Una volta mio padre si è trovato in treno di fronte a un uomo con una bruttissima asimmetria facciale. Ha continuato a farsi gli affari suoi, leggendo, guardando dal finestrino...Dopo una mezz'ora, quest'uomo gli ha detto:"La ringrazio" "Di che?" "Di non avermi piantato gli occhi addosso come fa la maggior parte della gente che mi vede."
Voglio piangere! Sono decisamente sensibile a queste cose 😢 L'unica accortezza che mi sento di darle, ma solo perché reputo così di sensibilizzare sull'argomento, è l'uso dell'aggettivo "bruttissima" asimmetria facciale. Non vorrei che qualcuno leggendolo potesse sentirsi offeso. Si potrebbe usare un'altro aggettivo che spieghi benissimo lo stesso concetto senza però essere potenzialmente offensivo (poi capisco bellissimo che l'offesa non era lontanamente contemplata.) Gravissima asimmetria facciale, visibilissima, evidentissima, palesissima eccetera.
Volevo portare la mia esperienza: ho la passione del volo e all'aeroporto che frequento c'e' un signore in carrozzina che ha il suo aereo (opportunamente modificato) con cui vola. Tengo a precisare che questo signore e' completamente indipendente in ogni cosa per la gestione dell'aereo e del volo, ovviamente adottando qualche stratagemma e facendo tanta fatica, fatica fisica. Più volte ho riflettuto guardandolo faticare per spostare l'aereo o salire e scendere o fare carburante o prepararsi in generale per il volo se fosse per lui più "dignitoso" fare le cose da solo o offrirgli una mano o, addirittura, farle io al posto suo. Cosi un giorno semplicemente glielo chiesi e lui, sempre semplicemente, mi rispose "non e' in queste cose che io misuro la mia dignità, faccio una fatica da porco, se mi dai una mano faccio prima e scanchero di meno".
Penso che la lezione da portare a casa da una simile esperienza è che ognuno vive diversamente la sua dignità e che, nel dubbio, una efficacie comunicazione permette di risolvere situazioni di dubbio!!
Buongiorno. Dalla mia nascita nel 1974 fino al 1988 mio padre e mia madre erano proprietari del Bar Pesa. Ho imparato da mio padre il vero significato di rispetto. Qualsiasi cliente veniva accolto, ma mai giudicato. In questo modo tutte le persone che ho conosciuto sono diventate speciali, compresi il muto, il nano, il matto del paese. Ricordo un senso sociale profondo fatto di poche parole e tanti fatti.
Ciao Roberto, sento che questo tuo monologo sia sotto sotto un Elogio alla Sensibilità. L'indifferenza buona, come l hai chiamata tu, è frutto innanzittutto di conoscenza (l insight scientifico dello psichiatra) e di ragionamento (che permette di mettere da parte la curiosità, l interesse - e di privilegiare gli spazi personali). Grazie per aver condiviso con noi questo tuo ragionamento.
ciao roberto, sono una ragazza di 14 anni e guardo sempre i tuoi video, mi piacciono moltissimo. ti stimo tanto e vorrei essere così piena di curiosità e di intelligenza come te da grande❤️ sono anche andata a vederti live una volta ed è stato magnifico. continua così! - Asia
Già solo il fatto che hai come modello alla tua età Mercadini e non una insulsa influencer dimostra che parti decisamente col piede giusto. Brava continua cosi, solo la cultura ti renderà libera.
Ammiro gli ammiratori di Mercadini. Ti auguro un'altra youtuber che ho trovato stimolante sotto molti punti di vista.. th-cam.com/video/FaSuJUrEr-c/w-d-xo.html Ciao
Ciao. Non ho disabilità fisica o psichica ma sono una persona che ha scelto la tendenza alla solitudine. Spesso mangiando da solo o bevendo un drink in un locale pubblico vengo osservato o additato come una curiosità (una volta una famiglia quasi mi costrinse ad unirmi al loro tavolo) sostengo anch'io i concetti del video
Ciao Roberto! Grazie per i tuoi video a volte seri, a volte buffi, a volte solamente umani...ma sempre interessanti. Credo di aver parlato in alcuni miei commenti precedenti del mio handicap : una sordità bilaterale per l'80 per cento. Ho avuto, malgrado tutto, una vita piena, perché mi sono laureata in lingue e letterature straniere (la Facoltà sicuramente tra le più difficili per me!) e ho viaggiato, ho lavorato, mi sono sposata, ho avuto tre figli (oggi sparsi per il mondo). Detto questo, voglio però testimoniare che tutto quello che ho avuto...non è stato facile averlo. Sempre ho dovuto lottare contro le situazioni, gli altri e me stessa perché lo scoraggiamento è lì pronto a raggiungerti quando ti trovi a dover affrontare più volte al giorno la mancanza di delicatezza altrui, a volte inconsapevole ma spesso consapevole o addirittura voluta....E questo non solo con gli estranei ma a volte anche in famiglia, con gli amici.... perché stare con un handicappato (di qualunque tipo) è difficile e - a volte - espone anche l'altro che ti è accanto ad un tipo di umiliazione che, se tu sei abituato più o meno a incassare, per l'altro è insopportabile. Mio marito, con tutto il suo amore, dopo trent'anni non ce l'ha fatta più ed ha voluto divorziare. Ecco, con la mia testimonianza voglio in pratica dire che l'handicap è difficile da vivere per sé e per gli altri. Dobbiamo scusarci di dare disturbo....e saperci ridere! Possiamo diventare allora dei piccoli grandi eroi. Cosa c'è di più bello e gratificante? Consiglio comunque di leggere le meravigliose "Storie del Buon Dio" di Rainer Maria Rilke, raccolta di storie raccontate alle nuvole, all'oscurità, a delle persone che incontra per strada, all'amico paralitico Ewald. È soprattutto quando parla di Edwald e gli dà la parola, che Rilke raggiunge vette di grande delicatezza e poesia. Vale la pena di leggere questo piccolo libro e meditarci sopra.Un altro libro che vorrei consigliare: "Vivre sans pourquoi" di Alexandre Jollien o anche altri suoi scritti. Grazie per avermi dato l'opportunità di dare un po' della mia testimonianza.
Ciao Roberto, sono un ragazzo che fin dalla nascita convive con una disabilità motoria. Da persona tendenzialmente timida, che sta compiendo un percorso di accettazione della propria condizione, mi sono sentito capito. Puntualmente quando esco di casa e frequento gli spazi pubblici sono oggetto di sguardi compassionevoli, occhiate incuriosite e la maggior parte delle volte non ci faccio caso. E' l'abitudine. Ci sono poi quelli che tirano dritti e si impongono di non ricambiare lo sguardo. I bambini sono manifestamente incuriositi e chiedono ai loro genitori perché io cammini in un certo modo o vada in giro con una "moto", lo scooter elettrico. Purtroppo noto come le risposte dei genitori non siano mai soddisfacenti o adeguate. Mi chiedo quale sia il modo più adeguato per relazionarmi con la curiosità o paura che i passanti hanno nei miei confronti. Se poi mi capita di scambiare due chiacchiere con estranei, la conversazione vira sempre sulla disabilità, e talvolta sfocia in commenti che grondano commiserazione. Certe volte mi sembra di essere un "oggetto estraneo" al contesto. Per quanto mi riguarda cerco di accogliere le curiosità o di essere disinvolto, a seconda di chi ho di fronte. Condivido questi tuoi pensieri, la tua impostazione. Mi chiedo anche come riuscire a far sì che la socializzazione non rimanga su un piano di disparità. Andrea
Ho letto la tua testimonianza. Vedo che sei giovane e coraggioso. Penso che, come affermo nella mia testimonianza di donna che ha vissuto dall'età di cinque anni ad ora un handicap di sordità "importante" (che non si vede ma, forse per questo, non è meno pesante da vivere!), che non ci sono soluzioni al problema. C'è solo la posizione della persona handicappata che conta veramente : essere se stessi sempre, senza lasciarsi condizionare dallo sguardo o dalle considerazioni altrui. Per difficile che sia, è un allenamento di tutti i giorni necessario e vitale. Del resto anche le persone "normali" devono abituarsi ad essere se stesse, perché tutti portiamo la difficoltà di essere noi stessi, sani e ammalati. Ed in fondo siamo proprio noi, gli handicappati, a insegnarlo più di tutti agli altri. Mio marito una volta mi disse : "Ma come fai a non avere paura di niente?" . Gli risposi che avevo paura di tutto, ma avevo imparato da molto tempo a vincere le mie paure.... perché diversamente non avrei potuto vivere.
Da persona con disabilità motoria, tetraplegia, mi sono ritrovato molto negli atteggiamenti descritti. La mia sensazione quando sono fuori casa è che il mondo, sia le persone che l'ambiente urbano, non sia per niente abituato e concepito ad avere persone come me in giro.. la gente non sa cosa aspettarsi e di conseguenza non sa come interagire e spesso eccede nell'offrire aiuto o peggio si rivolge solo alle persone non disabili che mi accompagnano se presenti. Davvero bello il concetto di disattenzione civile. Come sempre grande sensibilità, lettura della realtà e capacità di fornire soluzioni utili a migliorare la convivenza. :)
Ciao Roberto, ti seguo da poco, grazie per i tuoi video; imparo e mi *di-verto*, in giornate per me non spensierate. Due cose mi hanno colpito di questo tuo discorso. La prima, il modo in cui hai tratteggiato con poche pennellate la vita dei malati di Alzheimer e dei loro caregiver; perché per 11 anni ho avuto con me la mia mamma che ha avuto questa malattia. La seconda, perché è la prima volta che sento enunciare il concetto di disattenzione sociale; sin da piccola mi è stato insegnato a metterlo in pratica proprio da mia madre, che quando per strada incontravamo qualcuno che, per caratteristiche fisiche o comportamentali, attirava occhiate e commenti, mi diceva sempre, sottovoce: "Fai finta di nulla e non fissare".
Grazie Roberto hai espresso perfettamente il mio stato d'animo...sono in carrozzina dalla nascita e ho la fortuna di essere molto indipendente...anche a me irrita fortemente passare avanti alla cassa e amo le grandi città proprio perché amerei non essere sempre al centro dell attenzione e vorrei vivere una vita normale....hai colto in pieno💖
Lavoro in una comunità psichiatrica da quasi 10 anni, è bello sentirti parlare di questo argomento, e tanto altro ce ne sarebbe da aggiungere... è sempre un piacere ascoltarti!
Complimenti Roberto per come affronti temi così delicati e complessi, mettendo in luce alcuni difetti dell'essere umano. Ognuno di noi infatti molto spesso non fa autocritica e non esamina la propria coscienza. Si arriva quindi a non avere consapevolezza nell'agire, causando in questo modo seri contrasti ed attriti tra persone. Ottime le soluzioni da te proposte, di buonsenso.👍🙂🙋🏻♂️
Grazie Roberto per questo video. Facendo l'educatore con persone con malattie psichiche è un concetto l'indifferenza consapevole che cerchiamo di portare avanti. Comportarsi in modo uguale anche con le persone con problemi psichici in contesti di vita sociali. Grazie ancora ai tuoi video che aiutano anche noi.
Ti ascolto con l'auricolare lavorando ai piani alti dei grattacieli nel centro di Vancouver, non potendo parlare in italiano con nessuno, sei per me come un amico anche se non ti conosco personalmente.
Questo è un problema interessantissimo, da sempre avevo intuito questo tipo di disagio indiretto cercando di non soffermare mai il mio sguardo, anche a costa di sembrare cinico agli occhi dei meno attenti. Non sempre ci sono riuscito, ma col tempo sono migliorato. E ora che (nel mio piccolo per carità) ne subisco anch'io gli effetti da quando ho l'alopecia areata lo comprendo ancora di più.
Io lavoro con i malati di Alzheimer da 7 anni, e le sue parole sono davvero importanti su questo argomento, in una società “evoluta” come la nostra, dove si sa poco o nulla di questa malattia terribile. Grazie
Grande Mr.Mercadini......Le cito: ".....Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura...ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente...." Da Lei si impara veramente tanto. Bravo....!!!
Bellissima e necessaria riflessione, grazie Roberto il tuo modo di comunicare mi risuona, mi richiama a qualcosa di viscerale e irradicato, è un piacere ascoltarti.
I posti che sogni tu, caro Roberto, sono i posti dove godere del beato diritto all'oblio...ma in distaccata compagnia di altri che vogliono godere del tuo stesso diritto. Per fortuna esistono. E comunque con te faccio sempre i più bei viaggi mentali ed emozionali, grazie Roberto!
In tutti questi anni, il video che racchiude in sé quasi tutti i miei mondi: le mie esperienze professionali, da fisioterapista ; quelle da caregiver ; le sensazioni e azioni al cospetto di una persona in qualche modo diversa da te, e scrutando con occhi meravigliati una metropoli ; quei luoghi o nonluoghi in cui si intrecciano le vite di persone così distanti tra loro che in quel momento ti sembra di essere in uno stato di dormiveglia, piacevole e a tratti angosciante, ma in fin dei conti divertente. Grazie per la tua costante attenzione civile, almeno quando non sei al supermercato!
Grazie per aver condiviso questo tuo pensiero. È uno spunto di riflessione per me. È molto difficile parlare di queste cose e addirittura anche averne un'idea personale. Il fatto che ti esponi così apertamente mi incoraggia a fare altrettanto.
La cosa dell' Alzheimer mi colpisce profondamente. Avevo una nonna che ne soffriva e hai descritto perfettamente il ciclo vizioso che si era formato attorno a lei. Persino io, il nipote, avevo inconsciamente iniziato a trattarla più freddamente del normale.
il concetto di disattenzione civile è illuminante. Io cerco sempre di essere il più possibile naturale e sensibile verso le persone che mi circondano però ammetto che non è per niente facile interagire con persone con disabilità, proprio perché sono una minoranza e non ci sono abituato. Purtroppo sono anche io colpevole di goffaggine in queste interazioni. Ma parlarne e riflettere su questi argomenti è davvero importante. Bel video insomma
Io credo che quando siamo di fronte a situazioni o persone che consciamente o inconsciamente consideriamo "diverse" da noi, subentra spesso una sorta di disagio. Per quanto mi riguarda la parola "disagio" è una parola chiave: mi rendo conto che mi condiziona moltissimo e mi fa reagire con quell'indifferenza di cui parli. Detto questo, grazie Roberto per i tuoi video che, in un modo o nell'altro, inducono sempre riflessioni stimolanti.
Ho sempre pensato che il mio mostrarmi indifferente rispetto ai disagi altrui, per esempio anche il semplicissimo palese imbarazzo stesso di una persona, rappresentasse una delle forme più sottili ed eleganti di rispetto e pure una delle più profonde forme di empatia possibili. Può esserci tantissima empatia e bonarietà nell'indifferenza, e mi son sempre creduto molto empatico proprio perché mi son da sempre mostrato indifferente - molto spesso volutamente - ai punti deboli degli altri. Non è irrispettoso metterli in mostra? O addirittura un po' cattivo se fatto intenzionalmente? L'indifferenza è capace di mettere tutto sullo stesso piano, riportando tutti i particolari al comun denominatore e normalizzando tutte le circostanze: manda il messaggio sottile che tutto rientri nella norma e che non ci sia nulla che debba catturare attenzioni, suscitare curiosità, sollevare chiacchiere particolareggiate; proprio per questo l'indifferenza volontaria è un atto di bonaria umanità, specie "se praticata" verso chi si sente già diverso o semplicemente fuori posto facendolo sentire maggiormente a suo agio. Sembra io stia parlando dell'ovvio, però spesso l'ovvio deve essere riportato a galla per accorgerci che certe condizioni o fattori ovvii li avevamo "persi di vista" seppur "in bella vista", e quindi riscoprirli per la seconda volta e sorprenderci. Dell'ovvio.
È vero che fare un gesto cortese non desiderato può essere visto come un qualcosa di goffo o fuori luogo ma questo solo dal punto di vista di chi il gesto lo "subisce" e non tutti lo prendono come un qualcosa di inappropriato. Se io mi sento di fare un gesto gentile lo faccio con chiunque... Può essere con qualcuno che ha una disabilità come con una persona anziana come con una qualsiasi altra persona ed è ciò che faccio. Se poi la persona si sente a disagio perché disabile e vuole essere trattata come gli altri beh.... Da me riceverà comunque un gesto gentile quindi chi è in "difetto"? Il fatto è che ognuno percepisce le cose a modo proprio ed ognuno fa' ciò che più ritiene giusto e io non posso star lì ogni volta a pensare che un mio gesto potrebbe essere visto in un determinato modo piuttosto che in un altro solo perché la persona che lo riceve percepisce la cosa in un modo tutto suo. Oppure bisognerebbe semplicemente essere tutti totalmente indifferenti così si evitano certe situazioni. Dal canto mio preferisco essere gentile passando magari da inadeguato in alcuni casi piuttosto che essere un menefreghista.
Grazie perché insieme ai messaggi che condividi con questi video riesci anche a condividere la tua sensibilità, che spero sia contagiosa per gli altri come lo è per me
Nell'indifferenza sociale, quanti siamo ad intendere l'aggettivo ? Grazie mille per questa profonda riflessione su una nozione chiave dei nostri rapporti umani quotidiani.Cambiare il proprio sguardo.È una volontà di ogni giorno. Caro saluto dalla Francia. 😀🇮🇹🇨🇵
Io quando ero bambino.. Molte volte passavo tanti giorni dai nonni materni.. Erano due persone meravigliose.. Tutti i giorni.. Passava qualche persona con delle disabilità fisiche.. Si fermavano a scambiare due chiacchiere con i miei nonni.. Io con gli occhi da bambino li vedevo strani...ma dal comportamento dei miei nonni ho imparato che le persone sono diverse nel cuore.. E questo me lo sono portato dentro per sempre.
Bravo, nonostante io non sia colto ed intelligente come te sono anni che pratico quello che tu hai descritto nel video. Anche io ho vissuto in un paese dove il luogo di aggregamento era tale e quale al bar del prete. Purtroppo non esistono più luoghi così. Dispiaciuto.
l'indifferenza volontaria è molto più impegnativa, richiede molta più attenzione verso l'altro, che per se stessi, per questo pochi riescono ad applicarla!
Hai fatto un monologo sui miei monologhi interiori. Da sempre immagino un mondo così. Essere un puntino fra puntini, in una silenziosa compagnia reciproca.
Ottima riflessione, non tutti ci pensano, ma se ci ragioni un po' su ti rendi conto che è vero... Esiste il bisogno delle persone di essere trattate nella norma e privare qualcuno di questo diritto significa fare un danno a quella persona...
Ciao Roberto, mi hai portato indietro di molti anni, anch'io ho avuto la fortuna di frequentare "bar" di pubblica asocialità, con livello intellettuale ridotto ai minimi termini, dove però regnava una spontaneità ormai estinta. Piccola coincidenza anch'io sono di un piccolo paese emiliano che si chiama Sala 🙂. Complimenti ancora per il tuo canale che seguo da sempre.
Certo, qualche volta l'indifferenza può essere terapeutica per i destinatari di tale sentimento e qualche voltano. Per esercitare la forma sana dell'indifferenza bisogna essere dotati di grande empatia. Non è facile, ma mettersi nei panni dell'altro fa vedere le cose un po' più chiare.. Complimenti per i tuoi video. Ti seguo da poco e hai un modo originale di trattare i più disparati argomenti.
Grande Roberto ! Finito di leggere stamattina il tuo primo libro: 🔝 mi hai affascinato al capitolo 8 con "la bolgia degli inghiottiti" sui cianobatteri ed i batteri ameboidi ... Si dovrebbe fare leggere in tutte le scuole di ogni ordine e grado ! Imparare a convivere 😍 ti è piaciuto il mio barco reale Doc del 2016 ? Ci si rivede a Firenze al teatro Puccini 😉👋👋👋💓🕉️💞
Grazie per il video, stupendo. Ci tengo a dire che io uso questo approccio anche con persone che non sono in condizioni di invalidità. Ad esempio odio stare lì a fissare, in luoghi pubblici, persone che evidentemente sono in minoranza e per questo destano sorpresa agli occhi delle persone. Un esempio classico sono le persone con la pelle scura, o magari le persone trans se passano alla sagra del mio paese (è un esempio fra i tanti). Odio quando le persone rimangono lì a fissarle così tanto e facendo ciò creano e fanno denotare una silenziosa e terribile differenza.
Che bella questa riflessione sul connubio tra pubblica asocialità e disattenzione civile!! Ho vissuto esperienze simili nella mia adolescenza, all'acli del paesino nelle campagne della provincia di Pisa(sono dell'81). 😊
Ciao Roberto io seguo con passione il tuo canale ho un lieve disturbo congenito che mi ritarda nello sviluppo in somma mi rende più piccola della mia età nonostante abbia più di 30 anni per la precisione 33 sembro molto più piccola dimostro circa 20anni e qualche anno fa a 25 anni de dimostravo 15 e a 18 circa 13 ero e sono ed piccoletta, magra e con una voce bianca ma con una mente da adulta . È un modo di pensare e di volere da adulta . Tutti o ma che bella bambina, o gioia ,ninin ecc . Al mercato un bar : dimmi bella gioia! vuoi una caramella ? Tesorino dove è la mamma ecc. Immaginatevi l' ingresso nel mondo del lavoro non ero credibile ecc . Ho trovato la mia dimensione con i bambini insegno musica e danza all'infanzia ,ma io sono adulta Adulta 🙄🙄 io sono iperdotata se pur con qualche disturbo dell'apprendimento . E con tratti Asperger . Ma per raggiungere questo mio equilibrio e questa mia dimensioni ho impiegato impiegato molto. Ho dovuto lottare contro :quel bella bambina, tesorino, piccolina . odiosi Buffetti E carezze e abbracci non richiesti che per una Asperger non sono piacevoli . Lato positivo invecchierò più tardi 🙂🙂
Quando ero piccola ci insegnavano ad essere "indifferenti" nei confronti delle persone con qualche tipo di invalidità. Pronti ad aiutare su richiesta o in casi di pericolosa difficoltà, ma poi era una questione di buona educazione "far finta di niente".
In ogni tuo video, ci trovo degli spunti di riflessione straordinari. Non vedo l'ora che sia dopodomani, perché verrò a vederti a Rimini, e ti chiederò una firma sul tuo ultimo libro!
Con questo video ti sei superato, non hai idea o forse sì, del significato, di cosa rappresenta. Per quanto mi riguarda, ho afferrato il concetto subito perché anch'io con-vivo con una malattia. L'unico problema che trovo in questo magnifico mini monologo è il fatto, che solo le persone atente e inteligenti in confronto ad altri, a chi trova di fronte, saprà applicare questi, potremo dire " sostituti della parola indifferenza " ? ... ci si vede 🌹🙏 come la pensi?
Caro Roberto sono d’accordo con te al cento per cento / la compassione in certi casi naturalmente pesa come un macigno / anche io ho dovuto subire per vicissitudini la compassione pelosa di tanta gente !
Grazie, è stato interessante. Sicuramente si tratta di un argomento complesso, ma personalmente credo che sia anche discorso di sensibilità: certe volte è difficile capire come comportarsi in certe situazioni, ma forse un po' sensibilità, nonché di decentramento, potrebbero essere utili. Grazie ancora, è stato uno spunto bello per riflettere.
Complimenti, Roberto! Saprebbe indicarmi quali letture Le ha suggerito lo psichiatra. Sono molto interessanto all'argomento. Grazie per i Suoi sempre preziosi stimoli.
Completamente d'accordo. Sempre seguito questo modo di pensare.mi hanno sempre dato dell'insensibile.non capendo le mie ragioni.ma non ho mai cambiato idea.
A me è venuta in mente una cosa. Ossia che dar per scontato (sebbene anche in buona fede) che una persona in sedia a rotelle vada fatta passare avanti, senza far caso a chi sia etc. può essere una forma di indifferenza. Cosa è più indifferente delle categorie infondo? Categorizzare le persone è come ucciderne l'individualità..la particolarità.
Bel colpo. In principio i nomi stessi etichettavano molto più di oggi le persone. Ma basta meno. Comunque la tua testa fa scintille in senso buono mi fa piacere
Incredibile, proprio oggi vedevo un' intervista di Italo Calvino che parlava del "sogno di essere invisibili", e lo faceva portando l'esempio di un professore che all'interno della metro di Parigi, in un giorno di pioggia, andava in giro a piedi nudi senza destare alcun tipo di interesse da parte della gente che lo incrociava. L'intervista si chiama "Italo Calvino: un uomo invisibile", e spiega quanto egli stesso si trovasse molto più a proprio agio nell'indifferenza e nell'anonimato, che non invece a stare al centro dell'attenzione. In un certo senso anche Italo attribuiva un certo valore al concetto di disattenzione civile 🙂 Magari si ricollega solo in parte a quanto espresso in questo video, ma ve la consiglio, resta un'intervista comunque molto interessante da vedere 😉
A me è capitata una cosa simile e non ho fatto passare l'uomo in carrozzella per dargli una pari dignità come dici tu, la cassiera mi disse: certo che lo avrebbe anche potuto fare passare il signore... E il disabile: non si preoccupi signora sono abituato alla cafonaggine. Da allora se vedo un disabile cambio cassa e chi si è visto si è visto
Proprio di questo caso mi premeva parlare...infatti non sappiamo chi ci troviamo davanti...anche il disabile potrebbe essere prevenuto e il povero passante, comunque agisca, sbaglia lo stesso.
Ineccepibile....vale anche per le disabilità croniche non evidenti fisicamente...spesso ci cascano anche operatori sanitari in atteggiamenti che evidenziano piuttosto che minimizzare il problema...
Una volta mio padre si è trovato in treno di fronte a un uomo con una bruttissima asimmetria facciale. Ha continuato a farsi gli affari suoi, leggendo, guardando dal finestrino...Dopo una mezz'ora, quest'uomo gli ha detto:"La ringrazio" "Di che?" "Di non avermi piantato gli occhi addosso come fa la maggior parte della gente che mi vede."
Voglio piangere! Sono decisamente sensibile a queste cose 😢
L'unica accortezza che mi sento di darle, ma solo perché reputo così di sensibilizzare sull'argomento, è l'uso dell'aggettivo "bruttissima" asimmetria facciale. Non vorrei che qualcuno leggendolo potesse sentirsi offeso. Si potrebbe usare un'altro aggettivo che spieghi benissimo lo stesso concetto senza però essere potenzialmente offensivo (poi capisco bellissimo che l'offesa non era lontanamente contemplata.)
Gravissima asimmetria facciale, visibilissima, evidentissima, palesissima eccetera.
Volevo portare la mia esperienza: ho la passione del volo e all'aeroporto che frequento c'e' un signore in carrozzina che ha il suo aereo (opportunamente modificato) con cui vola. Tengo a precisare che questo signore e' completamente indipendente in ogni cosa per la gestione dell'aereo e del volo, ovviamente adottando qualche stratagemma e facendo tanta fatica, fatica fisica. Più volte ho riflettuto guardandolo faticare per spostare l'aereo o salire e scendere o fare carburante o prepararsi in generale per il volo se fosse per lui più "dignitoso" fare le cose da solo o offrirgli una mano o, addirittura, farle io al posto suo. Cosi un giorno semplicemente glielo chiesi e lui, sempre semplicemente, mi rispose "non e' in queste cose che io misuro la mia dignità, faccio una fatica da porco, se mi dai una mano faccio prima e scanchero di meno".
🤣 Che grande.
Beh ognuno ha la sua sensibilità a riguardo. Comunque alla fine lo hai sempre aiutato?
@@trseppiabrilla3587 ogni volta che passo che lo vedo trafficare con l'aereo gli butto un "aspetta che in due facciamo prima" e lo aiuto.
Penso che la lezione da portare a casa da una simile esperienza è che ognuno vive diversamente la sua dignità e che, nel dubbio, una efficacie comunicazione permette di risolvere situazioni di dubbio!!
Mio padre sempre sdrammatizzare di solito dice così: "per caso vuole un piede?"
Buongiorno. Dalla mia nascita nel 1974 fino al 1988 mio padre e mia madre erano proprietari del Bar Pesa. Ho imparato da mio padre il vero significato di rispetto. Qualsiasi cliente veniva accolto, ma mai giudicato. In questo modo tutte le persone che ho conosciuto sono diventate speciali, compresi il muto, il nano, il matto del paese. Ricordo un senso sociale profondo fatto di poche parole e tanti fatti.
Ciao Roberto, sento che questo tuo monologo sia sotto sotto un Elogio alla Sensibilità. L'indifferenza buona, come l hai chiamata tu, è frutto innanzittutto di conoscenza (l insight scientifico dello psichiatra) e di ragionamento (che permette di mettere da parte la curiosità, l interesse - e di privilegiare gli spazi personali). Grazie per aver condiviso con noi questo tuo ragionamento.
ciao roberto, sono una ragazza di 14 anni e guardo sempre i tuoi video, mi piacciono moltissimo. ti stimo tanto e vorrei essere così piena di curiosità e di intelligenza come te da grande❤️ sono anche andata a vederti live una volta ed è stato magnifico. continua così!
- Asia
Già solo il fatto che hai come modello alla tua età Mercadini e non una insulsa influencer dimostra che parti decisamente col piede giusto. Brava continua cosi, solo la cultura ti renderà libera.
Anche io sono un ragazzo della tua età e sono completamente d'accordo con te.
Credo che Mercadini sia un ottimo esempio per tutti.
@pcndragcn NICK NELSON!
Anch'io ho la tua età e sono d'accordissimo, credo Mercadini sia uno dei pochi che pubblica qualcosa di utile sui social ed è un bellissimo esempio
Ammiro gli ammiratori di Mercadini. Ti auguro un'altra youtuber che ho trovato stimolante sotto molti punti di vista..
th-cam.com/video/FaSuJUrEr-c/w-d-xo.html
Ciao
Ciao. Non ho disabilità fisica o psichica ma sono una persona che ha scelto la tendenza alla solitudine. Spesso mangiando da solo o bevendo un drink in un locale pubblico vengo osservato o additato come una curiosità (una volta una famiglia quasi mi costrinse ad unirmi al loro tavolo) sostengo anch'io i concetti del video
Ciao Roberto! Grazie per i tuoi video a volte seri, a volte buffi, a volte solamente umani...ma sempre interessanti.
Credo di aver parlato in alcuni miei commenti precedenti del mio handicap : una sordità bilaterale per l'80 per cento.
Ho avuto, malgrado tutto, una vita piena, perché mi sono laureata in lingue e letterature straniere (la Facoltà sicuramente tra le più difficili per me!) e ho viaggiato, ho lavorato, mi sono sposata, ho avuto tre figli (oggi sparsi per il mondo).
Detto questo, voglio però testimoniare che tutto quello che ho avuto...non è stato facile averlo. Sempre ho dovuto lottare contro le situazioni, gli altri e me stessa perché lo scoraggiamento è lì pronto a raggiungerti quando ti trovi a dover affrontare più volte al giorno la mancanza di delicatezza altrui, a volte inconsapevole ma spesso consapevole o addirittura voluta....E questo non solo con gli estranei ma a volte anche in famiglia, con gli amici.... perché stare con un handicappato (di qualunque tipo) è difficile e - a volte - espone anche l'altro che ti è accanto ad un tipo di umiliazione che, se tu sei abituato più o meno a incassare, per l'altro è insopportabile.
Mio marito, con tutto il suo amore, dopo trent'anni non ce l'ha fatta più ed ha voluto divorziare. Ecco, con la mia testimonianza voglio in pratica dire che l'handicap è difficile da vivere per sé e per gli altri. Dobbiamo scusarci di dare disturbo....e saperci ridere! Possiamo diventare allora dei piccoli grandi eroi. Cosa c'è di più bello e gratificante?
Consiglio comunque di leggere le meravigliose "Storie del Buon Dio" di Rainer Maria Rilke, raccolta di storie raccontate alle nuvole, all'oscurità, a delle persone che incontra per strada, all'amico paralitico Ewald. È soprattutto quando parla di Edwald e gli dà la parola, che Rilke raggiunge vette di grande delicatezza e poesia. Vale la pena di leggere questo piccolo libro e meditarci sopra.Un altro libro che vorrei consigliare: "Vivre sans pourquoi" di Alexandre Jollien o anche altri suoi scritti.
Grazie per avermi dato l'opportunità di dare un po' della mia testimonianza.
Ciao Roberto, sono un ragazzo che fin dalla nascita convive con una disabilità motoria. Da persona tendenzialmente timida, che sta compiendo un percorso di accettazione della propria condizione, mi sono sentito capito. Puntualmente quando esco di casa e frequento gli spazi pubblici sono oggetto di sguardi compassionevoli, occhiate incuriosite e la maggior parte delle volte non ci faccio caso. E' l'abitudine. Ci sono poi quelli che tirano dritti e si impongono di non ricambiare lo sguardo. I bambini sono manifestamente incuriositi e chiedono ai loro genitori perché io cammini in un certo modo o vada in giro con una "moto", lo scooter elettrico. Purtroppo noto come le risposte dei genitori non siano mai soddisfacenti o adeguate. Mi chiedo quale sia il modo più adeguato per relazionarmi con la curiosità o paura che i passanti hanno nei miei confronti. Se poi mi capita di scambiare due chiacchiere con estranei, la conversazione vira sempre sulla disabilità, e talvolta sfocia in commenti che grondano commiserazione. Certe volte mi sembra di essere un "oggetto estraneo" al contesto. Per quanto mi riguarda cerco di accogliere le curiosità o di essere disinvolto, a seconda di chi ho di fronte. Condivido questi tuoi pensieri, la tua impostazione. Mi chiedo anche come riuscire a far sì che la socializzazione non rimanga su un piano di disparità. Andrea
Ho letto la tua testimonianza. Vedo che sei giovane e coraggioso. Penso che, come affermo nella mia testimonianza di donna che ha vissuto dall'età di cinque anni ad ora un handicap di sordità "importante" (che non si vede ma, forse per questo, non è meno pesante da vivere!), che non ci sono soluzioni al problema. C'è solo la posizione della persona handicappata che conta veramente : essere se stessi sempre, senza lasciarsi condizionare dallo sguardo o dalle considerazioni altrui. Per difficile che sia, è un allenamento di tutti i giorni necessario e vitale. Del resto anche le persone "normali" devono abituarsi ad essere se stesse, perché tutti portiamo la difficoltà di essere noi stessi, sani e ammalati. Ed in fondo siamo proprio noi, gli handicappati, a insegnarlo più di tutti agli altri. Mio marito una volta mi disse : "Ma come fai a non avere paura di niente?" . Gli risposi che avevo paura di tutto, ma avevo imparato da molto tempo a vincere le mie paure.... perché diversamente non avrei potuto vivere.
@@marialetizia5809 ❤
Quanto ci mancavi Rob!
Da persona con disabilità motoria, tetraplegia, mi sono ritrovato molto negli atteggiamenti descritti. La mia sensazione quando sono fuori casa è che il mondo, sia le persone che l'ambiente urbano, non sia per niente abituato e concepito ad avere persone come me in giro.. la gente non sa cosa aspettarsi e di conseguenza non sa come interagire e spesso eccede nell'offrire aiuto o peggio si rivolge solo alle persone non disabili che mi accompagnano se presenti.
Davvero bello il concetto di disattenzione civile.
Come sempre grande sensibilità, lettura della realtà e capacità di fornire soluzioni utili a migliorare la convivenza. :)
Ciao Roberto, ti seguo da poco, grazie per i tuoi video; imparo e mi *di-verto*, in giornate per me non spensierate. Due cose mi hanno colpito di questo tuo discorso. La prima, il modo in cui hai tratteggiato con poche pennellate la vita dei malati di Alzheimer e dei loro caregiver; perché per 11 anni ho avuto con me la mia mamma che ha avuto questa malattia. La seconda, perché è la prima volta che sento enunciare il concetto di disattenzione sociale; sin da piccola mi è stato insegnato a metterlo in pratica proprio da mia madre, che quando per strada incontravamo qualcuno che, per caratteristiche fisiche o comportamentali, attirava occhiate e commenti, mi diceva sempre, sottovoce: "Fai finta di nulla e non fissare".
Grazie Roberto hai espresso perfettamente il mio stato d'animo...sono in carrozzina dalla nascita e ho la fortuna di essere molto indipendente...anche a me irrita fortemente passare avanti alla cassa e amo le grandi città proprio perché amerei non essere sempre al centro dell attenzione e vorrei vivere una vita normale....hai colto in pieno💖
Lavoro in una comunità psichiatrica da quasi 10 anni, è bello sentirti parlare di questo argomento, e tanto altro ce ne sarebbe da aggiungere... è sempre un piacere ascoltarti!
Complimenti Roberto per come affronti temi così delicati e complessi, mettendo in luce alcuni difetti dell'essere umano. Ognuno di noi infatti molto spesso non fa autocritica e non esamina la propria coscienza. Si arriva quindi a non avere consapevolezza nell'agire, causando in questo modo seri contrasti ed attriti tra persone.
Ottime le soluzioni da te proposte, di buonsenso.👍🙂🙋🏻♂️
Grazie Roberto per questo video. Facendo l'educatore con persone con malattie psichiche è un concetto l'indifferenza consapevole che cerchiamo di portare avanti. Comportarsi in modo uguale anche con le persone con problemi psichici in contesti di vita sociali. Grazie ancora ai tuoi video che aiutano anche noi.
Ti ascolto con l'auricolare lavorando ai piani alti dei grattacieli nel centro di Vancouver, non potendo parlare in italiano con nessuno, sei per me come un amico anche se non ti conosco personalmente.
Questo è un problema interessantissimo, da sempre avevo intuito questo tipo di disagio indiretto cercando di non soffermare mai il mio sguardo, anche a costa di sembrare cinico agli occhi dei meno attenti. Non sempre ci sono riuscito, ma col tempo sono migliorato. E ora che (nel mio piccolo per carità) ne subisco anch'io gli effetti da quando ho l'alopecia areata lo comprendo ancora di più.
Onestamente rispetto all'episodio del supermercato, lo trovo un gesto di gentilezza, non ci si può attaccare su ogni gesto che una persona può fare.
Io lavoro con i malati di Alzheimer da 7 anni, e le sue parole sono davvero importanti su questo argomento, in una società “evoluta” come la nostra, dove si sa poco o nulla di questa malattia terribile.
Grazie
Grande Mr.Mercadini......Le cito: ".....Cosa vuol dire avere un metro e mezzo di statura...ve lo rivelan gli occhi e le battute della gente...." Da Lei si impara veramente tanto. Bravo....!!!
Faber ❤️
Bellissima e necessaria riflessione, grazie Roberto il tuo modo di comunicare mi risuona, mi richiama a qualcosa di viscerale e irradicato, è un piacere ascoltarti.
Grazie Roberto, cfr. Hemingway, Un posto pulito illuminato bene
I posti che sogni tu, caro Roberto, sono i posti dove godere del beato diritto all'oblio...ma in distaccata compagnia di altri che vogliono godere del tuo stesso diritto. Per fortuna esistono.
E comunque con te faccio sempre i più bei viaggi mentali ed emozionali, grazie Roberto!
Disattenzione civile... non fa una grinza, ineccepibile come punto di vista. Sempre ottimi spunti di riflesione, grazie Rob.
Fantastica e profonda comprensione...
In tutti questi anni, il video che racchiude in sé quasi tutti i miei mondi: le mie esperienze professionali, da fisioterapista ; quelle da caregiver ; le sensazioni e azioni al cospetto di una persona in qualche modo diversa da te, e scrutando con occhi meravigliati una metropoli ; quei luoghi o nonluoghi in cui si intrecciano le vite di persone così distanti tra loro che in quel momento ti sembra di essere in uno stato di dormiveglia, piacevole e a tratti angosciante, ma in fin dei conti divertente. Grazie per la tua costante attenzione civile, almeno quando non sei al supermercato!
Grazie per aver condiviso questo tuo pensiero. È uno spunto di riflessione per me. È molto difficile parlare di queste cose e addirittura anche averne un'idea personale. Il fatto che ti esponi così apertamente mi incoraggia a fare altrettanto.
Molto molto interessante! Mi si è aperto il mondo dell'indifferenza! Grazie ☺️
Una lezione di vita che, per gli studi intrapresi, conoscevo già... ma una "rinfrescatina" non fa mai male... grazie!
La cosa dell' Alzheimer mi colpisce profondamente. Avevo una nonna che ne soffriva e hai descritto perfettamente il ciclo vizioso che si era formato attorno a lei. Persino io, il nipote, avevo inconsciamente iniziato a trattarla più freddamente del normale.
ha fatto un video intero sull' Alzheimer: th-cam.com/video/AoV_Hr81tjo/w-d-xo.html
Non capisco la freddezza. Perché?
In realtà, almeno qui, si parla dell'eccessiva premura e controllo che finisce per ingabbiare le persone
grazie roberto sono due anni che guardo i tuoi video e mi hai fanno imparare a dire concetti che a parole non riuscivo a esternare
Sempre meravigliosamente chiaro e limpido... Peace and love!
il concetto di disattenzione civile è illuminante. Io cerco sempre di essere il più possibile naturale e sensibile verso le persone che mi circondano però ammetto che non è per niente facile interagire con persone con disabilità, proprio perché sono una minoranza e non ci sono abituato. Purtroppo sono anche io colpevole di goffaggine in queste interazioni. Ma parlarne e riflettere su questi argomenti è davvero importante. Bel video insomma
Io credo che quando siamo di fronte a situazioni o persone che consciamente o inconsciamente consideriamo "diverse" da noi, subentra spesso una sorta di disagio. Per quanto mi riguarda la parola "disagio" è una parola chiave: mi rendo conto che mi condiziona moltissimo e mi fa reagire con quell'indifferenza di cui parli.
Detto questo, grazie Roberto per i tuoi video che, in un modo o nell'altro, inducono sempre riflessioni stimolanti.
Ho sempre pensato che il mio mostrarmi indifferente rispetto ai disagi altrui, per esempio anche il semplicissimo palese imbarazzo stesso di una persona, rappresentasse una delle forme più sottili ed eleganti di rispetto e pure una delle più profonde forme di empatia possibili. Può esserci tantissima empatia e bonarietà nell'indifferenza, e mi son sempre creduto molto empatico proprio perché mi son da sempre mostrato indifferente - molto spesso volutamente - ai punti deboli degli altri.
Non è irrispettoso metterli in mostra? O addirittura un po' cattivo se fatto intenzionalmente?
L'indifferenza è capace di mettere tutto sullo stesso piano, riportando tutti i particolari al comun denominatore e normalizzando tutte le circostanze: manda il messaggio sottile che tutto rientri nella norma e che non ci sia nulla che debba catturare attenzioni, suscitare curiosità, sollevare chiacchiere particolareggiate; proprio per questo l'indifferenza volontaria è un atto di bonaria umanità, specie "se praticata" verso chi si sente già diverso o semplicemente fuori posto facendolo sentire maggiormente a suo agio.
Sembra io stia parlando dell'ovvio, però spesso l'ovvio deve essere riportato a galla per accorgerci che certe condizioni o fattori ovvii li avevamo "persi di vista" seppur "in bella vista", e quindi riscoprirli per la seconda volta e sorprenderci.
Dell'ovvio.
È vero che fare un gesto cortese non desiderato può essere visto come un qualcosa di goffo o fuori luogo ma questo solo dal punto di vista di chi il gesto lo "subisce" e non tutti lo prendono come un qualcosa di inappropriato. Se io mi sento di fare un gesto gentile lo faccio con chiunque... Può essere con qualcuno che ha una disabilità come con una persona anziana come con una qualsiasi altra persona ed è ciò che faccio. Se poi la persona si sente a disagio perché disabile e vuole essere trattata come gli altri beh.... Da me riceverà comunque un gesto gentile quindi chi è in "difetto"? Il fatto è che ognuno percepisce le cose a modo proprio ed ognuno fa' ciò che più ritiene giusto e io non posso star lì ogni volta a pensare che un mio gesto potrebbe essere visto in un determinato modo piuttosto che in un altro solo perché la persona che lo riceve percepisce la cosa in un modo tutto suo. Oppure bisognerebbe semplicemente essere tutti totalmente indifferenti così si evitano certe situazioni. Dal canto mio preferisco essere gentile passando magari da inadeguato in alcuni casi piuttosto che essere un menefreghista.
Grande Roberto, in sostanza hai fatto una bella sintesi dell'esame di pedagogia speciale! :)
Grazie perché insieme ai messaggi che condividi con questi video riesci anche a condividere la tua sensibilità, che spero sia contagiosa per gli altri come lo è per me
Nell'indifferenza sociale, quanti siamo ad intendere l'aggettivo ?
Grazie mille per questa profonda riflessione su una nozione chiave dei nostri rapporti umani quotidiani.Cambiare il proprio sguardo.È una volontà di ogni giorno.
Caro saluto dalla Francia.
😀🇮🇹🇨🇵
I tuoi contenuti aprono a riflessioni profonde, sempre piacevole e intellettualmente stimolante.
Io quando ero bambino..
Molte volte passavo tanti giorni dai nonni materni..
Erano due persone meravigliose..
Tutti i giorni..
Passava qualche persona con delle disabilità fisiche..
Si fermavano a scambiare due chiacchiere con i miei nonni..
Io con gli occhi da bambino li vedevo strani...ma dal comportamento dei miei nonni ho imparato che le persone sono diverse nel cuore..
E questo me lo sono portato dentro per sempre.
Grazie Roberto, mi hai arricchito ancora una volta.. un abbraccio! 😄
Bravo, nonostante io non sia colto ed intelligente come te sono anni che pratico quello che tu hai descritto nel video. Anche io ho vissuto in un paese dove il luogo di aggregamento era tale e quale al bar del prete. Purtroppo non esistono più luoghi così. Dispiaciuto.
l'indifferenza volontaria è molto più impegnativa, richiede molta più attenzione verso l'altro, che per se stessi, per questo pochi riescono ad applicarla!
Infatti.A me ci sono voluti anni.
🤍 grazie per i doni tanto preziosi e perché riesci a parlare a tutte le età
Analisi Lucida ed interessante che indica come siamo influenzati dai dogmi della società
I tuoi video caro Roberto sono sempre di grande spessore, molto interessante quello che dici, fanno riflettere.
Interessante aver scoperto due nuovi termini per descrivere dei modi di comportamento che ho sempre adottato in quanto appresi come buona educazione.
Hai fatto un monologo sui miei monologhi interiori. Da sempre immagino un mondo così. Essere un puntino fra puntini, in una silenziosa compagnia reciproca.
Ottima riflessione, non tutti ci pensano, ma se ci ragioni un po' su ti rendi conto che è vero... Esiste il bisogno delle persone di essere trattate nella norma e privare qualcuno di questo diritto significa fare un danno a quella persona...
Ciao Roberto, mi hai portato indietro di molti anni, anch'io ho avuto la fortuna di frequentare "bar" di pubblica asocialità, con livello intellettuale ridotto ai minimi termini, dove però regnava una spontaneità ormai estinta. Piccola coincidenza anch'io sono di un piccolo paese emiliano che si chiama Sala 🙂. Complimenti ancora per il tuo canale che seguo da sempre.
Certo, qualche volta l'indifferenza può essere terapeutica per i destinatari di tale sentimento e qualche voltano. Per esercitare la forma sana dell'indifferenza bisogna essere dotati di grande empatia. Non è facile, ma mettersi nei panni dell'altro fa vedere le cose un po' più chiare..
Complimenti per i tuoi video.
Ti seguo da poco e hai un modo originale di trattare i più disparati argomenti.
Mamma mia... Quanto amore e quanta verità...
Grande Roberto ! Finito di leggere stamattina il tuo primo libro: 🔝 mi hai affascinato al capitolo 8 con "la bolgia degli inghiottiti" sui cianobatteri ed i batteri ameboidi ... Si dovrebbe fare leggere in tutte le scuole di ogni ordine e grado ! Imparare a convivere 😍
ti è piaciuto il mio barco reale Doc del 2016 ? Ci si rivede a Firenze al teatro Puccini 😉👋👋👋💓🕉️💞
Meno male che in un mondo di superficialità e apparenza ogni tanto c'è qualcuno che va in profondità, al cuore delle cose
Grazie per il video, stupendo. Ci tengo a dire che io uso questo approccio anche con persone che non sono in condizioni di invalidità. Ad esempio odio stare lì a fissare, in luoghi pubblici, persone che evidentemente sono in minoranza e per questo destano sorpresa agli occhi delle persone. Un esempio classico sono le persone con la pelle scura, o magari le persone trans se passano alla sagra del mio paese (è un esempio fra i tanti). Odio quando le persone rimangono lì a fissarle così tanto e facendo ciò creano e fanno denotare una silenziosa e terribile differenza.
Grande Maestro
Discorso molto interessante Roberto
Che bella questa riflessione sul connubio tra pubblica asocialità e disattenzione civile!! Ho vissuto esperienze simili nella mia adolescenza, all'acli del paesino nelle campagne della provincia di Pisa(sono dell'81). 😊
Roberto sei un grande. Condivido pienamente tutto quello che hai detto.
Grazie, sempre riflessioni utili ✨
Concordo, spesso non calcolare in alcun modo le persone che non ci hanno interpellati è il modo più banalmente semplice ed efficace per rispettarle
Un sogno utopistico ad oggi,ma hai sensibilizzato non poco Roberto..grazie.
Faccendosi un monologo Interiore 😂😂😂😂🤣🤣🤣🤣🤣🙈🤣🤣😂😂😂😂🤣Una frase in Italiano, troppo bella. Un besito amigo poeta.
Anche io sogno un mondo in cui ognuno si fa i fatti propri, senza commenti e critiche..
I tuoi video sono sempre interessanti e mi arricchiscono sempre facendomi vedere le miriadi di sfumature dei comportamenti della mente umana
Grazie Roberto
Grande, bel video!!❤️👍
Grazie, sottoscrivo, ho la stessa patologia della signora Paola Negosanti e anch'io h due lauree, grazie per la testimonianza.
Certo cha hai fatto un bel giro pindarico. Comunque gran bel intervento.
Sei talmente bravo da risultare commovente
Se nessuno ci avesse mai detto come dovrebbero essere le cose... Allora le cose sarebbero esattamente come dovrebbero essere❕
Ciao Roberto io seguo con passione il tuo canale ho un lieve disturbo congenito che mi ritarda nello sviluppo in somma mi rende più piccola della mia età nonostante abbia più di 30 anni per la precisione 33 sembro molto più piccola dimostro circa 20anni e qualche anno fa a 25 anni de dimostravo 15 e a 18 circa 13 ero e sono ed piccoletta, magra e con una voce bianca
ma con una mente da adulta . È un modo di pensare e di volere da adulta .
Tutti o ma che bella bambina, o gioia ,ninin ecc .
Al mercato un bar : dimmi bella gioia! vuoi una caramella ? Tesorino dove è la mamma ecc.
Immaginatevi l' ingresso nel mondo del lavoro non ero credibile ecc . Ho trovato la mia dimensione con i bambini insegno musica e danza all'infanzia ,ma io sono adulta Adulta 🙄🙄
io sono iperdotata se pur con qualche disturbo dell'apprendimento .
E con tratti Asperger .
Ma per raggiungere questo mio equilibrio e questa mia dimensioni ho impiegato impiegato molto.
Ho dovuto lottare contro :quel bella bambina, tesorino, piccolina .
odiosi Buffetti
E carezze e abbracci non richiesti che per una Asperger non sono piacevoli .
Lato positivo invecchierò più tardi 🙂🙂
Quando ero piccola ci insegnavano ad essere "indifferenti" nei confronti delle persone con qualche tipo di invalidità. Pronti ad aiutare su richiesta o in casi di pericolosa difficoltà, ma poi era una questione di buona educazione "far finta di niente".
In ogni tuo video, ci trovo degli spunti di riflessione straordinari. Non vedo l'ora che sia dopodomani, perché verrò a vederti a Rimini, e ti chiederò una firma sul tuo ultimo libro!
bellissimo video grazie applicherò anche io
Voglio.
Assolutamente.
Sapere:
I videogiochi dei cabinati!
Con questo video ti sei superato, non hai idea o forse sì, del significato, di cosa rappresenta. Per quanto mi riguarda, ho afferrato il concetto subito perché anch'io con-vivo con una malattia. L'unico problema che trovo in questo magnifico mini monologo è il fatto, che solo le persone atente e inteligenti in confronto ad altri, a chi trova di fronte, saprà applicare questi, potremo dire " sostituti della parola indifferenza " ? ... ci si vede 🌹🙏 come la pensi?
Speriamo che questo video possa raggiungere più persone possibile.
Caro Roberto sono d’accordo con te al cento per cento / la compassione in certi casi naturalmente pesa come un macigno / anche io ho dovuto subire per vicissitudini la compassione pelosa di tanta gente !
Ti vedo dimagrito, stai in ottima forma!
Ogni tuo video è un piacere e fonte di riflessione
Grazie, è stato interessante. Sicuramente si tratta di un argomento complesso, ma personalmente credo che sia anche discorso di sensibilità: certe volte è difficile capire come comportarsi in certe situazioni, ma forse un po' sensibilità, nonché di decentramento, potrebbero essere utili. Grazie ancora, è stato uno spunto bello per riflettere.
interessantissimo come sempre, grande Roberto
Voglio un mondo con più Mercadini
Complimenti, Roberto! Saprebbe indicarmi quali letture Le ha suggerito lo psichiatra. Sono molto interessanto all'argomento. Grazie per i Suoi sempre preziosi stimoli.
Ci sono quelle persone di paese che vivono da sempre di pubblica asocialità. Durante il lockdown hanno sofferto molto.
Completamente d'accordo. Sempre seguito questo modo di pensare.mi hanno sempre dato dell'insensibile.non capendo le mie ragioni.ma non ho mai cambiato idea.
Grande Mercadini che ama i bambini ma non i cretini! Ciao Roberto degli scrittori il più esperto!
A me è venuta in mente una cosa.
Ossia che dar per scontato (sebbene anche in buona fede) che una persona in sedia a rotelle vada fatta passare avanti, senza far caso a chi sia etc. può essere una forma di indifferenza. Cosa è più indifferente delle categorie infondo? Categorizzare le persone è come ucciderne l'individualità..la particolarità.
Bel colpo. In principio i nomi stessi etichettavano molto più di oggi le persone. Ma basta meno. Comunque la tua testa fa scintille in senso buono mi fa piacere
Mercadini, fa video quando ha qualcosa da dire e fa benissimo! 👍🏻👍🏻👍🏻
Incredibile, proprio oggi vedevo un' intervista di Italo Calvino che parlava del "sogno di essere invisibili", e lo faceva portando l'esempio di un professore che all'interno della metro di Parigi, in un giorno di pioggia, andava in giro a piedi nudi senza destare alcun tipo di interesse da parte della gente che lo incrociava.
L'intervista si chiama "Italo Calvino: un uomo invisibile", e spiega quanto egli stesso si trovasse molto più a proprio agio nell'indifferenza e nell'anonimato, che non invece a stare al centro dell'attenzione.
In un certo senso anche Italo attribuiva un certo valore al concetto di disattenzione civile 🙂
Magari si ricollega solo in parte a quanto espresso in questo video, ma ve la consiglio, resta un'intervista comunque molto interessante da vedere 😉
Sono molto d'accordo su una buona indifferenza.
A me è capitata una cosa simile e non ho fatto passare l'uomo in carrozzella per dargli una pari dignità come dici tu, la cassiera mi disse: certo che lo avrebbe anche potuto fare passare il signore... E il disabile: non si preoccupi signora sono abituato alla cafonaggine. Da allora se vedo un disabile cambio cassa e chi si è visto si è visto
Proprio di questo caso mi premeva parlare...infatti non sappiamo chi ci troviamo davanti...anche il disabile potrebbe essere prevenuto e il povero passante, comunque agisca, sbaglia lo stesso.
C'è un aforisma, mi sembra di Alessandro Morandotti, che fa (cito a memoria): Nascondersi per evitare che qualcun altro si vergogni.
Parole sante. La società non è solo di chi la porta avanti o di chi decide, ma anche dei fragili.
👍👍
S. Agostino : ama e fa ciò che vuoi.
Non importa ciò che fai, ma con quale orientamento e consapevolezza lo fai.
Roberto Mercadini: amo gli indifferenti
Da bimbo, quando mi capitava di incontrare per strada persone con disabilità, mia mamma (seconda elementare), mi diceva di non fissarle.
Ineccepibile....vale anche per le disabilità croniche non evidenti fisicamente...spesso ci cascano anche operatori sanitari in atteggiamenti che evidenziano piuttosto che minimizzare il problema...