HENDRIX SAPEVA LA TEORIA MUSICALE?

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  • เผยแพร่เมื่อ 6 ก.ค. 2024
  • Ma è proprio vero che Jimi Hendrix e tanti altri grandi chitarristi della storia della chitarra non conoscevano la teoria musicale?
    E se questo fosse vero, perché allora la dovremmo studiare?
    Nel video di oggi la mia personale opinione!
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ความคิดเห็น • 286

  • @paolozerbato581
    @paolozerbato581 3 ปีที่แล้ว +40

    Hendrix era consapevole sulle cose che conosceva e non conosceva... in un'intervista ne parla (mi pare su "zero" o sull'altra biografia famosa "una foschia rosso porpora"). Il suo approccio alla composizione era personale e originale: la ricerca di suoni nuovi, pazzeschi, l'uso geniale del feedback (nessuna teoria potrebbe giustificarne l'esistenza), le ritmiche, le sue manone e le posizioni personalissime sulla tastiera. Non dimentichiamo la tanta, ma tanta gavetta fatta anche di fame e a volte di stenti. Un genio che ha creduto in se stesso fino all'ultimo. Sfiga a voluto che non sia stato soccorso in modo adeguato in quella maledetta notte di settembre del '70. Se non avesse incontrato Linda Keith e poi il bassista degli Animals, forse nessuno lo avrebbe mai conosciuto come lo conosciamo ora. Elemosinava anche le corde. Hendrix poi ascoltava di tutto, anche il suo ascolto probabilmente non era quello di un chitarrista comune.

    • @ivanbombana7282
      @ivanbombana7282 3 ปีที่แล้ว +2

      Cos' è il feedback?

    • @paolozerbato581
      @paolozerbato581 3 ปีที่แล้ว +4

      @@ivanbombana7282 il feedback o effetto Larsen avviene quando il microfono comincia a fischiare o la chitarra a "urlare" (perché davanti a un diffusore il suono esce e rientra in un loop micidiale). Jimi l'ha trasformato da difetto in effetto espressivo... Solo un visionario geniale poteva arrivare a tanto.

    • @paolozerbato581
      @paolozerbato581 3 ปีที่แล้ว +4

      @@ivanbombana7282 Il feedback o effetto Larsen lo avrai sentito, ad esempio, quando per sbaglio qualcuno avvicina il microfono ad un diffusore e parte un fischio lancinante che rischia pure di rovinare il diffusore stesso. Jimi ha trasformato questo "difetto", odiato ed evitato dai chitarristi dell'epoca, in un effetto espressivo incredibile avvicinando la chitarra agli amplificatori con il volume a palla... nei live si può notare il perfetto controllo che aveva di questo "urlo" della chitarra.

  • @MrSimoneRossi
    @MrSimoneRossi 3 ปีที่แล้ว +59

    Di solito alla domanda "Perché se il genio X non ha fatto una certa cosa dovrei farla io?" si risponde facilmente con "Proprio perché lui era un genio e tu... probabilmente no" :D

  • @underglassmoon
    @underglassmoon 3 ปีที่แล้ว +10

    Parlo per mia esperienza:
    ho iniziato a suonare la chitarra all'età di 9/10 anni (1994), studiando gli accordi su un quaderno che mi fece mio padre (lui strimpellava il basso). Sono sempre stato autodidatta, ascoltavo in loop i brani per imitare ed apprendere il più possibile . Verso i 14 anni ho avuto la fortuna di frequentare due ragazzi che andavano a lezioni private da musicisti affermati (turnisti) e spesso mi insegnavano qualcosa. Con la lettura dei Tab e quel poco che imparavo dagli altri ho affinato la mia tecnica, negli anni sono arrivato a suonare pezzi molto complicati e addirittura registrare un album progressive. La vera svolta l'ho avuta frequentando per un anno il Saint Louis college of music di Roma. Analisi ritmica, solfeggio, teoria, etc... mi hanno aperto un mondo, qualcosa che prima ignoravo quasi totalmente. Mi ha fatto maturare sia nel suonare che nell'ascolto e soprattutto a non sottovalutare gli altri generi che magari potevano piacermi meno. Solfeggio, lettura ritmica etc... possono risultare noiosi all'inizio ma i benefici sono palpabili già dopo una settimana. Anche se si ha talento la scuola di musica SERVE, non solo a chi vuole intraprendere una carriera in questo settore, ma anche per chi vuole semplicemente fare un salto di livello.

  • @Orion864864
    @Orion864864 3 ปีที่แล้ว +16

    D'accordissimo su tutto, in più aggiungerei che con tutta la gavetta che ha fatto Jimi e tutti i musicisti che ha conosciuto fin dai primi approcci con lo strumento, è praticamente ovvio che abbia ampliato le sue "conoscenze teoriche" dello strumento in maniera importante. Essere autodidatta non vuol dire mettersi le dita nelle orecchie e rifiutare qualsiasi consiglio. Sono convinto che ogni volta che lui, come tanti altri, ascoltasse una progressione, un intervallo o una risoluzione, provasse ad emularla o meglio a comprenderla, se non anche a farsela spiegare da qualche collega "più studiato" o più esperto di lui. L'autodidatta se non è almeno curioso difficilmente potrà essere un musicista interessante

  • @accorillo
    @accorillo 3 ปีที่แล้ว +5

    Condivido in pieno la tua analisi, Hendrix sicuramente aveva nozioni di teoria musicale ma queste nozioni le ha apprese da sé, la sua più grande scuola è stato il suonare insieme ad altri, studiare dietro ai dischi, prendere consigli da altri chitarristi. C’è da dire che ai tempi quasi non esistevano metodi di chitarra e maestri, quindi lui suonava a istinto e sicuramente inconsciamente sapeva cos’erano ad esempio le cadenze e le risoluzioni. D’altronde il suo modo di comporre, inserire certi tipi di accordi e scale era comunque segno che una conoscenza ce l’aveva eccome!

  • @Vic-Vega-
    @Vic-Vega- 3 ปีที่แล้ว +14

    Sono d'accordo con tutto tranne per il "talento innato". È l'ambiente in cui cresci che ti forgia e ti fa appassionare, Hendrix è nato in mezzo ai musicisti, ha suonato blues con tutti, di continuo, elaborando un suo gusto personale. Ha avuto decine di "maestri" al suo fianco (non solo chitarristi). La sua crescita artistica è stata esponenziale, prima della carriera solista ha suonato con gente come Sam Cook, Salomon Brooke, gli isley brothers, King Curtis, la scintilla del wah è venuta da Zappa, grande fan di Clapton, la svolta con i produttori degli Stones... Uno pensa che Jimi Hendrix dal nulla si sia inventato i suoi capolavori ma analizzando la sua biografia tutto torna, senza bisogno di invocare magie, genialità o doni innati.

    • @lucamontanarilughi530
      @lucamontanarilughi530 3 ปีที่แล้ว +4

      È ovvio che ci abbia lavorato. Ma il genio c'era, altro che!

    • @Vic-Vega-
      @Vic-Vega- 3 ปีที่แล้ว +1

      Ti stai contraddicendo

    • @mariodlena
      @mariodlena 3 ปีที่แล้ว +1

      Ciao B B , per la mia piccola esperienza , per comporre , non è possibile creare qualcosa senza mai ascoltato nulla di musicale nella propria vita , mi immagino nato in un isola e cresciuto senza conoscere il resto del mondo , il talento non viene fuori , " Il talento innato " può esserci , ma ad una condizione , quella di avere una cultura musicale ed una esperienza musicale , è mettere in pratica ciò che hanno messo in pratica altri compositori , ho studiato cover di altri musicisti , è una esperienza favolosa , intanto serve a perfezionare la propria tecnica , poi serve per comporre un bagaglio di esperienze musicali di altri artisti , sentire le sensazioni che provano altri compositori , tutto questo ti addentra all'interno della musica ti fa provare emozioni , e ti spiana la strada per comporre . Un compositore deve avere delle emozioni da esprimere , se non le ha , sarà solo un suonatore , un compositore studiando tecniche proposte da esempi di altri compositori , scava dentro di se una nuova luce , senza cultura musicale , non si fa niente . Il talento , cos'è ? E' la capacità di fare qualcosa , che sia uguale ad altri o che sia diverso da altri . Nessuno sa se ha talento creativo , bisogna solo scoprirlo , Hendrix per me ha avuto il talento innato , che non vuol dire talento dalla nascita , ma vuol dire talento coltivato e sperimentato , ad un livello molto alto e come detto prima con molta cultura sperimentale musicale . Molti musicisti che suonano bellissimi brani di grandissimi compositori , saranno ottimi suonatori musicali dovuto a molto studio di tecniche e questo è il loro talento , ma non vuol dire avere talento nella composizione , solo mettendo in pratica lo studio della composizione , anche se non è prettamente teorico , ma pratico , potrebbe venire fuori il talento compositivo , ma non è detto , non è una regola , il talento non è una cosa che noi sappiamo di avere , è un dono nascosto e bisogna stimolare questo dono per farla uscire da dentro di noi con degli esercizi di composizione , ascoltare vedere se è bello oppure è una cavolata . Vedendo i risultati compositivi di Hendrix ma non solo , è riuscito a dimostrare al mondo con i suoi esempi , che aveva qualcosa di nuovo da proporre. Questo " Qualcosa di nuovo da proporre " è la mia legge di composizione , se un compositore compone qualcosa che anche lontanamente assomigli ad altri , per me non è un vero compositore . Se ho qualcosa di nuovo , mi sta bene , altrimenti amen .

    • @Vic-Vega-
      @Vic-Vega- 3 ปีที่แล้ว +1

      @@mariodlena Ciao Mario, il "talento innato" come lo intendete voi non esiste, un "talento innato" di Hendrix può essere stato il suo grande cazzo ad esempio... qualità fisiche e fenotipiche espresse dalla genetica insomma, per quanto riguarda le strutture cognitive invece sappiamo che derivano dall'ambiente circostante nel quale un soggetto viene concepito, questo è ciò che la scienza dimostra ad oggi. Mi dispiace per tutti coloro siano appassionati a questa idea, che li fa vivere sereni (è una buona giustificazione per non riuscire ad arrivare a ceri livelli in certi campi, o avere delle qualità cognitive infuse dal nulla) e con qualche certezza in più, d'altronde qualche Dio o entità superiore che ti "regala" qualcosa a livello cognitivo che altri non hanno fa sempre piacere no? Molte basi delle funzioni cognitive si sviluppano addirittura nel feto e dipendono dall'ambiente circostante, è vero che alcune facoltà se non vengono stimolate nei primi anni di vita sarebbe molto difficile acquisirle in seguito, ma ciò non vuol dire che siano "innate". informatevi sugli studi recenti del fenomeno dell'orecchio assoluto ad esempio, anch'esso è una facoltà acquisita tramite l'ambiente circostante. detto questo poi credete in quello che volete, ma ricordate che "credere" è l'opposto di "sapere".

    • @mariodlena
      @mariodlena 3 ปีที่แล้ว

      @@Vic-Vega- Ciao BB , ti rispondo non perché voglia di polemiche , per carità , mi farebbe piacere entrare in sintonia con te per avere modo di esprimere i nostri pensieri e punti di vista .
      Lo stesso paesaggio naturale si può osservare in due punti di vista , ogni punto di vista è diverso dall'altro , possono sembrare anche due posti diversi . Il nocciolo dei discorsi ricade sulla parola * innato * di cui diamo due interpretazioni diverse . Sul vocabolario significa * Presente al di fuori di ogni acquisizione dell'esperienza.*
      Qui ti dò ragione perché non si nasce esperti , per certe doti ci vuole esperienza , ma ciò che è innato non è la capacità di manipolare l'esperienza creando qualcosa di nuovo , ciò che può essere innato è la dote della creatività . Ci sono musicisti che se non hanno uno spartito , non riescono a suonare , anche avendo esperienza , ci sono musicisti che come toccano uno strumento , inventano sempre qualcosa di nuovo , ti dico questo perché la dote della creatività mi ha sempre accompagnato per tutta la vita in qualunque ambito . Specialmente sul lavoro , anche nella pittura , ho avuto soddisfazioni da un pittore famoso che i miei quadri sono piaciuti moltissimo , ma peccavo di scarsa tecnica , ma prima di mettersi all'opera , immaginarsi tutta la scena da rappresentare , non è da tutti . Come lavoro ho sempre fatto il falegname costruttore di mobili , inventarsi come risolvere problemi estetici , funzionalità e di realizzazione , l'esperienza serve a poco , l'esperienza viene creata da chi crea , gli altri possono beneficiare della tua esperienza creativa , ma se non sono creativi finisce lì .
      Un altro aspetto della creatività , che per me è legge , una persona creativa non si ripete mai , è sempre unico e diverso . Capita di sentire una bella canzone nuova , ma se la prossima canzone di quell'artista si porta dietro forme e stili somiglianti , per me non è un artista creativo. Al massimo lo posso accettare come un artista che impone un suo stile predefinito , diventando un personaggio , ma il rischio è di essere abbandonato dai fans dopo un po' di tempo .
      Nella mia persona , la creatività dà una forza interiore , un aiuto ad affrontare tutte le avversità della vita . Mi crea sicurezza di carattere e di azione .
      Una persona con moltissima esperienza , può passare in certi casi come una persona creativa perché fa qualcosa di nuovo , ma facciamo un esempio pratico ,, una persona prende nel sacchetto dei numeri per la tombola , ogni giorno pesca 5 numeri , sommandoli ogni giorno crea un numero differente dagli altri giorni . Questo significa manipolare ciò che è nel sacchetto cioè manipolare le proprie esperienze . Non è creativo , è un manipolatore .
      Per ora mi fermo qui , gradisco un tuo giudizio , se vuoi , ma sempre con simpatia e rispetto .

  • @cristianalfano8157
    @cristianalfano8157 2 ปีที่แล้ว +4

    La teoria è lo spartito " non sono lo stesso campo da gioco e nemmeno lo stesso sport " grande cult pulp fiction. Azzeccatissima la frase su questo argomento. Bravissimo Stefano!

  • @lucaprevidi8463
    @lucaprevidi8463 3 ปีที่แล้ว +15

    Come sostiene andrea braido la teoria musicale va studiata e poi dimenticata, credo abbia centrato il concetto. Bravo stefano sempre ottime riflessioni grazie

    • @pietrozaffutomusic
      @pietrozaffutomusic 3 ปีที่แล้ว +3

      Lo disse Charlie Parker....

    • @pietrozaffutomusic
      @pietrozaffutomusic 3 ปีที่แล้ว

      @SI certo ma non c’è mica problema... è solo che Parker lo disse 50 anni fa...

    • @pietrozaffutomusic
      @pietrozaffutomusic 3 ปีที่แล้ว +1

      @SI era un modo per dire che lo disse molto prima. Ciao

    • @andsalomoni
      @andsalomoni 3 ปีที่แล้ว

      Praticamente TUTTI hanno detto che la teoria musicale va studiata e poi dimenticata. Io direi che la teoria "serve per studiare" e basta. Quando l'hai imparata bene, ovvero quando riesci a fare le cose che hai studiato SENZA PENSARCI, allora la puoi dimenticare - già l'hai dimenticata - e semplicemente suoni.
      Suoni veramente quando suoni senza pensare alla teoria, altrimenti stai facendo esercizi.

  • @flavioparodi2334
    @flavioparodi2334 2 ปีที่แล้ว +1

    Bellissima spiegazione Stefano, molto raffinata ed esaustiva. Grande!

  • @IlFaro26
    @IlFaro26 3 ปีที่แล้ว +2

    Sono d’accordo con tutto quello che hai detto! Conosco la teoria senza averla studiata a livello scolastico (in realtà negli anni ho studiato, ma in maniera non costante) e suono ad orecchio tante cose di cui non so o non ricordo il nome. Oggi mi pento, perché se avessi fatto un percorso di studio, avrei risparmiato un sacco di tempo e sarei padrone di tanti concetti e linguaggio che non ho. Il tuo video aiuta a vedere lo studio come un amico che ti fa risparmiare tempo, al contrario di quello che si pensi. 👍👍👍

  • @yepheth
    @yepheth ปีที่แล้ว +1

    Hendrix era dotato di un TALENTO incredibile, visionario e viscerale ma anche di una UMILTA' disarmante, una TENACIA incrollabile e PERFEZIONISMO quasi maniacale. UMILTA': sapeva che c'è sempre da imparare. Anche un chitarrista "scarso" può darti degli spunti interessanti e lui era molto predisposto all'ascolto. Quando reputava di aver trovato degli spunti interessanti tornava a casa e subito provava a riprodurli e svilupparli (sviluppo che era già avvenuto - almeno in parte - nel momento dell'ascolto) e qui entra in gioco la TENACIA: sforzandosi fino allo sfinimento (con tanto di smorfie facciali) di riprodurre quello che "egli aveva suonato nella propria testa" finché note e suoni non fossero quelli da lui voluti. PERFEZIONISMO: dopo tanto lavoro creativo egli cercava di aver il più possibile il controllo sul risultato finale in sala di registrazione tanto da essere diventato egli stesso alla fine un buon tecnico di registrazione. Una battuta finale: Nell'ultimo anno di vita pare si fosse messo a studiare la teoria musicale. Andare a scuola non è mai troppo tardi...neanche per un GENIO.

  • @stolciusvonstolcenberg5581
    @stolciusvonstolcenberg5581 3 ปีที่แล้ว +1

    Complimenti per la chiarezza e per la non comune capacità espositiva, Maestro! Sono d'accordo su tutta la linea; J.H., come anche Wes Montgomery e l'inarrivabile Django erano nati con i "plugin" già installati. Ovviamente, poi, li hanno aggiornati con dosi da cavallo di pratica e di ascolto attivo. Trattasi di geni stellari. Non avrebbero mai passato un esame orale di teoria musicale con domande del tipo: "Su accordi di settima di dominante con quali scale si potrebbe improvvisare?" Se però gli avessero suonato quegli accordi e gli avessero dato facoltà di suonare anche con una sola corda...WOW!
    Questi rari artisti erano dotati di una conoscenza teorica "savant" di un livello stratosferico! Ovviamente per gli altri mortali una base solida di teoria musicale può aiutare a installare alcuni plugin necessari per ampliare la performance artistica.
    Quindi condivido pienamente la distinzione tra conoscenza accademica e conoscenza pratica della teoria musicale. Complimenti anche per i tesori che serba negli armadi :-)

  • @luckyfpv9139
    @luckyfpv9139 3 ปีที่แล้ว +5

    Guardo i tuoi video pur avendo smesso di suonare da anni. Trovo la tua razionalità, il tuo modo di esporre concetti musicali utile anche per chi non suona ma splicemente ascolta. Chissà, magari una bella rubrica dedicata ai soli "ascoltatori di musica" sarebbe un'idea...
    Complimenti Stefano.

    • @luckyfpv9139
      @luckyfpv9139 3 ปีที่แล้ว +1

      Che poi, aggiungo, se avessi avuto la fortuna di incontrare un insegnante come te, probabilmente avrei continuato...

    • @masterjunky863
      @masterjunky863 3 ปีที่แล้ว +3

      Ti consiglio di ricominciare, al vita è troppo breve per non suonare

  • @giulioromano9870
    @giulioromano9870 3 ปีที่แล้ว

    Sei un grande!! Perché hai centrato perfettamente la questione! Era per i tempi con poche conoscenze della teoria musicale un Genio.. Grazie!

  • @Modernist_79
    @Modernist_79 3 ปีที่แล้ว +2

    Sono d'accordo con te, inoltre al tempo non era così accessibile la teoria, fino a 15/20 anni fa... adesso trovi facilmente tutorial, tablature, scale spiegate, armonizzazioni etc. Una volta se suonavi da autodidatta senza andare a scuola, imparavi il bending guardando altri nei live e cercando di imitarli. Quindi adesso è una fortuna avere molti più mezzi, ed è giusto usarli

  • @FlesYm80
    @FlesYm80 3 ปีที่แล้ว +1

    Una delle tante cose che ha reso Hendrix un genio assoluto stava nella continua e instancabile ricerca che ha fatto sia con il suo strumento, sia con la musica. La sua vocazione alla sperimentazione l’ha portato ad avere una conoscenza dello strumento al di là di certa ortodossia. La sua tipologia di studio, basata soprattutto sulla ricerca sonora (ricerca e studio sono dei sinonimi) gli ha fatto capire e conoscere la “meccanica” di determinate soluzioni sia armonico-teoriche che in termini di sonorità: per fare un esempio basterebbe guardare alcuni suoi live e osservare come in alcuni momenti, sfruttando per esempio in maniera magistrale il feedback, riuscisse ad ottenere dei suoni voluti, non casuali...cioè come se stesse “suonando il palco”. Era un autodidatta “ignorante” ma non sprovveduto.
    Un saluto e complimenti per il/i bei video che condividi con tutti noi.

  • @tommasochiotti6026
    @tommasochiotti6026 3 ปีที่แล้ว +3

    Ciao, mi chiamo Tommaso. Sono un armonicista e vorrei lasciare la mia opinione riguardo alla teoria: quando mi sono innamorato dello strumento volevo suonare e imparare a suonare come chi ascoltavo e con questo piccolo (ma gigante) strumentino sapevo che tutto ciò che sentivo era contenuto nei dieci fori della diatonica. Di conseguenza ho imparato prevalentemente ad orecchio. Dopo qualche mese ho trovato un maestro che mi mostrò in quattro lezioni le tecniche con le quali suonare, da qui ho cominciato esclusivamente ad improvvisare e piano piano mi sono stufato delle solite cose e ho cominciato a bramare di più ed è qua che ho pensato “ora mi serve la teoria perché più di così, da solo, non posso fare”. Quindi in fin dei conti ritengo che la teoria sia necessaria ma solo quando proviene da una sana e curiosa ricerca di novità proveniente da una già consolidata passione di pancia per lo strumento, cominciare subito con la teoria può spaventare perché non si ha la memoria muscolare per applicare concetti che, non sempre, possono essere anche abbastanza facili da capire e quindi demolire un sano interessamento per uno strumento dal quale si sente la possibilità di poter esprimere la propria interiorità

  • @robertochignoli3102
    @robertochignoli3102 2 ปีที่แล้ว +1

    Che dire, ottima visione complimenti

  • @alessioboschi
    @alessioboschi 3 ปีที่แล้ว

    Bellissimo video e riflessioni notevoli... Bravo!!!

  • @alcar3
    @alcar3 3 ปีที่แล้ว

    Una spiegazione ECCELLENTE!!! Grazie!

  • @Jonkiano
    @Jonkiano 3 ปีที่แล้ว +1

    Concordo in pieno sull'importanza di conoscere la teoria musicale.
    A tal proposito, c'è qualche testo che ti sentiresti di suggerire, magari perché più impostato in ottica chitarristica (ammesso che questa cosa che ho appena scritto abbia un senso)?
    Grazie!

  • @andrea5493
    @andrea5493 3 ปีที่แล้ว

    Semplice, chiaro e diretto. Hai semplificato un mistero arcaico in una maniera pazzesca! Complimenti sono pienamente d’accordo con te.

  • @maxp158
    @maxp158 3 ปีที่แล้ว

    Gran bel video! E sono interessatissimo a capire perché i chitarristi (tra cui io) hanno tanta difficoltà con la lettura e scrittura musicale! Sulla chitarra la stessa nota si può produrre in diverse posizioni, come faccio quindi, senza tablature, a sapere dove suonare? Sarà una domanda da neofita ma un video su questi temi mi piacerebbe tantissimo!

  • @francescacanova8076
    @francescacanova8076 ปีที่แล้ว +1

    Infatti una cosa che ricordo leggendo alcune biografie, o letto articoli su band "d'epoca", che nessuno aveva fatto una scuola specifica per imparare uno strumento, ma strada facendo, molti avevano dovuto prendere delle lezioni perché non sapevano leggere la musica, per esempio J. Page.

  • @francesco0185
    @francesco0185 3 ปีที่แล้ว +4

    Penso che tu abbia inquadrato perfettamente la questione. Oltretutto, sono anche tanti i musicisti professionisti che tendono a rimarcare il fatto che, sebbene abbiano iniziato da ignoranti e abbiano solo fatto tanta pratica, poi durante la loro carriera hanno avuto confronti, momenti di studio, di sperimentazione e tanto tanto esercizio.
    La pretesa di chi già suona poco e non studia nemmeno di poter arrivare chissà dove è un'illusione ingenua. Non è che se domani leggo uno schemino sulla scala minore armonica ho risolto. Il professionista suonerà ore ore e ore ricavando da uno schemino o da un suggerimento di un collega tutte le implicazioni. Come ad esempio Joe Walsh quando ha imparato la chitarra slide da Duane Allman in un backstage: ore e ore di pratica. Clapton suonava anche tutta la notte. Malmsteen e Blackmore facevano fare alle proprie band sessioni di lavoro e di pratica lunghe quanto una giornata piena. Ovvio che poi non avevano bisogno di studiare tutto un manuale: praticavano intensamente ricavando nella pratica i meccanismi.
    Ma se mi siedo a suonare due ore, leggo un capitoletto e pretendo di essere chissà chi...

  • @vincenzosoccodato2952
    @vincenzosoccodato2952 3 ปีที่แล้ว +1

    Citazione di Pulp fiction azzeccatissima hahahahahah. Grande!!

  • @natalepollet5085
    @natalepollet5085 7 หลายเดือนก่อน

    bravo stefano gran bella esposizione

  • @mauriziocampese8577
    @mauriziocampese8577 3 ปีที่แล้ว +1

    buoni argomenti, mi hai convinto :)

  • @dr.aldheimer
    @dr.aldheimer 3 ปีที่แล้ว +4

    Non so se Jimi la conoscesse, ma sono sicuro che la signora Teoria della Musica abbia studiato Jimi.
    Ps. Mi hai riportato alla mente i tempi del Conservatorio (a cavallo tra gli anni 70 e gli 80) e mi ricordi un paio di miei insegnanti che erano avanti 20 anni rispetto alla media. Sei bravissimo.

    • @dr.aldheimer
      @dr.aldheimer 3 ปีที่แล้ว

      Pps. Ora che ci ripenso, l'autore del mio testo di teoria era Luigi Rossi. Non ti chiederò se intercorre una parentela...😉

  • @silviorcr
    @silviorcr 3 ปีที่แล้ว +2

    Secondo me dipende molto da dove vuole arrivare una persona, penso che ci sia una parte della teoria che è semplicemente fondamentale per poter migliorarsi ed arrivare a step successivi. Intervalli, triadi, quadriadi, costruzione di accordi minori e maggiori, scale naturali, andare a tempo etc sono dei fondamentali che sarebbe bene sapere a prescindere da dove uno vuole arrivare, anche per potersi divertire a casa nel tempo libero, per via che permettono di uscire da dei limiti che possono andar bene i primi tempi ma che col tempo portano veramente a limitare, al punto da portar malcontento. Poi chiaro, uno non è che deve farsi 10 anni di conservatorio o mettersi al pari di uno diplomato in conservatorio per divertirsi con la chitarra, dipende tutto da dove uno vuole arrivare, chiaro che se uno vuol farlo per mestiere sarà diverso rispetto a uno che vuole suonare le sue canzoni preferite a casa propria quando non lavora, però penso che ci sono dei fondamentali che andrebbero imparati a prescindere, altrimenti, non conoscendoli, possono portare in breve tempo a sentirsi incatenati dal riuscire a migliorare, in quanto sono le fondamenta per avere un'infarinatura tale da riuscire a districarsi con lo strumento, a comprenderlo e gestirlo con cognizione di causa.

  • @LeoJuggler
    @LeoJuggler 3 ปีที่แล้ว

    Sarebbe molto interessante un video sul rapporto tra chitarristi - teoria - lettura/scrittura spartiti

  • @ManuF652
    @ManuF652 3 ปีที่แล้ว +2

    La mia opinione è...
    SEI UN GRANDE, SEI FORTISSIMO

  • @marcolucia5170
    @marcolucia5170 3 ปีที่แล้ว +3

    Stefano grazie per il tuo video,io preferisco studiare teoria musicale armonia ecc.. però mi piacerebbe se tu facessi un video riguardo il perché per i chitarristi lo spartito è ostico. Grazie buona giornata

    • @giuseppemenduni9619
      @giuseppemenduni9619 3 ปีที่แล้ว +2

      Che poi se ci si impegna un Pochettino e moolto più pratica e scorrevole della tab e capisci cosa stai facendo

  • @am3289730037
    @am3289730037 3 ปีที่แล้ว

    Ciao, sono un chitarrista principiante, penso che sapere la musica oggi e sapere leggere uno spartito sia importante, sono un chitarrista classico, che si sta avventurando nel modo elettrico, ha a proposito CHE BELLA BIMBA ! Grazie è carino vederla.

  • @anakroyd
    @anakroyd 3 ปีที่แล้ว

    a parte la splendida risposta di steve harris alla domanda su che scale usasse " scales ? what are scales ?" penso che la giusta misura sia quella adottata anni fa dal git, all'inizio lasci libero e poi cominci a riorganizzare le idee con la teoria, quanto alla lettura e' una cosa che riguarda quasi esclusivamente chitarristi e in misura minore bassisti, se parti con il piano ad esempio hai poche alternative allo spartito

  • @emanuelmingiardi8097
    @emanuelmingiardi8097 3 ปีที่แล้ว

    Sono d'accordissimo! Dopo tanti anni mi sono messo a studiare teoria e ho capito cosa stavo facendo sulla chitarra. Ottime osservazioni Stefano!

  • @AntonioServodio
    @AntonioServodio 3 หลายเดือนก่อน

    sono d'accordo, Hendrix conosceva bene le strutture musicali dalle quali proveniva e con le quali si è formato. E quindi si può dire che la teoria della musica la conosceva e bene. Della musica che faceva. Parliamo di anni dove per imparare suonavi appresso alla radio senza sapere come si potesse fare. C'è una storia intorno ai Beatles su un accordo che avevano sentito ma che non sapevano fare ne sapevano come si chiamasse, ma un ragazzo dall'altra parte della città lo conosceva, così Paul e John si misero in viaggio per raggiungerlo e farselo spiegare. Immaginate tutto il viaggio di ritorno cercando di memorizzarlo. Sono cose che difficilmente dimentichi. Pressapoco questa era la formazione musicale del periodo per molti. Orecchio pratica e memoria che unito alla sensibilità facevano sviluppare la teoria.

  • @michelecalenda2075
    @michelecalenda2075 3 ปีที่แล้ว +9

    Credo comunque dipenda tantissimo dalla predisposizione. Io suono da 30 anni, ho un orecchio estremamente sviluppato, non so leggere le note, spesso non ho idea di che accordo stia facendo in quel momento e suono ad orecchio. Certo, conosco le scale, ma, per capirci, non ho bisogno di conoscere la teoria per sapere dove mettere una settima o una quinta o dove va un bending, mi viene naturale, o per sapere quali note "premere" durante un assolo. Ovviamente ha i suoi limiti: se posso fare completamente ad orecchio l'assolo di "sweet child of mine" non riuscirei a far lo stesso con quello di "beat it" di Van Halen. Da contro ho notato molti accademici cadere sulle improvvisazioni, sul batterista che perde una bacchetta e salta il tempo, sul cantante che salta o sbaglia completamente una strofa, e trovarli persi, perchè non si segue il brano così come si è studiato. La cosa migliore è ovviamente è sia avere una grande musicalità, sia aver studiato.

  • @mariodlena
    @mariodlena 3 ปีที่แล้ว

    Ciao Stefano , per curiosità ho visto questo tuo video , condivido pienamente al 100% ciò che hai detto , ho iniziato con la chitarra da giovane , Hendrix il mio idolo di allora , poi volendo acquisire più competenza musicale , perché la chitarra un po' mi limitava anche perché senza maestro , decisi di studiale il piano , ho acquisito un po' di teoria musicale , mi diletto a comporre ,ma il risultato di una composizione , è che deve suonare bene , lo dicono anche altri insegnanti , i due elementi necessari per creare un brano , per me è la fantasia che hai nel cervello , che molte volte bisogna anche stimolarla , provare a suonarla , sentire come suona , ecc. , i due elementi sono " cervello ed orecchio " , a mio avviso , la sperimentazione mi ha dato conferma .
    Grazie di tutto , studiare fa bene , ma non è tutto . Alla Prossima. Grazie .

  • @voxhumana4950
    @voxhumana4950 ปีที่แล้ว

    Concordo al 100% con tutto ciò che esprimi nel video.
    Aggiungerei (non obietterei) solo due cose.
    La prima é il risparmio di tempo. Cominiciai a suonare da piccolino senza il benché minimo aiuto, eccetto che un libretto sul quale erano riportati gli accordi. Quando, dopo anni, mi accostai alla teoria, conoscevo tutti i "box" delle pentatoniche, il sistema CAGED, i rivolti... senza che nessuno mi avesse mai spiegato nulla al riguardo; se qualcuno mi avesse spiegato la teoria, avrei risparmiato un'enorme quantità di tempo. Ma allora non si usava.
    La seconda é che la teoria costituisce un linguaggio condiviso. Suono in un gruppo di persone che non concosce la teoria musicale. Per loro, le basi musicali si costruiscono a partire dagli accordi pubblicati su "Accordi corretti al 100%", sequenze di testo sulle quali sono segnate degli accordi, il cui 100% di correttezza é una percentuale inverosimilmente ottimistica.
    In più di un'occasione ho tentato di dir loro che molti accordi erano errati per il semplice motivo che l'accordo riportato non poteva essere generato dalla scala della tonalità del brano, e di come l'accordo "100% corretto" fosse necessariamente un altro. DI come quello riportato "somigliasse" all'accordo corretto, in alcuni casi fosse addirittura un rivolto, ma non potesse dirsi "corretto". Niente da fare. Un concetto che non riesco a trasmettere.
    Questo é forse l'aspetto più importante di tutti: se devi comunicare con gli altri devi parlare il medesimo linguaggio. Già da sola questa motivazione, a mio modo di vedere sarebbe sufficiente ad indicare la necessità dello studio della teoria

  • @gianniclementejotarantella9779
    @gianniclementejotarantella9779 3 ปีที่แล้ว

    La conoscenza , lo studio quotidiano e la pratica delle relazioni SONORE melodiche tra accordi , note ed estetica artistica e anche sperimentazioni , sono indispensabili per mettere a punto il proprio stile o suonare con gli altri eseguendo composizioni e canzoni altrui . La lettura musicale serve solo alla medesime stregua di saper leggere e scrivere senza essere in grado di esprimere sé stessi , una capacità essenziale per chi deve lavorare come turnista o orchestrale che non genera nessuna capacità artistica ...anzi la dissolve...facendo diventare facilmente solo un "manovale" della musica ....dieci note messe insieme in modo originale sia melodicamente che ritmicamente sono un capolavoro , cento note eseguite a velocità estrema senza alcun carattere si dimenticano un secondo dopo .

  • @giuseppedanieli7878
    @giuseppedanieli7878 3 ปีที่แล้ว +9

    Quel "metodo completo sulla divisione" lo acquistai nel 1977....packaging diverso ma sempre lui! Il dannato "Bona"!

  • @federicotudori6619
    @federicotudori6619 3 ปีที่แล้ว

    Bellissimo ! Mi ci ritrovo molto !

  • @davidedefilippi754
    @davidedefilippi754 ปีที่แล้ว +1

    Compongo musica da una vita e la vendo dato che in questo paese non posso farci nulla di che... Negli anni da autodidatta ho imparato molto più che in 4anni di liceo musicale,siate intraprendenti,ascoltate tanta musica e siate creativi

  • @rastignac4790
    @rastignac4790 2 ปีที่แล้ว +1

    È un discorso molto ampio e difficile da affrontare.Tra l' altro chi vi scrive ha solamente una conoscenza parziale, ( se non minima della musica in generale),
    Da ragazzo stravedevo per Jimi, ma adesso l 'ho un po' ridimensionato come è giusto che sia;
    Senza dubbio è stato un gran chitarrista che ha fatto la sua parte, ma era uno dei tanti..
    basti citare Alvin Lee, o Terry Kath, (dei Chicago), Duane Allman, Johnny Winter, Jimmy Page, o Ritchie Blackmore.
    Hendrix a mio avviso si è saputo guardare intorno e si è migliorato osservando chitarristi tecnicamente migliori di lui. Infatti Hendrix a Monterey viene ricordato per aver dato fuoco alla chitarra, ma non è che abbia eseguito brani o fraseggi incredibili. Invece col tempo ( e io mio sposterei più sul biennio 69/70,), è diventato un ottimo improvvisatore, quello senza dubbio.

  • @marcomalagoli6417
    @marcomalagoli6417 3 ปีที่แล้ว +3

    Hendrix conosceva l'armonia ad altissimo livello. Non so se conoscesse la teoria ma i suoi accompagnamenti erano molto raffinati difficilmente improvvisabili.

    • @fly9107
      @fly9107 3 ปีที่แล้ว

      Anche dal vivo faceva accompagnamenti funk top! Mescolava un sacco di robe e poi ci cacciava assoli potenti dal nulla, e cantava insieme alla chitarra avolte accompagnando con voce le stesse note della.guitar. queste cose lo rendono irraggiungibile non le tecniche super virtuose

  • @TheDanilo74
    @TheDanilo74 3 ปีที่แล้ว

    Sono d'accordo con te! La teoria è utile e fa risparmiare tempo, ma non è indispensabile per suonare. Specialmente se sei molto dotato. E credo comunque che Hendrix un po' la conoscesse. Grazie per il video

  • @Gelsyviolet
    @Gelsyviolet 3 ปีที่แล้ว

    Grazie Stefano. LiKe!

  • @robyartic
    @robyartic 3 ปีที่แล้ว +4

    Hai centrato il problema. Sono un tastierista autodidatta e sono capitato per caso sul tuo canale. Conosco molti pianisti di conservatorio abili nel riprodurre qualsiasi cosa a prima vista, ma che non sanno eseguire una semplice canzone senza leggere. Per non parlare poi della teoria jazzistica e della improvvisazione delle quali non hanno il benché minimo approccio. Per me la mancanza “dell’orecchio” in musica è un grave handicap. Io personalmente ho basato il mio approccio musicale “sull’ascolto “ in buona sostanza ho praticato hear training da sempre imparando a suonare riprendendo i dischi. Ho cercato di suonare di tutto e tutt’ora sono contattato da molti musicisti in vari contesti. Eppure ho sempre letto le note a fatica pur conoscendone il valore. Suonare vuol dire tante cose. Lo studio della musica scritta può avvicinarti o allontanarti dipende....io ho preferito il cuore alla testa. Mi sono ritagliato un mio stile personale e del tutto avulso dal modo di essere comune. Per quanto riguarda Hendrix bisogna anche dire che alla sua epoca era l’unico a proporre certe cose. Se fosse nato oggi forse non sarebbe nessuno, chissà......

    • @fly9107
      @fly9107 3 ปีที่แล้ว +1

      Non penso abbia senso dire "non sarebbe nessuno adesso". Perche è stato sia come artista in generale che come chitarrista l'uomo.giusto al momento giusto. Gli anni erano quelli che erano, poi jimi ha appunto influenzato una marea di chitarristi e di artisti sotto tanti aspetti. Ti diro di più, molti dicono pero che in confronto tecnico ora ci son chitarristi piu avanti, sotto alcuni aspetti si ed è ovvio, ma sotto altri aspetti jimi rimane unico e irraggiungibile. Alcuni chitarristi virtuosi di oggi magari hanno un approccio diciamo logico con la chitarra piu evoluto, ma non sono una forza della natura come jimi nei lunghi soli improvvisati. Io ascolto davvero tanto jimi e anche eric clapton e per me e tutto un fatto di flusso e intuizione musicale cose che contraddistingue sempre jimi e clapton da altri chitarristi virtuosi. Per non parlar delle composizioni

  • @gliextra6097
    @gliextra6097 11 หลายเดือนก่อน

    Per me la a Storia del mondo si divide giustamente in due parti ben distinte: PRIMA DI CRISTO/DOPO CRISTO; mentre la Storia della MUSICA, altrettanto giustamente, possiamo dividerla in PRIMA DI JIMI HENDRIX/DOPO JIMI HENDRIX ...E' JIMI il chitarrista più INNOVATIVO e INARRIVABILE della Storia: non sapremmo mai se i musicisti successivi sarebbero riusciti a raggiungere il suo FANTASTICO SOUND in studio con le attrezzature limitate usate da JIMI negli ANNI 1966/67/68 e soprattutto credo che gli altri chitarristi non sarebbero stati PARIMENTI CREATIVI avendo a disposizione solo TRE ANNI di attività discografica come è avvenuto invece per i mitici EXPERIENCE...!!! 🎸✌💔❤

  • @chitarrafaidate
    @chitarrafaidate 3 ปีที่แล้ว

    D'accordo per conoscere la teoria. Serve a semplificare o ad aiutare la composizione ed aiuta a rompere le regole in qualche maniera.
    Hendrix conosceva molto bene le sue triadi quindi si puo dire che la teoria della musica l'ha un po scritta lui 😁

  • @CarloCoppa
    @CarloCoppa 3 ปีที่แล้ว +1

    Ronnie Wood (chitarrista degli Stones), ha raccontato di avere condiviso l'appartamento con Hendrix e disse che entrambi sapevano leggere la musica e avevano delle basi,teoriche, Wood era stato alla scuola d'arte e spesso entrambi si confrontavano sulla teoria.

  • @danielasantarelli6396
    @danielasantarelli6396 ปีที่แล้ว

    So leggere lo spartito perché ho studiato pianoforte e lo odio a tal punto che quando ho iniziato chitarra sono passata alle tab e mi sono inventata un sistema mio per segnare tempi, pause, ecc (tanto non dovrò mai scrivere musica per terzi) ma passata il livello della Canzone del Sole ho sentito la necessità di conoscere l'armonia. Purtroppo non mi trovo con il mio insegnante, non lo capisco quando parla, dà troppe cose per scontate, e così la sto studiando da autodidatta tramite web, dopodiché vado a naso... pardon: ad orecchio. Perfettamente d'accordo con la tua analisi, è un vero piacere seguirti 👍

  • @Fabio.P2K
    @Fabio.P2K 3 ปีที่แล้ว

    Praticamente la storia della mia vita da pseudo musicista... e credo quella di molti altri come me. Da quando sono piccolo facendo note a caso con la "Pianola Bontempi" a ventilatore, provavo emozioni facendo quello o l'altro accordo creato a stomaco... Perche? Perchè suonava bene! Per me ovviamente... Con il tempo ho approfondito lo studio del PERCHÈ certe note suonassero bene ed ora, anche con i tuoi corsi, sto scoprendo tante cose che un tempo avevano un no so di ignoto ma di magico. Purtroppo sono nato in un epoca sbagliata. Probabilmente diverso tempo fa avrei potuto fare qualcosa di importante con il mio stomaco. Ora ci faccio cose ben diverse e poco musicali purtroppo... 😅 Un saluto grande Stefano! 💪🏻

  • @blackbirdfly8203
    @blackbirdfly8203 ปีที่แล้ว

    Il pentagramma può diventare anche un utilissimo aiuto per familiarizzare con la chitarra, impone di ritrovare velocemente le note per poterlo seguire senza intoppi, quindi costringe a ripassare (o familiarizzare) con le scale, su tutti la maggiore e minore naturale. Da qui, sapendo bene dove stanno le note su tutte le aree della chitarra, imparando il concetto degli intervalli e dei gradi delle scale, si riescono a costruire autonomamente tutti gli accordi, che magari senza queste informazioni si dovevano andare a cercare su internet, soprattutto accordi particolari, aumentati, diminuiti etc etc. L'armonia non serve soltanto per imparare a comunicare con la musica ma anche per scopi assolutamente pratici, come appunto l'essere capaci di ricavarsi qualsiasi accordo conoscendo gli intervalli. Poi chiaro, a meno di non essere un chitarrista classico e puntare all'alto chitarrismo classico o jazzisti, addentrarsi in lidi profondi dell'armonia è una scelta, non un obbligo, però le cose più basilari come appunto gli intervalli e i gradi, saperli male non fa perchè conferiscono autonomia con lo strumento, l'autonomia di ricavarsi qualsiasi accordo e ritrovarlo in velocità nella fitta rete della tastiera della chitarra.

  • @andreagaliani2792
    @andreagaliani2792 3 ปีที่แล้ว +1

    Nn tratti il doping con il.vino suono meglio io....Ma dovrei provare a farlo sotto Lsd e suonare x una settimana di fila sicuramente migliore?? ?

  • @giulianobianchi1291
    @giulianobianchi1291 6 หลายเดือนก่อน

    CARO STEFANO, TI ESPRIMI IN MODO INECCEPIBILE,SEI UNA PERSONA MOLTO INTELLIGENTE E SONO CERTO CHE SEI UN BRAVISSIMO INSEGNANTE.HAI TOCCATO ARGOMENTI MOLTO INTERESSANTI.LA MUSICA, COME TU SAI, CE L'ABBIAMO DENTRO L'ANIMA SE ABBIAMO AVUTO IL DONO DALLA NATURA, QUINDI POTREMMO COMPORRE UN BELLISSIMO BRANO ANCHE SENZA SAPER LEGGERE E SCRIVERE LA MUSICA, MA SECONDO ME E' ALTAMENTE CONSIGLIATO IMPARARSI LA MUSICA PERCHE QUELLI CHE NON L'HANNO FATTO, SI SONO PORTATI DENTRO TUTTA LA VITA UN COMPLESSO DI INFERIORITA' CHE SI SONO GUARDATI BENE DAL CONFIDARE A CHICCHESSIA, MA CHE LI HA "TORMENTATI" (USANDO UN VERBO ESAGERATO) TUTTA LA VITA.LA MUSICA NON E' CINESE (CHE FORSE SARA' DIFFICILISSIMO, SUPPONGO) MA E' UNA COSA CHE BASTA STUDIARE.CONOSCENDO LA MUSICA SI POTRANNO ANCHE LEGGERE UNA MIRIADI DI SPARTITI E DA OGNUNO IMPARARE QUALCOSA.VAI AVANTI COSI' CHE SEI FORTE (DIREBBE CELENTANO).

  • @giovanniancora2919
    @giovanniancora2919 3 ปีที่แล้ว +2

    Il grande Jimi era un figlio del Blues, dotato dell'orecchio assoluto. Quando accarezzò per la prima volta le corde di una una chitarra, capi subito cosa avrebbe potuto farci.

  • @dariocarollo2782
    @dariocarollo2782 3 ปีที่แล้ว +2

    Guarda, parlando da musicista di formazione classica e che studia tutt’ora chitarra classica e si prepara per andare a studiare in conservatorio, posso dirti che mi trovo d’accordo al 100% hai espresso praticamente tutto quello che dico ai ragazzi a cui faccio ripetizioni di armonia.
    E capisco anche il tuo discorso di Jimi Hendrix, non conto più le volte in cui faccio capire a qualcuno che in realtà la teoria la sa, solo che non sa di saperla...

    • @coat.thik1
      @coat.thik1 3 ปีที่แล้ว

      Io so di non sapere la teoria e sono una zappa

  • @neverinside939
    @neverinside939 2 ปีที่แล้ว

    Secondo me,la capacità di leggere uno spartito è una marcia in più,come lo da saper leggere un TAB o altri tipi di partiture,però per riuscire a comporre bene e mettere ciò in pratica,per esempio sulla chitarra ma anche su altri strumenti ovviamente,lo spartito potrebbe essere una "limitazione",solo x esempio fino a 1000 anni fa si faceva cmq musica ma nn la si metteva x iscritto ma semplicemente veniva tenuto tutto a mente.

  • @marcomodena8076
    @marcomodena8076 3 ปีที่แล้ว

    Ciao Stefano , poi parliamo di chitarre , ma prima i Complimenti a Te e a Tua Moglie/Compagna per la Vostra Adorabile Bambina ! Ed ora..a Noi...Guarda io sono proprio come quei Mostri Sacri , solo che Sacro se lo sono dimenticato , e rimasto solamente Mostro ! Diciamo che se si studia un po , male non fa , anzi....
    Salutoni Steven ( Ah , ho visto che ha limato un po il Look ) Buona Musica Fratello Chitarrista 👍🙋🏻‍♂️✌☮🎼🎸🔥

  • @techdaniel9426
    @techdaniel9426 3 ปีที่แล้ว +1

    Un mio caro maestro, grande jazzista del sud Italia, un giorno mi diede la più grande lezione. Mi disse di suonare un arpeggio su un accordo, suonava estremamente bene nonostante non fosse in tonalità. Gli chiesi se c'era una spiegazione teorica o semplicemente suonava bene e lui mi rispose: prima viene la musica e poi la teoria, la teoria serve a spiegare a chi non ha talento ciò che suona bene.

  • @tizianoconero
    @tizianoconero 4 หลายเดือนก่อน

    Mi piacerebbe sapere in cosa si manfestasse il talento di Hendrix : in qualche nota fatta con la lingua ? Era capace di suonare in un'orchestra?

  • @diegocostantino2830
    @diegocostantino2830 ปีที่แล้ว

    Anche i Beatles non leggevano né scrivevano spartiti ma avevano conoscenze di base di teoria musicale specie derivate dall'esperienza e dall'intuizione "a orecchio" e non dallo studio metodico di trattati tecnici, e non mettevano certo "a caso" accordi, melodie, armonie, riff, frasi, ritmi.

  • @riccardopregnolato4755
    @riccardopregnolato4755 3 ปีที่แล้ว

    Io strimpello da 20 anni e purtroppo ho fatto solo un anno di scuola causa lavoro.. e quel singolo anno vale come 3 anni ad orecchio... però avendo suonato tantissimo ad orecchio mi ha permesso di imparare ad ascoltare cosa ke sui libri ovviamente nn si impara... quindi secondo il mio modestissimo parere è giusto conoscere ka teoria e saper leggere la musica ke ti fa risparmiare un sacco di tempo.... e poi chiudere il libro, gli occhi, e suonare a cuore aperto

  • @697said
    @697said 3 ปีที่แล้ว

    sicuramente ha fatto degli studi, seppur di base. Per poi lasciare sazio alla sua fantasia creando quello che è qualcosa di bellissimo.

  • @FrankBond0077
    @FrankBond0077 3 ปีที่แล้ว

    sono d'accordo con te rispetto a ciò che hai detto della "scrittura" (che è solo un modo per annotarsi e rifare ciò che si è composto, anche in assenza di audio imparato a memoria). Forse siamo "vicini" anche riguardo al teoria musicale. E' corretto come hai sviscerato l'argomento, ma non hai "espanso il concetto" ...sul QUANTO l'aspetto andrebbe approfondito e sul COME. Quante scale? Approccio Jazz? modale? classico? eretico? Io sono dell'idea che anche la teoria musicale vada conosciuta nel suo "nocciolo principale, di base" ma non vada esasperato verso 1000 scale diverse e calcoli matematici, schemi, standards, etc... perchè sennò, si va incontro a quello a cui accennavi: per essere "conformi" con i cosiddetti "grandi" e non andare "fuori le righe" la gente smette di sperimentare ed il nuovo Hendrix non sarebbe mai venuto fuori! Voglio dire, alla fine stiamo parlando di musica .... di creatività, e per farlo abbiamo a disposizione una combinazione di 12 misere note da combinare. Di queste 12 note solo 7 sono le piu consonanti. Gli accordi, quelli basici sono una "manciata" (una decina). Perchè dobbiamo impararci mille scale quando possiamo impararne solo una (la maggiore) e ragionare per le altre note come dei "fuori-scala"? Alla fine i fuori scala sono solo 5 altre note. Sperimentare .. ed in un attimo trovi quello che cerchi se vuoi qualcosa di piu dissonante. Stessa cosa per gli accordi , parti da quella decina di accordi-base (mag. min. settima, min-settima, maj settima, quarta, settima-quarta, diminuita) per poi ...muovere il ditino al di fuori delle posizioni che già sono vicine ad ottenere il suono che insegui et voilà, con pochi tentativi ottieni l'accordo "strano" , come faceva Hedrix del resto.
    Ok, tu dirai... ma in "real time"? quando improvvisi? come fai a fare questi "tentativi"? Questo è vero, però faccio anche una contro provocazione: "e come faresti a ricordare invece le 1000 scale e modi proposte dal tale metodo jazz?" impossibile, tanto meno avere fluidità su ognuno di essi. Diviene solo una complicazione/sovrastruttura mentale. Molto piu facile ragionare in termini di "scala maggiore e fuori-scala". COn la "conoscenza del manico" dopo un pò si riescono a padroneggiare mentalmente anche i "fuori-scala" ed ad applicarli con successo

  • @comatosofico
    @comatosofico 3 ปีที่แล้ว

    Come tanti folgorato da Hendrix, ma per me conosceva la teoria eccome, e sono pure convinto che non fosse analfabeta dello spartito, ma notiziona, questo non gli toglie assolutamente nulla. Come ogni artista ha formato il suo stile nell'inconsapevole mix che facciamo di ciò che ci piace, nel suo caso il blues sì, ma anche e soprattutto Bob Dylan, voleva anche portare i capelli come lui. In più "Buster" com'era chiamato da ragazzino quando viveva in povertà nel greenwich village di seattle appena ha avuto una chitarra tutta per se non la mollava più, se la portava dappertutto, al cinema, ci dormiva, e faceva pratica, pratica, costante. Aveva una forte impronta, era molto espressivo, era un grande sperimentatore il cui sodalizio ha portato la Marshall alla ribalta, nel comparto di pedaliere wha wha e amplificatori. Finiamola con le discussioni puerili, la tecnica non limita la creatività, anzi ti da lo strumento, per poterla esprimere!!

  • @taroccandoinsieme7308
    @taroccandoinsieme7308 3 ปีที่แล้ว

    Buona sera. Ho 62 anni. Da quando ne avevo 14 ho sempre più o meno strimpellato le tastiere. Da circa 4 , ho iniziato a studiare la chitarra classica e, secondo me, con risultati soddisfacenti. Premetto che nel tempo ho avuto degli insegnanti qualificati di piano con i quali ho studiato teoria e solfeggio e naturalmente tecnica. Devo dire che le conoscenze teoriche acquisite mi stanno permettendo da autodidatta di divertirmi con la chitarra. Per raccontare la mia esperienza devo dire che trovo gli spartiti molto utili come indispensabile una conoscenza, anche basilare di armonia e scale. Di fatto sono sempre cosciente di cosa sto facendo e dove sto andando anche se provo ad improvvisare. Ho conosciuto però persone ignoranti di qualsiasi nozione musicale che suonano ad orecchio e solo con quello, i loro strumenti, in modo invidiabile.

  • @mpr9512
    @mpr9512 3 ปีที่แล้ว +1

    La teoria è fondamentale per qualsiasi genere, sennò puoi fare solo il trapper o il neomelodico

  • @titojunior73
    @titojunior73 3 ปีที่แล้ว

    Sono favorevole alle tab (quelle di guitar pro) perché c'è anche la durata delle note. Personalmente so leggere un pentagramma ma con le tab risparmio tempo per conoscere la posizione di riff, soli, ecc...

  • @davidesferrazzasax6076
    @davidesferrazzasax6076 3 ปีที่แล้ว

    hai completamente ragione !
    Saluti

  • @robertofrippo9012
    @robertofrippo9012 3 ปีที่แล้ว

    Stefano sei omonimo di un grandissimo chitarrista romano autodidatta. ...Stefano Rossi in arte Stefano Rosso. ...anche cantautore di grandi hit. ..ma soprattutto ironico. .geniale e sarcastico al punto giusto. ..vale la pena l'ascolto. .....Personalmente i più grandi nel mondo sono stati. ..oltre il mito / genio Jimi Hendrix. .anche Robert Fripp e Frank Zappa. ...un caro saluto.

  • @andreagaliani2792
    @andreagaliani2792 3 ปีที่แล้ว +3

    Stefano aveva 27 anni quando è morto e già da 10 anni suonava a livelli stratosferici io sono dell avviso che aveva nelle dita e nella testa quei suoni che sono ad oggi bellissimi

  • @FrancisMetal
    @FrancisMetal 3 ปีที่แล้ว +1

    Come quelli che hanno scoperto cose in matematica senza che nessuno gliele spiegasse.
    Come Sherlock Holmes e Watson: il primo era un genio e capiva cose assurde al volo ma il povero Dr Watson aveva bisogno di fare tutti i passaggi logici di un comune mortale

  • @luder7968
    @luder7968 3 ปีที่แล้ว

    concordo, tutte giuste considerazioni. ma credo che il talento seppur immenso non sia mai totale o completo: ovvero se questi "prescelti" avessero anche studiato, avrebbero potuto dare ancora di più alla musica.

  • @alessandrociapica5180
    @alessandrociapica5180 3 ปีที่แล้ว

    Bel video, sono d'accordo su tutto tranne che leggere la musica sia indispensabile per fare il turnista. Questo dipende molto dal contesto, ma per quello che so in molti casi non è assolutamente richiesto.

  • @enricomare5816
    @enricomare5816 3 ปีที่แล้ว +2

    La teoria è stata plasmata studiando la pratica. Dai grandi compositori, da quello che facevano, gli studiosi hanno estratto la teoria. La teoria serve. Poi cmq proprio perché i geni non l'hanno studiata, è meglio che chi non è un genio la studi.

  • @nicolatorri6325
    @nicolatorri6325 3 ปีที่แล้ว

    Dipende da quello che vuoi fare , se suoni rock scale classiche pentatoniche alterazioni scale flamenco nel caso di van halen e tapping , se suoni jazz forse ti basta il talento ma ne devi avere a sufficienza , se ti vuoi avvicinare alla fushion conoscenza teorica completa e lettura a prima vista o quasi , idem per la classica sinfonica operistica etc etc , se ti piace van halen ascolta e studia in particolare le sue dinamiche , la sua mano destra e' di basilare importanza : Spanish fly e' una perla per capire come funziona , una cosa certa e' che il suo suono deriva direttamente solo dalle sue dita , l'amplificazione può anche essere diversa ad esempio Orange anche stato solido , ma se hai capito veramente cosa fanno le sue mani avrai un suono simile

  • @Gianlucablues
    @Gianlucablues ปีที่แล้ว

    Concordo sulla teoria, capire concetti come armonizzaione ecc..mi hanno permesso di divertirmi mettendo su una qualunque backing e suonare. Quello che non mai sopportato sono gli estremisti del solfeggio.

  • @gabririnaldini4501
    @gabririnaldini4501 3 ปีที่แล้ว +12

    Premetto, che sono un' insegnate di musica nelle scuole medie ed elementari del mio paese, ma che comunque mi sono diplomato al conservatorio, come "chitarrista" ( non ricordo esattamente il titolo di del diploma per esteso!) , fatto sta, che, appunto, presto anche lezioni private per una scuola di musica, oltre che a "praticare" anche nel mio studio di casa. Guardacaso, proprio recentemente, mi è capitato un signore ultrasessantenne, che definire "geniale" è davvero limitativo. Lui dice che in media, compone un brano al giorno, componendoli prima sulla tastiera, per poi trasportarli sulla chitarra, ma vi posso giurare che la maggior parte delle volte, chiede a me, che accordo sta usando in un certo punto.......In pratica, di teoria musicale sta a meno di zero. Questo perchè, il suo ORECCHIO ASSOLUTO, gli fa capuire se, ad esempio, l'accordo presente nell'armonizzazzione di una scala, ci sta bene oppure è "fuori luogo, pur non sapendo nemmeno armonizzare una qualsiasi tonalità, ne tantomeno saprebbe spiegare che cosa differenzia un'accordo maggiore da uno minore!!! L'ho visto , io stesso, usare rivolti, che un comune mortale, dovrebbe impegnarsi sul serio, per riuscire a metterlo e comunque lo farebbe come "forzatura".....Ecco, credo che Hendrix, non avesse avuto bisogno di conoscere a menadito una scala, in quanto il suo genio ed il suo orecchio, gli avrebbero permesso di inserire sempre e comunque, la nota giusta. E, badate bene, con questo dono, ci nasci. Puoi anche studiare 10 anni, ma a "quel dono" difficilmente ci arriverai e tantomeno riuscirai ad applicarlo con cotanta naturalezza. Io credo che Hendrix, non conoscesse la teoria musicale, ma il suo ORECCHIO, gli permetteva di capire se l'armonia di un brano era corretta oppure no. Concludo, dicendo che , a questo signore, ho solo corretto qualche palese errore di postura, gli ho insegnato ad usare la pennata alternata per acquisire velocità, ma personalmente, non me la sono sentita di farlo "avventurare" nello studio , ad esempio, dei MODI.........semplicemente perchè, li HA GIA' IN TESTA!!! Sente subito la differenza fra una scala lidia, da una Eolio, quindi non ho ritenuto il caso di "incasinarlo" su cose che già aveva come "bagaglio musicale".......Gli ho spiegato però, almeno con il fine di riuscire a capire che accordo sta usando, come sono composti i rivolti, limitandomi a spiegargli anche la spece a cui appartengono, ma più di così, rischiavo solo di "forzarlo" e compromettere le sue doti creative. Piuttosto, abbiamo fatto qualche lezione di canto, perchè nonostante cantasse già, l'età, il funo e la mancanza di tecnica, lo limitavano abbastanza...questo si che si può fare, ma con certi "GENI", dei quali , senza esagerare, ne nascono uno su mille, riempiendogli la testa di nozioni, si rischia di far più danni che cose utili e costruttive. Io definisco questa gente, di cui Endrix stesso ne faceva parte, come gente con "LA MUSICA DENTRO", niente di più, niente di meno. Saluti e scusate se mi sono dilungato.

    • @stratovanzo
      @stratovanzo 3 ปีที่แล้ว +2

      Condivido appieno

    • @andsalomoni
      @andsalomoni 3 ปีที่แล้ว +1

      Scusa, ma l'orecchio "assoluto" non c'entra nulla con quel che il tuo allievo sa fare. Capire se un accordo suona bene, se è un rivolto, riconoscere gli intervalli, ecc. sono tutte cose che riguardano l'orecchio RELATIVO, e chiunque le può imparare con uno studio costante. Dire che è un dono con cui "nasci", è una sciocchezza. Parlo per esperienza mia e di altri che ho visto.

    • @EmanueleValente
      @EmanueleValente 3 ปีที่แล้ว

      @@andsalomoni esattamente!

  • @economia-italia-com
    @economia-italia-com ปีที่แล้ว

    TI AMO

  • @francescorondinella425
    @francescorondinella425 2 ปีที่แล้ว

    in qualsiasi caso alla chitarra ci avrà dedicato gran parte del tempo nella sua giornata.

  • @erosbambini6506
    @erosbambini6506 11 หลายเดือนก่อน

    Ciao. Eros, autodidatta al piano, alla chitarra, basso, batteria, canto...harmonica a bocca ukulele e chi più ne ha più ne metta. Sono nato fortunato perché ho un buon orecchio. All'etá di 7 anni capíi di essere musicista quando orecchiai il primo pezzo. Successivamente a 12 anni presi lezioni e feci 2 anni di solfeggio, fondamentali per indottrinare fisico e mente. Dopodiché, ogni volta che ne avevo occasione mi inventavo gli esercizi sui vari strumenti. Intendo dire che anche se uno studia (e fa bene), deve sempre lasciare accesa la lucina...cioè, capire a cosa serve quell'esercizio (che è più importante del farlo bene) ed interpretarlo a modo suo. Anche sbagliando...tanto (se hai orecchio) sarà lo strumento stesso a dirti che stai sbagliando. Cercando di stringere il discorso finisco dicendo che: è importante studiare quanto è importante dimenticarsi tutto. Buona musica a tutti. W i musicisti esploratori che non copiano. Senza offesa per nessuno. Ciao

    • @erosbambini6506
      @erosbambini6506 11 หลายเดือนก่อน

      PS. Hendrix se non sbaglio nasceva sassofonista...o era figlio di un sassofonista non ricordo bene ma è ovvio pensare che qualche spartito lo ha letto pure lui. Poi, quando smise di "studiare" disse al mondo: la chitarra, si suona cosí.

  • @lucavittor271
    @lucavittor271 3 ปีที่แล้ว

    Anni fa suonavo imparando i brani e guardavo lo spartito come riferimento.
    Non mi sentivo mai sicuro ma nella musica d' insieme mi sentivo figo.
    Poi ho cominciato a studiare un po di teoria eeee ho cominciato scrivere cose mie (ma le registro) ed allo stesso tempo le dita di sono rallentate perché penso a cosa fare...
    Insomma mai contento. Però un minimo per sapere che scala sta bene in una progressione armonica bisogna studiarlo

  • @DarioDazz
    @DarioDazz 2 ปีที่แล้ว

    Mi piace la tua analisi e il modo in cui motivi le tue tesi. L' unica cosa che non condivido pienamente è quando dici che probabilmente ad uno come Hendrix non serviva lo studio della teoria perché era un genio e i geni possono permettersi di non studiare. Questo è un luogo comune che si può sfatare facilmente, basti citare una miriade di musicisti geniali che conoscono pedissequamente la teoria musicale ed hanno studiato (sia come autodidatti o a scuola non fa differenza, sempre studiare è). Al tempo, Jimi Hendrix di sicuro non poteva permettersi scuole prestigiose, ma iniziò a suonare molto precocemente con tanti musicisti che lo hanno formato e da cui ha sicuramente appreso qualcosa. Poi parliamo di un ragazzo sveglio e talentuoso che sapeva imparare solo ascoltando . Quindi credo che la teoria musicale serva in funzione di quello che un musicista andrà ad eseguire. La teoria che conosceva o intuiva Hendrix era adatta al suo uso di improvvisazione e fraseggio. Se Jimi fosse stato un chitarrista fusion probabilmente avrebbe attinto ad una preparazione maggiore, se fosse stato un chitarrista classico, probabilmente 10 anni di conservatorio se li sarebbe fatti. Per concludere, la teoria e la tecnica sono mezzi per potersi esprimere e per quel che mi riguarda, non esiste neanche un musicista professionista famoso, virtuoso o non virtuoso che sia, che non abbia almeno una conoscenza base.

  • @giacomotesta9219
    @giacomotesta9219 3 ปีที่แล้ว +2

    Penso che questa cosa che Hendrix non sapesse nulla di teoria musicale faccia parte anche della leggenda. All’inizio della sua carriera suonava in una big band per cui qualcosa di lettura degli spartiti forse conosceva. E poi guardando il suo stile di accompagnamento di sicuro conosceva il sistema CAGED e di sicuro conosceva le scale pentatoniche.

    • @marco1937
      @marco1937 3 ปีที่แล้ว +1

      Ne an raccontate tante su Hendrix , addirittura che non sapeva accordare la chitarra 😂

    • @cc-rv9rf
      @cc-rv9rf 3 ปีที่แล้ว +1

      Giacomo Testa
      Il caged probabilmente non esisteva ai tempi

  • @blackPaeSe
    @blackPaeSe 3 ปีที่แล้ว

    Discorso che si lega al video sugli autodidatti. Io leggo lo spartito diciamo al 50%, alcuni simboli non li ho ancora visti e, comunque, non ho uno solfeggio molto spedito. Con la chitarra, comunque, non trovo troppo difficile suonare uno spartito, ad esempio, di una lezione di william hewitt fino a dove sono arrivato (qualcosa tipo valzer in FA mi pare). Col piano, invece, faccio molta molta fatica. Due pentagrammi e pure in chiavi diverse.
    Come teoria conosco giusto le nozioni base di armonia e i concetti fondamentali. Conoscerla agevola moltissimo anche la pratica, quando ignoravo tutto, per trovare un accordo era un macello scegliere la forma più adatta per dato brano. Ora so come si costruisce, a volte non è troppo chiaro se non si conosce la teoria capire quale immagine sia corretta e quale sbagliata, adesso invece riesco a capire subito.
    Il prossimo passo sarà quello di capire bene cosa s'intende per diminuita, aumentata, eccedente, giusta ecc. Al momento ho solo una vaga idea. Poi credo passerò ai modi.

  • @salvatorefederico7235
    @salvatorefederico7235 3 ปีที่แล้ว

    Qual era allora il segreto e il metodo di Hendrix? Cosa aveva capito, cosa gli permetteva di suonare ad orecchio? Cos'è che non sappiamo realmente...

  • @LuigiFalconio85
    @LuigiFalconio85 3 ปีที่แล้ว +1

    Rory gallagher e Richie Blackmoore hanno studiato pianoforte da ragazzini...anche Clapton...quindi lo spartito lo sapevano leggere...e ovviamente anche conoscevano la teoria

  • @alessandroibba6949
    @alessandroibba6949 3 ปีที่แล้ว

    Concordo appieno su tutto

  • @marcomanunta9511
    @marcomanunta9511 3 ปีที่แล้ว

    Diciamoci le cose come stanno. L'istinto e la creatività sono le cose più importanti, in ogni campo.
    Se non hai l'istinto ma ti basi solo o troppo sulla teoria, sarai incatenato ad essa per molto tempo o per sempre
    Lo studio ti farà trovare la tua libertà prima o poi ma ti mancherà quella marcia in più.
    Al contrario l'istinto ti porterà a imparare la teoria molto velocemente e alla fine la avrai tua alleata.
    Chi sostiene che certi musicisti non conoscono la teoria, non si capisce cosa capiscano di teoria.
    Io in musica faccio parte della prima categoria e lo riconosco.
    E' la teoria che mi sta portando a fare qualcosina, al contrario in altri campi è accaduto l'inverso.
    MI viene proprio in mente in questo momento, come poter spiegare istinto e teoria dal punto di vista del radiocomando, farò un video che inserirò a breve,
    Potrebbe venire utile anche a chi non fa modellismo.

  • @giuseppebruno4188
    @giuseppebruno4188 3 ปีที่แล้ว

    Che splendida bambina tua figlia 😍

  • @pietrozaffutomusic
    @pietrozaffutomusic 3 ปีที่แล้ว

    Bravo.

  • @andreaspall77
    @andreaspall77 ปีที่แล้ว

    La teoria serve per dare una base matematica per imparare suonare e improvvisare in tonalità, ma poi l'esperienza ti porta a suonare per esprimere te stesso , cercare le tue note
    Credo che anche un autodidatta possa fare questi passaggi magari faticando di più nel trovare la giusta impostazione .
    Hendrix qualcosa conosceva , ci metteva molto di suo ...steccava , sbagliava ma alla fine é diventato l'icona della chitarra.
    Ovviamente non si parla di abilità tecnica

  • @danhope77
    @danhope77 3 ปีที่แล้ว

    Hai ragione, fra l'altro se Hendrix avesse voluto passare alla fusion avrebbe dovuto studiare teoria e arpeggi , scale etc... Magari non sarebbe diventato un artista migliore, ma comunque avrebbe imparato un linguaggio nuovo

  • @salvatoredurante4021
    @salvatoredurante4021 ปีที่แล้ว

    Eccellente spiegazione...

  • @cybergrunge2000
    @cybergrunge2000 3 ปีที่แล้ว

    Ineccepibile 👏👏👏

  • @otsuafirodavlas493
    @otsuafirodavlas493 3 ปีที่แล้ว

    Ciao Stefano,nessuno quando parla di musica dice che è già compresa nella creazione,gli uccelli non conoscono la teoria musicale,ma utilizzano le note di accordi maggiori per creare una serie di motivi diversi a seconda di quello che ascoltano da altri individui della stessa specie e non ;nei paesi arabi e in India utilizzano scale che contengono note che per noi sono stonate perchè non coincidono con le note delle scale che si utilizzano quì; è vero che nel flamenco si usano anche scale orientaleggianti,ma contengono tutte semitoni e non quarti di tono o note calanti o crescenti.Tornando a parlare di Jimi Hendrix sappiamo che aveva subito influenze musicali rock,blues,aveva ascoltato molti suoi contemporanei che tentavano di imitare il sitar,si era messo a imitare suoni di altri strumenti,di aerei,di mitragliatrici,in alcuni dischi utilizzava i suoni riverse,riusciva a utilizzare effetti è amplificazione in maniera esemplare .In conclusione si può dire che egli aveva un grandissimo talento naturale che ha coltivato suonando con le persone giuste al momento giusto ed ha fatto tesoro di quello che quelle persone gli hanno trasmesso,probabilmente aveva anche buon gusto ,un orecchio assoluto e un’ottima memoria.Quindi non ha nessuna importanza se un chitarrista conosce o meno la teoria musicale o se legge lo spartito,ma se quello che fà gli dà soddisfazione e se gli altri godono della sua musica senza bisogno di creare classifiche o categorie.

    • @andsalomoni
      @andsalomoni 3 ปีที่แล้ว

      Solo per precisare, le scale indiane sono "omologhe" alle nostre, perchè contengono gli stessi intervalli che usiamo noi seppur con leggere sfumature nell'intonazione (infatti la musica indiana non dà mai la sensazione di "stonatura"), mentre nelle scale arabe/turche esistono intervalli (ad es. la "terza neutra", nè maggiore nè minore) che ad un orecchio occidentale risultano del tutto "stonati", pur essendo perfettamente intonati e funzionali nel sistema arabo.

  • @giuseppemessina6058
    @giuseppemessina6058 3 ปีที่แล้ว +2

    Un afroamericano adolescente che perde la madre, cacciato da scuola nel periodo buio dell'odio razziale, che diventa un mezzo barbone per strada vivendo di musica x locali..
    Beh, nonostante abbia avuto regalata una chitarra in tenera età, non credo la sua famiglia avesse i soldi e il tempo per far studiare musica al figlio.
    Quello che sapeva, lo ha imparato dal mondo.