Ciao Sergio, video davvero molto utile, come sempre del resto! Con la mia Sofia ho iniziato la liberty da un mesetto circa, più che altro perché, avendola quasi sempre in torno in libertà e riuscendo senza problemi a chiederle di spostarsi, indietreggiare, seguirmi, con il solo linguaggio del corpo, mi sono detta "perché no?" C'è però una cosa che mi convince poco in questo nostro lavoro, ossia che lei "deve" iniziare il gioco appunto come un gioco: stalloneggia, rampa (a distanza ragionevole dalla mia persona), va di sua iniziativa in circolo al trotto, magari sgroppicchiando qui e là, e solo a quel punto posso chiederle di fermarsi, cambiare direzione, venire da me, spostare le spalle, camminarmi accanto eccetera, con lei che resta connessa con me. Se invece inizio chiedendole subito di fermarsi e di fare qualcosa di meno "impetuoso", lei si offende e, siccome può farlo, dato che il campo è aperto, prende e se ne va. Non credo avrebbe senso impedirle di andarsene e basta, in fin dei conti nel primo caso resta volentieri a giocare con me, piuttosto sarei curiosa di capire il perché di questo suo atteggiamento, se semplicemente è legato al suo essere sinistra estroversa, dunque alla voglia di giocare e di muoversi velocemente, o potrei aver affrettato troppo i tempi e magari lei in realtà non è pronta per la liberty.
Ma sai che la parte finale del video con le scene tagliate mi garbano da matti😂😂😂 comunque molto utile questo video, soprattutto perché spiega come chi fa del liberty con i propri cavalli in sicurezza, quindi non come si vede di solito, è un percorso che può richiere non poco tempo. Spesso sento dire che i 7 giochi sono fini a se stessi, ma non so mai cosa rispondere per far capire che non sono solo giochini che non si fanno solo per divertimento. Come potrei rispondere a queste persone e soprattutto come posso nel mio maneggio, aperto a nuove idee e libero, iniziare un percorso così mal interpretato?
Premetto che le persone che criticano l'addestramento Parelli non sono nel mio maneggio nonostante si addestra e si monta in maniera tradizionale non coercitiva (niente morsi, martingale, frustate un ora di fila, speronate assurde, ecc), anzi il mio istruttore ha avuto clienti che facevano con i loro cavalli Parelli e a me personalmente mi ha detto espressamente che posso fare tutto ciò che voglio con i suoi cavalli, l'importante è che tutto si svolga in sicurezza (prima di tutto), che non ci sia violenza da parte mia e che io sia tesserata ovviamente😅
@@MixPizi hai anche ragione e che mi fa troppo arrabbiare, perché queste persone parlano di doma naturale ma disprezzano il Parelli, ma allora di quale doma naturale parlano, che io magari non so?! Di caprilli, che ha messo le basi per il cavaliere per avere un assetto funzionale a cavallo, soprattutto sul salto.... Non credo!!! Io non ho mai letto di addestramento naturale dai Grandi della scuola militare (per quanto mi affascinano tanto comunque), soprattutto in maniera pratica. Nel pensiero Parelli almeno si riesce a capire, soprattutto seguendo le nozioni di Sergio, che per arrivare ad avere una bella intesa tra cavallo e cavaliere, avere connessione con il proprio cavallo in maniera non coercitiva e sottomessa, bisogna seguire un programma che non è proprio un giochino, come molti pensano. Altro che fare girare alla corda all'esaurimento il cavallo, magari con redini elastiche... A me non sembra tanto naturale, o almeno non lo trovo funzionale a livello di legame tra cavallo e cavaliere (se è quello che si vuole creare con il proprio cavallo), ma solo per esercitare e riscaldare il cavallo in maniera passiva
La pecca più grande per me ma continuo a provare e riprovare fino a quando non mi riesce come voglio io a volte riesco a volte no nessuno nasce maestro
Ciao Sergio, video davvero molto utile, come sempre del resto! Con la mia Sofia ho iniziato la liberty da un mesetto circa, più che altro perché, avendola quasi sempre in torno in libertà e riuscendo senza problemi a chiederle di spostarsi, indietreggiare, seguirmi, con il solo linguaggio del corpo, mi sono detta "perché no?" C'è però una cosa che mi convince poco in questo nostro lavoro, ossia che lei "deve" iniziare il gioco appunto come un gioco: stalloneggia, rampa (a distanza ragionevole dalla mia persona), va di sua iniziativa in circolo al trotto, magari sgroppicchiando qui e là, e solo a quel punto posso chiederle di fermarsi, cambiare direzione, venire da me, spostare le spalle, camminarmi accanto eccetera, con lei che resta connessa con me. Se invece inizio chiedendole subito di fermarsi e di fare qualcosa di meno "impetuoso", lei si offende e, siccome può farlo, dato che il campo è aperto, prende e se ne va. Non credo avrebbe senso impedirle di andarsene e basta, in fin dei conti nel primo caso resta volentieri a giocare con me, piuttosto sarei curiosa di capire il perché di questo suo atteggiamento, se semplicemente è legato al suo essere sinistra estroversa, dunque alla voglia di giocare e di muoversi velocemente, o potrei aver affrettato troppo i tempi e magari lei in realtà non è pronta per la liberty.
Ottima domanda..aspetto il commento di Sergio..
Ma sai che la parte finale del video con le scene tagliate mi garbano da matti😂😂😂 comunque molto utile questo video, soprattutto perché spiega come chi fa del liberty con i propri cavalli in sicurezza, quindi non come si vede di solito, è un percorso che può richiere non poco tempo. Spesso sento dire che i 7 giochi sono fini a se stessi, ma non so mai cosa rispondere per far capire che non sono solo giochini che non si fanno solo per divertimento. Come potrei rispondere a queste persone e soprattutto come posso nel mio maneggio, aperto a nuove idee e libero, iniziare un percorso così mal interpretato?
Premetto che le persone che criticano l'addestramento Parelli non sono nel mio maneggio nonostante si addestra e si monta in maniera tradizionale non coercitiva (niente morsi, martingale, frustate un ora di fila, speronate assurde, ecc), anzi il mio istruttore ha avuto clienti che facevano con i loro cavalli Parelli e a me personalmente mi ha detto espressamente che posso fare tutto ciò che voglio con i suoi cavalli, l'importante è che tutto si svolga in sicurezza (prima di tutto), che non ci sia violenza da parte mia e che io sia tesserata ovviamente😅
Se le persone non vogliono capire lascia perdere è uno spreco di tempo te lo dico per esperienza
@@MixPizi hai anche ragione e che mi fa troppo arrabbiare, perché queste persone parlano di doma naturale ma disprezzano il Parelli, ma allora di quale doma naturale parlano, che io magari non so?! Di caprilli, che ha messo le basi per il cavaliere per avere un assetto funzionale a cavallo, soprattutto sul salto.... Non credo!!! Io non ho mai letto di addestramento naturale dai Grandi della scuola militare (per quanto mi affascinano tanto comunque), soprattutto in maniera pratica. Nel pensiero Parelli almeno si riesce a capire, soprattutto seguendo le nozioni di Sergio, che per arrivare ad avere una bella intesa tra cavallo e cavaliere, avere connessione con il proprio cavallo in maniera non coercitiva e sottomessa, bisogna seguire un programma che non è proprio un giochino, come molti pensano. Altro che fare girare alla corda all'esaurimento il cavallo, magari con redini elastiche... A me non sembra tanto naturale, o almeno non lo trovo funzionale a livello di legame tra cavallo e cavaliere (se è quello che si vuole creare con il proprio cavallo), ma solo per esercitare e riscaldare il cavallo in maniera passiva
@@annademarco9507 anche a me facevano arrabbiare ora le evito semplicemente è inutile insegnare e parlare a chi non vuol capire
La pecca più grande per me ma continuo a provare e riprovare fino a quando non mi riesce come voglio io a volte riesco a volte no nessuno nasce maestro