L' ultimo degli eroi: come Enea è diventato il capostipite dei Romani
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- เผยแพร่เมื่อ 11 ก.พ. 2017
- Mario Lentano, docente di Letteratura latina presso l’Università di Siena, racconta i numerosi intrecci che avvolgono il mito di Enea.
In un immaginario viaggio ripercorreremo la storia del valoroso eroe troaino che, in fuga dalla terra natia, passando per Roma e per diverse peripezie incarna anche un ruolo terribilmente attuale: quello del migrante.
Ha moderato l'incontro il presidente dell'Associazione Italiana di Cultura Classica con sede in Vercelli, prof.sa Maria Pia Saviolo Magrassi. Letture di Roberto Sbaratto.
![[HIGHLIGHT] หมีLIVEปะ? | EP.171 เห็นแต่ในจอ วันนี้มาต้องขอคารวะ](http://i.ytimg.com/vi/gPWLxa0e_Z8/mqdefault.jpg)
Questo meraviglioso racconto, divulgato con perizia eccellente, ha reso questa domenica di pioggia e virus,una giornata di splendido sole🤩🤩🤩🤩🤩.
Davvero coinvolgente. Grazie!!! Sono al 20esimo giorno di quarantena in COVID e dopo avere sbagliato un cruciverba su 4 lettere capostipite dei romani (Remo) ho cercato e trovato questo intervento pazzesco!!! Girato subito alla chat di famiglia sperando che le due mie figlie (15 e 18 anni) possano apprezzarlo. Grazie professore!!! P.S. un particolare extra: la relatività delle teorie è proprio antica e questo per un avvocato è la conferma che da sempre si può dire tutto ed il contrario di tutto con argomenti a sostegno ciao claudio cera
Con questo vuoi dire che
Anche le palle dette dagli avvocati , a difesa dei clienti che pagano bene Sono verita' ...tanto e' tutto relativo.
Complimenti davvero..grazie
COMPLIMENTI!!
Bravissimo.
Complimenti
L'arrivo non è stato ALLA FOCE DEL TEVERE. MA A CIRCA 800 METRI DALLA SUA TOMBA........PRATICA DI MARE. Come hanno chiarito gli STORICI GRECI
secondo me in mito che ci porta ad una grande storia almeno si crede ma forse perchè la storia della lupa ci confonde un po ma sia l'una che l'altra sono 2 anelli che portano alla storia di roma, la città eterna ancora oggi che si può calpestare sulla grandezza di roma peccato che noi stessi non abiamo rispetto per la storia
Ci vorrebbe un bel confronto sul medioevo ellenico...🤔
Concordo
Scusa ,Ma Enea non scappo' subito,lotto per 3 giorni dentro e fuori la Citta'. Difatti si leggei che quando tutti i capi Troiani Caddero , Lui solo Enea Resse le sorti della Citta.Poi quando propio non cera niente piu' da fare .Se ne ando'.Raggiungendo il gruppo che precedentemente Egli aveva fatto allontanare .
Insomma Enea e Soumahoro sarebbero parenti, così stiamo pure dando spazio agli Africani... Tutti felici e contenti. Peccato dunque il finale che rovina tutta la brillante esposizione.
Sarò filo country ma io mio lavoro lo so fare e le critiche sono state prese in considerazione.. M spiace ma un bivio non sarebbe una tragedia.. arrivederci 😁
Io vorrei sapere solo una cosa: Come mai fino a qualche anno fa, NESSUNO ha MAI visto nell'Eneide, nell'Odissea e nei classici in genere, una sorta di opera pro migranti?
in realtà già l'imperatore Claudio nel mito dalla fondazine di Roma ci aveva visto una parabola pro inclusione quando ci si poneva il problema se creare o no nuove province (e quindi allargare la cittadinanza romana). Dicendo appunto che Enea veniva da Troia, Romolo veniva da Albalonga, i primi cittadini romani venivano da fuori e sposarono le sabine (il cui re divenne primo re di Roma insieme a Romolo), poi ci furuno ben 3 Re Etruschi tra i famosi 7... Insomma le basi per leggerci dentro una storia a favore dell'inclusione e dell'immigrazione ci sono poi siccome gli esseri umani vivono immersi nel loro tempo in alcuni tempi queste cose ce le vedono (come alcuni studiosi dei nostri tempi ma anche gli imperatori Claudio e Caracalla e chissà quante altre epoche) e altre volte no (difficilmente penso che durante il fascismo queste letture potessero venire fuori)
Perche' non lo sono
@La Regina Del Celebrità E' un discorso molto complesso e io non sono uno storico ma un appassionato.
Comunque provo a dare la mia risposta, sicuramente incompleta (non essendo uno storico e tra l'altro la storia antica non è neanche la mia prederita da studiare, preferisco il medioevo italiano e il Risorgimento).
C'erano diversi modi in cui a Roma si poteva acquisire la cittadinanza: pagando, arruolandosi nell'esercito, nascendo da cittadini romani o da schiavi liberati da cittadini romani (che a loro volta ricevevano una "quasi cittadinanza" dal padrone che lo liberava), alle volte veniva anche imposta (se ai romani servivano gente nell'esercito o ad arare i campi le andavano a rapire lungo i confini e gli davano la cittadinanza perché gli schiavi non pagavano le tasse), e a tutte queste persone veniva richiesto in teoria di seguire come filosofia morale il mos maiorum, nella pratica di riconoscere l'autorità di Roma e dell'imperatore quindi seguire le leggi di Roma.
Ma non è un discorso che ha a che fare con la religione (San Paolo di Tarso aveva la cittadinanza Romana ed era di fede ebraica, i romani erano pagani ai tempi) o il colore della pelle (Filippo l'Arabo fu imperatore romano d'occidente e già dal nome si capisce che non era bianco caucasico). Quindi un discorso molto diverso da quello fascista.
L'argomento Roma e le politiche di inclusione è vastissimo, stiamo parlando di un impero durato 1200 anni (2200 se continuiamo anche il periodo in cui l'impero era solo orientale), in più non ho parlato della religione romana (che adottava continuamente divinità nuove da altre religioni politeiste), dell'editto di Caracalla e delle invasioni barbariche...
A livello personale non credo che Roma fosse un paradiso in terra quindi non la prenderei a modello di società ideale, né capisco a cosa alludi quando dici "a discapito degli autoctoni", io da italiano e cattolico nativo (anche se mi definisco ateo) non ho mai sentito la mia identità patriottica messa sotto attacco perché un vicino di casa prega verso la mecca o chissà che altro.
Principalmente per 2 motivi.
1. Enea, secondo l'Eneide, tornava nella terra dei suoi antenati, non in qualche luogo terzo.
2. Le reazioni dei latini non sono univoche, alcuni lo accolgono altri no, ed Enea deve ricorrere alla forza per ottenere un territorio dove stanziarsi. Si tratta quindi non di un'immigrazione pacifica, ma di una conquista.
@@yuripalazzo3512 Filippo l'Arabo apparteneva all'elite levantina, di origine aramaica ma da secoli mescolata con nobilta` greca insediata dal IV secolo A.C. in poi, e certamente anche con potentati romani avvicendatisi in oriente dal I secolo A.C. in poi. Del resto il (pre)nome e` segno evidente dell'ellenizzazione delle elite del luogo, in piu` sappiamo che fosse cittadino di nascita e figlio di cittadini. Il nomen (Iulius) indica tra l'altro che egli possa essere un discendente della gens Iulia (imporobabile) o il discendente di un capo tribu` alleato di Roma che ricevette la cittadinanza da Cesare o da Augusto (quindi oltre 2 secoli prima della sua nascita!).
Ma anche fosse stato un purosangue arabo, comunque gli arabi del levante sono considerati "bianchi caucasici" tanto quanto gli italiani.
Qui alcuni esempi di cittadini libanesi (googlando "lebanese people")
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Lo stato Romano era una realta` mediterranea e non vedeva particolare diversita` tra le varie genti del Mediterraneo, come invece facciamo noi oggi ma piu` perche' nella nostra mente centriamo la nostra identita` in Europa, non perche' siamo effettivamente tanto diversi dagli abitanti delle altre sponde del Mediterraneo.
Peccato il finale forzato e ridicolo. Enea non chiedeva elemosina, non era uno stupratore seriale.
ai detto bene
Immigrato non vuol dire uno che chiede elemosina, o uno che stupra, chi chiede elemosina è un poveraccio, non un immigrato, e chi stupra è un delinquente, non un immigrato.
Poi Enea era italico
@@francogilestro8434 la H dio cane
Molti immigrati spacciano rubano uccidono e stuprano. Costituiscono la metà degli autori di questi reati in Italia. Sono degli invasori venuti per eliminarci. E di glorioso o di mitologico in costoro io non vedo proprio nulla.
Mbare ma come fai a parlare per 1 ora ma fatti una vita e pensa ad uscire che per colpa tua ci tocca vedere ste cose per la scuola
Brutto fortnaitaro, Mario ti insegna come vivere
@@francescotringali9088è fortnite che mi insegna a vivere
Be veda, io la penso anche, come lei. Perché reputo che sia inutile parlare per 46 minuti e 07 secondo dicendo delle corbellerie, e alludendo a qualcosa di falso, e le faccio i mie più sinceri complimenti. Lei sì che è un vero fortnaitaro.
Però le vorrei dire che Betty è molto meglio
Secondo il mio parere le parole del professore sono delle castronerie (perdonatemi il latinismo). Mi trovo in disaccordo con il suo pensiero
PAROLE, PAROLE. .,,..,,,, ,PAROLE.......cantava giustamente Mina