Da sabato 16 novembre sarà in edicola e in libreria (e on line sul sito per gli abbonati digitali) il nuovo volume di Limes "I signori degli oceani", dedicato agli argomenti di queste Giornate del Mare.
Che orgoglio la Marina italiana! Dài che andiamo. Con un po' di ambizione nel Mediterraneo ci sarebbero molte oppurtunità da cogliere. Con coraggio. Per non lasciare oneri, onori e gloria a turchi, francesi, spagnoli ...
Ho trovato brillante l'intervento di Dottori che ha "solleticato" anche il mio senso di comunità e di collettività nazionale. Si può essere antifascisti e riconoscere i buoni propositi e la valenza del Piano Mattei. Io non sono molto ottimista al riguardo, ma tant'è.
Non lo so. Possono farsi solo congetture, ma non servono. Noto, però, che la Cina, indipendentemente da ciò che se ne pensi, è in una situazione simile a quella in cui si trovava l'Italia, allora grande potenza, all'alba del 10 giugno 1940. Le è precluso il libero accesso all'Oceano Pacifico dagli Stati Uniti e non solo attraverso Taiwan, che è una barriera, ma attraverso un vero e proprio sbarramento davanti a tutto il resto della sua costa oceanica che si avvale dell'alleanza delle quattro Potenze del "QUOD". Anche l'Italia che, proseguendo e portando a compimento, con la conquista dell'Etiopia del 1935-36, la stessa politica estera dei propri governi liberali precedenti alla I G.M. (per noi IV Guerra d'indipendenza), si era affacciata sull'Oceano Indiano, aveva assoluta necessità di libero accesso a tale Oceano bloccato a Suez dalla Gran Bretagna che le precludeva anche quello di Gibilterra per l'Atlantico, poiché il Mediterraneo ha solo tali due accessi. Per 80 anni al popolo italiano sono stati somministrati, per totale asservimento politico, spirituale, culturale e militare agli angloamericani, soprattutto attraverso i loro proconsoli interni, menzogne e narcotici di vario genere, devastata la scuola, praticamente un'anticipazione dell'attuale "cancel culture" d'oltre oceano. Mussolini sarebbe praticamente uscito pazzo ed avrebbe dichiarato guerra senz'alcun motivo razionale e plausibile a Gran Bretagna e Francia. Questa, in estrema sintesi, apparentemente riduttiva,la posizione della costante "storiografia accreditata". Sia detto a prescindere da qualsiasi valutazione ideologica dei fatti. Ora, con la rinnovata attenzione per l'importanza vitale dell'accesso al mare, sollevata dall"attuale geopolitica a partire da Limes, soprattutto, ma non solo, per quello nostro al Mediterraneo, ma anche per la Cina, l'opinione pubblica ha gli strumenti per uscire dal proprio ottantennale letargo e capire come sono andate realmente le cose... Ciò non dovrebbe approdare a d inconsulti cambi di schieramento internazionale, come qualche nostrano "incaricato d'affari" russi e/o cinesi vorrebbe, ma ad un progressivo recupero della nostra indipendenza, perduta il 2-8 settembre 1943, attraverso la negoziazione, con gli Stati Uniti, di un ruolo vicariale italiano nel Mediterraneo, congiuntamente ad una politica di recupero della nostra influenza (di certo non coloniale!) sui Paesi rivieraschi, cosa che si sta cercando di fare, malgrado l'ostruzionismo degli oppositori interni ansiosi di mantenere in Italia un clima di perenne guerra civile.
Dobbiamo, nel senso che è nel nostro assoluto interesse se vogliamo cominciare a riscattare l'indipendenza perduta con la resa incondizionata del 2-8 settembre 1943, cogliere a volo l'occasione ed aderire a proposte americane di esercizio di un nostro ruolo vicariale militare (ma facilmente si estende ad un ruolo politico) nel Mediterraneo. Se ce le fanno loro, tali proposte, è tanto di guadagnato! Ci risparmiano di chiederle noi a loro, meglio cioè di quanto aveva auspicato lo stesso Caracciolo qualche tempo fa quando diceva in un video di proporci agli americani per una cooperazione avente come sbocco la rinegoziazione del nostro rapporto con noi a partire dell'eliminazione delle clausole "vessatorie" e segrete degli "armistizi" del 2 e dell'8 settembre e del Trattato di Pace del 1947 ed inoltre per un più degno ruolo nell'alleanza atlantica!
3:06:50 tradotto: "noi abbiamo questa grande realtà, che è la lingua del padrone". L'ammiraglio era felice come un bambino quando raccontava che gli americani lo hanno fatto giocare alla guerra nel Pacifico
Sicuramente è difficile tradurre in tempo reale, ma di quello che dicono gli ospiti ne viene tradotto la metà perché la traduttrice non sta dietro al discorso. Visto che chi s'interessa di geopolitica di solito capisce l'inglese, è davvero il caso di tradurre gli ospiti?
Nel mediterraneo l’Italia è la più grande (ed inaffondabile) portaerei americana. Bisognerebbe battere cassa con l’amministrazione Usa.. potrebbero farci da garanti per il debito e qualche bel investimento
Da sabato 16 novembre sarà in edicola e in libreria (e on line sul sito per gli abbonati digitali) il nuovo volume di Limes "I signori degli oceani", dedicato agli argomenti di queste Giornate del Mare.
Bravissimo Germano Dottori! È la mia idea che ho più volte esposto!
Giù il cappello per la dottoressa Canali e le sue mappe stupende, un applauso 👏👏👏👏
Altissimi livelli che giammai verranno anche solo sfiorati in TV. Fate un servizio di informazione pubblica. Grazie
Che orgoglio la Marina italiana! Dài che andiamo. Con un po' di ambizione nel Mediterraneo ci sarebbero molte oppurtunità da cogliere. Con coraggio. Per non lasciare oneri, onori e gloria a turchi, francesi, spagnoli ...
Tanta roba l'analisi di Orietta! Complimenti al team di limes
Germano monumentale !
Ho trovato brillante l'intervento di Dottori che ha "solleticato" anche il mio senso di comunità e di collettività nazionale. Si può essere antifascisti e riconoscere i buoni propositi e la valenza del Piano Mattei. Io non sono molto ottimista al riguardo, ma tant'è.
Che peccato! L'audio è veramente troppo basso
Qualcuno può spiegare perché Mattarella va in Cina a invocare apertura reciproca???
Non lo so. Possono farsi solo congetture, ma non servono. Noto, però, che la Cina, indipendentemente da ciò che se ne pensi, è in una situazione simile a quella in cui si trovava l'Italia, allora grande potenza, all'alba del 10 giugno 1940. Le è precluso il libero accesso all'Oceano Pacifico dagli Stati Uniti e non solo attraverso Taiwan, che è una barriera, ma attraverso un vero e proprio sbarramento davanti a tutto il resto della sua costa oceanica che si avvale dell'alleanza delle quattro Potenze del "QUOD".
Anche l'Italia che, proseguendo e portando a compimento, con la conquista dell'Etiopia del 1935-36, la stessa politica estera dei propri governi liberali precedenti alla I G.M. (per noi IV Guerra d'indipendenza), si era affacciata sull'Oceano Indiano, aveva assoluta necessità di libero accesso a tale Oceano bloccato a Suez dalla Gran Bretagna che le precludeva anche quello di Gibilterra per l'Atlantico, poiché il Mediterraneo ha solo tali due accessi.
Per 80 anni al popolo italiano sono stati somministrati, per totale asservimento politico, spirituale, culturale e militare agli angloamericani, soprattutto attraverso i loro proconsoli interni, menzogne e narcotici di vario genere, devastata la scuola, praticamente un'anticipazione dell'attuale "cancel culture" d'oltre oceano.
Mussolini sarebbe praticamente uscito pazzo ed avrebbe dichiarato guerra senz'alcun motivo razionale e plausibile a Gran Bretagna e Francia. Questa, in estrema sintesi, apparentemente riduttiva,la posizione della costante "storiografia accreditata". Sia detto a prescindere da qualsiasi valutazione ideologica dei fatti.
Ora, con la rinnovata attenzione per l'importanza vitale dell'accesso al mare, sollevata dall"attuale geopolitica a partire da Limes, soprattutto, ma non solo, per quello nostro al Mediterraneo, ma anche per la Cina, l'opinione pubblica ha gli strumenti per uscire dal proprio ottantennale letargo e capire come sono andate realmente le cose...
Ciò non dovrebbe approdare a d inconsulti cambi di schieramento internazionale, come qualche nostrano "incaricato d'affari" russi e/o cinesi vorrebbe, ma ad un progressivo recupero della nostra indipendenza, perduta il 2-8 settembre 1943, attraverso la negoziazione, con gli Stati Uniti, di un ruolo vicariale italiano nel Mediterraneo, congiuntamente ad una politica di recupero della nostra influenza (di certo non coloniale!) sui Paesi rivieraschi, cosa che si sta cercando di fare, malgrado l'ostruzionismo degli oppositori interni ansiosi di mantenere in Italia un clima di perenne guerra civile.
Ciao. Ma al momento l’artico è già navigabile 12 mesi l’anno oppure è ancora una visione futuristica ❓grazie anticipatamente.
Dobbiamo, nel senso che è nel nostro assoluto interesse se vogliamo cominciare a riscattare l'indipendenza perduta con la resa incondizionata del 2-8 settembre 1943, cogliere a volo l'occasione ed aderire a proposte americane di esercizio di un nostro ruolo vicariale militare (ma facilmente si estende ad un ruolo politico) nel Mediterraneo. Se ce le fanno loro, tali proposte, è tanto di guadagnato! Ci risparmiano di chiederle noi a loro, meglio cioè di quanto aveva auspicato lo stesso Caracciolo qualche tempo fa quando diceva in un video di proporci agli americani per una cooperazione avente come sbocco la rinegoziazione del nostro rapporto con noi a partire dell'eliminazione delle clausole "vessatorie" e segrete degli "armistizi" del 2 e dell'8 settembre e del Trattato di Pace del 1947 ed inoltre per un più degno ruolo nell'alleanza atlantica!
3:06:50 tradotto: "noi abbiamo questa grande realtà, che è la lingua del padrone". L'ammiraglio era felice come un bambino quando raccontava che gli americani lo hanno fatto giocare alla guerra nel Pacifico
Sicuramente è difficile tradurre in tempo reale, ma di quello che dicono gli ospiti ne viene tradotto la metà perché la traduttrice non sta dietro al discorso. Visto che chi s'interessa di geopolitica di solito capisce l'inglese, è davvero il caso di tradurre gli ospiti?
Mi sembra che quest'anno siamo riusciti nel miracolo di non ascoltare dall'ospite americano la baggianata dell'ordine mondiale fondato sulle regole.
Grazie!
Nel mediterraneo l’Italia è la più grande (ed inaffondabile) portaerei americana. Bisognerebbe battere cassa con l’amministrazione Usa.. potrebbero farci da garanti per il debito e qualche bel investimento
Di debito mi pare ne abbiano molto anche loro, in crescita poco controllata anche...
@ sì certo ma la loro è la moneta dell’egemone, ancora al centro degli scambi internazionali
Qualcuno insegni ad Orietta Moscatelli a parlare al microfono. NON SI SIENTE NULLA, bisogna sparare il volume a 100.
Mah, io la sento proprio bene
@@francescohispanico1248 Tu, io no. Dipende che volume hai settato sul pc.
Ma non vi da fastidio postare questi contenuti!? Ma Caracciolo l'ha visto? Io spero di no!
A quali contenuti ti riferisci?
Commento inutile perché privo di:
"CONTENUTI"
😳🥴🐐