Sono sessista? Un'obiezione interessante

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  • เผยแพร่เมื่อ 27 ธ.ค. 2024

ความคิดเห็น • 582

  • @WesaChannel
    @WesaChannel  4 ปีที่แล้ว +27

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    • @ernestoa1995
      @ernestoa1995 4 ปีที่แล้ว

      WesaChannel però scusa wesa ma allora gli oscar non dovrebbero esistere perché permettono ovviamente in qualche modo un controllo del pubblico poiché ad esempio io, da appassionato di cinema, quando devo scegliere un film su una piattaforma digitale se questo a qualche nomination o statuetta per me inconsciamente è garanza di qualità. Quindi, indeciso tra due film di cui nessuno mi ha mai parlato e in cui non ci sono attori che conosco, scegliero quasi sempre quello con qualche nomination o statuetta

    • @ernestoa1995
      @ernestoa1995 4 ปีที่แล้ว

      ha* 🤦🏼‍♂️

    • @filippobuda6371
      @filippobuda6371 4 ปีที่แล้ว +1

      @@ernestoa1995 Non è inconscio, sei tu che pensi che gli oscar siano garanzia di qualità, la prossima volta che scegli un film cerca di essere più indipendente, concentrati sui tuoi gusti o sulla curiosità o sulla voglia di scoprire qualcosa di nuovo

    • @ernestoa1995
      @ernestoa1995 4 ปีที่แล้ว

      Filippo Buda è ma come faccio se emtrambi i film mi incuriosiscono e non so assolutamente niente di nessuno dei due. È ovvio che scelgo quello con gli oscar perché è come se qualcuno ti abbia detto “quel film merita”

    • @filippobuda6371
      @filippobuda6371 4 ปีที่แล้ว

      @@ernestoa1995 No, ti puoi anche solo lanciare, tiri a caso. Non è che si devono guardare solo film belli eh. Al massimo quello degli oscar lo recuperi poi o anche il contrario

  • @val3ntyna
    @val3ntyna 4 ปีที่แล้ว +283

    Qualche tempo fa facevo parte, con alcuni amici, di un gruppo di lettura. A turno ognuno di noi sceglieva un libro e poi ci si ritrovava per discuterne ogni 1-2 mesi. Io tenevo l’inventario dei libri letti, di chi li aveva proposti, nazionalità dell’autore e statistiche varie.
    Ad un certo punto mi resi conto, proprio come è capitato a te, che oltre il 90% degli autori scelti erano maschi. E mi posi le stesse tue domande. Così decisi di portare la questione all’incontro successivo, per capire cosa ne pensasse il gruppo.
    Posi le seguenti domande: “Perché secondo voi è così?” “Sarebbe opportuno leggere più libri scritti da donne?” “E perché sì o perché no?”
    In generale, l’opinione prevalente era in accordo alla tua, ovvero che la qualità di un libro non ha niente a che vedere con il genere dello scrittore. Emersero, tuttavia, anche alcune opinioni interessanti.
    Ci fu, infatti, chi disse (era un uomo) che preferiva gli scrittori maschi perché li capiva meglio mentre si trovava a disagio con lo stile delle scrittrici donne con cui aveva avuto a che fare (facendo parte del club letterario), dichiarando che questo fosse difficile da capire per un “maschio”, in quanto spesso contorto, emozionale, involuto, non o poco razionale.
    Ci fu anche chi postulò (una donna) che forse questo disagio fosse dovuto proprio al fatto di non essere stati abituati ad altre modalità di scrittura che non fossero quelle “maschili” e che proprio per questo fosse necessario leggere più libri scritti da donne, in modo da normalizzare anche stili narrativi inconsueti.
    Io non so come stiano le cose.
    Nel mio piccolo ho potuto osservare che i pochi libri scritti da donne, che avevamo proposto nel club, erano piaciuti, in generale, più alle donne che agli uomini del gruppo.
    Quindi sono assolutamente d’accordo sul fatto che il valore di un’opera non dipenda da fattori come il genere, l’etnia o qualunque altra caratteristica dello scrittore ma in base alla mia (opinabile e limitata) esperienza da allora ho deciso che avrei prestato un’attenzione particolare alle scrittrici donne.
    Per quanto riguarda te, le tue proposte di lettura riguardano cose che hai già letto e che conosci, per cui mi sembra naturale che rispecchino la statistica di genere. Mi sembri, inoltre, onesto a sufficienza da ritenere che se in futuro leggerai e considererai meritevoli di essere inserite nell’elenco opere scritte da donne, lo farai senza remore. 🤗📖

    • @M_Marco
      @M_Marco 4 ปีที่แล้ว +34

      Quella delle differenze di stile mi piacerebbe poterla definire "cazzata sessista" senza sembrare aggressivo e presuntuoso, l'idea antisessista è proprio che, pur riconoscendo delle tendenze, non è il sesso a determinare lo stile, il modo di scrivere, le capacità in generale. Diverso è il discorso delle tematiche: essendoci delle differenze tra uomo e donna sui percorsi culturali verso cui si viene indirizzati, cambiano anche i risultati finali, quindi se le donne sono solitamente indirizzate verso una certa formazione, è normale che l'intera produzione femminile tenda ad essere mediamente influenzata da quella formazione, e chi condivide quella stessa formazione (altre donne) può tendere ad apprezzarne maggiormente le opere.
      Ovviamente l'intero discorso è da prendere a grandi linee, facendo attenzione a quante volte ho usato il verbo "tendere"(Che poi in misura minore potrebbe spiegare anche delle differenze stilistiche)

    • @val3ntyna
      @val3ntyna 4 ปีที่แล้ว +9

      @@M_Marco Infatti io ho portato solo alcune opinioni e l'esperienza di un gruppo limitato di persone, oltretutto non rappresentativo della media, perchè perlopiù accomunate (uomini e donne) dalla stessa formazione universitaria (scientifica). Non ho mai inteso e non intendo trarre considerazioni generali valide per tutti solo da questa esperienza. Al massimo spunti di riflessione.

    • @M_Marco
      @M_Marco 4 ปีที่แล้ว +4

      @@val3ntyna Si si, ma infatti riflettevo sul tuo commento, forse sembro un po' aggressivo nel commento, perdonami ma sto scrivendo in fretta.

    • @riccardogiusti1998
      @riccardogiusti1998 4 ปีที่แล้ว

      val3ntyna ho molta stima per te e il tuo “studio” del gruppo e dei pensieri dei partecipanti del club. Spesso mi ritrovo ad analizzare (letteralmente, stile psicologo) gruppi di amici o dì conoscenti, o gruppi di persone nelle diverse facoltà della mia università per capire cosa e perché sono spinti a fare determinate scelte. Lo ritengo un “sacro obbiettivo” allo scopo di capire al meglio i gruppi sociali, e vederlo fare ad altre persone per temi come quello affrontato da Wesa mi da conforto. Questo preambolo per chiederti: lo hai fatto solo per curiosità o perché spinta da altre intenzioni (personali o di studi)?

    • @marcusgaudium
      @marcusgaudium 4 ปีที่แล้ว +3

      @@M_Marco quindi anche il superiore uso della ridondanza che fanno le donne nella comunicazione verbale (scientificamente accertata) sarebbe una "cazzata sessista" ? In parole semplici, il superiore numero di parole impiegato dalle donne, rispetto all'uso più asciutto della lingua che ne fanno gli uomini ? Quale sarebbe il path formativo che possa giustificare questa differenza ?

  • @glorybringer1545
    @glorybringer1545 4 ปีที่แล้ว +180

    nobody:
    wesa: idealmente ingiusta pragmaticamente necessaria

  • @giuseppesantorelli1362
    @giuseppesantorelli1362 4 ปีที่แล้ว +211

    Oh yes give me an "agone intersoggettivo dell'attribuzione dei significati".

    • @giuseppegarrubba57
      @giuseppegarrubba57 4 ปีที่แล้ว +3

      Lo aspettavamo da mesi :P

    • @ettore9168
      @ettore9168 4 ปีที่แล้ว +2

      @@giuseppegarrubba57 giusto ieri ne ha cacciato uno in live su twicht, è stato magnifico

    • @gm-123-0
      @gm-123-0 4 ปีที่แล้ว +2

      Ci manca solo il richiamo alla trilogia (di 4 elementi, come i tre moschettieri) sulla democrazia.

  • @jakidale
    @jakidale 4 ปีที่แล้ว +17

    #WesaPremier

  • @sv5282
    @sv5282 4 ปีที่แล้ว +153

    Bel video Amadeus, sono d'accordo con te

  • @silviasottile4311
    @silviasottile4311 4 ปีที่แล้ว +84

    Ciao Wesa mi fa piacere che hai fatto questo video riguardo il messaggio che ti ho mandato 😊
    Parlare della disparità delle opportunità tra persone sulla base del genere, etnia ecc. è esattamente la cosa giusta da fare: infatti quello che ti ho detto è stato "ci hai mai fatto caso che hai consigliato solo libri scritti da uomini?", non mi sarei mai permessa di dirti "devi per forza consigliare anche libri di autrici!" perché non serve a niente (proprio come hai detto nel caso degli Oscar), non si raggiunge la parità accusando la gente.
    Invece notare una cosa (nel nostro caso il 95% di libri di autori), chiedersi delle cause (perché nelle nostre librerie ci sono molti più libri scritti da uomini?), capire che esiste un problema (disparità tra le opportunità di accesso alla produzione culturale), e soprattutto parlarne con lucidità come hai appena fatto, è un gran bel passo nella giusta direzione.
    Era proprio quello che mi aspettavo, grazie Wesa 😍

    • @WesaChannel
      @WesaChannel  4 ปีที่แล้ว +27

      Grazie a te, mi hai dato un grande spunto di riflessione!

    • @yellowflower4411
      @yellowflower4411 4 ปีที่แล้ว +13

      Possiamo quindi dire di stare calmi a tutti quelli che stanno urlando 'Oh no sono arrivati anche qui i SJW!!!!!'? È semplicemente uno spunto di riflessione, e mi preoccupa vedere come molti si rifiutino di vederla così. Mi fa pensare che abbiano la coda di paglia.

    • @M_Marco
      @M_Marco 4 ปีที่แล้ว

      Ma è importante dire che nn si tratta solo di disparità di accesso alle risorse culturali (banalmente mi viene in mente che nelle facoltà umanistiche ci sono più donne che uomini), ma proprio di un problema culturale, di motivazione, sempre banalizzando, un uomo è più spronato a fare u certo tipo di carriera.
      P.S. Ho letto ora "produzione" e non "risorse", ma il discorso è ancora valido

    • @PalindromoItaliano
      @PalindromoItaliano 4 ปีที่แล้ว +7

      Mi scusi, ad oggi potrebbe mostrarmi l'evidenza della disparità tra le opportunità di accesso alla produzione culturale tra uomini e donne? Per quanto riguarda la presenza di molti piu' libri scritti da uomini, e' possibile ritenere che siano piu' interessanti ed eterogenei di quelli scritti dalle donne?

    • @darkopeth1574
      @darkopeth1574 4 ปีที่แล้ว

      Wesa ti h preso in considerazione solo perché sei figa.
      -scherzo- 🤣

  • @vitonocera4020
    @vitonocera4020 4 ปีที่แล้ว +10

    Wesa giustissimo su tutto, ma, se ad esempio in un mondo che favorisce le "maggioranze" un soggetto in minoranza etnica, sociale, economica o altro, e un soggetto in maggioranza si scontrano e i loro contenuti sono ugualmente belli, certo è sbagliato dare la vittoria ad uno rispetto che all'altro ma mi sembra ingiusto non far notare che il soggetto in minoranza avrà probabilmente fatto più fatica per arrivare lì.

  • @MassimilianoMelato
    @MassimilianoMelato 4 ปีที่แล้ว +9

    La mia opinione è che si tratti semplicemente di pigrizia dovuta a una mancanza di curiosità. Possiamo imputare questa lacuna al sistema, oppure, possiamo essere attivi e cercare per capire, per conoscere, lasciandoci alle spalle tutte le equazioni rosa, azzurre o arcobaleno che limitano una libertà di scelta più ampia. L' onestà intellettuale è tanto virtuosa, quanto limitante: forse si può dire che, per coerenza, ho sempre preferito scegliere quello che conosco invece di andare oltre le mie verità e curiosare nelle pieghe di quello che non so. "Che è l'onestà se non la paura della prigione?" (Carlo Dossi)

  • @MissFictionBooks
    @MissFictionBooks 4 ปีที่แล้ว +41

    Ciao Wesa, gli spunti come sempre sono interessanti. Non penso sia tu a dover risolvere il problema, come sono certa che la maggioranza dei lettori legga prevalentemente libri e produzione culturale scritta da altri uomini - escludendo le donne tendenzialemente - senza farlo del tutto coscientemente per due motivi: il primo è che spesso la scelta su un’opera che ritiene rilevante, dall’altro perché cerca - inavvertitamente o meno - il simile. Però non trovo nemmeno corretto continuare ad escludere o contemplare le donne, guarda caso sempre escluse da ciò che viene ritenuto rilevante, come qualcosa che non può parlare anche agli uomini. Non penso sia questione di giustizia, penso solo sia questione di un meccanismo interiorizzato dove le donne vengono poco contemplate come universali nelle loro esposizioni.
    Anche il vederle come quote rosa in letteratura è scorretto, sottolinea un dovere - in questo caso- senza considerare le opere prodotte nella loro validità e nel loro contributo al dibattito, tenendole in considerazione solo come la quota rosa ma mai come un naturale interesse che arricchisce chiunque, indipendentemente dal genere. È una forma di sessismo interiorizzato, molto molto sottile ma facilmente migliorabile e integrabile in ogni biblioteca.

    • @harpy3767
      @harpy3767 4 ปีที่แล้ว +2

      Infatti: superare un pregiudizio interiorizzato comporta sempre uno sforzo, la necessità iniziale di porre maggiore attenzione al momento della scelta (in questo caso dei titoli). Assimilare quello sforzo a una discriminazione significa in buona sostanza togliersi l'opportunità di fare un percorso per superare il pregiudizio interiorizzato, pensando che l'unica cosa che si possa fare sia continuare a comportarsi nel modo che viene più naturale. Ma se si ha un pregiudizio interiorizzato, il nostro comportamento più naturale sarà proprio quello di NON superarlo.

  • @kairos70
    @kairos70 4 ปีที่แล้ว +12

    A sostegno di quanto detto nel video, consiglio a tutti la più grande scrittrice in cui mi sia mai imbattuto, entrata di diritto nel mio pantheon assoluto: Murasaki Shikibu, autrice della Storia di Genji, romanzo fiume (lo trovate per Einaudi) che è un po' l'equivalente giapponese della Divina Commedia. Capolavoro totale.

    • @giuseppeagresta1425
      @giuseppeagresta1425 9 หลายเดือนก่อน +1

      Lo sto leggendo ora nell'edizione inglese ;)

  • @spinny81bs
    @spinny81bs ปีที่แล้ว +1

    Domanda. Per quanto oggi si possa tranquillamente parlare di discriminazione, è giusto usare questo termine per altri periodi storici dove i ruoli sociali di uomo e donna erano più o meno statici e , non avendo altri modelli di riferimento non venivano messi in discussione? Sarebbe giusto considerarlo un ordine "naturale" dei ruoli in quanto sedimentati e quindi accettati? Oppure ho una visione distorta della realtà?

  • @fumetti-rivoluzione
    @fumetti-rivoluzione 4 ปีที่แล้ว +8

    Il discorso che fai avrebbe senso se tu avessi letto e leggessi tutti i saggi che esistono, ma naturalmente non è così. L'esposizione ai libri è guidata da logiche di mercato e, immagino, bibliografie accademiche nel tuo caso. Entrambe sono pesantemente viziate dal sessismo degli ultimi millenni, per cui anche se esistono saggiste donne di pari peso, che arrivano alla pubblicazione, sono poi sistematicamente svantaggiate nella diffusione. Il discorso che fai delle quote rosa ha senso anche per la saggistica: bisogna fare uno sforzo ulteriore per trovare ottimi libri scritti da donne, perché più raramente saranno proposti dallo status quo, (giornalismo, accademia, media in genere) che tende a promuovere se stesso, senza neanche accorgersene per di più.

    • @lucacasassa2k10
      @lucacasassa2k10 4 ปีที่แล้ว +3

      Esattamente, è un cane che si morde la coda.
      Lo stesso Wesa, senza farlo apposta, con la scusa del merito sta aiutando il patriarcato invece che combatterlo. Ovviamente Wesa non è un maschilista, non c'è nulla di intenzionalmente "cattivo" nel suo operato, anzi! Tuttavia è importante capire certe logiche e sapere quando romperle se ci si tiene.

    • @alessandromagnum9790
      @alessandromagnum9790 4 ปีที่แล้ว

      Vai, nomina autori donna superiori bistrattati! E porta le prove che il patriarcato al giorno d'oggi impedisce la scoperta di opere incredibili scritte da donna. Vai nello specifico. Inutile parlare per sentito dire ignorando i fatti, in passato era come dici, ora non più già da fine 1800, e la società è stata plasmata da uomini e da donne. Studiando sociologia con cognizione di causa o studiando la storia senza prendere solo le parti che ci piacciono si ha un quadro completo e il quadro completo spiega come mai non abbiamo autori donna in gran quantità provenienti dal passato (spesso sessismo ma spesso anche no) ma sul presente chiarisce ottimamente come non solo le pari opportunità esistono ma spesso la discriminazione è subita da uomini come in ambito accademico. Lo status quo qual'è poi? Davvero nel 2020 con quasi solo donne nei media pensi che comandano gli uomini? Il complottismo ti sembra una cosa saggio? La discriminazione esiste, i residui del patriarcato ci sono, ma ormai si sta facendo di tutta l'erba un fascio con un estremismo che non valuta caso per caso e senza valutare il singolo caso non si può parlare né di sessismo né di nulla perchè ogni cosa complessa non si può ridurre a ragionamenti dicotomici basilari ignorando ogni variabile influente.

    • @lucacasassa2k10
      @lucacasassa2k10 4 ปีที่แล้ว +1

      @@alessandromagnum9790 ok 👍

    • @coveredinthecolors8621
      @coveredinthecolors8621 4 ปีที่แล้ว +1

      @@alessandromagnum9790 quali sono queste "solo donne nei media"? I tre direttori maschi delle nostre tre reti nazionali principali? (Rai 1, Rai 2, e Rai 3)

    • @alessandromagnum9790
      @alessandromagnum9790 4 ปีที่แล้ว +1

      @@coveredinthecolors8621 Forse vivi in un altro paese se nei tuoi media in Tv vedi tutti uomini, perchè Tra la Durso, la De Filippi , e quant'altro la tv è quasi monopolizzata 24 ore su 24 con quasi solo donne a dar pareri. In più nominare 3 direttori , numero irrisorio (senza contestualizzare poi o spiegare come mai sono maschi non avendo prove) è l'equivalente di uno che viene dalla facoltà di lingue dove sono quasi solo donne e si lamenta del matriarcato facendo il rapporto anti scientifico più donne = matriarcato senza spiegare o conoscere alcuna variabile influente non sapendo un cazzo di sociologia e non avendo capacità logiche di base. Avete una visione distorta della realtà, adattate i fatti al vostro pensiero folle anzi che adattare il pensiero ai fatti come fa chi ha buon senso (fatti quasi sempre già studiati e spiegati a dovere visto che sono davvero pochi i casi in occidente in cui si può parlare di patriarcato e spesso fanno danni anche agli uomini, o visto che ci sono contesti come la Scandinavia in cui le leggi sono per la parità assoluta e si vede benissimo come le differenze emergono ancor di più nelle cose che pensate dipendano dal patriarcato e dal GOmBlotTo mondiale degli illuminati). Continuate pure la vostra campagna anti uomo da frustrate se donne e da tizi che non scopano e sperano di far pena se maschi anzi che puntare alla vera parità, spero avrete solo figli maschi nella (malata e totalmente priva di equità), società che volete...

  • @fib1478
    @fib1478 4 ปีที่แล้ว +28

    Dopo un minuto di video sei già arrivato in maniera chiarissima al nocciolo della questione. Comunque i "social justice warriors" che pretenderebbero, nel tuo caso, che fra i consigliati ci fossero il 50% di opere realizzate da donne, credo siano lo 0,000001% della popolazione (e se non ho capito male, in realtà, questa richiesta non ti è arrivata da nessuno). Eppure queste persone con idee astruse vengono agitate, davanti all'opinione pubblica (soprattutto americana), come un esercito numerosissimo di persone che pretenderebbe chissà quali diritti rovinosi per le nostre società. Ed il modo con cui si getta questo fumo negli occhi è semplice: appiccicare l'etichetta di "social justice warrior" anche a modi di pensare perfettamente equilibrati e sensati, come ad esempio pensare che usare le parole "fr*cio" o "ne*ro" sia sbagliato. Si prende cioè l'asticella di quelli che hanno idee idiote e la si porta nel campo di coloro che hanno idee perfettamente normali, facendo ricadere nel campo della normalità chi ha idee idiote, ma all'estremo opposto. Un po' come dare del buonista (a me è successo) a tutti quelli che siano contrari alla pena di morte. È un trucchetto retorico da tenere a mente ogni volta che si legge la sigla "SJW".

    • @yellowflower4411
      @yellowflower4411 4 ปีที่แล้ว +4

      esattamente come ogni volta che leggi la parola 'buonista' è molto probabile che l'abbia scritta qualcuno che attribuisce minor valore alla vita umana se hai la pelle nera.

    • @norimbergus825
      @norimbergus825 4 ปีที่แล้ว +1

      Sni, sicuramente c'è il tentativo di far passare il gruppo "nemico" come la versione peggiore possibile, lo noto spesso, ma sinceramente molte volte mi sono dovuto un po' ricredere e constatare che ero io quello che sminuiva la quantità di persone con pensieri così estremisti. Non so se hai seguito la questione di Shy (Breaking Italy) che fu accusato di essere maschilista perché (ai tempi) aveva invitato solo uomini al suo podcast, di riflesso mi venne da pensare che fossero poche persone che riescono però a fare casino, ma andando a vedere sul suo gruppo su facebook mi sono accorto che erano davvero in parecchi ad avercela con lui, tanto che ha dovuto affrontare il tema più volte. Questo per dire che il discorso che fai è giusto ma che spesso ci illudiamo anche noi.

    • @fib1478
      @fib1478 4 ปีที่แล้ว +1

      @@norimbergus825 È possibile che io sottodimensioni il problema, ci mancherebbe.
      Non ho seguito la vicenda di Shy. Credo che la categoria di cui parliamo sia sovrarappresentata fra i suoi follower. E vale anche il reciproco, cioè se uno fa parte di quella categoria molto probabilmente conosce e segue Shy. Anche fossero stati in 100 a fare casino sul suo gruppo Facebook, questo non implica che le dimensioni del fenomeno non possano comunque essere molto molto contenute.
      Poi come tutte le frange estremiste sono molto rumorose ed attive sui social, ed anche questo può influenzare la percezione delle dimensioni del fenomeno.
      Non saprei, boh, secondo me sono veramente in pochissimi. Ma ripeto, potrei benissimo sbagliarmi.

    • @norimbergus825
      @norimbergus825 4 ปีที่แล้ว

      @@fib1478 Il caso di Shy era solo il primo esempio che mi è venuto i mente, anche secondo me sono pochi (ma non pochissimi), mi sembra però che siano sempre un po' di più (percezione mia eh)

    • @lucastudios86
      @lucastudios86 4 ปีที่แล้ว

      È esattamente questo il mio problema con termini come swj: è chiaro quale dovrebbe essere il significato, ma essendo un termine coniato dall’Alt-right americana e da questa abusato, diventa uno strumento per screditare e mettere alla berlina chiunque non sia allineato al loro pensiero

  • @sanluigiify
    @sanluigiify 4 ปีที่แล้ว +37

    "L'opinione personale è solo un opinione personale, partecipa dell'agone intersoggettivo dell'attribuzione dei significati come una goccia nel mare "
    Adattamento by Cannarsi

  • @chiaradefalco4261
    @chiaradefalco4261 4 ปีที่แล้ว +35

    C'è una differenza tra giudicare (e quindi nel tuo caso consigliare su Amazon) e leggere. La disonestà sarebbe consigliare un libro perché è stato scritto da una donna, ma per quanto riguarda il leggere la questione è un po' diversa. Ci sono studi scientifici che dimostrano come i libri scritti da uomini vengano percepiti come libri a target misto, mentre i libri scritti da donne vengano percepiti come libri "per le donne" e esclusi a priori dagli uomini, dunque esiste anche una barriera personale all'ingresso, che non riguarda il giudizio, personale e legittimo, ma la scelta è dunque una barriera all'ingresso che è implicita e difficile da riconoscere a livello individuale. Non so se sia il tuo caso o meno e in ogni caso non vorrebbe dire "essere maschilista" ma semplicemente avere un bias come li abbiamo tutti. Ma leggere più libri scritti da donne (ecco magari non il 50% ma una percentuale che rispecchi di più quella delle pubblicazioni degli ultimi anni nelle aree letterari che interessano a te individuo) non vuol dire doverli necessariamente giudicare in maniera positiva e consigliarlo. Non vuol dire fargli scavalcare in classifica libri di autori uomini che in realtà sarebbero miglior. Vuol dire semplicemente fare qualcosa per ovviare alle barriere in accesso. Stesso discorso, in un mondo ideale questo non servirebbe, ma un bias c'è. C'è sia nella scelta individuale (di chiunque, anche dei migliori che a mio parere non vengono delegittimati dal fatto di essere influenzati dalla società, visto che essere influenzati dalla società è perfettamente normale) che nel marketing di un prodotto, infatti un altro fattore importante è che spesso la pubblicità di un libro scritto da una donna tenda più facilmente a focalizzarsi su un target femminile anche quando l'argomento trattato non è prettamente o comunque maggiormente "femminile" (anche qui esistono degli studi al riguardo)

    • @peppinobenincasa
      @peppinobenincasa 4 ปีที่แล้ว +2

      Assurdo. Basta pensare per esempio a Frankenstein che non è certo letteratura rosa.

    • @chiaradefalco4261
      @chiaradefalco4261 4 ปีที่แล้ว +4

      @@peppinobenincasa naturalmente ci sono delle eccezioni, quello di cui parlavo è un trend generale che esiste. Anche Hannah Arendt, che Wesa ha citato nel video, è letta sia da uomini che da donne. Sicuramente Mary Shelley è l'eccezione più lampante, ma il suo è un caso quasi unico nella letteratura

    • @peppinobenincasa
      @peppinobenincasa 4 ปีที่แล้ว

      Ovviamente su questa questione viene in mente il saggio "Una stanza tutta per sé" di Virginia Woolf. Sono passati quasi cento anni da quel libro e per fortuna si sono fatti passi avanti. Comunque mi chiedo quali siano i generi letterari con meno donne, ci sono studi al riguardo?

    • @lucacasassa2k10
      @lucacasassa2k10 4 ปีที่แล้ว +2

      Inoltre, non capisco come si faccia a sostenere che i libri migliori sono scritti al 95% da uomini quando non si sono letti tutti i migliori libri scritti da donne.
      Dato che Wesa è un figo che stimo tantissimo sono sicuro che recupererà con stile, e in questo 2020 leggerà la miglior letteratura "al femminile" e poi saprà consigliarci tanti bellissimi libri.
      Magari potrebbe iniziare chiedendo consigli alla sua stessa community ;-)

    • @gabrieleromano6390
      @gabrieleromano6390 4 ปีที่แล้ว +1

      Se io dovessi scegliere il libro che devo leggere in base al sesso dell'autore non ricadrei nel sessismo? Io scelgo il libro da leggere (razionalmente, sull'inconscio non posso agire) su basi completamente diverse e più pertinenti al contenuto che all'autore

  • @harpy3767
    @harpy3767 4 ปีที่แล้ว +3

    Mettiamola così: se una persona è inconsciamente portata a scegliere e, quindi, leggere autori (uomini), come conseguenza consiglierà prevalentemente autori (uomini), perché banalmente non si può apprezzare un libro che non si è letto. Non si tratta perciò di sforzarsi di consigliare autrici (donne) anche quando la loro opera non piace, ma di modificare (sempre che ci sia interesse a farlo) il criterio di scelta iniziale, laddove ci si renda conto di aver assorbito inconsapevolmente di un pregiudizio culturale, in modo da darsi l'opportunità di scoprire dei titoli che, inconsciamente, si sarebbero evitati. Sottolineo che questo pregiudizio può colpire indifferentemente un uomo o una donna, nel caso della donna si parlerebbe di maschilismo interiorizzato. Lo dico perché anche io ho inconsapevolmente dato la precedenza ad autori uomini e, da quando me ne sono resa conto, mi si è aperto un mondo: ho scoperto nuove letture; mi sono accorta, per esempio, che nello scaffale delle ultime uscite italiane (di narrativa, n.b.!) nella biblioteca del mio paese ci sono pochissime autrici femminili. La proporzione è di 1 a 30 e non esagero. Non me ne sarei mai resa conto se non mi fossi posta il problema. A volte scoprire un proprio pregiudizio è liberatorio: nel momento in cui te ne accorgi inizi a notare cose che prima non notavi. E se io ho potuto far qualcosa contro quel pregiudizio interiorizzato, vuol dire che si può fare: non sono io speciale, di sicuro. Ma alla fine della fiera, secondo me, il ragionamento che sarebbe opportuno fare a livello personale è: prendere coscienza di tale o tal altro pregiudizio e decidere di fargli opposizione mi giova? Mi porta a una crescita personale? A una maggiore apertura mentale? Eccetera. Non andrebbe fatto per obbligo né per principio di autorità, ma al contempo sarebbe sciocco negarne i vantaggi. Quando mai il pregiudizio è preferibile alla sua assenza? Specialmente in ambito culturale, poi: il pregiudizio è una negazione della cultura.

    • @harpy3767
      @harpy3767 4 ปีที่แล้ว +2

      E non si tratta di iniziare a selezionare i titoli utilizzando un criterio sessista, perché se si dava la precedenza inconsciamente ad autori uomini, il criterio sessista lo utilizzavamo prima. Negarlo non è utile: non porta a nessuna crescita. Si tratta quindi proprio dell'esatto contrario, cioè di eliminare il criterio sessista; e se all'inizio per raggiungere lo stato di totale neutralità, ci si ritrova a dover fare uno sforzo contro noi stessi, non vuol dire che quello sforzo sia in sé discriminatorio: è semmai proprio un passaggio ineliminabile nella lotta contro i propri pregiudizi: superarli comporta SEMPRE uno sforzo iniziale.

    • @Glihihi
      @Glihihi 4 ปีที่แล้ว

      Il problema è quando, da adulti, la maggioranza delle scelte vengono prese inconsciamente. La trovo una banalizzazione estrema del processo di selezione di chi fruisce di opere più o meno intelletuali. Dire che la scelta è inconscia, inconsapevole, mi porta a figurarmi un discorso del tipo non è colpa tua, ma sbagli comunque. Invece esprimo tutto il mio disaccordo su questo.
      È bello scegliere in base a criteri di cui si è perfettamente consci, consapevoli. Io ritengo di sapere bene perché decido di fruire di un'opera, cosa mi attira di quell'opera, cosa mi intriga, cosa mi aspetto. Certo, le mie aspettative possono essere disattese, ma trovo insopportabile l'idea che uno scelga senza nemmeno sapere perché lo fa, che la libertà della scelta venga messa in discussione da presupposti che la scavalcano. A quel punto meglio i bussolotti, c'è più brio.
      Poi certamente, se tu hai scoperto un tuo pregiudizio, buono, significa che hai lavorato su di te. Le persone hanno tanti pregiudizi, di qualsiasi tipo. Dalla nazionalità dell'autore, al disegno in copertina, a tutte le scelte fatte "a pelle", per rimanere nella narrativa. Scoprirli non è un lavoro immediato.
      Io personalmente ho alcuni pregiudizi, più nel campo cinematografico a dire il vero, ma conosco sia quali sono e sia da dove provengono. E, devo dire, sono convintissimo che siano ben meritati.

    • @harpy3767
      @harpy3767 4 ปีที่แล้ว

      @@Glihihi Appunto, a prescindere che ci faccia piacere o no rendercene conto (di solito no) dei pregiudizi inconsci ce li abbiamo (giusti i tuoi esempi: nazionalità dell'autore, copertina, ecc). Comunque non credo che ci siano persone che scelgano senza sapere perché lo fanno: sicuramente lo sanno, quindi ci saranno motivazioni consce; ma le motivazioni consce possono mescolarsi a quelle inconsce; per non parlare delle razionalizzazioni "a posteriori" di una scelta fatta "a pelle". Colpa o non colpa è un discorso a parte: secondo me semplicemente ognuno ha la facoltà di riflettere più a fondo su cosa lo muove nelle scelte. Checché se ne dica, l'inconscio non è poi così inaccessibile: si può scavare.

  • @marcosabato3128
    @marcosabato3128 4 ปีที่แล้ว

    Video interessante negli argomenti ma soprattutto nelle argomentazioni, grazie Wesa

  • @SalvatorePonticorvo
    @SalvatorePonticorvo 4 ปีที่แล้ว +2

    Che il sessismo sia diffusissimo tra uomini e donne è certo. Porto un esempio dal Piemonte, in una cittadina di 50 mila anime, ho sentito dire a un uomo leggista e una donna di sinistra e acculturata, che l'allora sindaco donna non era in grado di prendere decisioni lucide perché nessuna donna ne è capace in quanto ha il ciclo.
    Sono d'accordo con Wesa quando dice che occorre valutare l'opera e non chi la scrive. È un principio che dovrebbe valere sempre.

    • @hyekerm
      @hyekerm 4 ปีที่แล้ว +2

      Qua non è solo sessismo, siamo all'ignoranza più pura

  • @EnAuEllai
    @EnAuEllai 4 ปีที่แล้ว +1

    Non so se faccia sorridere o piangere che tutte queste cose, che dovrebbero essere ovvie e connaturate, abbiano ancora bisogno di essere dette.

  • @loretheworst
    @loretheworst 4 ปีที่แล้ว +3

    "Ciononostante" drinking game. Tra l'altro mi partiva un "cara ti amo" ogni volta

  • @francescoalfio2845
    @francescoalfio2845 4 ปีที่แล้ว +9

    Sono essenzialmente d'accordo su tutto il tuo discorso, ma devo ammettere che alcuni tuoi ragionamenti ( alla cui qualità mi sono abituato e che quindi pretendo moh :D) hanno ceduto alla tentazione di assecondare il tuo amore per il pragmatismo. E cedere, in questo caso, si avvicina molto al "far uso" di un dogma per spiegare e spiegarsi. Due sono i punti su cui non mi trovi d'accordo.
    Il primo riguarda il ragionamento sulle quote rosa "pragmaticamente necessarie nel mondo reale". La falla sta nel fatto che le stesse quote rosa non sono ideali e che, in quanto reali anch'esse, potrebbero portare una non meritocratica pratica di assunzione da parte di un datore del lavoro. Come facciamo ad applicarle in maniera infallibile? come si fa a scegliere i singoli ambienti lavorativi dove andrebbero applicate per necessità? Come si fa a permettere ad un datore di lavoro di scegliere i 10 ( numero a caso) migliori dipendenti? Viene meno la sua libertà di scegliere senza considerare il sesso; cioè la sua libertà di essere "onesto intellettualmente" ( e di non discriminare). La sua libertà di scegliere il miglior personale, equivale alla tua libertà di scegliere i migliori libri da consigliare. Sono del parere che si debba punire a posteriori e si debbano fare leggi a priori; altrimenti viene a collassare il concetto stesso di "Giustizia", di " La legge è uguale per tutti".
    Punto due: Trovo che la discriminazione non sia un problema sociale, bensì un comportamento individuale. La "viralità" ( determinabile da motivi storico-culturali) può fare in modo che questi comportamenti diventino dei problemi sociali. Per questo trovo profondamente sbagliato il tuo (al minuto 18:00 ) credere che ci siano persone "indiscriminanti". Trovo bigotto ( e mi dispiace trovarne una spolverata in te. E chissà quanta in me...) chi crede che ammettere la presenza di altri gruppi sociali discriminati, oltre a quelli di cui oggi si ha una grande sensibilizzazione, significhi togliere peso alle battaglie di questi ultimi. Tutti possono essere discriminati, anche se facenti parte della maggioranza e/o se mai stati discriminati prima. La discriminazione è una frase che ti toglie valore per quel che sei, non per quel che fai. Una frase così la può ricevere chiunque. Trovo stupido porre limiti a ciò che è discriminabile perchè, qualora la "viralità" (di cui parlavo sopra) agisse con efficacia, la nostra chiusura nei confronti di nuove forme di discriminazione, come quelle "di ritorno" (molto comuni sono i rancori coltivati da gruppi che l'hanno subita in passato), ci porterà a essere i bigotti del domani. Se per il trasporto emotivo per le cause odierne si stabiliscono liste di persone discriminabili e non, siamo d'accapo!
    P.S. Quanto trovo brutto e umiliante la definizione "maschio bianco etero bla bla bla"... per favore, non aiutare con questo lessico chi combatte costruendo un nemico. E' proprio il modo per accrescere quella " viralita' ". Io sono bianco, maschio e etero e non sono un privilegiato. E non lo sono, non solo in potenza poichè tutti potenzialmente discriminabili, ma perchè ho subito discriminazioni (per il mio esser maschio, per il mio corpo e perchè meridionale, ad esempio).

    • @francescoalfio2845
      @francescoalfio2845 4 ปีที่แล้ว +2

      Riascoltando mi è sorto il dubbio che tu abbia detto " i discriminanti" e non "indiscriminanti" ( che avevo inteso come indiscriminabili). Non riesco a capirlo il termine. Vabbè il pensiero è quello, semplicemente rivolto ai tanti che credono che ci sia gente che viva la vita sociale come una pacchia. Semmai semplicemente sei meno "stronzo" ahahahahha
      Sono stato duro, ma spero che l'accoglierai come una piacevole discussione in cui si può dire, senza ipocrisia, quello che non si crede giusto.

  • @capyper2353
    @capyper2353 4 ปีที่แล้ว +12

    Non credo che chiederti delle quote rosa risolva qualcosa, ma rimane il fatto che numerose scrittrici passino in secondo piano a prescindere dalla qualità dello stile e dei contenuti. Sono fiduciosa del fatto che prima o poi troverai almeno un paio di libri scritti da donne che valga la pena di leggere e consigliare senza che la tua onestà intellettuale ne risenta.

  • @camillamarabini4659
    @camillamarabini4659 4 ปีที่แล้ว +10

    Wesa, bellissimo video. Tutto mi torna tranne una cosa.
    Tu parli di una "catena" (da editori a lettori) e dici quando sia stupido promuovere pari opportunità nel "giudizio finale" piuttosto che non nella selezione (vedi esempio quote rosa e politica: faccio entrare più donne in politica ma non le giudico diversamente il loro operato in quanto donne).
    Seguo il ragionamento. Tu, youtuber e content creator, stai fornendo un servizio: leggi libri, li recensisci e eventualmente li consigli. Non c'è ombra di dubbio che i tuoi consigli devano rispecchiare la tua onestà intellettuale, e consigliare principalmente autori maschi non fa di te un sessista e/o un maschilista. Però dici anche che non solo il 95% degli autori che consigli sono uomini, ma anche quelli che leggi o che comunque hai nella tua libreria.
    Non pensi che, proprio per agire "a monte" della catena, potresti pensare di includere più scrittrici (ma non solo: nazionalità, orientamente sessuali, etc... qualsiasi cosa non sia uomo bianco) nelle tue scelte di lettura e nella tua libreria? Io non credo che questo sarebbe "sessimo al contrario" ma una questione appunto di pari opportunità che, ci tengo a precisare, non è un obbligo per chiunque ma semplicemente un'azione "correttiva" che non chiunque è tenuto ad avere ma che forse potrei aspettarmi da te, youtuber, produttore di contenuti e intrattenimento (quindi con un certo tipo di visibilità e influenza, non semplice lettore), e persona con una certa sensibilità riguardo al tema delle discriminazioni. Ripeto, cioè non ha niente a che fare con i libri che consiglierai ma solo con le letture che scegli per te stesso, ma che sono anche il bacino da cui trai quello che poi consiglierai.

    • @darionasti1221
      @darionasti1221 4 ปีที่แล้ว +1

      Rimane un'imposizione alla mia libertà in quanto tale, a meno che non voglia includere liberamente questa cosa, wesa o io leggiamo i libri per i nostri interessi/passioni/generi e della sessualità o del genere dell'autore non me ne può fregar di meno. Se a me interessa l'horror leggerò libri horror, da chi sono scritti non è oggetto di mio interesse, possono essere bianchi, cinesi, gender fluid, gay o donne.

    • @lucacasassa2k10
      @lucacasassa2k10 4 ปีที่แล้ว +1

      Bravissima.
      Valorizzare il grandissimo contributo alla letteratura apportato dalle donne nella storia è proprio una scelta che promuove le pari opportunità "at the beginning", ma qualcuno fa finta non saperlo ;-)

    • @lucacasassa2k10
      @lucacasassa2k10 4 ปีที่แล้ว +1

      @@darionasti1221 Perchè un'imposizione? Mica c'è una legge che te lo impone, mica qualcuno ti minaccia per fartelo fare.
      Basta non venire a dire che si aiuta la causa femminista leggendo i libri migliori e non è colpa di nessuno se, guarda caso, sono scritti nel 95% dei casi da uomini perchè, beh non è vero. Se vuoi aiutare la causa femminista ti impegni a leggere e promuovere i libri scritti da donne, ovviamente solo quelli che meritano.

    • @camillamarabini4659
      @camillamarabini4659 4 ปีที่แล้ว

      @@darionasti1221 il mio ragionamento si basava sui presupposti di 1. essere una persona "con influenza" e 2. avere coscienza sulla causa femminista/anti-discriminazioni. non era un'obiezione per qualsiasi lettore che la vivrebbe come un'imposizione, appunto, come dici tu.
      poi potremmo discutere ore su come siamo "biased" alla base nell'acquisto di libri, ma la persona deve prima riconoscere e avere la volontà di combattere questi bias.

    • @settechilidisale
      @settechilidisale 4 ปีที่แล้ว

      Camilla hai centrato perfettamente il punto. Il discorso di Wesa sembra inizialmente filare, ma poi il cortocircuito viene fuori

  • @tommasocarbone882
    @tommasocarbone882 4 ปีที่แล้ว +2

    io ti adoro davvero ogni volta sempre di piu. ci fai godere, continua a portare i tuoi contenuti e le tue performance

  • @asiag8994
    @asiag8994 4 ปีที่แล้ว +20

    Ciao Wesa, ti parlo da donna (lo dico da padre cit.). Come te, io sono convinta che la retribuzione storica (le quote rosa, per esempio) abbia un senso e che quindi, l’affermazione di un vantaggio in questo momento a discapito del gruppo storicamente precedentemente avvantaggiato sia utile per il motivo banale che in molti casi la rimozione degli ostacoli culturali e istituzionali alla parità non è sufficiente (anche perché non esistono forme non politiche e non agonistiche di ridistribuzione del potere) affinché il gruppo svantaggiato si possa effettivamente affrancare e sfruttare le famose pari opportunità. Perché allora non applicare questo ragionamento anche ai libri? Sono sicura che chi ti guarda ti saprà dare degli spunti interessanti. Detto ciò, ti seguo da un po’ e non credo tu sia sessista. Ciao!

    • @joebalgas1854
      @joebalgas1854 4 ปีที่แล้ว +2

      Ma dire "consigliatemi dei libri scritti da donne" non è una discriminante?

    • @joebalgas1854
      @joebalgas1854 4 ปีที่แล้ว

      @@stefanobordo9416 Certamente, comunque indica un trattamento non paritario

    • @asiag8994
      @asiag8994 4 ปีที่แล้ว +11

      Giorgio Balgas No, come chiedere consigli su scrittori tedeschi non è discriminante nei confronti di scrittori americani. E comunque rivedrei anche la tua definizione del termine “paritario”.

    • @joebalgas1854
      @joebalgas1854 4 ปีที่แล้ว +1

      @@asiag8994 Quindi Se io chiedessi consigli su libri scritti da bianchi o da neri non mi darebbero del razzista? Perchè donne/uomini mi sembra una macro divisione fisica rispetto a tedeschi/americani...anzi, esempio ancora migliore: se chiedessi consigli su scrittori gay secondo te non ci sarebbe nessun problema?

    • @asiag8994
      @asiag8994 4 ปีที่แล้ว +9

      Giorgio Balgas No, discriminatorio in questo caso sarebbe giudicare positivamente una minoranza, a priori e in quanto tale. Avvicinarvisi non lo è. Non c’è nessun problema nel voler leggere libri scritti da autori gay, veramente, nessuno.

  • @dariocaporuscio8701
    @dariocaporuscio8701 4 ปีที่แล้ว +16

    È molto interessante il fatto che, se è vero che la maggior parte delle opere più celebri hanno una firma "maschile", sono molti gli esempi di autori che, per produrre un'opera migliore, si avvalgono dell'aiuto di collaboratrici femminili, soprattutto in determinate discipline, nelle quali per motivi culturali (un sessismo latente presente proprio nella cultura e nel "sistema" più che nei singoli) una "firma maschile" può essere più conveniente a livello di marketing, pur trattandosi alla fine un lavoro collaborativo nel quale il ruolo delle scrittrici è determinante per la validità del progetto. Nel suo video su Yoko Taro, Gekigemu si sofferma moltissimo sulle donne che collaborano con Taro nella stesura delle sue opere, soprattutto per la scrittura dei personaggi femminili, tanto importanti nel suo lavoro. Lo stesso Hideaki Anno, per la scrittura di Evangelion ma soprattutto del suo bellissimo film (strambo assai a livello registico) Love & Pop, ha studiato moltissimo gli shōjo scritti da donne per un pubblico femminile (da molti considerati "di serie b" ma molto amati da Anno e non solo, e che hanno avuto un'influenza incredibile sui manga e gli anime successivi), ed è questo che rende i suoi personaggi femminili così credibili e incredibilmente ben scritti. (Per approfondire questo argomento straconsiglio il podcast Dummy System, in particolare la puntata dedicata all'episodio con Kauworu).
    Ma Giappone a parte, credo che il lavoro delle donne "dietro le quinte" sia spesso sottovalutato anche in occidente, e molte opere che amiamo e associamo ad un nome maschile sono in realtà frutto di una collaborazione nella quale le autrici hanno un ruolo purtroppo silenzioso, ma fondamentale.

  • @matteocerioni1142
    @matteocerioni1142 4 ปีที่แล้ว +6

    Mi trovo completamente d'accordo con te dal punto di vista concettuale. Al contempo, esulando dal tuo specifico caso, mi chiedo se dal lato pratico non risulti invece positivo che vengano spinti i prodotti culturali delle minoranze, al netto di possibili backfire effect. Cerco di spiegarmi meglio: promuovere un prodotto finito di una minoranza potrebbe forse velocizzare il processo di bilanciamento all'inizio della catena, ispirando e invogliando più e più membri di quella minoranza che vi si identificano a produrre contenuti culturali?
    By the way, grazie Wesa per la tua riflessione piena di spunti!

  • @SoldatoJoker91
    @SoldatoJoker91 4 ปีที่แล้ว +1

    Una riflessione molto accurata ed un ragionamento molto onesto. Ti seguo spessissimi, quando posso. Ma in questo tuo messaggio ti ho seguito meglio delle altre volte. Ti faccio i miei complimenti per questo e per gli altri video!

  • @Maho351
    @Maho351 4 ปีที่แล้ว +10

    Hai sentito della polemica sul libro di Jeanine Cummins? E' una scrittrice americana bianca che ha scritto della migrazione negli Stati Uniti di una donna messicana. Si è scatenato un casino perché secondo molti una donna bianca non può raccontare una storia simile. Il vero problema però è che questa opera ha ottenuto maggiore visibilità e soldi rispetto a quelle di molti scrittori indigeni, pur superiori di qualità. Sono le editorie statunitensi a discriminare certe categorie, quindi come hai detto tu il problema è alla base.
    Penso però che noi da lettori dovremmo sforzarci di leggere opere scritte dalle minoranze, poi se il libro fa schifo non dobbiamo elogiarlo per forza ma almeno cercare di leggerlo anche solo per avere un punto di vista diverso.

    • @andreabertazzoli7695
      @andreabertazzoli7695 4 ปีที่แล้ว +3

      Non ha senso pensare che certe storie possano essere raccontate da certi gruppi piuttosto che da altri. Ovviamente mi vien da dire che sarei più interessato a leggere una storia su un certo fenomeno raccontata da chi quel fenomeno l'ha vissuto, ma non per questo un qualcuno di esterno non puó provare anche lui a raccontarlo, ovviamente col dovuto rispetto.

    • @Maho351
      @Maho351 4 ปีที่แล้ว +2

      @@andreabertazzoli7695 Sono d'accordo. Infatti ci si sta accanendo sul problema sbagliato. Sono le case editrici a dover essere criticate e non la scrittrice

    • @m.s.7988
      @m.s.7988 4 ปีที่แล้ว +2

      Come la polemica su Will Smith. Troppo bianco per interpretare Richard Williams.

    • @peppinobenincasa
      @peppinobenincasa 4 ปีที่แล้ว

      @@m.s.7988 Assurdo. Mi viene in mente Zoe Saldana che ha interpretato Nina Simone, anche qui fu detto che non era abbastanza nera e addirittura alcuni dissero che non è una vera nera solo perché ispanica.

  • @margheritamartinelli5022
    @margheritamartinelli5022 4 ปีที่แล้ว +6

    Valido e condivisibile punto di vista e ragionamento in genere. Tendenzialmente concordo, ma volendo andare a scavare un po' di più bisogna ammettere che anche il gusto e giudizio personali sono culturalmente costruiti in un modo che è storicamente basato su basi maschili (e occidentali e tutto il resto), dove ciò che è maschile è standard e ciò che è femminile è marcato sessualmente. Che non è una cosa di fatto risolvibile, almeno non in brevi tempi, ma che va riconosciuta.
    Se osservi tutta la cultura pop cinematografica, ad esempio, stiamo assistendo ad una profonda assunzione di tratti maschili da parte delle donne. Il problema di base sembra essere quello che ho letto anche in alcuni commenti, ovvero che un pubblico femminile sembra aver sviluppato una notevole capacità di adattamento, comprensione e interesse nei confronti di modalità di narrazione e operato maschile, ma il pubblico maschile rimane disinteressato nei confronti della produzione originariamente femminile. Esempi dalla cultura pop o comunque condivisa: abbiamo una donna che ha preso il ruolo di Doctor Who (e dunque donne che in qualche modo desiderano ottenere un ruolo tradizionalmente maschile), ma quando Piccole Donne è uscito al cinema il pubblico (da quel che ho visto) era a netta maggioranza femminile.
    Il fenomeno è spiegabile per vari fattori secondo me. Il primo è appunto quello che dicevo in principio: il personaggio maschile è assunto come standard e/o socialmente preferibile per motivi storico-culturali e dunque il percorso di emancipazione delle donne si sta concentrando sul raggiungere quelle posizioni piuttosto che standardizzare le proprie (ci sono bambine che sognano di diventare Iron Man, ma non conosco bambini che sognano di diventare, che so, Black Widow). Il secondo è legato un po' a quello che dicevi tu sull'industria cinematografica in particolare e su una politica di accesso alle pari opportunità, ma anche molto più terra terra: c'è una netta maggioranza di donne che vogliono fare le attrici rispetto agli uomini, il che genere un surplus di attrici donne, il che, almeno nel Regno Unito da cui scrivo, porta le produzioni a cercare spesso soluzioni pragmatiche per affrontare la situazione. Ho il vago sospetto che la moda di femminilizzare molte produzioni, britanniche almeno, nasca da questa disponibilità di base.
    edit: il mio commento è limitato alla sola sfera del cinema/teatro e alla produzione popolare perché tempo fa avevo seguito un dibattito in proposito e mi ero fatta due domande. chiaramente ci sono molti altri ambiti che qui non sono considerati. oltre a questo coltivo anche una personale opinione e interesse nei confronti delle grandi produzioni cinematografiche e delle loro politiche di inclusione, a volte semplicistiche ma comunque interessanti. ritengo infatti che cartoni animati e film rivolti ad un pubblico giovane e non elitario (come ad esempio quelli marvel) abbiano socialmente un ruolo educativo ed un'affascinante tendenza a cercare di vendere ciò che è tendenzialmente condiviso ma non ancora del tutto affermato.

  • @serechan95
    @serechan95 4 ปีที่แล้ว +4

    Grazie mille per aver parlato di questo argomento. Mi capita spesso di aver a che fare con persone che non riescono a cogliere il fatto che esaltare il lavoro di qualcuna solo perchè è donna non è affatto diverso dall'esaltare il lavoro di qualcuno perchè è uomo. Mi sembra che non se ne parli poi così tanto, purtroppo. Un sacco di volte mi è capitato di scontrarmi anche con miei parenti per spiegare quanto sia ugualmente sbagliato come approccio a un'opera (o meglio ancora alla vita civile in generale). Ricordo ad esempio un incontro con un autore a cui eravamo andati che aveva fatto uscire un libro dove il messaggio ultimo era "le donne sono meglio degli uomini". In quell'occasione era venuto fuori l'argomento e riflettendoci eravamo arrivati alla stessa conclusione, con molta fatica, però se ne dovrebbe davvero parlare di più, se no siamo punto e a capo.

  • @MilenaEtc
    @MilenaEtc 4 ปีที่แล้ว +10

    Quando una donna FA qualcosa, senza limitarsi ad ESSERE qualcuno (per qualcun altro), il giudizio sul risultato passa sempre attraverso il filtro di chi sia l’autrice, che si porta a cascata altre considerazioni (nel migliore dei casi 'bella e anche brava’).
    Il fatto che Banksy potrebbe essere una donna è un pensiero che fanno in pochi, così come c’è chi sostiene che Elena Ferrante potrebbe essere un uomo (dubito fortemente che I giorni dell’abbandono possa averlo scritto un uomo).
    Consiglio veloce: Virginia Woolf, Carla Lonzi, Simone Weil, Toni Morrison, Donna Tartt, Babsi Jones, Hida Viloria

  • @polentataragnarok
    @polentataragnarok 4 ปีที่แล้ว

    Questo discorso mi ricorda l'episodio che accadde a Shy con il suo podcast. Venne accusato di sessismo perché avevano partecipato al podcast solo individui di sesso maschile. Ma se il sessismo risiedesse davvero in queste cose, sarebbe impossibile non essere sessisti o razzisti. Perché, tornando al caso dei libri, per non essere una persona che discrimina, seguendo questa logica, dovresti consigliare lo stesso numero di libri scritti da uomini etero, lo stesso numero di libri scritti da donne etero, lo stesso numero di libri scritti da uomini gay, lo stesso numero di libri scritti da donne gay, lo stesso numero di libri scritti da uomini neri etero, lo stesso numero di libri scritti da donne nere etero, lo stesso numero di libri scritti da uomini neri gay, lo stesso numero di libri scritti da donne nere gay, lo stesso numero di libri scritti da transessuali M to F etero, lo stesso ecc ecc ed é impossibile fare una cosa del genere

  • @iotu3352
    @iotu3352 4 ปีที่แล้ว +5

    Per quanto riguarda la mia esperienza personale, la ricerca di diversità nell'arte e nella letteratura è stato un processo inconscio. Naturalmente l'operato di una persona non dovrebbe essere mai giudicato in base alla sua appartenenza ad un'etnia, religione o genere, ma la sua esperienza del mondo e il suo punto di vista sono sicuramente influenzati da questi fattori. Nel corso degli anni sono stata naturalmente spinta verso le opere prodotte dalle cosiddette 'minoranze', non perché le ritenessi più valide rispetto a quelle di uomini bianchi etero ecc., ma semplicemente perché potevano introdurmi a un modo diverso di trattare gli stessi argomenti, modi a cui io non ero mai stata esposta anche a causa della lontananza culturale, o rendermi cosciente di condizioni. La produzione delle minoranze non deve essere sostitutiva di quella della maggioranza, ma piuttosto integrativa, e naturalmente entrambe devono essere poi giudicate nel merito. Inoltre, se c'è una cosa che ho imparato scavando nei meandri dell'underground letterario e artistico, è che spesso vi sono opere valide tanto quanto capolavori riconosciuti, ma che non sono mai state davvero scoperte e apprezzate a causa di quella discriminazione di sistema a cui accennavi nel video. Le discriminazioni si combattono pragmaticamente nel campo politico, hai ragione, ma credo che sia necessaria anche una riscoperta culturale. Questi erano i miei 5 centesimi sulla questione.

  • @Mycultureinblog
    @Mycultureinblog 4 ปีที่แล้ว +1

    Non mi sono mai posta il problema : ho scelto su altri parametri. Non vedo il problema: c'è la Ferrante (donna?) c'è Calvino o Knausgaard. Leggo perché mi interessano.

  • @filippolongo2934
    @filippolongo2934 4 ปีที่แล้ว

    Wesa raramente mi trovi in disaccordo con te ma questa volta si. Non capisco perché sia necessaria ( o preferibile) la presenza di donne in parlamento. Lo trovo un discorso basato sull’identity politics per cui solo le donne possono fare l’interesse delle donne. Quindi ciò vale per ogni “caratteristica” della popolazione? Dovremmo fare anche quote trans, quote asiatiche, quote induiste perché altrimenti gli interessi di quei gruppi non sarebbero rappresentanti?

  • @afarne
    @afarne 4 ปีที่แล้ว +5

    Mi piacerebbe chiederti, dopo avere ascoltato con grande attenzione tutto il video, quale è il criterio con cui scegli i libri poi eventualmente da consigliare, prima di leggerli. Perchè se vai in libreria e scegli a caso è un conto se scegli perché qualcuno ti ha consigliato è un altro conto; ed il commento qua sotto di Mau Car è certamente arguto e potrebbe generare riflessioni interessanti. Personalmente credo che in futuro presterò attenzione, prima di leggere, a diversificare per genere, etnia, religione, proprio per essere (prima) in grado di giudicare, poi, sulla base del merito.

  • @liial9869
    @liial9869 4 ปีที่แล้ว +1

    bravo, questa situazione riguardo il sessismo é ridicola...

  • @pinguepinguino8772
    @pinguepinguino8772 4 ปีที่แล้ว +7

    >Il maschio bianco che piange "gnegne siamo anche noi discriminati", no non è la stessa cosa.
    Aaaah sempre bello vedere i femministi quando si tolgono la maschera sui problemi maschili.
    Cristo, abbiamo la maggioranza dei suicidi maschili, la maggioranza delle morti sul lavoro maschile, maschi che si curano sempre di meno rispetto alle donne (e lo dice l'OMS), solo per dirne alcune: tutte cose che portano ad identificare un palese ed enorme problema del genere maschile ad esprimere una sofferenza che avrebbe bisogno di essere esternata, e questo qui fa il verso del pianto per deridere.

    • @peppinobenincasa
      @peppinobenincasa 4 ปีที่แล้ว +1

      6:13

    • @marcozamboni2838
      @marcozamboni2838 4 ปีที่แล้ว

      Cos? E che c'entra tutto questo?

    • @pinguepinguino8772
      @pinguepinguino8772 4 ปีที่แล้ว

      @@marcozamboni2838 Rispondevo ad una cosa che Wesa ha detto in un minuto del video.

    • @pinguepinguino8772
      @pinguepinguino8772 4 ปีที่แล้ว

      @@peppinobenincasa Grazie.

    • @marcozamboni2838
      @marcozamboni2838 4 ปีที่แล้ว

      Ma era una frase con un contesto. Non puoi decontestualizzata e dargli un significato diverso

  • @lucadenti7219
    @lucadenti7219 4 ปีที่แล้ว +7

    Ogni volta credo di aver visto il tuo miglior video... Poi vedo questo

  • @user-pescatore99
    @user-pescatore99 4 ปีที่แล้ว

    Ora sto a leggendo un libro in cui parla anche della predisposizione genetica a contatto con l'ambiente. Sarà interessante vedere come tra qualche decennio,in un mondo in cui ci sono discriminazioni ma piccolissime,il divario tra uomini e donne in vari campi sarà cambiato.

  • @Fionn83
    @Fionn83 4 ปีที่แล้ว +1

    Se c'è disparità nella saggistica che hai letto vuol dire che numericamente meno donne scrivono saggistica. Magari scrivono più romanzi, o fantasy (vedi la Rawling dove non mi sembra che sia ostracizzata o non abbia avuto pari opportunità in quanto donna).
    Quindi il mio pensiero è con dobbiamo forzare una lettura in base al sesso perché stando ap termine diventerebbe sessista, guardiamo e giudichiamo i contenuti soprattutto tenendo a mente della sfera che si sta giudicando

    • @coveredinthecolors8621
      @coveredinthecolors8621 4 ปีที่แล้ว +3

      Alla Rowling è stato imposto di firmarsi con le sole iniziali perché non si sapesse che era una donna. Sarebbe bello ci si informasse prima di dire la propria su un argomento.

  • @paolocristarellaorestano8129
    @paolocristarellaorestano8129 4 ปีที่แล้ว +16

    Qualche giorno fa riflettevo proprio sul sessismo e su ogni forma di discriminazione. Ritengo di non essere una persona che discrimina in alcun modo, di non essere maschilista né razzista, tuttavia mi sono chiesto: e se in verità lo fossi?
    Mi spiego, non c'è in modo per dimostrare una cosa di essere una persona egualitaria (e ritengo che sia così complicato che non sono nemmeno sicuro che si possa usare questo termine) però si può dimostrare il contrario, può bastare un solo atto per finire a essere definito sessista o razzista, o anche un solo pensiero. Questo mi scombussola e mi viene da pensare se mi ritengo una persona egualitaria solo perché non sono stato messo in determinate condizioni o situazioni per mostrare un lato che potrebbe essere nascosto in me, inconscio.
    La conclusione a cui sono arrivato è che non ha senso per me definirsi tali, ma l'unica cosa da fare è dimostrare ogni giorno (o in ogni occasione) per tutta la vita a gli altri, ma soprattutto a noi stessi, che tipo di persona siamo. Mi verrebbe da dire che la mia essenza è unicamente determinata dalle azioni che compio e forse anche dai pensieri che mi attraversano. Tuttavia dire questo mi mette in difficoltà perché a questo punto mi chiedo se posso giudicare e condannare moralmente (ovviamente nel personale, non sono una persona che crede alla condanna della pubblica opinione e spesso mi disgusta) qualcuno e se la mia condanna valga qualcosa perché sentirei una vocina che mi dice "da che pulpito, tu giudichi solo perché non ti sei trovato in quella situazione, e forse avresti fatto lo stesso" e quindi la condanna ha solamente valore per me e deve influenzare solamente le mie azioni e i miei pensieri e deve fungermi da monito, non mi posso permettere di giudicare una persona ma solo l'atto negativo che la persona ha compiuto.

    • @fib1478
      @fib1478 4 ปีที่แล้ว +9

      D'accordo solo in parte. Se tu compi un atto razzista, l'atto è razzista, non tu. Se invece a te appartiene quel complesso di idee e di valori che ti porta a pensare che esistano razze superiori ecc, e da cui consegue l'espressione non sporadica di manifestazioni razziste, allora sei razzista.
      Quindi giudicare una persona sulla base di un'unica azione è sbagliato, ma visto che si può "avere accesso" a quelle idee e a quei valori di cui parlavo sopra, giudicare una persona sulla base di questi è possibile. Naturalmente con equilibrio, con coscienza e contestualizzando. Ma non credo abbia senso sospendere il giudizio in eterno, valutando solo le azioni e mai le persone. Non funzioniamo così.

    • @paolocristarellaorestano8129
      @paolocristarellaorestano8129 4 ปีที่แล้ว +2

      @@fib1478 appunto, l'atto è razzista, quindi dovremmo limitarci a condannare solo l'atto e non la persona, a meno che questa persona non sia dichiaratamente tale.
      Non dico di sospendere il giudizio in eterno, ma di dargli il giusto peso quindi di monito personale piuttosto che di condanna altrui.
      "Se ti appartiene quel complesso di idee e valori" questo complesso si esplica con le proprie azioni, dici che non è possibile comportarsi da razzisti o maschilisti e non pensare di esserlo?
      Non lo so, mi sembra che su questi argomenti non si possa avere la certezza assoluta sulla propria persona.

    • @elvira8274
      @elvira8274 4 ปีที่แล้ว +1

      A tutti può succedere di fare battute sessiste o maschiliste perché la nostra società è, purtroppo, profondamente maschilista. Crescendo non si può far altro che assorbire (consciamente e inconsciamente) ciò che la società offre. Ma per me la persona è maschilista solo se afferma il principio ("penso che gli uomini siano migliori delle donne" oppure nel caso del video "le donne sono per loro natura meno dotate intellettivamente, ecco spiegato il motivo per cui ci sono poche autrici di libri" ) oppure se, pronunciata una frase maschilista, viene richiamato dall'interlocutore e gli viene illustrata la motivazione per cui lo è, ma continua a sostenere il principio.

  • @danielblitzke3909
    @danielblitzke3909 4 ปีที่แล้ว

    Sei ufficialmente invitato al Cerbero Podcast

  • @lorenzoe.leonard4160
    @lorenzoe.leonard4160 4 ปีที่แล้ว +29

    Io sinceramente quando ho visto la lista di film e i libri mi sono concentrato sulle opere in sé, soffermarsi sul sesso o l'etnia lo trovo irrilevante.

    • @iotu3352
      @iotu3352 4 ปีที่แล้ว +1

      Ma l'hai visto il video?

    • @lorenzoe.leonard4160
      @lorenzoe.leonard4160 4 ปีที่แล้ว +2

      io tu Sì, che c’entra? Ho espresso la mia opinione a riguardo.

  • @NickPITTLCorra94
    @NickPITTLCorra94 4 ปีที่แล้ว

    Premetto che sono assolutamente d'accordo con te, dalla prima all'ultima sillaba. Volevo porti una questione, però(la stessa questione la pongo a me stesso, come autocritica): il fatto che, letta un'opera, avendola letta nonostante l'autore/autrice, io senta una forma di conferma nel giudizio che ne do a partire dalle informazioni che ho su chi l'ha scritta non fa di me un sessista, razzista, omofobo o altro? È una domanda seria, io la penso come te ma a volte mi chiedo se il mio background non infici il mio giudizio.

  • @riccardo2823
    @riccardo2823 4 ปีที่แล้ว +11

    Questo discorso mi ricorda molto la mia professoressa di diritto delle superiori. In classe eravamo 3 maschi e 15 femmine e quando interrogava voleva sempre almeno un maschio e una femmina per la "parità". Nel giro di 3 giorni esauriva tutti i maschi...

    • @Pnepino
      @Pnepino 4 ปีที่แล้ว

      Bello pensare che il caso sia meno equo dello scegliere a priori, in una situazione simile, un maschio e una femmina

  • @Davidelombardi18
    @Davidelombardi18 4 ปีที่แล้ว

    Giustissimo. Cio che piace, piace punto. Non deve essere imposto. E si divulga cio che si piace.
    Riguardo le quote rose secondo me la questione rosa è dipendente molto dal contorno.
    Ad esempio in politica è necessario che ci siano, perché essendo lo specchio della società deve rispecchiare anche quantitativamente la stessa(e non parlo solo uomini o donne, ma anche minoranze LGBT).
    Nel campo della scienza ad esempio può essere completamente diverso perché è la qualità di chi fa la ricerca a darne il valore. La scienza trascende i sensi comuni, quindi non guarda al sesso o genere. Quindi le quote rosa possono essere controproducenti stesso per la scienza se non correttamente contestualizzate. La scienza recluta i suoi adepti per fascinazione e '' seduzione'', perché nel momento che una persona diventa un* scienzat* sacrifica se stesso per la scienza. In quest'ambito l'aumento della presenza del genere femminile non va imposto ma va ricercato nei miti moderni, ovvero in queste ordate di influencer che tutti vogliono diventare tali. Se i miti moderni fossero anche un'ilaria capua, una fabiola giannotti oppure una cristoforetti ecc. tempo qualche decina di anni e ci ritroveremo orde di scienzate donne che dovremmo incominciare a preoccuparci della presenza maschile nella scienza. Ad esempio nei paesi mediorientali la loro cultura impone alle donne di essere colte e vengono pubblicizzati modelli femminili di scienzate. Risultato che oltre il 40% dei scienziati provenienti da la sono donne e hanno avuto l'onore di avere la prima donna matematica a vincere la medaglia fields

  • @babatista
    @babatista 4 ปีที่แล้ว

    Mi viene da aggiungere che ognuno legge ciò in cui si identifica, un testo come "Donne che corrono coi lupi" non coinvolge chi non appartiene a quella determinata categoria. 🙂

  • @vincenzosibilla6666
    @vincenzosibilla6666 4 ปีที่แล้ว +3

    Ragionamento ineccepibile su tutta la linea.
    Peccato dover ancora spiegare nel 2020 una roba tanto semplice.
    Basta poi frequentare un po' qualche libreria a caso per rendersi conto che negli scaffali di filosofia il rapporto è 1 a 100.
    Idem per antropologia e storia.
    Letteratura classica forse 1 a 20.
    Oggi fortunatamente le donne hanno maggiori opportunità.
    Ad ogni modo poi il problema si riproporrebbe facendo distinzioni tra filosofi bianchi del mondo occidentale e qualsiasi altra etnia.
    Buona lettura a tutti

  • @Zavotski573
    @Zavotski573 4 ปีที่แล้ว +2

    Solo io adoro il fatto che la thumbnail sia il primo frame del video?

    • @riccardogiusti1998
      @riccardogiusti1998 4 ปีที่แล้ว

      louomotigre pure io, lo trovo geniale e scenografico.

  • @YOSEPHALLEN92
    @YOSEPHALLEN92 4 ปีที่แล้ว +1

    Dici bene a fare la distinzione tra chi combatte stereotipi e chi invece fa il SJW della domenica. Chi ti contesta di essere sessista per queste cazzate adotta il tipico ragionamento femminista:
    -Ci sono pochi "segretari" uomini perché sono richieste sempre e solo figure femminili di bella presenza? Discriminazione contro le donne, perché sono oggettificate
    -Negli asili e nelle scuole primarie ci sono solo maestre e queste sono determinanti per la formazione della cultura? Discriminazione contro le donne perché la cultura è creata dagli uomini
    -Certi ruoli (come il maestro all'asilo) vedono l'uomo totalmente discriminato per VERI BIAS cognitivi che vedono l'uomo come sempre stupratore/cacciatore/molestatore? Eh, indovinate, discriminazione contro le donne. Qualche cagata si inventano anche qui.
    -Ah, dimenticavo il migliore. Praticamente non esistono o quasi muratrici e/o operaie et similia. Non è perché le donne non vogliono farlo perché è un lavoro massacrante, ma perché vengono discriminate XD poverine.
    Quindi trovo ridicolo questo non-problema, è solo uno dei tanti finti argomenti con cui il femminismo spicciolo da tastiera si autoincensa, come la questione del maschile plurale linguistico.

  • @arterrorist8702
    @arterrorist8702 4 ปีที่แล้ว +2

    Sulle quote rosa non sono d'accordo. Oggi abbiamo ottenuto la parità di accesso all'istruzione, anche se donne e uomini non hanno ancora pari opportunità. Ma da un po' di tempo abbiamo donne che sono delle autentiche eccellenze in tutti i campi. Personalmente quando ho votato ho sempre valutato le qualità del candidato e, a parità di competenze, ho preferito votare una donna o un candidato appartenente ad una categoria meno rappresentata. L'aiuto delle quote rosa secondo me rischia di nascondere la polvere sotto il tappeto. Su tutto il resto sono d'accordo, e davvero mi piace questo modo di ragionare e argomentare. Volendo aggiungere qualcosa direi che limitare l'accesso alla produzione culturale per le donne ha rappresentato una perdita immensa per l'umanità intera.

    • @elvira8274
      @elvira8274 4 ปีที่แล้ว

      Le quote rosa intervengono proprio correggendo le proporzioni che, a causa dei bias, sarebbero eccessivamente sbilanciate verso gli uomini. Non tutti hanno la sensibilità (che hai descritto) di valutare esclusivamente il curriculum del candidato ed eventualmente preferire una donna o un individuo appartenente ad una minoranza per garantire una rappresentanza migliore e più funzionale.

    • @arterrorist8702
      @arterrorist8702 4 ปีที่แล้ว

      @@elvira8274 Quindi in un certo senso dici che il fine giustifica i mezzi? Posso essere d'accordo, ma spero che sia una cosa il più possibile temporanea e che alla parità si arrivi senza dover ricorrere ad una discriminazione

    • @elvira8274
      @elvira8274 4 ปีที่แล้ว +1

      @@arterrorist8702 si, in questo caso il fine giustifica i mezzi per me ed è senz'altro una misura temporanea, come ha anche detto Riccardo nel video. Si "impone" la presenza di un certo numero di donne finchè i bias ed i pregiudizi non saranno trascurabili e la rappresentanza mista ed equilibrata di genere sarà naturale. Io, da donna, vorrei essere valutata sul lavoro esclusivamente per le mie competenze, ma tristemente, oggi, prima di queste arriva il mio "essere donna" a svalutarmi e farmi perdere terreno rispetto a un uomo. Preferirei ovviamente che vivessimo in un mondo perfettamente paritario (utopico!) , ma purtroppo non è così e perciò interviene, per ora, la correzione con le quote rosa.

    • @alessandromagnum9790
      @alessandromagnum9790 4 ปีที่แล้ว

      In ambito accademico sono gli uomini discriminati. Ogni facoltà umanistica è più dura per un uomo e l'accesso alle cattedre è più semplice per una donna che ha agevolazioni. Ogni cosa è da valutare caso per caso, se si fa di tutta l'erba un fascio e si ragiona per sentito dire si cade nell'estremismo.

  • @elvira8274
    @elvira8274 4 ปีที่แล้ว

    Ottimo video Wesa, il fatto che già dai primi secondi affermi che la maggioranza di autori uomini nella lista sia "problematica" è lo specchio della tua onestà intellettuale secondo me! Non ti sei nascosto dietro a un dito ed hai esposto in modo eccellente che ci sono evidentissime discriminazioni nell'editoria (come in moltissimi altri campi) e proprio da qui deriva la massiva presenza di autori uomini (sia nella tua lista che sugli scaffali delle librerie e biblioteche). A riprova di ciò, tempo fa ho letto che addirittura J.K. Rowling fu quasi costretta dalla casa editrice a pubblicare Harry Potter indicando solo le iniziali del nome per evitare fosse percepito il suo genere e che il libro fosse scritto da una donna esclusivamente per ragazzine. Ovviamente mi trovo d'accordo con te, le discriminazioni andrebbero combattute a monte, in politica: la responsabilità di risolvere tutto ciò non può gravare su di te, sui tuoi video o consigli letterari per ovvi motivi! Nel mio piccolo, per contrastare la discriminazione presente a monte cerco di informarmi su quali libri scritti da donne potrebbero interessarmi (visto che spessissimo rimangono nell'ombra) anche grazie a video su TH-cam incentrati proprio su questo. Tutto ciò senza operare una "discriminazione al contrario", priva di senso e deleteria. Per finire vorrei aggiungere che sarebbe scorretto consigliare dei libri che in realtà non si apprezzano appieno, solo perchè scritti da donne, (sarebbe disonesto, specie da parte tua che "influenzi" molte persone e ti senti giustamente investito di una grande responsabilità); d'altra parte, credo sia proficuo ampliare il proprio orizzonte considerando autori diversissimi tra loro e ciò non può che essere frutto di un lavoro di ricerca, viste le premesse discriminatorie presenti a monte in editoria. Solo così, a mio parere, si può creare il "ricco dibattito" a cui facevi riferimento anche all'interno delle proprie letture , partecipando all' "agone intersoggettivo dell'attribuzione dei significati" (= poesia) in un modo più vantaggioso per tutti, creando un proprio pensiero il più possibile privo di pre-giudizi (ed anche, si spera, meno influenzato da bias cognitivi).

  • @matteoa1017
    @matteoa1017 4 ปีที่แล้ว

    Vedendo il video mi è venuta in mente un'analisi che spesso faccio con me stesso.
    Premettendo che sono per le pari opportunità e che non credo che nessuna razza sia superiore ad un'altra (anche se sono convinto che ci siano disparità fisiche dovute all'adattamento ad un dato ambiente), mi sono reso conto che non riesco a leggere libri dove il protagonista ha le caratteristiche tipiche di africani e afroamericani. Non riscontrando questo problema con nessun'altra etnia, ma costatandolo nuovamente nel caso di protagonisti sfregiati, mi viene da credere che più di un caso di discriminazione razziale si tratti di discriminazione "estetica": ossia che nel caso in cui l'aspetto fisico del protagonista sia troppo lontano dai miei canoni di bellezza provo fastidio anche solo ad immaginarlo.
    Come si potrebbe definire ciò?

  • @sabrinatirabassi3529
    @sabrinatirabassi3529 3 ปีที่แล้ว

    Grazie per aver detto che non c'è una superiorità obbligatoria delle donne sugli uomini. Avevo cominciato a sentire opinioni di sinistra secondo le quali sembrava che Giorgia Meloni, poverina, fosse solo "misguided"...

  • @massimorcr5595
    @massimorcr5595 4 ปีที่แล้ว +28

    Questa cosa del voler vedere il sessismo ovunque e a tutti i costi sta sfuggendo di mano.

    • @fatherlux642
      @fatherlux642 4 ปีที่แล้ว

      Come radicalizzare le posizioni però nel modo sbagliato

    • @massimorcr5595
      @massimorcr5595 4 ปีที่แล้ว

      blue fusion È il tuo commento che dimostra il desiderio di negare l’evidenza. O ritieni che chi vede sessismo nella lista dei desideri di Wesa ha ragione?

    • @massimorcr5595
      @massimorcr5595 4 ปีที่แล้ว

      blue fusion ma neanche alla lontana si può vedere del sessismo in una lista dei desideri di quel tipo.
      E comunque ho contestualizzato molto più in largo. Ormai si vede sessismo ovunque, anche dove non c’è. Spesso è addirittura usato alla Rula che da del sessista a chiunque non sia d’accordo con lei, in qualunque argomento.

  • @beirutwifi3992
    @beirutwifi3992 4 ปีที่แล้ว +1

    Non è per fare polemica, ma credo sarebbe meglio che le persone dessero un po' meno importanza ai nomi degli autori dei libri e un po' più al contenuto degli stessi

  • @FingolfinEladar
    @FingolfinEladar 4 ปีที่แล้ว +2

    Be’ Wesa, non posso che essere d’accordo con te: la predominanza di opere maschili nei tuoi consigli (e credo che tutti noi saremmo nelle medesime condizioni) ritengo sia frutto di un’offerta letteraria biasata. Se su 100 opere pubblicate, stampate e messe in commercio appena 10 sono di autrici donne (a causa di pregiudizi negli editori o nel lettore medio, che tende magari a snobbare per principio prodotti di firma femminile) è normale che poi ce ne siano 9 di qualità di autori e 1 sola di un’autrice. Sarebbe sbagliato forzare i propri consigli a un 50:50 perché finiresti col consigliare libri femminili qualitativamente inferiori ad altri maschili, e non a causa di pregiudizi o altro, ma perché semplicemente sei costretto a scegliere opere di donne da un pool ridotto, obbligandoti a scendere a compromessi perché ti ritroverai, volente o nolente, a optare per opere ok ma che di per sé non ti hanno segnato particolarmente, quando invece tra i tanti scritti maschili a disposizione non avresti avuto problemi a trovarne di segnanti.
    Il problema sta proprio nelle pari opportunità a livello editoriale: non sono nell’ambiente quindi non parlo perché so, ma se c’è questa discrepanza è perché, secondo me, probabilmente una donna fatica molto di più a convincere un editore (e sì, anche il lettore medio) a pubblicare la propria opera, per il semplice fatto che è donna. È lì, a monte, come dici tu, che bisogna agire.
    Solo quando avremo sugli scaffali un’equa partizione di autori in base a genere e numero potremo consigliare, se privi di ogni pregiudizio, un pari numero di libri per ogni genere/etnia/religione/ecc..., senza essere disonesti intellettualmente.
    Poi, nel caso specifico della letteratura, si potrebbe aprire tutto un discorso legato alla pubblicazione dei libri, per cui magari le opere di qualità scritte da mani femminili ci sono eccome, sono più di quelle che crediamo, ma faticano proprio ad arrivare agli occhi o alle orecchie di un lettore che magari ama leggere ma non ne fa il suo lavoro o la sua vita. E non può certo essere solo colpa del lettore stesso se di quell’opera non ne ha mai sentito nemmeno parlare. La cosa comunque è ancora più triste, perché l’opera c’è, esiste, ma nessuno lo sa.
    Discorso davvero complesso, sia da analizzare sia, nel caso, da risolvere

  • @eleonoravinci2296
    @eleonoravinci2296 4 ปีที่แล้ว +1

    Sono d’accordo con te! Sulle quote rosa l’ho sempre pensato così, l’idea non mi fa impazzire perché come dici tu in un mondo ideale non dovrebbero esserci “obblighi” all’inserimento delle donne nel parlamento ad esempio, ma servono come contrasto alla discriminazione, come spinta o come aiuto alle donne per affermarsi.
    Grazie per il contenuto!

    • @fabiopalamara9989
      @fabiopalamara9989 4 ปีที่แล้ว

      Usare le quote rosa per contrastare la discriminazione è come usare il manganello per contrastare la violenza... Paro paro

    • @eleonoravinci2296
      @eleonoravinci2296 4 ปีที่แล้ว

      Fabio Palamara lo so forse mi sono espressa male, ma ripeto che il concetto delle quote rose di per se io non lo apprezzo! Sono d’accordo...però nella condizione odierna della società un minimo sono servite. È evidente che ci sono ancora molti passi in avanti da fare e non saranno le quote rose a permettercelo.

  • @gattospaziale8697
    @gattospaziale8697 4 ปีที่แล้ว +5

    Se voglio leggere saggistica o romanzi a firma femminile la devo cercare apposta, non me la serve la cultura italiana su un piatto d’argento. Quindi sono in definitiva autrici consigliate da terzi. Come spesso accade. Bisogna vedere chi frequenti😉
    Comunque non c’è alcuna necessità di dover consigliate libri di autrici forzatamente, le autrici non hanno bisogno di essere sponsorizzate perché donne, bensì essere lette.
    In soldoni: hai mai letto Maria Bellonci? Se ne non ti è mai capitato di leggerla, lei o altre autrici davvero famose (il 95% di autori rispetto ad autrici è parecchio), ciò si deve all’impostazione culturale in cui sei cresciuto, quindi la selezione la fai a monte ‘a tua insaputa’.
    Per “leggere di tutto” bisogna prima allenarsi, aprirsi alla varietà delle culture.

    • @gattospaziale8697
      @gattospaziale8697 4 ปีที่แล้ว +1

      viricida non si giudica una persona dalla sua collezione di dischi o dalla sua biblioteca, si trae spunto😉.
      Per risponderti: anche se tu guardassi la mia di biblioteca penseresti che ho una concezione bizzarra della storia della letteratura. Ma il problema che abbiamo tutti e tutte a monte è che siamo stati/e formati così. Qui siamo nati/e. Ce tocca. Saremmo maschilisti anche se non volessimo esserlo, perché una certa forma mentis abbiamo appreso ‘per nascita’. Non si rimane indenni da una cultura, essa ci condiziona per tutta l’esistenza, basti vedere quanta parte di incomunicabilità esiste fra culture differenti. A coronamento, concludo dicendo che non è nemmeno possibile liberarci dalla forma mentis ricevuta. Sarebbe bello essere ‘universali’ ma anche solo pensare di essere universali è un condizionamento culturale occidentale.
      Eccetera.
      Però qualcosa possiamo fare: spingere sul pedale. Possiamo arrivare ai limiti del nostro recinto culturale. Ci sono ampi margini di scorribanda.
      Ti faccio un esempio. Invece di scrittrici, metti al centro del discorso ‘scrittori sardi’. Succede che vai in libreria e sfogli volumi, e che uno che ti cattura l’attenzione abbia per autore Giovanni Ruiu. Tu non ci fai caso. In buona fede. La tua mente ha invece immagazzinato il dato (il cervello è moooolto veloce). Leggi la quarta di copertina e non ti convince, lo vorresti lasciare giù. Che si fa? Si compie un’operazione audace: lo si prende a prescindere. Si fa una forzatura. Lo si prende. (Nel caso, le biblioteche servono ad evitare di spendere soldi se poi l’autore/trice non ci piace.)
      Solo sperimentando ci si muove da una forma. La vita è nel movimento.

  • @luisacottura2752
    @luisacottura2752 3 ปีที่แล้ว +5

    Spero che lei non parli esclusivamente ai giovani, io non lo sono e non riesco a seguire tutti i temi che lei tratta.Ho trovato in ritardo questo video che ritengo interessante.Ho amiche e amici che conoscendo il mio amore per la lettura mi regalano libri.Mi sto chiedendo: perché quelli che ricevo dai maschi sono sempre scritti da uomini,invece dalle amiche ricevo libri scritti da donne,purtroppo molto leggeri da farmi pensare alle mie letture da adolescente?Perché i libri che più ricordo sono scritti da uomini?Perché quando inizio a leggere capisco al volo se l autore è di sesso maschile o no?Spero di essermi espressa bene ma il 22 settembre compio 85 anni,come vede per l ultimo giorno sono anch'io sotto il segno della Vergine!!Grazie mi fa molto piacere seguirla.

  • @eleonoraronc2191
    @eleonoraronc2191 4 ปีที่แล้ว +16

    Come donna mi trovo d’accordo: non vorrei avere riconoscimenti dovuti solo al fatto che sono l’unica donna in mezzo a una quasi totalità di uomini, alla luce di un periodo in cui c’è un certo tipo di lotta. Non sentirei di averlo meritato.
    D’altra parte è giusto anche il discorso della politica e delle quote rosa, in quanto uomo e donna sono biologicamente diversi e ci sono intere categorie costruite sul maschio e necessariamente serve ascoltare anche l’altra campana.
    Bel video!

    • @hexgraphica
      @hexgraphica 4 ปีที่แล้ว +8

      Ascoltare è la parola chiave. Prima delle quote rosa, vorrei in politica una rappresentanza perfettamente speculare dei ceti sociali della popolazione. Non è così? Forse è perché chi va in politica ascolta (o almeno dovrebbe farlo) i bisogni di ceti diversi da quello a cui appartiene.
      E le differenze tra due persone di ceto diverso sono infinitamente maggiori e più marcate che quelle tra due persone di genere diverso, per cui in politica si dovrebbe sì far in modo che tutti abbiano la stessa possibilità di accesso, ma non che ci sia una rappresentazione perfetta della composizione della popolazione, perché ciò non farebbe altro che spianare il percorso per alcuni, cioè coloro appartenenti alla categoria meno interessata alla politica, ma per legge ugualmente rappresentata (insomma, devono passare da un imbuto meno stretto).
      Piuttosto, mettiamo lo stesso impegno nel far sì che le femmine abbiano la stessa propensione dei maschi a dedicarsi al lavoro, e molte cose si risolveranno.
      (Per inciso, i contratti part-time volontari sono a maggioranza femminile in tutto il mondo occidentale, non perché costrette dal marito con una pistola alla testa, ma perché tra i due coniugi si decide che il marito è quello che lavora di più.)

    • @M_Marco
      @M_Marco 4 ปีที่แล้ว +1

      @@hexgraphica Bel commento, belle argomentazioni e riflessioni

    • @hyekerm
      @hyekerm 4 ปีที่แล้ว

      @@hexgraphica magari alcune donne vorrebbero lavorare ma c'è da badare ai bambini... E l'uomo non ridurrebbe mai il proprio orario di lavoro.. Ma x fortuna in alcuni paesi questo sta cambiando

    • @hexgraphica
      @hexgraphica 4 ปีที่แล้ว

      @@hyekerm complimenti per pensare solo ai desideri di carriera delle donne e non a quelli di genitorialità degli uomini :)

    • @coveredinthecolors8621
      @coveredinthecolors8621 4 ปีที่แล้ว

      @@hexgraphica le donne hanno anche una percentuale molto alta di part time involontario (20%). Diciamole tutte le cose ;)

  • @GsrItalia
    @GsrItalia 4 ปีที่แล้ว +1

    Pur apprezzando i 21 minuti di chiacchiere, capendo il ragionamento ed il flusso di pensiero... Mi è facile dire a posteriori:
    Persona: "Wesa, ma tu consigli quasi solo libri scritti da uomini".
    Wesa: "Hai ragione, ora che ci penso. La maggior parte dei libri che ho letto è scritto da uomini.
    Se mi piacerà un libro scritto da una donna, non avrò problemi nel consigliare pure quello".
    Poscritto: penso di essere sessista. Non mi comporto nello tesso modo con le donne piuttosto che con gli uomini, penso che essendo etero sia fisiologico. Credo anche di essere vittima degli stereotipi di genere... Per me è più familiare vedere un uomo con la chiave inglese in mano, piuttosto che una donna
    Però in Hillary Clinton presidente USA, in Kathryn Bigelow come regista e produttore, Samanta Cristoforetti come astronauta, qualsiasi pilota donna in F1, o banalmente... una donna che fa qualsiasi cosa "tradizionalmente" fatta da uomini sia perfettamente ok. Come un uomo che da' il biberon ad un bambino cercando di farlo addormentare, o che lotta impavido contro l'ultima piega bastarda della camicia che non si fa stirare :)

    • @lucacasassa2k10
      @lucacasassa2k10 4 ปีที่แล้ว +1

      Bravissimo, solo che non va molto di moda ammettere debolezze, vizi, difetti e mancanze.

    • @GsrItalia
      @GsrItalia 4 ปีที่แล้ว +1

      @@lucacasassa2k10 credo la chiamino ipocrisia.
      Una delle tante specialità della razza umana.

    • @spiritedaway9955
      @spiritedaway9955 4 ปีที่แล้ว

      La Clinton "ok" proprio no, visto che fortunatamente non l'ha voluta quasi nessuno e ha vinto Trump.

    • @GsrItalia
      @GsrItalia 4 ปีที่แล้ว +1

      @@spiritedaway9955 al contrario di Trump ha avuto una lunga carriera politica anche i posizioni di livello internazionale, quindi gli atteggiamenti rivedibili di Trump probabilmente non li avrebbe avuti.
      Poi.. carino il "quasi nessuno" relativo a tre milioni di voti in più ricevuti, ma a quasi 80 grandi elettori in meno.
      Uno dei puntu più controversi della Clinton è stato il suo atteggiamento sull'aborto, molto poco digerito da tanti conservatori.
      Ma al di là delle tue frasi, Hillary Clinton è stata la donna più vicina ad essere presidente USA che ricordo.
      Se non sarà lei una prossima, un presidente USA donna non mi creerà problemi.

  • @Mario-ch3lv
    @Mario-ch3lv 4 ปีที่แล้ว

    Le quote e gli aiuti a gruppi di persone non creano pari opportunità, solo criteri oggettivi e uguali per tutti di selezione lo fanno.
    Ad esempio perché a parità di condizioni salariali dovrei scegliere chi ha superato una selezione per volontà politica piuttosto che per capacità?
    Le quote danneggiano e sminuiscono quelle persone preparate che teoricamente vorrebbero aiutare e rendono meno efficiente l'intero sistema.

  • @PaoloSalasan
    @PaoloSalasan 4 ปีที่แล้ว +1

    In altre parole per te (e per me), a livello personale, la parità è un fatto talmente autoevidente che l'appartenenza di genere non ha bisogno di essere annoverato tra i criteri di giudizio di un'opera, di un libro, di una carriera politica, ecc., poiché ad essi non è in alcun modo correlata. Questo, però, ci crea l'imbarazzo di giustificare le nostre preferenze sulla base di un algoritmo che non ci appartiene, ma che esiste eccome nel mondo reale, in forma di discriminazione e pregiudizio, per non rischiare di sembrare schierati "dalla parte sbagliata". Ottimo video.

  • @claudiaatzori8499
    @claudiaatzori8499 4 ปีที่แล้ว +7

    Wesa non vorrei star là a sottolineare i nodi sul quale il tuo discorso funziona poco secondo me. Vorrei solo invitarti a riflettere sulla distanza, spesso sottovalutata, tra la discriminazione sessista dal punto di vista giuridico e la discriminazione sessista culturalmente interiorizzata. La prima pare essere superata, quantomeno in una metà del mondo; la seconda, più complessa e più annodata alle trame stesse del pensiero, è ben lontana dall'essere anche completamente compresa in ogni sua implicazione sociale. La libertà, soprattutto per chi si sente un/a progressista sta proprio nella consapevolezza di doversi in qualche modo imporre delle scelte non "naturali", intendendo per "naturali" quelle propensioni spontanee e irrazionali che ci spingono fuor di ragionamento a incuriosirci più per un prodotto culturale che per un altro. Il sessismo non discrimina per merito ma per genere. In altre parole il canovaccio culturale stesso ci sprona a considerare differentemente ciò che producono gli uomini o le donne. In un conatus anche mal digerito, prova a bilanciare la percentuale delle tue letture, assegna delle quote rosa, il pensiero genera pensiero. Se non leggi opere di donne è perché probabilmente di queste opere non si parla, su queste opere si riflette meno e generano meno rumore e alla radice c è un diverso accesso alle opportunità e non una differenza meritoria. E se non si genera pensiero è una coercizione e a ripetere.

    • @claudiaatzori8499
      @claudiaatzori8499 4 ปีที่แล้ว +4

      Penso che sia il classico ragionamento non scorretto ma comunque un ragionamento pigro. In sostanza dici "la parità di accesso alle opportunità non è mai esistita prima, ora esiste e recupererete il tempo perduto". Pare perfetto ma è ingenuo; se continuiamo senza, chiamiamolo "investimento culturale sulle quote rosa", anche forzoso, non ritieni che continueremo a tramandare una discriminazione di genere legata alla cultura che continueremo a ritenere nelle sue forme più alte essere stata prodotta quasi esclusivamente da uomini? Se acquistiamo per il 90% autori uomini e per il 10% autrici donne non pensi che gli editori vorranno pubblicare in quelle percentuali discriminando per genere e non per merito? Non vedi che si genera quella che chiamo coercizione a ripetere? Sociologicamente tenderemo in modo più o meno collettivo e inconscio a attribuire più valore alle opere degli uomini perché se ne parla di più, sono più lette o pubblicate ma la discriminante vive a monte e non a valle.

  • @leonardorossi4943
    @leonardorossi4943 4 ปีที่แล้ว +6

    Però Wesa, poichè il tuo giudizio non ha luogo nella scelta dei libri ma nella lettura e nel commento, non sarebbe affatto disonesto dal mio punto di vista se tu cercassi attivamente di proporci scrittrici donne, conscio del filtro culturale. Purchè ovviamente non si arrivi all’estremo opposto e che ciò che fai sia esplicito.
    Ho letto un commento che esprimeva un opinione simile e volevo aggiungermi.

  • @massimiliano181174
    @massimiliano181174 4 ปีที่แล้ว

    Tu fai così, consiglia Pierre Louÿs, tipo piccolo galateo erotico per giovani fanciulle, a proposito delle quote rosa, nello specifico nella politica visto le donne che ci sono per onestà andrebbero eliminate, poi andrebbero eliminati anche gli uomini, i cagnetti del mio vicino sarebbe un ottima alternativa. Tolto gli scherzi le opere van scelte indipendentemente da chi le ha scritte, la discriminazione è una forma mentis o cel'hai o non cel'hai già il fatto di voler combattere una discriminante fa del soggetto un discriminatore, si dovrebbe essere alieno all'atto stesso di base.

  • @Sofia-ss3iq
    @Sofia-ss3iq 4 ปีที่แล้ว +3

    Ciao! Un 50-50 non sarebbe giusto, né veritiero. Ma ogni tanto impegnarsi a cercare un libro scritto da una donna e leggerlo in quanto tale, secondo me sarebbe opportuno da parte di tutti i lettori. Questo non significa abbandonare gli autori uomini o rinunciare agli argomenti che prediligi solo perché scritti da autori (le autrici, specie nella saggistica, tendono ad affrontare sempre il tema della parità). Lo so, è uno sforzo, ma solo così si riconosce l'esistenza delle autrici donne nella storia della letteratura. Sforzandosi. Perché la disparità è troppa per sperare che ti capiti per caso tra le mani un buon libro scritto da una donna. Ti consiglio qualcosa: il secondo sesso, dalla parte delle bambine, il frutto della conoscenza, beyond the measure man. Quest'ultimo ti piacerebbe molto secondo me. Bel video, ciaoo

  • @francescorapisarda8243
    @francescorapisarda8243 4 ปีที่แล้ว +3

    Ma allora li fiji chi li fa?

  • @fabiolazzino9017
    @fabiolazzino9017 4 ปีที่แล้ว

    Spostiamoci in un ambito racchiuso temporalmente in tempi molto recenti, dove la gente per la quasi totalità si autoproduce (quindi giochi politici, equilibrii di potere, non dovrebbero esserci), in un ambito territoriale in cui non credo ci sia una significativa differenza nella possibilità di formarsi culturalmente fra uomini e donne, almeno negli ultimi decenni... insomma, parliamo di youtube Italia.
    Io seguo, prevalentemente: shy (attualità/politica), qdss (gaming), synergo-vitcorlaszlo(cinema), yotobi (intrattenimento), curiuss-link4universe-entropyforlife-zoosparkle-bressanini (scienza), odifreddi (i video sulla storia della matematica)... qualche video di creator donne l'ho visto... ma sarò al 99%-1%, anzi certamente "peggio".
    Sono un maschilista inconsapevole?

    • @東海-e8m
      @東海-e8m 4 ปีที่แล้ว

      Ti consiglio polynerdeia e beatrice mautino (fisica-matematica, cosmetologia e biotecnologie), Ary de Rizzo (arte), Cimdrp (non a tutti piace, è un personaggio un po' controverso ma esiste)...poi la prima youtuber alla quale penso quando mi si dice "youtuber donne" è Cliomakeup! XD. Se ti interessano i temi come la cucina e la cura della casa c'è "fatto in casa da benedetta".
      Un altro spazio youtube dove spopolano le donne sono i video asmr...

    • @東海-e8m
      @東海-e8m 4 ปีที่แล้ว +1

      Ma personalmente, più che essere un problema di bias sessisti, è un problema di ruoli di genere che condizionano le future scelte lavorative ed interessi degli adulti. È ovvio che se cresco i bambini insegnandogli che ci sono cose da maschi e cose da femmine, poi da adulti si avranno interessi differenti...i canali di youtuber donne ci sono, ma trattano di temi che generalmente sono più fruiti dal genere femminile...canali di trucco, moda (Irene's closett) ad esempio, ce ne sono a sfare... bisognerebbe lavorare in primis sull'educazione che diamo ai bambini, eliminando le distinzioni di genere e facendo fare a chi vuole quello che vuole...

    • @fabiolazzino9017
      @fabiolazzino9017 4 ปีที่แล้ว

      @@東海-e8m a me interessano quei temi che già seguo. Proverò le prime due che mi hai segnalato.

    • @東海-e8m
      @東海-e8m 4 ปีที่แล้ว

      @@fabiolazzino9017 anche fraffrogg, magari può rientrare sul campo dell'intrattenimento. Ognuno ha i suoi gusti per carità! Buona visione!

  • @valeriodilauro3877
    @valeriodilauro3877 4 ปีที่แล้ว

    Tutto il discorso che fa è cristallino, impeccabile e corretto. Bella spiegazione, davvero.

  • @alissaa95
    @alissaa95 4 ปีที่แล้ว +4

    Anche io, quando qualche anno fa mi resi conto che sugli scaffali della mia libreria erano presenti quasi solo autori uomini, feci il tuo stesso ragionamento. Che non me ne ero neanche accorta, che non avrei mai scelto di leggere un libro guardando il sesso dell'autore, che sarebbe stato discriminatorio. Certo è che la scelta personale delle letture viene spesso da influenze esterne (consigli, studi ecc), e poiché siamo in un mondo sessista che ha oscurato per secoli le capacità delle donne, il risultato è che la mia scelta sarà inconsciamente sessista. Ora, io non so dove sta la ragione e quale sia l'atteggiamento giusto, ma, nel dubbio, ho iniziato a leggere più autrici donne e ho trovato che la qualità delle mie letture sia migliorata, per varietà di stimoli o perché semplicemente ho scoperto opere molto interessanti che non avrei altrimenti letto perché poco valorizzate.

    • @alissaa95
      @alissaa95 4 ปีที่แล้ว +1

      A questo punto, per le letture su twitch, io propongo il racconto "La lotteria" di Shirley Jackson, o qualcosa di recente come il racconto "Sardine" (no, non quelle) di Kristen Roupenian.

  • @Design____ByS
    @Design____ByS 4 ปีที่แล้ว +2

    D'accordo su quasi tutto. L'unica cosa che hai tralasciato secondo me è che gli ostacoli non ci sono solo all'inizio (opportunità) e poi ad opera compiuta siamo tutti uguali. Il tuo 95% è sicuramente frutto in larga parte di una mancanza di opportunità a monte, ma c'è anche un problema di credibilità a valle, per la quale le opere a firma femminile vengono trascurate e considerate meno credibili o meno importanti. Il risultato è che vengono pubblicate meno, citate meno, inserite meno nei programmi scolastici e quindi, a te non arrivano anche se sono state scritte e magari hanno lo stesso valore a livello di contenuti. Ora, dovresti fare lo sforzo di andartene a cercare? Io lo farei per ovvi motivi, ad esempio da artista se devo scegliere di citare Caravaggio o Gentileschi, cito Gentileschi, ma a me conviene prendere questa posizione in quanto donna. Tu lo dovresti fare? Boh anche no, forse l'assenza di maschilismo è sufficiente :)

  • @CosimoZatti
    @CosimoZatti 4 ปีที่แล้ว

    davvero interessante

  • @paolocarl.8205
    @paolocarl.8205 4 ปีที่แล้ว +2

    secondo me c'è anche un discorso di identificazione, perlomeno credo valga per molte persone. Ovviamente anche se vai a chiedere a delle ragazze buona parte dei loro scrittori preferiti saranno uomini, e il contrario accade molto meno spesso se vai a interpellare ad un lettore maschio qualsiasi. Però è anche vero che, nella ricerca dei nostri modelli siamo più orientati verso persone simili a noi per sesso, etnia, provenienza etc. ma semplicemente perchè probabilmente vuol dire esperienze, traumi ed educazione simili. Quindi probabilmente una donna, anche se non particolarmente partecipe di idee e movimenti attivisti, probabilmente leggerà in proporzione più romanzi, e probabilmente anche saggi, di donne.

  • @marcusgaudium
    @marcusgaudium 4 ปีที่แล้ว +1

    Sono un lettore di fantascienza. Anni fa provai a leggere due romanzi scritti da autrici. Mollai dopo poche pagine. Era la narrazione incentrata da subito intorno all'ego dei personaggi, piuttosto che agli eventi o la situazione, che provocò il mio scarso gradimento delle opere. Non ho avuto sufficiente pazienza o soffro di gusti sessisti ?

  • @thatdundee33
    @thatdundee33 4 ปีที่แล้ว +1

    Sono d'accordo in toto, però per me le quote rosa sono una porcheria.

  • @ibantobscuri
    @ibantobscuri 4 ปีที่แล้ว +4

    Il ragionamento è assolutamente corretto. Ma non concordo con la "strategia". Se il 95% dei libri consigliati è di autori e solo il 5% di autrici, non è solo un problema di qualità. E' palese che nel panorama di saggistica e di narrativa le opere di qualità siano in proporzioni ben diverse.
    Quel che farei io, aldilà di cominciare a leggere più autrici (perché di interessanti ve n'è tantissime), è darsi questo metro di giudizio: a parità di qualità consigliare un libro di un'autrice. Perché questo aiuta praticamente anche nel punto in cui vogliamo migliorare ovvero la situazione dei blocchi di partenza.

  • @ultimatejager4058
    @ultimatejager4058 4 ปีที่แล้ว +8

    La storia della filosofia va di pari passo con la storia dell'uomo: le prime filosofe donne ad affermarsi sono venute fuori nel periodo dei primi sentimenti di parità che hanno caratterizzato l'occidente. Quindi è naturale che la stragrande maggioranza dei filosofi ad aggi esistiti siano uomini, questo anche per via del fatto che spesso i filosofi erano persone acculturate e istruite e certi livelli di istruzione, vuoi per veri e propri divieti, vuoi per un certo stigma sociale, sono stati per molto tempo irraggiungibili dalle donne.
    Aggiungiamo il fatto che un filosofo viene riconosciuto in modo serio quasi sempre dopo la sua morte, quindi è difficile che oggi si sia già affermata una donna che ha iniziato a fare filosofia nel periodo (molto recente) in cui è iniziata ad esserci una vera parità tra uomo e donna.
    Per lo stesso motivo per cui i professori universitari o i politici sono per la maggior parte uomini, ci stiamo tirando dietro ancora le classi di due o tre generazioni fa, quando la situazione paritaria era profondamente diversa. Per vedere i frutti della parità odierna dovremo aspettare per lo meno il prossimo grande cambio generazionale in tutti questi ambiti.

    • @M_Marco
      @M_Marco 4 ปีที่แล้ว +1

      Tutto molto vero anche se ancora alla base ci sono molte distinzioni. C'è ancora molta differenza in termini numerici tra studenti e studentesse in facoltà scientifiche e umanistiche

    • @ultimatejager4058
      @ultimatejager4058 4 ปีที่แล้ว

      LetteraNumero siamo praticamente ancora agli inizi del periodo di vera parità (giuridica). È naturale che ci portiamo dietro ancora qualche strascico di ciò che ha lasciato il sessismo del passato. Ciò detto, bisogna anche notare come la tendenza sia verso una parità sempre maggiore col passare del tempo. Ci vorrà ancora molto prima di arrivare a un fisiologico 50-50; tenendo comunque conto che non è necessariamente quello che determina una vera parità, bisogna stare ad analizzare le motivazioni delle scelte di ogni singolo individuo in ogni ambito. La cosa migliore e più virtuosa che possiamo fare per accelerare questa tendenza è creare informazione, combattere e condannare ogni forma di discriminazione, ma soprattutto evitare di tirare fuori la questione del genere in ogni singolo argomento. Il modo più efficace per combattere un pregiudizio stupido è normalizzare l'elemento che viene discriminato, e per farlo bisogna semplicemente far sì che non diventi mai qualcosa di rilevante in nessun contesto (tranne in quelli in cui ha senso, ad esempio quello medico). Anche per questo nutro profondi dubbi sull'effettiva utilità pragmatica delle quote rosa, che comunque trovo estremamente ingiuste e sbagliate.

    • @peppinobenincasa
      @peppinobenincasa 4 ปีที่แล้ว

      Le donne intellettuali dell'epoca antica e quella medievale sono spesso ingiustamente poco ricordate

  • @maucar6170
    @maucar6170 4 ปีที่แล้ว +11

    In linea teorica sono totalmente d'accordo, tra l'altro penso che il sistema patriarcale abbia imposto da sempre una presenza maschile superiore a quella femminile in tutti i campi, compreso in quello artistico, perciò è quasi fisiologico che si legga di più firme maschili. Detto ciò, dal mio punto di vista l'appartenenza ad un ceto o un gruppo sociale discriminato non è del tutto irrilevante quando si tratta di valutare il merito, perché partire con pesi sulla schiena in un 100 metri e riuscire comunque ad arrivare al traguardo prima di quelli che i pesi non li hanno, credo sia un elemento da tenere in considerazione. E nel caso specifico, magari approfondire la letteratura di produzione femminile potrebbe essere interessante, magari servirà a scoprire punti di vista diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati, possibilmente senza scadere nel fanatismo.

    • @hexgraphica
      @hexgraphica 4 ปีที่แล้ว

      Lui consiglia le opere, o eventualmente gli autori in base alle opere. Altrimenti dovrebbe consigliare maggiormente autori maschi che hanno avuto una vita difficile, pochi soldi, poche possibilità, etc.

    • @maucar6170
      @maucar6170 4 ปีที่แล้ว

      @@stefanobordo9416 però se ci pensi è probabile che il contenuto sia di alto livello se, nonostante le discriminazioni, l'opera raggiunge un certo livello di diffusione. Ovviamente bisogna sempre giudicare caso per caso, non intendo trarre regole universali ahahaha

    • @maucar6170
      @maucar6170 4 ปีที่แล้ว +1

      @@hexgraphica assolutamente , ragionavo in generale

  • @setnaforse
    @setnaforse 4 ปีที่แล้ว +3

    Wesaaa fai i podcast su spotify, mannag

  • @natsumiao
    @natsumiao 4 ปีที่แล้ว +5

    Questo video è una triste occasione mancata.
    Sarebbe stato interessante se a un'osservazione legittima, posta a quanto ho capito con garbo, fosse seguita una risposta seria e ragionata, un'analisi del personale e del contesto. Wesa non passerebbe per sessista neanche se si impegnasse, ma questo non vuol dire che una sproporzione così estrema non abbia motivazioni sessiste. Un 95% di autori uomini è evidenza di una sproporzione estrema che deve voler dire qualcosa. Magari che vengono pubblicati pochi saggi sugli argomenti che interessano a Wesa, o che questi titoli vengano venduti come indirizzati a un pubblico femminile. Senza un'analisi bibliografica ci tocca rimanere nel mistero. Ma quel 95% qualcosa deve voler dire, e la reazione di Wesa ad alzare le mani senza mettersi in dubbio neanche per un secondo, senza neanche pensare che un meccanismo potrebbe essersi inceppato nella filiera editoriale, boh, è sinceramente sconfortante. Dove vogliamo andare, se appena qualcuno alza la mano per fare presente una disparità evidentissima, manco ci guardiamo in faccia per vedere se ha ragione?

    • @norimbergus825
      @norimbergus825 4 ปีที่แล้ว +3

      Ma in realtà ha semplicemente affrontato un altro tema: è giusto consigliare qualcosa sulla base del genere sessuale di chi l'ha prodotta?
      Se si fosse messo a parlare sul perché noi tutti leggiamo prevalentemente autori maschili o sarebbe uscito un video lunghissimo (Cosa che non avrebbe senso visto che i temi sono due diversi, tanto vale farne due), oppure sarebbe uscito un video molto meno esaustivo (tra l'altro potrebbe non averlo fatto per onestà intellettuale, metti che semplicemente non è convinto di poter avere idee illuminanti sul tema).

    • @natsumiao
      @natsumiao 4 ปีที่แล้ว

      @@norimbergus825 Eh, è anche quella la mia critica. Invece di affrontare la questione di petto, trovo che si sia quasi rifugiato in un argomento più semplice, in un assoluto meno contestabile. Ovvio che siamo tutti d'accordo sull'ingiustizia di giudicare un'opera a seconda del genere di chi l'ha prodotta, ma quel 95% rimane, non è stato soppesato e discusso nelle sue ragioni. In questo video Wesa non ha scoperto nulla che non sapesse già, idem - trovo - chi l'ha guardato. E per me questo è un peccato.

    • @norimbergus825
      @norimbergus825 4 ปีที่แล้ว

      @@natsumiao Mh, non mi sembra che chiunque lo abbia guardato non abbia imparato qualcosa che sapesse già.
      Comunque decide lui che tematiche affrontare e onestamente non capisco il senso di criticare queste sue scelte, ad esempio io non seguo il basket o i videogiochi (di cui parla spesso in video) ma non gli chiederei di affrontare altri temi proprio perché la decisione è sua e probabilmente parla di qualcosa solo se ritiene di poter apportare un pensiero interessante, casomai lo potrei criticare nel merito di quello che dice nei video. Secondo me il motivo per cui ti dispiace che non abbia parlato delle ragioni che hanno portato più uomini che donne a diventare autori "importanti" sia perché pensi che ci sia andato vicino, ma non è così: Wesa ha (come fa in quasi tutti i video) lanciato un suo pensiero (solo uno), forse addirittura riassumibile in due frasi, ma argomentandolo, ponendo tesi, antitesi e risposta all'antitesi, non è poco né scontato visto che nei commenti si sta generando discussione. Anche perché per poter parlare del maschilismo nella letteratura (con cause, effetti ed evoluzione) ci vogliono basi di sociologia abbastanza solide; penso che in questo video spieghi il perché non parli di temi come questi: th-cam.com/video/nmYTrhwJKkg/w-d-xo.html

  • @claudiozanardi201
    @claudiozanardi201 4 ปีที่แล้ว

    tutto chiarissimo, ma il pregiudizio è un collante, per conformismo, si passa a l’ideologia (gender, no-binary, etc...) e si entra nella slittante questione delle nuove fedi. per me questo è urgente chiarire. negli USA si avverte di più, e ha tutta l’aria di un rigurgito del senso di colpa... puó essere che da paese cattolico abbiamo sviluppato un po’ di immunità? che ne pensi?

  • @moxiemik
    @moxiemik 4 ปีที่แล้ว

    Ciao Wesa, Quindi la discriminante sul dove intervenire con l'"obbligo" alla quote rose è la liberta d'accesso? Ma in libreria quanti libri di autori maschi e quanti di autrice femmine ci sono?

  • @chiaracarera3535
    @chiaracarera3535 4 ปีที่แล้ว +3

    Spunto di riflessione interessante e (come al solito) esposto con intelligenza e garbo. Sono d'accordo su molto, ma volevo sottoporti una piccola questione: chi ha sollevato la questione del "Non ci sono firme al femminile tra i tuoi consigli" non l'ha fatto guardando la tua personale libreria di casa (dove tu sei effettivamente solo l'utente finale e giudicante) ma una vetrina che tu esponi ad un pubblico. In questo caso specifico, e solo in questo, tu potresti -invertendo il ragionamento- essere effettivamente a capo di una piccola catena. Non sei più solo colui che giudica la qualità del prodotto, ma anche chi lo sottopone al giudizio degli altri. Chi lo fa conoscere, includendolo nelle altrui conoscenze. In questo senso forse sarebbe bello inserire qualche firma in più al femminile che davvero ti sia piaciuta, per invertire un circolo molto piccolo, spezzare una catena sottile sottile, ma se tu puoi insomma, perchè no? Insomma, potresti sentirti all'inizio e non alla fine!

    • @lucabonzani9407
      @lucabonzani9407 4 ปีที่แล้ว

      Ma hai capito il senso del video? È una questione di onestà intellettuale, una questione di concetto... Non è il discorso di qualche libro in più

    • @chiaracarera3535
      @chiaracarera3535 4 ปีที่แล้ว

      @@lucabonzani9407 Ho ascoltato e cercato di capire, poi ho elaborato e fatto una riflessione. In ogni caso non essere così aggressivo che mi fai rimanere male :)

  • @valeriomazzocchi596
    @valeriomazzocchi596 4 ปีที่แล้ว

    Ciao wesa, giudicare un'opera letterale dal genere dell'autore a parere mio equivale letteralmente a giudicare un libro dalla copertina, o meglio, dal nome scritto sulla copertina, criterio talmente tanto sbagliato che ne è stato coniato un detto, appunto "Non giudicare un libro dalla copertina", ma questo lo saprai meglio di me, ciò che importa veramente è il contenuto come dici tu! Riguardo alla tua affermazione circa le uguali possibilità di partenza non posso che trovarmi d'accordo, specialmente dal momento in cui è un principio base del diritto costituzionale e pilastro dello Stato di Diritto quale è il nostro paese, si tratta di egualgianza sostanziale e l'unico modo per far sì che questa sia applicata è il supporto da parte delle istituzioni del quale ne è figlia la mobilità sociale che è quel fenomeno secondo il quale un soggetto riesce a migliorare la propria condizione socio-economica rispetto a quella di partenza, cioè quella di nascita; qui secondo me nascono i primi problemi in quanto essendo questo un principio relativamente giovane rispetto alla storia della letteratura, nel suo senso generale, sempre come dici tu l'impossibilità del mondo femminile ad emergere all'interno della letteratura provoca una inequivocabile maggiore presenza (fino ad un certo punto storico) di opere prettamente maschili, di conseguenza tu come anche io e tutti noi potremmo definirci come "vittime" di un maschilismo duro come quello che è stato in passato solo che credo che il chiamare o fuori solo perché vittime possa tramutarsi in un lavarsene le mani, e quanto è giusto tale approccio? Io la penso come te però ragioanndo mi è venuta in mente questa questione ed è una bella gatta da pelare.
    Ritornando alla mobilità sociale ritengo che già sia difficile per le istituzioni porre rimedio a tutte le situazioni di disparità fondamentali prima fra tutte la povertà quindi alla luce di ciò è ancor più difficile sanare le disparità non super prioritarie quali genere etnia ecc ecc come categorie a se stanti.
    Spero di aver scritto nella maniera più comprensibile possibile e di aver almeno reso l'idea di quale sia il mio pensiero.
    Fai ottimi video! Continua così

    • @valeriomazzocchi596
      @valeriomazzocchi596 4 ปีที่แล้ว

      Preciso solo una cosa, la dignità dell'uomo nella sua interezza nasce con la dichiarazione dei diritto fondamentali dell'uomo e del cittadino e conseguente rivoluzione francese (1789) li si ha lottato per un eguaglianza generica a prescindere dal maschio e dalla femmina, e come sempre prima si passa dal generale (dignità umana) e poi al particolare (parità tra sessi, etnie, credenze, usi e costumi, ecc...) Solo che questi sono passaggi insiti nella storia dell'uomo e quando si parla in questi termini si sà si tratta di tanti tanti tanti anni, ora ci stiamo ancora lavorando

  • @dagliocchibui
    @dagliocchibui 4 ปีที่แล้ว +18

    Noto che la sezione commenti sta già diventando aggressione a qualsiasi commento evidentemente percepito come “da feminazi”. Fa tristezza.

    • @norimbergus825
      @norimbergus825 4 ปีที่แล้ว +3

      Guarda ero sinceramente curioso di vedere cosa ti avessero scritto ed ho cercato il tuo commento, mi dispiace dirtelo ma nessuno è stato aggressivo, ti hanno solo fatto dei commenti di critica al tuo, facendoti notare (secondo me giustamente) che il sesso dell'autore non dovrebbe essere preso minimamente in considerazione nel scegliere che libri consigliare (come appunto dice anche Wesa). Mi spiace dirtelo ma se vuoi iniziare una discussione devi saper accettare le critiche, senza farle passare come commenti aggressivi.

    • @dagliocchibui
      @dagliocchibui 4 ปีที่แล้ว

      Stefano Bordo
      Evidentemente tu e altri avete problemi di comprensione del testo :) perché mi sono sentita dire che non ho niente da dire è che la mia era polemica sterile. Ma d’altronde anche tu ti esprimi con un tono sottilmente aggressivo. La lingua è fatta di implicazioni e sottotesto, almeno quanto di parole.

    • @dagliocchibui
      @dagliocchibui 4 ปีที่แล้ว

      Un po' una quercia, un po' un pino io invece sono convinta che il sesso degli autori sia da prendere in considerazione, almeno quando si decide di progettare un’antologia. È importante, importantissimo.

    • @dagliocchibui
      @dagliocchibui 4 ปีที่แล้ว +1

      Stefano Bordo immagini male. Sono anni e anni che lotto per spiegare cose che ormai mi sembrano così basilari che non ho voglia di applicarmi con chi in poche parole mi ha già fatto capire di avere occhi e orecchie serrati. Mi spiace, mi rendo conto che a qualcuno possa sembrare una comoda via di uscita, ma pazienza. A me interessava scrivere a Wesa, più che altro, e mi pareva di averlo fatto in modo molto rispettoso ed educato.

    • @norimbergus825
      @norimbergus825 4 ปีที่แล้ว +1

      @@dagliocchibui Il sesso dell'autore può essere importante per contestualizzare e analizzare l'opera ma non dovrebbe alcuna rilevanza nel decidere se valga la pena consigliarla a qualcun'altro.

  • @Perseo1984a
    @Perseo1984a 4 ปีที่แล้ว

    20 minuti di discorso e mi sono innamorato ✌

  • @giuliobragagnolo5628
    @giuliobragagnolo5628 4 ปีที่แล้ว

    Io senza voler scadere in bigottismo, mi direte poi voi come e dove sbaglio, vorrei peró porre attenzione, facendo un assurdo, rispetto alle quote rosa. Capisco e per certi versi posso anche essere daccordo con la necessità di imporle come utile discriminazione, sempre ovviamente in vista a modifiche di contesto che dovranno(ma non sono, per lo meno per ora) messe in essere. Peró a questo punto non bisognerebbe mettere delle quote"""""etniche" "" "dopo tutto si contano nella pop italiana cintinaia di migliaia se non milioni di cittadini che hanno origini, anche di seconda o terza generazione, altre rispetto a quellr italiane.Ora per restare sui numeri facciamo che il problema della discriminazione femminile conta una rapporto 50-50tra la popolazione rispetto al 90 10 di quello degli etnicamente diversi(per me no, ma volgarmente percepiti tali),facciamo di chiudere un occhio sul discorso consensi che questi rapporti tirano in ballo ed arriviamo al punto. Vistonil discorso sulle pari opportunita e di sensibilizzazione che come tutto il reato del video sposo senza voler rifare un compendio di tutto... Non sarebbe a questo punto utile fare delle quote "" "etniche""" per sensivilizzare al grave problema raziale che si ha in italia, visto che sarebbe a quel punto poi volendosi allineare alla logica di modivica del contesto necessario offrire le pari opportunità anche a questi che risultano mrginalizzati e di fatto ghettizzati in classi sociali basse.
    Mi rendo conto del roblema elettorale e dello sfasamento dei rapporti, mi rendo conto che sia quasi una provocazione, senza intenzioni polemiche ovviamente, ma dove e perche sarebbe sbagliato farlo?
    Grazie per l attenzione
    E senz altro grazie wesa, ammiro (anche se non commento quasi mai, sorry) quello che fai e lo spirito critico che insegnigrazie a video come questi, davvero

  • @alessandrodeangelis6842
    @alessandrodeangelis6842 4 ปีที่แล้ว +11

    Erano diversi video che non dicevi “agone intersoggettivo dell’attribuzione dei significati”. È come tornare a casa 😂

  • @lisacolatore1388
    @lisacolatore1388 4 ปีที่แล้ว +4

    Il punto è che una persona deve consigliare un libro in base al suo valore e chiaramente dopo averlo letto. Se tu per x ragioni hai letto/ti sono piaciuti molti più libri di uomini è giusto che li consigli maggiormente.
    Scegliere un libro in base al tuo gusto è parità, anche se in questo la lancetta pende verso un sesso o l'altro.
    Scegliere di consigliare un libro perché l'ha scritto una donna è sessismo, stai scegliendo un libro in base al sesso. Ed è sessismo negativo sia verso un maschio che magari meritava di più di essere in quella data lista sia verso una femmina che non è lì per merito ma solo in quanto donna.

    • @joebalgas1854
      @joebalgas1854 4 ปีที่แล้ว

      Completamente d'accordo con te Lisa

  • @pabloski_exe
    @pabloski_exe 4 ปีที่แล้ว +2

    Ciao Wesa! Ho trovato molto interessante il tuo punto di vista in merito alle pari opportunità, che reputo l'obiettivo primo per la PARITÀ dei diritti e dei doveri. Ma la mia riflessione è associata più alla questione dell'onestà personale. Siamo ancora liberi di avere una nostra onestà personale? O dobbiamo forzatamente annientarci in una (dis)onestà collettiva? È ovviamente più facile e comodo "unirsi al coro" senza esporsi, ma questo porta a percepire una depersonalizzazione che personalmente mi spaventa molto. Ottimo video come sempre!

  • @giuliopasini4757
    @giuliopasini4757 4 ปีที่แล้ว +1

    Totalmente d'accordo con Wesa. Non mi sono mai preoccupato del fatto che un libro che mi ispira, intriga, attira come possibile lettura, sia stato scritto da un uomo o da una donna.
    Deve trattare un argomento che mi interessi o che io voglia approfondire.
    Non dev'essere stato massacrato all'unanimità da chiunque ne abbia scritto o parlato, perché molto probabilmente non si rivelerebbe un buon utilizzo del mio tempo libero. Che non è neanche tanto, lavorando 8h al giorno, 5 giorni a settimana.
    Tutto qui.
    Esistono immensi scrittori e pessimi scrittori.
    Esistono grandissime scrittrici e scrittrici imbarazzanti.
    Questo è quanto.
    È un peccato che meccanismi più o meno inconsci creino discriminazione di genere, anche nel mondo della letteratura.

  • @Photo_Cyclist
    @Photo_Cyclist 4 ปีที่แล้ว +1

    Non ricordo dove, avevo letto di un professore di storia moderna che è stato licenziato in un'università americana per aver detto la N-word mentre spiegava il passato schiavista americano. Ovviamente, era bianco.
    Una studentessa Erasmus tedesca a lezione, dopo che il professore aveva consigliato un'etnografia di Torino scritta da antropologi e sociologi torinesi, ha fatto un intervento in cui diceva che la lista dei contributori alla raccolta non era abbastanza rappresentativa, sostanzialmente pre-giudicando l'opera in base a una lista di cognomi, sin troppo italiani. A nulla è valsa la risposta del professore, che riconosceva il problema e che sostanzialmente diceva "i nuovi antropologi immigrati di seconda generazione stanno frequentando _ora_ l'università. Gli autori che scrivono oggi, nel nostro campo, sono ancora principalmente italiani. Che dobbiamo fare? Gli impediamo di pubblicare? Non li leggiamo? Non li consigliamo?"
    Se facessi un discorso del genere in America, oggi, a una qualsiasi platea universitaria verresti scannato vivo e il giorno dopo verresti associato ai soliti piagnoni dell'alt-right come Ben Shapiro e compagnia cantante. La lotta al pregiudizio sta diventando in ambiente americano (e noi raccogliamo a piene mani da loro) un ennesimo pregiudizio, una quota che va sempre più frammentandosi passando da donne, minoranze etniche, orientamenti sessuali e disabilità, in un _ovvio_ intersezionalismo che oggi viene tanto sbandierato come nuova fantasmagorica scoperta ma che in scienze sociali è stato il pane da minimo un secolo. Qualcosa di così variegato per definizione, che resta impossibile da imbrigliare legalmente, a meno di non scadere in spaccamenti di capello ridicoli ed esasperazioni di singoli aspetti individuali che rasentano il riduzionismo.
    Condivido con te che il giudizio su di un'opera, qualsiasi opera, debba rimanere intimamente individuale e, soprattutto, a posteriori.

  • @alessandromagnum9790
    @alessandromagnum9790 4 ปีที่แล้ว

    Dare visibilità, premi e quant'altro a qualcuno perchè donna è appunto sessismo non lotta per la parità! Questi SJW sono così presi dalla lotta da dimenticarsi logica e fatti, condizionati anche dall'ipocrisia di Hollywood e dei media tradizionali, non capendo che un attore non è una fonte autorevole ma solo una persona famosa con spesso problemi. E maschio/bianco/etero = nessun diritto di parola è la cosa più sessista, razzista e omofoba che un sjw possa dire, perchè se da un lato all'inizio non ha lo stesso peso del discriminare i discriminati alla lunga (già adesso ormai dati i 2 pesi 2 misure in ogni ambito) rende discriminati allo stesso modo se non peggio data la legittimazione di questa discriminazione. La giustizia è onesta, parità vera, rispetto verso tutti in egual misura, invece discriminare in modo fazioso in base alla categoria è l'opposto della giustizia e non può portare ad alcun risultato se non l'anomia di una legge non più uguale per tutti! I ragionamenti tribali portano solo violenza....

  • @erikacortese9055
    @erikacortese9055 4 ปีที่แล้ว +6

    Sinceramente credo che dire "se scegliessi appositamente libri scritti da donne non sarei intellettualmente onesto" sia un modo un po' semplicistico di affrontare la questione. È lo stesso che dire che le quote rosa o la percentuale fissata da parte degli enti di ricerca per promuovere l'accesso delle donne in accademia siano fare sessismo al contrario. Non è assolutamente così. Perché lo scegliere una lettura di un autore uomo piuttosto che una di un autrice donna viene da un bias cognitivo inconscio che abbiamo. È così e farci caso è il minimo che possiamo fare.

    • @fabiopalamara9989
      @fabiopalamara9989 4 ปีที่แล้ว

      E come dovrebbe affrontare la questione? Noi come utilizzatori finali dobbiamo essere liberi di scegliere quello che ci piace.. se vado al ristorante non me ne frega sapere se chi cucina è una cuoca o un cuoco.. o se sia bianco nero o cinese.. dover fare delle forzature anche a questo livello mi sembra oltremodo esagerato

    • @erikacortese9055
      @erikacortese9055 4 ปีที่แล้ว

      @@fabiopalamara9989 non sto criticando il fatto che lui non legga o non abbia letto molte autrici donne. Ho solo detto che il problema è molto più complesso di così... Io stessa quando ero all' università rendevo a prediligere le lezioni dei professiori uomini che nel mio campo la fanno da padrone, perché una parte del mio cervello mi diceva che loro fossero più autorevoli e preparati delle professoresse donne. È un problema di esempi che ci sono stati forniti, siccome vediamo poche donne nel campo scientifico siamo portati a pensare che se è così è perché non sono abbastanza brave. Fare attenzione alle disparità di numero e voler se vuoi attuare delle misure "forzate" per riequilibrare le cose NON È FARE SESSISMO AL CONTRARIO. Questa è l'unica cosa che ci tenevo a fare presente. Non è una critica a lui come persona, che ammiro e stimo molto, quanto a questo comune modo di voltarci dall'altra parte perché comunque se il mondo è sessista non è colpa nostra

    • @fabiopalamara9989
      @fabiopalamara9989 4 ปีที่แล้ว

      @@erikacortese9055 Il problema è complesso.. infatti... Si è partiti da una situazione in cui la donna doveva procreare e occuparsi della cura della casa e della prole.. l'uomo essendo mediamente più forte fisicamente era destinato alle mansioni che richiedevano fatica fisica quali la caccia/lavoro/agricoltura...questo ha fatto sì che i maschi da sempre venissero utilizzati per i compiti "rischiosi" in senso lato..questa attitudine al rischio è la chiave del "successo" senza dubbio ma anche del fallimento.. nella storia sono rimasti tanti uomini di successo.. e ovviamente dei fallimenti non se ne sente parlare... Non solo le donne sono vittima di questo retaggio culturale.. spesso alcuni uomini vengono etichettati come falliti mentre le donne praticamente mai.. la società impone di "avere le palle".. solo agli uomini, le donne "con le palle" esistono ma non è un requisito fondamentale ma una virtù

    • @erikacortese9055
      @erikacortese9055 4 ปีที่แล้ว

      @@fabiopalamara9989 ma infatti il femmismo non serve solo alle donne ma significa ridare dignità al femminile, a tutti quelle caratteristiche notoriamente e storicamente femminili che sono la sensibilità, l'emotività, il voler prendersi cura della famiglia ecc. Anche gli uomini possiedono queste qualità ma devono quasi vergognarsene, perché se un uomo vuole rimanere a casa a badare i figli viene chiamato mammo (e non padre, che sarebbe la cosa più naturale). Ridare dignità al femminile libererebbe gli uomini dal giogo del machismo ad ogni conto e dal ruolo che ha dovuto assumere per migliaia di anni

  • @arianna8974
    @arianna8974 4 ปีที่แล้ว +2

    Ma partendo dal presupposto che esistono libri di uguale valore scritti da donne ma che sono di minor risonanza e anche in minor quantità, non sarebbe intellettualmente più onesto cercare questi libri per dare poi un parere imparziale a riguardo?( Più che altro visto il lavoro che fai che ti dà una certa visibilità). Se un prodotto subisce una discriminazione in partenza solo per il fatto di essere fatto da una minoranza ( come poteva essere il blues) non sarebbe stato più onesto intellettualmente per una figura di rilievo (in questo caso esperto di musica) ascoltarlo per poi dire lo apprezzo o meno invece che dire "eh ma la radio passa solo rock...non ho niente contro il blues ma se non lo passa la radio io che devo fare"