Maria Valtorta - Quaderni - 13 maggio 1944: Maria Santissima aiuta a comprendere le sue Allegrezze
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- เผยแพร่เมื่อ 25 ม.ค. 2025
- Maria Valtorta - Quaderni - 13 maggio 1944: Maria Santissima aiuta a comprendere le sue Allegrezze nella Corona francescana
(ore 18 del 12-5. Metto la data del 13 perché così vuole Gesù).
Osservazione che mi fa Gesù mentre rileggo il dettato del 20 febbraio in relazione alla Passione di Gesù e ai dolori di Maria (fascicolo 2 P. pag. 27 riga 11 e 12):
«Hai dimenticato una parola e naturalmente non è stata copiata, e ciò porta un controsenso con quanto poi è detto da te nella visione del Venerdì Santo: l’incontro di Giovanni con Maria nella casa del Cenacolo.
Metti le cose a posto così: “E fa la spola fra la casa di Caifa e il Pretorio, la casa di Caifa e la reggia di Erode, e da capo la casa di Caifa e il Pretorio”. È per questo che Giovanni può dire: “… ho fatto tutto il possibile perché mi vedesse… ho cercato di ricorrere a chi è potente per ottenere pietà…”.
È un’inezia in realtà. Ma viviamo fra farisei più attenti a cogliere in fallo di quanto non stessero attenti i farisei del mio tempo. Perciò bisogna essere attentissimi a nostra volta.
I soliti farisei faranno una acida osservazione: “Perché il Maestro non ha richiamato prima di ora il portavoce sul suo errore?”. Per mostrarvi una volta di più - rispondo - che voi siete tanto relativi che anche se siete “portavoce” o direttori di un portavoce non notate le sviste che svisano i fatti. Leggete, meditate, copiate e lasciate l’errore causato da un’omissione di una parola che porta uno spostamento della situazione.
Correggi e fa’ correggere. Almeno nei quaderni originali e completi. Guarda che la parola “Caifa” è omessa sin dal tuo manoscritto. Eri tanto spossata quel giorno, e per la lunga sofferenza della visione avuta (“Sepoltura di Gesù e desolazione di Maria”) e per il bombardamento subìto, che eri tarda a seguire il dettato. Né hai sentito e notato poi l’errore. Non è nulla di male. Non lede nessuna verità sacra. Ma è bene essere esatti anche nelle verità secondarie.
I summenzionati farisei faranno anche un’altra osservazione circa il dettato di ieri. Ho detto: “Avevi ragione. È troppo forte per te. Bisogna mitigare il decreto”. Sento già il coro scandalizzato di questi dottori del cavillo: “Ma come? Dio non lo sapeva che questo era troppo forte? Costei bestemmia facendo accusa a Dio di essere non perfetto nell’intelligere e applicare”.
Rispondo, e una volta per tutte, con le parole da Me dette venti secoli or sono: “… Se non fossero abbreviati i giorni del tormento finale, non si salverebbe anima alcuna; ma saranno accorciati in grazia degli eletti”. Se ciò può avvenire per tutti i credenti dell’ultima ora - misericordia larga quanto è larga la Terra per salvare il maggior numero di anime dalla disperazione di orrore - non potrà esser usata per questa “piccola” che per un volere divino anticipa in sé ciò che sarà lo spirituale tormento dei buoni nei giorni ultimi?
Ecco, Io la difendo. Io pure avrei dovuto portare la croce da solo. Tale era il decreto. Ma era troppo per la mia debolezza. E l’uomo mi concesse un aiuto. E non lo dovrà avere costei che porta per voi tutti una croce di espiazione così grande che l’uccide?
Che l’uccida, sia. È olocausto. Ma che me la faccia impazzire nel suo spirito che ella mi ha affidato, no. La sua prima parte di prova l’ha subita ed è rimasta fedele. Io solo so quali battaglie ha dovuto combattere. Il Tentatore le ha promesso la gioia. Ha stretto più forte a sé il dolore perché la gioia era il Male e lei ha voluto seguire il Bene. Il sapore del frutto del Bene è amarissimo a carne umana. Solo nell’altra vita diviene miele paradisiaco.
Aver respinto Satana ha voluto dire per lei attirare l’odio centuplicato dello stesso. Lasciarla in sua balìa totale voleva dire perdere questo cuore. Dio non è inesorabile. E per grazia degli eletti modifica il suo decreto.
Anche Io ho avuto l’angelo nel Getsemani. Non era contemplato. Ma le preghiere di mia Madre me lo ottennero. Costei che ora riceve ogni giorno un raggio di sole, una goccia di conforto, un attimo di aria pura perché non venga a morte prima che la sua missione sia compiuta, ha avuto mia Madre per sua Avvocata e altre anime elette della Terra e del Cielo che hanno pregato per lei. Ha avuto la mia Misericordia che si è eretta regina contro la Giustizia del Padre e ha detto: “Ho pietà. Abbi pietà Tu pure”. Ché se Io sono il Primo, in Cielo e in Terra, che ho rispetto per i decreti del Padre Eterno, sono anche Colui al quale dal Padre è deferito ogni giudizio e che perciò posso dire al Padre mio e vostro: “Padre, pietà di questa mia creatura!”.
Né crediate che ella sia nelle rose, ora. Dopo un mese di rigore spietato, conosce adesso la tregua di un’ora. Ma a voi che, scandalizzati, vi pare che si dia troppo importanza ad un breve fatto, non venga mai di provare ciò che ella patisce tuttora e patirà per ancor lungo tempo. Non uno di voi, dottori intransigenti, rimarrebbe fedele come questa seppe restare....