Pisa - l'Arno

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  • เผยแพร่เมื่อ 3 ก.พ. 2018
  • Come tutte le città fluviali Pisa deve molto al suo fiume. Gli deve sicuramente la sua posizione strategica tra mare, specchi lagunari e corsi d’acqua che alle origini l’ha caratterizzata rendendo il sito particolarmente favorevole agli insediamenti e agli attracchi protetti.
    Al fiume e al suo delta deve la propria affermazione sia come porto romano di primaria importanza per i traffici e per il controllo delle acque del Tirreno settentrionale sia come repubblica marinara. All’opera di quello stesso fiume deve in parte anche la decadenza perché con i detriti e le continue esondazioni ne ha trasformato costantemente il litorale, allontanandola dal mare, colmando le lagune, interrando i suoi ancoraggi. Non ultima, ma solo in ordine di tempo, gli deve memoria tangibile di quella grande potenza navale conservandone i relitti tra le sue sabbie e nei suoi umidi fondali.
    All’inizio, dove le acque dell’Arno e del mare si mischiavano e si confondevano tra le lagune costiere e i rami del delta ricoperti di fitte foreste e punteggiati da isole lacustri, si erano sviluppati piccoli centri abitati da pescatori etruschi.
    E’ in questo paesaggio lagunare che i Romani fonderanno Pisa, la prima tra le nuove città nella valle dell’Arno, vicina al mare e alla confluenza dell’Arno con il ramo principale del Serchio. La sua ubicazione era peculiare per l’ancoraggio delle navi mercantili, ma soprattutto da guerra. Roma infatti pensava di utilizzare la felice posizione della città come base per l’espansione verso nord e verso il Mediterraneo occidentale.
    Se gli approdi di Pisa etrusco-romana lasciano spazio a dubbi e interpretazioni, nel medioevo invece il Portus Pisanus divenne il maggior porto della Repubblica marinara toscana; lì attraccavano e partivano navi che stabilivano commerci con tutto il Mediterraneo. Pisa era una città fluviale con il porto situato a 16 miglia; un porto vero e proprio con molo e pontili, munito da torri, catene e dal castello di Livorno, sul promontorio roccioso; le merci quindi giungevano a Pisa trasbordate dalle navi da carico su imbarcazioni minori, per poi venire consegnate e distribuite lungo una rete capillare di fiumi e canali navigabili, laghi e lagune in comunicazione tra loro con vari approdi sia lungo il fiume principale, l’Arno, sia sull’Auser e i loro rami secondari e i loro percorsi tortuosi, a meandri; il lago di Massaciuccoli era unito all’attuale Serchio da canali navigabili e anche il lago di Bientina; Lucca era pertanto raggiungibile per via d'acqua.
    Il porto rappresentava una notevole fonte di ricchezza per la città che lo protesse fortificandolo, anche perchè non gliene mancavano i mezzi; così nel 1156 venne avviata una prima fase di fortificazione con la costruzione di una torre, proseguita l'anno successivo con la dotazione di altre due torri nel Portus Magnalis, come si chiamava la parte meridionale del Porto Pisano.

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