Vini vulcanici: un'esplosione di terroir e tanta fatica

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  • เผยแพร่เมื่อ 23 ก.ย. 2024
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    Sempre più attenzione viene riservata ai vini provenienti da terreni vulcanici. Non solo per le innegabili ed eccezionali caratteristiche organolettiche che sanno conferire al vino, ma anche perché raccontano storie di una viticoltura fatta di sudore e fatica, autenticità e territorio.
    Andiamoli a scoprire!
    Ciao sono Giovanni di Gustami e lavoro nel mondo del vino naturale e artigianale.
    Partiamo da un’ovvietà: il terreno vulcanico ha un’origine lavica ed è un terreno impervio e difficile da coltivare a causa della sua conformazione, necessita spesso di terrazzamenti, le strade per raggiungerlo sono spesso scoscese e sconnesse, le rese sono tendenzialmente basse, tuttavia è molto indicato all’agricoltura, specie alla viticoltura.
    Sabbioso e permeabile, il terreno vulcanico si caratterizza per le ceneri molto fini e soprattutto per la ricchezza di minerali: è un terreno favorevole allo sviluppo delle condizioni ideali per ottenere uve di grande qualità.
    Essendo disseminati per tutta la penisola, in Italia abbiamo una lunga storia di coltivazione e una lunga ‘’convivenza’’ con questo arduo terreno, che ci ha portato - come accennavamo prima - a terrazzare i vigneti e a valorizzare i vitigni legati alla storia di questi luoghi da cui provengono. L’ approccio è quasi sempre quello di una viticoltura coraggiosa, a volte davvero eroica, che si nutre di storia e vocazione, dove l’industrializzazione rimane sempre lontana e l’impiego di vitigni internazionali è assai scarso.
    I vini vulcanici, sia bianchi che rossi anche se prevale il bianco, sono caratterizzati da una complessità e sapidità difficilmente equiparabile o riconducibile in modo così evidente ad altri suoli.
    Tra le loro peculiarità spiccano anche l’equilibrata acidità e soprattutto la mineralità marcata, che sta diventando un tratto identificativo di questa tipologia enoica.
    Le regioni vulcaniche nella nostra penisola sono molte di più di quanto ci si aspetti. Sono infatti diverse le aree in cui, milioni di anni fa, vi erano vulcani attivi, come quelle del Piemonte e della Pianura Padana.
    Altre zone dove troviamo vulcani ormai non più attivi, ma che sono caratterizzate dalla stessa tipologia di terreno, sono il Vulture in Basilicata o il Monte Arci in Sardegna.
    Poi vi sono le aree più note sia a livello nazionale che internazionale come in Campania il Vesuvio o in Sicilia l’Etna, lo Stromboli e Vulcano, dove l’attività vulcanica è ancora attiva e ben presente.
    L’Etna rappresenta senza dubbio il punto di riferimento nella produzione dei vini vulcanici, non solo per la presenza del principale vulcano italiano ancora in attività, ma per una tradizione - quella etnea - affinata in secoli e secoli di storia.
    Tra le altre zone italiane degne di nota, impossibile non citare i Castelli Romani e i Colli Albani, dai quali nasce il Frascati e i Campi Flegrei in Campania, nell’area del Vesuvio. Nell’Irpinia spiccano invece i suoi vini bianchi longevi, come il Fiano e il Greco di Tufo, mentre la zona del Vulture, vulcano ormai spento della Basilicata, rappresenta la terra di nascita dell’Aglianico del Vulture.
    Se vuoi scoprire nel bicchiere le caratteristiche di un vino vulcanico, visita il nostro sito gustamishop.com, dove ne troverai un’ampia selezione.
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    #GustamiEccellenze #VinoNaturale #VinoArtigianale
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