Eliminando l'alcol e l'abitudine ad assumerlo ad ogni weekend per tanti anni con associazione di pensiero al relax ho scoperto quanto sia bello essere sobri e vivere in modo chiaro. la vita é meglio assaporarla da lucidi, tutte le esperienze valgono di più perché sei te stesso,senza alterazioni sensoriali che ti distraggono dal tuo Vero io ho imparato a stare a tu per tu con il dramma e con la serenitá e non cercando in quella abitudine di modificarlo,ottima riflessione.
A metà 2024 ho deciso di lasciare il gruppo musicale da me fondato. Ho riflettuto e realizzato cosa la musica mi avesse restituito negli anni e ho compreso che il progetto, da trattare come un lavoro, mi stesse togliendo energie e serenità. Dopo aver lasciato il gruppo, sono tornato a leggere e studiare con piacere, oltre a ristabilire un rapporto sano con la musica, da sempre parte della mia vita. Rick, mi ritrovo con il procedimento di abrasione che proponi!
Ciao! Io mi rivedo molto nel tuo commento, per lo stesso identico motivo onestamente. È solo che sono molto legato alle abitudini che ho con loro, gli altri della band.
Anche per me il teatro e' una grande passione..una curiosita' Rick: potresti consigliare una qualche scuola di teatro, che magari tu stesso hai frequentato? Grazie mille
Io invece sarei curioso di sapere se qualcuno ha avuto una sorta di illuminazione, anziché passare per l’abrasione, l’emendazione. A dieci anni osservai mio zio suonare la chitarra. Ebbi un flash! La settimana dopo ero al mio primo corso di chitarra e oggi sono 30 anni che suono. Questo mi ha sempre dato un senso, intangibile, al significato della vita. Anche quando non suono, la musica è dentro la mia testa, ed è la cosa più naturale al mondo. Ha anche una sua potente forza equilibratrice, è come se captassi che c’è sempre qualcosa di più profondo e significativo nel mondo oltre a lavorare, stipendio, seratine, viaggi. Per dirla con un esempio drastico, potrei arrivare finanziariamente al lastrico, ma mi sento già ricco avendo questa cosa dentro da sempre.
Se si è persone che soffrono di disturbi come può essere la depressione, questo fare a meno è una cosa che distrugge, si perde interesse in ogni cosa ma allo stesso tempo non si ha nessuna volontà di trovare una strada, un "sentiero in mezzo alla foresta". Può anche essere che per una vita si è vissuti nella più totale inconsapevolezza di se costruendo un personaggio che non ci rispecchia ma che non ci consente di conoscere altri modi di vivere, forse un po' per paura? Non saprei, forse poi sarebbe difficile il discernere tra il fare a meno e sentire la mancanza perchè quella cosa ci apparteneva davvero oppure perchè era un'abitudine reiterata per tanto tempo, la cosa certa è che in ogni caso è tutto molto complicato, bellissimo video grazie dello spunto di riflessione
io questo distacco lo sto vivendo da 2 anni e mezzo e ancora brancolo nel buio. sto cominciando ad arrendermi... a volte credo che devo smetterla di pensare a questo fatto perchè mi stressa. a volte mi sembra proprio di dovermi anche dimenticare di questa fatidica domanda cioè qual è la mia strada e affini, anche solo chiedermi "di cosa posso fare a meno" come dicevo prima sembra comunque non funzionare. è vero però che con il distacco con me stessa ho fatto tanti passi avanti, tanti miglioramenti, ho trovato anche tante risposte che cercavo da una vita ma non legate alla realizzazione professionale (per niente). non sono ancora arrivata a una conclusione in realtà però si, più vado avanti e più penso che devo focalizzarmi sul presente, vivermi il presente e smetterla davvero di fare questa ricerca estenuante ed infinita che non sta facendo altro che stressarmi. anzi guarda forse non avrei dovuto nemmeno aprire questo video perchè significa continuare a buttare gas in questo incendio che protrae da anni e anni e che ormai non si può nemmeno più chiamare incendio. cmq penso che l'argomento del video ti spinga a farti domande più giuste rispetto a quello che si vede e si sente in giro. e mi trovo d'accordo su tante cose che hai detto..la spiegazione è chiara..però ecco volevi un feedback, ho detto la mia. cmq per me è stato veramente tanto ascoltare tutto il video e arrivare fino alla fine perchè di solito chi parla di questi argomenti fa un mappazzone di cose e alla fine finisce per non dire niente nella sostanza. questo mappazzone non c'è stato con te. in un qualche modo mi hai ispirato fiducia, per questo l'ho visto tutto. probabilmente nessuno si cagherà questo commento.... fa niente.
In caso non l'avessi già letto ti consiglio un libricino che parla proprio di quello di cui parli nel commento, Siddharta di Herman Hesse, a me ha aiutato veramente tanto.
Ciao ho iniziato con una tua live condivisa da mio fratello e finita quella live ho visto questo video dal titolo interessante, l'ho guardato compreso, hai dato degli ottimi consigli che non mancherò di seguire 👍
Sono un multipotenziale. Il mio unico limite è il tempo. Vado a fondo su tutte le cose che faccio, sono anni che ascolto gente che ragiona come te e non credono io possa andare in profondità. Comincio un corso di teatro? Dopo un anno mi metto a scrivere la sceneggiatura di uno spettacolo, suono da quando ero bambino e non smetterò mai. Studio e lavoro come architetto, sto finendo la scuola professionale di shiatsu iniziata quasi per caso e ho intenzione di espandere anche questo mondo perché sono portato e mi interessa. Ho rinunciato ad una sola cosa che è il disegno perché fare il fumettista richiede una marea di tempo. È il mio unico rimpianto e se ci fosse il modo riprenderei (certo rinunciando a qualcosa, ma sempre il tempo è il limite). Dormo non più di 6 ore a notte. La cosa buffa è che la presunta superficialità dei rapporti umani di un multipotenziale arriva sempre da chi invece è tanto bravo a eliminare cose che non gli interessano, comprese le persone. Un multipotenziale costruisce rapporti più profondi di quanto dici, non ci rinuncia tanto facilmente, sempre tempo permettendo. Critichi la cosa piu bella che esiste: il non focalizzarsi, il tenere la mente aperta, la curiosità. Per cosa? Per essere il migliore in una sola cosa perché così la società ti premia? Per il successo? Rinuncio al successo. Ecco la mia risposta.
Ciao, da quello che ho visto io non ha mai parlato di fare qualcosa per cercare successo o approvazione sociale. Secondo me intendeva dire che è difficile dare un significato profondo (che è diverso da andare in profondità!!) facendo tante cose contemporaneamente, le argomentazioni mi sembra inutile ripeterle, ha esposto tutto abbastanza chiaramente
Devi anche renderti conto che però tu sei l'eccezione, non la regola. Moltissime persone provano tante cose senza mai approfondirle veramente, perché la realtà é che non é mai semplice trovarsi "a casa" e sentire una passione ardente per tutto ciò che si fa. È difficilissimo, soprattutto in un mondo che ci limita di continuo.
Io comprendo l'esigenza di dare importanza a una modalità esplorativa della vita, che per chi non ha ancora trovato "la propria strada" è totalizzante. In ogni caso mi pare opportuno tenere separata questa modalità da quella costruttiva. Intendiamoci: finché si è oligo-potenziali può andare bene, ma quando le passioni diventano tante, allora diviene utopistico portare a termine tutti i progetti. Non ci riusciva neppure Leonardo da Vinci.
Ciao Rick! Sono molto d'accordo con te su quanto sia importante imparare a eliminare e a rinunciare per stare meglio e fare un po' di chiarezza. Per me, però, è già problematica la domanda "Come trovare la propria strada" (anche se non discuto sul fatto che sia giustissimo scriverla così nel titolo per motivi di SEO). L'idea di "trovare la propria strada" è quasi sempre, almeno in parte, legata alla realizzazione professionale. Credo pertanto che ci condizioni molto il modello lavorativo post-industriale, con la sua più o meno rigida divisione del lavoro per ottimizzare la produzione. Per noi, la specializzazione è diventata LA strada. Il nostro sistema educativo è strutturato sulla specializzazione e, tendenzialmente, il mondo del lavoro la premia. Da qui, la nostra credenza generalizzata che ci sia della "giustezza" nel trovare una sola strada, possibilmente dritta, asfaltata, riconoscibile e riconosciuta, senza troppi sentieri o deviazioni. Ma guardandomi attorno, vedo che molti di noi hanno scelto la scuola condizionati da approssimative credenze genitoriali; alcuni hanno scelto un percorso universitario poco o per nulla in linea con i propri talenti, tutti siamo esseri complessi e in costante mutamento e, a volte, anche per le persone più quadrate la vita riesce a scompaginare tutto. In questo magico casino, credo che la nostra strada ce la costruiamo giorno dopo giorno, ognuno come riesce, come può, come vuole o come deve. E che non ci sia una risposta valida per tutti per dirigere i lavori. Per la questione "multipotenzialità", credo che questa descriva una particolare attitudine e predisposizione a esplorare e approfondire più ambiti di conoscenza. Non esiste un metodo scientificamente riconosciuto per riconoscere un multipotenziale, per cui rischiamo di mettere nel calderone un po' di tutto, compresi i tentativi a casaccio fatti "tanto per" (che indubbiamente esistono, ma che non includerei nel concetto di multipotenzialità). Da persona molto plurale e poliedrica (forse multipotenziale?), capisco e rispetto il tuo pensiero, ma credo che accostare automaticamente i multipotenziali alla superficialità sia un preconcetto. Tu alla fine del video fai un elenco (molto bello) delle cose a cui non riusciresti mai a rinunciare. Ecco, io credo che una persona multipotenziale non potrebbe mai rinunciare all'esplorazione e all'apprendimento di cose nuove, che spesso affianca a cose "vecchie" che può approfondire per mesi, o anche anni, lasciare un po' da parte, per poi riprendere in mano successivamente. Insomma, la quantità di tempo dedicata allo studio e all'apprendimento è davvero considerevole, perché è un piacere impagabile, spesso irrinunciabile, per un multipotenziale. (Poi, se non vuole bruciarsi il cervello per sempre in giovane età, è bene che segua il tuo consiglio e impari a scremare e mettere ordine, quello senza dubbio). ;) Mi scuso per il pippone lunghissimo e ti faccio i complimenti per il tuo lavoro!
Grazie mille Rick per aver svelato questo metodo del distacco. Da ex multipotenziale posso dire che piano piano mi sono avvicinato a questo metodo senza esserne pienamente consapevole, ma dopo la tua analisi lo seguirò con più attenzione, evitando alcuni errori che tutt’ora commetto. Sicuramente questa è una prospettiva che rende l’uomo libero, e la libertà non ha prezzo.
Beh in realtà non sei proprio libero. Implicitamente lui afferma che distaccandoti da ciò di cui puoi fare a meno , non riesci a starne senza ...consegue in un senso lato che non sei mai libero ahahahahahahahah
@@emmanuelnsia4430 Personalmente credo non sia il mio caso, nel senso che non sarò mai schiavo di una mia vera passione, cercherò sempre di dominarla e non farmi dominare da lei, perché sono io che decido. Poi con libertà volevo intendere nche una volta presa coscienza si ha meno interferenze e più possibilità di esprimere se stessi. Il tuo discorso non c’entra con il mio.
Ho trovato molto interessante il video, grazie. Solo sulla questione multi potenzialità ho storto un pochino il naso perché, nonostante abbia capito il ruolo che ha avuto nel tuo discorso questo fenomeno, credo ci sia altro da dire al riguardo per rendere giustizia a questo concetto! Se mi metti un cuore ti dico la mia 😊
È un punto di vista molto interessante, la mia unica perplessità sta nell’applicare questo approccio del “posso farne a meno?” e quindi del distacco, alle persone oltre che oggetti, abitudini ecc, perché mentre con questi ultimi posso tornarci se realizzo essere essenziali per il mio benessere, per le persone non vale lo stesso, non posso parcheggiarle come nulla fosse, le relazioni vanno coltivate se si ritiene ne valga la pena, detto questo non sempre è facile capire su chi investire le energie, in questo caso penso sia giusto affidarsi solo al sentimento
Video utile e ben formulato! È un metodo che sembra funzionare per molte cose, è quello più "naturale", anche se di primo acchito può sembrare controintuitivo.
Ho ascoltato in sequenza i due video Marco Aurelio vs Epicuro e questo, volevo provare a sviluppare una riflessione su di entrambi, perché li ho trovati fortemente collegati. Del primo video, che pure ho molto apprezzato, secondo me è totalmente sbagliato il tuo presupposto "Dal piacere è difficile che tu riesca ad acquisire qualche indizio su cosa ti renderà felice". Io credo fortemente che anche nel piacere, quando vissuto consapevolmente e intenzionalmente, puoi capire molto più di chi sei. La ricerca della felicità, che citi come obiettivo di tutte le filosofie, non ritengo possa prescindere dal cercare di conoscere profondamente cosa ci renda felici. Anche a livello filosofico ritengo che il valore di una scoperta positiva sia di molto maggiore a quello di molte scoperte negative: ha molto più valore scoprire in che modo posso cuocere una bistecca che non scoprire che nessuno di 10 metodi diversi di lavorazione della carne porta ad un risultato commestibile. Allo stesso modo, finché non ho indagato e scoperto metodi positivi per raggiungere la felicità non potrò mai vivere felice ragionando unicamente su ciò che mi causa dolore. Credo nello stoicismo come metodo, come approccio alla vita, e penso che la tensione stoica sia incredibilmente potente, di gran lunga più efficace del "non curarti dei problemi finché questi non si palesano" epicureo, che ti lascia completamente esposto ed impreparato a qualsiasi evento sfavorevole che prima o poi la vita ti presenterà. Tuttavia se questa tensione non viene risolta e rimane perenne, allora l'overthinking, l'angoscia e il rimuginio costante renderanno impossibile raggiungere vivere una vita felice. La tensione stoica è sana fin quando è limitata nel tempo, ma dovrebbe risolversi con un'accettazione serena della caducità di tutto ciò a cui siamo legati, e con essa anche il riconoscimento di un maggiore valore di queste, preziose proprio perché non garantite in un futuro. Questi stessi principi, seppur esposti da un angolo leggermente differente, li ritrovo pienamente in questo video. Il metodo stoico del domandarsi "di cosa posso fare a meno?" presuppone il trovare, all'interno degli oggetti di tale interrogazione, alcuni di essi che riconosciamo come necessari alla nostra felicità, o in caso contrario il bisogno impellente di ricercarne. Solo allora si può lavorare d'abrasione, per spostare il tempo e le energie mentali verso qualcosa che ci renda più felici, ma altrimenti "togliere" e basta diventa impossibile, perché il tempo è costante a prescindere dal tuo livello di consapevolezza, e senza una bussola chiara di dove indirizzarlo si finirà per saltellare tra tante attività tutte ugualmente irrilevanti. Lo stoicismo serve come metodo, ma il suo punto di arrivo deve essere la scoperta di qualche cosa che davvero mi dà la felicità. Se scoprissi che di tutto ciò che ho posso farne a meno, sarei forse libero da qualsiasi vincolo, ma non per questo felice. Nemmeno lo stoico più saggio sarebbe felice di vivere in una cella d'isolamento. Una volta identificato cosa ci rende felici credo sia necessario sciogliere la tensione stoica della preparazione alla perdita per arrivare in uno stato di consapevolezza serena e vivere tali esperienze con gioia. Tu stesso nei tuoi esempi riconosci nel teatro, nella lettura, nel gioco la tua felicità. Alla fine di ogni spettacolo ti chiedi se saresti pronto a vivere se non avessi più la possibilità di salire su un palco? Per chiudere in tono un po' più leggero, vorrei spezzare una lancia in favore dei tanto bistrattati cibo, vino e donne: anche nei piaceri più mondani, se vissuti con consapevolezza e intenzionalità, si può trovare la felicità 😄
Per me è giusta la domanda "di cosa posso fare a meno?", giocare a sottrarre in questo presente è una buona cosa, ma per me è fondamentale anche avere l'onestà intellettuale di ammettere che alcune strade non sono a corsia singola. Ci sono effettivamente percorsi personali che necessitano cambi di direzione, e non necessariamente "la propria strada" è quella figa che ti dà il pane e ti accompagna tutta la vita. Io, per esempio, non penso di essere multipotenziale ( mi stresso appena gli impegni si infittiscono) ma ho notato che a intervalli più o meno regolari (ogni tre o quattro anni circa) mi apro a qualcosa di nuovo, e sono tutte novità che cerco di percorrere fino al massimo delle mie capacità e possibilità. Alcune poi le abbandono, altre rimangono a comporre il puzzle che è la mia vita, comunque ancora piuttosto incasinata e, aimé, senza strada.
Per quanto credo di aver capito il messaggio che vuoi mandare, ho l'impressione che una persona che si chieda ciò, possa rischiare di non approfondire a sufficienza cose nuove. Non è così con tutto per carità, però quando facciamo cose "difficili" o anche solo diverse dal solito probabilmente saremmo tentati di dire che possiamo farne a meno, quando magari possono portare giovamento a lungo andare. Il problema è che non esiste secondo me una scala di tempi su cui possiamo rendercene conto in senso assoluto, e chiedersi se possiamo fare a meno di una cosa faticosa rischia di essere un freno importante per molte cose. Riconosco comunque che in molti ambiti sia una strategia che permette di scremare delle attività o persone nocive
Innanzitutto complimenti per questo video, come sempre contenuti al top. Mi chiedo, però, cosa posso fare in una situazione nella quale anche solo l’idea di togliere degli elementi dalla mia quotidianità viene bloccata dalla paura di non sapere poi cosa fare in tutto quel tempo libero che mi si pone davanti?
Io comprendo l'esigenza di dare importanza a una modalità esplorativa della vita, che per chi non ha ancora trovato "la propria strada" è totalizzante. In ogni caso mi pare opportuno tenere separata questa modalità da quella costruttiva. Intendiamoci: finché si è oligo-potenziali può andare bene, ma quando le passioni diventano tante, allora diviene utopistico portare a termine tutti i progetti. Non ci riusciva neppure Leonardo da Vinci.
Fin da bambino ho sempre avuto la passione per l'esercito nonostante io non abbia mai voglia di allenarmi e mi piaccia passare il tempo con i videogiochi 😂
quello che dici è interessante. poi penso a diogene il cinico, che deciso a fare a meno di tutto ciò che lo legava all'umanità si scopre a bere dalla ciotola e questa cosa lo disgusta al punto che la getta via, perché del resto si può bere anche senza ciotola, pure della ciotola si può fare a meno. insomma, il rischio, da una parte, è che alla domanda "di cosa posso fare a meno?" la risposta potrebbe essere tutto, eppure sarebbe profondamente insoddisfacente, chi di noi sarebbe disposto a fare a meno di tutto; dall'altra mi sembra che l'unico modo per poter dare una risposta davvero soddisfacente in qualche modo è sapere già chi si è. diogene può fare a meno della ciotola perché ha già deciso chi vuole essere: colui che ritorna all'animalità rinunciando all'umanità (sì, un po' semplicistico, ma concedimela per favore); ma se non sai chi sei qual è il criterio con cui stabilisci di cosa puoi fare a meno. tu dici sperimentando. eh, ma hai detto niente: sperimento in quale direzione, e come capisco se sto meglio o peggio, meglio o peggio rispetto a chi, a cosa? a me pare che la domanda che poni, che è saggia e giusta, però non sia la domanda iniziale, mi sembra che sia una domanda utile per chi già sa chi è e dove vuole indirizzarsi.
Molto interessante le tue riflessioni, io mi sento molto fortunato di avere una passione forte che ha di fatto scelto me. Un consiglio che mi sento di dare fate una cosa alla volta starete meglio vi sentirete meno stanchi piú efficaci in quello che fate, io ad esempio lo sperimentando in questi giorni che avevo la cattiva abitudine di studiare con la musica che non mi riusciva proprio ho riscoperto un gran piacere nello studio nell'essere molti focalizzato. Poi il multitasking e' impossibile da fare
e se il posso fare a meno fosse automatico? Mi spiego meglio, se l'individuo quando si approccia ad un nuovo hobbie dopo poco tempo ne fa automaticamente a meno, nel senso che spontaneamente smette di praticarlo, gia quella è una risposta? Inoltre come si scontra questo ragionamento con le cose che non ho mai provato ma che immagino potrebbero interessarmi?
DOMANDA Buon pomeriggio, non mi è chiaro se nella fase di sperimentazione, la domanda è bene porsela ancora prima di fare l'esperienza, lasciando che la nostra mente, immaginando quella attività, possa sperimentare un surrogato che mi faccia dire: "di questa cosa non ne posso fare a meno di provarla" , oppure "posso evitarla". O è bene ad ogni caso prima esperire quella attività, distaccarcene e solo dopo porci la fatidica domanda? Grazie
Il niente è apparente e racchiude in realtà tutto ciò che non hai ancora scoperto di te, o a cui per qualche ragione rifiuti di dare importanza. Continua la tua ricerca, senza dimenticarti che, in quanto essere umano, sei prima di tutto un esploratore.
Se la domanda posso fare a meno di ti facesse scoprire che sì non puoi fare a meno di quella cosa, come si fa poi a capire se è dipendenza o vero bisogno/vocazione?
Provo a rispondermi, dite cosa ne pensate. Dipendenza è se non ti dà felicità, se non ti fa fiorire ma al contrario ti assorbe e a poco a poco ti fa perdere te stesso, ti annulla
@@SuperCiao000 Dipendenza è tutto ciò che ti isola dalla realtà circostante, invece di farti agire in essa. Eviti nell'immediato i dolori della vita, ma poi la paghi dopo anni, sentendoti inutile.
L'horror vacui è in realtà causato dal dovere sociale (ahimé, necessario) di trovare in fretta la propria strada, altrimenti uno potrebbe accettare serenamente la propria condizione di esploratore e di cercatore di senso.
Istruzioni poco chiare: è il 40esimo giorno in cui sono in una stanza bianca a fissare il muro. Dite che mi sono spinto troppo oltre nella ricerca di: "di che cosa posso fare a meno"?
Non l ho ancora trovata a 49 anni perché quando risolvevo una cosa saltavano fuori altri problemi. Attualmente vorrei solo serenità ma siamo in uno stato di merda che non offre ma toglie e stressa con titoli bla bla e non qualità… da musicista se sapevo come andavano le cose avrei fatto altro.
A me succede questo; ho molte passioni come l'aviazione, il rap, la filosofia e imparare lingue straniere, ma mi annoio nel tempo con queste cose. Penso di aver bisogno di una passione nuova, perché la monotonia mi annoia dopo forse cinque anni di qualcosa, quindi quello che mi succede è che voglio trovare più passioni. Ma veramente sono appassionato delle altre
Non sono passioni allora, sono interessi passeggeri. Una passione vissuta ogni giorno ti può si venire a noia, ma capisci che é una passione perché quando smetti di viverla con la stessa poi ti manca. È un qualcosa di cui non potresti fare a meno. Una passione vera difficilmente si affievolisce fino a sparire
Il distacco: se è una dipendenza NON PUOI distaccarti da quell'elemento per 1-2 mesi, mentre il "non posso farne a meno" ti permette di distaccartene per un periodo e poi tornarci più consapevole.
Eliminando l'alcol e l'abitudine ad assumerlo ad ogni weekend per tanti anni con associazione di pensiero al relax ho scoperto quanto sia bello essere sobri e vivere in modo chiaro.
la vita é meglio assaporarla da lucidi, tutte le esperienze valgono di più perché sei te stesso,senza alterazioni sensoriali che ti distraggono dal tuo Vero io ho imparato a stare a tu per tu con il dramma e con la serenitá e non cercando in quella abitudine di modificarlo,ottima riflessione.
A metà 2024 ho deciso di lasciare il gruppo musicale da me fondato. Ho riflettuto e realizzato cosa la musica mi avesse restituito negli anni e ho compreso che il progetto, da trattare come un lavoro, mi stesse togliendo energie e serenità. Dopo aver lasciato il gruppo, sono tornato a leggere e studiare con piacere, oltre a ristabilire un rapporto sano con la musica, da sempre parte della mia vita. Rick, mi ritrovo con il procedimento di abrasione che proponi!
Ciao! Io mi rivedo molto nel tuo commento, per lo stesso identico motivo onestamente. È solo che sono molto legato alle abitudini che ho con loro, gli altri della band.
Anche per me il teatro e' una grande passione..una curiosita' Rick: potresti consigliare una qualche scuola di teatro, che magari tu stesso hai frequentato? Grazie mille
Io invece sarei curioso di sapere se qualcuno ha avuto una sorta di illuminazione, anziché passare per l’abrasione, l’emendazione. A dieci anni osservai mio zio suonare la chitarra. Ebbi un flash! La settimana dopo ero al mio primo corso di chitarra e oggi sono 30 anni che suono. Questo mi ha sempre dato un senso, intangibile, al significato della vita. Anche quando non suono, la musica è dentro la mia testa, ed è la cosa più naturale al mondo. Ha anche una sua potente forza equilibratrice, è come se captassi che c’è sempre qualcosa di più profondo e significativo nel mondo oltre a lavorare, stipendio, seratine, viaggi. Per dirla con un esempio drastico, potrei arrivare finanziariamente al lastrico, ma mi sento già ricco avendo questa cosa dentro da sempre.
Se si è persone che soffrono di disturbi come può essere la depressione, questo fare a meno è una cosa che distrugge, si perde interesse in ogni cosa ma allo stesso tempo non si ha nessuna volontà di trovare una strada, un "sentiero in mezzo alla foresta".
Può anche essere che per una vita si è vissuti nella più totale inconsapevolezza di se costruendo un personaggio che non ci rispecchia ma che non ci consente di conoscere altri modi di vivere, forse un po' per paura? Non saprei, forse poi sarebbe difficile il discernere tra il fare a meno e sentire la mancanza perchè quella cosa ci apparteneva davvero oppure perchè era un'abitudine reiterata per tanto tempo, la cosa certa è che in ogni caso è tutto molto complicato, bellissimo video grazie dello spunto di riflessione
Ti ho scoperto da pochi giorni ma tutti questi tram mi fanno davvero bene, quindi grazie!!! E complimenti! 🙏🏼
io questo distacco lo sto vivendo da 2 anni e mezzo e ancora brancolo nel buio. sto cominciando ad arrendermi... a volte credo che devo smetterla di pensare a questo fatto perchè mi stressa. a volte mi sembra proprio di dovermi anche dimenticare di questa fatidica domanda cioè qual è la mia strada e affini, anche solo chiedermi "di cosa posso fare a meno" come dicevo prima sembra comunque non funzionare. è vero però che con il distacco con me stessa ho fatto tanti passi avanti, tanti miglioramenti, ho trovato anche tante risposte che cercavo da una vita ma non legate alla realizzazione professionale (per niente). non sono ancora arrivata a una conclusione in realtà però si, più vado avanti e più penso che devo focalizzarmi sul presente, vivermi il presente e smetterla davvero di fare questa ricerca estenuante ed infinita che non sta facendo altro che stressarmi. anzi guarda forse non avrei dovuto nemmeno aprire questo video perchè significa continuare a buttare gas in questo incendio che protrae da anni e anni e che ormai non si può nemmeno più chiamare incendio. cmq penso che l'argomento del video ti spinga a farti domande più giuste rispetto a quello che si vede e si sente in giro. e mi trovo d'accordo su tante cose che hai detto..la spiegazione è chiara..però ecco volevi un feedback, ho detto la mia. cmq per me è stato veramente tanto ascoltare tutto il video e arrivare fino alla fine perchè di solito chi parla di questi argomenti fa un mappazzone di cose e alla fine finisce per non dire niente nella sostanza. questo mappazzone non c'è stato con te. in un qualche modo mi hai ispirato fiducia, per questo l'ho visto tutto. probabilmente nessuno si cagherà questo commento.... fa niente.
In caso non l'avessi già letto ti consiglio un libricino che parla proprio di quello di cui parli nel commento, Siddharta di Herman Hesse, a me ha aiutato veramente tanto.
@@KabelShortsItalia ti ringrazio per la risposta!
Grazie Rick! In un periodo di crisi esistenziale e in cui sta finendo il mio contratto di lavoro, questo video cade a pennello ❤
Ho scoperto da un pò che non posso fare a meno dei tuoi Daily Cogito. Grazie :)
Ciao ho iniziato con una tua live condivisa da mio fratello e finita quella live ho visto questo video dal titolo interessante, l'ho guardato compreso, hai dato degli ottimi consigli che non mancherò di seguire 👍
Sono un multipotenziale. Il mio unico limite è il tempo. Vado a fondo su tutte le cose che faccio, sono anni che ascolto gente che ragiona come te e non credono io possa andare in profondità. Comincio un corso di teatro? Dopo un anno mi metto a scrivere la sceneggiatura di uno spettacolo, suono da quando ero bambino e non smetterò mai. Studio e lavoro come architetto, sto finendo la scuola professionale di shiatsu iniziata quasi per caso e ho intenzione di espandere anche questo mondo perché sono portato e mi interessa. Ho rinunciato ad una sola cosa che è il disegno perché fare il fumettista richiede una marea di tempo. È il mio unico rimpianto e se ci fosse il modo riprenderei (certo rinunciando a qualcosa, ma sempre il tempo è il limite). Dormo non più di 6 ore a notte. La cosa buffa è che la presunta superficialità dei rapporti umani di un multipotenziale arriva sempre da chi invece è tanto bravo a eliminare cose che non gli interessano, comprese le persone. Un multipotenziale costruisce rapporti più profondi di quanto dici, non ci rinuncia tanto facilmente, sempre tempo permettendo. Critichi la cosa piu bella che esiste: il non focalizzarsi, il tenere la mente aperta, la curiosità. Per cosa? Per essere il migliore in una sola cosa perché così la società ti premia? Per il successo? Rinuncio al successo. Ecco la mia risposta.
Ciao, da quello che ho visto io non ha mai parlato di fare qualcosa per cercare successo o approvazione sociale.
Secondo me intendeva dire che è difficile dare un significato profondo (che è diverso da andare in profondità!!) facendo tante cose contemporaneamente, le argomentazioni mi sembra inutile ripeterle, ha esposto tutto abbastanza chiaramente
Devi anche renderti conto che però tu sei l'eccezione, non la regola. Moltissime persone provano tante cose senza mai approfondirle veramente, perché la realtà é che non é mai semplice trovarsi "a casa" e sentire una passione ardente per tutto ciò che si fa. È difficilissimo, soprattutto in un mondo che ci limita di continuo.
Sei un multipotenziale e l'unica cosa che ti appassiona non la studi. Assurdo 😂
Io comprendo l'esigenza di dare importanza a una modalità esplorativa della vita, che per chi non ha ancora trovato "la propria strada" è totalizzante. In ogni caso mi pare opportuno tenere separata questa modalità da quella costruttiva. Intendiamoci: finché si è oligo-potenziali può andare bene, ma quando le passioni diventano tante, allora diviene utopistico portare a termine tutti i progetti. Non ci riusciva neppure Leonardo da Vinci.
Ciao Rick!
Sono molto d'accordo con te su quanto sia importante imparare a eliminare e a rinunciare per stare meglio e fare un po' di chiarezza. Per me, però, è già problematica la domanda "Come trovare la propria strada" (anche se non discuto sul fatto che sia giustissimo scriverla così nel titolo per motivi di SEO). L'idea di "trovare la propria strada" è quasi sempre, almeno in parte, legata alla realizzazione professionale. Credo pertanto che ci condizioni molto il modello lavorativo post-industriale, con la sua più o meno rigida divisione del lavoro per ottimizzare la produzione. Per noi, la specializzazione è diventata LA strada. Il nostro sistema educativo è strutturato sulla specializzazione e, tendenzialmente, il mondo del lavoro la premia. Da qui, la nostra credenza generalizzata che ci sia della "giustezza" nel trovare una sola strada, possibilmente dritta, asfaltata, riconoscibile e riconosciuta, senza troppi sentieri o deviazioni.
Ma guardandomi attorno, vedo che molti di noi hanno scelto la scuola condizionati da approssimative credenze genitoriali; alcuni hanno scelto un percorso universitario poco o per nulla in linea con i propri talenti, tutti siamo esseri complessi e in costante mutamento e, a volte, anche per le persone più quadrate la vita riesce a scompaginare tutto. In questo magico casino, credo che la nostra strada ce la costruiamo giorno dopo giorno, ognuno come riesce, come può, come vuole o come deve. E che non ci sia una risposta valida per tutti per dirigere i lavori.
Per la questione "multipotenzialità", credo che questa descriva una particolare attitudine e predisposizione a esplorare e approfondire più ambiti di conoscenza. Non esiste un metodo scientificamente riconosciuto per riconoscere un multipotenziale, per cui rischiamo di mettere nel calderone un po' di tutto, compresi i tentativi a casaccio fatti "tanto per" (che indubbiamente esistono, ma che non includerei nel concetto di multipotenzialità).
Da persona molto plurale e poliedrica (forse multipotenziale?), capisco e rispetto il tuo pensiero, ma credo che accostare automaticamente i multipotenziali alla superficialità sia un preconcetto. Tu alla fine del video fai un elenco (molto bello) delle cose a cui non riusciresti mai a rinunciare. Ecco, io credo che una persona multipotenziale non potrebbe mai rinunciare all'esplorazione e all'apprendimento di cose nuove, che spesso affianca a cose "vecchie" che può approfondire per mesi, o anche anni, lasciare un po' da parte, per poi riprendere in mano successivamente. Insomma, la quantità di tempo dedicata allo studio e all'apprendimento è davvero considerevole, perché è un piacere impagabile, spesso irrinunciabile, per un multipotenziale. (Poi, se non vuole bruciarsi il cervello per sempre in giovane età, è bene che segua il tuo consiglio e impari a scremare e mettere ordine, quello senza dubbio). ;)
Mi scuso per il pippone lunghissimo e ti faccio i complimenti per il tuo lavoro!
Grazie Rick, avevo tanto bisogno di farmi queste domande.
Grazie mille Rick per aver svelato questo metodo del distacco. Da ex multipotenziale posso dire che piano piano mi sono avvicinato a questo metodo senza esserne pienamente consapevole, ma dopo la tua analisi lo seguirò con più attenzione, evitando alcuni errori che tutt’ora commetto. Sicuramente questa è una prospettiva che rende l’uomo libero, e la libertà non ha prezzo.
Beh in realtà non sei proprio libero. Implicitamente lui afferma che distaccandoti da ciò di cui puoi fare a meno , non riesci a starne senza ...consegue in un senso lato che non sei mai libero ahahahahahahahah
@@emmanuelnsia4430 Personalmente credo non sia il mio caso, nel senso che non sarò mai schiavo di una mia vera passione, cercherò sempre di dominarla e non farmi dominare da lei, perché sono io che decido. Poi con libertà volevo intendere nche una volta presa coscienza si ha meno interferenze e più possibilità di esprimere se stessi. Il tuo discorso non c’entra con il mio.
Grazie Rick, questo video mi è proprio piaciuto!
Grazie Rick. Video utilissimo per riflettere . Video davvero molto bello.
Ho trovato molto interessante il video, grazie.
Solo sulla questione multi potenzialità ho storto un pochino il naso perché, nonostante abbia capito il ruolo che ha avuto nel tuo discorso questo fenomeno, credo ci sia altro da dire al riguardo per rendere giustizia a questo concetto!
Se mi metti un cuore ti dico la mia 😊
Utilissimo! A volte lo fai senza rendertene conto
È un punto di vista molto interessante, la mia unica perplessità sta nell’applicare questo approccio del “posso farne a meno?” e quindi del distacco, alle persone oltre che oggetti, abitudini ecc, perché mentre con questi ultimi posso tornarci se realizzo essere essenziali per il mio benessere, per le persone non vale lo stesso, non posso parcheggiarle come nulla fosse, le relazioni vanno coltivate se si ritiene ne valga la pena, detto questo non sempre è facile capire su chi investire le energie, in questo caso penso sia giusto affidarsi solo al sentimento
Video utile e ben formulato!
È un metodo che sembra funzionare per molte cose, è quello più "naturale", anche se di primo acchito può sembrare controintuitivo.
Sagge parole. Il vero desiderio necessita di una sana frustrazione e selezione di cosa veramente conta per noi.
Grazie per questo video.
Ho ascoltato in sequenza i due video Marco Aurelio vs Epicuro e questo, volevo provare a sviluppare una riflessione su di entrambi, perché li ho trovati fortemente collegati.
Del primo video, che pure ho molto apprezzato, secondo me è totalmente sbagliato il tuo presupposto "Dal piacere è difficile che tu riesca ad acquisire qualche indizio su cosa ti renderà felice". Io credo fortemente che anche nel piacere, quando vissuto consapevolmente e intenzionalmente, puoi capire molto più di chi sei. La ricerca della felicità, che citi come obiettivo di tutte le filosofie, non ritengo possa prescindere dal cercare di conoscere profondamente cosa ci renda felici. Anche a livello filosofico ritengo che il valore di una scoperta positiva sia di molto maggiore a quello di molte scoperte negative: ha molto più valore scoprire in che modo posso cuocere una bistecca che non scoprire che nessuno di 10 metodi diversi di lavorazione della carne porta ad un risultato commestibile. Allo stesso modo, finché non ho indagato e scoperto metodi positivi per raggiungere la felicità non potrò mai vivere felice ragionando unicamente su ciò che mi causa dolore.
Credo nello stoicismo come metodo, come approccio alla vita, e penso che la tensione stoica sia incredibilmente potente, di gran lunga più efficace del "non curarti dei problemi finché questi non si palesano" epicureo, che ti lascia completamente esposto ed impreparato a qualsiasi evento sfavorevole che prima o poi la vita ti presenterà. Tuttavia se questa tensione non viene risolta e rimane perenne, allora l'overthinking, l'angoscia e il rimuginio costante renderanno impossibile raggiungere vivere una vita felice. La tensione stoica è sana fin quando è limitata nel tempo, ma dovrebbe risolversi con un'accettazione serena della caducità di tutto ciò a cui siamo legati, e con essa anche il riconoscimento di un maggiore valore di queste, preziose proprio perché non garantite in un futuro.
Questi stessi principi, seppur esposti da un angolo leggermente differente, li ritrovo pienamente in questo video. Il metodo stoico del domandarsi "di cosa posso fare a meno?" presuppone il trovare, all'interno degli oggetti di tale interrogazione, alcuni di essi che riconosciamo come necessari alla nostra felicità, o in caso contrario il bisogno impellente di ricercarne. Solo allora si può lavorare d'abrasione, per spostare il tempo e le energie mentali verso qualcosa che ci renda più felici, ma altrimenti "togliere" e basta diventa impossibile, perché il tempo è costante a prescindere dal tuo livello di consapevolezza, e senza una bussola chiara di dove indirizzarlo si finirà per saltellare tra tante attività tutte ugualmente irrilevanti. Lo stoicismo serve come metodo, ma il suo punto di arrivo deve essere la scoperta di qualche cosa che davvero mi dà la felicità. Se scoprissi che di tutto ciò che ho posso farne a meno, sarei forse libero da qualsiasi vincolo, ma non per questo felice. Nemmeno lo stoico più saggio sarebbe felice di vivere in una cella d'isolamento. Una volta identificato cosa ci rende felici credo sia necessario sciogliere la tensione stoica della preparazione alla perdita per arrivare in uno stato di consapevolezza serena e vivere tali esperienze con gioia. Tu stesso nei tuoi esempi riconosci nel teatro, nella lettura, nel gioco la tua felicità. Alla fine di ogni spettacolo ti chiedi se saresti pronto a vivere se non avessi più la possibilità di salire su un palco?
Per chiudere in tono un po' più leggero, vorrei spezzare una lancia in favore dei tanto bistrattati cibo, vino e donne: anche nei piaceri più mondani, se vissuti con consapevolezza e intenzionalità, si può trovare la felicità 😄
Per me è giusta la domanda "di cosa posso fare a meno?", giocare a sottrarre in questo presente è una buona cosa, ma per me è fondamentale anche avere l'onestà intellettuale di ammettere che alcune strade non sono a corsia singola. Ci sono effettivamente percorsi personali che necessitano cambi di direzione, e non necessariamente "la propria strada" è quella figa che ti dà il pane e ti accompagna tutta la vita.
Io, per esempio, non penso di essere multipotenziale ( mi stresso appena gli impegni si infittiscono) ma ho notato che a intervalli più o meno regolari (ogni tre o quattro anni circa) mi apro a qualcosa di nuovo, e sono tutte novità che cerco di percorrere fino al massimo delle mie capacità e possibilità. Alcune poi le abbandono, altre rimangono a comporre il puzzle che è la mia vita, comunque ancora piuttosto incasinata e, aimé, senza strada.
Cosa mi fa svegliare al mattino? La sveglia. Cosa mi fa alzare al mattino? Il bisogno di soldi😂
😂😂😂
Per quanto credo di aver capito il messaggio che vuoi mandare, ho l'impressione che una persona che si chieda ciò, possa rischiare di non approfondire a sufficienza cose nuove.
Non è così con tutto per carità, però quando facciamo cose "difficili" o anche solo diverse dal solito probabilmente saremmo tentati di dire che possiamo farne a meno, quando magari possono portare giovamento a lungo andare. Il problema è che non esiste secondo me una scala di tempi su cui possiamo rendercene conto in senso assoluto, e chiedersi se possiamo fare a meno di una cosa faticosa rischia di essere un freno importante per molte cose. Riconosco comunque che in molti ambiti sia una strategia che permette di scremare delle attività o persone nocive
Video molto interessante, come sempre
Grazie...Rick❤
bellissima puntata
Innanzitutto complimenti per questo video, come sempre contenuti al top.
Mi chiedo, però, cosa posso fare in una situazione nella quale anche solo l’idea di togliere degli elementi dalla mia quotidianità viene bloccata dalla paura di non sapere poi cosa fare in tutto quel tempo libero che mi si pone davanti?
Fallo e basta, il resto viene da se
Io comprendo l'esigenza di dare importanza a una modalità esplorativa della vita, che per chi non ha ancora trovato "la propria strada" è totalizzante. In ogni caso mi pare opportuno tenere separata questa modalità da quella costruttiva. Intendiamoci: finché si è oligo-potenziali può andare bene, ma quando le passioni diventano tante, allora diviene utopistico portare a termine tutti i progetti. Non ci riusciva neppure Leonardo da Vinci.
Fin da bambino ho sempre avuto la passione per l'esercito nonostante io non abbia mai voglia di allenarmi e mi piaccia passare il tempo con i videogiochi 😂
grazie
Che bella la filosofia
quello che dici è interessante.
poi penso a diogene il cinico, che deciso a fare a meno di tutto ciò che lo legava all'umanità si scopre a bere dalla ciotola e questa cosa lo disgusta al punto che la getta via, perché del resto si può bere anche senza ciotola, pure della ciotola si può fare a meno.
insomma, il rischio, da una parte, è che alla domanda "di cosa posso fare a meno?" la risposta potrebbe essere tutto, eppure sarebbe profondamente insoddisfacente, chi di noi sarebbe disposto a fare a meno di tutto; dall'altra mi sembra che l'unico modo per poter dare una risposta davvero soddisfacente in qualche modo è sapere già chi si è.
diogene può fare a meno della ciotola perché ha già deciso chi vuole essere: colui che ritorna all'animalità rinunciando all'umanità (sì, un po' semplicistico, ma concedimela per favore); ma se non sai chi sei qual è il criterio con cui stabilisci di cosa puoi fare a meno.
tu dici sperimentando.
eh, ma hai detto niente: sperimento in quale direzione, e come capisco se sto meglio o peggio, meglio o peggio rispetto a chi, a cosa?
a me pare che la domanda che poni, che è saggia e giusta, però non sia la domanda iniziale, mi sembra che sia una domanda utile per chi già sa chi è e dove vuole indirizzarsi.
Molto interessante le tue riflessioni, io mi sento molto fortunato di avere una passione forte che ha di fatto scelto me. Un consiglio che mi sento di dare fate una cosa alla volta starete meglio vi sentirete meno stanchi piú efficaci in quello che fate, io ad esempio lo sperimentando in questi giorni che avevo la cattiva abitudine di studiare con la musica che non mi riusciva proprio ho riscoperto un gran piacere nello studio nell'essere molti focalizzato. Poi il multitasking e' impossibile da fare
e se il posso fare a meno fosse automatico? Mi spiego meglio, se l'individuo quando si approccia ad un nuovo hobbie dopo poco tempo ne fa automaticamente a meno, nel senso che spontaneamente smette di praticarlo, gia quella è una risposta? Inoltre come si scontra questo ragionamento con le cose che non ho mai provato ma che immagino potrebbero interessarmi?
❤
DOMANDA
Buon pomeriggio, non mi è chiaro se nella fase di sperimentazione, la domanda è bene porsela ancora prima di fare l'esperienza, lasciando che la nostra mente, immaginando quella attività, possa sperimentare un surrogato che mi faccia dire: "di questa cosa non ne posso fare a meno di provarla" , oppure "posso evitarla".
O è bene ad ogni caso prima esperire quella attività, distaccarcene e solo dopo porci la fatidica domanda?
Grazie
Grazie, vorrei avere le tue conoscenze e la tua capacità linguistica per spiegare così bene questi concetti. Grazie
""La tua domanda è mal posta, forse volevi chiedere: "maestro che ore sono?""
Solo per veri intenditori ;)
Ciao RIck, stavolta non sono d'accordo con te. Dal mio punto di vista possiamo fare a meno di tutto e quindi poi non ci rimane niente
Puoi fare a meno di tutto senza vivere peggio? È questo che dice
Il niente è apparente e racchiude in realtà tutto ciò che non hai ancora scoperto di te, o a cui per qualche ragione rifiuti di dare importanza. Continua la tua ricerca, senza dimenticarti che, in quanto essere umano, sei prima di tutto un esploratore.
Se la domanda posso fare a meno di ti facesse scoprire che sì non puoi fare a meno di quella cosa, come si fa poi a capire se è dipendenza o vero bisogno/vocazione?
Provo a rispondermi, dite cosa ne pensate.
Dipendenza è se non ti dà felicità, se non ti fa fiorire ma al contrario ti assorbe e a poco a poco ti fa perdere te stesso, ti annulla
@@SuperCiao000 Dipendenza è tutto ciò che ti isola dalla realtà circostante, invece di farti agire in essa. Eviti nell'immediato i dolori della vita, ma poi la paghi dopo anni, sentendoti inutile.
Mai fare le cose per inerzia, non siamo solo oggetti nello spazio
Ciao, Rick!
È forse questo l’horror vacui aristotelico?
L'horror vacui è in realtà causato dal dovere sociale (ahimé, necessario) di trovare in fretta la propria strada, altrimenti uno potrebbe accettare serenamente la propria condizione di esploratore e di cercatore di senso.
Istruzioni poco chiare: è il 40esimo giorno in cui sono in una stanza bianca a fissare il muro.
Dite che mi sono spinto troppo oltre nella ricerca di: "di che cosa posso fare a meno"?
No no, ora puoi fare a meno della parete bianca. Abbattila. E poi cammina.
@rickdufer la prenderò a craniate finché non cadrà 😆😆😆
Anche perché al momento sono a corto di aerei
perchè c'è rick and morty nei tag?😂
Non l ho ancora trovata a 49 anni perché quando risolvevo una cosa saltavano fuori altri problemi. Attualmente vorrei solo serenità ma siamo in uno stato di merda che non offre ma toglie e stressa con titoli bla bla e non qualità… da musicista se sapevo come andavano le cose avrei fatto altro.
A me succede questo; ho molte passioni come l'aviazione, il rap, la filosofia e imparare lingue straniere, ma mi annoio nel tempo con queste cose. Penso di aver bisogno di una passione nuova, perché la monotonia mi annoia dopo forse cinque anni di qualcosa, quindi quello che mi succede è che voglio trovare più passioni. Ma veramente sono appassionato delle altre
Non sono passioni allora, sono interessi passeggeri. Una passione vissuta ogni giorno ti può si venire a noia, ma capisci che é una passione perché quando smetti di viverla con la stessa poi ti manca. È un qualcosa di cui non potresti fare a meno. Una passione vera difficilmente si affievolisce fino a sparire
Posso fare a meno di Daily Cogito? Assolutamente no
Dov'è la linea tra "non potrei fare a meno" e "dipendenza"
Il distacco: se è una dipendenza NON PUOI distaccarti da quell'elemento per 1-2 mesi, mentre il "non posso farne a meno" ti permette di distaccartene per un periodo e poi tornarci più consapevole.
Multipotenziale o fomo?
Grazie