Raffaello - Liberazione di Pietro dal carcere. Commento iconografico spirituale di Alessio Fucile.

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  • เผยแพร่เมื่อ 26 ส.ค. 2024
  • Ben trovato! Ti presento «La miracolosa liberazione di S. Pietro» di Raffaello Sanzio, risalente al 1513-14 e commissionata dal papa Giulio II per la stanza di Eliodoro: quest’ultima era una delle Stanze Vaticane e aveva la funzione di anticamera privata, luogo dove il papa incontrava singole personalità in udienza.
    Raffaello Sanzio giunse a Roma nel 1508, all'età di 25 anni. La sua bellezza fisica e l'amabilità del suo carattere, nonché l'amicizia e la parentela con il Bramante, fecero la sua fortuna: divenne in breve il primo e più celebre pittore di Roma, ricercato da ricchi committenti.
    Questo affresco di Raffaello trae spunto da un episodio narrato nel libro degli Atti degli Apostoli. Pietro ha i lineamenti di papa Giulio II che, quando era cardinale, era stato titolare della basilica di San Pietro in Vincoli: questa è la chiesa che, secondo la tradizione, custodisce le catene con cui Pietro venne tenuto legato a Gerusalemme ed a Roma e ospita anche la tomba di Giulio II adornata dal famoso Mosè di Michelangelo.
    Nell’opera, Raffaello decide di camuffare la finestra della stanza, rendendola supporto della scena principale; proprio sopra, al centro dell’affresco, si vede l’angelo che sveglia Pietro incatenato, mentre a destra l’apostolo viene condotto fuori dal carcere. Secondo la narrazione degli Atti degli Apostoli, «L’angelo disse: “Metti il mantello e seguimi”. Pietro uscì e prese a seguirlo, ma non si rendeva conto che era realtà ciò che stava succedendo per opera dell’angelo: credeva invece di avere una visione». L’alone luminoso dell'angelo e le sbarre in controluce generano un sorprendente effetto di profondità spaziale; l’essere celeste splende di luce propria, come ricorda il libro degli Atti: «gli si presentò un angelo del Signore e una luce sfolgorò nella cella». Nella seconda scena si vedono l'angelo e Pietro, libero dalle catene e in piedi benché non ancora perfettamente lucido, che si allontanano silenziosamente mentre le guardie sono cadute in un sonno profondo, addirittura sdraiate sulle scale. A sinistra, un soldato con la torcia accesa e armatura cinquecentesca sveglia le guardie incaricate di sorvegliare il detenuto al fine di evitare fughe: le guardie sono presentate nella scena centrale, appisolate in piedi e appoggiate al muro o sulle lance. Il loro sonno allude alla cecità dell’uomo di fronte agli interventi di Dio nella storia. Il riflesso di luce sulle loro armature proviene dalla luna e della fiamma delle torce, in contrasto con il buio circostante: in questo modo Raffaello crea probabilmente uno dei primi notturni della storia dell’arte occidentale.
    Il pittore urbinate suggerisce che la speranza è nella fede: anche nei momenti più bui, Dio non abbandona l'uomo, anche il destino più tragico può capovolgersi in un attimo e la luce può aprire le porte della salvezza. Pietro che sperimenta l’intervento liberatore di Dio, può dire con il salmista: «Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla», cioè Dio si occupa di me, Dio è padre e pastore, io gli sto a cuore. Prova a ripetete le parole del Salmo 22 nei momenti difficili della tua vita, quando ti sembra di non potercela fare da solo: «Anche se dovessi attraversare una valle oscura non temerei alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza». Soprattutto nelle difficoltà, di cui la vita è piena, ciò che più conta è che Dio sia con noi. Metti il tuo cuore in pace e dì a te stesso: «Lascio il timone della mia vita a Dio». Possiamo smettere di angosciarci per il futuro, non per superficialità ma per fede, perché sappiamo che Dio si occupa di noi e che il suo desiderio profondo è la nostra felicità. Questo è il messaggio che in maniera sublime Raffaello ha espresso con il suo pennello raccontando la storia della liberazione di Pietro. Grazie per la tua attenzione.

ความคิดเห็น • 2

  • @sannyyt9007
    @sannyyt9007 2 ปีที่แล้ว

    Grazie, grazie e ancora grazie 🙏

  • @sannyyt9007
    @sannyyt9007 2 ปีที่แล้ว

    Il Signore è il mio pastore:
    non manco di nulla;
    su pascoli erbosi mi fa riposare,
    ad acque tranquille mi conduce.
    Mi rinfranca, mi guida per il giusto cammino,
    per amore del suo nome.
    Se dovessi camminare in una valle oscura,
    non temerei alcun male, perché tu sei con me.