Il Ciclocross è molto più sicuro rispetto alla strada. Forse per questo attrae i giovani, visto che in Italia i genitori hanno paura a far allenare i figli in strada, in Belgio è più facile con le ciclabili. Bellissime interviste, complimenti 👍
Ho conosciuto così il mio amico belga! A Greve in chianti in pieno inverno era l’unico a pantaloni corti! 😹 😜 da allora continuiamo a frequentarci non solo in bici!
Caro Alan complimenti per il video. I due ragazzi ci hanno spiegato che le corse ciclistiche sono una parte essenziale delle feste locali . Un tempo era così anche da noi anche se le feste non erano così partecipate. Quando ero bambino a .Bagnacavallo si facevano due piccole feste: una a giugno per S.Antonio di Padova all’inizio della strada per Villa Prati ed un’altra in settembre per la Nascita della Vergine poco prima delle sbarre sul Naviglio dove c’ è una cappellina. Trattandosi di feste piuttosto piccole si facevano la domenica. La mattina c’era la messa nelle cappelline.Gli abitanti della zona avevano invitato qualche amico o parente a pranzo. Era una delle 3 o 4 volte all’anno in cui si mangiavano i cappelletti. Al pomeriggio c’era la corsa ciclistica degli esordienti e poi , per finire la salita sul palo della cuccagna. Io non correvo ancora, ma mi sembra di ricordare che nel 1966 o 67 alla corsa di S.Antonio tuo padre forasse e si producesse in un inseguimento entusiasmante.Tieni conto che allora si camibiava il tubolare. A traversara tutti gli anni c’era una corsa in estate è chissà quante feste erano organizzate. Il ciclismo era l sort più popolare. Mi ricordo di avere visto la prima pagina di una Gazzetta deli anni 50. Titolo a 5 colonne su Magni vincitore del giro e sotto titolo a 3 colonne sul Milan vincitore dello scudetto. Non si discute: abbiamo cambiato religone!
Complimenti per il video che spiega molto bene come accrescere la sicurezza sulle strade x i ciclisti: serve la cultura che la si insegna già ai bambini e poi non devono mancare le infrastrutture. Grazie Alan per le interviste e i contenuti.
Giustissimo insegnare ai bambini, ma non guardiamo solo agli altri paesi, la cultura va alimentata anche in casa, non solo a scuola! Un bambino che frequenta la migliore scuola al mondo resterà sempre indietro se a casa vive in un ambiente diseducativo!
Storicamente anche in Italia il ciclismo era uno sport molto popolare che godeva di grande considerazione... poi il calcio ha preso il sopravvento e direi che se ne vedono anche i risultati (negativi) 😢.
@carlogualdoni3588 no vabbè, ma al di là della questione di coltivare talenti dalle giovanili...il calcio attuale è tutto fuorché un mondo di sportivi da cui prende esempi (salvo qualche raro caso)
Ciao Alan, vivo in Belgio da 13 anni qui ho costruito la mia famiglia ed i miei figli sono nati qui. Vado in bici da quando ho 18 anni e a quel tempo ero ancora in Italia. La differenza tra il ciclismo in Italia e qui in Belgio è nella cultura del ciclismo che prob possiamo considerare come il calcio da noi. Il meteo belga sarebbe contrario al ciclismo su strada ma la voglia di andare in bici va oltre. Io continuo ad uscire con il mio gruppo (Acido Lattico Team) ma ammetto che in questi mesi si fanno tanti rulli. Se passi per BXL fai un fischio che usciamo insieme 😊
Ciao a tutti! innanzitutto devo specificare che mi avvalgo di un traduttore per poter trasmettere al meglio le mie parole, sono di origine italiana e nato in Belgio e ovviamente appassionato di ciclismo. Sono abbastanza d'accordo con alcuni commenti ma c'è una cosa che non puoi sapere senza vivere in Belgio e cioè che qui la rivalità tra i fiamminghi è terribile fin dalla prima giovinezza poi loro sono condizionati a mantenere questa rivalità e questo vale sia nel ciclocross che nel sulla strada. Questa rivalità è mantenuta dai genitori dei giovani ciclisti ed è ciò che li incoraggia a brillare. In Italia credo che una certa “grinta” sia scomparsa negli ultimi anni ma gli italiani, fatalismo a parte, sono ancora considerati un popolo di grandi ciclisti. qui nessuno ha dimenticato le gesta di Gimondi, Moser, Bugno, Bartoli, Bettini e anche in un altro albo di Nibali e sono certo che ce ne sono ancora molti nella vostra giovinezza che aspettano solo di schiudersi e risplendere nelle classiche o nei grandi tour! Incoraggiateli, non svalutateli rispetto ad altre nazioni, il prossimo Pogacar o Van der Poel sarà forse italiano chissà? Lo auguro con tutto il cuore. Buon Capodanno a tutti!
Giorni fa è scomparso Rik Van Looy, grande ciclista anni '50 e '60, che a proposito di rivalità fu vittima del "tradimento di Ronse" al campionato mondiale su strada del 1963 da parte di Benoni Beheyt, che in seguito a questo episodio subì il boicottaggio da parte di Van Looy che essendo più influente fece in modo di escluderlo da corse o criterium (con relativi mancati ingaggi in danaro)
Qui da noi sarebbe già un buon punto partenza supportare l educazione fisica nelle scuole a 360 gradi. Per esempio, visto che dall’ America esportiamo la qualunque, incentivare le scuole medie superiori a creare le proprie squadre sportive sarebbe bello. Porterebbe lo sport a entrare nelle case di famiglie che magari per tempo o per costi non riescono a permettersi di far fare movimento ai ragazzi. Senza parlare dei risvolti educativi che sarebbero una logica conseguenza.
In Italia, danno la possibilità di creare i centri sportivi scolastici e partecipare a tornei scolastici (i vecchi giochi della gioventù), ma i fondi (si parla di molto meno di 100€ a classe che quindi sono ben poche ore da poter fare) e le strutture (ci sono scuole che non hanno una vera palestra, ne cortili) sono molto ridotte per usare un eufemismo. Inoltre, fino a 2 anni fa non c'era nemmeno la materia nella scuola primaria. Basti pensare che di ciclismo nemmeno se ne parla anche perché diventa pressoché impossibile per mezzi, luoghi, burocrazia e assicurazioni praticarlo a scuola (se non in una uscita didattica esperienziale). Purtroppo servirebbe una rivoluzione completa che al momento il sistema scolastico è lo stato non può permettersi, immagino. Peccato. Speriamo sia possibile in futuro
@ sono d’accordo. Purtroppo però noi singoli possiamo fare poco se non creare iniziative private, quindi Asd etc per poter diffondere lo sport. Per il resto dobbiamo incrociare le dita e sperare in un cambiamento. Consideriamo che ormai da qualche anno l attività fisica a tutte le età è considerata dall OMS fondamentale per un corretto stile di vita. Cosa su cui riflettere.
Caro Alan tu sei fra quelli più adatti a capire il Belgio perchè anche a Cotignola il ciclismo è religione. Io in Belgio ci andai per qualche giorno negli anni 80. Il Belgio ha attualmente qualcosa meno di 12.000.000 di abitanti di cui un po' meno del 60% sono fiamminghi. Allora, adesso non so, i professionisti belgi erano circa 400 per l'80% fiamminghi. In Italia i professionisti erano qualcosa di meno di 200, giusto per averne un'idea. Del resto la superficie del Belgio è di 30.000 kmq cioè un decimo dell'Italia. La superficie delle Fiandre da cui proveniva l'80% dei professionisti è di meno della metà del territorio nazionale. All'epoca mi ricordavo il luogo di nascita o di residenza di molti corridori e ti posso dire che negli incroci di quelle strade molto spesso leggevi il nome della patria di un corridore famoso (p.es. Herentals per Van Looy, Eeklo per i fratelli De Vlaeminck e così via). Mi capitò di dormire in un albergo e la mattina parlando con il barista notai che sapeva tutto di Freddy Martens, compreso il suo debole per la birra e le bisbocce con gli amici, anche perchè abitava a pochi chilometri da lì. In altre parole tutti i corridori belgi sono enfantes du pays. I tifosi li vedono allenarsi per la strada, facilmente li conoscono o conoscono qualcuno che ili conosce, per cui questi ragazzi hanno notorietà fin da giovani. Con i ciclisti il tifoso viveva gomito a gomito tutto l'anno e la domenica lo andava a vedere. Chissà quante persone hanno corso in bicicletta da ragazzi ed hanno poi visto degli amici arrivare al successo. Le gare in Belgio venivano in Italia chiamate kermesse. In realtà kermesse significa "festa parrocchiale", nella quale non mancava una corsa in bicicletta. Anche per quello è religione! Quando più di mezzo secolo fa correvo nella Cotignolese c'era gente che ci veniva a vedere anche a parecchie decine di chilometri di distanza. Io non sono mai stato un gran corridore, ma due anni fa il giorno dei morti ero sulla tomba di mio padre quando un uomo, forse della mia età, facendo caso al cognome Cavassi, mi chiese se quella persona fosse parente con uno che correva nella Cotignolese mezzo secolo prima. Ho trattenuto le lacrime a stento. Anche per lui il ciclismo era religione. Un abbraccio.
Io ci vivo da 40 anni e ti posso dire che è fantastico alla fine ti abitui anche alla pioggia. Partecipo a raduni di ciclisti amatori quasi settimanali dove ci sono in media 2500 partecipanti, si chiama il Campagnolo trophy!!
Bisogna ricordare la geografia del paese che è prevalentemente in pianura con rilievi che al massimo raggiungono(Ardenne) i 490 m. s.l.m. . Ciò,sicuramente,ha sempre favorito l'uso della bicicletta per prima come mezzo di locomozione e di conseguenza anche come attività sportiva.
Anche Francia e Slovenia bisogna dire che sono diventati paesi molto bikefriendly. Sono modelli che spero verranno presi da esempio anche in Italia prima che sarò troppo vecchio o malato per usare la bicicletta. Considerato che ho quasi 40 anni, ahimè ho paura che non succederà
C'è da dire che in Belgio si arriva anche a 15 mila spettatori paganti per le gare di ciclismo... Cosa che qui in Italia non esiste.... Mentalità opposta... Complimenti ai Belgi
Ho corso per circa una decina di anni dalla fine degli anni 60. Quando andavo a correre mia madre mi raccomandava: " Vai ben piano che non ti capiti di cadere." Quando poi andavo per allenarmi ed il clima prometteva male, allora veniva ricordato il pericolo di bagnarsi. Beh se avevo un dubbio se andare o stare, me lo levavo subito a costo di tornare a casa bagnato come un pulcino. Mia madre mi ha visto in corsa solo una volta perchè passai davanti a casa e, vedendola in cortile, la chiamai e mi salutò. Del resto mi sembra di ricordare che Francesco Moser raccontasse che la madre Cecilia quando lui correva andasse in chiesa a dire il rosario. Avendo avuto quattro figli ciclisti quanti rosari avrà recitato? Ma intanto i figli correvano.
È veramente particolare e bello come il ciclismo sia religione in belgio. Pero siamo e saremo paesi diversi. Noi non abbiamo ciclabili ma ciclopedonali, le strade in generale sono pericolose perché strette in quanto gli spazi a disposizione sono quelli, abbiamo una conformazione del territorio totalmente diversa, e cosa piu importante non abbimao la cultura della bici come la loro, sviluppata in decenni e che non crei cosi dal nulla imponendola sugli altri. Parlando della questione viabilita e sicurezza sulle strade (e non lato agonsitico, squadre,ecc) tutto deve partire tutto dalla politica (e quindi aiuto) che decide di cambiare pagina e deve fare scelte importanti. Di sicuro non è il singolo cittadino che si sveglia un giorno e cambia atteggiamento verso la bici. Invece parlando da sportivo e non solo da ciclista dico che in Belgio magari si domanderanno come mai "eccellono" solo nel ciclismo e in tutti gli altri sport non esistono proprio, dal nuoto alle freccette. In italia avremo una grande massa di appassionati di calcio (ovviamente visto come il male assoluto) ma ragazzi pratichiamo e siamo bravi in tutto, volley nuoto tennis sci vela, vogliamo mettere?!
Non solo il ciclismo ma anche il motocross, il fuoristrada, il trial adventures insomma potrei dire che il partire all'avventura con ogni tipo di meteo.
Bene le ciclabili, se fatte con cognizione di causa, ma non devono nemmeno diventare il ghetto dei ciclisti! La strada è di tutti ed è giusto condividerla. Se per uscire dalla città devo fare 3km fermandomi ogni 50 metri su percorsi a dir poco dissestati, piuttosto metto la bici in auto e la porto fuori a motore… La ciclabile è per chi usa la bici come mezzo di trasporto urbano, non per chi pratica ciclismo!🚴 🚴♀️ 🚴♂️
In realtà è proprio il problema. In Belgio e Olanda le ciclabili sono fatte in modo che tu possa allenarti anche in doppia fila senza problemi. Quelle sono piste ciclabili.
A proposito di religione: ero al Fiandre 2013 che correva a Pasqua. Chiesi alla titolare del b&b se avrei avuto problemi a trovare le chocolaterie aperte la mattina della gara, lei non si spiegava la domanda. Quando le ho fatto notare che era la domenica di Pasqua lei disse "ah, vero, che domani è ANCHE Pasqua"
Il Nord Europa è avanti di decenni rispetto a noi. Attraversi le grandi città esclusivamente sulle piste ciclabili, nessun pericolo con i bambini, strade in ottime condizioni, rispetto... insomma quello che manca qui, nonostante qualcosa si stia facendo (ma molto poco, sicuramente non abbastanza).
vivo in belgio da 40anni ,il belgio e diviso in 2 gli ammanti della bici sonno gli flamingi ,gli walloni dove si parla francese non sonno tanti interessati da la bici
C’è in Italia!! Si chiama “l’accademia della bicicletta” al Università di Milano, le lezioni vengono fatte nello storico velodromo Vigorelli. Il fondatore è il presidente della nostra squadra di ciclismo di criterium non che professore
In italia c'erano le riunioni in circuito a pagamento dopo il giro d'Italia c'era la sei giorni al vigorelli in inverno hanno pensato bene di affossare tutto, non so di chi è la colpa, ma penso che la federazione abbia le sue belle colpe se tutto cio e accaduto partendo dalla gestione Omini.
Purtroppo da noi ci sono un mare di tamarri cafoni che fanno i cafoni quando sono a piedi, in auto, in bici. Ad averne voglia e se non si rischiasse un processo, ci sarebbe da litigare da mattina a sera. Per questo preferisco il gravel.
se producono veramente per molti marchi occidentali, non ci avranno messo molto ad incrociare i dati per fare un collage delle migliori soluzioni, ed infatti l'areo sembra proprio quello.
Io credo che in Belgio il ciclismo sia religione solo ed esclusivamente per un motivo molto chiaro: io la chiamo "CULTURA"!!!! Ma questo è solo il mio punto di vista personale, sia chiaro 😊
Noi italiani dovremmo smetterla di guardare sempre le altre nazioni, in Belgio è popolare il ciclismo quanto in Nuova Zelanda lo è la vela ecc… Ma l’Italia eccelle in tantissimi altri sport, dal calcio alla Formula 1, al nuoto, alla vela, alle arti marziali, alla pallavolo, al motociclismo ecc… Dobbiamo essere più Italia.
Rispetto il Belgio, ma anche in Italia sono nati fior di campioni nel ciclismo, senza invidia...ma credo che in Belgio hanno più da invidiare a noi , su tutto ( escludo i politici)😂😂😂
Se tu avessi un minimo di cognizioni scientifiche non ti faresti domande inutili. In quella fascia di età e anche più giovane l’infezione da Sars cov2 non ha provocato particolari problemi respiratori ma peri o miocarditi molto frequenti. Sono dati epidemiologici ben noti già dai primi mesi della diffusione del virus, primi mesi 2020.
Bravo Alan e gcn ! Video davvero interessante!
Lorenzo un bravissimo ragazzo esponente di una nobilissima dinastia del grande ciclismo
Il Ciclocross è molto più sicuro rispetto alla strada. Forse per questo attrae i giovani, visto che in Italia i genitori hanno paura a far allenare i figli in strada, in Belgio è più facile con le ciclabili. Bellissime interviste, complimenti 👍
Sei un grande Lorenzo. Non vedo l’ora di vederti nelle grandi gare
Bel video. Grazie per averci fatto vivere le vostre emozioni
Anche in Austria (io vivo a Vienna) sono molto avanti, ciclabili dappertutto e sempre in sicurezza.
anche in olanda,pero' hanno interesse zero per le gare anzi fanno di tutto per non farle disputaree
E con il clima che hanno....la loro passione per il ciclismo vale doppio !!!
Ho conosciuto così il mio amico belga! A Greve in chianti in pieno inverno era l’unico a pantaloni corti! 😹 😜 da allora continuiamo a frequentarci non solo in bici!
Con il clima che hanno o ti spacchi di ciclismo o non la vivi tanto bene (questa la mia esperienza personale)
Caro Alan complimenti per il video. I due ragazzi ci hanno spiegato che le corse ciclistiche sono una parte essenziale delle feste locali . Un tempo era così anche da noi anche se le feste non erano così partecipate. Quando ero bambino a .Bagnacavallo si facevano due piccole feste: una a giugno per S.Antonio di Padova all’inizio della strada per Villa Prati ed un’altra in settembre per la Nascita della Vergine poco prima delle sbarre sul Naviglio dove c’ è una cappellina. Trattandosi di feste piuttosto piccole si facevano la domenica. La mattina c’era la messa nelle cappelline.Gli abitanti della zona avevano invitato qualche amico o parente a pranzo. Era una delle 3 o 4 volte all’anno in cui si mangiavano i cappelletti. Al pomeriggio c’era la corsa ciclistica degli esordienti e poi , per finire la salita sul palo della cuccagna. Io non correvo ancora, ma mi sembra di ricordare che nel 1966 o 67 alla corsa di S.Antonio tuo padre forasse e si producesse in un inseguimento entusiasmante.Tieni conto che allora si camibiava il tubolare. A traversara tutti gli anni c’era una corsa in estate è chissà quante feste erano organizzate. Il ciclismo era l sort più popolare. Mi ricordo di avere visto la prima pagina di una Gazzetta deli anni 50. Titolo a 5 colonne su Magni vincitore del giro e sotto titolo a 3 colonne sul Milan vincitore dello scudetto.
Non si discute: abbiamo cambiato religone!
Complimenti per il video che spiega molto bene come accrescere la sicurezza sulle strade x i ciclisti: serve la cultura che la si insegna già ai bambini e poi non devono mancare le infrastrutture. Grazie Alan per le interviste e i contenuti.
Giustissimo insegnare ai bambini, ma non guardiamo solo agli altri paesi, la cultura va alimentata anche in casa, non solo a scuola! Un bambino che frequenta la migliore scuola al mondo resterà sempre indietro se a casa vive in un ambiente diseducativo!
@ questo è anche vero! L’educazione e il sapersi comportare lo insegna la famiglia.
@@FerruccioCasoni Quando si dice che un bambino è maleducato si dice tutto......
Storicamente anche in Italia il ciclismo era uno sport molto popolare che godeva di grande considerazione... poi il calcio ha preso il sopravvento e direi che se ne vedono anche i risultati (negativi) 😢.
Anche nel calcio si vedono ottimi risultati. Tutti stranieri
@carlogualdoni3588 no vabbè, ma al di là della questione di coltivare talenti dalle giovanili...il calcio attuale è tutto fuorché un mondo di sportivi da cui prende esempi (salvo qualche raro caso)
Già, che pena🙄
Ma anche in Italia c'è la passione per il ciclismo... però non ci sono i praticanti...
Io ero a Cabras per la gara, che peccato! Sarebbe stato spettacolare. Vi aspettiamo l'anno prossimo 💪
Ottimo video grazie ragazzi❤
Il sorriso di Alan mentre ascolta la dice tutta😊
Complimenti per il video, interessante saper come funziona negli altri paesi, soprattutto in Belgio
Qualcosa di simile lo ho vissuto,da ciclista, durante una serie di edizioni della 24 ore di Finale Ligure
Bellissime interviste!
Ciao Alan, vivo in Belgio da 13 anni qui ho costruito la mia famiglia ed i miei figli sono nati qui. Vado in bici da quando ho 18 anni e a quel tempo ero ancora in Italia. La differenza tra il ciclismo in Italia e qui in Belgio è nella cultura del ciclismo che prob possiamo considerare come il calcio da noi. Il meteo belga sarebbe contrario al ciclismo su strada ma la voglia di andare in bici va oltre. Io continuo ad uscire con il mio gruppo (Acido Lattico Team) ma ammetto che in questi mesi si fanno tanti rulli. Se passi per BXL fai un fischio che usciamo insieme 😊
Ciao a tutti! innanzitutto devo specificare che mi avvalgo di un traduttore per poter trasmettere al meglio le mie parole, sono di origine italiana e nato in Belgio e ovviamente appassionato di ciclismo. Sono abbastanza d'accordo con alcuni commenti ma c'è una cosa che non puoi sapere senza vivere in Belgio e cioè che qui la rivalità tra i fiamminghi è terribile fin dalla prima giovinezza poi loro sono condizionati a mantenere questa rivalità e questo vale sia nel ciclocross che nel sulla strada. Questa rivalità è mantenuta dai genitori dei giovani ciclisti ed è ciò che li incoraggia a brillare. In Italia credo che una certa “grinta” sia scomparsa negli ultimi anni ma gli italiani, fatalismo a parte, sono ancora considerati un popolo di grandi ciclisti. qui nessuno ha dimenticato le gesta di Gimondi, Moser, Bugno, Bartoli, Bettini e anche in un altro albo di Nibali e sono certo che ce ne sono ancora molti nella vostra giovinezza che aspettano solo di schiudersi e risplendere nelle classiche o nei grandi tour! Incoraggiateli, non svalutateli rispetto ad altre nazioni, il prossimo Pogacar o Van der Poel sarà forse italiano chissà? Lo auguro con tutto il cuore. Buon Capodanno a tutti!
Giorni fa è scomparso Rik Van Looy, grande ciclista anni '50 e '60, che a proposito di rivalità fu vittima del "tradimento di Ronse" al campionato mondiale su strada del 1963 da parte di Benoni Beheyt, che in seguito a questo episodio subì il boicottaggio da parte di Van Looy che essendo più influente fece in modo di escluderlo da corse o criterium (con relativi mancati ingaggi in danaro)
Noi invidiamo tantissimo la passione che avete voi in Belgio per il ciclismo ❤
Bellissimo video, grazie!
Qui da noi sarebbe già un buon punto partenza supportare l educazione fisica nelle scuole a 360 gradi. Per esempio, visto che dall’ America esportiamo la qualunque, incentivare le scuole medie superiori a creare le proprie squadre sportive sarebbe bello. Porterebbe lo sport a entrare nelle case di famiglie che magari per tempo o per costi non riescono a permettersi di far fare movimento ai ragazzi. Senza parlare dei risvolti educativi che sarebbero una logica conseguenza.
In Italia, danno la possibilità di creare i centri sportivi scolastici e partecipare a tornei scolastici (i vecchi giochi della gioventù), ma i fondi (si parla di molto meno di 100€ a classe che quindi sono ben poche ore da poter fare) e le strutture (ci sono scuole che non hanno una vera palestra, ne cortili) sono molto ridotte per usare un eufemismo.
Inoltre, fino a 2 anni fa non c'era nemmeno la materia nella scuola primaria.
Basti pensare che di ciclismo nemmeno se ne parla anche perché diventa pressoché impossibile per mezzi, luoghi, burocrazia e assicurazioni praticarlo a scuola (se non in una uscita didattica esperienziale).
Purtroppo servirebbe una rivoluzione completa che al momento il sistema scolastico è lo stato non può permettersi, immagino. Peccato. Speriamo sia possibile in futuro
@ sono d’accordo. Purtroppo però noi singoli possiamo fare poco se non creare iniziative private, quindi Asd etc per poter diffondere lo sport. Per il resto dobbiamo incrociare le dita e sperare in un cambiamento. Consideriamo che ormai da qualche anno l attività fisica a tutte le età è considerata dall OMS fondamentale per un corretto stile di vita. Cosa su cui riflettere.
Caro Alan tu sei fra quelli più adatti a capire il Belgio perchè anche a Cotignola il ciclismo è religione. Io in Belgio ci andai per qualche giorno negli anni 80. Il Belgio ha attualmente qualcosa meno di 12.000.000 di abitanti di cui un po' meno del 60% sono fiamminghi. Allora, adesso non so, i professionisti belgi erano circa 400 per l'80% fiamminghi. In Italia i professionisti erano qualcosa di meno di 200, giusto per averne un'idea. Del resto la superficie del Belgio è di 30.000 kmq cioè un decimo dell'Italia. La superficie delle Fiandre da cui proveniva l'80% dei professionisti è di meno della metà del territorio nazionale. All'epoca mi ricordavo il luogo di nascita o di residenza di molti corridori e ti posso dire che negli incroci di quelle strade molto spesso leggevi il nome della patria di un corridore famoso (p.es. Herentals per Van Looy, Eeklo per i fratelli De Vlaeminck e così via). Mi capitò di dormire in un albergo e la mattina parlando con il barista notai che sapeva tutto di Freddy Martens, compreso il suo debole per la birra e le bisbocce con gli amici, anche perchè abitava a pochi chilometri da lì. In altre parole tutti i corridori belgi sono enfantes du pays. I tifosi li vedono allenarsi per la strada, facilmente li conoscono o conoscono qualcuno che ili conosce, per cui questi ragazzi hanno notorietà fin da giovani. Con i ciclisti il tifoso viveva gomito a gomito tutto l'anno e la domenica lo andava a vedere. Chissà quante persone hanno corso in bicicletta da ragazzi ed hanno poi visto degli amici arrivare al successo. Le gare in Belgio venivano in Italia chiamate kermesse. In realtà kermesse significa "festa parrocchiale", nella quale non mancava una corsa in bicicletta. Anche per quello è religione!
Quando più di mezzo secolo fa correvo nella Cotignolese c'era gente che ci veniva a vedere anche a parecchie decine di chilometri di distanza. Io non sono mai stato un gran corridore, ma due anni fa il giorno dei morti ero sulla tomba di mio padre quando un uomo, forse della mia età, facendo caso al cognome Cavassi, mi chiese se quella persona fosse parente con uno che correva nella Cotignolese mezzo secolo prima. Ho trattenuto le lacrime a stento. Anche per lui il ciclismo era religione. Un abbraccio.
Quanto vorrei vivere in Belgio❤❤❤🚴♂️🚴♂️🚴♂️
Io ci vivo da 40 anni e ti posso dire che è fantastico alla fine ti abitui anche alla pioggia. Partecipo a raduni di ciclisti amatori quasi settimanali dove ci sono in media 2500 partecipanti, si chiama il Campagnolo trophy!!
Bisogna ricordare la geografia del paese che è prevalentemente in pianura con rilievi che al massimo raggiungono(Ardenne) i 490 m. s.l.m. .
Ciò,sicuramente,ha sempre favorito l'uso della bicicletta per prima come mezzo di locomozione e di conseguenza anche come attività sportiva.
Anche Francia e Slovenia bisogna dire che sono diventati paesi molto bikefriendly. Sono modelli che spero verranno presi da esempio anche in Italia prima che sarò troppo vecchio o malato per usare la bicicletta. Considerato che ho quasi 40 anni, ahimè ho paura che non succederà
Pensa me che ne ho 67 😥
ho fatto cicloturismo in Belgio, bruxelles, anversa, gand, bruges, ostenda... bei posti e ciclabili da fiaba, si viaggia molto bene
Grande Lorenzo Masciarelli e Sara Casasola
C'è da dire che in Belgio si arriva anche a 15 mila spettatori paganti per le gare di ciclismo... Cosa che qui in Italia non esiste.... Mentalità opposta... Complimenti ai Belgi
@alan ma la tua uscita in ciclocross? quando esce il video?
4 gennaio
@ niente tocca aspetta…
Immaginiamo la mamma italiana, che vede il proprio bimbo a 40 anni che va al lavoro in bici sotto la pioggia. Non scherziamo..😂😂😂😂
Ho corso per circa una decina di anni dalla fine degli anni 60. Quando andavo a correre mia madre mi raccomandava: " Vai ben piano che non ti capiti di cadere." Quando poi andavo per allenarmi ed il clima prometteva male, allora veniva ricordato il pericolo di bagnarsi. Beh se avevo un dubbio se andare o stare, me lo levavo subito a costo di tornare a casa bagnato come un pulcino. Mia madre mi ha visto in corsa solo una volta perchè passai davanti a casa e, vedendola in cortile, la chiamai e mi salutò. Del resto mi sembra di ricordare che Francesco Moser raccontasse che la madre Cecilia quando lui correva andasse in chiesa a dire il rosario. Avendo avuto quattro figli ciclisti quanti rosari avrà recitato? Ma intanto i figli correvano.
È veramente particolare e bello come il ciclismo sia religione in belgio. Pero siamo e saremo paesi diversi.
Noi non abbiamo ciclabili ma ciclopedonali, le strade in generale sono pericolose perché strette in quanto gli spazi a disposizione sono quelli, abbiamo una conformazione del territorio totalmente diversa, e cosa piu importante non abbimao la cultura della bici come la loro, sviluppata in decenni e che non crei cosi dal nulla imponendola sugli altri. Parlando della questione viabilita e sicurezza sulle strade (e non lato agonsitico, squadre,ecc) tutto deve partire tutto dalla politica (e quindi aiuto) che decide di cambiare pagina e deve fare scelte importanti. Di sicuro non è il singolo cittadino che si sveglia un giorno e cambia atteggiamento verso la bici. Invece parlando da sportivo e non solo da ciclista dico che in Belgio magari si domanderanno come mai "eccellono" solo nel ciclismo e in tutti gli altri sport non esistono proprio, dal nuoto alle freccette. In italia avremo una grande massa di appassionati di calcio (ovviamente visto come il male assoluto) ma ragazzi pratichiamo e siamo bravi in tutto, volley nuoto tennis sci vela, vogliamo mettere?!
Non solo il ciclismo ma anche il motocross, il fuoristrada, il trial adventures insomma potrei dire che il partire all'avventura con ogni tipo di meteo.
Bene le ciclabili, se fatte con cognizione di causa, ma non devono nemmeno diventare il ghetto dei ciclisti! La strada è di tutti ed è giusto condividerla. Se per uscire dalla città devo fare 3km fermandomi ogni 50 metri su percorsi a dir poco dissestati, piuttosto metto la bici in auto e la porto fuori a motore… La ciclabile è per chi usa la bici come mezzo di trasporto urbano, non per chi pratica ciclismo!🚴 🚴♀️ 🚴♂️
In realtà è proprio il problema. In Belgio e Olanda le ciclabili sono fatte in modo che tu possa allenarti anche in doppia fila senza problemi. Quelle sono piste ciclabili.
Bel video
A proposito di religione: ero al Fiandre 2013 che correva a Pasqua. Chiesi alla titolare del b&b se avrei avuto problemi a trovare le chocolaterie aperte la mattina della gara, lei non si spiegava la domanda. Quando le ho fatto notare che era la domenica di Pasqua lei disse "ah, vero, che domani è ANCHE Pasqua"
Il Nord Europa è avanti di decenni rispetto a noi. Attraversi le grandi città esclusivamente sulle piste ciclabili, nessun pericolo con i bambini, strade in ottime condizioni, rispetto... insomma quello che manca qui, nonostante qualcosa si stia facendo (ma molto poco, sicuramente non abbastanza).
Sara,Milan e De Marchi,una regione piccola come il Friuli ha tirato fuori delle belle perle!
vivo in belgio da 40anni ,il belgio e diviso in 2 gli ammanti della bici sonno gli flamingi ,gli walloni dove si parla francese non sonno tanti interessati da la bici
Interessante 🤔
C’è in Italia!! Si chiama “l’accademia della bicicletta” al Università di Milano, le lezioni vengono fatte nello storico velodromo Vigorelli. Il fondatore è il presidente della nostra squadra di ciclismo di criterium non che professore
Belgio?
Quel simpatico paese dove fino a ieri davanti ai locali c' erano i cartelli con su scritto "divieto d' entrata per i cani e gli italiani".
Tutto il mondo e' paese
Ma e' parente del mitico Palmiro Masciarelli, storico gregario di Checco Moser ?
In italia c'erano le riunioni in circuito a pagamento dopo il giro d'Italia c'era la sei giorni al vigorelli in inverno hanno pensato bene di affossare tutto, non so di chi è la colpa, ma penso che la federazione abbia le sue belle colpe se tutto cio e accaduto partendo dalla gestione Omini.
Purtroppo da noi ci sono un mare di tamarri cafoni che fanno i cafoni quando sono a piedi, in auto, in bici.
Ad averne voglia e se non si rischiasse un processo, ci sarebbe da litigare da mattina a sera.
Per questo preferisco il gravel.
Infatti piuttosto che mettere su negozi di vestiti ci vogliono quelli per biciclette e ferramenta e piste per bici e pattinaggio anche a como
Che sogno sarebbe❤
Ciclocross ❤❤
❤
Grande cultura in bici, ma hanno qualche problema di connessione a internet 😅
se producono veramente per molti marchi occidentali, non ci avranno messo molto ad incrociare i dati per fare un collage delle migliori soluzioni, ed infatti l'areo sembra proprio quello.
Minuto 14.49 il problemino con la pericardite????
nessuna correlazione
Dicci di più @@giorgiomonte389
Dopo aver visto questo video ho capito che sono nato nel paese sbagliato soprattutto se sei di Roma dove il ciclista è visto come un fastidio.
In Italia il professore di ed fis , 90 kg voglia di far saltami addosso 😂
Perche non sono nato in Belgio 😢
perchè il calcio in italia è religione?
secondo me lo è molto meno, il calcio a Natale e Pasqua, ad esempio, si ferma
Mi pare che il filo conduttore sia la birra più che il ciclismo...
Si ms guardando la corsa!
Viva il Belgio
DajeLollo
la famosa lingua belga
Fiammingo o vallone
@@NIK.88 olandese o francese
@@EllisBoydRedding e allora anche tedesco
@@NIK.88 non è lingua ufficiale, ma ci sono comunità di lingua tedesca
È ufficiale anche il tedesco.
Io credo che in Belgio il ciclismo sia religione solo ed esclusivamente per un motivo molto chiaro: io la chiamo "CULTURA"!!!!
Ma questo è solo il mio punto di vista personale, sia chiaro 😊
Noi italiani dovremmo smetterla di guardare sempre le altre nazioni, in Belgio è popolare il ciclismo quanto in Nuova Zelanda lo è la vela ecc… Ma l’Italia eccelle in tantissimi altri sport, dal calcio alla Formula 1, al nuoto, alla vela, alle arti marziali, alla pallavolo, al motociclismo ecc… Dobbiamo essere più Italia.
"parlare Belga"???
perchè? perchè il Belgio è un posto strano
capire il Belgio... copiare il Belgio
Rispetto il Belgio, ma anche in Italia sono nati fior di campioni nel ciclismo, senza invidia...ma credo che in Belgio hanno più da invidiare a noi , su tutto ( escludo i politici)😂😂😂
Per forza in Belgio non cè un cazz. di niente altro 😂😂😂
Fa riflettere sentire tanti sportivi giovani che dal 2021 hanno la miocardite o pericardite 😢
nessuna correlazione
@ 🥲
Se tu avessi un minimo di cognizioni scientifiche non ti faresti domande inutili. In quella fascia di età e anche più giovane l’infezione da Sars cov2 non ha provocato particolari problemi respiratori ma peri o miocarditi molto frequenti. Sono dati epidemiologici ben noti già dai primi mesi della diffusione del virus, primi mesi 2020.