Se non si ha la conoscenza del creato di Dio, anche qui sulla terra, come credi che si arrivi alla conoscenza del creatore? Secondo me tu non lhai capita la gnosi!
Molto probabilmente hai ragione sul fatto che il sottoscritto non abbia compreso la gnosi; ma quale? Il significato di quella scaturita dai ritrovamenti scritturistici a Nag Hammadi non l'ho inventato io, ma, come ho sempre detto nei miei video, storici e filologi con anni di studi e ricerche. Di ciò che ho approfondito, ne ho certezza e analizzando ciò che hai scritto sul "creato di Dio" non risulta essere presente nella gnosi che sto trattando: infatti la creazione non è opera di "Dio" o Spirito Supremo (vedi vangelo apocrifi Giovanni), ma del proto arconte o demiurgo; una conoscenza si ha della creazione che è negativa, come lo è la materialità del corpo (prigione dell'anima). Non so, a questo punto, a quale gnosi ti riferisci; ripeto che quella da me trattata è del III-IV sec. d.C. che non sfugge dal sincretismo filosofico-religioso del tempo.
Un'ottima sintesi, in realtà, di una questione a me molto cara.
Ciao e complimenti.
Grazie !
Grazie a te
Se non si ha la conoscenza del creato di Dio, anche qui sulla terra, come credi che si arrivi alla conoscenza del creatore?
Secondo me tu non lhai capita la gnosi!
Molto probabilmente hai ragione sul fatto che il sottoscritto non abbia compreso la gnosi; ma quale? Il significato di quella scaturita dai ritrovamenti scritturistici a Nag Hammadi non l'ho inventato io, ma, come ho sempre detto nei miei video, storici e filologi con anni di studi e ricerche. Di ciò che ho approfondito, ne ho certezza e analizzando ciò che hai scritto sul "creato di Dio" non risulta essere presente nella gnosi che sto trattando: infatti la creazione non è opera di "Dio" o Spirito Supremo (vedi vangelo apocrifi Giovanni), ma del proto arconte o demiurgo; una conoscenza si ha della creazione che è negativa, come lo è la materialità del corpo (prigione dell'anima).
Non so, a questo punto, a quale gnosi ti riferisci; ripeto che quella da me trattata è del III-IV sec. d.C. che non sfugge dal sincretismo filosofico-religioso del tempo.