La transizione dell’Europa tra migrazioni e cambiamento climatico

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  • เผยแพร่เมื่อ 9 พ.ย. 2024
  • Terzo appuntamento del corso di formazione volontari 2024 "L’evoluzione del sogno europeo: uno sguardo al passato per ripensare l’Europa", realizzato in collaborazione con la Pontificia Università Gregoriana - Facoltà di Scienze Sociali.
    La transizione ecologica potrebbe essere una delle soluzioni per gestire le migrazioni nel Mediterraneo, promettendo un clima più vivibile, un capitalismo più verde e una generale stabilità economica, politica e sociale, tutte condizioni necessarie ad offrire maggiori possibilità alle persone di essere libere di scegliere se migrare o restare, come dice anche Papa Francesco.
    Sono migliaia infatti gli sfollati e i migranti ambientali, numeri destinati ad aumentare nel corso dei prossimi anni. Abitanti di Paesi, che non hanno contribuito direttamente all’inquinamento, e di territori depredati delle materie prime che hanno alimentato le economie dei Paesi industrializzati, “subiscono” i cambiamenti climatici e i mancati effetti della transizione ecologica.
    In Europa prevarrà l’orientamento recente di ridimensionare le priorità della politica europea in materia di clima e ambiente e che impatto avrà questa decisione in particolare nei Paesi dove il cambiamento climatico sta già mostrando le sue conseguenze più catastrofiche, quali Africa e Asia da cui proviene la maggior parte dell’umanità in fuga?
    Interventi: Paolo Conversi - docente del corso “I fondamenti dell’ecologia integrale: aspetti etico-religiosi e antropologico-filosofici” presso la Facolta di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana; Luca Cinciripini - ricercatore nel programma “Ue, politica e istituzioni” dello IAI - Istituto Affari Internazionali. Modera: Chiara Tintori - saggista e politologa

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