Valentina Anzani, «Padre Martini e gli amici bolognesi: duetti e terzetti buffi di uso domestico»

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  • เผยแพร่เมื่อ 16 ต.ค. 2024
  • UNA CIOCCOLATA CON PADRE MARTINI
    Conversazioni sul Settecento musicale bolognese
    a cura di Elisabetta Pasquini, Università di Bologna
    12 ottobre 2024, ore 17.45
    Biblioteca San Francesco Bologna
    Valentina Anzani (Università di Parma)
    «Padre Martini e gli amici bolognesi: duetti e terzetti buffi di uso domestico»
    Con il patrocinio di
    Regione Emilia-Romagna
    Università di Bologna. Dipartimento delle Arti
    Accademia Filarmonica di Bologna
    Conservatorio "G. B. Martini" Bologna
    In collaborazione con
    Bologna Musei. Museo internazionale e Biblioteca della Musica di Bologna
    Con il contributo di
    Comune di Bologna / Bologna Unesco City of Music
    Provincia Italiana di S. Antonio di Padova dei Frati Minori Conventuali
    Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna
    Si sa che il Padre Martini amava la cioccolata (da bersi in tazza, frullata all’uso del Settecento) e che ne regalava libbre intere in formato solido ai visitatori di riguardo, come ad esempio i compositori Gluck e Dittersdorf. Forse anche questo contribuiva a quella dolcezza che, insieme alla semplicità e alla modestia, erano riconosciuti come tratti distintivi del suo carattere.
    Del resto in quel tempo gli estimatori della cioccolata, fra cui alcuni prelati che l’assumevano anche nei giorni di digiuno, affermavano che si trattava di un vero antidepressivo, capace di rendere più vigili e non sentire la stanchezza. E del Padre Martini sono note la disponibilità e la prontezza nel soddisfare le numerose richieste d’informazione che gli venivano fatte, la cura che metteva nell’evitare di offendere l’amor proprio di altri musicisti e la benevola accoglienza che tributava ai visitatori giunti da ogni parte d’Europa, tanto da renderlo oggetto della stima e della universale venerazione. Anche Mozart (ospite a Bologna per l’aggregazione all’Accademia Filarmonica) si dimostrò sempre riconoscente per gli insegnamenti del Padre, al punto da scrivere: «Reverisco devotamente tutti i Signori Filarmonici: mi raccomando sia sempre nelle grazie di lei e non cesso d’affliggermi nel vedermi lontano dalla persona del mondo che maggiormente amo, venero e stimo, e di cui inviolabilmente mi protesto di Vostra Paternità molto Reverenda umilissimo e devotissimo servitore».
    Gli incontri che si propongono nella biblioteca di San Francesco vogliono essere un’occasione per “gustare” almeno qualcosa della vita ma, soprattutto, dell’opera musicale del «maestro dei maestri» e per iniziare un percorso di riscoperta di questa simpatica figura di francescano bolognese e di coloro che, anche tra gli stessi confratelli, ne furono precursori e allievi.

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