Vivo da una decina di anni,di attimi. Questi attimi sono una cosa aggiunta alla vita ,che di per sé è già una cosa straordinaria. Se mi fermo e ascolto,l'aria il mare il gelido maestrale il pianto di un bambino e altro ancora ,ne colgo ogni piccola sfumatura , credo nel mio modesto parere di essere serena....non felice che non c'è felicità se non c'è serenità. L'essere ....sono d'accordo , abbiamo tutto e soprattutto renderci conto con umiltà di essere lì,non porsi troppe domande ma non perdere mai la curiosità di conoscere e ascoltare il nostro (io) senza ego,ascoltare il momento, dopo c'è quel che verrà e sarà sempre un nuovo regalo di.❤
Carissimo Gino Marielli (cosi iniziava una volta la corrispondenza) Sono felicissimo (ma non sorpreso) che anche tu sin da adolescente ti sei posto questi quesiti. Chi siamo e soprattutto perché esistiamo. Cos’è la vita? Grande mistero, però sarebbe un mistero anche se non ci fosse la vita ma (banalizzando e semplificando) soltanto le pietre. Perché anche lo spazio vuoto sarebbe un mistero. Poi c’è l’altro grande mistero che riguarda sempre la vita e cioè L’IO. Perché ciascuno di noi è un “io” completamente separato dagli altri e ogni “io” vive il suo universo tant’è vero che quando si muore si muore soli, così diceva un grande cantautore. L’uomo del lontano passato quando ha incominciato ad avere tempo per ragionare - superato il timore reverenziale nei confronti del sole (chissà se risorge domani!) della notte, degli altri astri ecc. ecc. - ha pensato all’esistenza di Dio che più o meno così è rimasto sino ai tempi nostri. Esiste Dio? E chi lo sa. Una cosa è certa, se esiste non è certo così come banalmente lo pensiamo noi. Perche? Ma semplicemente perché il nostro “cervellino” non è in grado di risolvere questo mistero, anzi, probabilmente non c’è niente di misterioso ma abbiamo tutto “davanti agli occhi”, il problema è che malgrado sia tutto palese noi non lo comprendiamo. Noi siamo un po’ come il nostro cane o il nostro gatto che ci vede tornare a casa con le buste delle crocchette, ci fa festa perché sa che le abbiamo portate per lui, ma non sa che le abbiamo comprate al supermercato, che per comprarle ci vogliono i soldi e che per avere i soldi dobbiamo lavorare. Ecco, niente di questo è a lui nascosto, semplicemente il suo cervello non è predisposto a questo genere di ragionamenti. Così noi per quanto riguarda il mistero dell’esistenza. Detto questo, consapevole dei miei limiti, non riesco a pensare che non ci sia niente dopo la morte. Ho la sensazione che il nostro “io” continuerà a esistere così come esisteva prima della nostra nascita. O almeno lo spero. D'altronde che senso avrebbe la brevissima vita di ciascuno di noi, infiniti esseri che nascono e muoiono in meno di un attimo. (quando dico noi mi riferisco a tutti gli esseri viventi del mondo animale e vegetale con pari dignità, ma questo è un altro discorso) Con simpatia Cesare
Ho 70 anni ,e sono ancora alla ricerca della serenità, ,complimenti a Gino,bravissimo,se noi tutti vivissimo così, staremo felici,ci vuole amore.
Complimenti…bellissimo….
Vivo da una decina di anni,di attimi. Questi attimi sono una cosa aggiunta alla vita ,che di per sé è già una cosa straordinaria. Se mi fermo e ascolto,l'aria il mare il gelido maestrale il pianto di un bambino e altro ancora ,ne colgo ogni piccola sfumatura , credo nel mio modesto parere di essere serena....non felice che non c'è felicità se non c'è serenità. L'essere ....sono d'accordo , abbiamo tutto e soprattutto renderci conto con umiltà di essere lì,non porsi troppe domande ma non perdere mai la curiosità di conoscere e ascoltare il nostro (io) senza ego,ascoltare il momento, dopo c'è quel che verrà e sarà sempre un nuovo regalo di.❤
Carissimo Gino Marielli (cosi iniziava una volta la corrispondenza)
Sono felicissimo (ma non sorpreso) che anche tu sin da adolescente ti sei posto
questi quesiti.
Chi siamo e soprattutto perché esistiamo.
Cos’è la vita? Grande mistero, però sarebbe un mistero anche se non ci fosse la
vita ma (banalizzando e semplificando) soltanto le pietre. Perché anche lo spazio
vuoto sarebbe un mistero. Poi c’è l’altro grande mistero che riguarda sempre la vita
e cioè L’IO. Perché ciascuno di noi è un “io” completamente separato dagli altri e
ogni “io” vive il suo universo tant’è vero che quando si muore si muore soli, così
diceva un grande cantautore.
L’uomo del lontano passato quando ha incominciato ad avere tempo per ragionare -
superato il timore reverenziale nei confronti del sole (chissà se risorge domani!)
della notte, degli altri astri ecc. ecc. - ha pensato all’esistenza di Dio che più o meno
così è rimasto sino ai tempi nostri. Esiste Dio? E chi lo sa. Una cosa è certa, se esiste
non è certo così come banalmente lo pensiamo noi. Perche? Ma semplicemente
perché il nostro “cervellino” non è in grado di risolvere questo mistero, anzi,
probabilmente non c’è niente di misterioso ma abbiamo tutto “davanti agli occhi”,
il problema è che malgrado sia tutto palese noi non lo comprendiamo.
Noi siamo un po’ come il nostro cane o il nostro gatto che ci vede tornare a casa con
le buste delle crocchette, ci fa festa perché sa che le abbiamo portate per lui, ma
non sa che le abbiamo comprate al supermercato, che per comprarle ci vogliono i
soldi e che per avere i soldi dobbiamo lavorare. Ecco, niente di questo è a lui
nascosto, semplicemente il suo cervello non è predisposto a questo genere di
ragionamenti. Così noi per quanto riguarda il mistero dell’esistenza.
Detto questo, consapevole dei miei limiti, non riesco a pensare che non ci sia
niente dopo la morte. Ho la sensazione che il nostro “io” continuerà a esistere
così come esisteva prima della nostra nascita. O almeno lo spero. D'altronde
che senso avrebbe la brevissima vita di ciascuno di noi, infiniti esseri che nascono e
muoiono in meno di un attimo. (quando dico noi mi riferisco a tutti gli esseri viventi
del mondo animale e vegetale con pari dignità, ma questo è un altro discorso)
Con simpatia
Cesare
Bellissimo, coinvolgente...👏👏
Grazie Gino ❤🤗
Grazie.🙏❤