Gli incrociatori leggeri della Marina Italiana - LIVE #41
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- เผยแพร่เมื่อ 13 ก.ย. 2024
- Una panoramica sull'evoluzione e la tecnica degli incrociatori leggeri della Marina Italiana nel novecento.
In occasione dell'uscita dell'ultimo "Briefing" di STORIA MILITARE, assieme a Michele Cosentino e Stefano Bagnasco, parleremo di queste navi e della trilogia di volumi che li racconta.
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Bellissima live con ospiti prestigiosi. Complimenti come sempre.
Bel video complimenti
Grazie Roberto!
Scusate se sono impertinente, ma i cantieri militari di oggi sono poco più che squeri. C'è il cantiere di Monfalcone, dove il Cavour si sarebbe potuto varare in un pezzo unico 😊, ma la Marina Militare ha chiuso laggiù da tanti anni.
Non è tanto questione di centri abitati, il cantiere di Monfalcone sta in centro città. Si sono volute privilegiare questioni occupazionali piuttosto che razionalizzare, credo.
P.S. mi associo alla richiesta di edizioni digitali. Abitando all'estero, non è sempre comodo.
49:00 Mi pare che le omologhe moderne siano molto più tozze e squadrate... mi piacerebbe una live sui cambiamenti delle prestazioni dei materiali, sul confronto ingegneristico tra due epoche.
Visto la mancanza di portaerei non si sarebbe potuto pensare di ovviare al problema con degli incrociatori o anche navi commerciali trasformate in navi antiaerei? Sarebbe stato efficace mettere 5 navi piene di mitragliere e cannoni antiaerei e nulla altro per abbattere i vecchi sword fish attorno alla flotta principale ?
Non molto attuabile nella pratica. Poi ricordiamoci che vi fu l'iniziativa di costruire due incrociatori antiaerei, ETNA e VESUVIO, ma non si proseguì per mancanza di maestranze e risorse.
@@Italian_Military_Archives grazie della risposta. Pensavo fosse abbastanza semplice trasformare una nave in una antiaerei ma probabilmente mi sbagliavo. Complimenti ancora per il vostro lavoro
@@Ale-uo2kj grazie! Magari più avanti ci dedicherò un approfondimento sui progetti di conversione degli incrociatori in unità antiaeree
Gli aeromobili NON si riforniscono mai al chiuso, la volatilità del carburante può portare ad un incendio molto facilmente! Anche le portaerei riforniscono sul ponte di volo, non in Hangar!
Ciao Michele, come ho ipotizzato in live, io ritengo che avvenisse sulla catapulta, data anche la posizione dei serbatoi di carburante
Quando parlavate della protezione orizzontale dei Montecuccoli chiedo: Qual è il guadagno nello scappucciare i colpi in arrivo? La carica esplosiva rimarrebbe lo stesso intatta giusto?
La carica rimane intatta, ma la capacità di penetrazione del proietto ne risente. Si cerca quindi di allontanare l'offesa dalle parti vitali della nave
@@Italian_Military_ArchivesChiedo lumi: io avevo imparato che la piastra di corazza "scappucciante" ha la funzione di separare il cappuccio (cap) dei proietti APC (armor piercing,capped) in modo che la ogiva perforante non riesca a completare la penetrazione. Il cappuccio però è fatto di materiale più malleabile rispetto all'ogiva, non più duro, perché deve "spalmarsi" sulla corazza e assorbire parte dell'impatto. Il cappuccio balistico più esterno è sottile, e comunque si prevede che si frantumi al primo impatto.
Un altro possibile effetto del ponte corazzato è quello di innescare la soletta in modo che il proietto non esploda nelle parti più basse della nave.
Siccome posso ben sbagliarmi, sono grato per una conferma.
Complimenti per il vostro lavoro.
@@criszh2981 Ciao Cris, stiamo dicendo due cose simili, io mi sono spiegato male. Il primo strato scappucciante ha il compito di ridurre la forza di penetrazione del proietto quando questo arriverà a contatto con la piastra principale. In questo senso intendevo "allontanare l'offesa dalle parti vitali"
@@criszh2981 Ciao Cris, stiamo dicendo due cose simili, io mi sono spiegato male. Il primo strato scappucciante ha il compito di ridurre la forza di penetrazione del proietto quando questo arriverà a contatto con la piastra principale. In questo senso intendevo "allontanare l'offesa dalle parti vitali"
Se ho ben capito (spero) la funzione dovrebbe essere quella limitare la penetrazione e "spalmare" orizzontalmente fra le corazze l'effetto dell'esplosione invece di fare detonare il proietto all'interno dello scafo, ma era già chiaro all'inizio della guerra che l'angolazione del proietto oltre che il peso facevano la differenza, così come una bomba d'aereo di peso superiore a 480 kg, avrebbe perforato qualunque tipo di corazza e sarebbe detonata dentro lo scafo poichè avrebbe impattato con un angolo molto acuto prossimo ai 90° sfondando la corazzatura.
Non so perché ma una critica che avevo rivolto al Fatto Quotidiano è finita su questo canale, che seguo e trovo tra i migliori di yt (in particolare ho apprezzato il video sul trattato di Washington). Mi dispiace del disguido, ho eliminato il commento e vi auguro di continuare così!!!
Ciao Alessandro, me la sono persa, non ti preoccupare
51:30 Cos'è quell'arco sulla fiancata a poppa?
Dovrebbe essere il paraelica. Con la poppa molto affusolata, gli alberi portaelica e le eliche potevano toccare il molo, in ormeggio, prima che lo toccasse la murata della nave. Per questo si montavano le protezioni paraelica.
questi contenuti da MALATI mi gasano sempre di più
Sulla digitalizzazione contattatemi, credo non sia impossibile a costi accessibili.
Domanda da un montanaro, ma il Eugenio di Savoia ed il Prinz Eugen, sono dedicati alla stessa persona ?.
Si
Proprio così. Come SMS Prinz Eugen della marina Austro-Ungarica. Principe Eugenio di Savoia, militare e condottiero al servizio dell'imperatore a cavallo fra il XVII e XVIII secolo