Allora Denise che dire, con Garland ho un rapporto particolare. Si può dire che con la sua filmografia ho un rapporto di amore-odio. Ex-machina e annientamento li trovo perfetti per quello che volevano essere, in quei due casi ho apprezzato veramente tutto del film. Con Men ho avuto alcune perplessità, soprattutto riguardo l'eccessiva didascalicitá del tema trattato; mi ha poi saputo prendere per la gola con molte altre scelte (simbologia, scene clamorosamente belle e surreali) ma diciamo che già in quel caso mi ha fatto storcere un po' il naso. Con Civil war devo dire di essere rimasto un po' deluso, più che altro per il potenziale che il film aveva e che non ha sfruttato a pieno. Avrei preferito un maggior approfondimento di tutta la componente storica che invece è stata utilizzata solo come pretesto per parlare di questo molteplice viaggio di formazione/deformazione che dir si voglia. Poi, senza ironia, il modo in cui hai narrato i fatti mi ha fatto empatizzare retrospettivamente coi personaggi; cosa che il film secondo me non riesce a fare. Si viene investiti solamente da una valanga di violenza esplicita per dare la massima espressione possibile di realtà, cruda e orribile. Ho trovato il finale (ingresso a Washington post uccisione dei due giornalisti + Sammy) trattato in modo troppo rapido, come un escalation incontenibile, sicuramente in linea col momento di forte inquietudine di Lee ma che trova basi troppo poco solide per permettere di empatizzare con lei. Ti ritrovi lei imbambolata nel bel mezzo della guerriglia (che per inciso è di una bellezza sconvolgente, questo per sottolineare la bellezza dell'aspetto documentaristico che tu hai citato). In sostanza per me le pecche riguardano la scelta di lasciare la componente storica in secondo piano (sti tizi decidono di imbarcarsi in un viaggio suicida e non patteggiano per nessuno; è sempre e solo lavoro, dupalleeeee) e nella creazione di personaggi con cui il ritmo del film non permette di entrate in sintonia, ergo un vero fallimento per un road movie. Della scelta del titolo non parlo nemmeno, un semplice giocatore di parole tipo "shooter" sarebbe stato anche più in linea con i suoi soliti titoli molto didascalici. Perdonami per il commento lunghissimo. A presto.
Allora io comprendo il tuo punto di vista e mi rendo conto che le cose che non ti sono piaciute derivano dal fatto che non ha incontrato il tuo gusto personale tutta la storia, perché per quanto riguarda il fatto che questi giornalisti non patteggiano per nessuno penso sia normalissimo, i giornalisti non possono far subentrare le loro posizioni o idee in quello che fanno, quindi essendo principalmente un loro POV il regista si è mantenuto su un territorio neutrale quindi la storia (politica) diventa solo un pretesto per raccontarti altro, e personalmente ritrovarmi di fronte a qualcosa che non mi aspettavo minimamente mi ha stupito, però capisco che, al contrario, qualcuno possa rimanere deluso, ci sta
Allora Denise che dire, con Garland ho un rapporto particolare. Si può dire che con la sua filmografia ho un rapporto di amore-odio. Ex-machina e annientamento li trovo perfetti per quello che volevano essere, in quei due casi ho apprezzato veramente tutto del film.
Con Men ho avuto alcune perplessità, soprattutto riguardo l'eccessiva didascalicitá del tema trattato; mi ha poi saputo prendere per la gola con molte altre scelte (simbologia, scene clamorosamente belle e surreali) ma diciamo che già in quel caso mi ha fatto storcere un po' il naso.
Con Civil war devo dire di essere rimasto un po' deluso, più che altro per il potenziale che il film aveva e che non ha sfruttato a pieno.
Avrei preferito un maggior approfondimento di tutta la componente storica che invece è stata utilizzata solo come pretesto per parlare di questo molteplice viaggio di formazione/deformazione che dir si voglia. Poi, senza ironia, il modo in cui hai narrato i fatti mi ha fatto empatizzare retrospettivamente coi personaggi; cosa che il film secondo me non riesce a fare. Si viene investiti solamente da una valanga di violenza esplicita per dare la massima espressione possibile di realtà, cruda e orribile.
Ho trovato il finale (ingresso a Washington post uccisione dei due giornalisti + Sammy) trattato in modo troppo rapido, come un escalation incontenibile, sicuramente in linea col momento di forte inquietudine di Lee ma che trova basi troppo poco solide per permettere di empatizzare con lei. Ti ritrovi lei imbambolata nel bel mezzo della guerriglia (che per inciso è di una bellezza sconvolgente, questo per sottolineare la bellezza dell'aspetto documentaristico che tu hai citato).
In sostanza per me le pecche riguardano la scelta di lasciare la componente storica in secondo piano (sti tizi decidono di imbarcarsi in un viaggio suicida e non patteggiano per nessuno; è sempre e solo lavoro, dupalleeeee) e nella creazione di personaggi con cui il ritmo del film non permette di entrate in sintonia, ergo un vero fallimento per un road movie. Della scelta del titolo non parlo nemmeno, un semplice giocatore di parole tipo "shooter" sarebbe stato anche più in linea con i suoi soliti titoli molto didascalici. Perdonami per il commento lunghissimo. A presto.
Allora io comprendo il tuo punto di vista e mi rendo conto che le cose che non ti sono piaciute derivano dal fatto che non ha incontrato il tuo gusto personale tutta la storia, perché per quanto riguarda il fatto che questi giornalisti non patteggiano per nessuno penso sia normalissimo, i giornalisti non possono far subentrare le loro posizioni o idee in quello che fanno, quindi essendo principalmente un loro POV il regista si è mantenuto su un territorio neutrale quindi la storia (politica) diventa solo un pretesto per raccontarti altro, e personalmente ritrovarmi di fronte a qualcosa che non mi aspettavo minimamente mi ha stupito, però capisco che, al contrario, qualcuno possa rimanere deluso, ci sta
Assurdo film della madonna, Garland autore più interessante in circolazione attualmente