Al processo a Persano, sia Vacca che il comandante del Maria Pia (in coda alla fila) dichiararono di aver visto il trasbordo di Persano sull'Affondatore, operazione durata circa 10 minuti. Uno allora potrebbe chiedersi perché il Vacca non ordinò alla sua formazione di rallentare vedendo il varco aprirsi. O perché il comandante dell'Ancona (ultima nave della fila di Vacca e che precedeva il Re d'Italia) non rallentò l'andatura.
Grazie infinite professore apprezzo moltissimo i suoi video. Lei affronta e approfondisce episodi ed eventi che di rado vengono trattati con la dovuta attenzione tipo la battaglia di lissa
Grazie prof x la lezione. Sembrano le solite vecchie tare che ci portiamo dietro dai tempi di arlecchino - sempre utili però come insegnamento: dobbiamo perseguire meritocrazia, unità, organizzazione e conoscenza.
Dovremmo forse ridimensionare la "grande disfatta", in quanto alla fine della fiera gli austriaci ruppero l'assedio di Lissa (operazione nata da pressioni politiche) e la Regia Marina perse due unità (solo una in combattimento). La situazione strategica in Adriatico non cambiò affatto dopo la guerra. Sicuramente una brutta pagina di storia, con conseguenze più psicologiche che reali.
Non fu una sconfitta strategica in una guerra che fu "vinta" anche se non per meriti nostri. Tuttavia le conseguenze psicologiche di lissa custoza e Adua avrebbero minato la sicurezza delle" elite" militari italiane per molti anni
Mi permetto anche di segnalare che, come spiegato nell'articolo apparso su Rivista Marittima (periodico della Marina Militare) dal titolo "Lissa, leggende vecchie e nuove ", Andrea Tirondola parla del fatto che la presunta frase sugli "Uomini di Ferro su navi di legno etc.." sia un'invenzione della stampa austriaca nel ventennale di Lissa. Tegetthoff usò semmai una locuzione coniata dall'ammiraglio Farragut ma non vi è traccia di riferimenti dispregiativi nei confronti degli Italiani
si bhe, è nota la cavalleria tra le fila dei marinai soprattutto quelle austroungariche 🤣🤣.... l'ufficio addetto le avrà semplicemente fatte sparire per evitare disonorevoli strascichi
Il racconto della battaglia mi fa venire in mente le controversie tra Cadorna e i suoi generali e il rancore suicida tra i comandi della I e ll armata Russa nella Grande Guerra.
Suggerisco argomenti per il canale. La battaglia di Adua , le guerra Ispano americano , quella Anglo Zulu , l'incidente di Fashoda, le guerre mahdiste, l affaire dreyfus, la guerra di indipendenza dei Balcani dall' impero ottomano, la battaglia di Balaclava, le guerre carliste, l'unificazione della Germania da parte di Bismarck, l'età dell' imperialismo e ul congresso di Berlino, il colonialismo italiano, la rivolta dei sipahi in india, la guerra del sonderbund, il quarantotto, la breccia di porta pia...
Grazie per i suggerimenti. La rivolta dei Sepoy l'ho già trattata, la trova nelle puntante della playlist "Il grande gioco". A poco a poco anche le altre arriveranno...
@@Giorgioenricocavallo c'è materiale in abbondanza aggiungo la guerra anglo boera, il rinnovamento meji, la ricerca del passaggio a nord ovest, le guerre di indipendenza sudamericane e la storia di quei paesi, le guerre dell' oppio ecc
Il problema della terza guerra d'indipendenza per l'Italia sono stati al 100% i comandi dell'esercito italiano e della marina; esercito e marina italiani non erano inferiori all'Austria, anzi, ma furono utilizzati nel peggior modo possibile dallo stato maggiore. Questa fu una guerra che, con un'altra guida, poteva essere vinta dall'esercito italiano (e dalla marina italiana) non dico facilmente, ma abbastanza agevolmente. L'Austria-Ungheria era un impero all'epoca già in piena decadenza e infatti si sfascerà definitivamente solo una cinquantina di anni dopo alla fine della prima guerra mondiale, quindi era un nemico ampiamente alla nostra portata, non essendo neanche lontanamente una Francia o una Prussia.
Il problema credo che dipese che sia l'esercito che la marina unitari non avevano ancora amalgamato l'addestramento e le dottrine di impiego e pure le linee di comando cosicché le incomprensioni e i fraintendimenti furono fatali.
@@giordanomonese5141Parafrasando la stele di El Alamein Mancò quasi tutto tranne il valore come sempre nella storia militare italiano. E soprattutto nella tragedia si inserì subito dopo la farsa come spesso accade nelle sconfitte nazionali.
Comunque l'Austria non era oggettivamente proprio così debole.. ancora nel 1915 la sua produzione industriale e l'esercito erano superiori per numero. Il fatto è che sia nel 1866 che nel 15-18 l'Austria aveva altri fronti...
@@fabioderosemm fu un problema più generale credo.. soprattutto sulla terraferma. la non chiarezza di idee e della catena di comando.. oltre naturalmente alla non eccelsa qualità degli ufficiali ulteriormente minata da rivalità personali
Tutta la terza guerra d'indipendenza fu un azzardo! Impegnarsi in una guerra, quando l'Italia unita aveva appena 5 anni di vita, per di più quando appena vi era stato il trasferimento della capitale di stato, con relativi ministeri ecc., ancora in corso di stabilizzazione. Non poteva che finire in una serie di disastri. Tra l'altro l'Austria rifiutò di considerarsi sconfitta: consegnò il.Veneto a Napoleone III, che la girò poi all'Italia come una cambiale.
un piano molto italiano, approntare un piano da sbarco senza sapere nulla del territorio, SENZA CONSIDERARE IL NEMICO seguendo solo pressioni politiche invece che strategie, Persano mi ricorda Prasca(con tutte le differenze del caso e del tempo)
Ottima la descrizione di Alfano, voglio solo ricordare di osservare se possibile la manovra dellaffondatore con a bordo persano che da solo in pratica affrontò le navi austriache ricevendo più di 20 colpi senza subire danni grazie alla corazzatura. Sull'uso dello sperone in quel periodo ci furono più incidenti fra navi amiche in tempo di pace. L'evoluzione si ebbe nel 1876 con la Caio Duilio che diede alla marina italiana il primato subito copiato dalla royal navy..ci sarebbe molto da dire come Lissa è studiata ma solo per ragioni politiche più che di ricerca storica. Grazie per questo canale
Uno dei "misteri "della battaglia è la composizione degli equipaggi austriaci. Alcuni l'hanno definita "l'ultima battaglia fra Genovesi e Veneziani all' epoca sotto il controllo austriaco. Ma in realtà gli storici hanno consultato i registri delle vittime e pare che fossero quasi tutti croati. Fra l'altro la cosa pare fosse già nota all' epoca, in quanto un giornale aveva in un articolo scritto perché dovremo avere paura della flotta austriaca che è tutta fatta da marinai croati. A loro l'acqua non piace basta vedere che non si lavano mai " certo ko stile italiano si fa riconoscere
Si ma in quel tempo la maggioranza degli abitanti dell'Istria e Dalmazia erano di origine veneta non penso che erano croati dell'interno! La diaspora avenne solo dopo la seconda guerra mondiale.
Un ammiraglio che ha abbandonato la sua ammiraglia fu Rojensvesky che abbandono la SURONOV in fiamme gravemente ferito durante la battaglia di Tsushima nel 1905. Mi si perdoni come ho scritto il nome del l'ammiraglio. Buona serata.
La difficoltà di difendere la costa italiana dagli attacchi dalla Dalmazia ci sono sempre stati, lo confermano i bombardamenti del 1915, e i continui avvistamenti veri o presunti di navi che dovevano effettuare sbarchi durante la guerra fredda del 1859-66 sulle coste pugliesi. Roma aveva risolto conquistando quei territori
Salve, evidentemente l'ammiraglio Persano ebbe molte colpe nel disastro, ma anche i suoi sottoposti non si comportarono bene sotto l'aspetto della tattica di battaglia, tuttavia non furono uomini di legno ma si batterono coraggiosamente e le perdite umane furono ingentissime.
Intanto vorrei fare i "soliti" complimenti al Prof. Cavallo ed ai suoi collaboratori. Soliti perché non si riesce a fare di meglio. Il problema che vedo in queste conferenze non si chiama Lissa né Custoza né Caporetto. Il vero problema è che per 2 secoli ( credo fino ad oggi, per quello che so ) ne abbiamo prese in tutti i modi senza imparare nulla, compresa la "distanza" in momenti operativi tra ufficiali e soldati. Non so se nella kriegsmarine o nella flotta inglese sarebbe stato permesso che degli alti ufficiali ignorassero gli ordini del loro capo e soprattutto durante un' azione di guerra. Infine la giustificazione infantile "abbiamo vinto, siamo padroni delle acque" indica codardia ed incompetenza, e fa il paio con i soldati "vigliaccamente scappati" a Caporetto. Rimane da osservare che nell' esercito delle decimazioni non si è visto né un opportuno suicidio da parte del comandante in capo, né una simile azione di "ripulitura" da parte dell' esercito/ marina. In ogni caso non si capisce come un ammiraglio possa permettere che i suoi subalterni si comportino come vogliono ed ignorino più o meno sistematocamente i suoi ordini. Questa si chiama insubordinazione e non iniziativa.
Mi hai tolto le parole di bocca, la costruzione sabauda dello Stato basata su dirigismo clientelare, ci ha portato di disastro in disastro fino al disastro odierno. Una classe dirigente tanto feroce con i sottoposti, quanto clemente con i suoi esponenti, non sono di principio favorevole alla pena di morte, ma qualche fucilazione ESEMPLARE degli alti papaveri, ci avrebbe evitato parecchi disastri e parecchie sconfitte.
Se avessimo potuto ricorrere in appello avremmo sicuramente cercato di patteggiare! "Il modo più veloce di finire una guerra è quella di perderla!" (George Orwell). Cerea ne profesur!
Per approfondire dal punto di vista dei vincitori la battaglia di Lissa, consiglio la lettura di: Giacomo Scotti, "Lissa 1866. La grande battaglia per l'Adriatico", ed. LINT.
Non posso che esprimere il mio stupore per alcune affermazioni che, specie nella parte introduttiva, sono state qui proposte. Nell'ordine: - definire Lissa "una delle più grandi disfatte militari italiane di tutti i tempi" è eccessivo, visto che i risultati strategici furono pari a zero per gli austriaci, le cui navi parimenti riportarono gravi danni (il pirovascello KAISER fu praticamente smantellato). - la frase "uomini di ferro su navi di legno etc." non fu mai scritta o pronunciata da Tegetthoff (per una dettagliata analisi della questione si veda un mio articolo sulla Rivista Marittima, aprile 2021) - non si vede perché dovrebbe essere "imbarazzante" parlare di quegli eventi - secondo il prof. Cavallo lo scontro non avrebbe avuto "risvolti eroici". Ciò è tanto infondato quanto irrispettoso nei confronti di chi combattè valorosamente, specie dei caduti, tanto nelle ore dell'assedio che durante lo scontro. - parimenti irrispettosa è l'affermazione secondo cui "c’è da pensar male di tutta la Marina italiana di quel periodo" - è molto facile, dal comodo di una scrivania, col senno di poi e con non chiarissime competenze marinaresche affermare che il trasbordo sull'AFFONDATORE - le cui motivazioni furono in seguito chiaramente esposte da Persano - sarebbe stata una "cosa assurda" o un "errore marchiano" - non è vero Persano avrebbe dichiarato nell'immediatezza di essere "rimasta padrone delle acque del combattimento". La frase apparve in un comunicato emanato dal ministro Depretis, mentre Persano, nel proprio primo dispaccio, aveva chiaramente affermato di avere subìto delle perdite, ma di voler rientrare ad Ancona "onde riparare avarie, rifornirmi di munizioni e carbone, e ripartire per prendere la rivincita". In seguito, Persano nel suo "I fatti di Lissa" riprese quelle parole scrivendo che le sue navi "ebbero l'orgoglio di dar caccia al nemico quando volse verso le sue terre, e, non avendolo potuto raggiungere prima che ne fosse al riparo, di rimanere padrone delle acque della battaglia"; il che in effetti è vero, poiché Tegetthoff - cosa per cui fu fatto oggetto di aspre critiche, anche (professionalmente) da parte italiana - preferì riparare a S. Giorgio senza ingaggiare nuovamente battaglia.
I fatti di Lissa e le polemiche che ne derivarono, mi ricordano, con le debite proporzioni, quelli della battaglia dello Jutland nel 1916: la Flotta d'alto mare tedesca inflisse maggiori danni e perdite alla superiore Home fleet Britannica rispetto ai propri, riuscendo poi a sfuggire all'inseguimento del nemico piu' o meno come fece tegetthoff. Secondo i tedeschi fu quindi una vittoria tattica (maggiori perdite inflitte) e strategica (fleet in being pronta sempre a minacciare il mare del nord) Eh no! dicono i cugini d'Oltremanica; voi siete fuggiti ad eliche turbinanti, noi siamo rimasti "padroni delle acque" (vittoria tattica) e la vostra Flotta d'alto mare non osò' mai più' effettuare uscite in forze dalle sue basi. (Vittoria strategica). Grosso modo la posizione attribuita a Persano. concludendo Britannici e tedeschi discutono ancor'oggi su chi le suonò o le buscò allo Jutland, noi italiani riversiamo la responsabilità della sconfitta, non senza valide ragioni su Persano e i suoi due sottordini; però occorre considerare anche che la K.U.K. Kriesgmarine in effetti non tentò più uscite in forze nell'Adriatico fino al giugno del 1918 quando un suo tentativo in tal senso venne tragicamente frustrato dai siluri di due nostri MAS. (Onore e pace a tutti i caduti!) Beppe.
La ringrazio per le sue precisazioni sulla citazione di von Tegetthoff e sul comunicato di Persano. Per il resto, come certamente saprà, la questione su come definire Lissa è dibattuta. La questione non credo stia soltanto nella sconfitta sulle acque il 20 luglio 1866, bensì su ciò che ne seguì, dichiarazioni di vittoria comprese. Affermare che Lissa sia stata una delle più grandi sconfitte militari della marina italiana (e si può ahimè pensar male di alcuni elementi della marina italiana, vedansi le rivalità espresse da Alfano) non penso dunque sia errato: l'immagine della marina italiana ne fu macchiata e questo, talvolta, vale più di cento sconfitte; tanto più se teniamo conto dell'esito complessivo della III guerra di indipendenza, persa ma vinta (o vinta ma persa?). Sui risvolti eroici: non è mia intenzione mancare di rispetto alla memoria dei caduti, sia chiaro. Tutti i combattenti in una battaglia, qualsiasi battaglia, sono a loro modo eroi. Sempre. E Persano? Ne ha già passate troppe in vita per avere un processo post mortem su TH-cam... La saluto cordialmente.
L'ariete corazzato "Affondatore" era della squadra italiana la nave più moderna, aveva lo scafo totalmente in ferro ed aveva l'artiglieria montata su torri girevoli, come poi sarà con tutto il naviglio da guerra. Purtroppo era progettata male, sproporzionata tra lunghezza ed altezza e scarsamente manovrabile. In aggiunta dopo la battaglia, nel porto di Ancona a causa di un improvviso fortunale, affondò miseramente anche se nel giro di alcuni mesi fu poi riportata a galla.
Erano veneti e dalmati quei marinai e quelle navi che vinsero a Lissa contro gli italiani. Veneti che poi dovettero essere annessi controvoglia all'italia... Se un popolo combatte con la tenacia di vincere a Lissa e a Custoza, è difficile pensare che si senta liberato.
@@savinovezzosi9504 Barbero è bravissimo e simpatico ma interpreta e racconta la storia dalla parte dei piemontesi. In Dalmazia parlavano veneto da fiume fino a zara c’erano centinaia di migliaia di “veneti”. I piemontesi devono ringraziare i francesi per l’annessione di Venezia
Premetto che anch'io, come voi, sono convinto che le lezioni del prof. Barbero, relative all'unità d'Italia, siano viziate da un certo campanilismo piemontese tuttavia, vorrei ricordare che gli austriaci non erano molto amati dai veneti i quali si sentivano da loro stessi defraudati della loro unica grande Repubblica. La storia successiva ci insegna che gli stessi popoli slavi, hanno fatto fatto di tutto per staccarsi dall'opprimente impero asburgico alleandosi, peraltro con il regno d'Italia durante la prima guerra mondiale.
Signori ben trovati a tutti. Come sempre ottima la presentazione e la spiegazione. Per il resto chiariamo tre punti: Il primo è che i veneti e gli istriani non potevano scegliere con chi andare, ERANO SUDDITI DELL'IMPERO AUSTRIACO dovevano servire nella marina austriaca , se venivano presi finivano impiccati per tradimento (esempio, Cesare Battisti nella prima guerra mondiale) quindi per i veneti c'è poco da esaltarsi , era "bere o affogare". Il secondo punto è che l'Austria già voleva cedere il Veneto in cambio della sua neutralità, quindi già non lo considerava parte dell'Impero. Il terzo è che l'Italia anche se in modo , decisamente non adeguato, ha impegnato le forze austriache , consentendo ai prussiani di stravincere. Militarmente abbiamo perso due battaglie ma consentito di vincere la guerra. D'altronde se qualcuno crede che l'Italia ha vinto da sola la prima guerra mondiale ,"deve tornare a scuola". Senza Francia, Inghilterra, USA ecc. non saremmo andati da nessuna parte. Alla prossima
@@lucaabram5915 Giusto. Andando avanti nel tempo , l'Inghilterra senza gli Stati Uniti , mai avrebbe vinto la seconda guerra mondiale (sia chiaro, meglio così) . Ma le guerre si vincono e si perdono insieme......
Così dato sì che chiedere sembra esser cosa lecita mentre rispondere rimane sempre pura cortesia da parte altrui lei Signor Giorgio Enrico Cavallo suvvia da che parte del nord ovest mi giunge? Spero cordialmente voglia così soddisfare questa mia curiosa richiesta, messere! Ovviamente suo iscritto al canale e con ciò voglio proprio sperare che questo deponga a mio ardito favore, almeno io così suppongo, Milord! Poi in seguito chi vivrà allora vedrà! I mie più cari ossequi professore!
Buongiorno non direi poi così disastrosa si persero si due navi(solo la re d'italia fu persa nello scontro!)ma gli austriaci ebbero danni a diverse navi comunque non fu usata tutta la squadra navale ma solo una parte!!Imbarazzante era l'ammiraglio persano che cambio all ultimo ammiraglia!!!Detto questo la marina ebbe poi ufficiali superiori che trasformarono la flotta italiana in una grande flotta!
La battaglia di Mezzo Giugno, 12-16/6/1942, a cui partecipò in modo determinante (la battaglia fu aeronavale) la 7a div. incrociatori dell’amm. Da Zara. L’affondamento del Wien il 10/12/1917 e del Szent Istvan il 10/6/1918 furono anch’essi azioni di superficie
Mi sembra di ricordare che dopo qualche giorno anche l'affondatore affondò ad Ancona e non partecipò piu ad alcuna azione . Quindi altri soldi spesi tanti e male, oltre naturalmente alle perdite umane....
Sullo sperone: se ci pensiamo in Italia, l'ultima ad averlo è stata la Dante Alighieri(una dreadnought!!!) ,con una bordata da ben 12 cannoni da 305mm...un vero e proprio controsenso.
Alla fine viene da pensare che l'unico Marinaio (prima ancora che Generale) dell'epoca fu Garibaldi. Non era sabaudo nè di nascita nè di cultura. Per ultimo non capisco tutta questa enfasi. Anche gli inglesi ebbero sconfitte clamorose, come ad esempio quelle di Gallipoli nella prima guerra mondiale (impresa ideata da Churchill). A me pare chiaro che all'epoca esisteva un grave problema culturale. Il Piemonte non era culturalmente pronto ad essere una grande Nazione. Probabilmente questa sconfitta permise di capire gli errori da non ripetere. Almeno, questa è la mia ipressione
… il piemontese esteso a tutta l’Italia ha piombato questa sfortunata nazione ad un ruolo di eterna sudditanza… poi … un ammiraglio che si chiama Persa.no è il massimo… che inneggiò ad una grande vittoria…
La differenza principale rispetto a capo Matapan è una. Lissa non andava neanche combattuta, non serviva a niente, dopo Custoza bisognava fare un offensiva decente via terra, il veneto era il fronte principale e avevamo una superiorità numerica imbarazzante.
L'invasione fu poi fatta e gli austriaci a quel punto non potevano neache difendersi e cedettero il Veneto. Custoza e Lissa non furono sconfitte decisive, ebbero un impatto psicologico superiore al reale.
L'inno dell'impero aveva naturalmente traduzioni in tutte le sue lingue: dall'ungherese al ceco, fino all'ebraico. Naturalmente c'era anche quella in italiano, che ho imparato a memoria dai miei nonni: "Serbi Iddio l'austriaco Regno / guardi il nostro Imperator / nella fe' che gli è sostegno / regga noi con saggio amor / difendiamo il serto avito / che gli adorna il regio crin / sempre d'Austria il soglio unito / sia d'Asburgo col destin!
Ma per forza, se si Continua a smerdare le falsità storiche. e divulgare. Le verità effettivamente come sono avvenuti i fatti, come nello specifico, ma soprattutto a far riflettere sulle non verità che alcuni divulgatori da anni sostenuti da fan che non intendono in nessun caso arretrare le proprie verità che gli sono state borbbandate :scuola, libri, pseudo storici, non ultimo TV di stato ecc..... Dico ovvio che decollare un canale del genere sarà una bella impresa Storica😊😊😊
Senti caro...ho una proposta, ti va di parlare dello spionaggio tra italia e austria a cavallo di fine secolo? Il generale pollio e sua moglie, il colonnello redl, etc etc? Lo so sfocia dall epoca vittoriana a quella edoardiana che è gia inizio 900, però secondo me rientra ancora nell ottocento, nel quadro del concerto Bismarckiano.
Per quanto controversa, ho studiato la questione del generale Pollio e quella potrebbe essere un'idea. Per il resto, dovrei chiedere ad un esperto più esperto di me!
Complimenti per l'esposizione lucida ed obiettiva. Ancora oggi , molti non riescono ad ammettere la sconfitta della Regia Marina(tara atavica degli italiani) riguardo le polemiche sui marinai veneti/veneziani ,basta cercare le liste dei decorati ,quelle sono inappellabili
Siete delle pippe,cosa ci voleva a mettere degli schizzi dello svolgimento della battaglia? Io ho un libro che spiega ottimamente le manovre adottate dai due schieramenti con la proiezione delle navi e le rotte seguite......video molto deludente.....
"Cosa ci voleva...". Ci vuole, ci vuole. Per ogni video tra riprese e montaggi parte circa una settimana: tutto tempo non retribuito, speso per il piacere di trasmettere un po' di cultura. Ogni tanto, acquerello (prendo davvero carta e pennelli) le mappe in modo da dare una patina di antichità e genuinità ai video. Questa volta non l'ho fatto, ma ritenevo la spiegazione di Massimo Alfano sufficiente per esaustività e chiarezza. Personalmente, rimarrei ad ascoltarlo per delle ore (senza necessità di schizzi e disegnini). Se lei ha necessità di illustrazioni, accosti il suo libro alla spiegazione. O usi la fantasia: non costa niente e tutti noi dovremmo averne in abbondanza. Almeno spero. Ps. per inciso, una mappa l'ho messa. Molto semplice e reperita in rete, ma credo abbastanza chiara.
Napoleone III dopo Custoza e Lissa, riferendosi ai Savoia, sbottò: "Ancora una sconfitta e mi chiederanno Parigi!". Una bella botta di sarcasmo e di scherno, quanto mai azzeccata.
Vi prego, fate fare più visual a quest'uomo. Prima che si penta di aver aperto il canale.
Al processo a Persano, sia Vacca che il comandante del Maria Pia (in coda alla fila) dichiararono di aver visto il trasbordo di Persano sull'Affondatore, operazione durata circa 10 minuti. Uno allora potrebbe chiedersi perché il Vacca non ordinò alla sua formazione di rallentare vedendo il varco aprirsi. O perché il comandante dell'Ancona (ultima nave della fila di Vacca e che precedeva il Re d'Italia) non rallentò l'andatura.
Questo canale è una scoperta meravigliosa. Che perla. Iscritto immediatamente.
Grazie infinite professore apprezzo moltissimo i suoi video.
Lei affronta e approfondisce episodi ed eventi che di rado vengono trattati con la dovuta attenzione tipo la battaglia di lissa
Infatti , il mio giorno preferito da quando ti seguo è diventato il giovedì 😂
Grazie prof x la lezione. Sembrano le solite vecchie tare che ci portiamo dietro dai tempi di arlecchino - sempre utili però come insegnamento: dobbiamo perseguire meritocrazia, unità, organizzazione e conoscenza.
Cereja prof, l'è semp an piasì ! ❤
Dovremmo forse ridimensionare la "grande disfatta", in quanto alla fine della fiera gli austriaci ruppero l'assedio di Lissa (operazione nata da pressioni politiche) e la Regia Marina perse due unità (solo una in combattimento). La situazione strategica in Adriatico non cambiò affatto dopo la guerra. Sicuramente una brutta pagina di storia, con conseguenze più psicologiche che reali.
Non fu una sconfitta strategica in una guerra che fu "vinta" anche se non per meriti nostri. Tuttavia le conseguenze psicologiche di lissa custoza e Adua avrebbero minato la sicurezza delle" elite" militari italiane per molti anni
La stessa cosa di Custoza.
Sono rari i canali che affrontano argomenti del genere ...grazie
Mi permetto anche di segnalare che, come spiegato nell'articolo apparso su Rivista Marittima (periodico della Marina Militare) dal titolo "Lissa, leggende vecchie e nuove ", Andrea Tirondola parla del fatto che la presunta frase sugli "Uomini di Ferro su navi di legno etc.." sia un'invenzione della stampa austriaca nel ventennale di Lissa. Tegetthoff usò semmai una locuzione coniata dall'ammiraglio Farragut ma non vi è traccia di riferimenti dispregiativi nei confronti degli Italiani
Veramente a Trieste si usa ancora dire " Taglian de legno".
@@orkotron007 questo è ininfluente, la bufala è un giro dal 1886..
si bhe, è nota la cavalleria tra le fila dei marinai soprattutto quelle austroungariche 🤣🤣.... l'ufficio addetto le avrà semplicemente fatte sparire per evitare disonorevoli strascichi
@@riccardobertelli8664 questa è una supposizione. Non prova niente.
Il racconto della battaglia mi fa venire in mente le controversie tra Cadorna e i suoi generali e il rancore suicida tra i comandi della I e ll armata Russa nella Grande Guerra.
Suggerisco argomenti per il canale. La battaglia di Adua , le guerra Ispano americano , quella Anglo Zulu , l'incidente di Fashoda, le guerre mahdiste, l affaire dreyfus, la guerra di indipendenza dei Balcani dall' impero ottomano, la battaglia di Balaclava, le guerre carliste, l'unificazione della Germania da parte di Bismarck, l'età dell' imperialismo e ul congresso di Berlino, il colonialismo italiano, la rivolta dei sipahi in india, la guerra del sonderbund, il quarantotto, la breccia di porta pia...
Grazie per i suggerimenti. La rivolta dei Sepoy l'ho già trattata, la trova nelle puntante della playlist "Il grande gioco". A poco a poco anche le altre arriveranno...
@@Giorgioenricocavallo c'è materiale in abbondanza aggiungo la guerra anglo boera, il rinnovamento meji, la ricerca del passaggio a nord ovest, le guerre di indipendenza sudamericane e la storia di quei paesi, le guerre dell' oppio ecc
Il problema della terza guerra d'indipendenza per l'Italia sono stati al 100% i comandi dell'esercito italiano e della marina; esercito e marina italiani non erano inferiori all'Austria, anzi, ma furono utilizzati nel peggior modo possibile dallo stato maggiore. Questa fu una guerra che, con un'altra guida, poteva essere vinta dall'esercito italiano (e dalla marina italiana) non dico facilmente, ma abbastanza agevolmente. L'Austria-Ungheria era un impero all'epoca già in piena decadenza e infatti si sfascerà definitivamente solo una cinquantina di anni dopo alla fine della prima guerra mondiale, quindi era un nemico ampiamente alla nostra portata, non essendo neanche lontanamente una Francia o una Prussia.
Qualcuno disse: l’Italia ha ottimi soldati e pessimi generali!
Il problema credo che dipese che sia l'esercito che la marina unitari non avevano ancora amalgamato l'addestramento e le dottrine di impiego e pure le linee di comando cosicché le incomprensioni e i fraintendimenti furono fatali.
@@giordanomonese5141Parafrasando la stele di El Alamein Mancò quasi tutto tranne il valore come sempre nella storia militare italiano. E soprattutto nella tragedia si inserì subito dopo la farsa come spesso accade nelle sconfitte nazionali.
Comunque l'Austria non era oggettivamente proprio così debole.. ancora nel 1915 la sua produzione industriale e l'esercito erano superiori per numero. Il fatto è che sia nel 1866 che nel 15-18 l'Austria aveva altri fronti...
@@fabioderosemm fu un problema più generale credo.. soprattutto sulla terraferma. la non chiarezza di idee e della catena di comando.. oltre naturalmente alla non eccelsa qualità degli ufficiali ulteriormente minata da rivalità personali
Bellissimo video
Tutta la terza guerra d'indipendenza fu un azzardo!
Impegnarsi in una guerra, quando l'Italia unita aveva appena 5 anni di vita, per di più quando appena vi era stato il trasferimento della capitale di stato, con relativi ministeri ecc., ancora in corso di stabilizzazione.
Non poteva che finire in una serie di disastri.
Tra l'altro l'Austria rifiutò di considerarsi sconfitta: consegnò il.Veneto a Napoleone III, che la girò poi all'Italia come una cambiale.
Uomini di ferro su navi di legno vinsero uomini di legno su navi di ferro. W San Marco
Per tera, per mar, San Marco!
un piano molto italiano, approntare un piano da sbarco senza sapere nulla del territorio, SENZA CONSIDERARE IL NEMICO
seguendo solo pressioni politiche invece che strategie, Persano mi ricorda Prasca(con tutte le differenze del caso e del tempo)
Ottima la descrizione di Alfano, voglio solo ricordare di osservare se possibile la manovra dellaffondatore con a bordo persano che da solo in pratica affrontò le navi austriache ricevendo più di 20 colpi senza subire danni grazie alla corazzatura. Sull'uso dello sperone in quel periodo ci furono più incidenti fra navi amiche in tempo di pace. L'evoluzione si ebbe nel 1876 con la Caio Duilio che diede alla marina italiana il primato subito copiato dalla royal navy..ci sarebbe molto da dire come Lissa è studiata ma solo per ragioni politiche più che di ricerca storica. Grazie per questo canale
Grande prof!
Uno dei "misteri "della battaglia è la composizione degli equipaggi austriaci. Alcuni l'hanno definita "l'ultima battaglia fra Genovesi e Veneziani all' epoca sotto il controllo austriaco. Ma in realtà gli storici hanno consultato i registri delle vittime e pare che fossero quasi tutti croati. Fra l'altro la cosa pare fosse già nota all' epoca, in quanto un giornale aveva in un articolo scritto perché dovremo avere paura della flotta austriaca che è tutta fatta da marinai croati. A loro l'acqua non piace basta vedere che non si lavano mai " certo ko stile italiano si fa riconoscere
Si ma in quel tempo la maggioranza degli abitanti dell'Istria e Dalmazia erano di origine veneta non penso che erano croati dell'interno! La diaspora avenne solo dopo la seconda guerra mondiale.
Un ammiraglio che ha abbandonato la sua ammiraglia fu Rojensvesky che abbandono la SURONOV in fiamme gravemente ferito durante la battaglia di Tsushima nel 1905.
Mi si perdoni come ho scritto il nome del l'ammiraglio.
Buona serata.
La difficoltà di difendere la costa italiana dagli attacchi dalla Dalmazia ci sono sempre stati, lo confermano i bombardamenti del 1915, e i continui avvistamenti veri o presunti di navi che dovevano effettuare sbarchi durante la guerra fredda del 1859-66 sulle coste pugliesi. Roma aveva risolto conquistando quei territori
La famosa Marina da guerra austroveneziana.
Infatti prima della diaspora dopo della seconda guerra mondiale in gran parte degli abitanti dell'Istria e Croazia erano veneti.
Grazie prof.
Salve, evidentemente l'ammiraglio Persano ebbe molte colpe nel disastro, ma anche i suoi sottoposti non si comportarono bene sotto l'aspetto della tattica di battaglia, tuttavia non furono uomini di legno ma si batterono coraggiosamente e le perdite umane furono ingentissime.
Argomento molto interessante 😊😊❤❤
Molto interessante.
Grande!
Va detto però che gli scafi austriaci in legno nella seconda metà dell'ottocento raggiunsero il massimo dell'efficienza
Intanto vorrei fare i "soliti" complimenti al Prof. Cavallo ed ai suoi collaboratori. Soliti perché non si riesce a fare di meglio.
Il problema che vedo in queste conferenze non si chiama Lissa né Custoza né Caporetto.
Il vero problema è che per 2 secoli ( credo fino ad oggi, per quello che so ) ne abbiamo prese in tutti i modi senza imparare nulla, compresa la "distanza" in momenti operativi tra ufficiali e soldati.
Non so se nella kriegsmarine o nella flotta inglese sarebbe stato permesso che degli alti ufficiali ignorassero gli ordini del loro capo e soprattutto durante un' azione di guerra.
Infine la giustificazione infantile "abbiamo vinto, siamo padroni delle acque" indica codardia ed incompetenza, e fa il paio con i soldati "vigliaccamente scappati" a Caporetto.
Rimane da osservare che nell' esercito delle decimazioni non si è visto né un opportuno suicidio da parte del comandante in capo, né una simile azione di "ripulitura" da parte dell' esercito/ marina.
In ogni caso non si capisce come un ammiraglio possa permettere che i suoi subalterni si comportino come vogliono ed ignorino più o meno sistematocamente i suoi ordini. Questa si chiama insubordinazione e non iniziativa.
Mi hai tolto le parole di bocca, la costruzione sabauda dello Stato basata su dirigismo clientelare, ci ha portato di disastro in disastro fino al disastro odierno.
Una classe dirigente tanto feroce con i sottoposti, quanto clemente con i suoi esponenti, non sono di principio favorevole alla pena di morte, ma qualche fucilazione ESEMPLARE degli alti papaveri, ci avrebbe evitato parecchi disastri e parecchie sconfitte.
Se avessimo potuto ricorrere in appello avremmo sicuramente cercato di patteggiare! "Il modo più veloce di finire una guerra è quella di perderla!" (George Orwell). Cerea ne profesur!
Per approfondire dal punto di vista dei vincitori la battaglia di Lissa, consiglio la lettura di: Giacomo Scotti, "Lissa 1866. La grande battaglia per l'Adriatico", ed. LINT.
Quando la storia è verità e non propaganda...
Non posso che esprimere il mio stupore per alcune affermazioni che, specie nella parte introduttiva, sono state qui proposte.
Nell'ordine:
- definire Lissa "una delle più grandi disfatte militari italiane di tutti i tempi" è eccessivo, visto che i risultati strategici furono pari a zero per gli austriaci, le cui navi parimenti riportarono gravi danni (il pirovascello KAISER fu praticamente smantellato).
- la frase "uomini di ferro su navi di legno etc." non fu mai scritta o pronunciata da Tegetthoff (per una dettagliata analisi della questione si veda un mio articolo sulla Rivista Marittima, aprile 2021)
- non si vede perché dovrebbe essere "imbarazzante" parlare di quegli eventi
- secondo il prof. Cavallo lo scontro non avrebbe avuto "risvolti eroici". Ciò è tanto infondato quanto irrispettoso nei confronti di chi combattè valorosamente, specie dei caduti, tanto nelle ore dell'assedio che durante lo scontro.
- parimenti irrispettosa è l'affermazione secondo cui "c’è da pensar male di tutta la Marina italiana di quel periodo"
- è molto facile, dal comodo di una scrivania, col senno di poi e con non chiarissime competenze marinaresche affermare che il trasbordo sull'AFFONDATORE - le cui motivazioni furono in seguito chiaramente esposte da Persano - sarebbe stata una "cosa assurda" o un "errore marchiano"
- non è vero Persano avrebbe dichiarato nell'immediatezza di essere "rimasta padrone delle acque del combattimento". La frase apparve in un comunicato emanato dal ministro Depretis, mentre Persano, nel proprio primo dispaccio, aveva chiaramente affermato di avere subìto delle perdite, ma di voler rientrare ad Ancona "onde riparare avarie, rifornirmi di munizioni e carbone, e ripartire per prendere la rivincita".
In seguito, Persano nel suo "I fatti di Lissa" riprese quelle parole scrivendo che le sue navi "ebbero l'orgoglio di dar caccia al nemico quando volse verso le sue terre, e, non avendolo potuto raggiungere prima che ne fosse al riparo, di rimanere padrone delle acque della battaglia"; il che in effetti è vero, poiché Tegetthoff - cosa per cui fu fatto oggetto di aspre critiche, anche (professionalmente) da parte italiana - preferì riparare a S. Giorgio senza ingaggiare nuovamente battaglia.
I fatti di Lissa e le polemiche che ne derivarono, mi ricordano, con le debite proporzioni, quelli della battaglia dello Jutland nel 1916: la Flotta d'alto mare tedesca inflisse maggiori danni e perdite alla superiore Home fleet Britannica rispetto ai propri, riuscendo poi a sfuggire all'inseguimento del nemico piu' o meno come fece tegetthoff. Secondo i tedeschi fu quindi una vittoria tattica (maggiori perdite inflitte) e strategica (fleet in being pronta sempre a minacciare il mare del nord) Eh no! dicono i cugini d'Oltremanica; voi siete fuggiti ad eliche turbinanti, noi siamo rimasti "padroni delle acque" (vittoria tattica) e la vostra Flotta d'alto mare non osò' mai più' effettuare uscite in forze dalle sue basi. (Vittoria strategica). Grosso modo la posizione attribuita a Persano. concludendo Britannici e tedeschi discutono ancor'oggi su chi le suonò o le buscò allo Jutland, noi italiani riversiamo la responsabilità della sconfitta, non senza valide ragioni su Persano e i suoi due sottordini; però occorre considerare anche che la K.U.K. Kriesgmarine in effetti non tentò più uscite in forze nell'Adriatico fino al giugno del 1918 quando un suo tentativo in tal senso venne tragicamente frustrato dai siluri di due nostri MAS. (Onore e pace a tutti i caduti!)
Beppe.
La ringrazio per le sue precisazioni sulla citazione di von Tegetthoff e sul comunicato di Persano. Per il resto, come certamente saprà, la questione su come definire Lissa è dibattuta. La questione non credo stia soltanto nella sconfitta sulle acque il 20 luglio 1866, bensì su ciò che ne seguì, dichiarazioni di vittoria comprese. Affermare che Lissa sia stata una delle più grandi sconfitte militari della marina italiana (e si può ahimè pensar male di alcuni elementi della marina italiana, vedansi le rivalità espresse da Alfano) non penso dunque sia errato: l'immagine della marina italiana ne fu macchiata e questo, talvolta, vale più di cento sconfitte; tanto più se teniamo conto dell'esito complessivo della III guerra di indipendenza, persa ma vinta (o vinta ma persa?). Sui risvolti eroici: non è mia intenzione mancare di rispetto alla memoria dei caduti, sia chiaro. Tutti i combattenti in una battaglia, qualsiasi battaglia, sono a loro modo eroi. Sempre. E Persano? Ne ha già passate troppe in vita per avere un processo post mortem su TH-cam... La saluto cordialmente.
@@giuseppesanna9230il suo commento è perfetto. Come x Caporetto, abbiamo una stupefacente capacità di autodenigrarci.
@@lucaweiss58 Grazie!
Beppe.
è sempre troppo facile dire che i caduti di una guerra sono eroi
Ottimo contenuto
L'ariete corazzato "Affondatore" era della squadra italiana la nave più moderna, aveva lo scafo totalmente in ferro ed aveva l'artiglieria montata su torri girevoli, come poi sarà con tutto il naviglio da guerra. Purtroppo era progettata male, sproporzionata tra lunghezza ed altezza e scarsamente manovrabile. In aggiunta dopo la battaglia, nel porto di Ancona a causa di un improvviso fortunale, affondò miseramente anche se nel giro di alcuni mesi fu poi riportata a galla.
Perché il pirovascelli Re Galantuomo non faceva parte della squadra? Gli austriaci avevano il pirovascelli Kaiser durante la battaglia
Standard come sempre elevato con un “Esperto” esperto. A questo punto, visto che si è scelto un ginepraio, non le resta che l’Everest cioè Caporetto.
Lei mi sta tentando... tanto più che vorrei parlare della Prima Guerra Mondiale nelle puntate del prossimo inverno.
Erano veneti e dalmati quei marinai e quelle navi che vinsero a Lissa contro gli italiani.
Veneti che poi dovettero essere annessi controvoglia all'italia...
Se un popolo combatte con la tenacia di vincere a Lissa e a Custoza, è difficile pensare che si senta liberato.
La storia italiana è stata scritta con le bugie!!!
WSM
Barbero ha letto i nomi di molti marinai Austriaci e risultano in maggioranza Croati
@@savinovezzosi9504 Barbero è bravissimo e simpatico ma interpreta e racconta la storia dalla parte dei piemontesi. In Dalmazia parlavano veneto da fiume fino a zara c’erano centinaia di migliaia di “veneti”. I piemontesi devono ringraziare i francesi per l’annessione di Venezia
Premetto che anch'io, come voi, sono convinto che le lezioni del prof. Barbero, relative all'unità d'Italia, siano viziate da un certo campanilismo piemontese tuttavia, vorrei ricordare che gli austriaci non erano molto amati dai veneti i quali si sentivano da loro stessi defraudati della loro unica grande Repubblica. La storia successiva ci insegna che gli stessi popoli slavi, hanno fatto fatto di tutto per staccarsi dall'opprimente impero asburgico alleandosi, peraltro con il regno d'Italia durante la prima guerra mondiale.
Tirondola il Castigamatti 😂😂😂
Signori ben trovati a tutti. Come sempre ottima la presentazione e la spiegazione. Per il resto chiariamo tre punti:
Il primo è che i veneti e gli istriani non potevano scegliere con chi andare, ERANO SUDDITI DELL'IMPERO AUSTRIACO dovevano servire nella marina austriaca , se venivano presi finivano impiccati per tradimento (esempio, Cesare Battisti nella prima guerra mondiale) quindi per i veneti c'è poco da esaltarsi , era "bere o affogare".
Il secondo punto è che l'Austria già voleva cedere il Veneto in cambio della sua neutralità, quindi già non lo considerava parte dell'Impero.
Il terzo è che l'Italia anche se in modo , decisamente non adeguato, ha impegnato le forze austriache , consentendo ai prussiani di stravincere. Militarmente abbiamo perso due battaglie ma consentito di vincere la guerra. D'altronde se qualcuno crede che l'Italia ha vinto da sola la prima guerra mondiale ,"deve tornare a scuola". Senza Francia, Inghilterra, USA ecc. non saremmo andati da nessuna parte. Alla prossima
Serbia e Russia.. l'esercito austro ungarico tutto intero ci avrebbe fatto a pezzi se tutto intero. O forse non saremmo nemmeno entrati in guerra
@@lucaabram5915 Giusto. Andando avanti nel tempo , l'Inghilterra senza gli Stati Uniti , mai avrebbe vinto la seconda guerra mondiale (sia chiaro, meglio così) . Ma le guerre si vincono e si perdono insieme......
Curiosità: come si è giustificato Persano? e quegli altri due ammiragli?
Così dato sì che chiedere sembra esser cosa lecita mentre rispondere rimane sempre pura cortesia da parte altrui lei Signor Giorgio Enrico Cavallo suvvia da che parte del nord ovest mi giunge? Spero cordialmente voglia così soddisfare questa mia curiosa richiesta, messere! Ovviamente suo iscritto al canale e con ciò voglio proprio sperare che questo deponga a mio ardito favore, almeno io così suppongo, Milord! Poi in seguito chi vivrà allora vedrà! I mie più cari ossequi professore!
Per restare in tema Lissa, sono conterraneo di Carlo Pellion di Persano. Cerea!
Complimenti come sempre x vs. ricerca
Per SAN MARCO! L'urlo di vittoria é stato questo. Tegetthoff comandava in Veneziano!
Le fonti sono tuo cuggino?
Buongiorno non direi poi così disastrosa si persero si due navi(solo la re d'italia fu persa nello scontro!)ma gli austriaci ebbero danni a diverse navi comunque non fu usata tutta la squadra navale ma solo una parte!!Imbarazzante era l'ammiraglio persano che cambio all ultimo ammiraglia!!!Detto questo la marina ebbe poi ufficiali superiori che trasformarono la flotta italiana in una grande flotta!
Commento strategico
Nel libro di Giovanni Verga (i Malavoglia) il personaggio di Luca muore nella battaglia di Lissa
Mi illustra, per favore, una vittoria della Marina Militare Italiana di superficie?
La battaglia di Mezzo Giugno, 12-16/6/1942, a cui partecipò in modo determinante (la battaglia fu aeronavale) la 7a div. incrociatori dell’amm. Da Zara.
L’affondamento del Wien il 10/12/1917 e del Szent Istvan il 10/6/1918 furono anch’essi azioni di superficie
Dimenticavo: anche la spedizione di Nobile al Polo Nord non sarebbe male come Arena gladiatoria
Mi sembra di ricordare che dopo qualche giorno anche l'affondatore affondò ad Ancona e non partecipò piu ad alcuna azione . Quindi altri soldi spesi tanti e male, oltre naturalmente alle perdite umane....
Il taglio della T di Teggetthof .. Nelson lo fece a Trafalgar
siamo abituati a trasformare le disfatte in vittorie
Sullo sperone: se ci pensiamo in Italia, l'ultima ad averlo è stata la Dante Alighieri(una dreadnought!!!) ,con una bordata da ben 12 cannoni da 305mm...un vero e proprio controsenso.
Bisognerebbe ringraziare Teggetthof per non aver maramaldeggiato .. del resto anche Persano è stato fortunato perché non l'hanno fucilato
Nessun altro riesce farne una vittoria da una sconfitta, solo l'Italia lo riesce😂😂😂
Alla fine viene da pensare che l'unico Marinaio (prima ancora che Generale) dell'epoca fu Garibaldi. Non era sabaudo nè di nascita nè di cultura. Per ultimo non capisco tutta questa enfasi. Anche gli inglesi ebbero sconfitte clamorose, come ad esempio quelle di Gallipoli nella prima guerra mondiale (impresa ideata da Churchill). A me pare chiaro che all'epoca esisteva un grave problema culturale. Il Piemonte non era culturalmente pronto ad essere una grande Nazione. Probabilmente questa sconfitta permise di capire gli errori da non ripetere. Almeno, questa è la mia ipressione
Probabilmente ebbe un grande impatto sulla popolazione, non a caso a Lissa muore Luca dei Malavoglia
… il piemontese esteso a tutta l’Italia ha piombato questa sfortunata nazione ad un ruolo di eterna sudditanza… poi … un ammiraglio che si chiama Persa.no è il massimo… che inneggiò ad una grande vittoria…
Errore di battitura: L'Austria voleva cedere il Veneto all'Italia, in cambio ..... (scusate)
La differenza principale rispetto a capo Matapan è una. Lissa non andava neanche combattuta, non serviva a niente, dopo Custoza bisognava fare un offensiva decente via terra, il veneto era il fronte principale e avevamo una superiorità numerica imbarazzante.
L'invasione fu poi fatta e gli austriaci a quel punto non potevano neache difendersi e cedettero il Veneto. Custoza e Lissa non furono sconfitte decisive, ebbero un impatto psicologico superiore al reale.
Eterna VERGOGNA🤮
L'ammiraglio bersano è il mio trisavolo
Prima di tutto Persano con la P,poi il mio diavolo era Napoleone Bonaparte😂😂😂😂😂⚓⚓⚓
Trisavolo pardon😂
Continuate così, ad istruirci a dovere. Giusto una curiosità: perché all’inizio video si ode l’inno tedesco? Grazie ancora
In origine era il Kaiserhymne, inno dell'Impero Austro-Ungarico.
@@Giorgioenricocavallo Questa notizia mi farà curiosare parecchio in rete. Grazie ancora per il lavoro di divulgazione di questo canale.
L'inno dell'impero aveva naturalmente traduzioni in tutte le sue lingue: dall'ungherese al ceco, fino all'ebraico. Naturalmente c'era anche quella in italiano, che ho imparato a memoria dai miei nonni: "Serbi Iddio l'austriaco Regno / guardi il nostro Imperator / nella fe' che gli è sostegno / regga noi con saggio amor / difendiamo il serto avito / che gli adorna il regio crin / sempre d'Austria il soglio unito / sia d'Asburgo col destin!
@@mulocarleto Grazie per la preziosa precisazione
Bundì prufesùr!
Cerea, neh!
Persano al massimo poteva fare una battaglia navale sulle parole crociate...
Ma per forza, se si Continua a smerdare le falsità storiche. e divulgare. Le verità effettivamente come sono avvenuti i fatti, come nello specifico, ma soprattutto a far riflettere sulle non verità che alcuni divulgatori da anni sostenuti da fan che non intendono in nessun caso arretrare le proprie verità che gli sono state borbbandate :scuola, libri, pseudo storici, non ultimo TV di stato ecc..... Dico ovvio che decollare un canale del genere sarà una bella impresa Storica😊😊😊
Se volete approfondire l argomento vi consiglio vivamente il video fatto su italian military archivement.
Senti caro...ho una proposta, ti va di parlare dello spionaggio tra italia e austria a cavallo di fine secolo? Il generale pollio e sua moglie, il colonnello redl, etc etc? Lo so sfocia dall epoca vittoriana a quella edoardiana che è gia inizio 900, però secondo me rientra ancora nell ottocento, nel quadro del concerto Bismarckiano.
Per quanto controversa, ho studiato la questione del generale Pollio e quella potrebbe essere un'idea. Per il resto, dovrei chiedere ad un esperto più esperto di me!
Come se disi qua Trieste e per le Dalmzie Cicio no xe per barca.
Cicio inteso come abitante della Ciciaria (area a ridosso del confine sloveno croato - nella parte destra che va da Hrpelje verso Fiume -Rijeka.
Complimenti per l'esposizione lucida ed obiettiva. Ancora oggi , molti non riescono ad ammettere la sconfitta della Regia Marina(tara atavica degli italiani) riguardo le polemiche sui marinai veneti/veneziani ,basta cercare le liste dei decorati ,quelle sono inappellabili
Lissa fu una grande vittoria veneta.
Siete delle pippe,cosa ci voleva a mettere degli schizzi dello svolgimento della battaglia? Io ho un libro che spiega ottimamente le manovre adottate dai due schieramenti con la proiezione delle navi e le rotte seguite......video molto deludente.....
"Cosa ci voleva...". Ci vuole, ci vuole. Per ogni video tra riprese e montaggi parte circa una settimana: tutto tempo non retribuito, speso per il piacere di trasmettere un po' di cultura. Ogni tanto, acquerello (prendo davvero carta e pennelli) le mappe in modo da dare una patina di antichità e genuinità ai video. Questa volta non l'ho fatto, ma ritenevo la spiegazione di Massimo Alfano sufficiente per esaustività e chiarezza. Personalmente, rimarrei ad ascoltarlo per delle ore (senza necessità di schizzi e disegnini). Se lei ha necessità di illustrazioni, accosti il suo libro alla spiegazione. O usi la fantasia: non costa niente e tutti noi dovremmo averne in abbondanza. Almeno spero. Ps. per inciso, una mappa l'ho messa. Molto semplice e reperita in rete, ma credo abbastanza chiara.
Napoleone III dopo Custoza e Lissa, riferendosi ai Savoia, sbottò:
"Ancora una sconfitta e mi chiederanno Parigi!".
Una bella botta di sarcasmo e di scherno, quanto mai azzeccata.