Sono al min. 30:20 e già ho l'esigenza di fare un commento di complimenti per l'invitato Luca Foresti. L'analisi che porta non solo è illuminante, ma lo reputo un patrimonio di valore ENORME da cui prendere appunti. Spero vivamente che nel mondo politico, venga dato quanto più possibile risalto e ascolto alla sua capacità di analisi problem-solving straordinaria!
Grazie per le vostre riflessioni. Personalmente sono odontoiatra (volgarmente "dentista"), ho lavorato in passato in UK sia nel privato privato che nel privato convenzionato e da 7 anni sono rientrato in Italia dove ho aperto la mia attività in Emilia-Romagna (ho 35 anni). Se si vogliono spingere le assicurazioni sanitarie, o addirittura renderle obbligatorie, bisogna a mio avviso prima risolvere i problemi che esse si portano dietro. Nel nostro settore mano a mano che aumentano le loro quote di mercato stanno imponenendo tariffari via via più bassi agli studi professionali che decidono di accettare di convenzionarsi con tali assicurazioni (tant'è che chi può fra i colleghi evita di convenzionarsi con tali assicurazioni, perché fatte rare eccezioni impongono tariffari troppo bassi). Tariffari che possono essere talmente bassi da costringere a cambi di materiali (passare a materiali più scadenti) o a contenere i costi in altri modi comunque non sani. Molti colleghi non sono stati nemmeno saldati da queste assicurazioni a distanza di un anno e quindi si sono ritrovati addirittura in perdita. Io personalmente la penso come il Prof. Boldrin, con 250€/anno con ci fai niente, se fai finta di farci qualcosa è perché o non stai pagando i professionisti o stai rendendo complesso agli iscritti il godere delle prestazioni o entrambe le cose. Concludo dicendo che per questo motivo secondo me la sanità italiana privata o pubblica che sia non verrà salvata dalle assicurazioni (che hanno i loro leciti interessi) ma verrà salvata dal resto del sistema paese se il paese stesso rinizia a tirare facendo le dovute modifiche alla macchina. Saluti e grazie ancora P.s. bisognerebbe portare al grande pubblico questi dibattiti di livello, ci vorrebbe un bel canale televisivo non politico che trasmettesse questa roba qua, perché sono temi troppo complessi perché la gente non dentro il sistema possa avere un' idea di come realmente funziona, invece la televisione parla solo di idiozie purtroppo. Buon lavoro e in bocca al lupo
nella mia esperienza personale con metasalute posso confermare tutto: non la utilizziamo( ad occhio direi che forse la usano un 20/30% dei lavoratori, nella multinazionale in cui lavoro, in contesti piu piccoli credo non sia conosciuta nemmeno l'esistenza)
Io in realtà credo che con il sistema proposto potrebbe essere possibile avere delle assicurazioni a basso costo. Concordo che 250 sia un prezzo decisamente troppo basso, ma credo che si potrebbe dare una copertura come quella descritta più o meno a tutte le fasce della popolazione rimanendo tranquillamente sotto la soglia dei 1000 euro di media. Il problema semmai è capire quanto potrebbe essere incisivo un intervento di questo tipo: in pratica, se capisco bene, si parla di delegare alle assicurazioni le visite specialistiche per alleggerire il SSN, tuttavia, resterebbero a carico di questo tutte le prestazioni più costose e impegnative (interventi chirurgici, pazienti oncologici, assistenza domiciliare, servizi di hospice, etc.). Quindi, il rischio da un lato è di incidere poco o niente sulla spesa sanitaria e dall'altro di non garantire comunque i servizi necessari. Infatti, se delegare alle assicurazioni le visite specialistiche può sicuramente aiutare a sveltire le diagnosi, questo è poco utile se non si è in grado di far corrispondere ad una diagnosi più rapida un trattamento più rapido. Poi resta comunque vero che individuare precocemente una patologia permette in una certa percentuale di casi di risparmiarsi interventi più importanti (vantaggioso sia per il paziente che per le casse dello Stato), motivo per cui non scarterei l'idea a prescindere, ma magari sarebbe utile fare un'analisi più approfondita considerando i numeri reali delle prestazioni che si vuole erogare con i relativi costi e cercare di stimare come e quanto un intervento di questo tipo potrebbe incidere sulla sanità e calibrarlo di conseguenza. D'accordissimo con la chiosa finale sul fatto che questa non sarà LA soluzione, ma solo un pezzetto di un intervento che dovrà essere necessariamente più ampio e complesso.
Ho conosciuto Luca in un Master qualche anno fa. Ero rimasto sorpreso dalla sua brillantezza e lucidità di pensiero. Una persona come lui sarebbe oro per il movimento e per il sistema sanitario italiano.
Live fantastica.Qui si sono trattati temi fondamentali. E vi è molto da far politica seria ed è uno stimolo formidabile per il drin drin. Mettiamo il like e condividiamo
Da Infermiere esperto con 2 master in Forense e Coordinamento delle professioni oltre al compenso che dovrebbe essere aumentato del 30% come detto da Luca, secondo me è ragionevole dare una prospettiva di carriera come in tutta Unione Europea dalle specializzazioni cliniche fino alla ricerca. Grazie degli incontri che state svolgendo 🙏.
Grazie puntata grandiosa, direi che il format due esperti seri pacati preoarati ed in leggera antitesi con michele e forchielli ad intervenire dalle ali e' da ripetere.❤
La mia personale esperienza con sistemi assicurativi, pur diversi, americano e olandese mi hanno lasciato _estremamente_ scettico. La quantità di burocrazia che inducono, tra l'altro in situazioni non esattamente di pace mentale, nella mia esperienza è estremamente spiacevole e induce un malessere comparabile a quello indotto dalle leggendarie liste d'attesa italiane. In US inoltre era estremamente difficile sapere ex ante quali costi erano coperti (la qual cosa ci ha causato, a me e alla mia compagna, delle sorprese non da poco, anche in situazioni "acute"). In Olanda invece c'è un costo notevole (in relazione al salario) dell'assicurazione, uguale per tutti. È anche più difficile rispetto all'Italia accedere a cure specialistiche, e la mia impressione con expats (IT e non) in NL è che si sia estremamente insoddisfatti del servizio. m2c
Grazie per la live. Interessantissima. Ringrazio Luca per gli ottimi spunti. Pero' invito a guardare la burocrazia che i medici di base devono fare. Ho sentito di medici che perdono mezz'ora per fare il documento di esenzione per le sedie a rotelle (ne fai uno all'anno e poi ti dimentichi come farlo) oppure perdere un'ora per fare il certificato di invalidità per una persona affetta da tumore con diagnosi fatta da un ospedale. È una cosa su cui si può lavorare ed avere ottimi effetti anche sul breve (immagino delegare tutte queste cose anche domani a personale amministrativo che deve eseguire gli ordini dei medici [e bisogna cambiare la mentalità in Italia, gli amministrativi sono al servizio dei medici e non il contrario] e un domani all'IA). Grazie ancora
in un paese con un libero mercato funzionante i task burocratici semplici e ripetitivi sarebbero automatizzati da un servizio esterno o da un software che il medico paga/compra
Va presa in considerazione l’idea di togliere la sanità dalle grinfie dei politici e di toglierla alle Regioni. Una sanità efficiente non può essere tutto gratis per tutti ( a parte il ticket che non è sufficiente) Anche l’esenzione dei ticket per chi ha compiuto 65 anni ed ha un reddito fino a 36 mila euro non ha senso. Complimenti ai due ospiti! Sono stati straordinari! Spero li invitiate ancora !
Non è che se sposti i costi della sanità dallo stato ad assicurazioni private i costi complessivi diminuiscono. L'unico effetto è semplicemente quello di spostare maggiormente le spese sanitarie sui meno abbienti: detassare i ricchi e tassare di più poveri. Se il problema è trovare le risorse per stare dietro all'evoluzione della sanità, non è che queste le trovi andando a prendere i soldi dove non ci sono, cioè dalle tasche delle persone con un reddito modesto.
Da infermiere, vi ringrazio, perché per la vulgata comune il problema è solo la mancanza dei medici quando invece il grosso problema in sanità è la carenza di infermieri
Il fatto che questa professione (sono infermiere anche io) non abbia una dirigenza in grado di comunicare con autorevolezza le proprie necessità al resto della popolazione è terribile. Non abbiamo rappresentanti che facciano politica in modo serio, e ce ne stiamo ad aspettare qualcuno che parli di noi.
Una live molto interessante. Davvero grazie anche per l'elevata qualità degli ospiti. Una considerazione su un fatto molto specifico: in merito agli stipendi dei medici (oggettivamente troppo troppo bassi) ed in particolare i medici ospedalieri: - una parte della soluzione sarebbe l'abolizione della legge Bindi (come peraltro accennato dal prof. Merigliano) che obbliga i medici a scegliere tra attività in libera professione solo in ospedale (tra mille lacciuoli) o al difuori dell'ospedale ma solo come privato puro (non convenzionato). - Altra questione: la norma europea sull'orario di servizio (mi riferisco sempre ai medici), prevede non oltre le 48 ore di lavoro settimanale su base trimestrale. Tale norma è entrata in vigore per impedire (anche giustamente) i turni massacranti (24 - 48 ore di fila in ospedale), ma ha anche generato il "mostro" o se vogliamo il paradosso giuridico tale per cui si impedisce o si rende estremamente difficoltoso per i medici l'esercizio della libera professione intramuraria se eccede tale tetto orario. Si dovrebbero - credo - prevedere delle deroghe. Teniamo presente che il contratto di lavoro SSN prevede 38 ore settimanali. Molti medici, soprattutto giovani, sarebbero ben disposti a lavorare (ovviamente su base volontaria) anche dalle 50 alle 60 ore settimanali, se motivati economicamente. Senza contare che ciò porterebbe ad un automatico incremento dell'expertise per il semplice fatto che più si lavora, più aumenta l'esperienza clinica.
Le 4 proposte di Foresti sono ottime, aggiungo solo che la prima proposta ( gestione prenotazioni) non ha bisogno di AI, bastano vecchia scuola algoritmica di base, cose da anni 60, come gestione di code con priorita e poco piu'. Il tutto integrato su supporto mobile o web. Per il resto, analisi splendida.
foresti ha delle ottime idee, ma condivido pienamente il concetto di Merigliano, le proposte vanno discusse e calate in una realtà che, ahime, limita molto il campo d'azione
complimenti a Luca Foresti, davvero interessante l'angolo con cui affronta uno dei problemi più complessi che ci sono oggi. grazie ed evviva la visione!
Dibattito che tocca questioni irrisolte importanti, e apprezzo lo scetticismo di Boldrin sull'opzione di riforma dei sistemi in senso bismarckiano come panacea di tutti i problemi italiani. Correzione minore ma importante, visto che è stata ripetuta più volte da Foresti, la Francia non ha un modello beveridge di sistema sanitario; è sì universale, ma e' basato su assicurazioni sanitarie obbligarorie.
la chiusura in veneto mi ha fatto morire da ridere🤣. Discussione molto interessante, c'è bisogno di dialoghi del genere. Sulle assicurazioni tipo Metasalute per il metalmeccanico ci credo che queste costano poco: non vengono usate nella maggior parte dei casi. Nella mia esperienza direi che tra i miei colleghi un 10% si informa, un'altro 10/20% chiede ai questi e gli altri(compreso io) non se la filano. Vedevo il commento di un "dentista" e i problemi sono quelli che diceva lui, non tutti i dentisti si convenzionano e quelli che lo fanno poi danno dei servizi scadenti. Per come la vedo io il fatto è che alla sanità servono soldi, bisogna capire come prenderli. Possiamo girarla come ci pare: mettendo una tassa sulla sanità o aggiungere un'assicurazione obbligatoria, fatto sta che in entrambi i casi aumento la differenza tra il 100 che che costo all'azienza all'X che metto in tasca. a questo punto secondo me si dovrebbe cercare di capire, a parità di spesa, quale mezzo mi da ritorni maggiori.
Proposta molto molto interessante, ma un secondo approfondimento? Penso si possa affinare e contestualizzare ancora meglio, ma vedo una proposta che va in una giusta direzione. Sempre contenuti interessanti! Il prof. deve passare a Starlink!😜
Usare un medico per adempimenti burocratici è uno dei tanti sprechi che ammazzano questo Paese, peraltro non l’unico (es. gli insegnanti). Quanto alla privacy, ritengo che sia la prima norma da disboscare con il lanciafiamme, oggi è davvero un coacervo di idiozie.
Un suggerimento a Luca Foresti per il prossimo incontro. Potresti portare dei grafici (statistiche) che possano dare contesto per le tue proposte? Magari sarebbe utile anche a Michele Boldrin per comprendere meglio la bontà (o meno) delle proposte. Grazie comunque per questa bellissima e utilissima live!
Paradossalmente il sistema italiano, finché regge, mostra un rapporto benefici/costi invidiabile. Tanta resa e relativamente poca spesa ( in rapporto al Pil). Vita media corrente elevata, ma questo è il frutto del passato. Non sappiamo se il contenimento dei costi consentirà di mantenere questo brillante risultato. Stipendi del personale relativamente bassi, ma non sappiamo se riusciremo a mantenere il personale in servizio oppure se molti scapperanno all'estero o verso altre professioni. Monopsonio pubblico che contiene i costi di approvvigionamento mescolato con elementi di concorrenza pubblico vs privato che aiuta l'efficienza . Il sistema però è in tensione per demografia e esigenze di contenimento della spesa pubblica. Non è detto che possa durare a lungo ma i politici non vogliono affrontare il problema perché temono di dover deludere il proprio elettorato.
Per forza che la sanità italiana costa poco, se viene razionata con le liste di attesa infinite. Il discorso è appunto come fare ad aumentare la qualità, cosa difficile da fare senza aumentare i costi.
Il tema è sicuramente uno dei più cruciali, come quello delle pensioni. Il SSN va ristrutturato, mantenendo le tante eccellenze che ci sono e andando oltre la logica del “tutto a tutti”. Il problema è molto complesso e necessità sicuramente delle soluzioni di compromesso.
Complimenti a Luca Foresti per la lucidità di analisi. Potreste provare a confrontarvi con qualche rappresentante della professione infermieristica per indagare ulteriormente il problema.
Da infermiere con esperienza in UK non posso che concordare con quanto dice Luca in merito alla mia professione. Al di là della sostanziale differenza di retribuzione, in UK esiste una flessibilità orizzontale e verticale che la rendono molto più attrattiva. Per prima cosa le assunzioni vengono fatte per colloquio diretto con il manager del reparto nel quale si desidera lavorare (permette al dipendente alta flessibilità e al manager di sopperire immediatamente ad una carenza di personale), a differenza dell'Italia dove viene fatto un concorso ogni 3 anni e dove non sai in quale reparto, ospedale e provincia finirai fino ad una settimana prima dell'inizio del contratto. In secondo luogo esistono delle fasce (band) di specializzazione che permettono a chi lo desidera una notevole progressione di carriera e conseguentemente di stipendio.
Avete assoluto bisogno di sentire anche la voce, in mezzo a molte proposte interessanti, di chi è “in trincea” per capire quanto siano realmente applicabili, anche perché molte argomentazioni del signor Foresti sono evidentemente non radicate in una conoscenza pratica della vita all’interno del SSN, se voleste io sono disponibilissimo a parlarne (sono un chirurgo giovane che lavora in SSN in Veneto)
Grazie come sempre dei contenuti. Sarebbe possibile vedere anche una live/approfondimento sulla gestione del numero chiuso (sia per il concorso di ingresso a medicina che per quello di ingresso in specialita) e il futuro fabbisogno di medici (specialisti e non ) da parte del ssn? Magari invitando a discutere giovani medici "influencer" popolari come alberto molteni o federico frusone, che trovo molto validi? Sia per approfondire la tematica sia per pubblicizzare il drin drin con i loro followers.
un calendly non credo basti perché ci sono emergenze o malattie croniche da considerare, ad es., un assistant più evoluto che interagisce con il richiedente immagino sia inevitabile
@@riccardofabris1260 no non è vero, basta fare un software che lo fa non si può risolvere il fatto che nessuno sa usare un computer tirando l'AI ai problemi
@@s93kl no, devi pagare qualcuno per installare e mantenere l'AI tanto quanto devi pagare qualcuno per installare e mantenere qualsiasi altro software e la soluzione tradizionale costa meno e funziona meglio
@kezi___ hai il vecchietto che ha problemi col pc o è al mercato e vuole chiedere lo spostamento di un appuntamento o sapere se può arrivare 15' dopo, via telefono o whatsapp. Scrivi il software che te lo fa senza ia generativa e poi mi dici. Fosse come dici tu il customer care l' avremmo automatizzato 20 anni fa. Non capisco ste uscite ideologiche buttate lì senza far girare le rotelle 30", il tempo che ci metto a risponderti con ovvietà.
Anche io sono molto scettico sulle assicurazioni, quello che è successo con la RCA auto sta li a dimostrarlo. Quando il mercato diventa captive è facile creare cartelli. La risposta alla domanda del dott. Merigliano sulla assicurazione dei 60+, per me sta in quello che fanno le compagnie con le assicurazioni RCA ai 28-
Si, ma stai attento: un conto sono le assicurazioni commerciali, un altro sono le assicurazioni non-profit convenzionate con lo stato come in Svizzera. Anche a me non piace molto sta soluzione, ma bisogna distinguere la sanità all'americana da sistemi assicurativi sociali come quello svizzero.
Che la sanità pagata di tasca propria (spot, o con assicurazione) debba aumentare può essere inteso anche come una più corretta applicazione del principio costituzionale. --- Articolo 32 La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti. --- Se c'è indigenza, se c'è povertà, bisogna prima misurarla. E bisogna evitare il rischio di dare risorse a chi ne ha già. Semmai sono i braccianti delle piane dove si coltiva il pomodoro che la Repubblica italiana dovrebbe raggiungere con questa tutela della salute.
Il dottor Merigliano però.. meno nonnismo. Non funziona nessun dialogo impostandolo alla professore alunno. È palese il disappunto del dott. Foresti in alcuni punti
La vecchia generazione dei Professori di Medicina è tutta così, veramente poche eccezioni. Già quelli che hanno 50 anni, ad oggi, sono diversi. Il fenomeno è culturale e generazionale, non è nemmeno colpa sua.
Boldrin con sta maledetta connessione... Comunque grazie a Luca Foresti per l'eccellente analisi e le proposte, speriamo vengano accolte e che prima o poi messe in atto
Io di visite private ma specialistiche principalmente di controllo spendo dagli 80 a 120 a visita, per un totale di circa 400 500 euro annui. I miei genitori oltre i 1000 a testa. Specifico che andiamo in due centri che fanno sempre la fattura. Un'assicurazione che copre queste per intero non puó costare solo 250 euro annui, considerando che siamo "tutto sommato" sani per le rispettive età e spendiamo queste cifre...
Con il mio CCNL ho Fondoest che costa 144€/anno e include alcune visite specialistiche e pacchetti prevenzione. Non sarà completa ma il costo è assolutamente ragionevole
@MarcoBuster lo so, ma c'é qualcosa che non stiamo considerando e dovremmo avere info da qualcuno del settore. O è sussidiato pesantemente, oppure é estremamente sottoutilizzato e possono andarci in perdita con quei dipendenti che sanno di averlo. Anche supponendo che uno faccia 3 visite specialistiche l'anno ci vanno in perdita a (buoni) prezzi di mercato in una grande città
Domanda. Sicuro che la media (per una persona in età lavorativa) sia di 3 visite specialistiche all'anno? Una ogni 4 mesi? Io per esempio non ne faccio da 6 anni (tra l'altro quelle di 6 anni fa erano già coperte da assicurazione). Sicuramente la mia è esperienza aneddotica però non vedo perché i numeri dati da Fossati dovrebbero essere così irrealistici. Magari più alti ma ben lontani dai 6/7 mila stimati da Boldrin.
@@fbognini sono sicuro che la media sia molto piú bassa di 3 visite specialistiche l'anno, almeno per i giovani, ma semplicente perché il pubblico é intasato e nel privato costa e la gente non fa visite di controllo. A questo aggiungi che le assicurazioni dovrebbero intervenire anche per le situazioni gravi e parliamo di persone che spendono ben piú delle cifte che ho scritto sopra. La distribuzione ha purtroppo una coda molto costosa e gran parte delle spese delle assicurazioni é lí.
Consiglio di mettere in home queste live, fanno parte del programma e della trattazione dei temi, qui nella sezione live si perdono. Credo che chi si guarda le chiacchiere tra Michele e Alberto voglia sentire anche quelle con gli ospiti
Riflessioni: La sanità deve essere considerata un settore economico guidato dal mercato oppure un settore economico programmato e gestito dal settore pubblico? Oppure con una soluzione mista? Una volta fatta la scelta per un settore programmato, le previsioni dei servizi da fornire alla popolazione (visite, analisi, interventi, protesi, medicine, ecc.) possono essere stimate sulla base della piramide delle età e delle statistiche sanitarie, come ci ha ben spiegato Luca Foresti. A questo punto, la programmazione delle risorse da mobilitare (personale, infrastrutture, tecnologie, medicine, ecc.) deve essere fatta in modo completo, serio e professionale, con tecniche simili all'ERP usate da noi nell'industria. Questo esercizio può essere ripetuto per vari modelli organizzativi ottenendo come output i costi. Vogliamo un settore programmato e non guidato dal mercato? Programmiamolo in modo serio e professionale.
Minuto 49, fino a che sia i dirigenti che il personale non ha interesse al miglioramento della produttività dei sistemi sanitari è molto difficile fare miglioramenti
La discussione dà spunti interessanti, vedremo il seguito. Una cosa in cui però fatico a seguire il dottor Merigliano è la pianificazione della quantità di laureati in medicina tramite il numero chiuso all'università, che viene stabilito dalla politica e che lui vorrebbe mantenere. Ricordo di avergli sentito dire in altre interviste che non sarebbe possibile rimuovere il numero chiuso sia perché non sarebbe possibile formare tutti adeguatamente per carenza di strutture e personale sia perchè una parte si trasformerebbe automaticamente in disoccupati una volta laureati, cosa che peraltro ha ripetuto anche oggi. A me sembra palesemente una posizione di comodo che si allinea agli interessi della categoria a cui appartiene ma che ho qualche dubbio coincida con l'interesse generale. Anzitutto noto che il numero di medici ammessi negli ultimi anni è aumentato da 15mila a 25mila per cercare di fronteggiare la carenza di medici, e già questo mi dà da pensare che si tratti più di un problema di volontà politica e di tutela degli interessi di lobby molto forti che non di interesse generale. A questo aggiungo che se il principio è che togliendo il numero chiuso si rischia di far scadere la qualità media dei laureati e di sfornare un gran numero di disoccupati allora lo dobbiamo applicare a tutti i settori e rendere a numero chiuso tutte le università. E spero la giustificazione non sia "i medici fanno un lavoro delicato" perchè è pieno di lavori delicati in cui non esistono queste restrizioni: un ingegnere che progetta male una struttura può causare morti esattamente come un medico incapace, un informatico che scrive software con gravi bug può bloccare il funzionamento di strutture critiche, etc. etc. Senza contare che di esempi di malasanità - o anche più semplicemente di diagnosi sbagliate, trattamenti sbrigativi, medici che non si aggiornano etc. - nel sud Italia se ne potrebbero fare in gran numero, nonostante il numero chiuso. Fra gli obiettivi annunciati dal drin drin c'è la rimozione dei privilegi anacronistici delle lobby assortite che popolano l'Italia, non capisco perchè i medici debbano essere figli della gallina bianca.
buongiorno, ti rispondo da studente di odontoiatria. da quel che mi risulta il test non viene abolito ma semplicemente posticipato di un semestre dove tutti avranno accesso alle lezioni ma passeranno al secondo semestre solo un numero limitato di persone (a logica, quelli con una media più alta). per l'esperienza che vivo io tutti i giorni, il problema di fondo è che non ci sono le aule, i professori e nemmeno le strutture per accogliere gli studenti. tutto si potrebbe fare ma ci vogliono dei forti investimenti non solo per l'università in sè ma anche per riportare ad un regime sostenibile le strutture sanitatie. l'esempio lampante è immaginare un reparto che dovrebbe lavorare a regime con 10 infermiere ma che per economia, sopravvive con solo 5 infermiere in servizio. se ad oggi ci sono 10 studenti e si vogliono triplicare, prima servirebbe per lo meno portare "alla pari" il numero di infermiere o addirittura aumentarlo. questo che ti sto raccontando sembra un ambiente surreale ma ti garantisco che è la realtà quotidiana negli ospedali. quindi in definitiva, se le cose restano come sembra, pare che il ministero faccia una gran furbata a rendere l'accesso libero per il primo semestre perchè in questo modo incassa un bel po' di tasse di iscrizione di molte persone che proveranno ad entrare e comunque limita il numero totale di studenti degli anni successivi con lo sbarramento al primo semestre. perchè ci siamo ridotti ad una situazione del genere, io non lo so. bastava cosi poco prevedere prima un incremento moderato dei posti per rispondere alle esigenze del paese. ogni giorno mi chiedo se vale la pena rimanere in questo paese di addormentati.
@isaiatosadori58 per quel che ne so sono due cose diverse: dall'anno prossimo l'ingresso a medicina sara' libero per il primo semestre, ma al secondo semestre passeranno solo quelli che supereranno la selezione. Ma il numero di ammessi al secondo semestre sarà appunto di circa 25mila unità, fino a pochi anni fa erano circa 15mila. Il numero e' gia in aumento, nell'anno accademico in corso i posti totali erano 20867. Quindi ripeto mi pare un problema di volontà politica e consenso elettorale. Se le aule sono piene si costruiscano nuovi campus all'americana come propone Michele, le risorse si trovano facendo impopolari spending review. Le aule comunque sono piene anche in altre facoltà dove l'accesso e' libero. In ogni caso rimane il secondo punto.. liberalizziamo l'accesso poi sarà il mercato a fare la selezione, come negli altri settori.
meglio avere medici disoccupati che pazienti senza medico. No ? Che poi, non è che se una persona si laurea in medicina e non trova lavoro come medico, allora rimane disoccupato, sfrutterà la propria laurea in altre maniere, ad esempio lavorando per qualche industria farmaceutica, dove mi risulta assumano persone con tali titoli.
@@francesco-7127 buongiorno, provo a risponderti da dentista da 11 anni, e quindi tu dirai "da lobbista", in realtà da persona che non era figlio di dentista ma che ora fa questo lavoro. Due sono i punti: numero chiuso sì o no & se sì come fai la selezione di chi si può iscrivere. PUNTO 1: numero chiuso assolutamente sì. Anzi da estendere a tutte le altre lauree che hanno un impatto importante sul sistema proprio perché funziona. Mi spiego meglio. È evidente che il numero chiuso di alcune specialità di medicina sia stato tenuto erroneamente troppo basso per anni e che vada elevato, quindi lasciamo perdere il discorso medici per un istante perché il problema che si sta avendo ora con i medici non è legato al numero chiuso ma ad una sua errata programmazione (e al fatto che li paghiamo troppo poco e quindi se ne vanno). Noi dentisti siamo stati programmati un po' meglio come numero. Risultato: l' utente trova sempre un servizio verso cui rivolgersi in tempi celeri, trova anche una buona differenziazione dell' offerta (da chi fa prezzi più bassi come le cliniche low-cost che permettono a chi può spendere poco di accedere alla cure, a studi professionali più rinomati e costosi), i professionisti d'altro canto mantengono redditi più o meno congrui rispetto al panorama di altre professioni bistrattate a numero aperto (Esempi lampanti: avvocati o architetti: ne servirebbe 1, ce ne sono 3,4,5 sul mercato, le loro paghe diventano misere). Inoltre bisogna considerare che una laurea in ingegneria o matematica o fisica consente (in parte) una selezione naturale perché al problema matematico o arrivi alla soluzione finale o non ci arrivi e non superi l' esame (teoricamente, a meno ché le università non siano diventati laureifici), medicina al contrario c'è della logica ma una volta che la logica la possiedi diventa più uno studio quantitativo, questo fa sì che l' alunno è difficile che non abbia nessuna idea di come rispondere ad un quesito che gli viene posto e faccia scena muta, di conseguenza è più raro che venga "bocciato". Questo è talmente vero che, come dicono anche i signori, i numeri ci dicono che una volta entrati a medicina la stragrande maggioranza si laurea. Quindi è una università che non è in grado di fare selezione per merito, ma tale selezione è importante che sia fatta a monte per mantenere efficiente il sistema. Servono più persone? Sì amplia il numero chiuso di ciò che si vuole, ma non si smette di fare selezione. Questa sarebbe una scelta molto grillina del tipo 1 vale 1 che abbasserebbe enormemente il livello. Punto 2: il metodo di selezione più corretto. Fino all' anno scorso c'era il famoso test a crocette a risposta multipla su macroaree, dalla cultura generale, alla logica, alla chimica e matematica. A mio avviso il migliore sistema di selezione che si può avere perché i risultati erano letti da una macchina, la valutazione era quindi oggettiva e meritocratica e non si basava su esami orali all' italiana dove chiunque può immaginare quali altri meccanismi entrerebbero in gioco. Il rispetto di tali prove in molti luoghi veniva garantito dalla presenza dei carabinieri nelle aule per evitare frodi, passaggi di mazzette e quant'altro. Un sistema che stava funzionando talmente bene che anche i figli di rinomati medici o professori iniziavano a vedere i loro figli talvolta esclusi dalla selezione. Una rarità perché come sappiamo l' ascensore sociale in Italia non funziona più come una volta. Ebbene questo meccanismo lo si sta eliminando e per fare spazio a cosa? Ad una selezione che si dovrà fare sulla base di voti che saranno esito di esami orali dati da professori che saranno soggetti alle più diversificate influenze, si tornerà al dovere avere il conoscente dentro per potere passare. La peggiore Italia. Lascio perdere altre motivazioni sul perché non si possa fare un numero aperto perché nella maggior parte del mondo fanno così per dei motivi validi, primo fra tutti gli ospedali hanno un tot di sale e si personale strutturato, non si può avere un anno in cui devi formarne 10000 e uno in cui devi formarne 5000, gli studenti di medicina non hanno solo bisogno di essere messi seduti in un capannone che costruisci senza problemi, ma hanno bisogno di essere formati in sala operatoria o in ambulatorio da un mentore facendogli magari fare parte dell' intervento, il mentore non può formare infinite persone, non ci sono infiniti interventi. Insomma non si può pensare di non programmare una roba del genere, è follia.
sono d'accordo con il mio futuro collega. aggiungo che non è così scontato il discorso di "servono più studenti, quindi aumentiamo le aule come si fa in altre discipline" perchè non si tiene conto del fatto che lo studente in area medica ha bisogno di fare molto tirocinio in strutture sanitarie. ad oggi secondo me il problema non sono le aule ma le strutture sanitarie che devono essere attrezzate con strumenti e professionisti in numero adeguato per accogliere tutti gli studenti e questo oggi non c'è nemmeno per gli attuali studenti purtroppo. quindi certamente si potranno implementare i posti aula a medicina, stipendiando le università, ma prima di questo si dovrebbe dare ossigeno al SSN riportando a livelli fisiologici il numero di infermieri e medici nelle strutture sanitarie. la questione non è cosi facile da risolvere. il rischio che vedo io da studente è che poi ci troveremo con studenti che lavorano nei reparti perchè non ci sono le infermiere e che quindi lavorano meno bene di un professionista perchè stanno imparando, lavorano piano perchè ogni loro azione deve essere confermata da un tutor e infine, imparano poco perchè invece di fare tirocinio nella loro branca, occupano una buona parte del tempo a svolgere mansioni che dovrebbero eseguire altre persone.
Sarebbe interessante capire quali sono gli incentivi e le politiche che potrebbero essere messe in campo in termini di prevenzione. Nessuno ne parla mai, ma se sono tutti d’accordo che la spesa sanitaria esploderà, piuttosto che capire dove prendere le risorse, bisognerebbe forse capire in che modo si potrebbe invece riuscire a tenerla sotto controllo
A proposito di tecnologia: qui in Sicilia per pagare il ticket in ospedale bisogna fare la fila separatamente in altri uffici, quando bastava sviluppare un semplice metodo di pagamento online valido per tutti gli ospedali (altro chr IA!!). Questa è tante altre piccole cose hanno poi un impatto non banale sulla produttività delle persone...
La Lombardia aveva la sanità migliore del mondo. Poi si è scontrata con governo Monti e che ha applicato alla sanità tagli lineari a regioni che avevano ridotto i costi impropri e a quelli che avevano deficit di 10 milioni di euro. Da li hanno fatto saltare tutto. Poi da Maroni in poi hanno fatto il disastro. E ancora continua.
Piccola nota sulla discrepanza tra il reddito di un fisioterapista con ambulatorio privato e un infermiere del SSN. Il fisioterapista nella gran parte dei casi è in grado di evadere una grossa porzione del reddito, l'infermiere no. Facciamo in modo di far pagare le tasse ai fisioterapisti e specialisti con ambulatorio privato, e destiniamo queste risorse per alzare lo stipendio agli infermieri
altro step. modificare il CN, chi fa le dodici ore è molto penalizzato e proporre un sistema atto a valutare l'operato dei dirigenti con possibilità di essere declassati se non raggiungono obbiettivi minimi e che siano sottoposti a valutazione annuale da parte dell'equipe che controllano per poterne stabilire l'efficacia ed eventualmente favorire il tournover dei dirigenti e fare un minimo di selezione. nei vari anni di attività in ospedale non ho mai trovato un coordinatore degno di essere definito tale
Dopo le parole conta avevre un sistema di misurazione della efficiacia della sanità con un benchmarking tra regioni. Unico modo per evitare standardizzazioni pericolose e manipolabili
Mettere un'assicurazione obbligatoria on top di un'imposizione fiscale già alta sarebbe molto impopolare, a mio parere con buona ragione. Se si introducesse questo sistema, bisognerebbe parallelamente ridurre la spesa per la sanità pubblica e ridurre coerentemente la tassazione. In Svizzera si pagano 400 franchi al mese di assicurazione sanitaria, ma i contributi sociali che si pagano sullo stipendio sono un'inezia rispetto all'Italia.
Interessante la prima parte su come efficientare il SSN, mentre la seconda parte (ultimi 30 minuti), riassumibile con "lo stato non può continuare a pagare tutto", mi ha fatto storcere il naso, perché l'idea di scaricare maggiormente i costi su assicurazioni private non diminuisce in nessun modo i costi complessivi e ha come effetto solo quello di spostare maggiormente i costi sui meno abbienti. Detassare i ricchi e tassare maggiormente i "poveri". La logica non la capisco proprio: se il discorso è che mancano le risorse per stare dietro all'evoluzione della sanità, non è che si possano aumentare le risorse disponibili tassando maggiormente i poveri, cioè andando a colpire dove i soldi non ci sono. Ciò detto, per come la vedo, il problema dei tempi di attesa si potrebbe risolvere convertendo il SSN in una mutua pubblica (finanziata con le tasse) che ti permette di andare in tutte le strutture (sia private che pubbliche) che fatturano secondo il tariffario della mutua. Poiché la mutua pubblica controlla i tariffari, può tenere sotto controllo i costi. Per i farmaci si possono fare gare come in Svezia: la mutua paga, per ogni principio attivo, il farmaco che ha vinto la gara e se uno vuole un farmaco più costoso paga la differenza di tasca sua. Comunque i costi complessivi per forza di cose tendono ad aumentare man mano che ci sono più cure disponibili, non vedo molte soluzioni su questo, ma la qualità del servizio si può aumentare secondo me aprendo maggiormente alla sanità privata.
Le condizioni lavorative sono un tema importante. Turni da 12 ore, tirocini estenuanti non minimamente coperti economicamente... Una classe di lavoratori che deve pesare sulle spalle della famiglia per 8 anni prima di poter incassare i primi stipendi. Non parliamo degli infermieri. Bisogna incentivare i giovini a rimanere, sennò, giustamente, scappano
@@jacoposchenetti2612 Medicina dura sei anni non cinque. Arriviamo alla prima sessione di laurea a luglio del sesto anno. Per quanto riguarda la specializzazione sei un medico in formazione con borsa di studio che ti permette di tirare avanti
Il primo video dove abbiamo guadagnato i voti di 250000 mila infermieri invece di perdere altri milioni di voti 😂, dai dai forza con le iscrizioni gente 💪
Occorre fare benchmarking tra regioni. Ma la Lombardia ha 10 milioni di abitanti. Va potenziata la sanità di prevenzione che costa meno dell' ospedale. La sanità ha tre pilastri. Prevenzione. Ospedale. Assistenza sociale. Vanno potenziati adeguatamente in funzione dei problemi della popolazione.
Ma prima di pensare ad un aumento di costi partiamo da uno studio sulla popolazione. E di cosa averebbe bisogno e cosa costa oggi con questa sanità e cosa potrebbe costare e se ci sono margini per ridurre i costi anchr in termini di efficinenza rispetto alla produttività dei medici e infermieri.. boh il orivato poi ha come scopo il guadagno. Ma il servizio pubblico la cura efficiace al minor costo. Sono due obiettivi diversi
Mamma mia ha detto una cosa sacrisanta Stefano. La visita dal medico per la patente è una marchetta inveereconda. Vai, stampa un foglio, lo firma, 50€ grazie arrivederci. Uno schifo. E anche le visite per le varie attività sportive, in alcuni casi siamo arrivati a livelli ridicoli che devi far la visita per qualunque cosa. E giù 50€. Ma poi mi son sempre chiesto il senso di sta cosa che è palesemente paraculaggine e machettaggio ai medici, dove è il problema? Si ha paura che se uno muore d’infarto alla corsa del comune di Tantagalera gli si faccia causa?
Uno spunto polemico: siamo sicuri che il ministero della salute e/o dell'istruzione saranno mai in grado di programmare il numero di medici necessari tra 6 anni? Al di là del materiale umano di chi lavora ai ministeri, fossero anche tutti bravissimi, saprebbe qualcuno realmente dire tra 6 anni che cambiamenti tecnologici, che cambiamenti nella farmacologia, che cambiamenti nella prevalenza e morbidità di determinate malattie ci saranno e di conseguenza programmare un numero di medici adeguato? Esempio: lo sviluppo della telemedicina, la diagnostica con AI o sviluppo di farmaci che abbattono la prevalenza di determinate patologie o, al contrario, sviluppo di trattamenti molto efficaci che però richiedono molto personale. Un'alternativa molto praticata in Europa è formare sistematicamente pochi medici e importare medici formati dall'estero a seconda del bisogno.
@brambillafumagalli8122 certo alimentazione lo capisco. Ma in quanto a stile di vita non mi pare siamo messi bene (per esempio, secondo le.statistiche gli italiani fanno poca attività fisica). Inoltre siamo ben oltre la "compensazione" visto che siamo nei primissimo posti per longevità...
@@george_wissenbacher in rapporto a US dove l'obesità è al 40% o UK al 30% noi siamo messi abbastanza bene con un 10% (da tenere sotto controllo). Rispetto ad altri paesi europei puoi aggiungere anche un fattore climatico. Più sole, clima temperato, vita tendenzialmente meno frenetica, meno depressione. Inoltre come attività fisica bisognerebbe comprendere anche quella effettuata durante le ore lavorative. Rispetto ad altri paesi abbiamo meno uffici ma più microimpresa. Artigiani, operai, agricoltori girano tutto il giorno senza sentire il bisogno di andare in palestra a fine giornata.
Dopo questa discussione rimango della mia opinione (legata all’esperienza). I medici parlino di malattie ed i gestori gestiscano. I pc di tutti gli ospedali veneti sono sostanzialmente nuovi e si spendono centinaia di milioni in tecnologia. I medici non devono parlare di organizzazione. Mia opinione..:
Domanda non retorica: ha senso lasciare la Sanità in mano alle Regioni? Da Siciliano la Sanità mi sembra l'argomento perfetto per sostenere tesi centraliste (e io sono tutto tranne che centralista). Davvero non trovo un motivo che sia uno per non sottrarre questa materia all'arbitrio dei politici locali.
Sono al min. 30:20 e già ho l'esigenza di fare un commento di complimenti per l'invitato Luca Foresti. L'analisi che porta non solo è illuminante, ma lo reputo un patrimonio di valore ENORME da cui prendere appunti. Spero vivamente che nel mondo politico, venga dato quanto più possibile risalto e ascolto alla sua capacità di analisi problem-solving straordinaria!
Grazie! Non riusciamo a capire questo lavoro quanto sia prezioso sia a livello divulgativo che di approccio che si infonde nelle persone.
Luca faresti illuminante. Servono persone così
Grazie per le vostre riflessioni. Personalmente sono odontoiatra (volgarmente "dentista"), ho lavorato in passato in UK sia nel privato privato che nel privato convenzionato e da 7 anni sono rientrato in Italia dove ho aperto la mia attività in Emilia-Romagna (ho 35 anni). Se si vogliono spingere le assicurazioni sanitarie, o addirittura renderle obbligatorie, bisogna a mio avviso prima risolvere i problemi che esse si portano dietro. Nel nostro settore mano a mano che aumentano le loro quote di mercato stanno imponenendo tariffari via via più bassi agli studi professionali che decidono di accettare di convenzionarsi con tali assicurazioni (tant'è che chi può fra i colleghi evita di convenzionarsi con tali assicurazioni, perché fatte rare eccezioni impongono tariffari troppo bassi). Tariffari che possono essere talmente bassi da costringere a cambi di materiali (passare a materiali più scadenti) o a contenere i costi in altri modi comunque non sani. Molti colleghi non sono stati nemmeno saldati da queste assicurazioni a distanza di un anno e quindi si sono ritrovati addirittura in perdita. Io personalmente la penso come il Prof. Boldrin, con 250€/anno con ci fai niente, se fai finta di farci qualcosa è perché o non stai pagando i professionisti o stai rendendo complesso agli iscritti il godere delle prestazioni o entrambe le cose. Concludo dicendo che per questo motivo secondo me la sanità italiana privata o pubblica che sia non verrà salvata dalle assicurazioni (che hanno i loro leciti interessi) ma verrà salvata dal resto del sistema paese se il paese stesso rinizia a tirare facendo le dovute modifiche alla macchina. Saluti e grazie ancora
P.s. bisognerebbe portare al grande pubblico questi dibattiti di livello, ci vorrebbe un bel canale televisivo non politico che trasmettesse questa roba qua, perché sono temi troppo complessi perché la gente non dentro il sistema possa avere un' idea di come realmente funziona, invece la televisione parla solo di idiozie purtroppo.
Buon lavoro e in bocca al lupo
nella mia esperienza personale con metasalute posso confermare tutto: non la utilizziamo( ad occhio direi che forse la usano un 20/30% dei lavoratori, nella multinazionale in cui lavoro, in contesti piu piccoli credo non sia conosciuta nemmeno l'esistenza)
Io in realtà credo che con il sistema proposto potrebbe essere possibile avere delle assicurazioni a basso costo. Concordo che 250 sia un prezzo decisamente troppo basso, ma credo che si potrebbe dare una copertura come quella descritta più o meno a tutte le fasce della popolazione rimanendo tranquillamente sotto la soglia dei 1000 euro di media. Il problema semmai è capire quanto potrebbe essere incisivo un intervento di questo tipo: in pratica, se capisco bene, si parla di delegare alle assicurazioni le visite specialistiche per alleggerire il SSN, tuttavia, resterebbero a carico di questo tutte le prestazioni più costose e impegnative (interventi chirurgici, pazienti oncologici, assistenza domiciliare, servizi di hospice, etc.). Quindi, il rischio da un lato è di incidere poco o niente sulla spesa sanitaria e dall'altro di non garantire comunque i servizi necessari. Infatti, se delegare alle assicurazioni le visite specialistiche può sicuramente aiutare a sveltire le diagnosi, questo è poco utile se non si è in grado di far corrispondere ad una diagnosi più rapida un trattamento più rapido. Poi resta comunque vero che individuare precocemente una patologia permette in una certa percentuale di casi di risparmiarsi interventi più importanti (vantaggioso sia per il paziente che per le casse dello Stato), motivo per cui non scarterei l'idea a prescindere, ma magari sarebbe utile fare un'analisi più approfondita considerando i numeri reali delle prestazioni che si vuole erogare con i relativi costi e cercare di stimare come e quanto un intervento di questo tipo potrebbe incidere sulla sanità e calibrarlo di conseguenza.
D'accordissimo con la chiosa finale sul fatto che questa non sarà LA soluzione, ma solo un pezzetto di un intervento che dovrà essere necessariamente più ampio e complesso.
Ho conosciuto Luca in un Master qualche anno fa. Ero rimasto sorpreso dalla sua brillantezza e lucidità di pensiero. Una persona come lui sarebbe oro per il movimento e per il sistema sanitario italiano.
Live fantastica.Qui si sono trattati temi fondamentali. E vi è molto da far politica seria ed è uno stimolo formidabile per il drin drin. Mettiamo il like e condividiamo
Luca foresti é una di quelle persone che ci servono estremamente
Drin drin un movimento che parte dalle idee non dalla politica
Forza DrinDrin🎉
sono ormai 20 anni che lavoro nel SSN e finalmente ho ascoltato una discussione che ha un senso !! Complimenti
Ormai il momento "reclutamento" di Alberto è un classicone di queste live 😂
Questa puntata l'ha anticipato troppo presto.
Io con delle persone così che hanno portato un'analisi così dettagliata e chiara di problemi e soluzioni vi voto ad occhi chiusi!
Bellissimo esempio di come dovrebbe essere svolto e portato avanti il lavoro in ogni gruppo tematico drin drin, complimenti a tutti!
Da Infermiere esperto con 2 master in Forense e Coordinamento delle professioni oltre al compenso che dovrebbe essere aumentato del 30% come detto da Luca, secondo me è ragionevole dare una prospettiva di carriera come in tutta Unione Europea dalle specializzazioni cliniche fino alla ricerca. Grazie degli incontri che state svolgendo 🙏.
Grazie puntata grandiosa, direi che il format due esperti seri pacati preoarati ed in leggera antitesi con michele e forchielli ad intervenire dalle ali e' da ripetere.❤
La mia personale esperienza con sistemi assicurativi, pur diversi, americano e olandese mi hanno lasciato _estremamente_ scettico. La quantità di burocrazia che inducono, tra l'altro in situazioni non esattamente di pace mentale, nella mia esperienza è estremamente spiacevole e induce un malessere comparabile a quello indotto dalle leggendarie liste d'attesa italiane. In US inoltre era estremamente difficile sapere ex ante quali costi erano coperti (la qual cosa ci ha causato, a me e alla mia compagna, delle sorprese non da poco, anche in situazioni "acute"). In Olanda invece c'è un costo notevole (in relazione al salario) dell'assicurazione, uguale per tutti. È anche più difficile rispetto all'Italia accedere a cure specialistiche, e la mia impressione con expats (IT e non) in NL è che si sia estremamente insoddisfatti del servizio. m2c
Michele Complimenti altro bellissimo video. Lo farò sicuramente vedere al mio " Bocia" di 15 Anni che brama la facoltà di medicina
primo step per una riforma del SSN? togliere la politica dalla nomina dei dirigenti
Concordo al mille per mille
Grazie per la live. Interessantissima. Ringrazio Luca per gli ottimi spunti. Pero' invito a guardare la burocrazia che i medici di base devono fare. Ho sentito di medici che perdono mezz'ora per fare il documento di esenzione per le sedie a rotelle (ne fai uno all'anno e poi ti dimentichi come farlo) oppure perdere un'ora per fare il certificato di invalidità per una persona affetta da tumore con diagnosi fatta da un ospedale. È una cosa su cui si può lavorare ed avere ottimi effetti anche sul breve (immagino delegare tutte queste cose anche domani a personale amministrativo che deve eseguire gli ordini dei medici [e bisogna cambiare la mentalità in Italia, gli amministrativi sono al servizio dei medici e non il contrario] e un domani all'IA). Grazie ancora
in un paese con un libero mercato funzionante i task burocratici semplici e ripetitivi sarebbero automatizzati da un servizio esterno o da un software che il medico paga/compra
Foresti lo avevo già ascoltato tempo fa , uno spettacolare grazie per le informazioni e idee espresse.
Grazie Drin drin
Grandissimo Luca, troppo sul pezzo! Ottima spiegazione, chiara e puntuale!
Questa è già politica di qualità mates. Tantissima stima. ❤
Complimenti per la puntata e per porre l'attenzione su un tema così importante!
Va presa in considerazione l’idea di togliere la sanità dalle grinfie dei politici e di toglierla alle Regioni. Una sanità efficiente non può essere tutto gratis per tutti ( a parte il ticket che non è sufficiente)
Anche l’esenzione dei ticket per chi ha compiuto 65 anni ed ha un reddito fino a 36 mila euro non ha senso.
Complimenti ai due ospiti! Sono stati straordinari! Spero li invitiate ancora !
Non è che se sposti i costi della sanità dallo stato ad assicurazioni private i costi complessivi diminuiscono. L'unico effetto è semplicemente quello di spostare maggiormente le spese sanitarie sui meno abbienti: detassare i ricchi e tassare di più poveri. Se il problema è trovare le risorse per stare dietro all'evoluzione della sanità, non è che queste le trovi andando a prendere i soldi dove non ci sono, cioè dalle tasche delle persone con un reddito modesto.
Da infermiere, vi ringrazio, perché per la vulgata comune il problema è solo la mancanza dei medici quando invece il grosso problema in sanità è la carenza di infermieri
Il fatto che questa professione (sono infermiere anche io) non abbia una dirigenza in grado di comunicare con autorevolezza le proprie necessità al resto della popolazione è terribile. Non abbiamo rappresentanti che facciano politica in modo serio, e ce ne stiamo ad aspettare qualcuno che parli di noi.
Già nei primi 16 minuti si capisce che questa live avrà un grosso valore a prescindere che si riesca a fare qualcosa per migliorare il sistema
Complimenti a tutti! Grazie!🙏
Una live molto interessante. Davvero grazie anche per l'elevata qualità degli ospiti.
Una considerazione su un fatto molto specifico: in merito agli stipendi dei medici (oggettivamente troppo troppo bassi) ed in particolare i medici ospedalieri:
- una parte della soluzione sarebbe l'abolizione della legge Bindi (come peraltro accennato dal prof. Merigliano) che obbliga i medici a scegliere tra attività in libera professione solo in ospedale (tra mille lacciuoli) o al difuori dell'ospedale ma solo come privato puro (non convenzionato).
- Altra questione: la norma europea sull'orario di servizio (mi riferisco sempre ai medici), prevede non oltre le 48 ore di lavoro settimanale su base trimestrale.
Tale norma è entrata in vigore per impedire (anche giustamente) i turni massacranti (24 - 48 ore di fila in ospedale), ma ha anche generato il "mostro" o se vogliamo il paradosso giuridico tale per cui si impedisce o si rende estremamente difficoltoso per i medici l'esercizio della libera professione intramuraria se eccede tale tetto orario. Si dovrebbero - credo - prevedere delle deroghe.
Teniamo presente che il contratto di lavoro SSN prevede 38 ore settimanali.
Molti medici, soprattutto giovani, sarebbero ben disposti a lavorare (ovviamente su base volontaria) anche dalle 50 alle 60 ore settimanali, se motivati economicamente.
Senza contare che ciò porterebbe ad un automatico incremento dell'expertise per il semplice fatto che più si lavora, più aumenta l'esperienza clinica.
Grazie Stefano, Grazie Luca!
Altra grande live!!!
Hot topic, la stavo aspettando!
Le 4 proposte di Foresti sono ottime, aggiungo solo che la prima proposta ( gestione prenotazioni) non ha bisogno di AI, bastano vecchia scuola algoritmica di base, cose da anni 60, come gestione di code con priorita e poco piu'. Il tutto integrato su supporto mobile o web. Per il resto, analisi splendida.
Commento tattico!
Drin drin!!!
🎉🎉🎉
Questa competenza è la forza del drin drin
Luca Foresti è un pozzo di idee.Coinvolgiamolo decisamente nel Drin Drin.
Aspetto sviluppi, spero questa collaborazione si faccia, complimenti per l' iniziativa
Piano piano si comincia a dare corpo ad una proposta politica di qualità. Avanti così !
Grazie ❤
Grazie! Salviamo la Sanità dal populismo!!
foresti ha delle ottime idee, ma condivido pienamente il concetto di Merigliano, le proposte vanno discusse e calate in una realtà che, ahime, limita molto il campo d'azione
complimenti a Luca Foresti, davvero interessante l'angolo con cui affronta uno dei problemi più complessi che ci sono oggi. grazie ed evviva la visione!
Thanks a lot
Grazie.
Dibattito che tocca questioni irrisolte importanti, e apprezzo lo scetticismo di Boldrin sull'opzione di riforma dei sistemi in senso bismarckiano come panacea di tutti i problemi italiani.
Correzione minore ma importante, visto che è stata ripetuta più volte da Foresti, la Francia non ha un modello beveridge di sistema sanitario; è sì universale, ma e' basato su assicurazioni sanitarie obbligarorie.
la chiusura in veneto mi ha fatto morire da ridere🤣.
Discussione molto interessante, c'è bisogno di dialoghi del genere. Sulle assicurazioni tipo Metasalute per il metalmeccanico ci credo che queste costano poco: non vengono usate nella maggior parte dei casi. Nella mia esperienza direi che tra i miei colleghi un 10% si informa, un'altro 10/20% chiede ai questi e gli altri(compreso io) non se la filano. Vedevo il commento di un "dentista" e i problemi sono quelli che diceva lui, non tutti i dentisti si convenzionano e quelli che lo fanno poi danno dei servizi scadenti.
Per come la vedo io il fatto è che alla sanità servono soldi, bisogna capire come prenderli. Possiamo girarla come ci pare: mettendo una tassa sulla sanità o aggiungere un'assicurazione obbligatoria, fatto sta che in entrambi i casi aumento la differenza tra il 100 che che costo all'azienza all'X che metto in tasca. a questo punto secondo me si dovrebbe cercare di capire, a parità di spesa, quale mezzo mi da ritorni maggiori.
Continuo a pensare che sia necessaria una visione d’insieme dell’Italia a 10 20 anni che vogliamo
❤Like ❤
Un team esplosivo!
Il Fork è un venditore nato
Non vedo l'ora di votarvi, mai votato da albanese con cittadinaza italiana recente.
Proposta molto molto interessante, ma un secondo approfondimento? Penso si possa affinare e contestualizzare ancora meglio, ma vedo una proposta che va in una giusta direzione.
Sempre contenuti interessanti!
Il prof. deve passare a Starlink!😜
Usare un medico per adempimenti burocratici è uno dei tanti sprechi che ammazzano questo Paese, peraltro non l’unico (es. gli insegnanti). Quanto alla privacy, ritengo che sia la prima norma da disboscare con il lanciafiamme, oggi è davvero un coacervo di idiozie.
Un suggerimento a Luca Foresti per il prossimo incontro. Potresti portare dei grafici (statistiche) che possano dare contesto per le tue proposte? Magari sarebbe utile anche a Michele Boldrin per comprendere meglio la bontà (o meno) delle proposte.
Grazie comunque per questa bellissima e utilissima live!
Paradossalmente il sistema italiano, finché regge, mostra un rapporto benefici/costi invidiabile. Tanta resa e relativamente poca spesa ( in rapporto al Pil). Vita media corrente elevata, ma questo è il frutto del passato. Non sappiamo se il contenimento dei costi consentirà di mantenere questo brillante risultato. Stipendi del personale relativamente bassi, ma non sappiamo se riusciremo a mantenere il personale in servizio oppure se molti scapperanno all'estero o verso altre professioni. Monopsonio pubblico che contiene i costi di approvvigionamento mescolato con elementi di concorrenza pubblico vs privato che aiuta l'efficienza . Il sistema però è in tensione per demografia e esigenze di contenimento della spesa pubblica. Non è detto che possa durare a lungo ma i politici non vogliono affrontare il problema perché temono di dover deludere il proprio elettorato.
Per forza che la sanità italiana costa poco, se viene razionata con le liste di attesa infinite. Il discorso è appunto come fare ad aumentare la qualità, cosa difficile da fare senza aumentare i costi.
Boldrin hai i milioni metti a posto questa benedetta connessione
Il tema è sicuramente uno dei più cruciali, come quello delle pensioni. Il SSN va ristrutturato, mantenendo le tante eccellenze che ci sono e andando oltre la logica del “tutto a tutti”.
Il problema è molto complesso e necessità sicuramente delle soluzioni di compromesso.
Complimenti a Luca Foresti per la lucidità di analisi. Potreste provare a confrontarvi con qualche rappresentante della professione infermieristica per indagare ulteriormente il problema.
Da infermiere con esperienza in UK non posso che concordare con quanto dice Luca in merito alla mia professione. Al di là della sostanziale differenza di retribuzione, in UK esiste una flessibilità orizzontale e verticale che la rendono molto più attrattiva. Per prima cosa le assunzioni vengono fatte per colloquio diretto con il manager del reparto nel quale si desidera lavorare (permette al dipendente alta flessibilità e al manager di sopperire immediatamente ad una carenza di personale), a differenza dell'Italia dove viene fatto un concorso ogni 3 anni e dove non sai in quale reparto, ospedale e provincia finirai fino ad una settimana prima dell'inizio del contratto. In secondo luogo esistono delle fasce (band) di specializzazione che permettono a chi lo desidera una notevole progressione di carriera e conseguentemente di stipendio.
Avete assoluto bisogno di sentire anche la voce, in mezzo a molte proposte interessanti, di chi è “in trincea” per capire quanto siano realmente applicabili, anche perché molte argomentazioni del signor Foresti sono evidentemente non radicate in una conoscenza pratica della vita all’interno del SSN, se voleste io sono disponibilissimo a parlarne (sono un chirurgo giovane che lavora in SSN in Veneto)
Prova a mandare una mail agli interessati, che la tua proposta fra i commenti rischia di perdersi.
Grazie come sempre dei contenuti.
Sarebbe possibile vedere anche una live/approfondimento sulla gestione del numero chiuso (sia per il concorso di ingresso a medicina che per quello di ingresso in specialita) e il futuro fabbisogno di medici (specialisti e non ) da parte del ssn? Magari invitando a discutere giovani medici "influencer" popolari come alberto molteni o federico frusone, che trovo molto validi?
Sia per approfondire la tematica sia per pubblicizzare il drin drin con i loro followers.
AI non serve a niente per gestire le prenotazioni... dai su... è un problema banalmente risolto con qualsiasi gestionale
Dietro un gestionale c'è una persona. L'ai elimina il costo del lavoro di quella persona e fa tutto in autonomia.
un calendly non credo basti perché ci sono emergenze o malattie croniche da considerare, ad es., un assistant più evoluto che interagisce con il richiedente immagino sia inevitabile
@@riccardofabris1260 no non è vero, basta fare un software che lo fa
non si può risolvere il fatto che nessuno sa usare un computer tirando l'AI ai problemi
@@s93kl no, devi pagare qualcuno per installare e mantenere l'AI tanto quanto devi pagare qualcuno per installare e mantenere qualsiasi altro software
e la soluzione tradizionale costa meno e funziona meglio
@kezi___ hai il vecchietto che ha problemi col pc o è al mercato e vuole chiedere lo spostamento di un appuntamento o sapere se può arrivare 15' dopo, via telefono o whatsapp. Scrivi il software che te lo fa senza ia generativa e poi mi dici. Fosse come dici tu il customer care l' avremmo automatizzato 20 anni fa. Non capisco ste uscite ideologiche buttate lì senza far girare le rotelle 30", il tempo che ci metto a risponderti con ovvietà.
Bravi❤
1:24:07 miglior momento della live 😂
Luca Foresti, lucido ed eloquente. Bellissimo video❤
Anche io sono molto scettico sulle assicurazioni, quello che è successo con la RCA auto sta li a dimostrarlo. Quando il mercato diventa captive è facile creare cartelli. La risposta alla domanda del dott. Merigliano sulla assicurazione dei 60+, per me sta in quello che fanno le compagnie con le assicurazioni RCA ai 28-
Si, ma stai attento: un conto sono le assicurazioni commerciali, un altro sono le assicurazioni non-profit convenzionate con lo stato come in Svizzera. Anche a me non piace molto sta soluzione, ma bisogna distinguere la sanità all'americana da sistemi assicurativi sociali come quello svizzero.
Che la sanità pagata di tasca propria (spot, o con assicurazione) debba aumentare può essere inteso anche come una più corretta applicazione del principio costituzionale.
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Articolo 32
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
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Se c'è indigenza, se c'è povertà, bisogna prima misurarla. E bisogna evitare il rischio di dare risorse a chi ne ha già.
Semmai sono i braccianti delle piane dove si coltiva il pomodoro che la Repubblica italiana dovrebbe raggiungere con questa tutela della salute.
Mio commento tattico 👍
Il dottor Merigliano però.. meno nonnismo. Non funziona nessun dialogo impostandolo alla professore alunno. È palese il disappunto del dott. Foresti in alcuni punti
La vecchia generazione dei Professori di Medicina è tutta così, veramente poche eccezioni.
Già quelli che hanno 50 anni, ad oggi, sono diversi.
Il fenomeno è culturale e generazionale, non è nemmeno colpa sua.
Sottoscrivo.
a me non è sembrato che sia stato impostati professore alunno sinceramente
Boldrin con sta maledetta connessione... Comunque grazie a Luca Foresti per l'eccellente analisi e le proposte, speriamo vengano accolte e che prima o poi messe in atto
Io di visite private ma specialistiche principalmente di controllo spendo dagli 80 a 120 a visita, per un totale di circa 400 500 euro annui. I miei genitori oltre i 1000 a testa. Specifico che andiamo in due centri che fanno sempre la fattura. Un'assicurazione che copre queste per intero non puó costare solo 250 euro annui, considerando che siamo "tutto sommato" sani per le rispettive età e spendiamo queste cifre...
Con il mio CCNL ho Fondoest che costa 144€/anno e include alcune visite specialistiche e pacchetti prevenzione. Non sarà completa ma il costo è assolutamente ragionevole
@MarcoBuster lo so, ma c'é qualcosa che non stiamo considerando e dovremmo avere info da qualcuno del settore. O è sussidiato pesantemente, oppure é estremamente sottoutilizzato e possono andarci in perdita con quei dipendenti che sanno di averlo. Anche supponendo che uno faccia 3 visite specialistiche l'anno ci vanno in perdita a (buoni) prezzi di mercato in una grande città
Domanda. Sicuro che la media (per una persona in età lavorativa) sia di 3 visite specialistiche all'anno? Una ogni 4 mesi?
Io per esempio non ne faccio da 6 anni (tra l'altro quelle di 6 anni fa erano già coperte da assicurazione).
Sicuramente la mia è esperienza aneddotica però non vedo perché i numeri dati da Fossati dovrebbero essere così irrealistici. Magari più alti ma ben lontani dai 6/7 mila stimati da Boldrin.
@@fbognini sono sicuro che la media sia molto piú bassa di 3 visite specialistiche l'anno, almeno per i giovani, ma semplicente perché il pubblico é intasato e nel privato costa e la gente non fa visite di controllo.
A questo aggiungi che le assicurazioni dovrebbero intervenire anche per le situazioni gravi e parliamo di persone che spendono ben piú delle cifte che ho scritto sopra. La distribuzione ha purtroppo una coda molto costosa e gran parte delle spese delle assicurazioni é lí.
Consiglio di mettere in home queste live, fanno parte del programma e della trattazione dei temi, qui nella sezione live si perdono. Credo che chi si guarda le chiacchiere tra Michele e Alberto voglia sentire anche quelle con gli ospiti
Ottimi
Primo step: una riforma della connessione di Boldrin.
Riflessioni: La sanità deve essere considerata un settore economico guidato dal mercato oppure un settore economico programmato e gestito dal settore pubblico? Oppure con una soluzione mista? Una volta fatta la scelta per un settore programmato, le previsioni dei servizi da fornire alla popolazione (visite, analisi, interventi, protesi, medicine, ecc.) possono essere stimate sulla base della piramide delle età e delle statistiche sanitarie, come ci ha ben spiegato Luca Foresti. A questo punto, la programmazione delle risorse da mobilitare (personale, infrastrutture, tecnologie, medicine, ecc.) deve essere fatta in modo completo, serio e professionale, con tecniche simili all'ERP usate da noi nell'industria. Questo esercizio può essere ripetuto per vari modelli organizzativi ottenendo come output i costi. Vogliamo un settore programmato e non guidato dal mercato? Programmiamolo in modo serio e professionale.
Minuto 49, fino a che sia i dirigenti che il personale non ha interesse al miglioramento della produttività dei sistemi sanitari è molto difficile fare miglioramenti
La discussione dà spunti interessanti, vedremo il seguito. Una cosa in cui però fatico a seguire il dottor Merigliano è la pianificazione della quantità di laureati in medicina tramite il numero chiuso all'università, che viene stabilito dalla politica e che lui vorrebbe mantenere. Ricordo di avergli sentito dire in altre interviste che non sarebbe possibile rimuovere il numero chiuso sia perché non sarebbe possibile formare tutti adeguatamente per carenza di strutture e personale sia perchè una parte si trasformerebbe automaticamente in disoccupati una volta laureati, cosa che peraltro ha ripetuto anche oggi.
A me sembra palesemente una posizione di comodo che si allinea agli interessi della categoria a cui appartiene ma che ho qualche dubbio coincida con l'interesse generale. Anzitutto noto che il numero di medici ammessi negli ultimi anni è aumentato da 15mila a 25mila per cercare di fronteggiare la carenza di medici, e già questo mi dà da pensare che si tratti più di un problema di volontà politica e di tutela degli interessi di lobby molto forti che non di interesse generale. A questo aggiungo che se il principio è che togliendo il numero chiuso si rischia di far scadere la qualità media dei laureati e di sfornare un gran numero di disoccupati allora lo dobbiamo applicare a tutti i settori e rendere a numero chiuso tutte le università.
E spero la giustificazione non sia "i medici fanno un lavoro delicato" perchè è pieno di lavori delicati in cui non esistono queste restrizioni: un ingegnere che progetta male una struttura può causare morti esattamente come un medico incapace, un informatico che scrive software con gravi bug può bloccare il funzionamento di strutture critiche, etc. etc.
Senza contare che di esempi di malasanità - o anche più semplicemente di diagnosi sbagliate, trattamenti sbrigativi, medici che non si aggiornano etc. - nel sud Italia se ne potrebbero fare in gran numero, nonostante il numero chiuso.
Fra gli obiettivi annunciati dal drin drin c'è la rimozione dei privilegi anacronistici delle lobby assortite che popolano l'Italia, non capisco perchè i medici debbano essere figli della gallina bianca.
buongiorno, ti rispondo da studente di odontoiatria.
da quel che mi risulta il test non viene abolito ma semplicemente posticipato di un semestre dove tutti avranno accesso alle lezioni ma passeranno al secondo semestre solo un numero limitato di persone (a logica, quelli con una media più alta). per l'esperienza che vivo io tutti i giorni, il problema di fondo è che non ci sono le aule, i professori e nemmeno le strutture per accogliere gli studenti. tutto si potrebbe fare ma ci vogliono dei forti investimenti non solo per l'università in sè ma anche per riportare ad un regime sostenibile le strutture sanitatie. l'esempio lampante è immaginare un reparto che dovrebbe lavorare a regime con 10 infermiere ma che per economia, sopravvive con solo 5 infermiere in servizio. se ad oggi ci sono 10 studenti e si vogliono triplicare, prima servirebbe per lo meno portare "alla pari" il numero di infermiere o addirittura aumentarlo. questo che ti sto raccontando sembra un ambiente surreale ma ti garantisco che è la realtà quotidiana negli ospedali. quindi in definitiva, se le cose restano come sembra, pare che il ministero faccia una gran furbata a rendere l'accesso libero per il primo semestre perchè in questo modo incassa un bel po' di tasse di iscrizione di molte persone che proveranno ad entrare e comunque limita il numero totale di studenti degli anni successivi con lo sbarramento al primo semestre.
perchè ci siamo ridotti ad una situazione del genere, io non lo so. bastava cosi poco prevedere prima un incremento moderato dei posti per rispondere alle esigenze del paese. ogni giorno mi chiedo se vale la pena rimanere in questo paese di addormentati.
@isaiatosadori58 per quel che ne so sono due cose diverse: dall'anno prossimo l'ingresso a medicina sara' libero per il primo semestre, ma al secondo semestre passeranno solo quelli che supereranno la selezione. Ma il numero di ammessi al secondo semestre sarà appunto di circa 25mila unità, fino a pochi anni fa erano circa 15mila. Il numero e' gia in aumento, nell'anno accademico in corso i posti totali erano 20867.
Quindi ripeto mi pare un problema di volontà politica e consenso elettorale. Se le aule sono piene si costruiscano nuovi campus all'americana come propone Michele, le risorse si trovano facendo impopolari spending review. Le aule comunque sono piene anche in altre facoltà dove l'accesso e' libero. In ogni caso rimane il secondo punto.. liberalizziamo l'accesso poi sarà il mercato a fare la selezione, come negli altri settori.
meglio avere medici disoccupati che pazienti senza medico. No ? Che poi, non è che se una persona si laurea in medicina e non trova lavoro come medico, allora rimane disoccupato, sfrutterà la propria laurea in altre maniere, ad esempio lavorando per qualche industria farmaceutica, dove mi risulta assumano persone con tali titoli.
@@francesco-7127 buongiorno, provo a risponderti da dentista da 11 anni, e quindi tu dirai "da lobbista", in realtà da persona che non era figlio di dentista ma che ora fa questo lavoro. Due sono i punti: numero chiuso sì o no & se sì come fai la selezione di chi si può iscrivere.
PUNTO 1: numero chiuso assolutamente sì. Anzi da estendere a tutte le altre lauree che hanno un impatto importante sul sistema proprio perché funziona. Mi spiego meglio. È evidente che il numero chiuso di alcune specialità di medicina sia stato tenuto erroneamente troppo basso per anni e che vada elevato, quindi lasciamo perdere il discorso medici per un istante perché il problema che si sta avendo ora con i medici non è legato al numero chiuso ma ad una sua errata programmazione (e al fatto che li paghiamo troppo poco e quindi se ne vanno). Noi dentisti siamo stati programmati un po' meglio come numero. Risultato: l' utente trova sempre un servizio verso cui rivolgersi in tempi celeri, trova anche una buona differenziazione dell' offerta (da chi fa prezzi più bassi come le cliniche low-cost che permettono a chi può spendere poco di accedere alla cure, a studi professionali più rinomati e costosi), i professionisti d'altro canto mantengono redditi più o meno congrui rispetto al panorama di altre professioni bistrattate a numero aperto (Esempi lampanti: avvocati o architetti: ne servirebbe 1, ce ne sono 3,4,5 sul mercato, le loro paghe diventano misere). Inoltre bisogna considerare che una laurea in ingegneria o matematica o fisica consente (in parte) una selezione naturale perché al problema matematico o arrivi alla soluzione finale o non ci arrivi e non superi l' esame (teoricamente, a meno ché le università non siano diventati laureifici), medicina al contrario c'è della logica ma una volta che la logica la possiedi diventa più uno studio quantitativo, questo fa sì che l' alunno è difficile che non abbia nessuna idea di come rispondere ad un quesito che gli viene posto e faccia scena muta, di conseguenza è più raro che venga "bocciato". Questo è talmente vero che, come dicono anche i signori, i numeri ci dicono che una volta entrati a medicina la stragrande maggioranza si laurea. Quindi è una università che non è in grado di fare selezione per merito, ma tale selezione è importante che sia fatta a monte per mantenere efficiente il sistema. Servono più persone? Sì amplia il numero chiuso di ciò che si vuole, ma non si smette di fare selezione. Questa sarebbe una scelta molto grillina del tipo 1 vale 1 che abbasserebbe enormemente il livello.
Punto 2: il metodo di selezione più corretto. Fino all' anno scorso c'era il famoso test a crocette a risposta multipla su macroaree, dalla cultura generale, alla logica, alla chimica e matematica. A mio avviso il migliore sistema di selezione che si può avere perché i risultati erano letti da una macchina, la valutazione era quindi oggettiva e meritocratica e non si basava su esami orali all' italiana dove chiunque può immaginare quali altri meccanismi entrerebbero in gioco. Il rispetto di tali prove in molti luoghi veniva garantito dalla presenza dei carabinieri nelle aule per evitare frodi, passaggi di mazzette e quant'altro. Un sistema che stava funzionando talmente bene che anche i figli di rinomati medici o professori iniziavano a vedere i loro figli talvolta esclusi dalla selezione. Una rarità perché come sappiamo l' ascensore sociale in Italia non funziona più come una volta. Ebbene questo meccanismo lo si sta eliminando e per fare spazio a cosa? Ad una selezione che si dovrà fare sulla base di voti che saranno esito di esami orali dati da professori che saranno soggetti alle più diversificate influenze, si tornerà al dovere avere il conoscente dentro per potere passare. La peggiore Italia. Lascio perdere altre motivazioni sul perché non si possa fare un numero aperto perché nella maggior parte del mondo fanno così per dei motivi validi, primo fra tutti gli ospedali hanno un tot di sale e si personale strutturato, non si può avere un anno in cui devi formarne 10000 e uno in cui devi formarne 5000, gli studenti di medicina non hanno solo bisogno di essere messi seduti in un capannone che costruisci senza problemi, ma hanno bisogno di essere formati in sala operatoria o in ambulatorio da un mentore facendogli magari fare parte dell' intervento, il mentore non può formare infinite persone, non ci sono infiniti interventi. Insomma non si può pensare di non programmare una roba del genere, è follia.
sono d'accordo con il mio futuro collega. aggiungo che non è così scontato il discorso di "servono più studenti, quindi aumentiamo le aule come si fa in altre discipline" perchè non si tiene conto del fatto che lo studente in area medica ha bisogno di fare molto tirocinio in strutture sanitarie. ad oggi secondo me il problema non sono le aule ma le strutture sanitarie che devono essere attrezzate con strumenti e professionisti in numero adeguato per accogliere tutti gli studenti e questo oggi non c'è nemmeno per gli attuali studenti purtroppo. quindi certamente si potranno implementare i posti aula a medicina, stipendiando le università, ma prima di questo si dovrebbe dare ossigeno al SSN riportando a livelli fisiologici il numero di infermieri e medici nelle strutture sanitarie. la questione non è cosi facile da risolvere. il rischio che vedo io da studente è che poi ci troveremo con studenti che lavorano nei reparti perchè non ci sono le infermiere e che quindi lavorano meno bene di un professionista perchè stanno imparando, lavorano piano perchè ogni loro azione deve essere confermata da un tutor e infine, imparano poco perchè invece di fare tirocinio nella loro branca, occupano una buona parte del tempo a svolgere mansioni che dovrebbero eseguire altre persone.
Sarebbe interessante capire quali sono gli incentivi e le politiche che potrebbero essere messe in campo in termini di prevenzione. Nessuno ne parla mai, ma se sono tutti d’accordo che la spesa sanitaria esploderà, piuttosto che capire dove prendere le risorse, bisognerebbe forse capire in che modo si potrebbe invece riuscire a tenerla sotto controllo
A proposito di tecnologia: qui in Sicilia per pagare il ticket in ospedale bisogna fare la fila separatamente in altri uffici, quando bastava sviluppare un semplice metodo di pagamento online valido per tutti gli ospedali (altro chr IA!!). Questa è tante altre piccole cose hanno poi un impatto non banale sulla produttività delle persone...
La Lombardia aveva la sanità migliore del mondo. Poi si è scontrata con governo Monti e che ha applicato alla sanità tagli lineari a regioni che avevano ridotto i costi impropri e a quelli che avevano deficit di 10 milioni di euro. Da li hanno fatto saltare tutto. Poi da Maroni in poi hanno fatto il disastro. E ancora continua.
Piccola nota sulla discrepanza tra il reddito di un fisioterapista con ambulatorio privato e un infermiere del SSN. Il fisioterapista nella gran parte dei casi è in grado di evadere una grossa porzione del reddito, l'infermiere no. Facciamo in modo di far pagare le tasse ai fisioterapisti e specialisti con ambulatorio privato, e destiniamo queste risorse per alzare lo stipendio agli infermieri
Quello che descrive il dr. merigliano a 1:12:00 non è l'intramoenia? Dove è stato eliminato?
altro step. modificare il CN, chi fa le dodici ore è molto penalizzato e proporre un sistema atto a valutare l'operato dei dirigenti con possibilità di essere declassati se non raggiungono obbiettivi minimi e che siano sottoposti a valutazione annuale da parte dell'equipe che controllano per poterne stabilire l'efficacia ed eventualmente favorire il tournover dei dirigenti e fare un minimo di selezione. nei vari anni di attività in ospedale non ho mai trovato un coordinatore degno di essere definito tale
Dopo le parole conta avevre un sistema di misurazione della efficiacia della sanità con un benchmarking tra regioni. Unico modo per evitare standardizzazioni pericolose e manipolabili
Mettere un'assicurazione obbligatoria on top di un'imposizione fiscale già alta sarebbe molto impopolare, a mio parere con buona ragione. Se si introducesse questo sistema, bisognerebbe parallelamente ridurre la spesa per la sanità pubblica e ridurre coerentemente la tassazione. In Svizzera si pagano 400 franchi al mese di assicurazione sanitaria, ma i contributi sociali che si pagano sullo stipendio sono un'inezia rispetto all'Italia.
Interessante la prima parte su come efficientare il SSN, mentre la seconda parte (ultimi 30 minuti), riassumibile con "lo stato non può continuare a pagare tutto", mi ha fatto storcere il naso, perché l'idea di scaricare maggiormente i costi su assicurazioni private non diminuisce in nessun modo i costi complessivi e ha come effetto solo quello di spostare maggiormente i costi sui meno abbienti. Detassare i ricchi e tassare maggiormente i "poveri". La logica non la capisco proprio: se il discorso è che mancano le risorse per stare dietro all'evoluzione della sanità, non è che si possano aumentare le risorse disponibili tassando maggiormente i poveri, cioè andando a colpire dove i soldi non ci sono.
Ciò detto, per come la vedo, il problema dei tempi di attesa si potrebbe risolvere convertendo il SSN in una mutua pubblica (finanziata con le tasse) che ti permette di andare in tutte le strutture (sia private che pubbliche) che fatturano secondo il tariffario della mutua. Poiché la mutua pubblica controlla i tariffari, può tenere sotto controllo i costi. Per i farmaci si possono fare gare come in Svezia: la mutua paga, per ogni principio attivo, il farmaco che ha vinto la gara e se uno vuole un farmaco più costoso paga la differenza di tasca sua.
Comunque i costi complessivi per forza di cose tendono ad aumentare man mano che ci sono più cure disponibili, non vedo molte soluzioni su questo, ma la qualità del servizio si può aumentare secondo me aprendo maggiormente alla sanità privata.
Le condizioni lavorative sono un tema importante. Turni da 12 ore, tirocini estenuanti non minimamente coperti economicamente... Una classe di lavoratori che deve pesare sulle spalle della famiglia per 8 anni prima di poter incassare i primi stipendi. Non parliamo degli infermieri.
Bisogna incentivare i giovini a rimanere, sennò, giustamente, scappano
La specialistica è pagata, quindi sono 5 anni. Come gli altri corsi di laurea.
Per il resto tutto vero.
@@jacoposchenetti2612 Medicina dura sei anni non cinque. Arriviamo alla prima sessione di laurea a luglio del sesto anno. Per quanto riguarda la specializzazione sei un medico in formazione con borsa di studio che ti permette di tirare avanti
I paesi con cpoertura assicurativa privata non fanno pagare le tasse per la sanità come in italia.
Non ho ancora visto il video completo ma una campagna di vaccinazione forzata potrebbe diminuire il carico sulla sanità italiana ?
che?
No. A meno che non esistano vaccini contro la vecchiaia.
Il primo video dove abbiamo guadagnato i voti di 250000 mila infermieri invece di perdere altri milioni di voti 😂, dai dai forza con le iscrizioni gente 💪
Anche la tecnologia va rapportata al numero di medici e può aiutare a rendere efficiente il personale
Occorre fare benchmarking tra regioni. Ma la Lombardia ha 10 milioni di abitanti. Va potenziata la sanità di prevenzione che costa meno dell' ospedale. La sanità ha tre pilastri. Prevenzione. Ospedale. Assistenza sociale. Vanno potenziati adeguatamente in funzione dei problemi della popolazione.
Ma prima di pensare ad un aumento di costi partiamo da uno studio sulla popolazione. E di cosa averebbe bisogno e cosa costa oggi con questa sanità e cosa potrebbe costare e se ci sono margini per ridurre i costi anchr in termini di efficinenza rispetto alla produttività dei medici e infermieri.. boh il orivato poi ha come scopo il guadagno. Ma il servizio pubblico la cura efficiace al minor costo. Sono due obiettivi diversi
We have a drin
Mamma mia ha detto una cosa sacrisanta Stefano.
La visita dal medico per la patente è una marchetta inveereconda. Vai, stampa un foglio, lo firma, 50€ grazie arrivederci. Uno schifo.
E anche le visite per le varie attività sportive, in alcuni casi siamo arrivati a livelli ridicoli che devi far la visita per qualunque cosa. E giù 50€. Ma poi mi son sempre chiesto il senso di sta cosa che è palesemente paraculaggine e machettaggio ai medici, dove è il problema? Si ha paura che se uno muore d’infarto alla corsa del comune di Tantagalera gli si faccia causa?
L'idea è prevenire quell'infarto, che spesso venga visto da medici e pazienti come una copisteria ad alto prezzo è un altro discorso
@ mi pare che si debbano prevenire decisamente troppe cose che prevedono la spesa di denaro e che non succedono praticamente mai…
conversazione molto interessante peccato la connessione di michele
Uno spunto polemico: siamo sicuri che il ministero della salute e/o dell'istruzione saranno mai in grado di programmare il numero di medici necessari tra 6 anni? Al di là del materiale umano di chi lavora ai ministeri, fossero anche tutti bravissimi, saprebbe qualcuno realmente dire tra 6 anni che cambiamenti tecnologici, che cambiamenti nella farmacologia, che cambiamenti nella prevalenza e morbidità di determinate malattie ci saranno e di conseguenza programmare un numero di medici adeguato? Esempio: lo sviluppo della telemedicina, la diagnostica con AI o sviluppo di farmaci che abbattono la prevalenza di determinate patologie o, al contrario, sviluppo di trattamenti molto efficaci che però richiedono molto personale. Un'alternativa molto praticata in Europa è formare sistematicamente pochi medici e importare medici formati dall'estero a seconda del bisogno.
Com'è che con questa sanità abbiamo un'aspettativa di vita fra le più alte al mondo? Lo chiedo senza ironia
Direi grazie ad alimentazione e stile di vita. Fortunatamente compensano le carenze.
@brambillafumagalli8122 certo alimentazione lo capisco. Ma in quanto a stile di vita non mi pare siamo messi bene (per esempio, secondo le.statistiche gli italiani fanno poca attività fisica). Inoltre siamo ben oltre la "compensazione" visto che siamo nei primissimo posti per longevità...
@@george_wissenbacher in rapporto a US dove l'obesità è al 40% o UK al 30% noi siamo messi abbastanza bene con un 10% (da tenere sotto controllo).
Rispetto ad altri paesi europei puoi aggiungere anche un fattore climatico.
Più sole, clima temperato, vita tendenzialmente meno frenetica, meno depressione.
Inoltre come attività fisica bisognerebbe comprendere anche quella effettuata durante le ore lavorative. Rispetto ad altri paesi abbiamo meno uffici ma più microimpresa. Artigiani, operai, agricoltori girano tutto il giorno senza sentire il bisogno di andare in palestra a fine giornata.
In Italia la assicurazione sanitaria costa almeno 1500 euro a 60 anni ma a 70 non ti assicura più nessuno.
Dopo questa discussione rimango della mia opinione (legata all’esperienza). I medici parlino di malattie ed i gestori gestiscano. I pc di tutti gli ospedali veneti sono sostanzialmente nuovi e si spendono centinaia di milioni in tecnologia. I medici non devono parlare di organizzazione. Mia opinione..:
Domanda non retorica: ha senso lasciare la Sanità in mano alle Regioni?
Da Siciliano la Sanità mi sembra l'argomento perfetto per sostenere tesi centraliste (e io sono tutto tranne che centralista). Davvero non trovo un motivo che sia uno per non sottrarre questa materia all'arbitrio dei politici locali.