehension but was interested in what you had to say. Specifically on how third wave feminism doesn't criticize Islam but craps on western men which is hypocritical. But you did it in an intelligent way that wasn't like a red pill person. Kudos. I'll check more of your videos out.
Guarda io mi trovo d'accordo su tutto ciò che hai detto, ho capito che non rinneghi la presenza di maschilismo nella nostra cara italia, hai semplicemente assunto il ruolo di "distruttrice" di false congetture patriarcali pseudo-femministe. Ecco, volevo sapere se però secondo te c'è una modalità corretta per fare della buona letteratura femminista al giorno d'oggi, parlando in maniera proporzionata dei problemi che comunque indubbiamente esistono sul piano socio-culturale. Non conosco bene il tuo canale quindi se già l'hai fatto ti chiedo scusa. Scrivo il commento perché penso che asfaltare le stronzate come "grattacieli fallici" sia tanto divertente quanto semplice. Individuare vere problematiche è un lavoro che hai mai fatto, oppure sono così superflue secondo te da non dovertene occupare?Grazie mille.
Ripeto non è un commento per prendere in giro
Ciao, io non sono femminista e non ho mai detto di volermi interessare di tematiche femminili: semplicemente mi sta a cuore una comunicazione seria e razionale, e odio le esagerazioni che portano a isterie di massa.
Comunque, credo che sia possibile fare una comunicazione femminista equilibrata e utile: basterebbe semplicemente parlare dei problemi e delle tematiche femminili senza attribuirne la colpa agli uomini, al patriarcato ecc.
@@YasminaPani ok ho capito grazie per la risposta
@@sim1jack Dimmi dv è il maschilismo in italia e cosa fa.
Vorrei fare un appunto perché non tutto ciò che consideriamo soggettivamente una “minchiata” (parola molto presente nel video) lo è.
Prendiamo ad esempio la body positivity (che no, non è promuovere l’obesità ma imparare guardare con altri occhi chi abbiamo di fronte e noi stessi, con tutti i nostri difetti e debolezze) ci sono tante tante persone che grazie ad essa hanno avuto il coraggio di uscire di casa e andare al mare. La gente si ammazza a causa del dismorfismo. Non è una “minchiata”.
Il dismorfismo è una malattia, non c'entra niente con la pubblicità del deodorante dove fanno vedere la tipa magra. E la body positivity DOVREBBE riguardare l'accettazione di sé, ma in realtà si concretizza nella promozione di corpi non sani.
@@YasminaPani rientri sempre nella stessa logica. Non si "promuovono" corpi non sani, ma si accetta che esistono ANCHE persone meno sane e per questo non vanno bullizzate. Tu bullizzeresti qualcuno perché ha una malattia cronica?
Grande , lo leggerò volentieri ; donne come voi , son quelle da valorizzare e sostenere !😊😊😊
Sei stata fin troppo prudente: interpretare il "me too" come la conseguenza di una infantilizzazione della donna è semplicemente ingenuo (e in tal senso trovo sorprendente che tu condivida questa visione). E' evidente che si tratti di un enorme business sia per le "vittime" che per tutto il giornalismo e tutta la letteratura che ci gira intorno. E funziona molto bene perché la stragrande maggioranza dei giudici in occidente oggi è costituita da donne. Gli inglesi dicono: il sesso può trasformare un uomo in un porco; i soldi possono trasformare una donna in un verme (moralmente parlando). Un po' forte ma, purtroppo, ancora molto vero.
c'è un libro, solo in inglese, dal titolo WOKE Inc che tratta dei legami tra tutti questi movimenti di pensiero di pseudoemancipazione agli interessi dell'alta finanza (che li finanzia indirettamente anche se la cosa è ormai pubblica) e l'ha scritto un Ceo che ha lavorato anche per Goldman Sachs, insomma non un intellettualotto da cameretta. L'infantilizzazione della donna però è un passaggio obbligato per mettere in moto tutto un programma di manipolazione mentale.
Sarò volgare, dozzinale e maschilista, ma concedimi di dirti che sei proprio una gran bella figliola.
Cara Yasmina, la narrativa della donna "handicappata" fa estremamente comodo a quasi tutte le donne (ecco perché non protestano......) così che possano beneficiare dei vantaggi di tale sistema senza accollarsi la responsabilità dell'essere libere ed emancipate
Grande video come sempre ❤
Posso suggerire un video di riflessione sui diritti delle donne e sui diritti della comunità LGBT?
Non so se ci avete dato caso ma durante le olimpiadi è stata squalificata una atleta per aver indossato uno scialle con su scritto "liberate le donne afghane", mentre gareggiare con l'asciugamano che è una bandiera Arcobaleno non porta a nessuna squalifica.
I diritti delle donne esistono solo se entrano nella sfera di interesse della comunità LGBT? Che ne pensano le femministe?
@@fv7151 perché questo tono passivo-aggressivo contro i diritti LGBT?
Ma non è stata squalificata per il contenuto del messaggio ma perchè alle olimpiadi nessun atleta può sfoggiare slogan politici durante le olimpiadi.
@@antoniobassu9324utilizzare ina bandiera arcobaleno come asciugamano non è uno "slogan politico"?
@@Dula8207se hai una riflessione sul tema lieto di leggerla, se devi fare esegesi del commento ti lascio volentieri il campo
@@fv7151 non avevo capito che l'atleta l'avesse usato letteralmente come un asciugamano. Nonostante sia ingiusto questo doppio standard, di certo non vedo una correlazione fra la parità dei sessi e lgbt (tra l'altro, stiamo parlando delle stesse olimpiadi da cui la russia è stata esclusa e Israele no) e soprattutto come se uno debba prevalere sull'altro
Iscritto!
Grazie per lo spunto, argomento delicato e molto interessante se affrontato "da una del settore"... Non la solita chiacchera da bar
Grazie
E vogliamo parlare sui danni che questa narrazione causa sugli uomini? Sui giovani ragazzi? Questo tipo di femminismo sta minando alla base la sana convivenza tra i sessi
Lo sto leggendo proprio in questi giorni: sono arrivato a metà circa. Non ho molto da aggiungere, perché hai già detto tutto nel video: concordo sul fatto che il capitolo sulle "bad date" siano uno dei più preziosi (almeno tra quelli che ho letto finora). È un saggio utilissimo soprattutto perché, quando si critica il femminismo perché colpevolizza e discrimina gli uomini, la gente di solito se ne frega perché "tanto sono privilegiati"; questo libro si concentra sui danni arrecati alle donne stesse, rendendo un po' meno difficile descrivere il neofemminismo per quello che è: un movimento dannoso anche per le donne che afferma di voler difendere.