Sarei davvero estremamente interessato (e credo non solo io) a vedere un confronto sulla questione ucraina tra Parsi e Romano Prodi. Sono persone estremamente consapevoli e con delle conoscenze strabordanti, ma che affrontano la discussione in modo estremamente pragmatico, comprensibile e puntuale. Quindi su posizioni opposte mi aspetterei un dibattito interessantissimo. Ovviamente ottima live come sempre. Oppure Filippo Andreatta e Parsi
Se il tema è "Ucraina", io continuerei a volere un dibattito costruttivo tra chi pensa all'interesse degli europei, dell'economia europea e dei popoli europei e chi pensa all'interesse degli angloamericani in Ucraina. Temo di notare sempre più di frequente che sono interessi in contrapposizione. Cosa sarà dell'Europa, politicamente ed economicamente, dopo il conflitto Ru-Ua? Cosa sarà dell'Ucraina dopo il conflitto, economicamente, politicamente e territorialmente? Cosa sarà degli ucraini dopo il conflitto, sia quelli che resteranno in Ucraina sia quelli all'estero (Europa e Russia)? La questione è questa e fare dibattiti tra gli ultras per Kiev ed altri ultras per Kiev non serve a niente se non a prendere fischi-plausi dalle rispettive tifoserie. Siamo meglio di reddit, diamine.
@Cipollino93 capisco, ma appunto per questo vorrei un dialogo tra chi la pensa in modo diverso (partendo dal fatto che sono entrambi persone che pensano all "interesse" europeo, anche se il discorso di Parsi mi sembra di linea più generale). Perché alla fine su quello che succederà dopo si possono dare degli indizi, ma non si può dire nulla di "concreto". Invece dire "no, l'Ucraina doveva restare terra di nessuno fin dall'inizio e ciò doveva essere chiaro" vs "no, i popoli hanno diritto a scegliere che strada prende il proprio stato a meno che questa sia una guerra di espansione o simili" mi sembra un qualcosa di molto interessante (e ovviamente non sarebbe un abbaiare come in TV). Anche utile in un certo senso, perché la logica dello stato cuscinetto si estende a tutto ciò e è vicino
Parsi ha tracciato la via più difficile, più efficacie, più romantica e più scoraggiante. Battersi per le regole morali e pratiche e per le istituzioni, facendolo all'interno di esse (no scorciatoie). E se questo è il fondamento del drin drin, bisogna cambiare il sistema di stima dei voti. Da quello "sottrattivo" a quello "delle dita delle mani". Spero tanto di sbagliarmi
ci dispiace ma non si può morire per l'Italia. Quando vi sfascerete al livello di un paese sottosviluppato, e piangerete a più non posso chiedendo aiuto, sarà un piacere scriverlo
Sarei davvero estremamente interessato (e credo non solo io) a vedere un confronto sulla questione ucraina tra Parsi e Romano Prodi. Sono persone estremamente consapevoli e con delle conoscenze strabordanti, ma che affrontano la discussione in modo estremamente pragmatico, comprensibile e puntuale. Quindi su posizioni opposte mi aspetterei un dibattito interessantissimo.
Ovviamente ottima live come sempre. Oppure Filippo Andreatta e Parsi
Se il tema è "Ucraina", io continuerei a volere un dibattito costruttivo tra chi pensa all'interesse degli europei, dell'economia europea e dei popoli europei e chi pensa all'interesse degli angloamericani in Ucraina. Temo di notare sempre più di frequente che sono interessi in contrapposizione.
Cosa sarà dell'Europa, politicamente ed economicamente, dopo il conflitto Ru-Ua?
Cosa sarà dell'Ucraina dopo il conflitto, economicamente, politicamente e territorialmente?
Cosa sarà degli ucraini dopo il conflitto, sia quelli che resteranno in Ucraina sia quelli all'estero (Europa e Russia)?
La questione è questa e fare dibattiti tra gli ultras per Kiev ed altri ultras per Kiev non serve a niente se non a prendere fischi-plausi dalle rispettive tifoserie.
Siamo meglio di reddit, diamine.
@Cipollino93 capisco, ma appunto per questo vorrei un dialogo tra chi la pensa in modo diverso (partendo dal fatto che sono entrambi persone che pensano all "interesse" europeo, anche se il discorso di Parsi mi sembra di linea più generale).
Perché alla fine su quello che succederà dopo si possono dare degli indizi, ma non si può dire nulla di "concreto". Invece dire "no, l'Ucraina doveva restare terra di nessuno fin dall'inizio e ciò doveva essere chiaro" vs "no, i popoli hanno diritto a scegliere che strada prende il proprio stato a meno che questa sia una guerra di espansione o simili" mi sembra un qualcosa di molto interessante (e ovviamente non sarebbe un abbaiare come in TV). Anche utile in un certo senso, perché la logica dello stato cuscinetto si estende a tutto ciò e è vicino
E' un piacere ascoltare Parsi, grazie per la puntata.
grazie ragazzi
molto interessanti, gli occhiali🤓
parsi ministro degli esteri
molto interessante come al solito
Parsi ha tracciato la via più difficile, più efficacie, più romantica e più scoraggiante.
Battersi per le regole morali e pratiche e per le istituzioni, facendolo all'interno di esse (no scorciatoie).
E se questo è il fondamento del drin drin, bisogna cambiare il sistema di stima dei voti. Da quello "sottrattivo" a quello "delle dita delle mani". Spero tanto di sbagliarmi
👍👍
Commento tattico
+1
Quanto la polarizzazione è dovuta ai social ? Twitter in primis ? Non è ora di intervenire?
Intervenire in quale direzione?
@@matteo1197 che domande, con la censura!
Mi dispiace, ma non si può morire per l'Ucraina
ci dispiace ma non si può morire per l'Italia. Quando vi sfascerete al livello di un paese sottosviluppato, e piangerete a più non posso chiedendo aiuto, sarà un piacere scriverlo
Mi dispiace, non saranno le minacce di uno Stato estero violento a decidere cosa gli Stati europei dovranno fare della loro politica estera
Mi dispiace, non saranno le minacce di uno Stato estero violento a decidere cosa gli Stati europei faranno della loro politica estera