Apprezzo molto la tua chiarezza e la fluidità delle tue spiegazioni. Mi permetto però di fare un appunto su un aspetto che tutti tralasciano. Se la spiegazione dell'effetto sulle uve e sui vini dei suoli appare chiara a tutti, quello che non è mai spiegato bene è la differenza tra suoli e suoli in termini stratigrafici. Innanzitutto il suolo rappresenta la porzione più superficiale del sottosuolo, che può avere una composizione di vario tipo (sedimentario, vulcanico, ecc). Il suolo quindi è quella parte superficiale di sottosuolo che è stata trasformata dagli agenti atmosferici. Quando si parla di limo bisogna capire che la dizione si riferisce solo ad una classe granulometrica: la terra fine è generalmente rappresentata da sabbia, limo o argilla: le particelle sabbiose hanno un diametro compreso tra 2 e 0,05 mm, il limo tra 0,05 e 0,002 mm, l'argilla è la frazione più fine, con particelle di diametro inferiore a 0,002 mm. La composizione mineralogica invece è un'altra. Quindi possono esserci limi o sabbie uguali dal punto di vista dimensionale ma differenti dal punto di vista mineralogico e questo si riflette poi sui vini. In che modo la granulometria incide sulla pianta? trattenendo più o meno acqua, determinando maggiore o minore saturazione del suolo. Quindi, quando si parla di suolo, la dizione limo, sabbia o argilla si riferisce alla maggiore o minore capacità del suolo di trattenere acqua, ma occorre specificare la composizione mineralogica del limo o della sabbia, altrimenti si rischia di generalizzare e semplificare delle regole che poi vengono smentite all'assaggio. Ultimo esempio su tutti. Una sabbia può essere di origine sedimentaria fluviale (tipo le sabbie del delta del Po) con una composizione mediamente silicea. Un'altra sabbia potrebbe avere origine dallo smantellamento di rocce vulcaniche o magmatiche (tipo porfidi) ed avere una composizione silicea quasi totale. L'effetto sulla mineralità di un vino derivante da uve cresciute sulle prime sarà blando, mentre quello derivante dalle seconde sarà preponderante. Quindi ricordiamo che quando si parla di sabbie, limi o argille ci si riferisce solo alla dimensione granulometrica dei grani che compongono il suolo.
Mi hai rubato la domanda dalla bocca, ma ti sei senz'altro espresso meglio di quanto avrei fatto io, sull'influenza della semplice granulometria dei terreni sulla crescita della vite, al di là della loro costituzione chimica !!!
Seguo le tue lezioni come un vangelo del vino, per quanto esponi e per come lo esponi. Questa è PAZZESCA! Grazie. VM
❤️
Grandissima Lezione, chiarissima ma anche dettagliata e completa, come tutte le altre! Bravissimo! Grazie mille.
grazie Mario!
È un piacere ascoltarti. Grazie
❤️
Bomba sti video complimenti
Apprezzo molto la tua chiarezza e la fluidità delle tue spiegazioni. Mi permetto però di fare un appunto su un aspetto che tutti tralasciano. Se la spiegazione dell'effetto sulle uve e sui vini dei suoli appare chiara a tutti, quello che non è mai spiegato bene è la differenza tra suoli e suoli in termini stratigrafici. Innanzitutto il suolo rappresenta la porzione più superficiale del sottosuolo, che può avere una composizione di vario tipo (sedimentario, vulcanico, ecc). Il suolo quindi è quella parte superficiale di sottosuolo che è stata trasformata dagli agenti atmosferici. Quando si parla di limo bisogna capire che la dizione si riferisce solo ad una classe granulometrica: la terra fine è generalmente rappresentata da sabbia, limo o argilla: le particelle sabbiose hanno un diametro compreso tra 2 e 0,05 mm, il limo tra 0,05 e 0,002 mm, l'argilla è la frazione più fine, con particelle di diametro inferiore a 0,002 mm. La composizione mineralogica invece è un'altra. Quindi possono esserci limi o sabbie uguali dal punto di vista dimensionale ma differenti dal punto di vista mineralogico e questo si riflette poi sui vini. In che modo la granulometria incide sulla pianta? trattenendo più o meno acqua, determinando maggiore o minore saturazione del suolo. Quindi, quando si parla di suolo, la dizione limo, sabbia o argilla si riferisce alla maggiore o minore capacità del suolo di trattenere acqua, ma occorre specificare la composizione mineralogica del limo o della sabbia, altrimenti si rischia di generalizzare e semplificare delle regole che poi vengono smentite all'assaggio. Ultimo esempio su tutti. Una sabbia può essere di origine sedimentaria fluviale (tipo le sabbie del delta del Po) con una composizione mediamente silicea. Un'altra sabbia potrebbe avere origine dallo smantellamento di rocce vulcaniche o magmatiche (tipo porfidi) ed avere una composizione silicea quasi totale. L'effetto sulla mineralità di un vino derivante da uve cresciute sulle prime sarà blando, mentre quello derivante dalle seconde sarà preponderante. Quindi ricordiamo che quando si parla di sabbie, limi o argille ci si riferisce solo alla dimensione granulometrica dei grani che compongono il suolo.
Mi hai rubato la domanda dalla bocca, ma ti sei senz'altro espresso meglio di quanto avrei fatto io, sull'influenza della semplice granulometria dei terreni sulla crescita della vite, al di là della loro costituzione chimica !!!
Mi sarei aspettato almeno un minimo accenno al suolo della Mosella con la sua caratteristica ardesia…?!
Date tempo di leggere le icone di curiosità che appaiono senza perdere quello che viene detto, troppo veloci
molto bravo,complimenti!
Grazie mille Diego!
👍🏼
Mi sarei aspettato almeno un minimo accenno al suolo della Mosella con la sua caratteristica ardesia…?!