Grazie Andrea per averci dato una panoramica sulla genialità di un film come 2001! A mio parere, da semplice appassionato di cinema e da studente di ingegneria spaziale, questo è uno dei film più geniali della storia del cinema per come prevede il futuro. La bambina che chiede come regalo un cellulare al papà, l'intelligenza artificiale che diventa umana e sfugge al controllo dell'uomo (si veda Google, che oggi sta pagando fior fior di ingegneri per poter capire come e perché il suo algoritmo di machine learning ha preso determinate decisioni), la stazione spaziale orbitante, e altre ancora che ora mi sfuggono. Dal punto di vista dell'accuratezza scientifica non è discutibile, è semplicemente incredibile. Ma la cosa che secondo me è la più geniale, è la rappresentazione della forma extraterrestre, ossia del monolito, che rimane ad oggi una scelta semplicemente visionaria. Dico questo perché noi, come esseri umani, siamo naturalmente portati a pensare che se esistesse una forma di vita extraterrestre, questa debba per forza avere sembianze antropomorfe, ossia debba avere braccia e gambe, e debba per forza comunicare come facciamo noi. Ma questo è un preconcetto che deriva dal sistema di riferimento in cui viviamo, cioè la biologia. In realtà, una forma di vita extraterrestre potrebbe essere qualunque cosa; potrebbe essere una forma di gas in cui si generano segnali elettrici simili alle connessioni neuronali, potrebbe essere composto da particelle a noi invisibili come quella che definiamo materia oscura, ed è molto probabile che sia qualcosa al di fuori della nostra interpretazione e comprensione come semplici esseri viventi aventi intelligenza limitata. E' per questo che personalmente considero un blocco nero 1x4x9 come l'essere extraterrestre più accurato della storia del cinema.
Il monolito è semplicemente un simbolo, la cui interpretazione, nell'economia del film, non richiede alcuna specie aliena che l'abbia fabbricato. Potevano metterci una sfera, andava bene lo stesso, basta che sia imperscrutabile. Anche l'interpretazione delle stanze finali come "zoo" gestito dagli alieni, mi sembra abbassi di molto il livello complessivo, oltretutto è superflua. Un'interpretazione puramente simbolica a livello "mistico" mi sembra molto più adatta. PS - la vedo dura per capire "come" un programma di AI abbia preso una determinata decisione. Di fatto non prende alcuna "decisione", quella è prerogativa di un essere cosciente. L'AI semplicemente rimescola l'informazione in modo meccanico per generare un output, probabilmente con una dinamica interna non lineare, per cui è più o meno come chiedersi perchè un bipendolo, ad un certo punto, ha avuto una certa buffa oscillazione piuttosto che un'altra. La dinamica, di principio, è nota. L'andamento nel dettaglio è imprevedibile.
@@andsalomoni Infatti il monolito non è fabbricato, il monolito è la specie aliena stessa. Quello che ti porta a pensare sia "fabbricato" è il fatto che vivi in un sistema di riferimento, quello terrestre, in cui le cose solide e monocromatiche aventi forme ben definite, sono oggetti fabbricati dall'uomo. Nulla vieta che in un universo infinito possano esistere essere intelligenti aventi forme non biologiche, è che non siamo abituati a pensarlo. Infatti nella maggior parte dei film fantascientifici gli alieni hanno forma umanoide. La mia interpetazione è puramente scientifica e non mistica. Non propriamente, molti AI oggi sono prevedibili perché appunto la dinamica interna è nota, e quindi si può capire quali sono gli step che l'hanno portato ad una determinata decisione. Nel caso del machine learning invece è diverso, è pura statistica, o almeno il training che viene fatto alla macchina. Quando poi gli viene richiesto qualcosa, è difficile capire il motivo della scelta proprio perché va compreso cosa andrebbe cambiato nel training della macchina.
@@TheMastino Infatti io non penso che il monolito sia nè un alieno in sè, nè fabbricato dagli alieni. E' semplicemente un simbolo, di cui non è necessario dare una spiegazione razionale della sua provenienza. Non ho alcun problema a pensare a forme di vita diverse da quelle biologiche terrestri. Ad es. il Sole potrebbe benissimo essere un essere vivente.
Infatti. Kubrick stesso ha affermato che il monolito indica l'intervento di una forma di vita aliena nella storia dell'umanità. Insomma un'idea non tanto diversa dalle teorie strampalate di Biglino e compagni.
Grazie Grazie Grazie Una recensione meravigliosa di un film meraviglioso! Mi sono commossa come tantissimi anni fa quando ho vsto il film la prima volta. Una grandissima emozione. Complimenti Grazie Md
il mio film preferito, l'avrò visto 20 volte e ogni volta scopro particolari nuovi, definirlo di fantascienza è riduttivo, è un capolavoro che va oltre le epoche e i generi
Dopo questa presentazione, sento il dovere di affrontare nuovamente questo capolavoro. Non posso negare che, per poterlo apprezzare appieno, occorre munirsi dei mezzi necessari. Grazie
Bravissimo, Andrea! Una disamina attenta e circostanziata; una sintesi mirabile di un'opera così complessa, che già si tinge di esaustività. Bello anche sentir pronunciare monòlito, laddove tutti, sbagliando, si riempiono la bocca di monolìto. Grazie.
Treccani: monòlito (meno corretto monolìto o monolìte) s. m. [dal lat. tardo monolĭthus, agg., gr. μονόλιϑος, comp. di μονο- «mono-» e λίϑος «pietra»].
Visto ora il video, il film di Kubrick è uno dei più grandi film della storia del cinema, forse non si sono mai più toccate vette di questo tipo, al massimo Solaris di Tarkovsky. Colgo l'occasione per dire che durante la lavorazione del film Kubrick chiamò il grande Antonio Margheriti per aiutarlo con gli effetti speciali, questo fa capire quanto in Italia - nel cinema di genere - eravamo importanti, considerati e umili, perché quasi nessuno veniva accreditato e quindi nemmeno menzionato nei titoli, fa anche capire come Kubrick oltre ad essere un genio del cinema era anche furbo in senso positivo nel chiamare le persone giuste per farsi aiutare.
Kubrick è l'unico americano che potesse fare un film come 2001. E Tarkovsky, russo, era il regista giusto per Solaris (e l'autore del romanzo, Lem, è polacco). Guardate il penoso remake americano di Solaris. Certi film sono semplicemente non fattibili nello star system americano. PS - la tv russa nel 1968 ha messo Solaris in forma di sceneggiato in due puntate, in bianco e nero, lo trovate su youtube (cercare "Solaris 1968").
@@andsalomoni no per carità il remake di Solaris è sciattissimo proprio, che poi mi dispiace perché il regista è Soderbergh, non un incapace anzi, un ottimo refista, ma li ha toppato alla grande
@@andsalomoni mah io al contrario rimasi stupito x il fatto che avessero fatto non un remake ma, utilizzando lo spunto di introspezione psicologica, soderbergh abbia trattato algidamente elementi affettivi e romantici ma ovviamente il titolo preannununcia se stesso, il proprio onere e la insoddisfazione di un remake con bei crismi diventa l'unica cosa che rimane. invece a me sta bene sia diverso non puoi ripetere un film di tarkowsky al limite poteva diventare un noir drammatico psicologico e anche così staremmo qui a criticarlo perché esiste un romanzo ed esiste un film russo originale
si ma non se ne fece nulla margheriti rispose che non era capace di spiegarsi a voce e che per lui era più facile mettersi all'opera realizzando lui stesso di nuovo il come aveva fatto. peraltro dovremmo star a parlare del primo suo film quello in bianco e nero con la passeggiata nello spazio tramite aggancio a un cavo per andare da un razzo a un altro limitrofo. bene glielo fece ma kubrick rimase perplesso poiché quella realizzazione non si adattava al procedimento con cui stavano lavorando in Inghilterra e la cosa fu risolta dal giovane direttore della fotografia che supportava kubrick sul set, quello che dirigerà silent running con bruce dern sugli ultimi esemplari viventi di flora
Bravissimo, è la prima volta che ti sento ma continuerò a farlo. Sono subito corsa al mio libro su K di Michel Ciment e ci ho ritrovato una frase che avevo sottolineato tempo fa e che dice: L’arte di K è nel contempo concettuale e concreta. Egli parte da un’idea, passa attraverso il finito e il particolare, per ritrovare l’universale e l’astratto… Sei stato bravo a spiegarlo. Grazie 🙏🏻
Come sempre una grande recensione. Se questi film rappresentano la grandezza dell arte del cinema la sua recensione è il perfetto compendio di questa grandezza. Grazie e complimenti. Se possibile vorrei chiederle una recensione di quello che è per me il film perfetto, ossia barry lyndon. Grazie ancora.
Non dobbiamo temere nè il vuoto, nè l'oscurità, nè il silenzio, nè la solitudine. L'unica cosa da cui guardarsi è la Macchina, e Kubrick, in 2001, lo mostra chiaramente.
Gentile Andrea, a te le mie gratulazioni vivissime: la tua disamina mi è garbata assai per la perspicua e profonda padronanza dei temi afferenti al capolavoro di Kubrick. Son certo che per esigenza di sintesi hai dovuto contenere la durata della prolusione e che ne avresti potuto parlare per ore, tanto vasto è il florilegio brachilogico delle questioni che l'analisi filologica dell'opera porta seco, pari solo - mi pare di arguire - al tuo pacato, ma tangibile e potissimo entusiasmo (en+theos = un dio dentro che ti parla) per la settima arte di canudiana memoria. Ho altresí apprezzato assai anche il tuo eloquio forbito, pregnante e asciutto, massimamente distintivo e apprezzabile, ad esempio, per la corretta pronuncia di monólito, per la ripulsa di intercalari lessicali come: "devo dire", "come dire?" o dell'uso di pedissequi rafforzativi aggettivanti come "davvero" o "piuttosto" (congiunzione avversativa) che oramai dilagano e discreditano la lingua più bella del mondo. Ad maiora. G.
Davvero non si finirebbe mai di parlare di 2001 il tema è letteralmente inesauribile. Qui mi fa piacere sottolineare che la complessa genesi della sceneggiatura ha visto un progressivo passaggio da intenti quasi didascalici a risultati autenticamente filosofici, in un mirabile processo di sottrazione al quale si deve la splendida sintesi dell'opera finale. Questo work in progress risulta speculare all"andamento dei rapporti personali e professionali tra Kubrick e Clarke nel corso della lunghissima lavorazione. Nel tempo, fortunatamente, è andata accumulandosi un'ampia e appassionante documentazione in merito. Video, come prerogativa del canale, approfondito, esauriente e appagante. Grazie.
Intanto un ringraziamento per le sue interessantissime ed approfondite recensioni. In merito al film in questione, personalmente l'ho sempre ritenuto sopravvalutato. Non nego la perizia registica, l'efficacia e la perfezione di molte scene ed immagini (fatta salva l'imbarazzante prima parte relativa agli ominidi)...ma il gap fra questi pregi ed il carattere aleatorio dell'opera mi preclude ogni entusiastico approccio al film. Non parlo (puerilmente?) dell'assenza di un "messaggio", piuttosto della mancanza di un senso o di un non senso e della conseguente vacuita' che ne risulta. Giudizio strettamente personale, s'intende. Grazie ancora per gli interessantissimi post (mi auguro che prima o poi qualche filml di Herzog possa essere recensito con altrettanta perizia ed altrettanta passione.
Grazie del commento. Non penso proprio che sarebbe stato uno dei film più studiati della storia se fosse così "vacuo" e senza senso come affermi. La sua forza e modernità stanno proprio nel non volere imporre una interpretazione e la sua unicità è nel rifiutare di piegarsi a una narrazione logica e comprensibile senza la mediazione del racconto di Clarke. Per quanto riguarda la sequenza degli ominidi, mi sembra esagerato definirla imbarazzante. È semplicemente il meglio che si potesse realizzare in assenza di CGI. Pensavo di avere espresso questi concetti chiaramente nel video, ma evidentemente non è così.
Non avevo mai sentito dire prima, che Il primo capitolo" L' Alba dell' uomo" non è al livello del resto dell'opera, da nessun critico o non. Personalmente lo trovo in linea con il resto dell' opera, cioè un capolavoro senza paragoni. Definirlo imbarazzante poi mi sembra quantomeno fuori luogo.
@@vittorioflender7628 A me risulta estremamente kitsch. Costringersi a fare finta di niente di fronte a travestimenti pacchiani che fanno a botte con la perfezione tecnica del resto del film non pone lo spettatore in una condizione ideale, ma magari e' soltanto una mia impressione.
Video fantastico! Avrei bisogno di una mano, è un progetto scolastico, ho scelto questo film conoscendolo già, devo comparare una scena del film con una qualsiasi opera d'arte (deve somigliare esteticamente) avevo pensato alla scena finale dell'astronauta divenuto feto spaziale ma non so proprio compararla a nessun'opera, qualcuno può aiutarmi?
Il mio film preferito in assoluto. Ci sarebbe da parlarne per ore e ore, ma aggiungo solo due particolari: 1) dal punto di vista degli effetti speciali, in epoca in cui i computer potevano a malapena disegnare su plotter, le scene in "3D" che si vedono nei monitor dello shuttle mentre attracca nella stazione spaziale rotante o il "3D" dell' antenna sulla Discovery, sono oggetti fuori dal tempo più del tablet o della videochiamata (per la quale particolari come il "lag" dato dalla distanza sono un tocco da Maestro) 2) contrariamente a quello che normalmente si pensa, parere personale HAL non "impazzisce" ma fa semplicemente una scelta logica: ritiene che si tratti di un errore umano, e non può permettere che esseri "inferiori" uccidano lui e mandino a monte la missione.
2010 (di Peter Hyams) non vale un'unghia di 2001, se l'hai visto già lo sai, se lo vuoi vedere non aspettarti gli spessori di Kubrick (sebbene Peter Hyams abbia fatto buoni film, "Capricorn One" è da vedere, ha più messaggio che "2010").
2010 è un film sottovalutato, non ha nulla a che fare con Kubrick, è un genere diverso, ma lo trovo un film bello, merita. " Buongiorno David, è un piacere lavorare di nuovo con te" . Questa è un chicca.
Comunque il film migliore di Kubrick resta quello che la Nasa ha mandato in onda nel luglio 1969 e che rappresentava un presunto sbarco sulla Luna da parte del genere umano: effetti speciali fantastici.
Strano che l'obiettivo di Hal lo vedi come la presenza della "madre americana" che tutto vede... Hai cancellato l'eterno difficile rapporto dell'uomo ebreo con D-o, forse quell'obiettivo rappresenta l'occhio di D-o con cui si specchia la coscienza per cercare la propria identità ora incompleta. Consiglio di rileggere "Aspettando Godot"...non si può pensare di banalizzare il film incentrandolo sul ruolo oppressivo della "mamma americana"... Anche in "1984" c'è un obiettivo in ogni ambiente ma non è la mamma... Consiglio un corso di Filosofia e di Antropologia culturale, altrimenti le grandi "domande" dell'uomo non si sa nemmeno cosa siano. Saluti.
Non ho incentrato affatto il film sul rapporto con la madre. Ho solo fatto un accenno (divertito) a una delle tante interpretazioni che sono state date, facendo riferimento a un film di un altro regista ebreo, Woody Allen. Mi domando se hai visto tutto il resto del video o se ti sei fermato a quei 30 secondi. Grazie comunque del commento.
Non vedo il "gran genio" di Kubrick. Il messaggio di questo film non è diverso da quello divulgato da un Biglino qualsiasi: i marziani sono i creatori dell'uomo. E questo sarebbe il geniale Kubrick? Mah...
Ma dove, nel film, appare o viene citato un alieno? Il messaggio del film, come lo interpreto io, non è affatto che gli alieni abbiano creato l'uomo. Niente nel film dice che il monolito è stato fabbricato da alieni, la prima volta che ho visto il film agli alieni non ho pensato neanche di striscio. Il monolito è un simbolo, e semmai l'interpretazione più semplice è mistica, compreso il viaggio iniziatico finale del protagonista.
@@josefk.6013 Kubrick l'avrà pure detto, ma il film non lo comunica (per fortuna). E se l'ha detto, si è sbagliato (avrà bevuto un drink di troppo...). Intendo dire che se anche Kubrick la pensa così, il film va assolutamente al di là di questa interpretazione, viaggia su un piano molto più astratto e simbolico, forse a insaputa dello stesso Kubrick.
@@andsalomoni Si legga il libro scritto da A. C. Clarke (il quale ha scritto la sceneggiatura insieme a Kubrick e dal cui racconto "La sentinella" 2001 è stato ispirato) e lo vedrà. Sostenere poi che Kubrick stesso non abbia capito il film fatto da lui medesimo - beh, ci vuole coraggio...
Grazie Andrea per averci dato una panoramica sulla genialità di un film come 2001!
A mio parere, da semplice appassionato di cinema e da studente di ingegneria spaziale, questo è uno dei film più geniali della storia del cinema per come prevede il futuro. La bambina che chiede come regalo un cellulare al papà, l'intelligenza artificiale che diventa umana e sfugge al controllo dell'uomo (si veda Google, che oggi sta pagando fior fior di ingegneri per poter capire come e perché il suo algoritmo di machine learning ha preso determinate decisioni), la stazione spaziale orbitante, e altre ancora che ora mi sfuggono.
Dal punto di vista dell'accuratezza scientifica non è discutibile, è semplicemente incredibile.
Ma la cosa che secondo me è la più geniale, è la rappresentazione della forma extraterrestre, ossia del monolito, che rimane ad oggi una scelta semplicemente visionaria. Dico questo perché noi, come esseri umani, siamo naturalmente portati a pensare che se esistesse una forma di vita extraterrestre, questa debba per forza avere sembianze antropomorfe, ossia debba avere braccia e gambe, e debba per forza comunicare come facciamo noi. Ma questo è un preconcetto che deriva dal sistema di riferimento in cui viviamo, cioè la biologia. In realtà, una forma di vita extraterrestre potrebbe essere qualunque cosa; potrebbe essere una forma di gas in cui si generano segnali elettrici simili alle connessioni neuronali, potrebbe essere composto da particelle a noi invisibili come quella che definiamo materia oscura, ed è molto probabile che sia qualcosa al di fuori della nostra interpretazione e comprensione come semplici esseri viventi aventi intelligenza limitata. E' per questo che personalmente considero un blocco nero 1x4x9 come l'essere extraterrestre più accurato della storia del cinema.
Andrea, grazie del commento. Sono assolutamente d'accordo, è un film che non finisce mai di sorprendere
Il monolito è semplicemente un simbolo, la cui interpretazione, nell'economia del film, non richiede alcuna specie aliena che l'abbia fabbricato. Potevano metterci una sfera, andava bene lo stesso, basta che sia imperscrutabile.
Anche l'interpretazione delle stanze finali come "zoo" gestito dagli alieni, mi sembra abbassi di molto il livello complessivo, oltretutto è superflua. Un'interpretazione puramente simbolica a livello "mistico" mi sembra molto più adatta.
PS - la vedo dura per capire "come" un programma di AI abbia preso una determinata decisione. Di fatto non prende alcuna "decisione", quella è prerogativa di un essere cosciente. L'AI semplicemente rimescola l'informazione in modo meccanico per generare un output, probabilmente con una dinamica interna non lineare, per cui è più o meno come chiedersi perchè un bipendolo, ad un certo punto, ha avuto una certa buffa oscillazione piuttosto che un'altra. La dinamica, di principio, è nota. L'andamento nel dettaglio è imprevedibile.
@@andsalomoni Infatti il monolito non è fabbricato, il monolito è la specie aliena stessa. Quello che ti porta a pensare sia "fabbricato" è il fatto che vivi in un sistema di riferimento, quello terrestre, in cui le cose solide e monocromatiche aventi forme ben definite, sono oggetti fabbricati dall'uomo. Nulla vieta che in un universo infinito possano esistere essere intelligenti aventi forme non biologiche, è che non siamo abituati a pensarlo. Infatti nella maggior parte dei film fantascientifici gli alieni hanno forma umanoide. La mia interpetazione è puramente scientifica e non mistica.
Non propriamente, molti AI oggi sono prevedibili perché appunto la dinamica interna è nota, e quindi si può capire quali sono gli step che l'hanno portato ad una determinata decisione. Nel caso del machine learning invece è diverso, è pura statistica, o almeno il training che viene fatto alla macchina. Quando poi gli viene richiesto qualcosa, è difficile capire il motivo della scelta proprio perché va compreso cosa andrebbe cambiato nel training della macchina.
@@TheMastino Infatti io non penso che il monolito sia nè un alieno in sè, nè fabbricato dagli alieni. E' semplicemente un simbolo, di cui non è necessario dare una spiegazione razionale della sua provenienza.
Non ho alcun problema a pensare a forme di vita diverse da quelle biologiche terrestri. Ad es. il Sole potrebbe benissimo essere un essere vivente.
Infatti. Kubrick stesso ha affermato che il monolito indica l'intervento di una forma di vita aliena nella storia dell'umanità.
Insomma un'idea non tanto diversa dalle teorie strampalate di Biglino e compagni.
Grazie
Grazie
Grazie
Una recensione meravigliosa di un film meraviglioso!
Mi sono commossa come tantissimi anni fa quando ho vsto il film la prima volta.
Una grandissima emozione.
Complimenti
Grazie
Md
Grazie a te dei complimenti
il mio film preferito, l'avrò visto 20 volte e ogni volta scopro particolari nuovi, definirlo di fantascienza è riduttivo, è un capolavoro che va oltre le epoche e i generi
Mio figlio di 16 anni lo ha appena visto. Con questo video potrà avere molti spunti di riflessione in più. Grazie
Mi fa molto piacere, un saluto ad entrambi
Opera eccelsa e maestosa che mai nessuno potrà eguagliare.
Spiegato benissimo e con dettagli da vero amante del cinema. Complimenti!!!
Ti ringrazio Simone
Spiegazione fantastica, calma e chiara.
Ti ringrazio
Ho visto il film diversi anni fa ma dopo questa analisi devo rivederlo al più presto. Complimenti
Sono contento di avere risvegliato il tuo interesse per il film. Grazie
Il mio film preferito e la recensione preferita: davvero complimenti, ottimo lavoro.
Grazie
Dopo questa presentazione, sento il dovere di affrontare nuovamente questo capolavoro. Non posso negare che, per poterlo apprezzare appieno, occorre munirsi dei mezzi necessari. Grazie
Grazie Massimo. Allora ti auguro buona visione
Bravissimo, Andrea!
Una disamina attenta e circostanziata; una sintesi mirabile di un'opera così complessa, che già si tinge di esaustività.
Bello anche sentir pronunciare monòlito, laddove tutti, sbagliando, si riempiono la bocca di monolìto.
Grazie.
Treccani: monòlito (meno corretto monolìto o monolìte) s. m. [dal lat. tardo monolĭthus, agg., gr. μονόλιϑος, comp. di μονο- «mono-» e λίϑος «pietra»].
@@andsalomoni Infatti, come volevasi dimostrare.
Tutto veramente molto interessante. Grazie!
Grazie per questa fantastica recensione soprattutto per chi ama veramente il cinema
Grazie a te!
ottima critica. grazie
Complimenti per la tua descrizione! Da appassionato del film devo dire che il tuo racconto e’ il migliore che abbia sentito!
grazie!
Bellissimo video su uno dei più grandi film mai realizzati. Ogni volta è sempre un piacere vedere le tue analisi.
Grazie, gentilissimo!
Visto ora il video, il film di Kubrick è uno dei più grandi film della storia del cinema, forse non si sono mai più toccate vette di questo tipo, al massimo Solaris di Tarkovsky. Colgo l'occasione per dire che durante la lavorazione del film Kubrick chiamò il grande Antonio Margheriti per aiutarlo con gli effetti speciali, questo fa capire quanto in Italia - nel cinema di genere - eravamo importanti, considerati e umili, perché quasi nessuno veniva accreditato e quindi nemmeno menzionato nei titoli, fa anche capire come Kubrick oltre ad essere un genio del cinema era anche furbo in senso positivo nel chiamare le persone giuste per farsi aiutare.
Grazie del commento Flavio
Kubrick è l'unico americano che potesse fare un film come 2001. E Tarkovsky, russo, era il regista giusto per Solaris (e l'autore del romanzo, Lem, è polacco).
Guardate il penoso remake americano di Solaris. Certi film sono semplicemente non fattibili nello star system americano.
PS - la tv russa nel 1968 ha messo Solaris in forma di sceneggiato in due puntate, in bianco e nero, lo trovate su youtube (cercare "Solaris 1968").
@@andsalomoni no per carità il remake di Solaris è sciattissimo proprio, che poi mi dispiace perché il regista è Soderbergh, non un incapace anzi, un ottimo refista, ma li ha toppato alla grande
@@andsalomoni mah io al contrario rimasi stupito x il fatto che avessero fatto non un remake ma, utilizzando lo spunto di introspezione psicologica, soderbergh abbia trattato algidamente elementi affettivi e romantici ma ovviamente il titolo preannununcia se stesso, il proprio onere e la insoddisfazione di un remake con bei crismi diventa l'unica cosa che rimane. invece a me sta bene sia diverso non puoi ripetere un film di tarkowsky al limite poteva diventare un noir drammatico psicologico e anche così staremmo qui a criticarlo perché esiste un romanzo ed esiste un film russo originale
si ma non se ne fece nulla margheriti rispose che non era capace di spiegarsi a voce e che per lui era più facile mettersi all'opera realizzando lui stesso di nuovo il come aveva fatto. peraltro dovremmo star a parlare del primo suo film quello in bianco e nero con la passeggiata nello spazio tramite aggancio a un cavo per andare da un razzo a un altro limitrofo. bene glielo fece ma kubrick rimase perplesso poiché quella realizzazione non si adattava al procedimento con cui stavano lavorando in Inghilterra e la cosa fu risolta dal giovane direttore della fotografia che supportava kubrick sul set, quello che dirigerà silent running con bruce dern sugli ultimi esemplari viventi di flora
Bellissima analisi!
Grazie infinite!
Grazie
Grazie, ottima riflessione.
Bravissimo, è la prima volta che ti sento ma continuerò a farlo. Sono subito corsa al mio libro su K di Michel Ciment e ci ho ritrovato una frase che avevo sottolineato tempo fa e che dice: L’arte di K è nel contempo concettuale e concreta. Egli parte da un’idea, passa attraverso il finito e il particolare, per ritrovare l’universale e l’astratto…
Sei stato bravo a spiegarlo. Grazie 🙏🏻
Grazie Laura e benvenuta
Come sempre una grande recensione. Se questi film rappresentano la grandezza dell arte del cinema la sua recensione è il perfetto compendio di questa grandezza. Grazie e complimenti.
Se possibile vorrei chiederle una recensione di quello che è per me il film perfetto, ossia barry lyndon. Grazie ancora.
Grazie. Per ora non so se e quando parlerò di Barry Lyndon, ci sono altri film di Kubrick che mi ispirano di più.
Complimenti sei veramente molto preparato 👌, spero di sentirti presto parlare di metropolis
grazie e benvenuto
Ti prego continua con questi video, sono troppo belli
Ti ringrazio, un nuovo video sarà pronto per maggio
Bravo!!!
Bellissima analisi di questo capolavoro! Grazie e complimenti.
Non dobbiamo temere nè il vuoto, nè l'oscurità, nè il silenzio, nè la solitudine.
L'unica cosa da cui guardarsi è la Macchina, e Kubrick, in 2001, lo mostra chiaramente.
Sei stato altamente esaustivo, bravissimo 🤩
Gentilissimo, grazie
In assoluto il miglior documento sul film reperibile in rete. Questa è eccellenza. Mi iscrivo immediatamente. Bravissimo e bravissimi.
Grazie dei complimenti e benvenuto!
@@classicidelcinema Grazie a te !
Capolavoro immenso e immortale ❤️
Ho scoperto piacevolmente il suo canale. Ottima introspezione del film, video interessante e istruttivo.
Grazie mille Cassandra e benvenuta
Gentile Andrea, a te le mie gratulazioni vivissime: la tua disamina mi è garbata assai per la perspicua e profonda padronanza dei temi afferenti al capolavoro di Kubrick. Son certo che per esigenza di sintesi hai dovuto contenere la durata della prolusione e che ne avresti potuto parlare per ore, tanto vasto è il florilegio brachilogico delle questioni che l'analisi filologica dell'opera porta seco, pari solo - mi pare di arguire - al tuo pacato, ma tangibile e potissimo entusiasmo (en+theos = un dio dentro che ti parla) per la settima arte di canudiana memoria. Ho altresí apprezzato assai anche il tuo eloquio forbito, pregnante e asciutto, massimamente distintivo e apprezzabile, ad esempio, per la corretta pronuncia di monólito, per la ripulsa di intercalari lessicali come: "devo dire", "come dire?" o dell'uso di pedissequi rafforzativi aggettivanti come "davvero" o "piuttosto" (congiunzione avversativa) che oramai dilagano e discreditano la lingua più bella del mondo. Ad maiora.
G.
Grazie
bravo
👏👏👏👏👏
Complimenti per l'analisi, come le precedenti contestualizzata e ricca di dattagli, di quella che considero La Cappella Sistina del XX secolo.
Ti ringrazio, Michele! Il parallelo con la Sistina mi pare appropriato
Complimenti, bravo!
Ti ringrazio
Fantastica recensione! Complimenti
Grazie Federico!
Davvero non si finirebbe mai di parlare di 2001 il tema è letteralmente inesauribile. Qui mi fa piacere sottolineare che la complessa genesi della sceneggiatura ha visto un progressivo passaggio da intenti quasi didascalici a risultati autenticamente filosofici, in un mirabile processo di sottrazione al quale si deve la splendida sintesi dell'opera finale. Questo work in progress risulta speculare all"andamento dei rapporti personali e professionali tra Kubrick e Clarke nel corso della lunghissima lavorazione. Nel tempo, fortunatamente, è andata accumulandosi un'ampia e appassionante documentazione in merito. Video, come prerogativa del canale, approfondito, esauriente e appagante. Grazie.
Ti ringrazio del commento, molto interessante
@@classicidelcinema cfr. "2001 tra Kubrick e Clarke" di Ulivieri-Odino, agile trattazione dell'argomento
@@andreafanti3583 Non l'ho letto, è una lacuna alla quale dovrò rimediare
Strepitosa recensione! Bravissimo! 💥
Grazie Cristiano
@@classicidelcinema NE ATTENDO UNO SIMILE PER BARRY LYNDON!! :-D
Mi piace molto il canale!!
Grazie Carlos!
Puoi fare l analisi del film eyes wide shut??please.
Forse ne parlerò, ma ho in programma molti altri film di Kubrick che mi ispirano molto di più
Intanto un ringraziamento per le sue interessantissime ed approfondite recensioni. In merito al film in questione, personalmente l'ho sempre ritenuto sopravvalutato. Non nego la perizia registica, l'efficacia e la perfezione di molte scene ed immagini (fatta salva l'imbarazzante prima parte relativa agli ominidi)...ma il gap fra questi pregi ed il carattere aleatorio dell'opera mi preclude ogni entusiastico approccio al film. Non parlo (puerilmente?) dell'assenza di un "messaggio", piuttosto della mancanza di un senso o di un non senso e della conseguente vacuita' che ne risulta. Giudizio strettamente personale, s'intende. Grazie ancora per gli interessantissimi post (mi auguro che prima o poi qualche filml di Herzog possa essere recensito con altrettanta perizia ed altrettanta passione.
Grazie del commento. Non penso proprio che sarebbe stato uno dei film più studiati della storia se fosse così "vacuo" e senza senso come affermi. La sua forza e modernità stanno proprio nel non volere imporre una interpretazione e la sua unicità è nel rifiutare di piegarsi a una narrazione logica e comprensibile senza la mediazione del racconto di Clarke. Per quanto riguarda la sequenza degli ominidi, mi sembra esagerato definirla imbarazzante. È semplicemente il meglio che si potesse realizzare in assenza di CGI. Pensavo di avere espresso questi concetti chiaramente nel video, ma evidentemente non è così.
Non avevo mai sentito dire prima, che Il primo capitolo" L' Alba dell' uomo" non è al livello del resto dell'opera, da nessun critico o non. Personalmente lo trovo in linea con il resto dell' opera, cioè un capolavoro senza paragoni. Definirlo imbarazzante poi mi sembra quantomeno fuori luogo.
@@vittorioflender7628 A me risulta estremamente kitsch. Costringersi a fare finta di niente di fronte a travestimenti pacchiani che fanno a botte con la perfezione tecnica del resto del film non pone lo spettatore in una condizione ideale, ma magari e' soltanto una mia impressione.
Complimenti per questa analisi... volevo chiederti se potresti fare un analisi sul film di Lynch 'velluto blu' .
Non ho ancora deciso, è possibile
Finalmente una critica degna di questo nome...
Video fantastico! Avrei bisogno di una mano, è un progetto scolastico, ho scelto questo film conoscendolo già, devo comparare una scena del film con una qualsiasi opera d'arte (deve somigliare esteticamente) avevo pensato alla scena finale dell'astronauta divenuto feto spaziale ma non so proprio compararla a nessun'opera, qualcuno può aiutarmi?
Il mio film preferito in assoluto. Ci sarebbe da parlarne per ore e ore, ma aggiungo solo due particolari: 1) dal punto di vista degli effetti speciali, in epoca in cui i computer potevano a malapena disegnare su plotter, le scene in "3D" che si vedono nei monitor dello shuttle mentre attracca nella stazione spaziale rotante o il "3D" dell' antenna sulla Discovery, sono oggetti fuori dal tempo più del tablet o della videochiamata (per la quale particolari come il "lag" dato dalla distanza sono un tocco da Maestro) 2) contrariamente a quello che normalmente si pensa, parere personale HAL non "impazzisce" ma fa semplicemente una scelta logica: ritiene che si tratti di un errore umano, e non può permettere che esseri "inferiori" uccidano lui e mandino a monte la missione.
Grazie del commento Corrado, osservazioni molto giuste
devi fare video con più frequenza!
Vorrei, ma al momento non mi è possibile
Potresti recensire anche il seguito , 2010 l' anno del contatto del 1984 ? Grazie.
Mi spiace, non rientra nella mia lista di classici, anche se non è male come film
2010 (di Peter Hyams) non vale un'unghia di 2001, se l'hai visto già lo sai, se lo vuoi vedere non aspettarti gli spessori di Kubrick (sebbene Peter Hyams abbia fatto buoni film, "Capricorn One" è da vedere, ha più messaggio che "2010").
2010 è un film sottovalutato, non ha nulla a che fare con Kubrick, è un genere diverso, ma lo trovo un film bello, merita. " Buongiorno David, è un piacere lavorare di nuovo con te" . Questa è un chicca.
Comunque il film migliore di Kubrick resta quello che la Nasa ha mandato in onda nel luglio 1969 e che rappresentava un presunto sbarco sulla Luna da parte del genere umano: effetti speciali fantastici.
La pensa esattamente come te; non mi spiego il perché non han dato il premio Oscar agli attori...
Strano che l'obiettivo di Hal lo vedi come la presenza della "madre americana" che tutto vede...
Hai cancellato l'eterno difficile rapporto dell'uomo ebreo con D-o, forse quell'obiettivo rappresenta l'occhio di D-o con cui si specchia la coscienza per cercare la propria identità ora incompleta.
Consiglio di rileggere "Aspettando Godot"...non si può pensare di banalizzare il film incentrandolo sul ruolo oppressivo della "mamma americana"...
Anche in "1984" c'è un obiettivo in ogni ambiente ma non è la mamma...
Consiglio un corso di Filosofia e di Antropologia culturale, altrimenti le grandi "domande" dell'uomo non si sa nemmeno cosa siano.
Saluti.
Non ho incentrato affatto il film sul rapporto con la madre. Ho solo fatto un accenno (divertito) a una delle tante interpretazioni che sono state date, facendo riferimento a un film di un altro regista ebreo, Woody Allen. Mi domando se hai visto tutto il resto del video o se ti sei fermato a quei 30 secondi. Grazie comunque del commento.
Non vedo il "gran genio" di Kubrick. Il messaggio di questo film non è diverso da quello divulgato da un Biglino qualsiasi: i marziani sono i creatori dell'uomo.
E questo sarebbe il geniale Kubrick? Mah...
Li hai girati tutti!
😂😂😂😂
Ma dove, nel film, appare o viene citato un alieno? Il messaggio del film, come lo interpreto io, non è affatto che gli alieni abbiano creato l'uomo. Niente nel film dice che il monolito è stato fabbricato da alieni, la prima volta che ho visto il film agli alieni non ho pensato neanche di striscio.
Il monolito è un simbolo, e semmai l'interpretazione più semplice è mistica, compreso il viaggio iniziatico finale del protagonista.
@@andsalomoni È stato Kubrick stesso a dirlo.
@@josefk.6013 Kubrick l'avrà pure detto, ma il film non lo comunica (per fortuna).
E se l'ha detto, si è sbagliato (avrà bevuto un drink di troppo...). Intendo dire che se anche Kubrick la pensa così, il film va assolutamente al di là di questa interpretazione, viaggia su un piano molto più astratto e simbolico, forse a insaputa dello stesso Kubrick.
@@andsalomoni Si legga il libro scritto da A. C. Clarke (il quale ha scritto la sceneggiatura insieme a Kubrick e dal cui racconto "La sentinella" 2001 è stato ispirato) e lo vedrà.
Sostenere poi che Kubrick stesso non abbia capito il film fatto da lui medesimo - beh, ci vuole coraggio...