L'induttore si chiama tecnicamente REATTORE è deve essere della stessa potenza della lampada SAP , la scatolina bianca si chiama ACCENDITORE è genera insieme al reattore un picco di tensione di 3,5-4,5 kv e può essere del tipo serie o parallelo. La lampada al minuto 7.29 è una ioduri metallici fa una luce bianca con un efficenza e un RA più elevato della SAP. Il circuito di accensione è uguale solo l'accenditore ha una tensione di accensione inferiore cioè 0,9-1.00 kv. Poi ci sono lampade che non hanno bisogno dell'accenditore tipo le Hg al mercurio e le miscelate che adesso sono vietate .
Figata, bel video, volevo anch'io divertirmi con le lampade al sodio anche perché avrei un esperimento da fare con uno spettroscopio fai da te... ma non ho una lampada a portata di mano! Grande Alberto!
Quella lampada con 2 tubi è nata di fabbrica proprio con lo scopo di raddoppiarne la vita e dimezzarne la manutenzione: in modo randomico può accendersi l'uno o l'altro tubo, e in questo modo, assorbendo corrente per primo limita la tensione ed evita che l'altro si accenda insieme. Fai una prova facendola raffreddare completamente e riaccendendola, vedrai che si accende anche l'altra ampolla.
@@Miketubexx grazie mille, non lo sapevo. Pensavo fosse rotta perché, delle tre-quattro volte che ho provato ad accenderla, si è acceso sempre lo stesso tubo.
@@Alberto_Travagin probabilmente è dovuto al fatto che uno dei due tubi ha una resistenza (da freddo) un po' più alta dell'altro, la situazione chiaramente cambia quando il tubo si scalda (la resistenza risulta più alta quando il tubo si scalda), dunque se la lampada si spegne e si riaccende subito, partirà l'altro tubo.
Ciao, io lavoro nel settore della pubblica illuminazione dove spesso si usano ancora lampade al sodio e ioduri metallici. La notevole differenza tra le due e il colore della luce,la composizione dei gas ed inoltre anche le loro caratteristiche di funzionamento, una cosa molto importante ricorda sempre di usare un reattore della stessa potenza della lampada altrimenti rischieresti di rovinare la lampada e farla durare molto meno. Poiché queste lampade hanno una specifica corrente di lavoro in base alla potenza della lampada. Lampade sodio (sap) le più comuni. 70w 1A 100w 1,20A 150w 1,80A 250w 3A 400w. 4,6A Lampade ioduri metallici tipologia HPI-T PLUS e tipi analoghi 70w 1A 100w 1,20A 150w 1,80A 250w. 2,15A 400w. 3,25A Queste qui sono le correnti di alimentazione delle lampade agli alogenuri metallici di prima generazione dove come innesco bisogna usare un accenditore con una tensione che oscilla da 0,75-1kv, esistono anche altri tipi di lampade agli alogenuri metallici più evolute come le CMH ed CDO-TT plus che per alimentarle bisogna usare le stesse correnti di alimentazione e di innesco delle lampade al sodio. Come ultimo consiglio se non disponi di un reattore adatto puoi ad esempio alimentare una lampada da 250w sodio su un reattore da 100w sodio, questo comporterà una minore luce della lampada ma non influirà sulla durata della stessa.
Bel video, hai mai provato a fare l'esperimento della fiamma nera? In pratica funziona sciogliendo un sale di sodio in alcol e se gli dai fuoco in un ambiente illuminato solo da una lampada al sodio la fiamma risulta nera
@@emilioguadagnini4563 no , è una lampada ai iuduri metallici si usavano parecchio nei proiettori ,da quelle piccole da 50/70w a quelle degli stadi che sono da 2000w a 400v, è fanno infatti una luce bianchissima. Conosco benissimo tutte le lampade per uso stradale ho fatto il manutentore della pubblica illuminazione per parecchi anni . Adesso le stanno sostituendo tutte con quelle a led.
@@Alberto_Travagin Grazie, è quello a cui ho pensato quando hai parlato di amalgama mercurio/sodio. So che il mercurio è molto tossico e specie negli ambienti chiusi tende a "ristagnare" ed avvelenare piano piano. Poi dipenderà sicuramente dalle quantità, io da piccolo giocavo con le gocce di mercurio dei termometri rotti e non mi sembra di essermi ammalato e ormai ho più di 60 anni... 🙂
Ci sono un po' di imprecisioni: 1. Le lampade al sodio a bassa pressione sono sì nate negli anni 20, ma hanno trovato impiego massivo a partire da metà anni '50, dove l'evoluzione era passata da lampade SO (con copertura esterna rimuovibile - Dewar jacket) a SOI (anni 50, lampada integrale con bulbo esterno incluso) a SOX (anni '60, con ossido di indio-scandio) che sono la versione praticamente definitiva arrivata ai giorni nostri (ok...c'erano anche le SOX Plus e SOX-E ma ormai eravamo alla fine della vita del sodio bassa pressione). 2. Le lampade fluorescenti sono "tecnicamente", lampade al mercurio a bassa pressione. Emettendo UVC (alcune versioni sono utilizzate come lampade per sterilizzare), hanno una finitura polverata ai fosfori esterna che serve a convertire gli UVC in luce ed evitare di abronzarsi ogni volta che ci si mette sotto. 3. Sempre parlando di SOX, non è vero che il sodio a bassa pressione non è così reattivo. Lo è eccome. Infatti il tubo di scarica interno delle SOX è in vetro borosilicato che è l'unico a resistere all'aggressività del sodio. Se per caso si rompesse e il sodio vaporizzato venisse a contatto con il vetro esterno, quest'ultimo diventerebbe completamente nero, ci sono in giro video di lampade completamente annerite a seguito di rottura del tubo di scarica (sia in versione SOX che in versione SON). 4. Le lampade SON sono arrivate in italia a metà/fine anni '70. Uno dei primi prodotti che le montavano sono stati gli M400A dell GE, M400B della Pollice, SGS-201 della Philips e OV25 della Westinghouse (Greco in Italia). A causa delle crisi petrolifere in essere durante gli anni '70, l'installazione massiva, nel nostro paese, ha preso il via solo a metà anni '80. 5. La SON doppio tubo che hai, è stata prodotta non per dimezzare la manutenzione e aumentare la vita, ma come misura failsafe per evitare di avere "buio" in posti dove era assolutamente necessario avere luce, anche a seguito di spegnimenti temporanei dovuti a power outage. Era frequentemente usata in serre, coltivazione di piante al coperto, o su svincoli autostradali o siti industriali dove avere una lampada spenta era considerato un safety-hazard. In precedenza, specie per la pubblica, venivano utilizzate armature a doppia SOX (2x55 o 2x90), dove era immediatamente individuabile il guasto di una lampada e si procedeva a sostituzione prima che l'armatura fosse completamente spenta. 6. Gli Joduri metallici utilizzano esattamente la stessa IDENTICA schematica delle SON. Quindi puoi tranquillamente montare una JM/CDMA sullo stesso ballast del SODIO HP, posto che reattore e accenditore siano dimensionati per la lampada in questione. (sembra una OSRAM HQI) Ovviamente non puoi utilizzare la stessa cosa per le mercurio o per le SOX che hanno bisogno di alimentazione dedicata. 7. La tensione di funzionamento delle SON dovrebbe essere 110V, in quanto venendo dall'America...quella è la loro tensione. Come dici correttamente tu, l'accenditore dà la scarica iniziale di qualche migliaio di volt. 8. L'antenna che fai vedere nella lampada dei tuoi video è esclusiva e brevetto di Philips (Philips Integrated Antenna - PIA o PIA Plus). Philips è decisamente poco chiara nello spiegare a cosa serve, ma dice che aumenta l'affidabilità della lampada. Le tue supposizioni possono essere corrette, probabilmente analogamente al Getter delle SOX serve a migliorare l'efficienza assorbendo eventuali residui di gas non desiderati e garantendo il vuoto totale. Per il resto complimenti, vedo che di appassionati di questi argomenti siamo sempre di più.
una volta da ragazzino trovai un lampione franato durante un giro in bici, mi fregai la lampada...durante il ritorno caddi e mi accorsi come nonostante la botta la lampada non si ruppe. allora...iniziai a tirarla in alto facendola cadere sull'asfalto...nonostante tutto non son riuscito a romperla..
@@storieefoto io invece ho una lampada a incandescenza degli anni settanta che mi è caduta un paio di volte dallo scaffale dove la tengo (2 metri da terra) ed è sempre sopravvissuta. Invece con le lampade al sodio non sono così fortunato. Ne ho già rotta una e ha tirato un botto della madonna.
Avevo scritto un link su quella lampada ma yT me l’ha cancellato l’ha scambiato per spam. Comunque se scrivi radium hri-t 250w trovi sul sito dell’azienda il pdf con caratteristiche e come alimentarla
Bravo Alberto, ho un circuito simile al tuo per accendere una lampada a scarica in gas a luce di Wood (luce nera) che accendo raramente perchè consuma un botto! (250W)
Oggi ho trovato delle mini lampade philips agli ioduri metallici da 20 watt. Vorrei farla funzionare ma con un reattore alimentato a batteria. Quale è la tensione di innesco per questo tipo di lampade??
@@Alberto_Travagin per lampade "standard" ho sempre saputo che è 3-5kv, con standard intendo potenze tra i 150-400 watt. Ora dai datasheets viene riportata la tensione di lavoro che è 100 volt, ma non quella di innesco
@@Alberto_Travagin ho pagato 1,50 euro a lampadina, un ballast adatto costa 80 euro, per questo mi sto informando, per costruirlo.... ps sul ballast viene riportato 5kv di scarica di innesco
@@Alberto_Travagin Mi raccomando, maneggiarle con cura. Da giovane ho fatto il proiezionista e lavorato con lampade xenon-arco fino a 12kW, bisognava maneggiarle con protezioni integrali e casco con visiera. Le lampade viaggiavano in contenitori a prova di scoppio che andavano sempre installati sul bulbo togliendolo solo a fine installazione. La pressione del gas all'interno supera i 10 bar già a freddo !
anche a me una volta ne esplose una in camera portandosi dietro anche il contenitore a palla di vetro che la conteneva; vetri ovunque, per fortuna non ero li in quel momento
Molto interessante. Complimenti.
@@paoloz1108 grazie!
grazie per aver provato e fatto un video con le lampadine che ti ho dato 😊
Grazie a te per avermele date:-)
L'induttore si chiama tecnicamente REATTORE è deve essere della stessa potenza della lampada SAP , la scatolina bianca si chiama ACCENDITORE è genera insieme al reattore un picco di tensione di 3,5-4,5 kv e può essere del tipo serie o parallelo. La lampada al minuto 7.29 è una ioduri metallici fa una luce bianca con un efficenza e un RA più elevato della SAP. Il circuito di accensione è uguale solo l'accenditore ha una tensione di accensione inferiore cioè 0,9-1.00 kv. Poi ci sono lampade che non hanno bisogno dell'accenditore tipo le Hg al mercurio e le miscelate che adesso sono vietate .
@@settimiofachechi8575 grazie per i suggerimenti
Figata, bel video, volevo anch'io divertirmi con le lampade al sodio anche perché avrei un esperimento da fare con uno spettroscopio fai da te... ma non ho una lampada a portata di mano! Grande Alberto!
@@LAB-82 grazie mille, anch'io ho nella mia lista di idee uno spettroscopio
Quella lampada con 2 tubi è nata di fabbrica proprio con lo scopo di raddoppiarne la vita e dimezzarne la manutenzione: in modo randomico può accendersi l'uno o l'altro tubo, e in questo modo, assorbendo corrente per primo limita la tensione ed evita che l'altro si accenda insieme. Fai una prova facendola raffreddare completamente e riaccendendola, vedrai che si accende anche l'altra ampolla.
@@Miketubexx grazie mille, non lo sapevo. Pensavo fosse rotta perché, delle tre-quattro volte che ho provato ad accenderla, si è acceso sempre lo stesso tubo.
@@Alberto_Travagin probabilmente è dovuto al fatto che uno dei due tubi ha una resistenza (da freddo) un po' più alta dell'altro, la situazione chiaramente cambia quando il tubo si scalda (la resistenza risulta più alta quando il tubo si scalda), dunque se la lampada si spegne e si riaccende subito, partirà l'altro tubo.
@@italianfluorescentlighting161 ho appena provato tre volte e in nessuna di esse l'altro tubo si è acceso.
@@Alberto_Travagin E allora probabilmente l'altro tubo è morto.
Bellissimo video, avanti così!
@@freddogatto8869 grazie!
Ciao, io lavoro nel settore della pubblica illuminazione dove spesso si usano ancora lampade al sodio e ioduri metallici.
La notevole differenza tra le due e il colore della luce,la composizione dei gas ed inoltre anche le loro caratteristiche di funzionamento, una cosa molto importante ricorda sempre di usare un reattore della stessa potenza della lampada altrimenti rischieresti di rovinare la lampada e farla durare molto meno. Poiché queste lampade hanno una specifica corrente di lavoro in base alla potenza della lampada.
Lampade sodio (sap) le più comuni.
70w 1A
100w 1,20A
150w 1,80A
250w 3A
400w. 4,6A
Lampade ioduri metallici tipologia HPI-T PLUS e tipi analoghi
70w 1A
100w 1,20A
150w 1,80A
250w. 2,15A
400w. 3,25A
Queste qui sono le correnti di alimentazione delle lampade agli alogenuri metallici di prima generazione dove come innesco bisogna usare un accenditore con una tensione che oscilla da 0,75-1kv, esistono anche altri tipi di lampade agli alogenuri metallici più evolute come le
CMH ed CDO-TT plus che per alimentarle bisogna usare le stesse correnti di alimentazione e di innesco delle lampade al sodio.
Come ultimo consiglio se non disponi di un reattore adatto puoi ad esempio alimentare una lampada da 250w sodio su un reattore da 100w sodio, questo comporterà una minore luce della lampada ma non influirà sulla durata della stessa.
@@gianlucaditommaso1504 grazie mille per le informazioni e i consigli 👍
Bel video, hai mai provato a fare l'esperimento della fiamma nera? In pratica funziona sciogliendo un sale di sodio in alcol e se gli dai fuoco in un ambiente illuminato solo da una lampada al sodio la fiamma risulta nera
@@giuliomancini7766 certo che ci ho provato, ma con le lampade ad alta pressione l'esperimento non funziona, ci ho già provato.
Credo che la lampada ignota sia allo xeno, né avevo un paio in stabilimento!, luce bianchissima ai tempi costavano due occhi della resta
@@emilioguadagnini4563 no, non è allo xeno, di questo son sicuro. Nei commenti mi hanno suggerito che si tratti di una lampada agli alogenuri.
@@emilioguadagnini4563 no , è una lampada ai iuduri metallici si usavano parecchio nei proiettori ,da quelle piccole da 50/70w a quelle degli stadi che sono da 2000w a 400v, è fanno infatti una luce bianchissima. Conosco benissimo tutte le lampade per uso stradale ho fatto il manutentore della pubblica illuminazione per parecchi anni . Adesso le stanno sostituendo tutte con quelle a led.
Bravo, sempre argomenti interessanti. Ma una domanda: se una di quelle lampade si rompe, libera sostanze tossiche? Grazie.
implode normalmente
@@miocuggino l'amalgama di sodio e mercurio può essere abbastanza tossica ed è molto inquinante
@@Alberto_Travagin Grazie, è quello a cui ho pensato quando hai parlato di amalgama mercurio/sodio. So che il mercurio è molto tossico e specie negli ambienti chiusi tende a "ristagnare" ed avvelenare piano piano. Poi dipenderà sicuramente dalle quantità, io da piccolo giocavo con le gocce di mercurio dei termometri rotti e non mi sembra di essermi ammalato e ormai ho più di 60 anni... 🙂
Ci sono un po' di imprecisioni:
1. Le lampade al sodio a bassa pressione sono sì nate negli anni 20, ma hanno trovato impiego massivo a partire da metà anni '50, dove l'evoluzione era passata da lampade SO (con copertura esterna rimuovibile - Dewar jacket) a SOI (anni 50, lampada integrale con bulbo esterno incluso) a SOX (anni '60, con ossido di indio-scandio) che sono la versione praticamente definitiva arrivata ai giorni nostri (ok...c'erano anche le SOX Plus e SOX-E ma ormai eravamo alla fine della vita del sodio bassa pressione).
2. Le lampade fluorescenti sono "tecnicamente", lampade al mercurio a bassa pressione. Emettendo UVC (alcune versioni sono utilizzate come lampade per sterilizzare), hanno una finitura polverata ai fosfori esterna che serve a convertire gli UVC in luce ed evitare di abronzarsi ogni volta che ci si mette sotto.
3. Sempre parlando di SOX, non è vero che il sodio a bassa pressione non è così reattivo. Lo è eccome. Infatti il tubo di scarica interno delle SOX è in vetro borosilicato che è l'unico a resistere all'aggressività del sodio. Se per caso si rompesse e il sodio vaporizzato venisse a contatto con il vetro esterno, quest'ultimo diventerebbe completamente nero, ci sono in giro video di lampade completamente annerite a seguito di rottura del tubo di scarica (sia in versione SOX che in versione SON).
4. Le lampade SON sono arrivate in italia a metà/fine anni '70. Uno dei primi prodotti che le montavano sono stati gli M400A dell GE, M400B della Pollice, SGS-201 della Philips e OV25 della Westinghouse (Greco in Italia). A causa delle crisi petrolifere in essere durante gli anni '70, l'installazione massiva, nel nostro paese, ha preso il via solo a metà anni '80.
5. La SON doppio tubo che hai, è stata prodotta non per dimezzare la manutenzione e aumentare la vita, ma come misura failsafe per evitare di avere "buio" in posti dove era assolutamente necessario avere luce, anche a seguito di spegnimenti temporanei dovuti a power outage. Era frequentemente usata in serre, coltivazione di piante al coperto, o su svincoli autostradali o siti industriali dove avere una lampada spenta era considerato un safety-hazard. In precedenza, specie per la pubblica, venivano utilizzate armature a doppia SOX (2x55 o 2x90), dove era immediatamente individuabile il guasto di una lampada e si procedeva a sostituzione prima che l'armatura fosse completamente spenta.
6. Gli Joduri metallici utilizzano esattamente la stessa IDENTICA schematica delle SON. Quindi puoi tranquillamente montare una JM/CDMA sullo stesso ballast del SODIO HP, posto che reattore e accenditore siano dimensionati per la lampada in questione. (sembra una OSRAM HQI) Ovviamente non puoi utilizzare la stessa cosa per le mercurio o per le SOX che hanno bisogno di alimentazione dedicata.
7. La tensione di funzionamento delle SON dovrebbe essere 110V, in quanto venendo dall'America...quella è la loro tensione. Come dici correttamente tu, l'accenditore dà la scarica iniziale di qualche migliaio di volt.
8. L'antenna che fai vedere nella lampada dei tuoi video è esclusiva e brevetto di Philips (Philips Integrated Antenna - PIA o PIA Plus). Philips è decisamente poco chiara nello spiegare a cosa serve, ma dice che aumenta l'affidabilità della lampada. Le tue supposizioni possono essere corrette, probabilmente analogamente al Getter delle SOX serve a migliorare l'efficienza assorbendo eventuali residui di gas non desiderati e garantendo il vuoto totale.
Per il resto complimenti, vedo che di appassionati di questi argomenti siamo sempre di più.
una volta da ragazzino trovai un lampione franato durante un giro in bici, mi fregai la lampada...durante il ritorno caddi e mi accorsi come nonostante la botta la lampada non si ruppe. allora...iniziai a tirarla in alto facendola cadere sull'asfalto...nonostante tutto non son riuscito a romperla..
@@storieefoto io invece ho una lampada a incandescenza degli anni settanta che mi è caduta un paio di volte dallo scaffale dove la tengo (2 metri da terra) ed è sempre sopravvissuta. Invece con le lampade al sodio non sono così fortunato. Ne ho già rotta una e ha tirato un botto della madonna.
Avevo scritto un link su quella lampada ma yT me l’ha cancellato l’ha scambiato per spam. Comunque se scrivi radium hri-t 250w trovi sul sito dell’azienda il pdf con caratteristiche e come alimentarla
@@giorgiosalvato1970 ahh ok, grazie molte per l'informazione
Bravo Alberto, ho un circuito simile al tuo per accendere una lampada a scarica in gas a luce di Wood (luce nera) che accendo raramente perchè consuma un botto! (250W)
@@edoperrucci5057 bella la luce di wood, ne volevo istallare una vicino ai miei minerali per poter vedere la loro fluorescenza
Si, il getter nelle lampade al sodio è in bario metallico.
@@AlbertoMelappioni ecco, ci avevo azzeccato. Grazie per avermelo fatto sapere!
👏👏👍
Oggi ho trovato delle mini lampade philips agli ioduri metallici da 20 watt. Vorrei farla funzionare ma con un reattore alimentato a batteria. Quale è la tensione di innesco per questo tipo di lampade??
Di preciso non lo so, ma parliamo di alcune centinaia di volt come minimo.
@@Alberto_Travagin per lampade "standard" ho sempre saputo che è 3-5kv, con standard intendo potenze tra i 150-400 watt. Ora dai datasheets viene riportata la tensione di lavoro che è 100 volt, ma non quella di innesco
@@JustPako_zZ te la potresti misurare tramite un oscilloscopio.
@@Alberto_Travagin ho pagato 1,50 euro a lampadina, un ballast adatto costa 80 euro, per questo mi sto informando, per costruirlo.... ps sul ballast viene riportato 5kv di scarica di innesco
I video di Alberto non tradiscono mai ! (Prossimo giro, le lampade ad arco-xenon 🙂)
@@emmepiemme ne ho una, ma è davvero piccola. Se ne reperisco una migliore ci farò sicuramente un video.
@@Alberto_Travagin Mi raccomando, maneggiarle con cura. Da giovane ho fatto il proiezionista e lavorato con lampade xenon-arco fino a 12kW, bisognava maneggiarle con protezioni integrali e casco con visiera. Le lampade viaggiavano in contenitori a prova di scoppio che andavano sempre installati sul bulbo togliendolo solo a fine installazione. La pressione del gas all'interno supera i 10 bar già a freddo !
anche a me una volta ne esplose una in camera portandosi dietro anche il contenitore a palla di vetro che la conteneva; vetri ovunque, per fortuna non ero li in quel momento