Ciao Pier, sempre molto interessante. Però secondo me il ruolo di DZ1 non è solo quello di sottrarre tensione alla VCE di TR5, ma è proprio quello di fornire il riferimento al circuito: in questo modo sulla base di TR5 la retroazione vorrà ristabilire proprio circa 15.6V (la variabilità della Vbe di TR5 in proporzione ai 15V diventa quindi poco importante). Poi, come giustamente osservi, è bene che DZ1 e TR5 siano di potenza adeguata per resistere alle situazioni anomale e transitorie. Chissà, si potrebbe inserire un transient suppressor da 16-17V tra la base di TR5 e massa. Noto anche un'altra cosa che faceva Nuova Elettronica, forse segno dei tempi andati, vale a dire l'utilizzo di un deviatore a levetta (metallico!) contemporaneamente sulla 230VAC e sul secondario del trasformatore: non il massimo per la sicurezza elettrica! Ciao!
Corretto, inoltre abbiamo un altro effetto sulla regolazione con lo zener... ha un coefficiente di temperatura negativo e compensa il bjt che invece ha un coefficiente positivo
Grande Pier, come sempre un gran maestro. Davvero interessante e chiara la spiegazione. Individuare la causa del problema spesso porta ai miglioramenti. Non c'è dubbio, ci insegni davvero tanto. Grazie per la passione che ci metti e che ci trasmetti!
Ciao Pier, Ci fossero stati all'epoca questi tuoi video di spiegazione, sarebbe stato utili per tutti ! spero che i nuovi giovani studenti di elettronica seguano i tuoi video per compendio all'attività didattica!
Grazie gentilissimo, buona h in effetti è uno dei miei obiettivi principali.. cercare di coinvolgere soprattutto i più giovani, visto che molte materie preziose oggi sono trattate in maniera molto marginale. Ciao e alla prossima!
21:39 ⚡⚡⚡⚡⚡⚡⚡⚡WARNING: quello schema contiene qualcosa che oggi è contro normativa (non so quando uscì sulla rivista). Sullo stesso interruttore del 230 c'è una BT ... Uhm ... ma anche no. Meglio fare un'imrpovement e separareil tutto con un relay. Il 230 e la bassa tensione (BT) debbono stare belle lontane.
@@PierAisa Infatti ...per questo credo sia meglio fare una piccola modifica usando un relay per quella parte di S1. Magari connettendolo alla 12V in N.C.. Così quando si spegne connette la resistenza a massa ed è completamente disaccoppiato meccanicamente dalla 230. Non solo, la seconda sezione di S1 può essere usata per interrompere anche l'altro lato del 230, dato che in italia prese e spine non sono polarizzate ... uno è convinto d'aver spento ed invece si ritrova la fase circolante ...
Esatto la doppia interruttoruzione sulla 230V, "fermerebbe" la fase sul deviatore indipendentemente dal verso di inserimento della spina, in pratica il primario del trasformatore risulterebbe completamente separato dalla 230 in posizione di Off. Il razionale è quello di minimizzare le zone di presenza fase all'interno dell'ampli.
Ottimo Pier, come sempre una lezione di riparazioni superlativa, in effetti gli IGBT sono potenti sopportano tensioni e correnti molto elevate ed hanno la base in alta impedenza stile mosfet ,a volte possono esplodere ahahahahahahaha, come del resto anche altri componenti elettronici 😀
Grazie nella prossima puntata analizzeremo proprio le particolarità di questi semiconduttori "ibridi" (metà mosfet metà bjt) in un'applicazione audio, dove vengono utilizzati in classe A.
Che dire? E' un grande piacere vedere e apprendere le tue spiegazioni nonché le soluzioni ai problemi. Non vedo l'ora di vedere il video finale con collaudo dell' amplificatore.
Grazie mille per il commento... ero partito pensando di fare un unico episodio, ma considerato lo stato e gli approfondimenti possibili saranno più episodi. Ciao e alla prossima.
Ciao Pier, in merito al doppio deviatore, lo schema elettrico riporta il contatto mobile S1B a destra, mentre quello sul circuito del primario del trasformatore S1b è a sx, questo indica che alla chiusura del primo si apre il secondo. l'errore resta nel disegno dell'immagine di montaggio sull'interruttore.
Si esattamente è proprio come dici, nella mia versione l interruttore l ho tenuto come da schema, mentre per quanto riguarda la parte del transistor il contatto lo piloto con un relè
Grazie per la precisazione. Molto interessante la parte di convenzione grafica usata per la rappresentazione dei deviatori. Come si fa negli schemi a relè piuttosto che destra / sinistra preferisco vedere le posizioni di normalmente chiuso / aperto. In Nuova Elettronica poi mi ha sempre colpito il simbolo del diodo con il più sopra la barretta del catodo.
In quegli anni si disegnavano i contatti in quella maniera, al giorno d'oggi si disegnerebbero come dici tu. In altre parole se leggevi lo schema negli anni 90 lo avresti interpretato a contatti invertiti...
Ho riguardato la rivista, e, nella descrizione dell'alimentatore, era scritto che, alla chiusura dell'interruttore sul primario, corrispondeva l'apertura di quello sulla R6.
@eugeniopettenon8581 grazie per la conferma, nel frattempo abbiamo controllato e nella raccolta audio dove è presente anche questo amplificatore il disegno di cablaggio era stato corretto
Grazie per il commento. A volte per capire bene un circuito e i suoi punti deboli, bisogna lasciare per strada qualche componente guasto. Questo deve essere stimolo per migliorare il circuito.
Ciao Pier Fossero stati spiegati così( a video) i circuiti proposti da Nova Elettronica, sarebbe stato più facile comprenderli per molti! R 5 abbronzatata? Io direi incenerita!
Mitico questo Amply, lo avevo assemblato per un amico ai tempi che furono, bei ricordi e soddisfazioni. Ottima lezione sul suo alimentatore. aspetto le altre puntate, grande Pier 🙂
Caro Pier, hai fatto una analisi impeccabile, spiegando alla perfezione come funziona questo alimentatore. E' un vero piacere seguirti ! Aspetto con ansia la seconda parte. Complimenti come sempre, 73s Pasquale IW0HEX
Grazie Pasquale è stato un vero piacere oltre che divertimento poter trattare un classico lineare tanto amato anche in ambito radio per la sua silenziosi. Questo schema ha dei punti deboli che comunque ci hanno permesso di approfondire l'argomento. Ciao e alla prossima!
Ottima riparazione dell' amplificatore IGBT, della gloriosa rivista di Nuova Elettronica, davvero interessante non vedo l'ora di vedere il proseguimento di questo video, come sempre grande Pier Aisa 👏👏 e buon weekend
Grazie Riccardo come sempre puntualissimo. Questo schema ci può ispirare per tanti progetti. In laboratorio una bella alimentazione lineare e pulita da sempre comodo... penso ai radioamatori e anche agli amanti dell'audio.
Mi ricordo l'articolo dell'amplificatore a IGBT: dovrei averne la rivista in cartaceo. Lo ritengo un tentativo apprezzabile solo per la sperimentazione. La regola dell'elettricista comunque sarebbe usare tensioni massime dei componenti almeno doppie a quelle nominali per i picchi induttivi.
Ciao Pier, infatti come hai spiegato eliminato lo zener era lui il problema che causava il disastro, quindi questo progetto in se era già partito male, ora che hai risolto, attendiamo il proseguimento. Buon weekend.
Grazie Michele, ci sono diversi punti deboli, che possono essere irrobustiti... durante i miei test ho fritto diversi componenti... ciao e alla prossima!
Carissimo PierAsia vorrei sapere che tipo di transistor dovremmo montare al posto di Tr5? Ovviamente escludendo il diodo Zener da 15V. Faccio questa domanda perché anch'io posseggo la vecchia rivista Nuo.Elet. n.195, di cui è presente sia li schema dell'alimentatore e l'amplificatore finale. Grazie mille, è un piacere ascoltare i suoi video!❤❤
Eccellente (come sempre) analisi ed attività di riparazione. Due considerazioni: 1) la configurazione circuitale è molto carina ( a NE conoscevano sicuramente l'elettronica...), ma è anche molto (mi si passi il termine) "interallacciata" : il guasto di un componente causa (come hai evidenziato) il collasso catastrofico del sistema (diciamo che non è "singol point safe", dove il singolo guasto dovrebbe si provocare il blocco di tutto il sistema, ma non la distruzione a valanga del resto) , 2) a cosa può servire S1B che si apre quando si da tensione al tutto? L'unica cosa che mi viene in mente è una sorta di spegnimento controllato della tensione in uscita chiudendo a massa R6 allo spegnimento (ummm, forse debbo riflettere un po' di piu'). ciao, Fabio
Si esatto, lo schema si presta bene all'effetto domino. Come ha giustamente anticipato la chiusura di R6 a massa serve per spegnere immediatamente il pilota e i finali dell'alimentatore, in modo da sezionare l'uscita dell'alimentatore dai condensatori in ingresso ed evitare che nel transitorio di spegnimento la corrente dai condensatori si possa richiudere in maniera non controllata verso i finali audio. Difatti ho avuto diversi guasti quando ho spento senza azionare il deviatore.
Cavoli che spiegazione impeccabile, e pensare che lo volevo comprare ma aimè costava troppo e la passione era un pò svanita anche se dopo piano piano è ritornata ma sempre a livello hobbistico, se lo avessi realizzato chissà quante fumate di componenti avrei visto anche con il semplice errore del deviatore vai a capirlo...... Grande Pier, questi video mi fanno emozionare per come ci si arriva alle soluzioni, ora attendo il secondo video con i finali. PS se riesci sostiuisci quel brutto circuito dei vu meter, ci sono quelli realizzati con il BA6138 che si adattano bene agli strumentini quadrante giallo e lo puoi collegare in uscita del segnale BF oppure se nella tua scorta ai il TA7318p Toshiba che veniva utilizzato da molti Brand Onkyo, Sony, Luxman ecc... che si poteva collegare direttamente in uscita agli speaker.
Grazie per il commento, questo schema quando uscì fu molto popolare ed ora noi dopo tanti anni ci rimettiamo nella testa del progettista e dei membri della gloriosa rivista
Io mi ricordo, quando chiamavo nuova elettronica per risolvere alcuni problemi inerenti ai loro kit, parlavo sempre con il tecnico Vecchi..... forse tu Pier lo conosci?
Bello ! Sempre interessante , poi quando si parla di alimentatori ed amplificatori vado a nozze ! Considerazione , solo a me a capitano dei transistor che li provi tra b-c , b-e sia in diretta che in inversa e tutto ok , poi riscoppia tutto , ricontrolli e come prima tutto ok ma c'è una conduzione tra c-e che ovviamente si vede bene a transistor smontato .
Grazie, la. cosa migliore da fare sarebbe verificare i transistor con uno strumento come il dca75, che indica diversi parametri o ancora meglio con un tracciacurve, ma spesso per praticità non lo si fa.
@@PierAisa io ho il cinesissimo LCR T4 , che comunque fa il suo lavoro , ma a componente montato vai di test giunzione , ma sul c-e non vedi mai nulla di reale , che ovviamente deve essere aperto in entrambe i versi , ma solo ci sia una capacità in parallelo ...
Caro Pier, questa volta hai lasciato più di qualcbe cadavere per strada... Interessante la spiegazione dello schema di alimentazione e dei suoi limiti. Ottimo video e sintonizzato in atteaa del prox. 👋🏻👋🏻😊
Ciao Pier, sono molto interessato alle tue prove su questo finale classe a, successore del progetto LX252 degli anni 80 che ho realizzato e modificato con successo. Ora sul mio LX252 vorrei riprogettare l'alimentatore prendendo spunto da questo video. Dallo schema mi sembrava meno fragile, ora prima di mettere mano al saldatore attendo le tue prove. Bravo e professionale come sempre, al prossimo video.
Grazie... accipicchia avete i codici LX sempre freschi freschi... complimenti! Confermo ci sono diverse fragilità nello schema. Un punto debole è proprio il transitorio di spegnimento. Se la tensione scende in maniera non controllata alcuni transistor possono patire.
Ciao Pier ma come cavolo fai capire così bene a colpo d’occhio il funzionamento dallo schema elettrico?😂 Ti dico così perché sono uno studente di ingegneria elettronica ed è uno spettacolo vederti all’opera. Spero un giorno di arrivare ad avere le tue competenze
Grazie troppo buono. Come in ogni attività l'allenamento è fondamentale. Nel mio caso dall'adolescenza non ho mai smesso. Recupera gli schemari di Nuova Elettronica e comincia a sfogliarlo come un album di foto. In bocca al lupo!
Ciao Pier grande,bella spiegazione, attendo le migliorie da te previste,io ho utilizzato i 3055, poi ho sostituito i bd se non ricordo male con dei tip 31xx,e ho aumentato come wattaggio resistenze e zener, tutto alimentato con lampada incandescenza per fare assorbire i 3A.ne ho bruciato parecchi anche io di componenti con quel alimentatore, adesso verifico il discorso dell' interruttore che mette a massa il transistor.a questo punto sarebbe interessante come sostituire i bcxxx..... ultima puntualizzazione i condensatori elettrolitici di ingresso i 63volt DC,mi sembrano un po' tirati...io ho optato per dei 100volt della kendeil oppure anche 80 volt della Elna.
Sarebbe curioso analizzare la "pulizia" della tensione quando a vuoto o con poco carico sotto oscilloscopio. Anche se gli stadi di amplificazione audio sono in classe AB e magari non sono così sensibili ad eventuali rumori.
Ciao Pier! E si, credo che i componenti siano stati scelti per costare poco.... Ottimo spunto per approfondire la teoria degli alimemtatori lineari. Grazie e, alla prossima!
@@PierAisa ok grazie mille ma questo in generale vale per qualsiasi transistore, esempio un mosfet con dorso metallico ha il drain collegato al dorso? quindi se collego il dissipatore la tensione di drain è sul dissipatore?
Quanto hai ragione. Lo scorso anno avevo una prof veramente super in gamba che trasmetteva la sua passione per l’elettronica a noi studenti ed era fantastico ascoltarla. Purtroppo è andata in pensione… menomale che il nostro pier è rimasto e le sue fantastiche riparazioni non mancano mai. Grazie pier
Ottimo, Pier, quindi se allo stacco del carico la tensione si è impennata tanto da superare i limiti di vce dei transistor, significa che l'anello di retroazione è stato lento nella risposta, altrimenti avrebbe regolato l'uscita. Questo problema potrebbe danneggiare anche il finale di bf? 👋👋
Pier il pollice in sù l'ho messo, come sempre, potrebbe essere interessante vedere se l'anello di regolazione tende ad oscillare. Magari si potrebbe migliorare la stabilità ed evitare la rottura...... Forse! ( Sempre interessante ed istruttivo)
È un progetto partito da oltre un anno e siamo alla fase di sviluppo circuiti stampati stiamo anche ragionando sull'utilizzo di transistor particolari come ad esempio i mosfet SiC. Se sei iscritto al canale vedrai uscire il video direi entro la fine dell'anno
Riparo amplificatori da un bel pò ma non ho mai capito esattamente a cosa servano i condensatori in parallelo ai 4 diodi del ponte raddrizzatore... Filtrano piccole componenti di alternata? Non rischiano di portare un piccolo rumore di alternata che poi si propaga sui diffusori?
Si diceva che i diodi si dimenticano di aprirsi quando si cambia il verso per qualche ns (variabile in funzione del tipo) e quindi il condensatore assorbe questo impulso che potrebbe generare rumore, vanno installati il più vicino possibile al diodo.. lo spiegava n.e. sicuramente sull'alimentatore per il circuito Riaa.
Esatto i diodi di raddrizzamento quando sono polarizzati in diretta conducono corrente, ma quando la tensione cambia polarità vanno in zona di interdizione. Questo passaggio da zona attiva a zona di interdizione coinvolge la capacità parassita abbinata alla giunzione PN del diodo, che si deve scaricare ed in fase di passaggio in interdizione si sviluppa un rapidissimo spike in corrente, che risulta quindi pieno di armoniche e dunque rumoroso da un punto di vista elettromagnetico. Il condensatore in parallelo agisce da filtro con la sua bassa impedenza a quelle elevate frequenze. Il valore del condensatore deve essere selezionato abbastanza grande per filtrare le alte frequenze , ma non troppo per non consentire il passaggio di troppa corrente a 50Hz. Valori tipici sono da 1 a 100 nF.
🤗Ciao Pier, complimenti come sempre 🤗 mi viene in mente al proposito che se tu riparassi circuiti con raddrizzatori al selenio non saresti così " ridente "nel vedere il" fumino "elevarsi dai componenti 🤣🤣🤣🤣
Bellissimo video. In effetti componenti un pò all'osso, ed è strano che non si siano fatte le correzioni (abbastanza puntuali nelle errata-corrige) dei grossolani errori di grafica. Attenzione a non "sensibilizzare" qualcuno, usando dei barbagianni al posto dei "gufi", che comunque vanno benone.
Un tempo mi piacevano di più gli alimentatori tutti a transistor discreti, ma dopo un paio di distruzioni a catena come quella da te evidenziata ho deciso di semplificarmi la vita: un bell' integrato e via 😉
Grazie per il commento... lo vedremo in parte due... prevedo una regolazione di BIAS abbastanza critica, considerato che siamo in classe A ed ho visto in ntc sul dissipatore....
Salve Pier, proposta indecente: ho tutto il materiale per il famoso finale lx 1240 di ne. Ti andrebbe di realizzarlo, sarebbe interessante visto che ci sono un sacco di commenti sul circuito che vanno dall' entusiasta al disastroso. Ovviamente sosterrei i costi necessari a tale scopo. Grazie per quello che fai. Ps rivoglio la vecchia sigla finale nostalgic disco.😊
Bellissima proposta e per gli amanti del genere una occasione unica per rivivere i fasti della gloriosa rivista. Teniamoci in contatto magari fra qualche settimana quando esco da questa buca in cui mi trovo adesso con molti progetti in parallelo. Puoi scrivermi a pieraisaforum@gmail.com
il diodo di ricircolo è indispensabile, se il carico a valle è di natura induttiva e siamo in regime di commutazione. In questa caso abbiamo un funzionamento in zona lineare e viene alimentato uno stadio finale a IGBT che lavora in classe A
Come hai giustamente osservato, la cosa che conta nella dissipazione termica è proprio la superficie laterale. Nello stesso tempo è anche importante che i due bjt abbiano il più possibile la stessa temperatura, visto che hanno coefficiente di temperatura positiva e si potrebbe rischiare la fuga termica, miticata dalle due resistenze in serie agli emettitori.
Meglio farsi un'assicurazione prima di mettere le mani su un progetto di nuova elettronica😊... Ma forse proprio il bello era il fatto che lo dovevi migliorare
Ciao Pier ma come cavolo fai capire così bene a colpo d’occhio il funzionamento dallo schema elettrico?😂 Ti dico così perché sono uno studente di ingegneria elettronica ed è uno spettacolo vederti all’opera. Spero un giorno di arrivare ad avere le tue competenze
Grazie gentilissimo, serve tanto allenamento, ho iniziato quando ero adolescente. Consiglio la lettura degli schemari di Nuova Elettronica, sfogliarlo come un album fotografico e indovinare la funzione
⚠️ Errata Corrige, la rivista 195 è del 1998
Ciao Pier, sempre molto interessante. Però secondo me il ruolo di DZ1 non è solo quello di sottrarre tensione alla VCE di TR5, ma è proprio quello di fornire il riferimento al circuito: in questo modo sulla base di TR5 la retroazione vorrà ristabilire proprio circa 15.6V (la variabilità della Vbe di TR5 in proporzione ai 15V diventa quindi poco importante). Poi, come giustamente osservi, è bene che DZ1 e TR5 siano di potenza adeguata per resistere alle situazioni anomale e transitorie. Chissà, si potrebbe inserire un transient suppressor da 16-17V tra la base di TR5 e massa.
Noto anche un'altra cosa che faceva Nuova Elettronica, forse segno dei tempi andati, vale a dire l'utilizzo di un deviatore a levetta (metallico!) contemporaneamente sulla 230VAC e sul secondario del trasformatore: non il massimo per la sicurezza elettrica!
Ciao!
Corretto, inoltre abbiamo un altro effetto sulla regolazione con lo zener... ha un coefficiente di temperatura negativo e compensa il bjt che invece ha un coefficiente positivo
Ottime considerazioni ! Al deviatore non avevo dato peso , inizialmente per lo zener il dubbio mi era venuto ma poi mi sono resettato .
Grande Pier, come sempre un gran maestro. Davvero interessante e chiara la spiegazione. Individuare la causa del problema spesso porta ai miglioramenti.
Non c'è dubbio, ci insegni davvero tanto. Grazie per la passione che ci metti e che ci trasmetti!
Grazie gentilissimo, questo schema ci ha dato molti spunti di approfondimento. Ci rivediamo nelle prossime puntate!
@@PierAisa non vedo l'ora!
Ciao Pier, Ci fossero stati all'epoca questi tuoi video di spiegazione, sarebbe stato utili per tutti ! spero che i nuovi giovani studenti di elettronica seguano i tuoi video per compendio all'attività didattica!
Grazie gentilissimo, buona h in effetti è uno dei miei obiettivi principali.. cercare di coinvolgere soprattutto i più giovani, visto che molte materie preziose oggi sono trattate in maniera molto marginale. Ciao e alla prossima!
21:39 ⚡⚡⚡⚡⚡⚡⚡⚡WARNING: quello schema contiene qualcosa che oggi è contro normativa (non so quando uscì sulla rivista). Sullo stesso interruttore del 230 c'è una BT ... Uhm ... ma anche no. Meglio fare un'imrpovement e separareil tutto con un relay. Il 230 e la bassa tensione (BT) debbono stare belle lontane.
I requisiti di isolamento da applicare alle diverse zone galvaniche devono tenere conto di molti fattori. La 230V in particolare.
@@PierAisa Infatti ...per questo credo sia meglio fare una piccola modifica usando un relay per quella parte di S1. Magari connettendolo alla 12V in N.C.. Così quando si spegne connette la resistenza a massa ed è completamente disaccoppiato meccanicamente dalla 230. Non solo, la seconda sezione di S1 può essere usata per interrompere anche l'altro lato del 230, dato che in italia prese e spine non sono polarizzate ... uno è convinto d'aver spento ed invece si ritrova la fase circolante ...
Esatto la doppia interruttoruzione sulla 230V, "fermerebbe" la fase sul deviatore indipendentemente dal verso di inserimento della spina, in pratica il primario del trasformatore risulterebbe completamente separato dalla 230 in posizione di Off. Il razionale è quello di minimizzare le zone di presenza fase all'interno dell'ampli.
Ottimo Pier, come sempre una lezione di riparazioni superlativa, in effetti gli IGBT sono potenti sopportano tensioni e correnti molto elevate ed hanno la base in alta impedenza stile mosfet ,a volte possono esplodere ahahahahahahaha,
come del resto anche altri componenti elettronici
😀
Grazie nella prossima puntata analizzeremo proprio le particolarità di questi semiconduttori "ibridi" (metà mosfet metà bjt) in un'applicazione audio, dove vengono utilizzati in classe A.
Che dire?
E' un grande piacere vedere e apprendere le tue spiegazioni nonché le soluzioni ai problemi.
Non vedo l'ora di vedere il video finale con collaudo dell' amplificatore.
Grazie mille per il commento... ero partito pensando di fare un unico episodio, ma considerato lo stato e gli approfondimenti possibili saranno più episodi. Ciao e alla prossima.
Ciao Pier, in merito al doppio deviatore, lo schema elettrico riporta il contatto mobile S1B a destra, mentre quello sul circuito del primario del trasformatore S1b è a sx, questo indica che alla chiusura del primo si apre il secondo. l'errore resta nel disegno dell'immagine di montaggio sull'interruttore.
Si esattamente è proprio come dici, nella mia versione l interruttore l ho tenuto come da schema, mentre per quanto riguarda la parte del transistor il contatto lo piloto con un relè
Grazie per la precisazione. Molto interessante la parte di convenzione grafica usata per la rappresentazione dei deviatori. Come si fa negli schemi a relè piuttosto che destra / sinistra preferisco vedere le posizioni di normalmente chiuso / aperto. In Nuova Elettronica poi mi ha sempre colpito il simbolo del diodo con il più sopra la barretta del catodo.
In quegli anni si disegnavano i contatti in quella maniera, al giorno d'oggi si disegnerebbero come dici tu.
In altre parole se leggevi lo schema negli anni 90 lo avresti interpretato a contatti invertiti...
Ho riguardato la rivista, e, nella descrizione dell'alimentatore, era scritto che, alla chiusura dell'interruttore sul primario, corrispondeva l'apertura di quello sulla R6.
@eugeniopettenon8581 grazie per la conferma, nel frattempo abbiamo controllato e nella raccolta audio dove è presente anche questo amplificatore il disegno di cablaggio era stato corretto
Complimenti per come hai sviluppato l'analisi del circuito, comprovata anche con test effettivi. Un bel modo di fare e imparare l'elettronica.
Grazie per il commento. A volte per capire bene un circuito e i suoi punti deboli, bisogna lasciare per strada qualche componente guasto. Questo deve essere stimolo per migliorare il circuito.
Ciao Pier Fossero stati spiegati così( a video) i circuiti proposti da Nova Elettronica, sarebbe stato più facile comprenderli per molti! R 5 abbronzatata? Io direi incenerita!
Quando non abbiamo il led la povera R5 è attraversata da una corrente pari a 60V/220ohm = 270mA la potenza dissipata vale 60V^2/220 = 16W 🤣🤣
Mitico questo Amply, lo avevo assemblato per un amico ai tempi che furono, bei ricordi e soddisfazioni. Ottima lezione sul suo alimentatore. aspetto le altre puntate, grande Pier 🙂
Grazie mille, ci vediamo per la puntata sui finali in classe A e loro taratura
Caro Pier, hai fatto una analisi impeccabile, spiegando alla perfezione come funziona questo alimentatore. E' un vero piacere seguirti ! Aspetto con ansia la seconda parte. Complimenti come sempre, 73s Pasquale IW0HEX
Grazie Pasquale è stato un vero piacere oltre che divertimento poter trattare un classico lineare tanto amato anche in ambito radio per la sua silenziosi. Questo schema ha dei punti deboli che comunque ci hanno permesso di approfondire l'argomento. Ciao e alla prossima!
Ottima riparazione dell' amplificatore IGBT, della gloriosa rivista di Nuova Elettronica, davvero interessante non vedo l'ora di vedere il proseguimento di questo video, come sempre grande Pier Aisa 👏👏 e buon weekend
Grazie Riccardo come sempre puntualissimo. Questo schema ci può ispirare per tanti progetti. In laboratorio una bella alimentazione lineare e pulita da sempre comodo... penso ai radioamatori e anche agli amanti dell'audio.
@@PierAisa e già e veramente istruttivo come schema
Video lungo ma paragonato alla grande spiegazione tecnica, ci sta tutto. Complimenti 👏
Grazie... è pensa che avrei voluto concludere tutto in un episodio... ma siamo solo dall'alimentatore.. ci vediamo alla prossima puntata
Mi ricordo l'articolo dell'amplificatore a IGBT: dovrei averne la rivista in cartaceo. Lo ritengo un tentativo apprezzabile solo per la sperimentazione.
La regola dell'elettricista comunque sarebbe usare tensioni massime dei componenti almeno doppie a quelle nominali per i picchi induttivi.
Schema che ci dà molti sputi di riflessione... eh già i margini di progetto in elettronica sono fondamentali
Spiegazione chiara e lineare. Grazie
Fantastica la scelta del l'aggettivo "lineare", un colpo di classe.
Ciao Pier, infatti come hai spiegato eliminato lo zener era lui il problema che causava il disastro, quindi questo progetto in se era già partito male, ora che hai risolto, attendiamo il proseguimento. Buon weekend.
Grazie Michele, ci sono diversi punti deboli, che possono essere irrobustiti... durante i miei test ho fritto diversi componenti... ciao e alla prossima!
Carissimo PierAsia vorrei sapere che tipo di transistor dovremmo montare al posto di Tr5? Ovviamente escludendo il diodo Zener da 15V. Faccio questa domanda perché anch'io posseggo la vecchia rivista Nuo.Elet. n.195, di cui è presente sia li schema dell'alimentatore e l'amplificatore finale. Grazie mille, è un piacere ascoltare i suoi video!❤❤
Grazie per il commento. Un 2n5551 potrebbe andare bene con 160V. Già testato da Maurizio, un altro possessore di questo ampli.
@@PierAisa Grazie mille per il suggerimento, adesso è chiaro. Siete una persona in gamba nel vostro lavoro, anche un ottimo ingegnere elettronico.
Eccellente (come sempre) analisi ed attività di riparazione.
Due considerazioni:
1) la configurazione circuitale è molto carina ( a NE conoscevano sicuramente l'elettronica...), ma è anche molto (mi si passi il termine) "interallacciata" : il guasto di un componente causa (come hai evidenziato) il collasso catastrofico del sistema (diciamo che non è "singol point safe", dove il singolo guasto dovrebbe si provocare il blocco di tutto il sistema, ma non la distruzione a valanga del resto) ,
2) a cosa può servire S1B che si apre quando si da tensione al tutto? L'unica cosa che mi viene in mente è una sorta di spegnimento controllato della tensione in uscita chiudendo a massa R6 allo spegnimento (ummm, forse debbo riflettere un po' di piu').
ciao,
Fabio
Si esatto, lo schema si presta bene all'effetto domino. Come ha giustamente anticipato la chiusura di R6 a massa serve per spegnere immediatamente il pilota e i finali dell'alimentatore, in modo da sezionare l'uscita dell'alimentatore dai condensatori in ingresso ed evitare che nel transitorio di spegnimento la corrente dai condensatori si possa richiudere in maniera non controllata verso i finali audio. Difatti ho avuto diversi guasti quando ho spento senza azionare il deviatore.
Grazie Pier, ottima spiegazione del circuito e ottime considerazioni di modifica, ma poi lo zener lo hai tolto ?
No in questo episodio è presente. Possiamo valutare nelle prossime puntate delle modifiche
Cavoli che spiegazione impeccabile, e pensare che lo volevo comprare ma aimè costava troppo e la passione era un pò svanita anche se dopo piano piano è ritornata ma sempre a livello hobbistico, se lo avessi realizzato chissà quante fumate di componenti avrei visto anche con il semplice errore del deviatore vai a capirlo...... Grande Pier, questi video mi fanno emozionare per come ci si arriva alle soluzioni, ora attendo il secondo video con i finali. PS se riesci sostiuisci quel brutto circuito dei vu meter, ci sono quelli realizzati con il BA6138 che si adattano bene agli strumentini quadrante giallo e lo puoi collegare in uscita del segnale BF oppure se nella tua scorta ai il TA7318p Toshiba che veniva utilizzato da molti Brand Onkyo, Sony, Luxman ecc... che si poteva collegare direttamente in uscita agli speaker.
Grazie per il commento, questo schema quando uscì fu molto popolare ed ora noi dopo tanti anni ci rimettiamo nella testa del progettista e dei membri della gloriosa rivista
Io mi ricordo, quando chiamavo nuova elettronica per risolvere alcuni problemi inerenti ai loro kit, parlavo sempre con il tecnico Vecchi..... forse tu Pier lo conosci?
Si ci frequentiamo ancora lo trovi come tiziao sul mio forum www.pieraisa.it/forum
Bello ! Sempre interessante , poi quando si parla di alimentatori ed amplificatori vado a nozze ! Considerazione , solo a me a capitano dei transistor che li provi tra b-c , b-e sia in diretta che in inversa e tutto ok , poi riscoppia tutto , ricontrolli e come prima tutto ok ma c'è una conduzione tra c-e che ovviamente si vede bene a transistor smontato .
Grazie, la. cosa migliore da fare sarebbe verificare i transistor con uno strumento come il dca75, che indica diversi parametri o ancora meglio con un tracciacurve, ma spesso per praticità non lo si fa.
@@PierAisa io ho il cinesissimo LCR T4 , che comunque fa il suo lavoro , ma a componente montato vai di test giunzione , ma sul c-e non vedi mai nulla di reale , che ovviamente deve essere aperto in entrambe i versi , ma solo ci sia una capacità in parallelo ...
Caro Pier, questa volta hai lasciato più di qualcbe cadavere per strada... Interessante la spiegazione dello schema di alimentazione e dei suoi limiti. Ottimo video e sintonizzato in atteaa del prox. 👋🏻👋🏻😊
Eh già... il bilancio delle vittime è pesante 🤭 su questa tipologia di schemi abbiamo spesso degli effetti domino.
Ciao Pier, sono molto interessato alle tue prove su questo finale classe a, successore del progetto LX252 degli anni 80 che ho realizzato e modificato con successo. Ora sul mio LX252 vorrei riprogettare l'alimentatore prendendo spunto da questo video. Dallo schema mi sembrava meno fragile, ora prima di mettere mano al saldatore attendo le tue prove. Bravo e professionale come sempre, al prossimo video.
Grazie... accipicchia avete i codici LX sempre freschi freschi... complimenti! Confermo ci sono diverse fragilità nello schema. Un punto debole è proprio il transitorio di spegnimento. Se la tensione scende in maniera non controllata alcuni transistor possono patire.
Ciao Pier ma come cavolo fai capire così bene a colpo d’occhio il funzionamento dallo schema elettrico?😂 Ti dico così perché sono uno studente di ingegneria elettronica ed è uno spettacolo vederti all’opera. Spero un giorno di arrivare ad avere le tue competenze
Grazie troppo buono. Come in ogni attività l'allenamento è fondamentale. Nel mio caso dall'adolescenza non ho mai smesso. Recupera gli schemari di Nuova Elettronica e comincia a sfogliarlo come un album di foto. In bocca al lupo!
Ciao Pier grande,bella spiegazione, attendo le migliorie da te previste,io ho utilizzato i 3055, poi ho sostituito i bd se non ricordo male con dei tip 31xx,e ho aumentato come wattaggio resistenze e zener, tutto alimentato con lampada incandescenza per fare assorbire i 3A.ne ho bruciato parecchi anche io di componenti con quel alimentatore, adesso verifico il discorso dell' interruttore che mette a massa il transistor.a questo punto sarebbe interessante come sostituire i bcxxx..... ultima puntualizzazione i condensatori elettrolitici di ingresso i 63volt DC,mi sembrano un po' tirati...io ho optato per dei 100volt della kendeil oppure anche 80 volt della Elna.
Grazie Maurizio... eh già con questo schema il rischio di friggere componenti è alto... ci vediamo nelle prossime puntate
Ottimo video come al solito! Veramente tanto impegno e dedizione per sistemare l'alimentatore 😁
Grazie lo aprrezzo molto, specialmente detto da te, che so che mi puoi capire molto bene... sul tempo necessario per produrre un video di questo tipo
Sarebbe curioso analizzare la "pulizia" della tensione quando a vuoto o con poco carico sotto oscilloscopio.
Anche se gli stadi di amplificazione audio sono in classe AB e magari non sono così sensibili ad eventuali rumori.
Ce lo teniamo come approfondimento quando assembliamo tutto l'ampli ma trattandosi di un lineare direi che possiamo stare tranquilli
Bello bello bellooooooo!!! Quanti ricordi 💙
Ciao Pier! E si, credo che i componenti siano stati scelti per costare poco.... Ottimo spunto per approfondire la teoria degli alimemtatori lineari. Grazie e, alla prossima!
Grazie, abbiamo ampi margini di miglioramento su questo schema, buon week end.
Grazie, anche a te!
come posso contatarti..
pieraisaforum@gmail.com
Spettacolare Pier! Correggerai lo schema ottimizzandolo?
Ceclo teniamo come upgrade, magari possiamo aumentare la potenza... questo alimentatore lo vedo tirato per i capelli
Molto bravo 👏 👏 spiegato davvero bene 👍 grazie 😊
Grazie se ti può fare comodo ecco la mia videolist www.pieraisa.it/videolist
Ciao Pier, ma i dissipatori rispetto a terra hanno una tensione? a cosa è dovuto?
Sono in contatto elettrico con i bjt TIP33, che hanno il dorso metallico e quindi il potenziale del collettore lo ritrovi sui dissipatori
@@PierAisa ok grazie mille ma questo in generale vale per qualsiasi transistore, esempio un mosfet con dorso metallico ha il drain collegato al dorso? quindi se collego il dissipatore la tensione di drain è sul dissipatore?
@@StormShadow20633 dipende dal pinout del transistor in questione, spesso il dorso o aletta metallici sono in corto con il pin centrale.
@@kentahirono da dove si capisce?
ma i condensatori saldati a 360 gradi sul ponte raddrizzatore serve per ?
Servono per limitare il rumore generato dai diodi quando entrano in zona di interdizione. Se guardi nei commenti trovi la spiegazione completa
Avessi avuto un insegnante di elettronica così all'ITIS...👏👏👏
Quanto hai ragione. Lo scorso anno avevo una prof veramente super in gamba che trasmetteva la sua passione per l’elettronica a noi studenti ed era fantastico ascoltarla. Purtroppo è andata in pensione… menomale che il nostro pier è rimasto e le sue fantastiche riparazioni non mancano mai. Grazie pier
CIAO PIER ,COME SEMPRE I TUOI VIDEO SPIEGANO MOLTO BENE E TROVI SEMPRE LA SOLUZIONE GRANDE
Grazie per il commento ci vediamo alla prossima!
Ottimo, Pier, quindi se allo stacco del carico la tensione si è impennata tanto da superare i limiti di vce dei transistor, significa che l'anello di retroazione è stato lento nella risposta, altrimenti avrebbe regolato l'uscita. Questo problema potrebbe danneggiare anche il finale di bf? 👋👋
esattamente, sarebbe interessante fare uno studio dell'anello di retroazione in termini di reattività e stabilità
@@PierAisa Sarebbe altamente didattico!👍👍👍👋👋👋
Pier il pollice in sù l'ho messo, come sempre, potrebbe essere interessante vedere se l'anello di regolazione tende ad oscillare. Magari si potrebbe migliorare la stabilità ed evitare la rottura...... Forse! ( Sempre interessante ed istruttivo)
Grazie, proprio così, anche io credo che abbiamo poco margine sulla stabilità
Ciao Pier, complimenti sempre super professionale. Volevo chiedere se era possibile replicare i circuiti di questo ampli, alimentatore compreso.Grazie
È un progetto partito da oltre un anno e siamo alla fase di sviluppo circuiti stampati stiamo anche ragionando sull'utilizzo di transistor particolari come ad esempio i mosfet SiC. Se sei iscritto al canale vedrai uscire il video direi entro la fine dell'anno
Riparo amplificatori da un bel pò ma non ho mai capito esattamente a cosa servano i condensatori in parallelo ai 4 diodi del ponte raddrizzatore... Filtrano piccole componenti di alternata? Non rischiano di portare un piccolo rumore di alternata che poi si propaga sui diffusori?
Io conoscevo la risposta, ma ora non la ricordo più. Quindi il chiarimento interesserebbe anche me.
Si diceva che i diodi si dimenticano di aprirsi quando si cambia il verso per qualche ns (variabile in funzione del tipo) e quindi il condensatore assorbe questo impulso che potrebbe generare rumore, vanno installati il più vicino possibile al diodo.. lo spiegava n.e. sicuramente sull'alimentatore per il circuito Riaa.
Esatto i diodi di raddrizzamento quando sono polarizzati in diretta conducono corrente, ma quando la tensione cambia polarità vanno in zona di interdizione. Questo passaggio da zona attiva a zona di interdizione coinvolge la capacità parassita abbinata alla giunzione PN del diodo, che si deve scaricare ed in fase di passaggio in interdizione si sviluppa un rapidissimo spike in corrente, che risulta quindi pieno di armoniche e dunque rumoroso da un punto di vista elettromagnetico. Il condensatore in parallelo agisce da filtro con la sua bassa impedenza a quelle elevate frequenze. Il valore del condensatore deve essere selezionato abbastanza grande per filtrare le alte frequenze , ma non troppo per non consentire il passaggio di troppa corrente a 50Hz. Valori tipici sono da 1 a 100 nF.
@@PierAisa consigliavano sempre i ceramici a disco, io utilizzo anche i milar o simili
Giusto, per filtrare quelle frequenze sono quelli giusti
🤗Ciao Pier, complimenti come sempre 🤗 mi viene in mente al proposito che se tu riparassi circuiti con raddrizzatori al selenio non saresti così " ridente "nel vedere il" fumino "elevarsi dai componenti 🤣🤣🤣🤣
elettronica bbq 🤭
Mi dicono che il selenio ha un odorino un po’ sgradevole tipo ca… 😂
Il video tanto atteso... lo guardo dopo con calma... grande pier
mettiti comodo.. 36min..
Bellissimo video Bellissime spiegazioni, io ho solo trovato le schede di amplificazione, l'alimentatore no😢
@@armandobuc4305 Grazie, si potrebbe riprodurre lo schema anche su millefori... un po' impegnativo
@@PierAisanon gli potrei dare 45 volt con un altro alimentatore?
Si certamente, servono almeno 3A possibilmente "puliti"
Bellissimo video. In effetti componenti un pò all'osso, ed è strano che non si siano fatte le correzioni (abbastanza puntuali nelle errata-corrige) dei grossolani errori di grafica. Attenzione a non "sensibilizzare" qualcuno, usando dei barbagianni al posto dei "gufi", che comunque vanno benone.
le mitiche errata corrige di NE... speriamo che con tutti questi volatili sul banco nessuno chiami la LIPU
@@PierAisa 😂😂👍👍
11:00 gufone in giallo Fluke 89IV.
.....dubito che il progetto sia uscito nel 1988 come hai detto all'inizio del video.
Dovrebbe essere del 1998. Ciao,buon lavoro.
Grazie per la segnalazione. È 1998, lo metto nei commenti in evidenza. Sempre attenti... ottimo!
@@PierAisa .....eehhh,io sono quello che lavorava a nuova elettronica,dal 1986 al 1998....ecco perché!!!!!
Ci siamo mancati per poco!!! Io sono arrivato più tardi. Frequento ancora oggi Tiziano e Rosario. Se ti va puoi scrivermi a pieraisaforum@gmail.com
Un tempo mi piacevano di più gli alimentatori tutti a transistor discreti, ma dopo un paio di distruzioni a catena come quella da te evidenziata ho deciso di semplificarmi la vita: un bell' integrato e via 😉
uno dei "problemi" su questi schemi come hai giustamente osservato, sono proprio i guasti a effetto domino...
Certo che quell' alimentatore è un po' una bomba a orologeria, anche l'uso degli igbt in bf non mi sembra una scelta azzeccata.
Grazie per il commento... lo vedremo in parte due... prevedo una regolazione di BIAS abbastanza critica, considerato che siamo in classe A ed ho visto in ntc sul dissipatore....
Salve Pier, proposta indecente: ho tutto il materiale per il famoso finale lx 1240 di ne. Ti andrebbe di realizzarlo, sarebbe interessante visto che ci sono un sacco di commenti sul circuito che vanno dall' entusiasta al disastroso. Ovviamente sosterrei i costi necessari a tale scopo. Grazie per quello che fai. Ps rivoglio la vecchia sigla finale nostalgic disco.😊
Bellissima proposta e per gli amanti del genere una occasione unica per rivivere i fasti della gloriosa rivista. Teniamoci in contatto magari fra qualche settimana quando esco da questa buca in cui mi trovo adesso con molti progetti in parallelo. Puoi scrivermi a pieraisaforum@gmail.com
caspita quanto 6 bravo veramente notevole
Grazie se ti può far comodo questa è la mia videolist www.pieraisa.it/videolist
Ma non ci cuole il diodo di ricircolo tra CE dei TIP ?
il diodo di ricircolo è indispensabile, se il carico a valle è di natura induttiva e siamo in regime di commutazione. In questa caso abbiamo un funzionamento in zona lineare e viene alimentato uno stadio finale a IGBT che lavora in classe A
Costruito e usato col mio vecchio gruppo anni fa! La deriva termica era un gran problema! Quanti fusibili andati!
Grazie per il commento... hai anticipato un problema che avevo visto sulla carta... con quel circuito di regolazione BIAS affidata a un NTC
sono curioso di vederne la soluzione! io non ero all'altezza di fare modifiche e alla fine ho rivenduto la scheda
@@PierAisa
9:27 gufo in giallo Fluke 179.
Ciao Pier, sempre belli i video di riparazioni.
#Pieraisa Grazie!!
Video fantastico !!
metterei una rondella di qualche millimetro di spessore o dei distanziali tra i due dissipatori per aumentare la superficie di scambio con l'aria
Come hai giustamente osservato, la cosa che conta nella dissipazione termica è proprio la superficie laterale. Nello stesso tempo è anche importante che i due bjt abbiano il più possibile la stessa temperatura, visto che hanno coefficiente di temperatura positiva e si potrebbe rischiare la fuga termica, miticata dalle due resistenze in serie agli emettitori.
Eccomi...eccomi...in visione.
Grazie Pier
👍...al prossimo video😉
Meglio farsi un'assicurazione prima di mettere le mani su un progetto di nuova elettronica😊... Ma forse proprio il bello era il fatto che lo dovevi migliorare
... ci sono ampi margini di miglioramento....
l' ho sempre sognato ...ma quando si poteva acquistare da N. E. non avevo le possibilità...
e dopo tanti anni i sogni potrebbero diventare realtà ... o almeno... ci possiamo ragionare sopra
è vero ....@@PierAisa
molto interessante ma si potrebbe fare un circuito meno complesso di pilotaggio
Grazie, si potrebbe usare un operazionale per eseguire il controllo lineare.
Effettivamente il progetto del circuito di alimentazione è piuttosto critico..
Grazie Pier!!!!!!!!!!!!!!!!!! Rick, IW2OGQ
L'alimentatore in grado di DELIVERARE 45 Volt... Temo che Dante Alighieri si sia rivoltato nella tomba... 😂😂😂
Ehm ehm... me ne sono accorto troppo tardi ... stavo leggendo un Datasheet in inglese e purtroppo mi è rimasta una modalità ibrida 🤭
bellisimo
Pirotecnico. Trovo sempre molto interessante lo studio degli schemi
Un po' di elettronica affumicata 🤭 grazie e alla prossima
Resistenze di emettitore...retroazione locale, negativa.
Ciao Pier ma come cavolo fai capire così bene a colpo d’occhio il funzionamento dallo schema elettrico?😂 Ti dico così perché sono uno studente di ingegneria elettronica ed è uno spettacolo vederti all’opera. Spero un giorno di arrivare ad avere le tue competenze
Grazie gentilissimo, serve tanto allenamento, ho iniziato quando ero adolescente. Consiglio la lettura degli schemari di Nuova Elettronica, sfogliarlo come un album fotografico e indovinare la funzione