@@massimotronci9389 Grazie ! non vedo l ora di visitare la Sardegna, mi vergogno che a 40 anni, non ci sono ancora stato, poi con la scusa che mi sto avvicinando al mondo della ceramica, sarebbe stupendo.
Addirittura musica di Ennio Porrino! Io sono di Assemini, facente parte dell' "Associazione città della ceramica" e riconosciuto "Paese di antica tradizione della ceramica". Ho diversi parenti e amici tra i ceramisti asseminesi, c'è ancora qualcuno che dopo il bisnonno, il nonno e il padre cuoce ancora a legna e solo da qualche decennio, per fortuna, la terra non si lavora più con i piedi, ma ti assicuro che "su cuccu" si lavora ancora a mano e la tecnica (5:56) è incredibilmente identica a quella dei panettieri o delle mamme (poche) che preparano a mano la pasta per il pane. È un lavoro faticosissimo... e quando erano costretti ad andare "a pranu" a raccogliere la terra a picc'e pabia e a lavorarla coi piedi era veramente un lavoro bestiale, sono tutte loro testimonianze.
Bonjour, Ces documentaires sont tout à fait intéressants, à l'époque, la vie était très dure. Je suis d'origine sarde, né en France, j'ai travaillé quelques années dans une briqueterie Française, au niveau industriel, pour entre autres, la construction de l'immeuble de la sécurité sociale à Valenciennes. Par la suite, je suis devenu maçon. Aujourd'hui à la retraite, je remercie mon père de m'avoir fait connaître ce beau pays, mes racines. Franz.
Dunno if anyone cares but if you guys are bored like me atm you can watch all the new movies and series on InstaFlixxer. Been binge watching with my gf these days xD
possiedi anche le pentole per cuocere la polenta ,,cibo secolare dei pellagrosi del nord prima di emmigrare in tutto il mondo per conoscere e mangiare altri cibi migliori e genuini?
@@procu.a.bottasa cera un brocaio buttava copertoni vechi vedevi questa nube nera tanti anni fa adesso sono a gasolio a gas e a elettrico i forni per le ceramiche cucinano bere a elettrico senza difetti alla giusta temperatura 915 930 g
Economia rudimentale ed estremamente povere ancora negli anni '50, questo era l'Italia al di fuori delle città nelle zone di montagna e nel mezzogiorno. Interessante testimonianza a colori delle difficolta economica che ha dovuto affrontare l'Italia con intere zone dedite ad una economia di sussistenza o poco più. Tutto quello che a noi sembra banale e scontato non lo era, avere un paio di scarpe, avere un 'istruzione , dei soldi da spendere , l'acqua corrente.........
Bel mestiere qua da noi c'è una zona che si chiama calamattone infatti c'era la fabbrica dei laterizi poi la severo nuova si presero i contributi e non a mai funzionato che pecato c'è nera ancora la argilla da entrare uscivano laterizi buoni da poco lavorando nell'edilizia trovai mattoni crudi sarà arrivato a 700 il forno tutto a risparmio adesso
Il ministro di piombo lo usa tuttora un paesano per lavori rustici non per alimenti per alimenti si usa la cristallina o ceramica cioè smalto lo smalto viene fatto da pietre bianche macinate più adottivi cristallina ci sarà in mezzo e fonde a 915 g
In quel periodo storico le scarpe erano ancora un lusso , chi le possedeva poteva sfruttarle solo in occasioni particolari come feste o matrimoni.Le persone che lavoravano in condizioni particolarmente sfavorevoli(pastori,contadini,minatori etc) possedevano un paio di scarpe confezionate per quello scopo dai numerosi "sabatterisi" (ciabattini) , inoltre il clima mite e il territorio pianeggiante permettevano tale "usanza". Saluti
@@zuannetolu I minatori potevano usare le scarpe fornite dalla miniera solo durante le ore di lavoro. I minatori rientravano a casa scalzi con le scarpe appese al collo.
@@Robin_Hurgu Purtoppo si, inoltre spesso il costo delle scarpe veniva detratto dalla prima paga,una eccellente ricostruzione del periodo minerario in Sardegna negli anni 1920/1930 è presente nel film " Il figlio di Bakunin" tratto dal libro di Sergio Atzeni.salludusu de campidanu
@@Robin_Hurgu e perché mai? Io sono di Assemini, facente parte dell' "Associazione città della ceramica" e riconosciuto "Paese di antica tradizione della ceramica". Ho diversi parenti e amici tra i ceramisti asseminesi, c'è ancora qualcuno che dopo il bisnonno, il nonno e il padre cuoce ancora a legna e solo da qualche decennio, per fortuna, la terra non si lavora più con i piedi, ma ti assicuro che "su cuccu" si lavora ancora a mano e la tecnica (5:56) è incredibilmente identica a quella dei panettieri o delle mamme (poche) che preparano a mano la pasta per il pane. È un lavoro faticosissimo... e quando erano costretti ad andare "a pranu" a raccogliere la terra a piccu e pabia e a lavorarla coi piedi era veramente un lavoro bestiale, sono tutte loro testimonianze. Cosa non ti torna?
Ad Assemini non si è mai costruita in modo estemporaneo il muro come a 10:47 È un lavoro totalmente inutile. I forni ad Assemini arrivano a dimensioni di vere e proprie stanze circolari, di altezza fino a 2,5 m, in cui si realizza, all'ultimo momento, una volta riempito, solo la copertura superiore, quasi piana. Nel forno del servizio la protezione del muro superiore è minima e c'è un'enorme dispersione di calore. Un enorme spreco di tempo e denaro. Ad Assemini, fino al primo dopoguerra e alla successiva creazione della "zona industriale" di Macchiareddu, c'erano 400 famiglie di strexiaiusu, ceramisti.
![Edizione speciale. Hanno fretta e paura le donne in Sardegna.[numero unico].](/img/n.gif)
Una maestria incredibile. La galena e il solfato di rame del Sulcis ❤️ Se do retta resto tutta la notte sveglio a guardare questi filmati
Nostalgia e senso di perdita per queste antiche conoscenze...
Le tecniche non si sono affatto perse, ad Assemini può andare a trovare i maestri ceramisti se le interessa.
@@massimotronci9389 Grazie ! non vedo l ora di visitare la Sardegna, mi vergogno che a 40 anni, non ci sono ancora stato, poi con la scusa che mi sto avvicinando al mondo della ceramica, sarebbe stupendo.
Addirittura musica di Ennio Porrino!
Io sono di Assemini, facente parte dell' "Associazione città della ceramica" e riconosciuto "Paese di antica tradizione della ceramica".
Ho diversi parenti e amici tra i ceramisti asseminesi, c'è ancora qualcuno che dopo il bisnonno, il nonno e il padre cuoce ancora a legna e solo da qualche decennio, per fortuna, la terra non si lavora più con i piedi, ma ti assicuro che "su cuccu" si lavora ancora a mano e la tecnica (5:56) è incredibilmente identica a quella dei panettieri o delle mamme (poche) che preparano a mano la pasta per il pane.
È un lavoro faticosissimo... e quando erano costretti ad andare "a pranu" a raccogliere la terra a picc'e pabia e a lavorarla coi piedi era veramente un lavoro bestiale, sono tutte loro testimonianze.
Filmati stupendi 👏👏
Bonjour,
Ces documentaires sont tout à fait intéressants, à l'époque, la vie était très dure. Je suis d'origine sarde, né en France, j'ai travaillé quelques années dans une briqueterie Française, au niveau industriel, pour entre autres, la construction de l'immeuble de la sécurité sociale à Valenciennes. Par la suite, je suis devenu maçon. Aujourd'hui à la retraite, je remercie mon père de m'avoir fait connaître ce beau pays, mes racines.
Franz.
molto belli ed interessanti questi documentari. Grazie .
Davvero troppo belli
Dunno if anyone cares but if you guys are bored like me atm you can watch all the new movies and series on InstaFlixxer. Been binge watching with my gf these days xD
@Yehuda Nehemiah Definitely, I've been using Instaflixxer for months myself :)
@Yehuda Nehemiah Yea, I've been watching on InstaFlixxer for since december myself =)
@Yehuda Nehemiah Definitely, I have been watching on instaflixxer for months myself :D
Custodisco con cura questi oggetti casalinghi appartenuti ai miei nonni e bisnonni. Possiedo anche le pentole di Pabillonis
possiedi anche le pentole per cuocere la polenta ,,cibo secolare dei pellagrosi del nord prima di emmigrare in tutto il mondo per conoscere e mangiare altri cibi migliori e genuini?
Bellissimo...
belli e interessanti,
Caspita quanto lavoro per creare questi manufatti. Ecco perchè nonna si preoccupava e ci diceva "lobai no segheisi sa scivedda".
ovviamente anche nonna era una grande imprenditrice agricola del campidano dove arrivavano da ogni parte per imparare ed era alta come un nuraghe
@@ichnusanonesteitalia6890 Non è solo a me che scrivi le cose senza senso.
Candu femmu pippiu emmu segau sa scivedda de mamma.... No ti nau sa passada de corpusu Ca' mi fia fattu sa di😂😂😂
Grazie
Negli stessi anni il chimico Giulio Natta inventava e brevettava il Moplen
E adesso siamo sepolti di plastica
Mo mò mò mò mò, moplen! Era il motivetto della pubblicità. Polipropilene è il termine chimico.
🌹🌺☀️
Ho notato che per questa attività serviva tanta legna fine e tanta paglia per trasportale
Si primma mandavano operai a fare le faschine fasci diciamo davano un tanto a fascio fesseria sulla quantità si faceva qualche soldino
Fasci di cisto
@@pieropau240 Ok!! C'erano gli addetti a fare le fascine. ma serviva anche tanta paglia per trasportarle sul camioncino
@@procu.a.bottasa cera un brocaio buttava copertoni vechi vedevi questa nube nera tanti anni fa adesso sono a gasolio a gas e a elettrico i forni per le ceramiche cucinano bere a elettrico senza difetti alla giusta temperatura 915 930 g
@@pieropau240 Senza il gas russo mi sa tanto che is forrusu abarranta istudadus
Economia rudimentale ed estremamente povere ancora negli anni '50, questo era l'Italia al di fuori delle città nelle zone di montagna e nel mezzogiorno. Interessante testimonianza a colori delle difficolta economica che ha dovuto affrontare l'Italia con intere zone dedite ad una economia di sussistenza o poco più.
Tutto quello che a noi sembra banale e scontato non lo era, avere un paio di scarpe, avere un 'istruzione , dei soldi da spendere , l'acqua corrente.........
Quanta polvere di solfato di rame avrà respirato quell'uomo a 7:32
Ma non di eniara sa peronospora!
@@ottaviomagari7920 Pover' uomo! Protetto anche dalla botrite a vita 🤣
Bel mestiere qua da noi c'è una zona che si chiama calamattone infatti c'era la fabbrica dei laterizi poi la severo nuova si presero i contributi e non a mai funzionato che pecato c'è nera ancora la argilla da entrare uscivano laterizi buoni da poco lavorando nell'edilizia trovai mattoni crudi sarà arrivato a 700 il forno tutto a risparmio adesso
Spettacolari le littorine a 13:30, precedenti alle 772.
Oggi al posto della galena si usa il minio di piombo.
Il legislatore ha deciso che la galena è nociva alla salute e il minio di piombo no.
😂😂😂😂😂😂😂
Il ministro di piombo lo usa tuttora un paesano per lavori rustici non per alimenti per alimenti si usa la cristallina o ceramica cioè smalto lo smalto viene fatto da pietre bianche macinate più adottivi cristallina ci sarà in mezzo e fonde a 915 g
Una tradizione che sta scomparendo pecato
Perché camminano scalzi?
In quel periodo storico le scarpe erano ancora un lusso , chi le possedeva poteva sfruttarle solo in occasioni particolari come feste o matrimoni.Le persone che lavoravano in condizioni particolarmente sfavorevoli(pastori,contadini,minatori etc) possedevano un paio di scarpe confezionate per quello scopo dai numerosi "sabatterisi" (ciabattini) , inoltre il clima mite e il territorio pianeggiante permettevano tale "usanza".
Saluti
@@zuannetolu I minatori potevano usare le scarpe fornite dalla miniera solo durante le ore di lavoro. I minatori rientravano a casa scalzi con le scarpe appese al collo.
@@Robin_Hurgu Purtoppo si, inoltre spesso il costo delle scarpe veniva detratto dalla prima paga,una eccellente ricostruzione del periodo minerario in Sardegna negli anni 1920/1930 è presente nel film " Il figlio di Bakunin" tratto dal libro di Sergio Atzeni.salludusu de campidanu
@@zuannetolu Si è un film carino ma non va preso tanto sul serio.
@@Robin_Hurgu e perché mai?
Io sono di Assemini, facente parte dell' "Associazione città della ceramica" e riconosciuto "Paese di antica tradizione della ceramica".
Ho diversi parenti e amici tra i ceramisti asseminesi, c'è ancora qualcuno che dopo il bisnonno, il nonno e il padre cuoce ancora a legna e solo da qualche decennio, per fortuna, la terra non si lavora più con i piedi, ma ti assicuro che "su cuccu" si lavora ancora a mano e la tecnica (5:56) è incredibilmente identica a quella dei panettieri o delle mamme (poche) che preparano a mano la pasta per il pane.
È un lavoro faticosissimo... e quando erano costretti ad andare "a pranu" a raccogliere la terra a piccu e pabia e a lavorarla coi piedi era veramente un lavoro bestiale, sono tutte loro testimonianze.
Cosa non ti torna?
Ad Assemini non si è mai costruita in modo estemporaneo il muro come a 10:47
È un lavoro totalmente inutile.
I forni ad Assemini arrivano a dimensioni di vere e proprie stanze circolari, di altezza fino a 2,5 m, in cui si realizza, all'ultimo momento, una volta riempito, solo la copertura superiore, quasi piana.
Nel forno del servizio la protezione del muro superiore è minima e c'è un'enorme dispersione di calore.
Un enorme spreco di tempo e denaro.
Ad Assemini, fino al primo dopoguerra e alla successiva creazione della "zona industriale" di Macchiareddu, c'erano 400 famiglie di strexiaiusu, ceramisti.
Possibile che siano metodi diversi da paese a paese?
È evidente che sono metodi diversi, utile ed efficiente ad Assemini, o, come in questo caso, utile solo a lavorare come bestie.
@@massimotronci9389 Anche a me è sembrato un lavoro inutile fare quel muro ma non essendo del mestiere non potevo dire niente
Sei di Assemini maurizzio anche siniscola erano bravi broccai tre brocca diversi
@@Antonio.Meloni_DemCos non era neanche ben fatto come forno