Finalmente un video,non poli conico. Continua così. che sei nella linea giusta,te lo dice uno con mezzo secolo di esperienza nel campo della potatura. Buon olio.
Ciao, ti seguo con molto piacere. Ti volevo chiedere come mai effettui i tagli molto "radenti" al ramo. Mi hanno sempre detto che cosi facendo si fa penetrare il secco all'interno del ramo precludendone la salute
Ciao Yari, grazie il commento. La cicatrizzazione dei tagli avviene correttamente se i tagli vengono effettuati durante il riposo vegetativo invernale, anche se radenti. La profondità del taglio la regolo solo in base all’esigenza di far avvenire il germogliamento di rami nuovi. Se su un punto si desidera la creazione di nuovi germogli, lascio il moncone. Se non desidero il germogliamento in quel punto lo effettuo radente.
Io farei quello stesso lavoro senza casco e magari con una valida (e innocente) motosega a batteria, o quegli alberelli sono davvero cosi pericolosi? 😱
Salve Francesco, potatura di formazione in cui ci si limita solo a definire l’altezza dell’impalco per lasciare quanta più foglia e rami possibile in alto.
Salve...gia immagino che quello che sto x scrivere non lo condividerà...ma perché sperare che si rialzino le branchette x creare una impalcatura a te utile , quando lo avrebbe potuto fare almeno due anni prima, senza bisogno di andare ad eliminare adesso tutta questa vegetazione, che non fa altro che stimolare un enorme ricaccio di succhioni ( x riportare un rapporto chioma radici di 1/1) e senza che si dovesse usare la motosega, che di certo non fa un taglio liscio , come un seghetto a mano, quando i rami sono piu piccoli?... Inoltre credo che si sprechino almeno due o tre anni, utili x la produzione, invece utilizzati per tornare indietro. Un saluto.
L’asse centrale è necessario in tutte le varietà , in alcune va tolto prima, normalmente quelle troppo vigorose in cui se lasciato troppo tempo finisce per debilitare le altre branche (es frantoio) in altre si può lasciare più tempo. Sulle varietà pendule sulle quali si può aver difficoltà a far crescere una branca verticale (pendolino, leccio del corno) lasciare il doppio palco di sotto permette di far venire su la branca di sopra. Solo quando il ramo ha preso abbastanza consistenza si può rimuovere.
Ciao, grazie per visualizzare il video. Le piante erano state potate in maniera errata due anni fa. Non erano stati tolti i rami bassi e definita l’altezza corretta dell’impalco ma cimate le parti alte.
Um italiano a podar segundo a escola espanhola. A escola italiana é como todos sabem a poda segundo o vaso policónico. É o velho provérbio "a galinha da minha vizinha é melhor que a minha ".
o vaso policônico tem menos de 100 anos, esta poda nunca havia sido vista na Itália. Agora é uma tendência, vendida como panacéia para todos os males, mas não é o caso. é simplesmente uma forma de podar com seus prós e contras.
Ho visto, molto bene 👏 effettivamente è quello che faccio anche io, il vaso libero a cui combino sulle piante vecchie (da 20-25 anni in su) la potatura di rinnovo continuo di Jaèn. Anche se non sono esperto delle tue varietà siciliane, su qualche albero per i miei gusti mi sembra che ci siano molte branche che potrebbero essere ridurre progressivamente.
Ciao Isidoro, grazie per visualizzare e commentare. Non penso che dare una forma rigida (come il vaso policonico) alla pianta in questa fase sia la scelta migliore per diversi motivi: 1)si tolgono foglie che invece farebbero fotosintesi e aumentare crescita delle radici, tronco e quindi complessiva della pianta 2) si apre troppo la pianta che genera la fuoriuscita di rami nuovi (succhioni), come se fosse una potatura di rinnovo 3) si rischia che i rami lasciati vadano a frutto e cadano verso l’esterno, deformando la forma che pensavamo di aver dato alla pianta
Ciao, complimenti,molto belle le piante. Io però avrei optato per un sesto dinamico,ad esempio 6x3 in modo da entrare in produzione precocemente e dopo 12-15 anni tagliare una pianta si e una no e tornare ad un 6x6. Con il 6x6 si hanno poche piante ad ettaro per cui bisogna attendere almeno 5-6 anni per poter produrre un po' di olio. Il mio è solo un consiglio, non vuole essere assolutamente una critica.
Ciao Rocco, grazie per visualizzare il video e per il commento! L’oliveto del video é di un cliente che avrà effettuato le sue valutazioni ed ha preferito creare un impianto definitivo. Calcolando che ha messo a dimora 2,5 ha di oliveto a mio modo di vedere ha fatto una buona scelta, perché su una superficie così grande i costi di rimozione delle piante dopo i 10 anni sarebbero stati molto alti. Nel frattempo comunque, ha già oliveti produttivi.
@@PotaturaOlivoItalia si capisco certo, non tutti sono favorevoli al sesto dinamico. A volte, dipende anche dalle varietà di olivo più vigorose o meno: ho visto impianti di olivo di media vigoria con sesto 5x3 con un' età 20 anni ancora perfettamente produttivi, ovviamente potate correttamente a vaso policonico e ben gestite. Su olivi, invece, molto vigorosi allora a quel punto dopo tanti anni bisogna diradare.
@@roccobarca4558 certo, varietà poco vigorose se ben gestite con la potatura è fondamentale con dotazione di irrigazione si possono mantenere anche per più anni in un sesto ridotto. A me piace molto il 7x3 come impianto raccolto con scuotitore del tronco.
@@PotaturaOlivoItalia si ottimo anche il 7x3. Qui nelle mie zone abbiamo solo varietà autoctone caratterizzate da estrema vigoria,data anche dall'ambiente con inverni miti e caldi. Quest'anno vorrei mettere a dimora un oliveto sperimentale utilizzando un portinnesto poco vigoroso perché di solito le piante vengono innestate sull'olivastro che è molto vigoroso, per cui bisogna optare per sesti molto larghi come 8x8/ 7x7. Il portinnesto che ho scelto è Tosca07, una varietà italiana utilizzata per il superintensivo con vigore molto debole. Per cui su questo portinnesto innesteró le varietà autoctone della mia zona ,con l'intento di ridurre il loro vigore. Preferisco innestare le varietà della mia zona per non perdere la loro elevatissima qualità dell'olio e la tipicità del territorio, un connubio tra innovazione e tradizione 👍. Proverò,vedremo i risultati.
@@roccobarca4558 immagino si trovi nel sud Italia, in quale regione di preciso? Qui da me in Molise ci sono campi sperimentali di varietà autoctone poco vigorose allevate a siepe, stanno dando buoni risultati, ormai dal 2017/18. In sesti come il 5x2/ 5x2,5 si riesce comunque a mantenere una formazione a siepe per meccanizzare la raccolta e si da un po’ di spazio in più alla pianta per crescere. La potatura deve essere per forza manuale e bisogna mettere in considerazione che dopo 7-8 é già necessario rimuovere i rami che sono diventati troppo legnosi. Non si raggiungerà la produttività in termini quintali di un arbequina spinta, ma per lo meno si riescono ad abbassare i costi di produzione di un olio caratteristico. Io per puro parere personale penso che vedendo in quale direzione sta andando il clima, la scelta più logica é fare impianti già progettati per resistere alla siccità (es. 7x7) in asciutto, con varietà adatte alla raccolta con scuotitore e potatura biennale. In questo modo si contengono al minimo le spese e si massimizza il profitto.
Vaso policonico: non tagliare le cime, 4 branche,svuotare al centro tagliando sul colletto Vaso cespugliato zaragoza : lasciare le branche, tagliare lasciando uno sperone ,tagliare le cime In questo video lasciare le branche a Y e lasciare piu foglie se gli ulivi potessero parlare....
Finalmente un video,non poli conico.
Continua così. che sei nella linea giusta,te lo dice uno con mezzo secolo di esperienza nel campo della potatura.
Buon olio.
Interessante ed istruttivo per chi come non ha l’onore di mettere a dimora nuove piante.
Ciao, ti seguo con molto piacere. Ti volevo chiedere come mai effettui i tagli molto "radenti" al ramo. Mi hanno sempre detto che cosi facendo si fa penetrare il secco all'interno del ramo precludendone la salute
Ciao Yari, grazie il commento.
La cicatrizzazione dei tagli avviene correttamente se i tagli vengono effettuati durante il riposo vegetativo invernale, anche se radenti.
La profondità del taglio la regolo solo in base all’esigenza di far avvenire il germogliamento di rami nuovi. Se su un punto si desidera la creazione di nuovi germogli, lascio il moncone. Se non desidero il germogliamento in quel punto lo effettuo radente.
Maestro, secondo me non vabene fare tagli di grandi dimensioni,
Io farei quello stesso lavoro senza casco e magari con una valida (e innocente) motosega a batteria, o quegli alberelli sono davvero cosi pericolosi? 😱
Ché tipo di potutara è questa? Grazie 😂
Salve Francesco, potatura di formazione in cui ci si limita solo a definire l’altezza dell’impalco per lasciare quanta più foglia e rami possibile in alto.
Salve...gia immagino che quello che sto x scrivere non lo condividerà...ma perché sperare che si rialzino le branchette x creare una impalcatura a te utile , quando lo avrebbe potuto fare almeno due anni prima, senza bisogno di andare ad eliminare adesso tutta questa vegetazione, che non fa altro che stimolare un enorme ricaccio di succhioni ( x riportare un rapporto chioma radici di 1/1) e senza che si dovesse usare la motosega, che di certo non fa un taglio liscio , come un seghetto a mano, quando i rami sono piu piccoli?...
Inoltre credo che si sprechino almeno due o tre anni, utili x la produzione, invece utilizzati per tornare indietro.
Un saluto.
Buongiorno, il discorso di lasciare o togliere un ramo per farne alzare o abbassare un altro, vale per ogni varietà?
L’asse centrale è necessario in tutte le varietà , in alcune va tolto prima, normalmente quelle troppo vigorose in cui se lasciato troppo tempo finisce per debilitare le altre branche (es frantoio) in altre si può lasciare più tempo. Sulle varietà pendule sulle quali si può aver difficoltà a far crescere una branca verticale (pendolino, leccio del corno) lasciare il doppio palco di sotto permette di far venire su la branca di sopra. Solo quando il ramo ha preso abbastanza consistenza si può rimuovere.
Bel video , interessante 👋🏼
Ciao Alex, grazie per visualizzare ed apprezzare il video! Buon 2024!
Mai toccate nei primi 4 anni? In nessun modo? Grazie
Ciao, grazie per visualizzare il video.
Le piante erano state potate in maniera errata due anni fa. Non erano stati tolti i rami bassi e definita l’altezza corretta dell’impalco ma cimate le parti alte.
@@PotaturaOlivoItalia grazie
Um italiano a podar segundo a escola espanhola. A escola italiana é como todos sabem a poda segundo o vaso policónico. É o velho provérbio "a galinha da minha vizinha é melhor que a minha ".
o vaso policônico tem menos de 100 anos, esta poda nunca havia sido vista na Itália.
Agora é uma tendência, vendida como panacéia para todos os males, mas não é o caso. é simplesmente uma forma de podar com seus prós e contras.
La tua potatura è quasi come la mia gurdala nel mio profilo 💪👍
Ho visto, molto bene 👏 effettivamente è quello che faccio anche io, il vaso libero a cui combino sulle piante vecchie (da 20-25 anni in su) la potatura di rinnovo continuo di Jaèn.
Anche se non sono esperto delle tue varietà siciliane, su qualche albero per i miei gusti mi sembra che ci siano molte branche che potrebbero essere ridurre progressivamente.
Perché non a vaso policonico?
Ciao Isidoro, grazie per visualizzare e commentare. Non penso che dare una forma rigida (come il vaso policonico) alla pianta in questa fase sia la scelta migliore per diversi motivi:
1)si tolgono foglie che invece farebbero fotosintesi e aumentare crescita delle radici, tronco e quindi complessiva della pianta
2) si apre troppo la pianta che genera la fuoriuscita di rami nuovi (succhioni), come se fosse una potatura di rinnovo
3) si rischia che i rami lasciati vadano a frutto e cadano verso l’esterno, deformando la forma che pensavamo di aver dato alla pianta
@@PotaturaOlivoItalia punti di vista!
@@isidoromancino6763ha ragione pota quasi come me👍💪
Ciao, complimenti,molto belle le piante. Io però avrei optato per un sesto dinamico,ad esempio 6x3 in modo da entrare in produzione precocemente e dopo 12-15 anni tagliare una pianta si e una no e tornare ad un 6x6.
Con il 6x6 si hanno poche piante ad ettaro per cui bisogna attendere almeno 5-6 anni per poter produrre un po' di olio. Il mio è solo un consiglio, non vuole essere assolutamente una critica.
Ciao Rocco, grazie per visualizzare il video e per il commento!
L’oliveto del video é di un cliente che avrà effettuato le sue valutazioni ed ha preferito creare un impianto definitivo. Calcolando che ha messo a dimora 2,5 ha di oliveto a mio modo di vedere ha fatto una buona scelta, perché su una superficie così grande i costi di rimozione delle piante dopo i 10 anni sarebbero stati molto alti. Nel frattempo comunque, ha già oliveti produttivi.
@@PotaturaOlivoItalia si capisco certo, non tutti sono favorevoli al sesto dinamico. A volte, dipende anche dalle varietà di olivo più vigorose o meno: ho visto impianti di olivo di media vigoria con sesto 5x3 con un' età 20 anni ancora perfettamente produttivi, ovviamente potate correttamente a vaso policonico e ben gestite. Su olivi, invece, molto vigorosi allora a quel punto dopo tanti anni bisogna diradare.
@@roccobarca4558 certo, varietà poco vigorose se ben gestite con la potatura è fondamentale con dotazione di irrigazione si possono mantenere anche per più anni in un sesto ridotto. A me piace molto il 7x3 come impianto raccolto con scuotitore del tronco.
@@PotaturaOlivoItalia si ottimo anche il 7x3. Qui nelle mie zone abbiamo solo varietà autoctone caratterizzate da estrema vigoria,data anche dall'ambiente con inverni miti e caldi. Quest'anno vorrei mettere a dimora un oliveto sperimentale utilizzando un portinnesto poco vigoroso perché di solito le piante vengono innestate sull'olivastro che è molto vigoroso, per cui bisogna optare per sesti molto larghi come 8x8/ 7x7. Il portinnesto che ho scelto è Tosca07, una varietà italiana utilizzata per il superintensivo con vigore molto debole.
Per cui su questo portinnesto innesteró le varietà autoctone della mia zona ,con l'intento di ridurre il loro vigore. Preferisco innestare le varietà della mia zona per non perdere la loro elevatissima qualità dell'olio e la tipicità del territorio, un connubio tra innovazione e tradizione 👍. Proverò,vedremo i risultati.
@@roccobarca4558 immagino si trovi nel sud Italia, in quale regione di preciso?
Qui da me in Molise ci sono campi sperimentali di varietà autoctone poco vigorose allevate a siepe, stanno dando buoni risultati, ormai dal 2017/18.
In sesti come il 5x2/ 5x2,5 si riesce comunque a mantenere una formazione a siepe per meccanizzare la raccolta e si da un po’ di spazio in più alla pianta per crescere. La potatura deve essere per forza manuale e bisogna mettere in considerazione che dopo 7-8 é già necessario rimuovere i rami che sono diventati troppo legnosi.
Non si raggiungerà la produttività in termini quintali di un arbequina spinta, ma per lo meno si riescono ad abbassare i costi di produzione di un olio caratteristico.
Io per puro parere personale penso che vedendo in quale direzione sta andando il clima, la scelta più logica é fare impianti già progettati per resistere alla siccità (es. 7x7) in asciutto, con varietà adatte alla raccolta con scuotitore e potatura biennale. In questo modo si contengono al minimo le spese e si massimizza il profitto.
Potatura di allevamento molto discutibile
Salve Gino, grazie per visualizzare il video e per il commento. Ben vengano le critiche se argomentate
Non è così che si crescono le piante di ulivo
Salve Calogero, grazie per il commento. Ci sono diversi modi di crescere le piante di olivo, non bisogna seguire per forza una unica strada.
Come rovinare una giovane pianta😢
Vaso policonico: non tagliare le cime, 4 branche,svuotare al centro tagliando sul colletto
Vaso cespugliato zaragoza : lasciare le branche, tagliare lasciando uno sperone ,tagliare le cime
In questo video lasciare le branche a Y e lasciare piu foglie
se gli ulivi potessero parlare....