Tutto corretto, ad esclusione di un concetto essenziale. La bicicletta può curvare non per la forma conica delle ruote, bensì per la possibilità di sterzare. È solo grazie alla sterzata che è possibile l'imbardata del mezzo. Il concetto espresso sulla ruota è corretto ma solo in riferimento alla singola ruota, non al mezzo composto da due ruote.
Grazie per aver seguito così attentamente il video. Il manubrio ha un effetto preponderante nella sterzata a basse velocità. L’effetto sterzante del manubrio è particolarmente importante nei tornanti stretti da fare a bassa velocità. A velocità maggiori, lo sterzo ruota di poco nella direzione della curva. In realtà, a velocità sostenuta, la bici è indotta a curvare non più ruotando lo sterzo ma inclinandolo lateralmente, l’effetto giroscopico induce una rotazione sul manubrio nella direzione dove si vuole curvare. Questo fa prendere la spalla dei pneumatici portano il sistema a percorrere una traiettoria circolare. Il nesso causa effetto sulla sterzata può essere sperimentato molto facilmente, ma facendo attenzione, tenendo una ruota che gira tra le mani. Se cerchiamo di far compiere un moto di imbardata l'effetto è il rollio e viceversa. Oltre una certa velocità, tipicamente quella che permette di andare senza mani e tenersi in equilibrio, se viene dato un impulso sulla manopola, ad esempio: sinistra in direzione orizzontale, induce la ruota anteriore a percorrere una traiettoria simile ad un punto interrogativo molto schiacciato. Ossia, appena viene dato l’impulso, lo sterzo ruota nella direzione dell’impulso ma subito dopo tende ad inclinarsi verso sinistra, per effetto giroscopico. Quando si va veloci e si vuole schivare una buca per terra, non si ruota lo sterzo ma si inclina lateralmente, l'effetto giroscopico produce l'imbardata della ruota. Non ci si rende conto di questo meccanismo perché è fatto in modo automatico dal cervello, però è molto importante capire che a velocità sostenuta, si sterza facendo inclinare lateralmente la ruota anteriore (rollio) e non ruotando il manubrio attorno al suo asse (imbardata). L’imbardata della ruota è conseguenza del rollio. Ciò è esattamente il contrario di quanto ci si aspetterebbe.
@@optimalperformance5125 Non voglio passare da hater, considera le mie critiche in maniera costruttiva. L'argomento è molto interessante e vi seguo proprio perchè siamo in pochi a cercare di comprendere i meccanismi del mtb, che sono dibattuti anche a livello accademico. La dinamica della curva è molto complessa perchè agiscono molteplici fattori, analogamente alla teoria dell'equilibrio: forza centrifuga, trial, distribuzione delle masse ed effetto giroscopico, ma quest'ultimo è poco rilevante in ambito ciclistico, molto meno che in ambito motociclistico, e sebbene sia presente e agisca come hai ben spiegato, non è la ragione per la quale i mezzi a due ruote possono curvare.
Grazie Moreno per le tue spiegazioni sempre molto chiare . :- ) :- )
Salve , i freni come vengono gestiti in curva? Staccat forte e poi si rilasciano gradualmente?
Tutto corretto, ad esclusione di un concetto essenziale. La bicicletta può curvare non per la forma conica delle ruote, bensì per la possibilità di sterzare. È solo grazie alla sterzata che è possibile l'imbardata del mezzo. Il concetto espresso sulla ruota è corretto ma solo in riferimento alla singola ruota, non al mezzo composto da due ruote.
Grazie per aver seguito così attentamente il video. Il manubrio ha un effetto preponderante nella sterzata a basse velocità. L’effetto sterzante del manubrio è particolarmente importante nei tornanti stretti da fare a bassa velocità.
A velocità maggiori, lo sterzo ruota di poco nella direzione della curva.
In realtà, a velocità sostenuta, la bici è indotta a curvare non più ruotando lo sterzo ma inclinandolo lateralmente, l’effetto giroscopico induce una rotazione sul manubrio nella direzione dove si vuole curvare. Questo fa prendere la spalla dei pneumatici portano il sistema a percorrere una traiettoria circolare.
Il nesso causa effetto sulla sterzata può essere sperimentato molto facilmente, ma facendo attenzione, tenendo una ruota che gira tra le mani. Se cerchiamo di far compiere un moto di imbardata l'effetto è il rollio e viceversa. Oltre una certa velocità, tipicamente quella che permette di andare senza mani e tenersi in equilibrio, se viene dato un impulso sulla manopola, ad esempio: sinistra in direzione orizzontale, induce la ruota anteriore a percorrere una traiettoria simile ad un punto interrogativo molto schiacciato. Ossia, appena viene dato l’impulso, lo sterzo ruota nella direzione dell’impulso ma subito dopo tende ad inclinarsi verso sinistra, per effetto giroscopico.
Quando si va veloci e si vuole schivare una buca per terra, non si ruota lo sterzo ma si inclina lateralmente, l'effetto giroscopico produce l'imbardata della ruota. Non ci si rende conto di questo meccanismo perché è fatto in modo automatico dal cervello, però è molto importante capire che a velocità sostenuta, si sterza facendo inclinare lateralmente la ruota anteriore (rollio) e non ruotando il manubrio attorno al suo asse (imbardata). L’imbardata della ruota è conseguenza del rollio. Ciò è esattamente il contrario di quanto ci si aspetterebbe.
@@optimalperformance5125 Non voglio passare da hater, considera le mie critiche in maniera costruttiva. L'argomento è molto interessante e vi seguo proprio perchè siamo in pochi a cercare di comprendere i meccanismi del mtb, che sono dibattuti anche a livello accademico. La dinamica della curva è molto complessa perchè agiscono molteplici fattori, analogamente alla teoria dell'equilibrio: forza centrifuga, trial, distribuzione delle masse ed effetto giroscopico, ma quest'ultimo è poco rilevante in ambito ciclistico, molto meno che in ambito motociclistico, e sebbene sia presente e agisca come hai ben spiegato, non è la ragione per la quale i mezzi a due ruote possono curvare.
@@mtbdynamics2348 il confronto è alla base della crescita.
il tuo commento garbato è apprezzato e ben accetto