Paolo Barberis intellettualmente è stato tutt’altro che opaco in quanto ha chiaramente dichiarato di essere contrario e di ritenerlo immorale, per il resto ha suggerito un modo più sensato di porre la domanda nella giusta contestualizzazione. Buona serata.
@@marcosaronni6105 JP Inizia dicendo che non ha una risposta, ma fa delle considerazioni: l'aborto é una misura terribile, ma spesso si presenta come opzione in una situazione che implica conseguenze ancora più tremende, ad esempio l'avere un genitore non motivato che alleva, se ci riesce un disadattato. Ma ci sono conseguenze ancora più tremende e complesse. La tua, Marco, é una semplificazione che non rende giustizia alla sua analisi ed alla complessità del fenomeno riassunta nella sua domanda "una cosa sbagliata deve essere illegale?" Per come la vedo io la risposta é no, perché le conseguenze di non abortire possono essere veramente nefaste per molte persone, quindi é giusto che ci sia l'aborto: questa é una posizione chiara. JP evita accuratamente di esprimere una posizione chiara, come fa quando gli si domanda se crede o no e lui risponde "agisco come se Dio esistesse" che non risponde alla domanda.
Tutt'altro che opaco, e anzi molto onesto. L'arroganza di pensare di avere o sapere risposte su certi argomenti è esattamente il problema del pensiero di molti. Ragionare lucidamente ed esporre cause ed effetti dei problemi è una delle migliore medicine per curare gli stessi.
Vabbé allora lei ha capito la sua posizione sull'aborto se JP dovesse votare a favore o contro? O se JP crede in Dio? Per esempio posso rispondere che non credo Dio esista ma agisco come se esistesse: sono chiaro senza perdere la complessità. Ma lui omette la prima parte, lasciando l'argomento sospeso. Sull'aborto, posso affermare che é traumatico, ma lo ritengo il male minore, se i genitori non vogliono il bimbo, lei ha capito se per lui debba essere legale o no? Non vedo l'arroganza di cui lei parla quando si risponde ad una domanda sull'etica. La vedo invece, ad esempio nei credenti che vogliono imporre le loro regole morali a tutti.
Lei vuole risposte ad argomenti a cui si è già dato risposte e vuole sentire le risposte di altri. Non è detto che gli altri le abbiano e il fatto di essere studiosi o famosi non migliora la situazione. A me non interessano le risposte di Peterson, ma il modo di ragionare, per cercare di arrivare alla soluzione migliore o capire il problema, che è una delle parti più sottovalutate per risolvere i problemi. La soluzione potrebbe essere abortire come non abortire, ed entrambe perfettamente corrette e coerenti perchè applicate a situazioni, problemi e contesti sociali estremamente differenti.
Did you know at what minute this fragment is?
Sapevi in quale minuto questo frammento è?
HI man, sorry, I missed your comment. I guess you already found where the fragment is, anyway it's near the end during the Q & A. Cheers.
Una non risposta, come spesso fa Peterson su argomenti divisivi. In parte é anche questa una forza ma é opaco intellettualmente.
Paolo Barberis intellettualmente è stato tutt’altro che opaco in quanto ha chiaramente dichiarato di essere contrario e di ritenerlo immorale, per il resto ha suggerito un modo più sensato di porre la domanda nella giusta contestualizzazione. Buona serata.
@@marcosaronni6105 JP Inizia dicendo che non ha una risposta, ma fa delle considerazioni: l'aborto é una misura terribile, ma spesso si presenta come opzione in una situazione che implica conseguenze ancora più tremende, ad esempio l'avere un genitore non motivato che alleva, se ci riesce un disadattato. Ma ci sono conseguenze ancora più tremende e complesse. La tua, Marco, é una semplificazione che non rende giustizia alla sua analisi ed alla complessità del fenomeno riassunta nella sua domanda "una cosa sbagliata deve essere illegale?" Per come la vedo io la risposta é no, perché le conseguenze di non abortire possono essere veramente nefaste per molte persone, quindi é giusto che ci sia l'aborto: questa é una posizione chiara. JP evita accuratamente di esprimere una posizione chiara, come fa quando gli si domanda se crede o no e lui risponde "agisco come se Dio esistesse" che non risponde alla domanda.
Tutt'altro che opaco, e anzi molto onesto.
L'arroganza di pensare di avere o sapere risposte su certi argomenti è esattamente il problema del pensiero di molti. Ragionare lucidamente ed esporre cause ed effetti dei problemi è una delle migliore medicine per curare gli stessi.
Vabbé allora lei ha capito la sua posizione sull'aborto se JP dovesse votare a favore o contro? O se JP crede in Dio? Per esempio posso rispondere che non credo Dio esista ma agisco come se esistesse: sono chiaro senza perdere la complessità. Ma lui omette la prima parte, lasciando l'argomento sospeso. Sull'aborto, posso affermare che é traumatico, ma lo ritengo il male minore, se i genitori non vogliono il bimbo, lei ha capito se per lui debba essere legale o no? Non vedo l'arroganza di cui lei parla quando si risponde ad una domanda sull'etica. La vedo invece, ad esempio nei credenti che vogliono imporre le loro regole morali a tutti.
Lei vuole risposte ad argomenti a cui si è già dato risposte e vuole sentire le risposte di altri. Non è detto che gli altri le abbiano e il fatto di essere studiosi o famosi non migliora la situazione. A me non interessano le risposte di Peterson, ma il modo di ragionare, per cercare di arrivare alla soluzione migliore o capire il problema, che è una delle parti più sottovalutate per risolvere i problemi.
La soluzione potrebbe essere abortire come non abortire, ed entrambe perfettamente corrette e coerenti perchè applicate a situazioni, problemi e contesti sociali estremamente differenti.