Come "vecchio" laureato in Fisica trovo questo video veramente ottimo e mi sono riconosciuto nelle esperienze personali dell autore. Anche io ho capito dopo la laurea, e non subito dopo, che il passaggio alla Meccanica Quantistica o anche alla Relatività è concettuale. E' il modo di vedere la realtà che cambia non quattro formulette. E bisogna abituarsi ad una realtà anche in contrasto con quel senso comune che in fondo ci viene insegnato da una piccolissima porzione della realtà, cioè da quella porzione di cui abbiamo conoscenza attraverso i nostri sensi. Che poi esistono i sistemi fisici classici non lineari o i sistemi macroscopici non fisici come quelli economici e sociali che hanno somiglianze di comportamento con i sistemi quantistici è un altro discorso
Cavolo… anche la linearità o la non linearità dipende dalla prospettiva con la quale si approccia anche la più totale delle complessità quantiche o la più banalmente palese delle ottusità concettuali di persone come me non laureate e poco quantiche ma in grado di diventarlo all’occorrenza. Saper ingegnarsi traendo conoscenza da ogni esperienza fatta in totale penombra e espletata e operata in piena luce da molta soddisfazione senza bisogno di attingere da luce riflessa, mai!!
Sei davvero bravo e spieghi in modo eccelso, riesco appena ad immaginare cosa vuol dire avere in mano, un sapere del genere. Sei riuscito ad avvicinarmi a dei sensi e concetti davvero travolgenti.
Anzitutto La ringrazio del dono che mi ha fatto con la interessantissima quanto chiara Sua Lezione. Sono un 85enne laureato in Fisica al tempo di Tutankhamon, con abilitazione all'insegnamento della stessa nelle scuole di Istruzione Secondaria (ex Medie Superiori). E' la prima volta, da allora, che seguo una Lezione di MQ ed ho la seguente perplessità: sul secondo punto da Lei illustrato anche con la relativa scritta, la quale afferma che la misura non varia il valore della grandezza misurata. Ovvero, la misura effettuata sull'elemento quantistico, l'elettrone del Suo esempio, non inficerebbe, - se ho capito bene - il valore della stessa. Se già nella Fisica newtoniana lo strumento di misura ne altera il valore, a fortiori non dovrebbe verificarsi lo stesso fenomeno per l'elettrone? Grazie e cordiali saluti.
vorreri fare l'esame di quantistica per accedere alla laurea specialistica in fisica; ho una laurea in matematica e ti ascolto con immenso compiacimento; studiando fisica sto subendo una evoluzione di pensiero esattamente come quella che hai raccontato di te stesso. Grazie per la condivisione del tuo pensiero!
Bellissimo video. Parlo da ignorante in questa materia però ho capito una cosa. Veramente non si vuole che uno lo capisca no lo so e mi faccio intendere . Mio papà era un fisicità, ma io non lo capito mai la fisica. Però ora piano, piano inizio ha capire tante cose così ignorante come sono.
E' semplicemente una materia straordinaria e affascinante. Provo lo stesso stupore oggi di 45 anni fa quando me la spiegarono i professori Ferretti, Chaohud, Bergia e Puppi. Grazie.
Comprendere, in lingua Lakota, significa qualcosa di molto simile a quel che significa nella nostra etimologia, ma con una importante sfumatura: comprendere, dal latino cum e prehendere, prendere con sé, anche (seppur non solo) in senso di dominio, governo, possesso. Invece in lingua Lakota (ora non ricordo il lemma) è come se fosse speculare al "capire", cioè significa "entrare a fare parte di un mistero", quasi un prendere la consapevolezza di qualcosa, sapendo di non riuscire a penetrarne a fondo il significato (diciamo così). Ecco, in tuo incipit mi ha fatto venire in mente questa cosa.
Sto seguendo il corso di meccanica quantistica al terzo anno di fisica e ragazzi, la matematica è qualcosa di fuori di testa. Tra formalismo di dirac, trasformate di Fourier, operatori Hermitiani e integrali della morte, quando finisce una lezione piangi sia perché hai appena scoperto qualcosa di nuovo e assurdamente potente, sia perché sai che dovrai imparare a fare esercizi a riguardo 😂🤡
@@lauravaccario2788 sì, quegli integrali che quando li vedi ti ritrovi a dover scegliere tra la morte o 20minuti di tentativi falliti di cambi di variabile per venirne fuori
No sono d'accordo. La matematica che descrive la fisica quantistica non è complicata. Gli operatori hermitiani si studiano al primo anno, gli integrali.... beh, il formalismo di Dirac è una genialata pazzesca che semplifica enormemente le cose. La fisica quantistica è difficile in quanto noi siamo oggetti classici e quindi la maggior parte dei fenomeni vanno contro il nostro intuito e le nostre abitudini. La matematica è quasi elementare.
Mi piace un sacco come spieghi. Io sono pessima in matematica. Ma cerco di capire la fisica a livello intuitivo, e non è comunque semplice! Riesci a farmi ragionare.
Veramente da un punto di vista etimologico la parola comprendere assume un carattere più profondo di capire...comprendere significa prendere in sé, fare proprio in questo caso un concetto nella sua interezza. Capire è invece il risultato di un'azione mentale la quale spesso non coglie la realtà come è davvero.
Sul fatto fatto n. 1 aggiungerei che la probabilità quantistica è di natura non epistemica, ossia non può essere attribuita ad ignoranza, cioè ad una qualche mancanza di informazione sul sistema, e l'esito di una misura è assolutamente casuale. Allo stesso tempo, la teoria della m. q. risulta completa, vale a dire che la specificazione di uno stato quantistico (vettore di stato) rappresenta l'informazione più completa che si può avere su un sistema fisico, e l'equazione di Schrodinger descrive in modo del tutto deterministico l'evoluzione di uno stato quantistico.
A proposito della natura non-intuitiva dei principi della MQ, mi viene da dire che dipende da quanto tempo vi si dedica. Anch'io, dopo la laurea in fisica, sentivo di non averli del tutto interiorizzati, li conoscevo semplicemente e sapevo impiegarli all'occorrenza ma non li percepivo come qualcosa di reale. Dopo aver approfondito autonomamente, e dopo essermi sforzato di capirli meglio, penso di avere raggiunto un nuovo livello di padronanza. È come con la musica: chi si approccia allo studio della teoria musicale e delle composizione la vede inizialmente come una serie di regole e di principi anche abbastanza aridi, ma se poi vi si applica con costanza e impegno riesce a padroneggiarli meglio fino a quando la musica diventa per lui una seconda lingua. Con la MQ secondo me succede una cosa simile.
Boh tutti i musicisti che adoro erano musicalmente "analfabeti" da un punto di vista puramente accademico eppure suonavano eccome...qualcosa non torna insomma
@@Nobody2879 ...facci una lista di questi fenomeni "analfabeti". Così se gli commissiono una base armonica in La bemolle maggiore con melodia in scala Dorica, vediamo cosa succede.😄
Sono all'ultimo anno di magistrale in Fisica e mi vergogno profondamente di non aver capito quasi per nulla il senso fisico dei risultati che danno i problemi di meccanica quantistica.
Ho finito il liceo scientifico dieci anni fa e mi considero a tutti gli effetti un profano della materia, ma questo video mi ha messo il cuore in pace: si tratta di roba effettivamente difficile. Purtroppo molti sedicenti testi divulgativi sono in realtà trattazione ostiche che ti buttano addosso matematica avanzata come se fosse il calcolo per il resto della spesa. Bisogna armarsi di un sacco di pazienza e motivazione, soprattutto se si affrontano queste robe da una prospettiva amatoriale
Si è proprio così professore. Dai commenti che leggo ne deduco che la maggior parte degli studenti trovino enorme difficoltà nel comprendere a fondo la meccanica quantistica. A mio parere, ciò è dovuto al fatto che non tanto trovino difficoltà nel capire lo stato di probabilità e da ciò che comporta l’indeterminazione, quanto poi nel capire tutte le conseguenze che ne derivano: funzione d’onda, collasso della stessa, decoerenza, entanglement, realtà locale, ecc. Cordialmente la saluto
Avendo studiato matematica a dir il vero i due "fatti" non mi hanno mai impressionato piu' di tanto e concordo che la ciccia sono i risultati che via via si deducono. Concordo anche sui limiti di tanta divulgazione che a me sembra fin troppo legata a provare a dare una interpretazione esoterica di principi ed assiomi. Certo spesso essere precisi e rigorosi e' impossibile se si vogliono dei contenuti fruibili anche dalla famosa casalinga di Voghera, ma forse il punto e' proprio questo, ha senso rincorrere la divulgazione super generalistica dando quindi l'impressione di aver capito tutto e facendo credere che alcuni risultati siano generali e scontati quando invece, per quanto "sconvolgenti", sono solo casi legati ad mondi/formalizzazioni molto precise e non cosi' scontate? Domanda retorica a cui io rispondo negativamente. So che tra voi divulgatori c'e' un continuo dibattito su cosa sia divulgazione e quali debbano essere i limiti, quindi non ti tedio piu' di tanto con quello che penso io a riguardo, mi limito dicendo che attualmente tanta divulgazione corre il serio rischio di fare seri danni ...
Non concordo con il punto finale. Probabilmente (e probabilmente sbaglio ahahaha) ritieni che ci sia un certo livello di saturazione nel mondo della divulgazione ma purtroppo il numero di divulgatori è nettamente inferiore a quello di chi diffonde informazioni false o per lo più legate ad emozioni e fenomeni quanto più oggettivi. È giusto secondo me e positivo a livello globale che tanti esperti nei loro settori si stiano mettendo in gioco per provare a esternalizzare (termine particolare che forse non esiste) quello che passa per la loro testa dati i tempi in cui ci troviamo, dove ci si trova spaesati quando si va alla ricerca di informazioni.
Penso ad una particella come ad un organismo che immobile e analizzato con una tac da un risultato ma un nano secondo dopo il risultato cambia ! I liquidi corporei non sono più nella stessa posizione l'organismo pesa di piu o di meno in base alle fluttuazioni dei liquidi ecc. Le particelle che compongono la materia forse si comportano in modo analogo !! Teoria completamente strampalata e molto fantasiosa ! Ma è divertente fare tutte le opotesi possibili ! L'importante è porsi sempre delle domande! Grazie professore video molto interessante!
Devo dire che le cose che mi hanno messo più in crisi, e che credo siano illuminanti per capire la controintuitivitá della MQ, sono il Paradosso EPR e la disuguaglianza di Bell.
Io sono laureato in ing. elettronica e durante il corso di studi di ingegneria elettronica la meccanica quantistica si vede in un modo po' "abbreviato." Tipicamente si vede qualcosa a chimica (col dualismo onda-particella che secondo me fa solo confusione) applicato agli orbitali elettronici e poi qualcosina quando si parla di semiconduttori con il gap tra banda di valenza e conduzione e cose simili... Sì, ne capivo abbastanza da poter ragionare sui transistor e diodi, ma sentivo come se mi mancasse qualcosa... Un paio di anni fa decisi di provare ad approfondire la materia e trovai nella libreria della mia università (sì, sono rimasto come ricercatore in DSP) un libraccio grande sempre (di i Claude Cohen-Tannoudji e altri? Non ne sono certo...) e lì trovai l'approccio assiomatico con spazi di Hilbert. Ci credi che per me fu un'illuminazione? Finalmente potevo sbarazzarmi di esperimenti con due fenditure, dualismo onda-particella, entanglement magici e cose simili, sostituendole con la pulizia dell'algebra lineare. Sì, è un approccio molto astratto, decisamente lontano dal mondo "fisico," ma ora sento di essere in grado di manipolare quei concetti. Sarà forse che mi è sempre piaciuta l'algebra lineare (da quando ero studente) e che a forza di usare spazi di Hilbert nel mio lavoro in ambito DSP ho forse finito per sviluppare una sorta di "intuizione" al riguardo (nella mia testa ho una sorta di "immagine visiva" di uno spazio di Hilbert, immagine che però non sarei mai in grado di disegnare...)
Mi ero appena rilassato guardando il video... E invece mi dici che è possibile sviluppare intuizione attraverso però l'algebra. Anche se non con i disegni pensi di poterci raccontare qualcosa di quell'intuizione? Poco poco ... Grazie!
Grazie,sarai di aiuto perché l'approccio è quello di cui necessito. Ora spero mi aiuterai a tradurre questi concetti nella realtà, appunto come hai accennato ( Laser e semiconduttori) .
Immenso Feynman, è stupefacente come ogni sua parola sia illuminante , un fisico un po' nell'ombra ma ritengo che sia uno dei migliori è d'obbligo leggerlo(La fisica di Feynman) apre la mente.
Sarebbe bello creare una semplificazione della meccanica quantistica. Come è avvenuto per la fisica classica del liceo dove non si usano derivate o integrali ma formule semplici e immediatamente applicabili per capire i vari fenomeni. L'approccio dei vari libri liceali é solo da un punto di vista storico e non si va mai in profondità.
Quelle formulette semplici derivano da calcoli più complessi (anche F=ma è un'equazione differenziale) e applicate a casi particolari. Sì può fare anche in meccanica quantistica ma concettualmente sarebbe poco prolifico, se non disastroso, per gli studenti utilizzarle (mentre la fisica classica è, diciamo, quella del "senso comune" (ad un livello base))
Gran bel video! Come sempre del resto 👍. Io mi occupo di tutt’altro, ma mi piace approfondire questi temi e perciò seguo il tuo e qualche altro canale. Da “ingnorante” in materia apprezzo moltissimo anche i video che parlano dell’esperimento della doppia fenditura, li trovo stupefacenti, ma attendo con gioia i tuoi futuri video di approfondimento sulle applicazioni pratiche della MQ. Grazie mille e a presto
A mio avviso la meccanica quantistica ha solo minato le nostre radici concettuali, ha preso tutto ciò che credevamo di sapere sul mondo e lo ha ribaltato, destabilizzando tutto e tutti. Il paradosso dell'informazione ha messo in crisi parecchi super esperti ad esempio. Anche la fisica dei sistemi complessi ne è una prova. Popper qualche anno fa scriveva che le basi della nostra conoscenza sono pali conficcati in una palude. Per quanto possano sembrare ben saldi sono sempre immersi in un terreno instabile e in continuo cambiamento. Gran bel video.
Per capire la meccanica Quantistica occorre considerare la conoscenza come il prodotto di due cervelli accoppiati: il primo che crea il presunto mondo materiale, il secondo che lo legge è crea a sua volta il passato e il futuro, che dobbiamo sempre considerare come probabilistici, da considerare come prolungamento del presente che è costruito in maniera deterministica solo dal primo cervello. Se si parte da questo presupposto i paradossi spariscono e tutto diventa afferrabile dall'intuito. L'ho scritto a parecchi fisici, ma a quanto pare si rifiutano di percorrere questa mia ipotesi.
Grazie per la tua spiegazione Io intuivo tutto ciò grazie allo studio della spiritualità e l'esoterismo. In pratica gli antichi sapevano già tutto. Non esiste L' uno e il due ma esiste un unica unità. Per quanto si può misurare la distanza tra l' uno e il due essa sarà sempre infinita.
pur avendo guardato centinaia di video sulla mq, non ho mai avuto la presunzione di conoscerla, primo perché mi è sempre stato chiaro che la divulgazione “intuitiva” non ha nulla a che fare con le equazioni (se “shut up and calculate” vale per chi studia fisica quantistica, per chi si limita a consumare video divulgativi dovrebbe valere solo il “shut up” 😂). poi mi ha sempre turbato l’uso indiscriminato che si fa di queste spiegazioni intuitive in ambiti che nulla hanno a che fare con la mq, come se aver capito molto approssimativamente cos’è l’entanglement dia automaticamente il diritto di applicarlo alla coscienza, all’universo, a poteri magici,.... mi basta sapere che la mia intuizione è fondamentalmente costruita su una “fisica che facilita la sopravvivenza” dovuta all’evoluzione della specie, e quindi assolutamente incompatibile con quanto succede nella mq. quindi umiltà prima di tutto. l’argomento comunque ha un fascino enorme.
Credo che prima o poi arriverà il giorno in cui l’umanità (quasi sicuramente non noi) riderà di tutto ciò e ripenserà alle parole del vecchio professor Feynman che tutto ad un tratto diverranno chiarissime.
Ciao! Al collasso della funzione d’onda e al principio di indeterminazione, io avrei aggiunto il principio di sovrapposizione nella sua nuova veste ontologica ed epistemologica in meccanica quantistica.
Grazie sensei. Al momento mi trovo in massima sintonia solo con due canali YT che parlano - fra l'altro - di meccanica quantistica : il tuo e quello di Sabine Hossenfelder. Ce ne sono altri di altissima qualità, ma il feeling è diverso, a parità di matematica sottostante. Purtroppo il detto di Feynman è usato spesso come alibi. Immagino che i contemporanei di Galileo prima e di Newton poi, abbiano avuto simili opportunità per decenni.
Punto di vista molto interessante. Interessante perché critico. Penso che non si parli delle applicazioni pratiche della meccanica quantistica, perché sono il vero sapere che fa arricchire ed avere il potere. Nella società poi porterebbe un cambio di paradigma che non si vuole che avvenga. Certo che se l'uomo della strada capisse nel suo profondo, che siamo solo energia... Che tutto è energia... Tutto è onda o particella, dipende dall'osservatore. Nella mia limitata comprensione del tutto, le scoperte di questi ultimi 100 anni, sono capaci di spiegare molte verità spirituali. Buona giornata a chi ha letto questo commento
Da studente del terzo anno di fisica devo dire che, almeno personalmente, la più grande stampella per capire la teoria è la matematica. Spesso un concetto particolarmente astruso a parole diventa molto più chiaro in formule. Soprattutto perché molti concetti paradossali prima di essere fisicamente impossibili lo so prima ancora matematicamente
Purtroppo l'umano comprende "bene" solo ciò che gli appartiene essendo finiti l'infinito non lo comprendiamo essendo vivo non si comprende la morte, i sensi sono settati su tre dimensioni e la quarta non la vedi ecc. Ma poi fortunatamente ci sono umami che vanno oltre e il potere dell 'immaginazione e del pensare fuori dagli schemi ha prodotto grandi cose ed è grazie a loro che sto scrivendo questo messaggio su questo dispositivo. Buona giornata a tutti!
Ciao. Hai detto che in m. q. il formalismo matematico è molto complicato. Ok. Ma, si è certi che quella matematica sia valida anche per il mondo quantistico? Forse occorrerebbe resettare qualcosa? Scusa la mia certa ignoranza: non lo so.
allora, sostituendo alla parola "controintuitivo" il termine "stupefacente", potremmo dire che il fisico quantistico è maggiormente assuefatto allo stupefacente tanto che non si ferma a subirne gli effetti ma ne studia ragioni ed applicazioni?
Secondo me sarebbe interessante sentire "welcome to random physics" detto with fully english pronunciation, like open "i" in "physics." Maybe it's a crazy idea...grazie mille, no conoscevo quei due concetti!😊😊😊
Questo è uno dei pochi canali , credo due, ove si riesce ad avere delle risposte . Famoso è il video ove sostiene che i buchi neri non esistono con una logica schiacciante ma che nessuno dice
@@Panebiancomaurizio inutile ragionare con i troll purtroppo, si fa solo il loro gioco. Chi ha voglia di discutere civilmente è il benvenuto, chi vuole solo creare scompiglio ha le sezioni commenti di altri canali per farlo 🙂 PS: ti ringrazio per l'apprezzamento del canale
Bisogna vedere cosa si intenda per "misurare". Se consideriamo "misurare" come sinonimo di "avere interazione" e consideriamo che due fratelli, all'oscuro l'uno dall'altro, effettuano una misura... il risultato sarà lo stesso? Ovviamente sì, perchè altrimenti potrebbero parlarsi e trovare la contraddizione. Ma ogni volta che faccio una misurazione, potrebbe esserci un mio fratello che, a mia insaputa, ha effettuato la misurazione? Ovviamente sì, visto che, ad effettuare la misura (inteso come avere interazione), potrebbe essere chiunque, o qualsiasi cosa, pure il mio cane. Ed affermare che così non è stato significherebbe dire che l'elettrone non solo non è locale, ma è isolato, nei confronti del mondo intero. Per il mondo non esiste ed il mondo senza l'elettrone è esattamente lo stesso. Non possiamo escludere l'esistenza di cose che non interagiscono con nulla (o quantomeno con noi), ma per definizione non sarebbero misurabili (da noi). Concludo allora che la misurazione sul mio elettrone è comunque determinata prima della misura (è prima della misura), ma ignoriamo il motivo per il quale talvolta cade in quel 20% e tal'altra in quell'80%. C'è un motivo, ma non sappiamo quale. Variabili nascoste. E questo succede perchè scavalco la mia località mentre effettuo la misura; supero il mio isolamento. Temo però che sotto ci sia altro: il "misurare" è ciò che ci fa superare la località. E se guardiamo l'entaglement, che è questo specie di wormhole per cui la località si supera (di fatto si annulla lo spazio), notiamo che anche in questo caso la parte probabilistica viene fissata ad 1. Che sia la non località a permettere un mondo probabilistico? Che forse al tempo del Big Bang, quando lo spazio era annullato e tutto era locale, le cose siano state non probabilistiche? Beninteso.... potremmo semplicemente accettare che il piccolo segue distribuzioni probabilistiche e che il macro, per la legge dei grandi numeri applicata a tutte le possibili configurazioni ognuna con le sue probabilità torni deterministico. Sarebbe accettabile. Ma è che superando la località il piccolo stesso diventi deterministico a mettere la pulce nell'orecchio.
C'è una cosa che, nonostante io abbia una laurea scientifica e abbia cercato di approfondire anche in seguito, non ho ancora capito bene riguardo alle grandezze incompatibili: allo stato attuale delle conoscenze, questa incompatibilità è dovuta ad un nostro limite, ovvero al fatto che le nostre misurazioni sono troppo invasive e modificano lo stato della particella quando andiamo a misurarne le grandezze A e B oppure l'incompatibilità è una caratteristica intrinseca della materia che si lascia svelare nella sua grandezza A o nella sua grandezza B ma mai in entrambe contemporaneamente?
È intrinseca, è un fatto della natura, non un limite della misura. Provo a fare un esempio: se si prova a confinare un elettrone in una buca (di potenziale), e si immagina di rendere questa buca sempre più piccola avvicinando le pareti, è sempre più probabile che l'elettrone nella buca non lo si trovi più perché è finito fuori. Ciò accade perché si è provato a confinare la sua posizione e così l'incertezza sulla sua energia (quantità di moto per essere precisi) è cresciuta tanto da permettergli di saltare fuori. Voglio dire, questo non c'entra con l'intervento umano, accade da sé in natura a prescindere dal fatto che noi stiamo provando a guardare o meno
Qual è il confine fra "l'immediata dopo" che permette di avere lo stesso risultato della misura precedente e "un tempo diverso dall'immediatamente dopo" che porta ad una misura diversa?
Secondo me si è espresso in modo fuorviante. Immediatamente dopo dovrebbe significare senza che siano avvenute altre interazioni nel frattempo. In teoria una volta fatta una misura lo stato dovrebbe restare SEMPRE identico e ogni nuova misura date SEMPRE lo stesso risultato. A patto, appunto, che non i siano altre interazioni/misure a rimescolare il tutto.
Come prima cosa, come diceva Del Giudice ,se studiando non rimarrete sconvolti ,può significare che non state capendo ,poi le cose si complicano ,quando ci si accorge che l'osservatore cambia l'osservato ,se si osserva oppure no , alcune cose si modificano, poi quando si scopre ,che non è possibile seguire un fotone,nella sua completa traiettoria ,si va un poco nel pallone , ma in fine , considerando che le formule e la matematica ci possono aiutare nella possibilità di comprendere meglio ,ed è tutto comunque da considerare una ipotesi ancora ,comprendiamo che la coscenza ,che è forse l'unica cosa che è sempre esistita, non si può considerare con la matematica, o con una formula . Sono un curioso con un solo triennio di istituto d'arte.
Buonasera. Sono totalmente estraneo alla fisica quantistica ma nello stesso tempo mi affascina molto. Spero di riuscire a farle capire la mia domanda. Come è possibile avere una materia stabile come quella che vediamo e tocchiamo tutti i giorni, se alla base di essa nellinfinitamente piccolo le particelle si comportano in questo modo? Grazie.
Grazie davvero. Sono anni che cerco di fare quel salto concettuale per arrivare a comprendere ma tra libri e video sei il primo che ho sentito dire che anche un fisico prova lo stesso stupore per come funzionano le cose a livello quantistico. Cioè, se esiste una nuova logica che permetta ad un umano di trovare intuitivi i funzionamenti quantistici, nessuno ha ancora avuto la gioia di viverla in prima persona. Angosciante e rilassante allo stesso tempo
Resta il fatto che siamo allo stesso punto, o quasi, di cento anni fa. Sappiamo il come ma non il perchè, e il proliferare di teorie una più assurda dell'altra mi fa tanto rimpiangere Occam...
Innanzi tutto complimenti per i tuoi video! Condivido pienamente quello che hai detto. Appassionato di meccanica quantistica ho letto tantissimi saggi scientifici sull'argomento, ma nel momento in cui ho visto in azione la teoria frequentando un corso di fisica dei semiconduttori capisci che non hai capito nulla 😅
Ciao caro, bellissimo video i miei complimenti, vorrei porti alcune domande che a te sicuramente sembreranno caotiche: 1" a me affascina molto il concetto di carica elettrica, cioè cerco di capire invano, da dove nasce, poiché il protone ha carica positiva dovuta alla somma dei suoi quark, ovvero due up ed uno down, quindi si deduce che la carica del protone nasca dalla sua matrice che sono i quark, dunque la prima cosa strana è: l'elettrone ha carica negativa ma non è composto da quark, ed è un concetto contro-intuitivo, seconda domanda inizialmente credevo che fosse in se la massa a generare come effetto la carica elettrostatica della particella e quindi il suo campo, ipotesi stroncata da un concetto stupido ma semplice, ovvero se fosse la massa allora l'elettrone non può avere una carica pari al protone, quindi vorrei una spiegazione sulla carica elettrica delle particelle dal tuo punto di vista, domanda secondaria: mi spieghi se è vero? Intendo dire: è vero che una particella si trova in un costante stato di sovrapposizione tra essere un onda e allo stesso tempo una particella? Cioè non capisco come fa ad essere sia onda che particella, così facendo se non sbaglio verrebbe descritta sia come "locale" che "non locale" è corretto? O per meglio dire è probabile? Grazie.
Scusa il livello random della domanda ma... adoro la tua felpa, dove si prende? p.s. giuro che ho visto tutto il video e mi sono messo l'anima in pace sul fatto che non capirò mai
Posso farti una domanda? Il principio di indeterminazione di Heisenberg è dovuto al limite degli strumenti di misura o è proprio una caratteristica intrinseca della materia? Chiedo perché tempo fa mi fecero l'esempio della misurazione della posizione di un elettrone al pari di un proiettile che varia lo stato dell'elettrone, ed è questo il motivo effettivo per cui non si possono conoscere contemporaneamente posizione e velocità di un elettrone. È così effettivamente o c'è anche dell'altro?
come mai se misuro A e poi lo rimisuro rimane uguale, mentre se misuro A, poi B e poi ancora A, trovo quest'ultimo cambiato? Nella misurazione di preciso cosa si fa?
In effetti, il fatto di farsi una ragione intuitiva di assiomi non e' cosa semplice, probabilmente impossibile. Avrei una domanda: esistono video su YT (in italiano o inglese) che descrivono lo "spazio di transizione" nel quale si passa dalla necessità d'applicare la mq alla pertinenza di soluzioni ottenibili in esclusiva funzione della meccanica newtoniana?
Buonasera e grazie per il contenuto. Sto valutando di studiare fisica per cambiare lavoro. Sono indeciso tra orientarmi sulla fisica dei plasmi (per la ricerca sulla fusione atomica) o su quella dei semiconduttori (forse più richiesto sul mercato del lavoro). Cosa mi consiglia?
A me ha sempre afcascinato questa natura probabilistica delle particelle subatomiche. Mi piacerebbe sapere se esistono anche fenomeni macroscopici che manifestano questi principi, come l'effetto tunnel utilizzato per le memorie flash
Ciao. Io, concettualmente, un giorno capisco benissimo la meccanica quantistica, e il giorno dopo no… 😢 Ascoltando il video mi è venuto un dubbio sul punto: “se una la grandezza è stata misurata ed ha prodotto un certo risultato, ripetendo la stessa misura della stessa grandezza prima che ci sia variazione nello stato, il risultato della misura sarà lo stesso”. Domanda: a cosa riferiamo il termine grandezza, alla singola particella? O già ad un certo numero di queste? Faccio la domanda perché avevo capito que la singola particella e comunque sempre “ingovernabile”, ossia, ripetendo la misura immediatamente e senza altre variazioni, questa poteva “apparire” (se ne stiamo determinando la posizione), in un punto assolutamente imprevedibile. Se la stessa misura si fa con un certo numero di esse, allora si che possiamo parlare di comportamento statistico, è questo sarà effettivamente molto preciso in quanto a ripetizione della probabilità quante volte si faccia la misura, sempre senza modificazioni dello stato. Ero arrivata a questa conclusione… è sbagliata? Potrei avere avere un risultato ripetibile con la singola particella? Quanto vorrei avere chiaro questo punto… Grazie per gli interessantissimi video!
Questa cosa mi fa ricordare quando più di mezza vita fa, in un grigio politecnico del nord, studiavo per l'esame di meccanica razionale...c'era un teorema che non ricordo bene, era sull'ellisoide d'inerzia che rotola senza strisciare su qualche cosa...l'ho capito veramente solo una volta delle tre o quattro che me lo sono ripassato...e non era l'ultima... in pratica sono andato all'esame sperando che non mi venisse chiesto perchè lo avevo imparato veramente a memoria senza capirci gran chè. Lol
Quello che mi chiedo sempre riguardo il fatto di misurare una particella: non è che non ci riusciamo perchè non abbiamo uno strumento di misurazione abbastanza piccolo da non interferire con la particella, e se invece lo avessimo potremmo vedere effettivamente dove è, o comunque dove sia il suo centro, il punto dove l'onda è più presente in quel momento?
Non è una questione di strumentazione, è un fatto concettuale. Un elettrone per esempio non si trova da nessuna parte, ha solo una nuvola (orbitale) di probabilità dove potrebbe trovarsi.
bellissimo video, ci sono ad oggi lauree magistrali che vanno oltre i concetti della meccanica quantistica? non sono laureato in fisica ma sarebbe bello fare una magistrale accessibile che spieghi i concetti della meccanica quantistica
In magistrale si approfondiscono tanti argomenti diversi, magari un percorso più teorico o concentrato sulle interazioni fondamentali ha esami che trasversalmente permettono di approfondirla
Grazie ottime riflessioni. Dobbiamo accettare che esistono ambiti della realtà che non possiamo intuire a priori per poi verificare sperimentalmente. Qui è il contrario: misuriamo e vediamo gli effetti ma non possiamo retrocedere all’intuizione. Io penso sia legato in qualche modo al numero piccolo di entità elementari coinvolte. Come quanto consideri i numeri naturali come infilati Nei numeri reali. Perché gli stati quantistici sono discreti. Bah mi infilo sempre qui e non ne esco…
Quali sono gli esami, successivi a quello sui fondamenti teorici della meccanica quantistica, che fanno acquisire una maggiore sensibilità sugli aspetti più concreti (quali barriere di potenziale o altro) come si diceva nel video?
Per me sono stati soprattutto alcuni esami della magistrale: ottica quantistica, teoria dei sistemi a molti corpi e optoelettronica. All'interno del programma di quegli esami i concetti teorici della meccanica quantistica vengono applicati a casi reali (dispositivi come led o laser, elementi chimici, ecc.) e si capisce che da un punto di vista sperimentale torna tutto in modo molto naturale.
Ciao. Ho apprezzato molto la tua introduzione. Ora ti faccio una domanda per capire come la pensi (non ho la risposta). Giustamente tu dici che (naturalmente andrebbe contestualizzato meglio l'esperimento ma diciamo che lo abbiamo fatto) la misura di una osservabile B incompstibile con la A, cambia lo stato della particella/sistema quantistico se prima su questa era stata misurata A, con risultato (autovalore) 'a'. Ora la "domanda da 100 milioni": possiamo dire che, dopo la misura di A e prima della misura di B, la particella HA esattamente il valore 'a' della osservabile A? Ma se è così, quando, come e perché, invece, si afferma (come hai fatto all'inizio, ed ed è vero) che la particella "non ha" un preciso valore di una grandezza/osservabile? Solo per amore di discussione. Ciao.
a seguito della misura lo stato viene proiettato nell'autostato con autovalore a, chiaramente possono intervenire altri fattori che successivamente modificano lo stato, ma se non intervengono siamo sicuri che dalla proiezione in poi se lo stato viene ri-misurato darà come risultato a.
@@RandomPhysics Bene. Possiamo allora affermare (qui divento un pò più filosofico) che "la particella ha la proprietà A" se e solo se, dopo averne proiettato lo stato in un autostato di A, predispongo l'apparato strumentale in modo da ri-misurare A, mentre se lo predispongo per misurare B (il cui operatore non commuta con quello associato ad A) allora "la particella non ha più quella proprietà"? E questo significherebbe, forse, che il fatto che una particella (o sistema quantistico) "abbia" o "non abbia" una certa proprietà dipende, anche, da come predispongo l'apparato sperimentale? Ciao.
Sei molto, molto bravo. Solo dico: mi incuriosisce un'altra "svolta concettuale" sulla MQ, quella di Aerts (se ho ben capito, il tuo video non fa riferimento a quella...)
Vorrei capire la ricaduta che può esserci nei fenomeni linguistici. Ad esempio in un dialogo tra A e B quanto il linguaggio è in grado di modificare i quadro logico concettuale di A in relazione a B o meglio quanto il quadro concettuale di A può condizionare o modificare quello di B con cui entra in contatto attraverso il dialogo ( scambio logico concettuale... tra piani logici che si intersecano e si condizionano). È questa una.problemayica che mi interessa molto. Grazie per una tua cortese risposta. 👍
Grazie per la spiegazione avevo già sentito da altri fisici l’impossibilità di determinare la posizione dell’elettrone e di fare altre misure. Circa il bosone di higgs per quale motivo doveva essere creato dopo il big bang, e se invece esisteva già ed era già presente nell’universo insieme ad altre particelle dello stato quantico?. Roberto
Feyman ha ragione. La cosa più clamorosa in assoluto è che più affondi nella quantistica e più NON riesci a spiegarla a parole. Di fatto più vai avanti e più sembra di capirne meno, l'unica certezza sono i passaggi matematici che compi. Quindi dire di capirla è come affermare di non averla capita, assoluta verità. Zitto e calcola, penso che questa frase meglio descriva l'approccio quantistico
Ciao!!!sono ingegnere che si occupa di finanza...mi sono appassionata a tutto il vostro mondo e grazie a voi divulgatori riesco a capirci qualcosa ....ma parliamo di ciccia come dici tu: la quantistica è ovunque cellulari laser etc etc....ma nessuno approfondisce sta cosa...è difficile da divulgare?
Ciao, volevo chiederti qualche libro per iniziare l'università di fisica quantistica. Vorrei iniziare a fare fisica ma esco da psicologia. Se mi puoi aiutare con qualche libro da studiare per prepararsi alla università.
non ne ho parlato perché in realtà è una conseguenza (anche se in modo molto complicato) del primo fatto. Se ci pensi, se hai un elettrone in una stanza, prima di misurare la sua posizione hai solo una probabilità di rivelarlo associata a ogni porzione della stanza. Se ti immagini di riempire la stanza di rivelatori, nel momento in cui uno dei rivelatori misura la presenza dell'elettrone sei certo che istantaneamente nessun altro rivelatore misurerà la sua posizione. Ciò vale indipendentemente dalla dimensione della stanza (che potrebbe essere grande, ipoteticamente, come tutto l'universo). La non località, che è palese nell'entanglement, è quindi già evidente in questo esempio.
“Sarebbe bello aprire una discussione…” Però se tutti commentano, fanno domande, ma poi tu non rispondi a nessuna di queste, si fa fatica a fare una discussione!
Ciao! Trovo i tuoi video davvero interessanti, volevo sapere se ci sono libri divulgativi comprensibili anche a idioti, che sono validi e quali ci puoi consigliare :)
Credo che la cosa incomprensibile sia il tempo, che per un elettrone scorre diversamente da noi. Un fotone impiega per noi 8 minuti dal sole, per lui invece sono passati 2 secondi. Qui si spacca la comprensione, Dal capire. Per un protone passa più tempo che per un elettrone. Beati chi ci capisce.
Professore, a me sembra di avere avuto una intuizione: circa l'incommensurabilità di certe cose, recentemente ho pensato che anche a livello puramente immaginativo, non posso afferrare in toto il concetto del triangolo rettangolo perchè tuttalpiù potrei farmene una immagine teorica in quanto l'angolo retto non lo raggiungo mai nemmeno con la mia immaginazione perchè tra due punti su un segmento ce ne è sempre un altro, per il postulato di Euclide... cosa ne pensi?
Purtroppo o per fortuna qualsiasi cosa può essere messa in discussione ed è altamente probabile che i nostri modelli fisici e matematici che abbiamo ottenuto con tanta fatica in realtà non siano efficienti e stiano rallentando il nostro progresso evolutivo, ma questa è la vita
Faccio fatica a fare le divisioni ma ti seguo con interesse perché sei bravissimo.
😅mannaggia le divisioni! traumi infantili
@@DMAX_-fv1me pure iooo, però mi affascina tantissimo!
Ma per la matematica si può usare Excel o no?
Come "vecchio" laureato in Fisica trovo questo video veramente ottimo e mi sono riconosciuto nelle esperienze personali dell autore. Anche io ho capito dopo la laurea, e non subito dopo, che il passaggio alla Meccanica Quantistica o anche alla Relatività è concettuale. E' il modo di vedere la realtà che cambia non quattro formulette. E bisogna abituarsi ad una realtà anche in contrasto con quel senso comune che in fondo ci viene insegnato da una piccolissima porzione della realtà, cioè da quella porzione di cui abbiamo conoscenza attraverso i nostri sensi. Che poi esistono i sistemi fisici classici non lineari o i sistemi macroscopici non fisici come quelli economici e sociali che hanno somiglianze di comportamento con i sistemi quantistici è un altro discorso
Cavolo… anche la linearità o la non linearità dipende dalla prospettiva con la quale si approccia anche la più totale delle complessità quantiche o la più banalmente palese delle ottusità concettuali di persone come me non laureate e poco quantiche ma in grado di diventarlo all’occorrenza. Saper ingegnarsi traendo conoscenza da ogni esperienza fatta in totale penombra e espletata e operata in piena luce da molta soddisfazione senza bisogno di attingere da luce riflessa, mai!!
Sei davvero bravo e spieghi in modo eccelso, riesco appena ad immaginare cosa vuol dire avere in mano, un sapere del genere.
Sei riuscito ad avvicinarmi a dei sensi e concetti davvero travolgenti.
Anzitutto La ringrazio del dono che mi ha fatto con la interessantissima quanto chiara Sua Lezione. Sono un 85enne laureato in Fisica al tempo di Tutankhamon, con abilitazione all'insegnamento della stessa nelle scuole di Istruzione Secondaria (ex Medie Superiori). E' la prima volta, da allora, che seguo una Lezione di MQ ed ho la seguente perplessità: sul secondo punto da Lei illustrato anche con la relativa scritta, la quale afferma che la misura non varia il valore della grandezza misurata. Ovvero, la misura effettuata sull'elemento quantistico, l'elettrone del Suo esempio, non inficerebbe, - se ho capito bene - il valore della stessa. Se già nella Fisica newtoniana lo strumento di misura ne altera il valore, a fortiori non dovrebbe verificarsi lo stesso fenomeno per l'elettrone? Grazie e cordiali saluti.
Alla sua epoca non si studiava la meccanica quantistica?
vorreri fare l'esame di quantistica per accedere alla laurea specialistica in fisica; ho una laurea in matematica e ti ascolto con immenso compiacimento; studiando fisica sto subendo una evoluzione di pensiero esattamente come quella che hai raccontato di te stesso. Grazie per la condivisione del tuo pensiero!
Bellissimo video. Parlo da ignorante in questa materia però ho capito una cosa. Veramente non si vuole che uno lo capisca no lo so e mi faccio intendere . Mio papà era un fisicità, ma io non lo capito mai la fisica. Però ora piano, piano inizio ha capire tante cose così ignorante come sono.
E' semplicemente una materia straordinaria e affascinante. Provo lo stesso stupore oggi di 45 anni fa quando me la spiegarono i professori Ferretti, Chaohud, Bergia e Puppi.
Grazie.
Comprendere, in lingua Lakota, significa qualcosa di molto simile a quel che significa nella nostra etimologia, ma con una importante sfumatura: comprendere, dal latino cum e prehendere, prendere con sé, anche (seppur non solo) in senso di dominio, governo, possesso. Invece in lingua Lakota (ora non ricordo il lemma) è come se fosse speculare al "capire", cioè significa "entrare a fare parte di un mistero", quasi un prendere la consapevolezza di qualcosa, sapendo di non riuscire a penetrarne a fondo il significato (diciamo così). Ecco, in tuo incipit mi ha fatto venire in mente questa cosa.
Sto seguendo il corso di meccanica quantistica al terzo anno di fisica e ragazzi, la matematica è qualcosa di fuori di testa. Tra formalismo di dirac, trasformate di Fourier, operatori Hermitiani e integrali della morte, quando finisce una lezione piangi sia perché hai appena scoperto qualcosa di nuovo e assurdamente potente, sia perché sai che dovrai imparare a fare esercizi a riguardo 😂🤡
Integrali DELLA MORTE????!!?
che piacere guardarmi questi video e gustarmeli senza doverci calcolare nulla
@@lauravaccario2788 sì, quegli integrali che quando li vedi ti ritrovi a dover scegliere tra la morte o 20minuti di tentativi falliti di cambi di variabile per venirne fuori
No sono d'accordo. La matematica che descrive la fisica quantistica non è complicata. Gli operatori hermitiani si studiano al primo anno, gli integrali.... beh, il formalismo di Dirac è una genialata pazzesca che semplifica enormemente le cose.
La fisica quantistica è difficile in quanto noi siamo oggetti classici e quindi la maggior parte dei fenomeni vanno contro il nostro intuito e le nostre abitudini.
La matematica è quasi elementare.
@@lvmbk3755 kkkkk
guardo molto spesso i tuoi video e li trovo super interessanti sempre, volevo ringraziarti per il lavoro divulgativo che fai
Mi piace un sacco come spieghi.
Io sono pessima in matematica. Ma cerco di capire la fisica a livello intuitivo, e non è comunque semplice! Riesci a farmi ragionare.
Veramente da un punto di vista etimologico la parola comprendere assume un carattere più profondo di capire...comprendere significa prendere in sé, fare proprio in questo caso un concetto nella sua interezza. Capire è invece il risultato di un'azione mentale la quale spesso non coglie la realtà come è davvero.
Decisamente vero
Sul fatto fatto n. 1 aggiungerei che la probabilità quantistica è di natura non epistemica, ossia non può essere attribuita ad ignoranza, cioè ad una qualche mancanza di informazione sul sistema, e l'esito di una misura è assolutamente casuale. Allo stesso tempo, la teoria della m. q. risulta completa, vale a dire che la specificazione di uno stato quantistico (vettore di stato) rappresenta l'informazione più completa che si può avere su un sistema fisico, e l'equazione di Schrodinger descrive in modo del tutto deterministico l'evoluzione di uno stato quantistico.
Sì, è affascinante: è deterministico finché non misuro
@@carmine1151 Meglio: è deterministico finché non interagisce con niente.
A proposito della natura non-intuitiva dei principi della MQ, mi viene da dire che dipende da quanto tempo vi si dedica. Anch'io, dopo la laurea in fisica, sentivo di non averli del tutto interiorizzati, li conoscevo semplicemente e sapevo impiegarli all'occorrenza ma non li percepivo come qualcosa di reale. Dopo aver approfondito autonomamente, e dopo essermi sforzato di capirli meglio, penso di avere raggiunto un nuovo livello di padronanza. È come con la musica: chi si approccia allo studio della teoria musicale e delle composizione la vede inizialmente come una serie di regole e di principi anche abbastanza aridi, ma se poi vi si applica con costanza e impegno riesce a padroneggiarli meglio fino a quando la musica diventa per lui una seconda lingua. Con la MQ secondo me succede una cosa simile.
Buongiorno Professore (sono un suo iscritto). Il paragone con la musica è decisamente calzante.
Soprattutto quando scopri che le regole dell'armonia servono per passare l'esame e che i grandi se ne strasbattevano, in certi casi.
Boh tutti i musicisti che adoro erano musicalmente "analfabeti" da un punto di vista puramente accademico eppure suonavano eccome...qualcosa non torna insomma
@@Nobody2879 ...facci una lista di questi fenomeni "analfabeti". Così se gli commissiono una base armonica in La bemolle maggiore con melodia in scala Dorica, vediamo cosa succede.😄
@@DANDY476 😂😂😂 grandeee !
Sono all'ultimo anno di magistrale in Fisica e mi vergogno profondamente di non aver capito quasi per nulla il senso fisico dei risultati che danno i problemi di meccanica quantistica.
Ho finito il liceo scientifico dieci anni fa e mi considero a tutti gli effetti un profano della materia, ma questo video mi ha messo il cuore in pace: si tratta di roba effettivamente difficile. Purtroppo molti sedicenti testi divulgativi sono in realtà trattazione ostiche che ti buttano addosso matematica avanzata come se fosse il calcolo per il resto della spesa. Bisogna armarsi di un sacco di pazienza e motivazione, soprattutto se si affrontano queste robe da una prospettiva amatoriale
Si è proprio così professore. Dai commenti che leggo ne deduco che la maggior parte degli studenti trovino enorme difficoltà nel comprendere a fondo la meccanica quantistica. A mio parere, ciò è dovuto al fatto che non tanto trovino difficoltà nel capire lo stato di probabilità e da ciò che comporta l’indeterminazione, quanto poi nel capire tutte le conseguenze che ne derivano: funzione d’onda, collasso della stessa, decoerenza, entanglement, realtà locale, ecc. Cordialmente la saluto
Grazie sono nuovo e un caprone in fatti di studio,ma mi affascinano molto Ste' cose...😊
Avendo studiato matematica a dir il vero i due "fatti" non mi hanno mai impressionato piu' di tanto e concordo che la ciccia sono i risultati che via via si deducono. Concordo anche sui limiti di tanta divulgazione che a me sembra fin troppo legata a provare a dare una interpretazione esoterica di principi ed assiomi. Certo spesso essere precisi e rigorosi e' impossibile se si vogliono dei contenuti fruibili anche dalla famosa casalinga di Voghera, ma forse il punto e' proprio questo, ha senso rincorrere la divulgazione super generalistica dando quindi l'impressione di aver capito tutto e facendo credere che alcuni risultati siano generali e scontati quando invece, per quanto "sconvolgenti", sono solo casi legati ad mondi/formalizzazioni molto precise e non cosi' scontate? Domanda retorica a cui io rispondo negativamente. So che tra voi divulgatori c'e' un continuo dibattito su cosa sia divulgazione e quali debbano essere i limiti, quindi non ti tedio piu' di tanto con quello che penso io a riguardo, mi limito dicendo che attualmente tanta divulgazione corre il serio rischio di fare seri danni ...
Non concordo con il punto finale. Probabilmente (e probabilmente sbaglio ahahaha) ritieni che ci sia un certo livello di saturazione nel mondo della divulgazione ma purtroppo il numero di divulgatori è nettamente inferiore a quello di chi diffonde informazioni false o per lo più legate ad emozioni e fenomeni quanto più oggettivi. È giusto secondo me e positivo a livello globale che tanti esperti nei loro settori si stiano mettendo in gioco per provare a esternalizzare (termine particolare che forse non esiste) quello che passa per la loro testa dati i tempi in cui ci troviamo, dove ci si trova spaesati quando si va alla ricerca di informazioni.
Penso ad una particella come ad un organismo che immobile e analizzato con una tac da un risultato ma un nano secondo dopo il risultato cambia ! I liquidi corporei non sono più nella stessa posizione l'organismo pesa di piu o di meno in base alle fluttuazioni dei liquidi ecc. Le particelle che compongono la materia forse si comportano in modo analogo !! Teoria completamente strampalata e molto fantasiosa ! Ma è divertente fare tutte le opotesi possibili ! L'importante è porsi sempre delle domande! Grazie professore video molto interessante!
Devo dire che le cose che mi hanno messo più in crisi, e che credo siano illuminanti per capire la controintuitivitá della MQ, sono il Paradosso EPR e la disuguaglianza di Bell.
Io sono laureato in ing. elettronica e durante il corso di studi di ingegneria elettronica la meccanica quantistica si vede in un modo po' "abbreviato." Tipicamente si vede qualcosa a chimica (col dualismo onda-particella che secondo me fa solo confusione) applicato agli orbitali elettronici e poi qualcosina quando si parla di semiconduttori con il gap tra banda di valenza e conduzione e cose simili...
Sì, ne capivo abbastanza da poter ragionare sui transistor e diodi, ma sentivo come se mi mancasse qualcosa...
Un paio di anni fa decisi di provare ad approfondire la materia e trovai nella libreria della mia università (sì, sono rimasto come ricercatore in DSP) un libraccio grande sempre (di i Claude Cohen-Tannoudji e altri? Non ne sono certo...) e lì trovai l'approccio assiomatico con spazi di Hilbert.
Ci credi che per me fu un'illuminazione? Finalmente potevo sbarazzarmi di esperimenti con due fenditure, dualismo onda-particella, entanglement magici e cose simili, sostituendole con la pulizia dell'algebra lineare. Sì, è un approccio molto astratto, decisamente lontano dal mondo "fisico," ma ora sento di essere in grado di manipolare quei concetti. Sarà forse che mi è sempre piaciuta l'algebra lineare (da quando ero studente) e che a forza di usare spazi di Hilbert nel mio lavoro in ambito DSP ho forse finito per sviluppare una sorta di "intuizione" al riguardo (nella mia testa ho una sorta di "immagine visiva" di uno spazio di Hilbert, immagine che però non sarei mai in grado di disegnare...)
😳 pazzesco
Mi ero appena rilassato guardando il video... E invece mi dici che è possibile sviluppare intuizione attraverso però l'algebra. Anche se non con i disegni pensi di poterci raccontare qualcosa di quell'intuizione? Poco poco ... Grazie!
Grazie,sarai di aiuto perché l'approccio è quello di cui necessito. Ora spero mi aiuterai a tradurre questi concetti nella realtà, appunto come hai accennato ( Laser e semiconduttori) .
NON HO MAI VISTO UN VOLTO COSI' BELLO, DELLE LABBRA COSI' MAGNIGICHE E DEI DENTI COSI' MERAVIGLIOSI. COMPLIMENTI ALLA NATURA. HA CREATO UN CAPOLAVORO.
Immenso Feynman, è stupefacente come ogni sua parola sia illuminante , un fisico un po' nell'ombra ma ritengo che sia uno dei migliori è d'obbligo leggerlo(La fisica di Feynman) apre la mente.
Beh non proprio nell’ombra.
È considerato tra i più grandi scienziati del XX secolo.
@@starman633 per me lo è di certo ma nell'immaginario comune non si conosce purtroppo
@@starman633 conosciuto dagli addetti ai lavori, non dall'uomo medio
Grazie, questo video fa venire voglia di approfondire👏🙏
Complimenti! Chiarissimo e del tutto condivisibile
Madonna che ansia il cliffhanger finale 😂 comunque una serie super interessante. Grazie per tutto il lavoro di ricerca e esposizione.
Sarebbe bello creare una semplificazione della meccanica quantistica. Come è avvenuto per la fisica classica del liceo dove non si usano derivate o integrali ma formule semplici e immediatamente applicabili per capire i vari fenomeni. L'approccio dei vari libri liceali é solo da un punto di vista storico e non si va mai in profondità.
Quelle formulette semplici derivano da calcoli più complessi (anche F=ma è un'equazione differenziale) e applicate a casi particolari. Sì può fare anche in meccanica quantistica ma concettualmente sarebbe poco prolifico, se non disastroso, per gli studenti utilizzarle (mentre la fisica classica è, diciamo, quella del "senso comune" (ad un livello base))
Una curiosità, perché continua a chiamarla meccanica quantistica quando tutti oggi la chiamano fisica quantistica?
Gran bel video! Come sempre del resto 👍. Io mi occupo di tutt’altro, ma mi piace approfondire questi temi e perciò seguo il tuo e qualche altro canale. Da “ingnorante” in materia apprezzo moltissimo anche i video che parlano dell’esperimento della doppia fenditura, li trovo stupefacenti, ma attendo con gioia i tuoi futuri video di approfondimento sulle applicazioni pratiche della MQ. Grazie mille e a presto
ok, mi fa piacere che le uniche due cose che sapevo sulla mq siano le uniche che contino veramente, tra l'altro questo lo avevo diciamo intuito
A mio avviso la meccanica quantistica ha solo minato le nostre radici concettuali, ha preso tutto ciò che credevamo di sapere sul mondo e lo ha ribaltato, destabilizzando tutto e tutti. Il paradosso dell'informazione ha messo in crisi parecchi super esperti ad esempio. Anche la fisica dei sistemi complessi ne è una prova. Popper qualche anno fa scriveva che le basi della nostra conoscenza sono pali conficcati in una palude. Per quanto possano sembrare ben saldi sono sempre immersi in un terreno instabile e in continuo cambiamento.
Gran bel video.
Complimenti bravissimo chiarissimo mi sono iscritto guardò altri video . Grazie .
Per capire la meccanica Quantistica occorre considerare la conoscenza come il prodotto di due cervelli accoppiati: il primo che crea il presunto mondo materiale, il secondo che lo legge è crea a sua volta il passato e il futuro, che dobbiamo sempre considerare come probabilistici, da considerare come prolungamento del presente che è costruito in maniera deterministica solo dal primo cervello. Se si parte da questo presupposto i paradossi spariscono e tutto diventa afferrabile dall'intuito. L'ho scritto a parecchi fisici, ma a quanto pare si rifiutano di percorrere questa mia ipotesi.
Complimenti per le capacità divulgative!
Grazie per la tua spiegazione Io intuivo tutto ciò grazie allo studio della spiritualità e l'esoterismo. In pratica gli antichi sapevano già tutto. Non esiste L' uno e il due ma esiste un unica unità. Per quanto si può misurare la distanza tra l' uno e il due essa sarà sempre infinita.
pur avendo guardato centinaia di video sulla mq, non ho mai avuto la presunzione di conoscerla, primo perché mi è sempre stato chiaro che la divulgazione “intuitiva” non ha nulla a che fare con le equazioni (se “shut up and calculate” vale per chi studia fisica quantistica, per chi si limita a consumare video divulgativi dovrebbe valere solo il “shut up” 😂). poi mi ha sempre turbato l’uso indiscriminato che si fa di queste spiegazioni intuitive in ambiti che nulla hanno a che fare con la mq, come se aver capito molto approssimativamente cos’è l’entanglement dia automaticamente il diritto di applicarlo alla coscienza, all’universo, a poteri magici,.... mi basta sapere che la mia intuizione è fondamentalmente costruita su una “fisica che facilita la sopravvivenza” dovuta all’evoluzione della specie, e quindi assolutamente incompatibile con quanto succede nella mq. quindi umiltà prima di tutto. l’argomento comunque ha un fascino enorme.
Credo che prima o poi arriverà il giorno in cui l’umanità (quasi sicuramente non noi) riderà di tutto ciò e ripenserà alle parole del vecchio professor Feynman che tutto ad un tratto diverranno chiarissime.
Potente come al solito grazie!
Ciao! Al collasso della funzione d’onda e al principio di indeterminazione, io avrei aggiunto il principio di sovrapposizione nella sua nuova veste ontologica ed epistemologica in meccanica quantistica.
Ci sono testi a riguardo? (Intendo sulla interpretazione della sovrapposizione). Grazie
Grazie sensei. Al momento mi trovo in massima sintonia solo con due canali YT che parlano - fra l'altro - di meccanica quantistica : il tuo e quello di Sabine Hossenfelder. Ce ne sono altri di altissima qualità, ma il feeling è diverso, a parità di matematica sottostante. Purtroppo il detto di Feynman è usato spesso come alibi. Immagino che i contemporanei di Galileo prima e di Newton poi, abbiano avuto simili opportunità per decenni.
Grazie per il consiglio indiretto, non conoscevo il canale di Sabine Hossenfelder ma corro a maratonarlo ahaha
@@martina_trees Grazie. E pensa che l'ho scoperta per caso nell'ambito musicale, dato che ha fa dell'ottima musica eheheh
Sabine crede in una teoria a variabili nascoste (superdeterminismo).
Bravo, sto' capendo un poco cio' che posso capire Quantisticamente.⭐⭐⭐⭐⭐
Un chiarimento doveroso grazie
Punto di vista molto interessante.
Interessante perché critico.
Penso che non si parli delle applicazioni pratiche della meccanica quantistica, perché sono il vero sapere che fa arricchire ed avere il potere.
Nella società poi porterebbe un cambio di paradigma che non si vuole che avvenga.
Certo che se l'uomo della strada capisse nel suo profondo, che siamo solo energia... Che tutto è energia...
Tutto è onda o particella, dipende dall'osservatore.
Nella mia limitata comprensione del tutto, le scoperte di questi ultimi 100 anni, sono capaci di spiegare molte verità spirituali.
Buona giornata a chi ha letto questo commento
Da studente del terzo anno di fisica devo dire che, almeno personalmente, la più grande stampella per capire la teoria è la matematica. Spesso un concetto particolarmente astruso a parole diventa molto più chiaro in formule. Soprattutto perché molti concetti paradossali prima di essere fisicamente impossibili lo so prima ancora matematicamente
Concordo totalmente.
Sei un grande, GRAZIE!!
I sentimenti saranno sempre più complicati anche della Meccanica Quantistica 😅
Purtroppo l'umano comprende "bene" solo ciò che gli appartiene essendo finiti l'infinito non lo comprendiamo essendo vivo non si comprende la morte, i sensi sono settati su tre dimensioni e la quarta non la vedi ecc. Ma poi fortunatamente ci sono umami che vanno oltre e il potere dell 'immaginazione e del pensare fuori dagli schemi ha prodotto grandi cose ed è grazie a loro che sto scrivendo questo messaggio su questo dispositivo.
Buona giornata a tutti!
Commentando da semplice curioso di fisica (non ho mai studiato), trovo interessante e controintuitivo anche il concetto di non località.
Ciao.
Hai detto che in m. q. il formalismo matematico è molto complicato. Ok.
Ma, si è certi che quella matematica sia valida anche per il mondo quantistico? Forse occorrerebbe resettare qualcosa?
Scusa la mia certa ignoranza: non lo so.
Hai spiegato benissimo.
allora, sostituendo alla parola "controintuitivo" il termine "stupefacente", potremmo dire che il fisico quantistico è maggiormente assuefatto allo stupefacente tanto che non si ferma a subirne gli effetti ma ne studia ragioni ed applicazioni?
Secondo me sarebbe interessante sentire "welcome to random physics" detto with fully english pronunciation, like open "i" in "physics." Maybe it's a crazy idea...grazie mille, no conoscevo quei due concetti!😊😊😊
Questo è uno dei pochi canali , credo due, ove si riesce ad avere delle risposte .
Famoso è il video ove sostiene che i buchi neri non esistono con una logica schiacciante ma che nessuno dice
@@milanforever7014 hai visto il video in questione?
@@Panebiancomaurizio inutile ragionare con i troll purtroppo, si fa solo il loro gioco. Chi ha voglia di discutere civilmente è il benvenuto, chi vuole solo creare scompiglio ha le sezioni commenti di altri canali per farlo 🙂
PS: ti ringrazio per l'apprezzamento del canale
@@milanforever7014 certo mi diverto dal 20 luglio 1969
Bisogna vedere cosa si intenda per "misurare". Se consideriamo "misurare" come sinonimo di "avere interazione" e consideriamo che due fratelli, all'oscuro l'uno dall'altro, effettuano una misura... il risultato sarà lo stesso? Ovviamente sì, perchè altrimenti potrebbero parlarsi e trovare la contraddizione. Ma ogni volta che faccio una misurazione, potrebbe esserci un mio fratello che, a mia insaputa, ha effettuato la misurazione? Ovviamente sì, visto che, ad effettuare la misura (inteso come avere interazione), potrebbe essere chiunque, o qualsiasi cosa, pure il mio cane. Ed affermare che così non è stato significherebbe dire che l'elettrone non solo non è locale, ma è isolato, nei confronti del mondo intero. Per il mondo non esiste ed il mondo senza l'elettrone è esattamente lo stesso. Non possiamo escludere l'esistenza di cose che non interagiscono con nulla (o quantomeno con noi), ma per definizione non sarebbero misurabili (da noi).
Concludo allora che la misurazione sul mio elettrone è comunque determinata prima della misura (è prima della misura), ma ignoriamo il motivo per il quale talvolta cade in quel 20% e tal'altra in quell'80%. C'è un motivo, ma non sappiamo quale. Variabili nascoste.
E questo succede perchè scavalco la mia località mentre effettuo la misura; supero il mio isolamento.
Temo però che sotto ci sia altro: il "misurare" è ciò che ci fa superare la località. E se guardiamo l'entaglement, che è questo specie di wormhole per cui la località si supera (di fatto si annulla lo spazio), notiamo che anche in questo caso la parte probabilistica viene fissata ad 1. Che sia la non località a permettere un mondo probabilistico? Che forse al tempo del Big Bang, quando lo spazio era annullato e tutto era locale, le cose siano state non probabilistiche?
Beninteso.... potremmo semplicemente accettare che il piccolo segue distribuzioni probabilistiche e che il macro, per la legge dei grandi numeri applicata a tutte le possibili configurazioni ognuna con le sue probabilità torni deterministico. Sarebbe accettabile.
Ma è che superando la località il piccolo stesso diventi deterministico a mettere la pulce nell'orecchio.
C'è una cosa che, nonostante io abbia una laurea scientifica e abbia cercato di approfondire anche in seguito, non ho ancora capito bene riguardo alle grandezze incompatibili:
allo stato attuale delle conoscenze, questa incompatibilità è dovuta ad un nostro limite, ovvero al fatto che le nostre misurazioni sono troppo invasive e modificano lo stato della particella quando andiamo a misurarne le grandezze A e B oppure l'incompatibilità è una caratteristica intrinseca della materia che si lascia svelare nella sua grandezza A o nella sua grandezza B ma mai in entrambe contemporaneamente?
È intrinseca, è un fatto della natura, non un limite della misura.
Provo a fare un esempio: se si prova a confinare un elettrone in una buca (di potenziale), e si immagina di rendere questa buca sempre più piccola avvicinando le pareti, è sempre più probabile che l'elettrone nella buca non lo si trovi più perché è finito fuori. Ciò accade perché si è provato a confinare la sua posizione e così l'incertezza sulla sua energia (quantità di moto per essere precisi) è cresciuta tanto da permettergli di saltare fuori. Voglio dire, questo non c'entra con l'intervento umano, accade da sé in natura a prescindere dal fatto che noi stiamo provando a guardare o meno
Qual è il confine fra "l'immediata dopo" che permette di avere lo stesso risultato della misura precedente e "un tempo diverso dall'immediatamente dopo" che porta ad una misura diversa?
Secondo me si è espresso in modo fuorviante. Immediatamente dopo dovrebbe significare senza che siano avvenute altre interazioni nel frattempo. In teoria una volta fatta una misura lo stato dovrebbe restare SEMPRE identico e ogni nuova misura date SEMPRE lo stesso risultato.
A patto, appunto, che non i siano altre interazioni/misure a rimescolare il tutto.
Salve Prof. una domanda: esiste una particolare situazione per cui si possa mettere in discussione il Principio di Indeterminazione? Grazie.
Vedi il dibattito Bohr-Einstein.
@@AngeloTomasi85 E' lo Zero Point Energy.
Come prima cosa, come diceva Del Giudice ,se studiando non rimarrete sconvolti ,può significare che non state capendo ,poi le cose si complicano ,quando ci si accorge che l'osservatore cambia l'osservato ,se si osserva oppure no , alcune cose si modificano, poi quando si scopre ,che non è possibile seguire un fotone,nella sua completa traiettoria ,si va un poco nel pallone , ma in fine , considerando che le formule e la matematica ci possono aiutare nella possibilità di comprendere meglio ,ed è tutto comunque da considerare una ipotesi ancora ,comprendiamo che la coscenza ,che è forse l'unica cosa che è sempre esistita, non si può considerare con la matematica, o con una formula . Sono un curioso con un solo triennio di istituto d'arte.
Buonasera. Sono totalmente estraneo alla fisica quantistica ma nello stesso tempo mi affascina molto. Spero di riuscire a farle capire la mia domanda. Come è possibile avere una materia stabile come quella che vediamo e tocchiamo tutti i giorni, se alla base di essa nellinfinitamente piccolo le particelle si comportano in questo modo? Grazie.
Grazie davvero. Sono anni che cerco di fare quel salto concettuale per arrivare a comprendere ma tra libri e video sei il primo che ho sentito dire che anche un fisico prova lo stesso stupore per come funzionano le cose a livello quantistico. Cioè, se esiste una nuova logica che permetta ad un umano di trovare intuitivi i funzionamenti quantistici, nessuno ha ancora avuto la gioia di viverla in prima persona. Angosciante e rilassante allo stesso tempo
Resta il fatto che siamo allo stesso punto, o quasi, di cento anni fa. Sappiamo il come ma non il perchè, e il proliferare di teorie una più assurda dell'altra mi fa tanto rimpiangere Occam...
Innanzi tutto complimenti per i tuoi video! Condivido pienamente quello che hai detto. Appassionato di meccanica quantistica ho letto tantissimi saggi scientifici sull'argomento, ma nel momento in cui ho visto in azione la teoria frequentando un corso di fisica dei semiconduttori capisci che non hai capito nulla 😅
Verissimo 🙏
Ciao caro, bellissimo video i miei complimenti, vorrei porti alcune domande che a te sicuramente sembreranno caotiche: 1" a me affascina molto il concetto di carica elettrica, cioè cerco di capire invano, da dove nasce, poiché il protone ha carica positiva dovuta alla somma dei suoi quark, ovvero due up ed uno down, quindi si deduce che la carica del protone nasca dalla sua matrice che sono i quark, dunque la prima cosa strana è: l'elettrone ha carica negativa ma non è composto da quark, ed è un concetto contro-intuitivo, seconda domanda inizialmente credevo che fosse in se la massa a generare come effetto la carica elettrostatica della particella e quindi il suo campo, ipotesi stroncata da un concetto stupido ma semplice, ovvero se fosse la massa allora l'elettrone non può avere una carica pari al protone, quindi vorrei una spiegazione sulla carica elettrica delle particelle dal tuo punto di vista, domanda secondaria: mi spieghi se è vero? Intendo dire: è vero che una particella si trova in un costante stato di sovrapposizione tra essere un onda e allo stesso tempo una particella? Cioè non capisco come fa ad essere sia onda che particella, così facendo se non sbaglio verrebbe descritta sia come "locale" che "non locale" è corretto? O per meglio dire è probabile? Grazie.
Scusa il livello random della domanda ma... adoro la tua felpa, dove si prende?
p.s. giuro che ho visto tutto il video e mi sono messo l'anima in pace sul fatto che non capirò mai
Posso farti una domanda? Il principio di indeterminazione di Heisenberg è dovuto al limite degli strumenti di misura o è proprio una caratteristica intrinseca della materia? Chiedo perché tempo fa mi fecero l'esempio della misurazione della posizione di un elettrone al pari di un proiettile che varia lo stato dell'elettrone, ed è questo il motivo effettivo per cui non si possono conoscere contemporaneamente posizione e velocità di un elettrone. È così effettivamente o c'è anche dell'altro?
come mai se misuro A e poi lo rimisuro rimane uguale, mentre se misuro A, poi B e poi ancora A, trovo quest'ultimo cambiato? Nella misurazione di preciso cosa si fa?
Per capire la meccanica quantistica la chiave è la matematica. A livello intuitivo è semplicemente incomprensibile.
In effetti, il fatto di farsi una ragione intuitiva di assiomi non e' cosa semplice, probabilmente impossibile. Avrei una domanda: esistono video su YT (in italiano o inglese) che descrivono lo "spazio di transizione" nel quale si passa dalla necessità d'applicare la mq alla pertinenza di soluzioni ottenibili in esclusiva funzione della meccanica newtoniana?
C'era una ragazza che ne parlava, il suo canale si chiama polynerdeia, in un video intitolato "paradosso quantistico" :)
Buonasera e grazie per il contenuto. Sto valutando di studiare fisica per cambiare lavoro.
Sono indeciso tra orientarmi sulla fisica dei plasmi (per la ricerca sulla fusione atomica) o su quella dei semiconduttori (forse più richiesto sul mercato del lavoro).
Cosa mi consiglia?
Provi a trovare la teoria del tutto
@@FaunadiEdiacara no no. Non credo sia alla mia portata.
@@matteogarzetti tentar non nuoce
clickbait? mi piace lo guardo
se misuriamo lo spazio perdiamo tempo.
Se guardiamo l'ora non sappiamo piu dove siamo
A me ha sempre afcascinato questa natura probabilistica delle particelle subatomiche. Mi piacerebbe sapere se esistono anche fenomeni macroscopici che manifestano questi principi, come l'effetto tunnel utilizzato per le memorie flash
Ciao. Io, concettualmente, un giorno capisco benissimo la meccanica quantistica, e il giorno dopo no… 😢 Ascoltando il video mi è venuto un dubbio sul punto: “se una la grandezza è stata misurata ed ha prodotto un certo risultato, ripetendo la stessa misura della stessa grandezza prima che ci sia variazione nello stato, il risultato della misura sarà lo stesso”. Domanda: a cosa riferiamo il termine grandezza, alla singola particella? O già ad un certo numero di queste? Faccio la domanda perché avevo capito que la singola particella e comunque sempre “ingovernabile”, ossia, ripetendo la misura immediatamente e senza altre variazioni, questa poteva “apparire” (se ne stiamo determinando la posizione), in un punto assolutamente imprevedibile. Se la stessa misura si fa con un certo numero di esse, allora si che possiamo parlare di comportamento statistico, è questo sarà effettivamente molto preciso in quanto a ripetizione della probabilità quante volte si faccia la misura, sempre senza modificazioni dello stato. Ero arrivata a questa conclusione… è sbagliata? Potrei avere avere un risultato ripetibile con la singola particella? Quanto vorrei avere chiaro questo punto… Grazie per gli interessantissimi video!
Questa cosa mi fa ricordare quando più di mezza vita fa, in un grigio politecnico del nord, studiavo per l'esame di meccanica razionale...c'era un teorema che non ricordo bene, era sull'ellisoide d'inerzia che rotola senza strisciare su qualche cosa...l'ho capito veramente solo una volta delle tre o quattro che me lo sono ripassato...e non era l'ultima... in pratica sono andato all'esame sperando che non mi venisse chiesto perchè lo avevo imparato veramente a memoria senza capirci gran chè. Lol
Quello che mi chiedo sempre riguardo il fatto di misurare una particella: non è che non ci riusciamo perchè non abbiamo uno strumento di misurazione abbastanza piccolo da non interferire con la particella, e se invece lo avessimo potremmo vedere effettivamente dove è, o comunque dove sia il suo centro, il punto dove l'onda è più presente in quel momento?
Non è una questione di strumentazione, è un fatto concettuale. Un elettrone per esempio non si trova da nessuna parte, ha solo una nuvola (orbitale) di probabilità dove potrebbe trovarsi.
bellissimo video, ci sono ad oggi lauree magistrali che vanno oltre i concetti della meccanica quantistica? non sono laureato in fisica ma sarebbe bello fare una magistrale accessibile che spieghi i concetti della meccanica quantistica
In magistrale si approfondiscono tanti argomenti diversi, magari un percorso più teorico o concentrato sulle interazioni fondamentali ha esami che trasversalmente permettono di approfondirla
Grazie ottime riflessioni. Dobbiamo accettare che esistono ambiti della realtà che non possiamo intuire a priori per poi verificare sperimentalmente. Qui è il contrario: misuriamo e vediamo gli effetti ma non possiamo retrocedere all’intuizione. Io penso sia legato in qualche modo al numero piccolo di entità elementari coinvolte. Come quanto consideri i numeri naturali come infilati
Nei numeri reali. Perché gli stati quantistici sono discreti. Bah mi infilo sempre qui e non ne esco…
Quali sono gli esami, successivi a quello sui fondamenti teorici della meccanica quantistica, che fanno acquisire una maggiore sensibilità sugli aspetti più concreti (quali barriere di potenziale o altro) come si diceva nel video?
Per me sono stati soprattutto alcuni esami della magistrale: ottica quantistica, teoria dei sistemi a molti corpi e optoelettronica. All'interno del programma di quegli esami i concetti teorici della meccanica quantistica vengono applicati a casi reali (dispositivi come led o laser, elementi chimici, ecc.) e si capisce che da un punto di vista sperimentale torna tutto in modo molto naturale.
Ciao. Ho apprezzato molto la tua introduzione. Ora ti faccio una domanda per capire come la pensi (non ho la risposta). Giustamente tu dici che (naturalmente andrebbe contestualizzato meglio l'esperimento ma diciamo che lo abbiamo fatto) la misura di una osservabile B incompstibile con la A, cambia lo stato della particella/sistema quantistico se prima su questa era stata misurata A, con risultato (autovalore) 'a'.
Ora la "domanda da 100 milioni": possiamo dire che, dopo la misura di A e prima della misura di B, la particella HA esattamente il valore 'a' della osservabile A? Ma se è così, quando, come e perché, invece, si afferma (come hai fatto all'inizio, ed ed è vero) che la particella "non ha" un preciso valore di una grandezza/osservabile?
Solo per amore di discussione. Ciao.
a seguito della misura lo stato viene proiettato nell'autostato con autovalore a, chiaramente possono intervenire altri fattori che successivamente modificano lo stato, ma se non intervengono siamo sicuri che dalla proiezione in poi se lo stato viene ri-misurato darà come risultato a.
@@RandomPhysics Bene. Possiamo allora affermare (qui divento un pò più filosofico) che "la particella ha la proprietà A" se e solo se, dopo averne proiettato lo stato in un autostato di A, predispongo l'apparato strumentale in modo da ri-misurare A, mentre se lo predispongo per misurare B (il cui operatore non commuta con quello associato ad A) allora "la particella non ha più quella proprietà"? E questo significherebbe, forse, che il fatto che una particella (o sistema quantistico) "abbia" o "non abbia" una certa proprietà dipende, anche, da come predispongo l'apparato sperimentale?
Ciao.
Sei molto, molto bravo. Solo dico: mi incuriosisce un'altra "svolta concettuale" sulla MQ, quella di Aerts (se ho ben capito, il tuo video non fa riferimento a quella...)
Vorrei capire la ricaduta che può esserci nei fenomeni linguistici. Ad esempio in un dialogo tra A e B quanto il linguaggio è in grado di modificare i quadro logico concettuale di A in relazione a B o meglio quanto il quadro concettuale di A può condizionare o modificare quello di B con cui entra in contatto attraverso il dialogo ( scambio logico concettuale... tra piani logici che si intersecano e si condizionano). È questa una.problemayica che mi interessa molto.
Grazie per una tua cortese risposta. 👍
Consapevolezza, consapevolezza...!!!!
"Ho capito tuttohhh!! La meccanica quantistica si è ribaltata come... come na catapulta!!!" Cit.
La mia faccia prima il video:🙂
Durante:🤔
Dopo🤯😮💀
Grazie per la spiegazione avevo già sentito da altri fisici l’impossibilità di determinare la posizione dell’elettrone e di fare altre misure. Circa il bosone di higgs per quale motivo doveva essere creato dopo il big bang, e se invece esisteva già ed era già presente nell’universo insieme ad altre particelle dello stato quantico?. Roberto
Feyman ha ragione. La cosa più clamorosa in assoluto è che più affondi nella quantistica e più NON riesci a spiegarla a parole. Di fatto più vai avanti e più sembra di capirne meno, l'unica certezza sono i passaggi matematici che compi. Quindi dire di capirla è come affermare di non averla capita, assoluta verità. Zitto e calcola, penso che questa frase meglio descriva l'approccio quantistico
Ciao!!!sono ingegnere che si occupa di finanza...mi sono appassionata a tutto il vostro mondo e grazie a voi divulgatori riesco a capirci qualcosa ....ma parliamo di ciccia come dici tu: la quantistica è ovunque cellulari laser etc etc....ma nessuno approfondisce sta cosa...è difficile da divulgare?
Ciao, volevo chiederti qualche libro per iniziare l'università di fisica quantistica. Vorrei iniziare a fare fisica ma esco da psicologia. Se mi puoi aiutare con qualche libro da studiare per prepararsi alla università.
Hai mai pensato di avere una collaborazione con il canale " spazi attorcigliati " sono certo che fareste dei contenuti stupendi assieme
Bravo , l' approccio e' corretto e accattivante. Avanti cosi' . Grazie.
se pensi di aver capito la meccanica quantistica, non l'hai capita - - - lo stesso vale per le donne
Aggiungerei l'entaglement come terzo fatto contro intuitivo
non ne ho parlato perché in realtà è una conseguenza (anche se in modo molto complicato) del primo fatto. Se ci pensi, se hai un elettrone in una stanza, prima di misurare la sua posizione hai solo una probabilità di rivelarlo associata a ogni porzione della stanza. Se ti immagini di riempire la stanza di rivelatori, nel momento in cui uno dei rivelatori misura la presenza dell'elettrone sei certo che istantaneamente nessun altro rivelatore misurerà la sua posizione. Ciò vale indipendentemente dalla dimensione della stanza (che potrebbe essere grande, ipoteticamente, come tutto l'universo). La non località, che è palese nell'entanglement, è quindi già evidente in questo esempio.
grazie per la consolazione... a volte mi sento proprio scemo a non capire l'indeterminazione... ma sapere che nemmeno i Nobel la capiscono consola.
Mi piace il quadro alle tue spalle. Ciaone
“Sarebbe bello aprire una discussione…”
Però se tutti commentano, fanno domande, ma poi tu non rispondi a nessuna di queste, si fa fatica a fare una discussione!
Infatti ho scritto "sarebbe".
@@RandomPhysics L'invito a fare una discussione lo hai lanciato, no?
Quando si è strettamente, troppo mentalmente legati alla fisica Newtoniana, è ancora più difficile capire la Meccanica Quantistica
Ciao! Trovo i tuoi video davvero interessanti, volevo sapere se ci sono libri divulgativi comprensibili anche a idioti, che sono validi e quali ci puoi consigliare :)
Tutto bene, ma 3/4 di video di preamboli e storielle... Suggerisco sintesi maggiore
Credo che la cosa incomprensibile sia il tempo, che per un elettrone scorre diversamente da noi. Un fotone impiega per noi 8 minuti dal sole, per lui invece sono passati 2 secondi. Qui si spacca la comprensione, Dal capire. Per un protone passa più tempo che per un elettrone. Beati chi ci capisce.
Professore, a me sembra di avere avuto una intuizione: circa l'incommensurabilità di certe cose, recentemente ho pensato che anche a livello puramente immaginativo, non posso afferrare in toto il concetto del triangolo rettangolo perchè tuttalpiù potrei farmene una immagine teorica in quanto l'angolo retto non lo raggiungo mai nemmeno con la mia immaginazione perchè tra due punti su un segmento ce ne è sempre un altro, per il postulato di Euclide... cosa ne pensi?
Purtroppo o per fortuna qualsiasi cosa può essere messa in discussione ed è altamente probabile che i nostri modelli fisici e matematici che abbiamo ottenuto con tanta fatica in realtà non siano efficienti e stiano rallentando il nostro progresso evolutivo, ma questa è la vita