In tutto questo in Italia un dottorato è pagato 1136E al mese. 1136E al mese senza tredicesima, senza straordinari, senza alcunché. Laureato col massimo dei voti in 5 anni, prendo meno di mio nonno ex muratore in pensione da più di 30 anni. Nei media parlano di poveri pensionati e di giovani choosy che non vogliono fare figli.
@@samuele8361 ovviamente. È una borsa. Infatti i contributi previdenziali sono pressoché nulli. La guerra generazionale non è sbagliata è autodifesa perché la hanno cominciata e per ora stra vinta loro
@@ddAAntesi dottorati sono tutti pagati allo stesso modo in Italia. Laurea in fisica. Dottorato in fisica della fusione nucleare. Ora che sai che non ho un dottorato in lettere o in psicologia sei più soddisfatto? Essendomi laureato in una facoltà tosta e avendo un dottorato in un campo a alto impiego e con stipendi molto più alti posso parlare? Scusa l'aggressività ma nella tua domanda ho colto un certo scetticismo
Grazie. Ricordo accese discussioni tra colleghi prima delle ultime elezioni quando aboliamo la "Fornero" era diventato uno slogan. Io ero molto perplesso e colleghi più giovani erano entusiasti. Alla fine io ho avuto benefici da quota 100 e loro pagheranno solo. Non riesco a capacitarmi che non fossero in grado di fare una valutazione realistica della situazione. Sottoscrivo il taglio alle pensioni (ad esempio il 10-15% di quanto eccede 1000 euro) nel contesto di un patto su deficit 0 senza se e senza ma, senza eccezioni, senza scuse, un pacchetto di riforme incisive che ammoderni il paese e una moratoria decennale su qualsiasi tipo di bonus. Fino a quando girano cose come il 110% non se ne parla
la verità è che bisognerebbe mandare forzatamente in pensione i lavoratori tra i 60 e 65 anni per 2 motivi principali: - calo drastico della produttività (non voglio sembrare insensibile ma il binomio anziani e computer è un disastro, non stanno al passo con le nuove tecnologie e poi è anche normale e fisiologico rimbambirsi dopo i 50, io li vedo, sono lenti e rigidi, inadatti al lavoro anche se se la raccontano diversamente) - bloccano il turnover (abbiamo una disoccupazione giovanile alle stelle perché i posti di lavoro che dovrebbero occupare sono intasati dai boomer, siamo una nazione di profili junior, di giovani di 40 anni a cui i vecchi non fanno spazio)
@@autarchyan5426 io me ne sono andato a 60 anni con quasi 43 anni di contributi .....i primi 1.12.979 ....ed avrebbero dovuto iniziare nel 1978 ...... ho conosciuto persone a cui mancavano 7-8-12 anni di contribuzione previdenziale e dopo 10 anni ed anche meno non puoi fare nulla ..... nemmeno pagarteli. Se ne parla poco per vergogna e perchè è scomodo ..... e sui media è ciclica la stucchevole notizia della media anagrafica dei pensionati per anzianità contributiva (a cui la legge fornero ha modificato il nome "pensioni anticipata ordinaria") oggi 42 per donne e 43 per uomini (ho arrotondato!) mentre si tace sulla media contributiva dei pensionandi di vecchiaia 67enni (troppo spesso con soli 20 anni di contributi versati e magari 6-7-8 figurativi ...... ) ...oggi l'esercito delle pensioni minime .....per contribuzione minime e dichiarazioni dei redditi altrettanto minime. In passato il metodo di calcolo retributivo è le età anagrafiche basse (55-60) per l'accesso alla pensione hanno anestetizzato il problema. Non credo che sia una questione solo di binomio anziani e computer, ci sono serpeggianti convinzioni ,,,,,,,che fa tutto il computer e quindi serva meno personale. Fanno studi teorici .... che crollano in fase pratica e sul lungo periodo. Aumentano dirigenti e mezzi dirigenti ....... un'esercito di ufficiali ....qualche maresciallo e sempre meno soldati spesso utilizzati come usa e getta.
Il problema è che se perdi il lavoro a 45 anni è molto difficile trovare qualcuno che ti assume se non declassandoti (provare per credere) .. non oso immaginare cercare lavoro dopo i 60 anni, bisognerà accettare uno stipendio da neo diplomato semprechè non dia fastidio assumere un anziano
Puntata splendida con analisi di prima qualità ed estrapolazione ad hoc di dati che spiegano quali sono le problematiche principali delle pensioni e della concezione del sistema pensionistico in Italia. E come le priorità vengano stravolte: i sindacati difendono le pensioni e non le opportunità lavorative dei giovani e la legge Fornero viene da anni additata come il male assoluto quando invece per la prima volta ha cercato di sistemare i conti di un sistema insostenibile.
Boldrin, il tasso di rendimento c'è, l'ho esposto sotto: è la variazione del PIL quinquennale. Aggiungo che può essere anche negativo, come è successo, da ultimo, per le nuove pensioni nel 2021.
Calcolo dell’importo pensionistico contributivo: moltiplicando il montante contributivo individuale* x il tasso di rivalutazione (correlato al PIL; fino al 1992 era correlato all'aumento dei prezzi e all’innalzamento dei salari reali; fino al 1995 era correlato solo all'inflazione) x il coefficiente di trasformazione (crescente al crescere dell'età di pensionamento). * Il montante contributivo individuale si determina sommando l’ammontare dei contributi di ciascun anno, rivalutato annualmente sulla base del tasso annuo di capitalizzazione risultante dalla variazione media quinquennale del prodotto interno lordo nominale (PIL), appositamente calcolata dall’ISTAT con riferimento al quinquennio precedente l’anno da rivalutare.
Cose ne pensereste di un sistema incentivante che detassi lo stipendio delle persone negli ultimi anni prima della pensione? Forse molti lavoratori avrebbero un motivo per arrivare ai 70 se ancora in forma e produttivi ottenendo risultati per se e famiglia. Ovviamente calcolato che sia redditizio sia per il lavoratore che per lo stato che non deve elargire la pensione.
In un paese civile, con uno Stato democratico, non si impone a un lavoratore ed un essere umano prima, di rimanere su un posto di lavoro per 42 anni. Questa non e' civilta' ne tanto meno democrazia, questa e' dittatura finanziaria. Uno Stato che con questo comportamento estremo da la netta percezione, se non la certezza di perseguire uno scopo ben chiaro e preciso : allungando gli anni di servizio e quindi anche l'eta' anagrafica, fare crepare prima dell'erogazione della pensione stessa il lavoratore, ottenendo cosi enormi risparmi. Oltretutto, cosi facendo, hanno creato un mondo balordo composto da una marea di anziani sui posti di lavoro che non c'e' la fanno piu' e di controparte una marea di giovani per strada evitando un ricambio generazionale e nuove assunzioni. Complimenti al lor signori, siete stati davvero geniali.
Si è voluto mandare in pensione gente a 50 anni oppure con 5 anni di contributi (magari volontari) e ora si lamentano se i loro figli dovranno lavorare fino a 70 anni?
Mi sembrano ragionamenti di altre epoche. Automazione, trasformazione tecnologica, analisi dei dati nella PA Il mondo tra 10 anni sarà probabilmente molto diverso rispetto a quello di adesso,e anche i sistemi si evolveranno
@@leonardoberti917 per ora si Ma ad esempio nessuno aveva preventivato la nascita di centinaia di migliaia di crypto Il sistema riuscirà ancora a far valere le monete nazionali/continentali? O ci sarà una rivoluzione nel sistema magari con un sistema di pagamento globale ? Inoltre le pensioni sono calcolate in base ad uno standard di vita: con i rincari bollette e l'inflazione non mi sembrano adeguate, il parlamento italiano riuscirà a gestire un fenomeno del genere? O l'Europa ? Insomma, fare previsioni da qui a 50 anni mi sembra rischioso, almeno per la pensione di un venticinquenne ..
Tecnicamente ridurre le pensioni in essere è possibile, al di là della retorica sui 'diritti acquisiti': si bloccano le indicizzazioni e si lascia correre l'inflazione. Per quelle più basse si delibera un 'sussidio integrativo speciale' parametrato all'ISEE; essendo un'aggiunta e non una riduzione non sarebbe soggetta a ricorsi. Politicamente è molto più complicato: i pensionati votano.
@vittorio montagna Sono domande tutte sensate, ma non voglio rispondere nel merito; preferisco prenderla alla lontana. I problemi di fondo di tutti i "patti generazionali" sono due: 1) si stabiliscono in un certo momento regole che dovranno essere applicate dopo 30-40-50 anni, quando le circostanze inevitabilmente sono cambiate, e 2) le persone che stipulano i patti e stabiliscono le regole non sono le stesse che poi dovranno mantenere gli impegni; (le prime spesso sono morte). Il sistema italiano è stato concepito in circostanze simili a quelle descritte da De Sica nel film "Umbero D". All'epoca i giovani erano molti, la natalità elevata, l'aspettativa di vita era bassa e gli anziani erano pochi. Al netto di qualche pasticcio clientelare la struttura allora sembrava sensata. Quando ho cominciato a lavorare, nel 1977, le regole erano che i dipendenti privati potevano andare in pensione con 35 anni di contributi, a prescindere dall'età, quindi un operaio che aveva cominciato a lavorare a 15 anni, caso non raro, poteva andare in pensione a 50 anni, e questo non era considerato un privilegio. Privilegiati erano considerati i dipendenti pubblici, che andavano in pensione (ridotta) dopo 19 anni sei mesi e un giorno, le donne dopo 14 anni sei mesi e un giorno; molti di questi "baby pensionati" sono ancora vivi, ma ormai anziani, impossibile farli rientrare al lavoro.
@vittorio montagna In Italia chi si occupa di previdenza ha studiato sui libri della Fornero, oppure su quelli del suo maestro Onorato Castellino. A livello accademico i primi studi sulle criticità del sistema pensionistico risalgono alla fine degli anni '70, ma partiti e sindacati non ne hanno voluto sapere. Qualcuno ricorderà che il primo governo Berlusconi del '94 cadde proprio su una riforma delle pensioni. Lamberto Dini riusci' a far passare una riformicchia, ma lui non aveva fatto politica prima e non ne ha fatta dopo. Maroni riusci' a far approvare un'altra riforma, che fu cancellata dal successivo governo Prodi. Il governo Monti-Fornero ne ha fatta passare un'altra, anche quella in gran parte successivamente smantellata, e nessuno dei due fa ancora politica.
@@massimomaraziti5595 la riforma Monti Fornero è stata talmente smantellata che è ancora in vigore tutta intera. A parte quota 102 che sparirà tra uno o due anni e che interesserà si e no 30.000 persone.
Esatto quello che dico io, non lo fanno per ottenere voti. Inoltre la pensione andrebbe anche calibrata in base al patrimonio. Se hai 2 milioni di euro sul conto, la pensione non te la dò. In Australia funziona così!
con l argomento pensioni si prendono voti. Purtroppo non so può fare altro che divulgare i dati e sperare che nel più breve tempo possibile i cittadini si rendano conto di questo scempio. Basta provare a dire a qualunque pensionato che gli si taglierà l.assegno del 5% per farlo imbestialire. Ben venga liberi oltre e speriamo che sempre più persone si rendano conto di questa realtà.
BUFALA. I DATI VANNO INTERPRETATI CORRETTAMENTE La spesa pensionistica italiana è fuori linea nel confronto internazionale perché si comparano i dati lordi fisco, e le imposte sulle pensioni in Italia sono le più alte sia in ambito OCSE che in ambito UE. Segnalo: 1) non è vero che la spesa pensionistica italiana sia il 16% del PIL; detraendo da essa le voci spurie, che cifrano in totale 90 mld circa (10-15 mld di TFR/TFS, 20-25 mld di assistenza, soprattutto 55 mld di imposte), l'incidenza scende al 11-12% del PIL; 2) le imposte sulle pensioni italiane sono le più alte sia in ambito OCSE che in ambito UE; 3) l'OCSE, che peraltro usa dati sempre non molto aggiornati, è l'unico ente che espone la spesa pensionistica dei Paesi OCSE sia al lordo che al netto delle imposte (quindi è facile trovarla); 4) nelle comparazioni internazionali non sono inclusi gli sgravi fiscali delle pensioni complementari, in diversi Paesi molto più alti che in Italia; e 5) In Italia e in Grecia (non a caso i primi per incidenza delle spesa pensionistica sul PIL), a differenza che negli altri Paesi (dove tali sussidi vanno nell'assistenza sociale), sono state utilizzate le pensioni anticipate (spesa previdenziale). come ammortizzatori sociali.
A me sembra che il sistema sia già bello che crollato, bisogna solo capire quando arriverà il default (2040?). Davvero come si può portare avanti un sistema che prevede che un lavoratore mantenga due pensionati io non lo so
@@Al-eb9mi è l'inps stessa a fornirli. Nel 2030 andrà in pensione la generazione nata fra il 1965 e il 1975. La più numerosa di sempre in Italia. Per darti un esempio nel 65 e 67( gli anni più prolifici di sempre) sono nati 1.2 milioni di italiani. Nel 94 ,quando sono nato io,meno di 700000. Avremo più pensionati che lavoratori. Nessun sistema a ripartizione può reggere.
Bel video, mi piace molto il modo in cui hai dedicato del tempo a educare i tuoi spettatori. In questo momento, mi sto godendo una bella vita e viaggiando per il mondo con così tanti profitti che ho realizzato investendo in criptovalute attraverso la guida di un consulente per gli investimenti. Costruire un reddito di portafoglio (investendo) attraverso un consulente per gli investimenti autorizzato (Claire Anne Steinglass) è la decisione migliore che abbia mai preso
Beato te, sto ancora lottando e sto cercando di riprendermi dalle mie perdite investendo da solo. Se non ti dispiace, vorrei avere un consiglio su come investire. Guardo tutorial su TH-cam ma non basta e a volte mi confondo cercando di applicare le strategie che ho imparato.
@@JuliusFritzz Bene, è stato facile evitare perdite, dato che ho realizzato così tanti profitti lasciando che Claire Anne Steinglass, una consulente per gli investimenti con molti anni di esperienza, gestisse tutti i miei scambi e investimenti
Ma che discorso è, allora si deve essere in colpa se si vive di più.....le pensioni guardano alla vita media, se tuo padre prende di più qualcuno prende di meno perché vive meno delle attese....
In tutto questo in Italia un dottorato è pagato 1136E al mese.
1136E al mese senza tredicesima, senza straordinari, senza alcunché.
Laureato col massimo dei voti in 5 anni, prendo meno di mio nonno ex muratore in pensione da più di 30 anni.
Nei media parlano di poveri pensionati e di giovani choosy che non vogliono fare figli.
Per non menzionare quanto poco sono pagati anche i post-doc, fino a RTB non hai uno stipendio correlato al tuo livello di preparazione.
Senza tredicesima?
@@samuele8361 ovviamente. È una borsa. Infatti i contributi previdenziali sono pressoché nulli.
La guerra generazionale non è sbagliata è autodifesa perché la hanno cominciata e per ora stra vinta loro
dottorato in cosa? laurea col massimo dei voti in 5 anni in cosa?
@@ddAAntesi dottorati sono tutti pagati allo stesso modo in Italia.
Laurea in fisica. Dottorato in fisica della fusione nucleare. Ora che sai che non ho un dottorato in lettere o in psicologia sei più soddisfatto? Essendomi laureato in una facoltà tosta e avendo un dottorato in un campo a alto impiego e con stipendi molto più alti posso parlare?
Scusa l'aggressività ma nella tua domanda ho colto un certo scetticismo
Grazie. Ricordo accese discussioni tra colleghi prima delle ultime elezioni quando aboliamo la "Fornero" era diventato uno slogan.
Io ero molto perplesso e colleghi più giovani erano entusiasti.
Alla fine io ho avuto benefici da quota 100 e loro pagheranno solo.
Non riesco a capacitarmi che non fossero in grado di fare una valutazione realistica della situazione.
Sottoscrivo il taglio alle pensioni (ad esempio il 10-15% di quanto eccede 1000 euro) nel contesto di un patto su deficit 0 senza se e senza ma, senza eccezioni, senza scuse, un pacchetto di riforme incisive che ammoderni il paese e una moratoria decennale su qualsiasi tipo di bonus.
Fino a quando girano cose come il 110% non se ne parla
la verità è che bisognerebbe mandare forzatamente in pensione i lavoratori tra i 60 e 65 anni per 2 motivi principali:
- calo drastico della produttività (non voglio sembrare insensibile ma il binomio anziani e computer è un disastro, non stanno al passo con le nuove tecnologie e poi è anche normale e fisiologico rimbambirsi dopo i 50, io li vedo, sono lenti e rigidi, inadatti al lavoro anche se se la raccontano diversamente)
- bloccano il turnover (abbiamo una disoccupazione giovanile alle stelle perché i posti di lavoro che dovrebbero occupare sono intasati dai boomer, siamo una nazione di profili junior, di giovani di 40 anni a cui i vecchi non fanno spazio)
@@autarchyan5426 io me ne sono andato a 60 anni con quasi 43 anni di contributi .....i primi 1.12.979 ....ed avrebbero dovuto iniziare nel 1978 ...... ho conosciuto persone a cui mancavano 7-8-12 anni di contribuzione previdenziale e dopo 10 anni ed anche meno non puoi fare nulla ..... nemmeno pagarteli. Se ne parla poco per vergogna e perchè è scomodo ..... e sui media è ciclica la stucchevole notizia della media anagrafica dei pensionati per anzianità contributiva (a cui la legge fornero ha modificato il nome "pensioni anticipata ordinaria") oggi 42 per donne e 43 per uomini (ho arrotondato!) mentre si tace sulla media contributiva dei pensionandi di vecchiaia 67enni (troppo spesso con soli 20 anni di contributi versati e magari 6-7-8 figurativi ...... ) ...oggi l'esercito delle pensioni minime .....per contribuzione minime e dichiarazioni dei redditi altrettanto minime. In passato il metodo di calcolo retributivo è le età anagrafiche basse (55-60) per l'accesso alla pensione hanno anestetizzato il problema.
Non credo che sia una questione solo di binomio anziani e computer, ci sono serpeggianti convinzioni ,,,,,,,che fa tutto il computer e quindi serva meno personale. Fanno studi teorici .... che crollano in fase pratica e sul lungo periodo.
Aumentano dirigenti e mezzi dirigenti ....... un'esercito di ufficiali ....qualche maresciallo e sempre meno soldati spesso utilizzati come usa e getta.
Il problema è che se perdi il lavoro a 45 anni è molto difficile trovare qualcuno che ti assume se non declassandoti (provare per credere) .. non oso immaginare cercare lavoro dopo i 60 anni, bisognerà accettare uno stipendio da neo diplomato semprechè non dia fastidio assumere un anziano
Puntata splendida con analisi di prima qualità ed estrapolazione ad hoc di dati che spiegano quali sono le problematiche principali delle pensioni e della concezione del sistema pensionistico in Italia. E come le priorità vengano stravolte: i sindacati difendono le pensioni e non le opportunità lavorative dei giovani e la legge Fornero viene da anni additata come il male assoluto quando invece per la prima volta ha cercato di sistemare i conti di un sistema insostenibile.
Questo video riassume tutti i problemi dell'Italia in meno di 2 ore. Ottimo lavoro 👍
Bisogna ridurre le pensioni di coloro che ricevono troppo rispetto ai contributi versati sopra una certa soglia di sicurezza !!
potreste per cortesia condividere i link che mostrate nel video? grazie
45:45
Molto interessante
1:27 è un po' come accade per i termini "pandèmia" e "pandemìa". 😝
E non vorrei fare il grammar nazi, ma l'uso di "piuttosto che" al posto di "oppure"?
25:57 interessante sapere questa sottigliezza. Non sapevo questa cosa del "pay as you go"...
Boldrin, il tasso di rendimento c'è, l'ho esposto sotto: è la variazione del PIL quinquennale. Aggiungo che può essere anche negativo, come è successo, da ultimo, per le nuove pensioni nel 2021.
Calcolo dell’importo pensionistico contributivo: moltiplicando il montante contributivo individuale* x il tasso di rivalutazione (correlato al PIL; fino al 1992 era correlato all'aumento dei prezzi e all’innalzamento dei salari reali; fino al 1995 era correlato solo all'inflazione) x il coefficiente di trasformazione (crescente al crescere dell'età di pensionamento).
* Il montante contributivo individuale si determina sommando l’ammontare dei contributi di ciascun anno, rivalutato annualmente sulla base del tasso annuo di capitalizzazione risultante dalla variazione media quinquennale del prodotto interno lordo nominale (PIL), appositamente calcolata dall’ISTAT con riferimento al quinquennio precedente l’anno da rivalutare.
Cose ne pensereste di un sistema incentivante che detassi lo stipendio delle persone negli ultimi anni prima della pensione? Forse molti lavoratori avrebbero un motivo per arrivare ai 70 se ancora in forma e produttivi ottenendo risultati per se e famiglia. Ovviamente calcolato che sia redditizio sia per il lavoratore che per lo stato che non deve elargire la pensione.
In un paese civile, con uno Stato democratico, non si impone a un lavoratore ed un essere umano prima, di rimanere su un posto di lavoro per 42 anni. Questa non e' civilta' ne tanto meno democrazia, questa e' dittatura finanziaria. Uno Stato che con questo comportamento estremo da la netta percezione, se non la certezza di perseguire uno scopo ben chiaro e preciso : allungando gli anni di servizio e quindi anche l'eta' anagrafica, fare crepare prima dell'erogazione della pensione stessa il lavoratore, ottenendo cosi enormi risparmi. Oltretutto, cosi facendo, hanno creato un mondo balordo composto da una marea di anziani sui posti di lavoro che non c'e' la fanno piu' e di controparte una marea di giovani per strada evitando un ricambio generazionale e nuove assunzioni. Complimenti al lor signori, siete stati davvero geniali.
Bravi
Commento tattico
commento tattico
Commento tattico
Commento tattico
Ma perchè le pensioni non sono con un cap massimo del doppio della media del reddito di italia o del doppio del minimo?
Si è voluto mandare in pensione gente a 50 anni oppure con 5 anni di contributi (magari volontari) e ora si lamentano se i loro figli dovranno lavorare fino a 70 anni?
Mi sembrano ragionamenti di altre epoche. Automazione, trasformazione tecnologica, analisi dei dati nella PA
Il mondo tra 10 anni sarà probabilmente molto diverso rispetto a quello di adesso,e anche i sistemi si evolveranno
Ma il nostro stipendio si abbassera di più (inflazione) mentre quello dei pensionati no.
No guarda è molto attuale, i soldi sono stati, sono e saranno rubati ai giovani/adulti per essere consegnati agli anziani.
@@leonardoberti917 per ora si
Ma ad esempio nessuno aveva preventivato la nascita di centinaia di migliaia di crypto
Il sistema riuscirà ancora a far valere le monete nazionali/continentali?
O ci sarà una rivoluzione nel sistema magari con un sistema di pagamento globale ?
Inoltre le pensioni sono calcolate in base ad uno standard di vita: con i rincari bollette e l'inflazione non mi sembrano adeguate, il parlamento italiano riuscirà a gestire un fenomeno del genere? O l'Europa ? Insomma, fare previsioni da qui a 50 anni mi sembra rischioso, almeno per la pensione di un venticinquenne ..
Minuto 30:45 Grande rispetto
io penso a 75 almeno,,, a 70 anni si potrà andare in pensione, ma davvero con una pensione insufficiente per vivere
Il bello delle previsioni economiche è che non si avverano mai
Io volume è abbastanza basso
Tecnicamente ridurre le pensioni in essere è possibile, al di là della retorica sui 'diritti acquisiti': si bloccano le indicizzazioni e si lascia correre l'inflazione. Per quelle più basse si delibera un 'sussidio integrativo speciale' parametrato all'ISEE; essendo un'aggiunta e non una riduzione non sarebbe soggetta a ricorsi.
Politicamente è molto più complicato: i pensionati votano.
@vittorio montagna Sono domande tutte sensate, ma non voglio rispondere nel merito; preferisco prenderla alla lontana. I problemi di fondo di tutti i "patti generazionali" sono due: 1) si stabiliscono in un certo momento regole che dovranno essere applicate dopo 30-40-50 anni, quando le circostanze inevitabilmente sono cambiate, e 2) le persone che stipulano i patti e stabiliscono le regole non sono le stesse che poi dovranno mantenere gli impegni; (le prime spesso sono morte). Il sistema italiano è stato concepito in circostanze simili a quelle descritte da De Sica nel film "Umbero D". All'epoca i giovani erano molti, la natalità elevata, l'aspettativa di vita era bassa e gli anziani erano pochi. Al netto di qualche pasticcio clientelare la struttura allora sembrava sensata.
Quando ho cominciato a lavorare, nel 1977, le regole erano che i dipendenti privati potevano andare in pensione con 35 anni di contributi, a prescindere dall'età, quindi un operaio che aveva cominciato a lavorare a 15 anni, caso non raro, poteva andare in pensione a 50 anni, e questo non era considerato un privilegio. Privilegiati erano considerati i dipendenti pubblici, che andavano in pensione (ridotta) dopo 19 anni sei mesi e un giorno, le donne dopo 14 anni sei mesi e un giorno; molti di questi "baby pensionati" sono ancora vivi, ma ormai anziani, impossibile farli rientrare al lavoro.
@vittorio montagna In Italia chi si occupa di previdenza ha studiato sui libri della Fornero, oppure su quelli del suo maestro Onorato Castellino. A livello accademico i primi studi sulle criticità del sistema pensionistico risalgono alla fine degli anni '70, ma partiti e sindacati non ne hanno voluto sapere. Qualcuno ricorderà che il primo governo Berlusconi del '94 cadde proprio su una riforma delle pensioni. Lamberto Dini riusci' a far passare una riformicchia, ma lui non aveva fatto politica prima e non ne ha fatta dopo. Maroni riusci' a far approvare un'altra riforma, che fu cancellata dal successivo governo Prodi. Il governo Monti-Fornero ne ha fatta passare un'altra, anche quella in gran parte successivamente smantellata, e nessuno dei due fa ancora politica.
@@massimomaraziti5595 la riforma Monti Fornero è stata talmente smantellata che è ancora in vigore tutta intera. A parte quota 102 che sparirà tra uno o due anni e che interesserà si e no 30.000 persone.
C'è il fortissimo rischio che la Corte Costituzionale dichiari illegittima tale norma
Esatto quello che dico io, non lo fanno per ottenere voti. Inoltre la pensione andrebbe anche calibrata in base al patrimonio. Se hai 2 milioni di euro sul conto, la pensione non te la dò. In Australia funziona così!
Condivido tutto, per completezza però trovo giusto sottolineare che gli importi dell INPS sono "lordi"
con l argomento pensioni si prendono voti. Purtroppo non so può fare altro che divulgare i dati e sperare che nel più breve tempo possibile i cittadini si rendano conto di questo scempio. Basta provare a dire a qualunque pensionato che gli si taglierà l.assegno del 5% per farlo imbestialire. Ben venga liberi oltre e speriamo che sempre più persone si rendano conto di questa realtà.
Mio commento tattico ancora prima di ascoltare
BUFALA. I DATI VANNO INTERPRETATI CORRETTAMENTE
La spesa pensionistica italiana è fuori linea nel confronto internazionale perché si comparano i dati lordi fisco, e le imposte sulle pensioni in Italia sono le più alte sia in ambito OCSE che in ambito UE.
Segnalo:
1) non è vero che la spesa pensionistica italiana sia il 16% del PIL; detraendo da essa le voci spurie, che cifrano in totale 90 mld circa (10-15 mld di TFR/TFS, 20-25 mld di assistenza, soprattutto 55 mld di imposte), l'incidenza scende al 11-12% del PIL; 2) le imposte sulle pensioni italiane sono le più alte sia in ambito OCSE che in ambito UE; 3) l'OCSE, che peraltro usa dati sempre non molto aggiornati, è l'unico ente che espone la spesa pensionistica dei Paesi OCSE sia al lordo che al netto delle imposte (quindi è facile trovarla); 4) nelle comparazioni internazionali non sono inclusi gli sgravi fiscali delle pensioni complementari, in diversi Paesi molto più alti che in Italia; e 5) In Italia e in Grecia (non a caso i primi per incidenza delle spesa pensionistica sul PIL), a differenza che negli altri Paesi (dove tali sussidi vanno nell'assistenza sociale), sono state utilizzate le pensioni anticipate (spesa previdenziale). come ammortizzatori sociali.
A me sembra che il sistema sia già bello che crollato, bisogna solo capire quando arriverà il default (2040?).
Davvero come si può portare avanti un sistema che prevede che un lavoratore mantenga due pensionati io non lo so
Bè no non li mantiene manco volendo.
2030.Data secondo cui avremo più pensionati che lavoratori.
@@marcobonesi6794 Ciao, posso chiederti per favore la fonte di questa data? Chiedo per interesse personale, grazie :)
@@Al-eb9mi è l'inps stessa a fornirli. Nel 2030 andrà in pensione la generazione nata fra il 1965 e il 1975. La più numerosa di sempre in Italia. Per darti un esempio nel 65 e 67( gli anni più prolifici di sempre) sono nati 1.2 milioni di italiani. Nel 94 ,quando sono nato io,meno di 700000. Avremo più pensionati che lavoratori. Nessun sistema a ripartizione può reggere.
aggiungici anche la 13esima
Il prof molto scontento all'inizio XD l'ho visto soffrire hahahah
Bel video, mi piace molto il modo in cui hai dedicato del tempo a educare i tuoi spettatori. In questo momento, mi sto godendo una bella vita e viaggiando per il mondo con così tanti profitti che ho realizzato investendo in criptovalute attraverso la guida di un consulente per gli investimenti. Costruire un reddito di portafoglio (investendo) attraverso un consulente per gli investimenti autorizzato (Claire Anne Steinglass) è la decisione migliore che abbia mai preso
Beato te, sto ancora lottando e sto cercando di riprendermi dalle mie perdite investendo da solo. Se non ti dispiace, vorrei avere un consiglio su come investire. Guardo tutorial su TH-cam ma non basta e a volte mi confondo cercando di applicare le strategie che ho imparato.
@@JuliusFritzz Bene, è stato facile evitare perdite, dato che ho realizzato così tanti profitti lasciando che Claire Anne Steinglass, una consulente per gli investimenti con molti anni di esperienza, gestisse tutti i miei scambi e investimenti
@@REAL_GEE205 Come posso mettermi in contatto con questa Claire Anne Steinglass?
@@JuliusFritzz Basta fare una rapida ricerca sul web con il suo nome completo 👇
@@JuliusFritzz CLAIRE ANNE STEINGLASS
👏👏👏💯💯💯
Ma che discorso è, allora si deve essere in colpa se si vive di più.....le pensioni guardano alla vita media, se tuo padre prende di più qualcuno prende di meno perché vive meno delle attese....
Ma la politica si base su fattori macro, mica va a vedere l' x percento che campa meno della media. Il punto è che il sistema in se non regge
Se ci son vecchi di 71 anni a lavorare poi ci so chiede perchè i giovani non trovano lavoro