“Loitering munitions. La prospettiva nazionale”
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- เผยแพร่เมื่อ 6 ก.พ. 2025
- Si è tenuto il 5 dicembre, presso la Biblioteca Militare Centrale dello stato maggiore dell'Esercito, il seminario "Loitering Munitions. La prospettiva nazionale", organizzato e curato dal Centro Studi Esercito.
Le cronache più recenti, dall'Ucraina al Medio Oriente, hanno imposto le Loitering Munitions, in italiano "munizioni circuitanti", all'attenzione di Forze Armate, addetti ai lavori e industria di tutto il mondo: droni armati senza pilota, “suicidi” e non, che consentono di colpire obiettivi fissi e in movimento, sono sistemi d'arma ormai ampiamente utilizzati non solo nella cosiddetta guerra “asimmetrica” ad opera di formazioni irregolari, ma anche nei conflitti convenzionali tra Eserciti moderni.
Come ha ricordato nell'apertura dei lavori il generale Salvatore Farina, presidente del CSE, le parole chiave sono "economia" e "tecnologia": tali sistemi d'arma necessitano infatti di programmazione e investimenti per la produzione su scala industriale, per limitare i costi.
Tornando agli scenari internazionali, è toccato al tenente colonnello Emiliano Pellegrini, in servizio presso il JAPCC (Joint Air Power Competence Center) della NATO in Germania, fare il punto sulle lezioni individuate nel Teatro Operativo ucraino, mentre il generale di divisione Andrea Vicari, comandante del III reparto dello stato maggiore dell'Esercito, preposto alla pianificazione e alle operazioni, ha illustrato alla platea il concetto di riferimento delle Loitering Munitions per le Forze Terrestri.
Come accennato, l'industria ha un ruolo chiave nella realizzazione e nella disponibilità di tali sistemi d'arma. In questa direzione vanno letti i case-study presentati da “Rheinmetall Italia SpA” e “Aerea - Epsilon Engineering Services”, rispettivamente riguardo ai progetti tecnici di LM Hero e Ale Okapi, soprattutto nell'ottica di eventuali e auspicabili processi di nazionalizzazione. Aspetti che sono stati affrontati anche nella tavola rotonda a conclusione dei lavori, in cui oltre a delineare le attuali esigenze della dimensione aeroterrestre, si sono anche evidenziate prospettive e necessità di medio-lungo termine. Tra queste, di particolare interesse l’osservazione esposta nel suo indirizzo di saluto dal sottocapo di stato maggiore dell'Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Camporeale: il nostro Paese, prima ancora che le Forze Armate, non può permettersi di lasciarsi sfuggire una capacità strategica come le Loitering Munitions. Una capacità che deve assolutamente essere patrimonio nazionale, a livello militare, industriale e di ricerca.
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/ @difesaonline
Speriamo di vedere le reti metalliche anche sugli ariete haha anche se ora basta un drone che va sui cingoli e sei immobilizzato, ne arriva un altro e sei caput. Bisogna ripensare il concetto di forza cingolata, e va utilizzata solo con magari mezzi jammer o con una difesa da drona che faccia da scorta, ad esempio con shotgun che si sono rivelati abbastanza efficaci..
Buongiorno, ci farete vedere qualche scorcio dell'interno della nave portaerei Trieste in futuro ? Grazie.
Faremo il possibile. Sempre che i "padroni di casa" lo permettano.
@@difesaonline Grazie. Saluti.
Interessante. Quindi droni economici anche per l'Africa giusto per ampliare il mercato. In un mondo utopico il fatturato di queste aziende sarebbe pari a zero. Comunque bene è giusto non abbassare la guardia in quanto l'esercito deve essere ultra tecnologico per garantirci sicurezza e stabilità ed essere pronta ad ogni evenienza e scenario. Viva l'italia!
L’HERO sarà tutto tranne che economico,molto probabilmente più costoso di un Lancet e di uno Shaed
La nave turca dedicata interamente hai droni quella fa paura🥶
Fa paura a chi? Una semplice LHD che doveva operare con gli F35 ma che finirà a lanciare dei (per ora) semplici UCAV. E comunque anche MMI ha intenzione di testare e adottare UCAV da impiegare dal Trieste e Cabvour