Complimenti, questo è vero giornalismo dove non ci sono prese di posizione a priori, ma una valutazione degli aspetti in maniera critica e bilanciata. E' lo stesso approccio che uso nei miei video di conservazione ambientale e animale :)
Si vede che c'è tanto lavoro e tanta passione, per noi sono solo 18 minuti, ma chi ci ha lavorato ha speso molto tempo e ricerca per un tipo di divulgazione semplice quanto efficace ma che tratta argomenti complessi... Grazie ragazzi, grazie Silvia ❤️
ho studiato agraria in università, e mi sento di dire che questo video ha una qualità veramente alta e c'è veramente del lavoro serio, quindi complimenti. Avendo visto anche qualche altro vostro video sul cibo, mi sento sottolineare che lo stesso problema che c'è tra agricoltura convenzionale vs biologica, lo possiamo trovare tra allevamenti intensivi e non. Il nodo finale sulle istituzioni è verissimo, ma queste, coi loro limiti, sono in prima linea. Si pensi che l'unione europea ha fra le prime spese la sovvenzione dell'agricoltura e di pratiche benefiche (come l'agricoltura conservativa o la biologica) che hanno intrinsecamente dei costi
Sarebbe interessante individuare un modello per accelerare i tempi visto che la politica sembra essere l'ultima ad intervenire. Purtroppo interviene solo quando certe idee sono consolidate e soprattutto un tantino superate. Bisognerebbe mettere maggiormente in contatto il mondo della scienza e della filosofia con il mondo della politica (sempre volendo avere fiducia in questa istituzione...)
Grazie per essere scientifici in queste riflessioni su argomenti attuali e dibattuti nelle nostre famiglie, tra i nostri amici. Questi video dovrebbero essere guardati da tutti perché sono fruibili anche per i non addetti ai lavori; questo aiuterebbe ad avere più dialoghi nella quotidianità basati sui dati piuttosto che sulle sensazioni del singolo. Nel mio piccolo, “spammo” i video ad amici e parenti ma la sensazione è che interessino solo a scientific people. Ad ogni modo, grazie per quello che fate, è veramente molto molto importante ❤
Ottimo video, meritereste molte più visualizzazioni! In ogni caso è un piacere seguirvi sia in podcast che in video ed in post. Magnifici contenuti e tanta passione ed impegno nel divulgare 🙂
Che bel lavoro, Silvia! Apprezzo molto che l'idea nei contenuti di Will sia sempre quella di mettere in luce la complessità delle cose, che non sono (quasi) mai o bianche o nere. Grazie anche di gettarci qualche pillola che mostri qualcosa del processo di ricerca su un dato argomento, su come funziona la comunità scientifica ecc. Se posso fare un appunto, si tende a usare erroneamente la parola crescita "esponenziale", che ha in realtà un significato matematico preciso. Ad esempio a un certo punto Silvia parla di crescita esponenziale mostrando un grafico a chiaro andamento lineare.
Esiste una certificazione per l’agricoltura sostenibile che sempre più si sta diffondendo. Si chiama SQNPI ( un simbolo con un ape e con scritto “qualità sostenibile “) . Anche quello è in sistema perfettibile ma offre soluzioni molto interessanti e spesso più sostenibili del biologico. Ciò che scrivo è frutto di studio ed pratica sul campo.
Da agronomo coltivatore di riso credo che il sistema più sostenibile sia appunto una produzione che integra il meglio dei 2 metodi. L’utilizzo della tecnologia e della scienza senza preconcetti o veti. Ogni tecnica va valutata in base al microclima, alla qualità e alla sostenibilità della tecnica. Ogni azienda agricola deve portare avanti piccole campagne di sperimentazione interne per migliorare sempre più. Questo può avvenire con molto studio passione e con un’idea ben chiara: coltivare per sfamare il pianeta e al tempo stesso con meno impatto ambientale. È una sfida ma molti giovani agronomi come me hanno accolto questa sfida. Ai consumatori chiediamo solo fiducia. E ai tecnici chiedo maggior efficacia nella comunicazione.
Grazie del video, fate sempre degli ottimi contenuti! Non capisco perché si da per scontato che una coltivazione che ha bisogno di meno terreno per le stesse rese sia migliore. Sento spesso criticare il biologico dicendo che se coltivassimo tutto in biologico non riusciremmo a produrre abbastanza cibo per sfamare tutti. Il problema però è che sprechiamo tantissimo cibo! Inoltre il fatto stesso che il biologico sia una tecnica di coltivazione che nasce da dei principi filosofici di rispetto del nostro pianeta secondo me è un elemento che indica la strada giusta. Cmq il tema è super complesso quindi grazie di parlarne!
Stranamente trovo della divulgazione fatta bene per questo tema! Aggiungerei anche il discorso della confusione tra varietà e metodo di coltivazione da parte del consumatore. Spesso le varietà coltivate in regime di biologico sono diverse e magari più buone (si usano molte volte varietà antiche), quindi il consumatore pensa siano più buone perchè biologiche e non perchè confronta varietà x con y tra i due metodi di coltivazione. In aggiunta packaging e freschezza dei prodotti spesso sono migliori nel biologico, alimentando altra confusione. Comunque complimenti!! Ottimo video e divulgazione
Perché le varietà antiche sono sempre più buone? Se sono antiche vuol dire che ad un certo punto coltivarle non era più conveniente, magari poco resistenti agli insetti o malattie, scarsa produttività rispetto alle richieste di mercato...ecc coltivarle senza il rinforzo della chimica come può renderle migliori? Oltretutto tutte queste debolezze non incidono maggiormente sull'uso di risorse come acqua, concime, lavoro manuale..ecc con costi più alti?
Complimenti. Come sempre, equilibrata. Aggiungerei che un modo per diminuire l' impatto ambientale e contribuire al lavoro dei piccoli produttori è quello, quando possibile, di acquistare prodotti dai produttori locali. È sì, meno carne. Anche se alla maggioranza sembra solo una moda, perché fa comodo pensarla così.
Innanzitutto il termine "pesticidi" è inappropriato, comunque anche in Agricoltura come in molti altri settori secondo me la virtù sta nel mezzo, ovvero le coltivazioni devono essere sostenibili utilizzando dove al meglio anche i prodotti di sintesi chimica, e sganciarsi dal rame e dallo zolfo. Colture azotofissatrici, rotazioni, arre efa, sostenibilità ambientale devono essere il focus, non i soli prodotti chimici.
Ciao Emilio, per quanto riguarda l'utilizzo del termine "pesticidi", abbiamo fatto questa scelta traducendo dall'inglese il termine "pesticides" che è più comprensibile: sappiamo che il termine italiano più corretto è "prodotti fitosanitari", ma in questo caso noi cerchiamo di essere il più inclusivi possibile e usare termini che risuonino alla maggior parte del nostro pubblico. Siamo d’accordo quando dici che la virtù sta nel mezzo: nel video parliamo proprio di non demonizzare i prodotti di sintesi chimica per partito preso ;)
@@willmedia Vi ringrazio per la precisazione, volevo chiedervi un'altra cosa; gli sudi effettuati tra biologico e convenzionale hanno preso in oggetto l'agricoltura convenzionale europea o americana? perchè tra le due esiste una differenza non trascurabile. Con la recente crisi Ucraina si è inoltre accentuato la necessità di una "indipendenza alimentare" molto importante, che fino a pochi mesi fa davamo per scontata. Sarà questo secondo voi il focus del futuro e delle future politiche agricole? Infine Vi ringrazio per il vostro lavoro, questi video informativi hanno una funzione importantissima per capirne un po' di più ed aiutare il pubblico a fare scelte consapevoli. Saluti!
@@willmedia Premesso che seguo Will da molto tempo ed apprezzo molto il vostro lavoro, preferirei avere l'informazione più corretta possibile e non l'informazione che raggiunge più pubblico. Eventualmente un video semplificato ma con un link di approfondimento con le precisazioni del caso. Grazie
Cari ragazzi di will fate sempre contenuti di qualità!!! e si vede anche in questo video di Silvia 👏👏👏 Continuate così, state dando il vostro contributo per aumentare l'informazione razionale tra le persone!
La qualità del video (e delle rispettive ricerche) è inopinabilmente eccellente e molto apprezzata, però non ho potuto fare a meno di notare una fallacia molto comune quando si discute dell'utilizzo consapevole del terreno e delle tecniche agricole: molti dei terreni utilizzati per l'allevamento (che, seguendo la tesi del video, potrebbero essere ridotti in modo da essere utilizzati per una agricoltura organica che rispetta la salute del terreno) hanno qualità ascritte relative a clima, altitudine, temperatura e composizione del terreno stesso che li rendono impratici per la coltivazione di crops destinate al consumo alimentare (per essere più precisi si trovano su una classe di Land-use-capability tra il 5 ed il 7), in poche parole anche riducendone l'uso non potremmo convertire quegli acri in coltivazioni bio. Se a questo aggiungiamo che le emissioni di metano dovute agli allevamenti rappresentano una percentuale tremendamente bassa del totale delle emissioni, e che secondo uno studio recente [Allen, R.J., Zhao, X., Randles, C.A. et al. Surface warming and wetting due to methane’s long-wave radiative effects muted by short-wave absorption. Nat. Geosci. 16, 314-320 (2023)] il metano potrebbe addirittura essere benefico per contrastare il riscaldamento della superfice terrestre, questa ipotesi mi sembra ingenua o perlomeno incompleta.
Dovreste fare un video specificamente sugli OGM. In quel caso non c'è un dibattito scientifico. Sono pesantemente più efficienti sulla quantità di suolo, usano meno risorse di qualunque tipo e molti tipi non hanno nemmeno bisogno di pesticidi e concimi chimici. E soprattutto sono gli unici già capaci e pronti a crescere e produrre in un ambiente con climi erratici e condizioni sempre più difficili che tra qualche anno dovremo tutti affrontare (già quest'estate la pianura Padana dovrà vivere una siccità pesa...)
Ottime inchieste giornalistiche, "mangiare meno e soprattutto verdure" uno slogan che mi piace un sacco, grazie Silvia per le tue strepitose inchieste❤
La virtù che sta nel mezzo esiste già e si chiama AGRICOLTURA INTEGRATA. Il convenzionale è medioevo e non è più proposto in nessun corso di studi. Il compromesso tra pratiche agronomiche, chimiche e biologiche è possibile, come anche quello tra mangiare pochi alimenti di origine animale e incrementare il consumo plant-based (i.e. Dieta mediterranea).
Vedo ora. Lavoro perfetto. Iniziamo ciascuno di noi variando la dieta più verso il vegetale e non processto. Legumi 5 volte alla settimana, uova un giorno, carne ogni 15 e pesce povero una volta alla settimana e sempre verdura e frutta di stagione e cereali integrali a rotazione con semi oleosi e olio evo.
Buonasera, ottimo lavoro, complimenti! Da oltre 40 anni mi occupo di biologico, sono presidente della cooperativa Campo di Isola del Piano PU. Da sempre cerco occuparmene in modo non "ideologico". Se può servirvi qualcosa sono a vostra disposizione. Un caro saluto. Lorenzo Massone
Grazie mille! Sul Google doc linkato qui sotto trovi una selezione di bibliografia. Spero sia utile :) Silvia docs.google.com/document/d/15lE7pxTq-HxMlMUPuL5gYxWZmpc9wXJefZrHOyWIQ68/edit?usp=sharing
Ottimo video, complimenti. L’unica cosa che avrei aggiunto è il concetto del cosiddetto “integrated Pest Management” ovvero l’utilizzo integrato di tutti i metodi di controllo degli insetti dannosi e delle malattie e quindi pensare agli agrofarmaci solo come “last resort” ovvero solo come ultima soluzione. Purtroppo, attualmente l’agricoltore medio fa i trattamenti a calendario, senza monitoraggi e senza prendere in considerazione altri metodi più ecologici in primis (e.g., reti, oli invernali, lancio di nemici naturali, etc).
Io e mio marito siamo vegani da 5 anni e da 5 anni consumiamo prevalentemente biologico dove possibile (non tutti gli alimenti che cerchiamo sono spesso biologici). Io non sono contraria all'agroecologia, ma credo sia necessario un sistema di controllo di tutti i settori, sia che sia agroecologia e sia che sia biologico, perchè è vero che a volte ci imbattiamo in biologico FUFFA, ma è anche vero che il consumatore finale si sente più sicuro a prendere prodotti certificati che non certificati, perchè vige sempre il discorso che se il prodotto certificato viene controllato e si scopre che non arriva ai requisiti richiesto, ti tolgono la certificazione, mentre per le aziende non certificate, nessuno ti controlla!!
Sarebbe interessante individuare un modello per accelerare i tempi visto che la politica sembra essere l'ultima ad intervenire. Purtroppo interviene solo quando certe idee sono consolidate, ma anche superate. Bisognerebbe mettere maggiormente in contatto il mondo della scienza e della filosofia con il mondo della politica (sempre volendo avere fiducia in questa istituzione...)
Il problema del bio è che parte da principi che condividiamo tutti, cibo sano, sostenibilità ambientale, rispetto dei lavoratori, per trovare delle soluzioni inficiate dall'idiozia del "naturale è bello, artificiale fa schifo, artificiale = multinazzzzionali kattive". Che ovviamente non funzionano o peggiorano le cose. Se si liberassero del ciarpame ideologico e cercassero di applicare i principi con un po' di rigore scientifico, combinerebbero buone pratiche bio come la rotazione dei terreni con prodotti e tecniche innovativi come gli OGM, e si preoccuperebbero dei diritti sociali mettendo insieme comunità locali e ricercatori, per fare brevetti aperti e finalizzati a supportare le piccole e medie imprese, gli interessi generali, invece che le multinazionali e i loro profitti.
Anche dopo questo video, vedo il biologico come un buon sistema di coltivazione per orti privati. Non per la coltivazione intensiva a meno che non diminuisca la popolazione o cambi o i suoi consumi.
mi sono iscritto. bravaa, un consiglio... se posso. parlare leggermente più lento. aiuta a capire e a interiorizzare concetti cosi particolari. Ecco spiegato xke ci vogliono ridurre di numero con vari sistemi :P ed ecco xke introducono insetti...
Parlate anche di sovrappopolazione? Perché dobbiamo per forza arrivare ad essere 20 miliardi e sopravvivere in questo mondo? 3 miliardi di persone vivevano nella prosperità e lasciavano il 60% di spazio alla natura incontaminata perché dobbiamo per forza ridurci a rinunciare a qualsiasi cosa? Ridurre i consumi è un ottima prospettiva che io ho sposato a pieno nella mia vita. Ma onestamente vedo gente che può permettersi ben poco, che si rifornisce nella grande distribuzione organizzata e incentiva la produzione di prodotti di qualità al di sotto degli standard del pessimo. Siamo sicuri che esista davvero una direzione in questo senso? Gli incentivi sono tutti soldi che aumentano l'inflazione il debito che devono essere allocati. Non diamo mai la possibilità alle persone di alzarsi dalla loro situazione aumentiamo ancora così finiremo tutti come criceti a fare girare la rotella del consumismo alimentando disuguaglianze e sistemi dannosi per l'ambiente e per il futuro... È chiaro che apprezzo il lavoro e lo studio che fate e la divulgazione soprattutto scientifica ha un ruolo fondamentale nella cultura in questo mondo così povero di contenuto, la mia più che una critica è una richiesta.
Anche se nei prodotti convenzionali il singolo pesticida è sotto i limiti, l'effetto sinergico di tanti pesticidi nel cibo sotto i limiti non è valutabile (fonte istituto ramazzini), perciò resta nettamente migliore il cibo biologico, inoltre studi dimostrano che la concentrazione di vitamine, oligoelementi e fitocomposti benefici sono maggiori nei prodotti bio, quindi l'affermazione del video x cui bio e convenzionale sia lo stesso sul piano nutrizionale non sono x niente d'accordo, anzi!
un'altra cosa che ancora non ho capito è perchè i prodotti vegetali biologici al supermercato non sono mai sfusi ma solo confezionati, e principalmente nella plastica ?
Volevo una informazione ho riguardo alla paga giornaliera di un operaio le faccio un esempio nel 1967 un operaio guadagnava 3500 lire al giorno oggi nel 2023 un operaio guadagna 90 euro al giorno se lavora in nero potrebbe spiegarmi come mai tutta questa differenza nel corso degli anni la ringrazio se mi risponde
Ti ho "conosciuta" oggi e ti seguiro'. Ho conosciuto uno che faceva test x il biologico circa quindici anni fa. Aveva uno dei laboratori piu' in voga in quegli anni. Lavorava per i SUPERmercati che vanno ancora tanto di moda, e mi raccontava che per avere la certificazione Bio bastava pagare. Ma siamo in Italia..ricordiamocelo. Io non mangio piu' carne ed ho eliminato il resto il piu' possibile. Ma, mi domando...per la salute vale sempre il fattore C vero?? Grazie.
Condivido quasi tutto a parte questo punto che è passato un po' troppo alla leggera: "Il biologico può risolvere il problema a patto che si cambi le abitudini alimentari globali". Se cambiare la dieta migliora il problema riducendo il 77% delle superfici coltivate... a che serve il biologico? E come dire "questa marmellata consente la perdita di peso se unito ad una dieta equilibrata e attività fisica regolare". Se seguo una dieta equilibrata e faccio attività fisica a che mi serve la marmellata dietetica? Il grosso impatto qui è la riduzione del 77% delle terre coltivate, al cui confronto i benefici del biologico sono paragonabili a bere acqua povera di sodio una volta che ho smesso di mangiare snack salati...
@@federico9563 Si, certo, ma sono meno che nel caso specificato nel video. A questo si potrebbe porre rimedio migliorando il nostro rapporto col cibo, consumando di meno e soprattutto facendo in modo di evitare gli sprechi di cibo fresco, che sono tantissimi.
@@maxvivi943 il biologico produce sempre meno e utilizza più risorse, è un tipo di coltivazione pessima per il Land use. Se siete contro lo spreco siete contro il bio
Ottimo lavoro, come per tutta la serie What we Eat. Ma permacoltura e food forestry proprio non pervenute? Poi per me la questione di abbandonare l'agricoltura industriale verso sistemi più naturali significa anche poter andare al supermercato e non trovare mele tutte uguali, tonde, perfette, luccicanti ma soprattutto immangiabili. La frutta al supermercato è tutta immangiabile, una vergogna, uno schiaffo in faccia alla natura. Stessa cosa vale per gli ortaggi, le uniche cose semidecenti sono le verdure a foglia verde, i tuberi e le crucifere
A mio parere il cibo "biologico vero" non puo essere prodotto a livello industriale,gia il confezionamento e la distribuzione a larga scala ad ogni modo hanno un impatto a livello ambientale nella produzione alimentare. Forse non soltanto le diete ma anche gli standard di vita andrebbero ridimensionati.
In pratica il biologico costa di più e non è sostenibile a meno che di ipotesi assurde quali diventare vegani, ovviamente non è più sicuro del convenzionale perchè abbiamo l'efsa che ci dice cosa è sicuro e cosa no con alti fattori di sicurezza. La mia domanda è possiamo permetterci di continuare a coltivare la moda del momento aumentando il consumo di suolo, diminuendo la resa quando il futuro (causa cambiamenti climatici) ci riserva carestie e carenza d'acqua?
Questo video non affronta il punto fondamentale e risulta quindi molto superficiale e quasi del tutto inutile: gli effetti dei pesticidi sulla salute umana, le cosiddette soglie di sicurezza e l'effetto cocktail degli agenti chimici di sintesi nell'organismo umano. Matematico che biologico non sia la soluzione definitiva perché consuma più terra etc... Ma intanto dovremmo preoccuparci molto di più di quello che i pesticidi stanno facendo alla nostra salute, anche quando sono usati secondo stime arbitrare "al di sotto delle soglie di sicurezza". A mio parere non esiste nessuna soglia di sicurezza. I pesticidi sono come l'alcol, come lo smog. Possiamo illuderci di sentirci tranquilli perché i livelli di pm10 nell'aria sono sotto controllo, ma come mai allora i livelli di tumore ai polmoni nelle città sono in costante aumento?
7:00 Questo concetto secondo me è sbagliato perché, a rigor di logica, se i pesticidi di sintesi sono più potenti ed efficaci è chiaro che per raggiungere lo stesso effetto se ne possono utilizzare quantità inferiori, quindi gli effetti sull'ambiente dovrebbero essere inferiori
Innanzitutto Steiner è più riconosciuto per il “biodinamico”. E poi dire senza contestualizzare che l’agricoltura è una delle responsabili del riscaldamento globale senza o facendolo superficialmente non è onesto. Come ti sei accorta il problema è estremamente complesso. Cambiamento diete: non si considera l’impatto sulle attuali produzioni… il consumatore è cosciente che il cibo non deve essere a basso prezzo e che va sostenuta una filiera che attualmente vive di questo??? La chiusa del video è proprio cieca da questo punto di vista! Ps. Ti sei dimenticata di che se “local”, il costo del trasporto schizza.
Per favore potresti contestualizzare tu sull'agricoltura come uno dei principali responsabili del cambiamento climatico. Il discorso che da posti di lavoro mi porta sempre alla domanda "okay ma di che lavoratori stiamo parlando?". Su una filiera per un pezzo di carne a 10 euro al kg quanti euro vanno a chi coltiva o alleva gli animali (che dovrebbero essere la maggior parte)? La percezione che ho io è che spesso si tratta di grandi produttori agricoli che propongono prodotti poco trasparenti spesso a discapito dei lavoratori quasi sfruttati.
Mi chiedo anche se questa maggior efficienza (mangiare meno carne) sia tanto diversa dalla maggior efficienza arrivata nelle industrie con la meccanizazzione di molti lavori manuali?
@@marcomarino2515 parlavo del settore zootecnico. A me va bene ridurre. Ma bisogna sostenere temporaneamente una filiera. Bisogna pagare di più la carne.
@@marcomarino2515 infatti il discorso è super complesso. Anche la giornalista (brava) di will ha subito compreso quanto è diverso fare giornalismo alla Gabanelli dal farlo sul serio.
@@marcomarino2515 su agricoltura ed emissioni. Si l’agricoltura emette, ma i margini di riduzione (reali) sono bassi. Tant’è vero che si invoca “cambiamento di dieta”, a confermare che biologico non vuol dire nulla anzi. Km 0 è peggio (pensa se tutti andassero con la propria auto dall’ ortolano locale). Le emissioni agro zootecniche puoi ridurle ma non puoi azzerarle. Dobbiamo pur mangiare. E la carne, ha il suo valore nutrizionale che qui mi pare stiamo anche dimenticando un po’.
Video confuso e non chiaro perche' mette insieme due piani diversi, quello della salute e quello dell'impatto globale, che hanno bisogno di soluzioni diverse.
Bahhhhh. Gli esperti erano i nostri nonni. Il biologico esiste da prima del 900. Da famiglia di agricoltori con usi agricoli molto diversi da questa storia. La tua storia. Tu parli solo e sempre di scienziati e scienza, il vero problema del era moderna. Il biologico di cui parli tu non è la realtà del biologico, perché dovresti parlare con i vecchi contadini, coloro che sapevano quando e il perché seminare il grano. Il perché un filare di certe piante ogni tot metri riduce irrigazione e consumo del suolo. Cara mia, compra un pomodoro biologico a natura si poi ne prendi uno alla Coop poi li porti a casa mia e te ne fo mangiare uno dei miei. Il tutto da bendata. Poi mi dici a tuo sapore, poi li portiamo in laboratorio e pesiamo la presenza di nutrienti e sali minerali. Vanno diminuiti gli allevamenti, la ciccia dovrebbe costare 10 volte tanto. Cmq, in fine, voi cervelloni dovete scindere il vero biologico dal finto biologico. Agricoltura mista, piccoli mezzii a batteria solare, tanta fatica umana. Tu oggi hai una vita più lunga, ma sei più malata nella tua vita. In ultimo ti posso dire che nella realtà il vero biologico nn inquina di più di quanto si inquina la natura stessa. La diversità sta nel fatto di quanto ci metteno i vari microorganismi a disgregare e digerire suddetto inquinamento. Biologico si può intendere anche mancanza di packaging in ciò che acquisti. Ma xchè parlate senza minimamente esservi mai sporcati le mani di terra? Da chi li prendi i soldi tu? Spero nessuno A parte le pubblicità che fanno girare sul tuo canale.
caspita, incredibile la quantità di antiscienza che sei riuscito a mettere insieme in un commento! Spero di riuscire a trovare il tempo di controargomentare anche se mi sa tanto che sarà difficile farti ragionare in modo obiettivo.
@@paolorossetto8621Sul fatto dei sapori ha perfettamente ragione ,compra un frutto alla Coop ed uno in un negozio specializzato bio poi mi dici... è importante oltre alla salubrità di ciò che mangi anche l'appetibilità....sono 45 anni che mangio bio e lo so.
@@marinella2726-f2p guarda, nel suo commento faceva intendere che anche quello dei negozi bio non sono il vero biologico. Pertanto credo che anche tu, secondo i suoi canoni, non abbia mangiato "biologico" per 45 anni. Se vuoi posso però spingermi un po' più in là. Sapore e contenuti in nutrienti non hanno praticamente nulla a che vedere col sistema di coltivazione. Sotto questo punto di vista contano molto di più (per diversi ordini di grandezza) fattori come la varietà, struttura del terreno, fertilità del terreno e stadio di maturazione alla raccolta. Io mangio ancora verdure dell'orto, trattate e non. La differenza che riscontri è solo sulla produttività, sulla lunghezza della stagione di raccolta (spesso le non trattate non le raccogli proprio) e in parte sulla pezzatura. Il sapore non cambia per nulla, anzi, spesso risultano migliori le verdure che mi produco in agricoltura integrata. Ovvio poi⁸ che quelle biologiche vengono comunque trattate, anche se con prodotti diversi e non sempre meno impattanti per l'ambiente. Quanto detto sopra è fra l'altro dimostrato da numerose ricerche indipendenti.
Complimenti, questo è vero giornalismo dove non ci sono prese di posizione a priori, ma una valutazione degli aspetti in maniera critica e bilanciata. E' lo stesso approccio che uso nei miei video di conservazione ambientale e animale :)
Si vede che c'è tanto lavoro e tanta passione, per noi sono solo 18 minuti, ma chi ci ha lavorato ha speso molto tempo e ricerca per un tipo di divulgazione semplice quanto efficace ma che tratta argomenti complessi... Grazie ragazzi, grazie Silvia ❤️
Grazie 🧡
ho studiato agraria in università, e mi sento di dire che questo video ha una qualità veramente alta e c'è veramente del lavoro serio, quindi complimenti. Avendo visto anche qualche altro vostro video sul cibo, mi sento sottolineare che lo stesso problema che c'è tra agricoltura convenzionale vs biologica, lo possiamo trovare tra allevamenti intensivi e non. Il nodo finale sulle istituzioni è verissimo, ma queste, coi loro limiti, sono in prima linea. Si pensi che l'unione europea ha fra le prime spese la sovvenzione dell'agricoltura e di pratiche benefiche (come l'agricoltura conservativa o la biologica) che hanno intrinsecamente dei costi
Sarebbe interessante individuare un modello per accelerare i tempi visto che la politica sembra essere l'ultima ad intervenire. Purtroppo interviene solo quando certe idee sono consolidate e soprattutto un tantino superate. Bisognerebbe mettere maggiormente in contatto il mondo della scienza e della filosofia con il mondo della politica (sempre volendo avere fiducia in questa istituzione...)
Grazie per essere scientifici in queste riflessioni su argomenti attuali e dibattuti nelle nostre famiglie, tra i nostri amici. Questi video dovrebbero essere guardati da tutti perché sono fruibili anche per i non addetti ai lavori; questo aiuterebbe ad avere più dialoghi nella quotidianità basati sui dati piuttosto che sulle sensazioni del singolo.
Nel mio piccolo, “spammo” i video ad amici e parenti ma la sensazione è che interessino solo a scientific people.
Ad ogni modo, grazie per quello che fate, è veramente molto molto importante ❤
Ottimo video, meritereste molte più visualizzazioni!
In ogni caso è un piacere seguirvi sia in podcast che in video ed in post.
Magnifici contenuti e tanta passione ed impegno nel divulgare 🙂
Grazie per i tuoi feedback Joele!
Che bel lavoro, Silvia! Apprezzo molto che l'idea nei contenuti di Will sia sempre quella di mettere in luce la complessità delle cose, che non sono (quasi) mai o bianche o nere. Grazie anche di gettarci qualche pillola che mostri qualcosa del processo di ricerca su un dato argomento, su come funziona la comunità scientifica ecc.
Se posso fare un appunto, si tende a usare erroneamente la parola crescita "esponenziale", che ha in realtà un significato matematico preciso. Ad esempio a un certo punto Silvia parla di crescita esponenziale mostrando un grafico a chiaro andamento lineare.
Esiste una certificazione per l’agricoltura sostenibile che sempre più si sta diffondendo. Si chiama SQNPI ( un simbolo con un ape e con scritto “qualità sostenibile “) .
Anche quello è in sistema perfettibile ma offre soluzioni molto interessanti e spesso più sostenibili del biologico.
Ciò che scrivo è frutto di studio ed pratica sul campo.
Da agronomo coltivatore di riso credo che il sistema più sostenibile sia appunto una produzione che integra il meglio dei 2 metodi. L’utilizzo della tecnologia e della scienza senza preconcetti o veti. Ogni tecnica va valutata in base al microclima, alla qualità e alla sostenibilità della tecnica. Ogni azienda agricola deve portare avanti piccole campagne di sperimentazione interne per migliorare sempre più. Questo può avvenire con molto studio passione e con un’idea ben chiara: coltivare per sfamare il pianeta e al tempo stesso con meno impatto ambientale. È una sfida ma molti giovani agronomi come me hanno accolto questa sfida. Ai consumatori chiediamo solo fiducia. E ai tecnici chiedo maggior efficacia nella comunicazione.
Complimenti per l'impegno
Complimenti, finalmente vero giornalismo, grazie per il lavoro che fate e spiegato molto bene!
Grazie del video, fate sempre degli ottimi contenuti! Non capisco perché si da per scontato che una coltivazione che ha bisogno di meno terreno per le stesse rese sia migliore. Sento spesso criticare il biologico dicendo che se coltivassimo tutto in biologico non riusciremmo a produrre abbastanza cibo per sfamare tutti. Il problema però è che sprechiamo tantissimo cibo! Inoltre il fatto stesso che il biologico sia una tecnica di coltivazione che nasce da dei principi filosofici di rispetto del nostro pianeta secondo me è un elemento che indica la strada giusta. Cmq il tema è super complesso quindi grazie di parlarne!
Fate sempre dei lavori enormi. Bravissimi!!
Stranamente trovo della divulgazione fatta bene per questo tema! Aggiungerei anche il discorso della confusione tra varietà e metodo di coltivazione da parte del consumatore. Spesso le varietà coltivate in regime di biologico sono diverse e magari più buone (si usano molte volte varietà antiche), quindi il consumatore pensa siano più buone perchè biologiche e non perchè confronta varietà x con y tra i due metodi di coltivazione. In aggiunta packaging e freschezza dei prodotti spesso sono migliori nel biologico, alimentando altra confusione. Comunque complimenti!! Ottimo video e divulgazione
Perché le varietà antiche sono sempre più buone? Se sono antiche vuol dire che ad un certo punto coltivarle non era più conveniente, magari poco resistenti agli insetti o malattie, scarsa produttività rispetto alle richieste di mercato...ecc coltivarle senza il rinforzo della chimica come può renderle migliori? Oltretutto tutte queste debolezze non incidono maggiormente sull'uso di risorse come acqua, concime, lavoro manuale..ecc con costi più alti?
Complimenti. Come sempre, equilibrata. Aggiungerei che un modo per diminuire l' impatto ambientale e contribuire al lavoro dei piccoli produttori è quello, quando possibile, di acquistare prodotti dai produttori locali. È sì, meno carne. Anche se alla maggioranza sembra solo una moda, perché fa comodo pensarla così.
Innanzitutto il termine "pesticidi" è inappropriato, comunque anche in Agricoltura come in molti altri settori secondo me la virtù sta nel mezzo, ovvero le coltivazioni devono essere sostenibili utilizzando dove al meglio anche i prodotti di sintesi chimica, e sganciarsi dal rame e dallo zolfo. Colture azotofissatrici, rotazioni, arre efa, sostenibilità ambientale devono essere il focus, non i soli prodotti chimici.
Ciao Emilio, per quanto riguarda l'utilizzo del termine "pesticidi", abbiamo fatto questa scelta traducendo dall'inglese il termine "pesticides" che è più comprensibile: sappiamo che il termine italiano più corretto è "prodotti fitosanitari", ma in questo caso noi cerchiamo di essere il più inclusivi possibile e usare termini che risuonino alla maggior parte del nostro pubblico.
Siamo d’accordo quando dici che la virtù sta nel mezzo: nel video parliamo proprio di non demonizzare i prodotti di sintesi chimica per partito preso ;)
@@willmedia Vi ringrazio per la precisazione, volevo chiedervi un'altra cosa; gli sudi effettuati tra biologico e convenzionale hanno preso in oggetto l'agricoltura convenzionale europea o americana? perchè tra le due esiste una differenza non trascurabile. Con la recente crisi Ucraina si è inoltre accentuato la necessità di una "indipendenza alimentare" molto importante, che fino a pochi mesi fa davamo per scontata. Sarà questo secondo voi il focus del futuro e delle future politiche agricole?
Infine Vi ringrazio per il vostro lavoro, questi video informativi hanno una funzione importantissima per capirne un po' di più ed aiutare il pubblico a fare scelte consapevoli. Saluti!
@@willmedia
Premesso che seguo Will da molto tempo ed apprezzo molto il vostro lavoro, preferirei avere l'informazione più corretta possibile e non l'informazione che raggiunge più pubblico. Eventualmente un video semplificato ma con un link di approfondimento con le precisazioni del caso. Grazie
Cari ragazzi di will fate sempre contenuti di qualità!!! e si vede anche in questo video di Silvia 👏👏👏 Continuate così, state dando il vostro contributo per aumentare l'informazione razionale tra le persone!
Silvia sempre bravissima! Che ben fatta questa inchiesta.
La qualità del video (e delle rispettive ricerche) è inopinabilmente eccellente e molto apprezzata, però non ho potuto fare a meno di notare una fallacia molto comune quando si discute dell'utilizzo consapevole del terreno e delle tecniche agricole: molti dei terreni utilizzati per l'allevamento (che, seguendo la tesi del video, potrebbero essere ridotti in modo da essere utilizzati per una agricoltura organica che rispetta la salute del terreno) hanno qualità ascritte relative a clima, altitudine, temperatura e composizione del terreno stesso che li rendono impratici per la coltivazione di crops destinate al consumo alimentare (per essere più precisi si trovano su una classe di Land-use-capability tra il 5 ed il 7), in poche parole anche riducendone l'uso non potremmo convertire quegli acri in coltivazioni bio.
Se a questo aggiungiamo che le emissioni di metano dovute agli allevamenti rappresentano una percentuale tremendamente bassa del totale delle emissioni, e che secondo uno studio recente [Allen, R.J., Zhao, X., Randles, C.A. et al. Surface warming and wetting due to methane’s long-wave radiative effects muted by short-wave absorption. Nat. Geosci. 16, 314-320 (2023)] il metano potrebbe addirittura essere benefico per contrastare il riscaldamento della superfice terrestre, questa ipotesi mi sembra ingenua o perlomeno incompleta.
Dovreste fare un video specificamente sugli OGM.
In quel caso non c'è un dibattito scientifico.
Sono pesantemente più efficienti sulla quantità di suolo, usano meno risorse di qualunque tipo e molti tipi non hanno nemmeno bisogno di pesticidi e concimi chimici.
E soprattutto sono gli unici già capaci e pronti a crescere e produrre in un ambiente con climi erratici e condizioni sempre più difficili che tra qualche anno dovremo tutti affrontare (già quest'estate la pianura Padana dovrà vivere una siccità pesa...)
Ciao! Abbiamo trattato il tema degli OGM in questo video: th-cam.com/video/9y-53532SwI/w-d-xo.html
Ottime inchieste giornalistiche, "mangiare meno e soprattutto verdure" uno slogan che mi piace un sacco, grazie Silvia per le tue strepitose inchieste❤
La virtù che sta nel mezzo esiste già e si chiama AGRICOLTURA INTEGRATA. Il convenzionale è medioevo e non è più proposto in nessun corso di studi. Il compromesso tra pratiche agronomiche, chimiche e biologiche è possibile, come anche quello tra mangiare pochi alimenti di origine animale e incrementare il consumo plant-based (i.e. Dieta mediterranea).
Vedo ora. Lavoro perfetto. Iniziamo ciascuno di noi variando la dieta più verso il vegetale e non processto. Legumi 5 volte alla settimana, uova un giorno, carne ogni 15 e pesce povero una volta alla settimana e sempre verdura e frutta di stagione e cereali integrali a rotazione con semi oleosi e olio evo.
Complimentoni! Ottimo video
Fate un lavoro eccellente 🙏
Grazie. Video Interessantissimo chiaro e ben fatto. Come sempre
Davvero un lavoro straordinario! Complimenti per l’approfondimento e la passione che ci mettete!
Grazie
Grazie mille bellissimo video
Buonasera, ottimo lavoro, complimenti! Da oltre 40 anni mi occupo di biologico, sono presidente della cooperativa Campo di Isola del Piano PU. Da sempre cerco occuparmene in modo non "ideologico". Se può servirvi qualcosa sono a vostra disposizione. Un caro saluto. Lorenzo Massone
Ciao ragazzi, super interessante il video e brava Silvia. Mi chiedevo, è possibile avere il link agli studi consultati per questo video? Grazie mille!
Grazie mille! Sul Google doc linkato qui sotto trovi una selezione di bibliografia. Spero sia utile :)
Silvia
docs.google.com/document/d/15lE7pxTq-HxMlMUPuL5gYxWZmpc9wXJefZrHOyWIQ68/edit?usp=sharing
@@silvialazzaris4868 grazie mille! Gentilissima ❤
Prima volta che vedo un vostro video, top quality
Molto interessante…grazie!
Video molto accurato, sposa la mia idea. nient'altro da aggiungere
complimenti top
Bellissimo video. I vostri lavori sono speciali
Siete dei grandi, è il caso di dirlo. Grazie
Complimenti!
Ottimo video, complimenti. L’unica cosa che avrei aggiunto è il concetto del cosiddetto “integrated Pest Management” ovvero l’utilizzo integrato di tutti i metodi di controllo degli insetti dannosi e delle malattie e quindi pensare agli agrofarmaci solo come “last resort” ovvero solo come ultima soluzione. Purtroppo, attualmente l’agricoltore medio fa i trattamenti a calendario, senza monitoraggi e senza prendere in considerazione altri metodi più ecologici in primis (e.g., reti, oli invernali, lancio di nemici naturali, etc).
Un video di ottima divulgazione!!
Bella sintesi ! :)
Video utilissimo! Brava! 🤩
Io e mio marito siamo vegani da 5 anni e da 5 anni consumiamo prevalentemente biologico dove possibile (non tutti gli alimenti che cerchiamo sono spesso biologici). Io non sono contraria all'agroecologia, ma credo sia necessario un sistema di controllo di tutti i settori, sia che sia agroecologia e sia che sia biologico, perchè è vero che a volte ci imbattiamo in biologico FUFFA, ma è anche vero che il consumatore finale si sente più sicuro a prendere prodotti certificati che non certificati, perchè vige sempre il discorso che se il prodotto certificato viene controllato e si scopre che non arriva ai requisiti richiesto, ti tolgono la certificazione, mentre per le aziende non certificate, nessuno ti controlla!!
Sarebbe interessante individuare un modello per accelerare i tempi visto che la politica sembra essere l'ultima ad intervenire. Purtroppo interviene solo quando certe idee sono consolidate, ma anche superate. Bisognerebbe mettere maggiormente in contatto il mondo della scienza e della filosofia con il mondo della politica (sempre volendo avere fiducia in questa istituzione...)
Il problema del bio è che parte da principi che condividiamo tutti, cibo sano, sostenibilità ambientale, rispetto dei lavoratori, per trovare delle soluzioni inficiate dall'idiozia del "naturale è bello, artificiale fa schifo, artificiale = multinazzzzionali kattive". Che ovviamente non funzionano o peggiorano le cose.
Se si liberassero del ciarpame ideologico e cercassero di applicare i principi con un po' di rigore scientifico, combinerebbero buone pratiche bio come la rotazione dei terreni con prodotti e tecniche innovativi come gli OGM, e si preoccuperebbero dei diritti sociali mettendo insieme comunità locali e ricercatori, per fare brevetti aperti e finalizzati a supportare le piccole e medie imprese, gli interessi generali, invece che le multinazionali e i loro profitti.
Anche dopo questo video, vedo il biologico come un buon sistema di coltivazione per orti privati. Non per la coltivazione intensiva a meno che non diminuisca la popolazione o cambi o i suoi consumi.
mi sono iscritto. bravaa, un consiglio... se posso. parlare leggermente più lento. aiuta a capire e a interiorizzare concetti cosi particolari. Ecco spiegato xke ci vogliono ridurre di numero con vari sistemi :P ed ecco xke introducono insetti...
Parlate anche di sovrappopolazione? Perché dobbiamo per forza arrivare ad essere 20 miliardi e sopravvivere in questo mondo? 3 miliardi di persone vivevano nella prosperità e lasciavano il 60% di spazio alla natura incontaminata perché dobbiamo per forza ridurci a rinunciare a qualsiasi cosa? Ridurre i consumi è un ottima prospettiva che io ho sposato a pieno nella mia vita. Ma onestamente vedo gente che può permettersi ben poco, che si rifornisce nella grande distribuzione organizzata e incentiva la produzione di prodotti di qualità al di sotto degli standard del pessimo. Siamo sicuri che esista davvero una direzione in questo senso? Gli incentivi sono tutti soldi che aumentano l'inflazione il debito che devono essere allocati. Non diamo mai la possibilità alle persone di alzarsi dalla loro situazione aumentiamo ancora così finiremo tutti come criceti a fare girare la rotella del consumismo alimentando disuguaglianze e sistemi dannosi per l'ambiente e per il futuro... È chiaro che apprezzo il lavoro e lo studio che fate e la divulgazione soprattutto scientifica ha un ruolo fondamentale nella cultura in questo mondo così povero di contenuto, la mia più che una critica è una richiesta.
Anche se nei prodotti convenzionali il singolo pesticida è sotto i limiti, l'effetto sinergico di tanti pesticidi nel cibo sotto i limiti non è valutabile (fonte istituto ramazzini), perciò resta nettamente migliore il cibo biologico, inoltre studi dimostrano che la concentrazione di vitamine, oligoelementi e fitocomposti benefici sono maggiori nei prodotti bio, quindi l'affermazione del video x cui bio e convenzionale sia lo stesso sul piano nutrizionale non sono x niente d'accordo, anzi!
un'altra cosa che ancora non ho capito è perchè i prodotti vegetali biologici al supermercato non sono mai sfusi ma solo confezionati, e principalmente nella plastica ?
Interessante. Ogni tanto compro bio e non è sempre vero che sia così caro, ormai tutto è caro. Grazie
Volevo una informazione ho riguardo alla paga giornaliera di un operaio le faccio un esempio nel 1967 un operaio guadagnava 3500 lire al giorno oggi nel 2023 un operaio guadagna 90 euro al giorno se lavora in nero potrebbe spiegarmi come mai tutta questa differenza nel corso degli anni la ringrazio se mi risponde
Grandissimi
Ti ho "conosciuta" oggi e ti seguiro'. Ho conosciuto uno che faceva test x il biologico circa quindici anni fa. Aveva uno dei laboratori piu' in voga in quegli anni. Lavorava per i SUPERmercati che vanno ancora tanto di moda, e mi raccontava che per avere la certificazione Bio bastava pagare. Ma siamo in Italia..ricordiamocelo. Io non mangio piu' carne ed ho eliminato il resto il piu' possibile. Ma, mi domando...per la salute vale sempre il fattore C vero?? Grazie.
Condivido quasi tutto a parte questo punto che è passato un po' troppo alla leggera:
"Il biologico può risolvere il problema a patto che si cambi le abitudini alimentari globali".
Se cambiare la dieta migliora il problema riducendo il 77% delle superfici coltivate... a che serve il biologico? E come dire "questa marmellata consente la perdita di peso se unito ad una dieta equilibrata e attività fisica regolare". Se seguo una dieta equilibrata e faccio attività fisica a che mi serve la marmellata dietetica? Il grosso impatto qui è la riduzione del 77% delle terre coltivate, al cui confronto i benefici del biologico sono paragonabili a bere acqua povera di sodio una volta che ho smesso di mangiare snack salati...
Brava, brava, brava! Bellissimo lavoro
👏👏👏👏
Non ci sono controlli e non c’è la certezza che siano più sani
Se su larga scala il biologico toglie terreno all'agricoltura intensiva e non alle foreste, allora e' utile, e meno dannosa di quella intensiva.
Quindi togli un tipo di coltivazione che produce di più per una che produce di meno? dovrai sempre sottrarre terreni alla foresta.
@@federico9563 Si, certo, ma sono meno che nel caso specificato nel video. A questo si potrebbe porre rimedio migliorando il nostro rapporto col cibo, consumando di meno e soprattutto facendo in modo di evitare gli sprechi di cibo fresco, che sono tantissimi.
@@federico9563Ma lo sa quanto spreco di cibo c'è oggi? Abbiamo bisogno di produrre di più secondo lei?
@@marinella2726-f2p appunto il biologico è uno spreco di risorse che potrebbero essere destinate ad altri usi, come la forestazione.
@@maxvivi943 il biologico produce sempre meno e utilizza più risorse, è un tipo di coltivazione pessima per il Land use. Se siete contro lo spreco siete contro il bio
Dovrebbero scrivere nelle etichette dei pomodori: prodotto con pesticidi / senza pesticidi. Cosa comprereste?
Ottimo lavoro, come per tutta la serie What we Eat. Ma permacoltura e food forestry proprio non pervenute? Poi per me la questione di abbandonare l'agricoltura industriale verso sistemi più naturali significa anche poter andare al supermercato e non trovare mele tutte uguali, tonde, perfette, luccicanti ma soprattutto immangiabili. La frutta al supermercato è tutta immangiabile, una vergogna, uno schiaffo in faccia alla natura. Stessa cosa vale per gli ortaggi, le uniche cose semidecenti sono le verdure a foglia verde, i tuberi e le crucifere
A mio parere il cibo "biologico vero" non puo essere prodotto a livello industriale,gia il confezionamento e la distribuzione a larga scala ad ogni modo hanno un impatto a livello ambientale nella produzione alimentare. Forse non soltanto le diete ma anche gli standard di vita andrebbero ridimensionati.
In pratica il biologico costa di più e non è sostenibile a meno che di ipotesi assurde quali diventare vegani, ovviamente non è più sicuro del convenzionale perchè abbiamo l'efsa che ci dice cosa è sicuro e cosa no con alti fattori di sicurezza.
La mia domanda è possiamo permetterci di continuare a coltivare la moda del momento aumentando il consumo di suolo, diminuendo la resa quando il futuro (causa cambiamenti climatici) ci riserva carestie e carenza d'acqua?
Il VERO ma propio il VERO BIOLOGICO me lo coltivo nel mio orto e sono sicuro al 100 per x💯 di cosa sto mettendo in bocca 👄
Io nella vasca da bagno, purtroppo non ho terreno su cui fare l’orto.
Dovresti paragonare il biodinamico (biologico in senso stretto) con altre coltivazioni
Biodinamico non è esattamente biologico, o meglio, non solo.
Questo video non affronta il punto fondamentale e risulta quindi molto superficiale e quasi del tutto inutile: gli effetti dei pesticidi sulla salute umana, le cosiddette soglie di sicurezza e l'effetto cocktail degli agenti chimici di sintesi nell'organismo umano.
Matematico che biologico non sia la soluzione definitiva perché consuma più terra etc... Ma intanto dovremmo preoccuparci molto di più di quello che i pesticidi stanno facendo alla nostra salute, anche quando sono usati secondo stime arbitrare "al di sotto delle soglie di sicurezza".
A mio parere non esiste nessuna soglia di sicurezza. I pesticidi sono come l'alcol, come lo smog. Possiamo illuderci di sentirci tranquilli perché i livelli di pm10 nell'aria sono sotto controllo, ma come mai allora i livelli di tumore ai polmoni nelle città sono in costante aumento?
Sono un agricoltore 👨🌾
7:00 Questo concetto secondo me è sbagliato perché, a rigor di logica, se i pesticidi di sintesi sono più potenti ed efficaci è chiaro che per raggiungere lo stesso effetto se ne possono utilizzare quantità inferiori, quindi gli effetti sull'ambiente dovrebbero essere inferiori
Scusate ma io non ci capisco più nulla !!! Non so più da che parte sta la verità ….. mamma mia ma dove stiamo andando?????
Innanzitutto Steiner è più riconosciuto per il “biodinamico”. E poi dire senza contestualizzare che l’agricoltura è una delle responsabili del riscaldamento globale senza o facendolo superficialmente non è onesto. Come ti sei accorta il problema è estremamente complesso.
Cambiamento diete: non si considera l’impatto sulle attuali produzioni… il consumatore è cosciente che il cibo non deve essere a basso prezzo e che va sostenuta una filiera che attualmente vive di questo???
La chiusa del video è proprio cieca da questo punto di vista!
Ps. Ti sei dimenticata di che se “local”, il costo del trasporto schizza.
Per favore potresti contestualizzare tu sull'agricoltura come uno dei principali responsabili del cambiamento climatico. Il discorso che da posti di lavoro mi porta sempre alla domanda "okay ma di che lavoratori stiamo parlando?". Su una filiera per un pezzo di carne a 10 euro al kg quanti euro vanno a chi coltiva o alleva gli animali (che dovrebbero essere la maggior parte)? La percezione che ho io è che spesso si tratta di grandi produttori agricoli che propongono prodotti poco trasparenti spesso a discapito dei lavoratori quasi sfruttati.
Mi chiedo anche se questa maggior efficienza (mangiare meno carne) sia tanto diversa dalla maggior efficienza arrivata nelle industrie con la meccanizazzione di molti lavori manuali?
@@marcomarino2515 parlavo del settore zootecnico. A me va bene ridurre. Ma bisogna sostenere temporaneamente una filiera. Bisogna pagare di più la carne.
@@marcomarino2515 infatti il discorso è super complesso. Anche la giornalista (brava) di will ha subito compreso quanto è diverso fare giornalismo alla Gabanelli dal farlo sul serio.
@@marcomarino2515 su agricoltura ed emissioni. Si l’agricoltura emette, ma i margini di riduzione (reali) sono bassi. Tant’è vero che si invoca “cambiamento di dieta”, a confermare che biologico non vuol dire nulla anzi. Km 0 è peggio (pensa se tutti andassero con la propria auto dall’ ortolano locale).
Le emissioni agro zootecniche puoi ridurle ma non puoi azzerarle. Dobbiamo pur mangiare. E la carne, ha il suo valore nutrizionale che qui mi pare stiamo anche dimenticando un po’.
Quando parla di Steiner è agricoltura biodinamica non biologica.
Ho ascoltato il video con interesse ..ma per il consiglio di mangiare piante ed erbetta non mi coinvolge minimamente...
Video confuso e non chiaro perche' mette insieme due piani diversi, quello della salute e quello dell'impatto globale, che hanno bisogno di soluzioni diverse.
Un pollo che mangia erba fuori ha le stesse calorie del pollo intensivo. Non credo vi sia solo quella cosa ?
🤯
Bahhhhh. Gli esperti erano i nostri nonni.
Il biologico esiste da prima del 900.
Da famiglia di agricoltori con usi agricoli molto diversi da questa storia.
La tua storia.
Tu parli solo e sempre di scienziati e scienza, il vero problema del era moderna.
Il biologico di cui parli tu non è la realtà del biologico, perché dovresti parlare con i vecchi contadini, coloro che sapevano quando e il perché seminare il grano.
Il perché un filare di certe piante ogni tot metri riduce irrigazione e consumo del suolo.
Cara mia, compra un pomodoro biologico a natura si poi ne prendi uno alla Coop poi li porti a casa mia e te ne fo mangiare uno dei miei.
Il tutto da bendata.
Poi mi dici a tuo sapore, poi li portiamo in laboratorio e pesiamo la presenza di nutrienti e sali minerali.
Vanno diminuiti gli allevamenti, la ciccia dovrebbe costare 10 volte tanto.
Cmq, in fine, voi cervelloni dovete scindere il vero biologico dal finto biologico.
Agricoltura mista, piccoli mezzii a batteria solare, tanta fatica umana.
Tu oggi hai una vita più lunga, ma sei più malata nella tua vita.
In ultimo ti posso dire che nella realtà il vero biologico nn inquina di più di quanto si inquina la natura stessa. La diversità sta nel fatto di quanto ci metteno i vari microorganismi a disgregare e digerire suddetto inquinamento.
Biologico si può intendere anche mancanza di packaging in ciò che acquisti.
Ma xchè parlate senza minimamente esservi mai sporcati le mani di terra?
Da chi li prendi i soldi tu?
Spero nessuno
A parte le pubblicità che fanno girare sul tuo canale.
caspita, incredibile la quantità di antiscienza che sei riuscito a mettere insieme in un commento! Spero di riuscire a trovare il tempo di controargomentare anche se mi sa tanto che sarà difficile farti ragionare in modo obiettivo.
@@paolorossetto8621Sul fatto dei sapori ha perfettamente ragione ,compra un frutto alla Coop ed uno in un negozio specializzato bio poi mi dici... è importante oltre alla salubrità di ciò che mangi anche l'appetibilità....sono 45 anni che mangio bio e lo so.
@@marinella2726-f2p guarda, nel suo commento faceva intendere che anche quello dei negozi bio non sono il vero biologico. Pertanto credo che anche tu, secondo i suoi canoni, non abbia mangiato "biologico" per 45 anni.
Se vuoi posso però spingermi un po' più in là. Sapore e contenuti in nutrienti non hanno praticamente nulla a che vedere col sistema di coltivazione. Sotto questo punto di vista contano molto di più (per diversi ordini di grandezza) fattori come la varietà, struttura del terreno, fertilità del terreno e stadio di maturazione alla raccolta.
Io mangio ancora verdure dell'orto, trattate e non. La differenza che riscontri è solo sulla produttività, sulla lunghezza della stagione di raccolta (spesso le non trattate non le raccogli proprio) e in parte sulla pezzatura. Il sapore non cambia per nulla, anzi, spesso risultano migliori le verdure che mi produco in agricoltura integrata. Ovvio poi⁸ che quelle biologiche vengono comunque trattate, anche se con prodotti diversi e non sempre meno impattanti per l'ambiente.
Quanto detto sopra è fra l'altro dimostrato da numerose ricerche indipendenti.
purtroppo il Diavolo Bill (della pand.emia) non ci lascia tranquilli . e predica il cibo sintetico
Per comprare un kg. patate biologico ti devi vendere una patata