Già così sarebbe stata una bellissima storia ricca di significato. Tuttavia è la grande evoluzione di questo racconto, come si legge nel silmarillion e ancor di più ne i figli di hurin, che lo ha reso il capolavoro che è. Detto ciò, l'analisi dei parallelismi tra le diverse fasi dei vari racconti è una cosa davvero interessante. Bravissimo.
Ciao Paolo, se hai piacere di leggerla ti lascio una mia (non tanto) piccola considerazione personale che il tuo bel video mi ha fatto venire in mente. A me la storia di Turin e le sue scelte scellerate ricordano molto l'andamento tragico dell'Edipo Re in cui la risolutezza e l'orgogliosa fiducia in sé portano Edipo a operare delle scelte che lo trascinano dritto dritto nella rete che era stata tessuta per lui dal destino. Certo in Sofocle la tragedia è risolta in una qualche misura nel pathei mathos: Edipo è uno che cerca la verità ed è questo a portarlo a scontrarsi con la natura beffarda e inesorabile del suo destino, è la verità stessa che lo acceca ma poi gli restituisce in vecchiaia una saggezza diversa. Turin invece sembra partire da necessità diverse, sembra in qualche modo voler nascondere a se stesso la verità sul suo tragico destino e sembra che la sua ricerca più che essere diretta alla conoscenza di sé sia tutta tesa all'inversione del proprio destino di cui vorrebbe il padrone (Turin Turambar). Nel corso della storia più che conoscersi egli cade vittima dei ruoli, si identifica letteralmente con la sua prosopon, mascherandosi dietro l'Elmo di Drago del Dor Lomin, quindi la sua, più che una ricerca della verità appare come una tragica fuga da essa. E' questa fuga che a mio avviso impedisce in Turin un'eventuale maturazione nel dolore, nel pathei mathos, nell'accettazione che dentro le cerchie di questo mondo possa esistere un destino incontrollabile, più grande di noi, destino che sa essere beffardo ma che però non esaurisce tutto ciò che c'è da dire sulla verità, verità che per gli uomini trascende le cerchie del mondo materiale. A Turin manca l'elemento fondamentale della pazienza che è il presupposto di ogni trascendenza. Ma la sua storia forse è anche bella per questo, perché il suo ardore acceca e fa credere per alcuni attimi alla possibilità della gloria su questa terra, del capovolgimento delle sorti, ed è tragico e bello anche il fatto che questa epopea si concluda in un tragico tentativo, morte di Glaurung a parte in un nulla di fatto. E questa irrisoluzione è una ferita che a mio avviso ancora sanguina nella rete degli eventi di Arda, una ferita che pur sprizzando gloria implora in qualche modo una risoluzione. A mio avviso è forse proprio per l'insopportabilità di questo dolore irrisolto e irredento che Tolkien vorrà poi concedere a Turin la sua vendetta forse un pò inaspettata e forzata alla fine dei tempi, d'altronde questa parte del canto di Iluvatar non poteva chiudersi lasciando aperto un cerchio così doloroso e dissonante.
Ah Ecco finalmente il professor Nardi 😊like sulla fiducia, e stasera dopo il lavoro e l allenamento, con una buona Birra fresca,lo gusterò con calma🍻😉😊💪⚡🏋️
Un racconto così bello incontra la cura e precisione maniacale del Professore: cosa poteva uscire se non una piccola perla all'interno di un gigantesco capolavoro? Sempre pollice in alto Paolo 👍
Conoscenza è dolore afferma Sofocle nell'Edipo re,tra gli altri modello letterario di Tolkien.Mi sembra che Beren sia guidato dall'amore, invece Turin dalla Hybris,che non gli consente di sanare le ferite causate dai traumi subiti nell'infanzia.
All epoca il prof era certo in fase più ottimista.. amo molto il finale che riscatta le sofferenze dei due fratelli. Interessante anche il fatto che lei non portasse il figlio di Turin in grembo.... evidentemente in seguito T ha ritenuto che la situazione non fosse abbastanza tragica e doveva essere in una di quelle sue fasi in cui il nero non era mai abbastanza nero 😉
Bello il confronto con Beren... Cmq nel momento della costruzione del Legendarium (1918-1925) Beren era ancora un Elfo. Solo negli anni Trenta con l'evoluzione del Silmarillon Beren diventa Uomo che fa da contrappunto proprio a Turin... Grazie per le possibilità di riflessione che mi offri... P.S. Ti contatto in pvt!!!
Domanda Off Topic : Paolo hai mai letto la saga di Dune ? So che hai parlato già sul canale dei vari film usciti, ma sarebbe bello avere una tua disamina sulla versione cartacea della storia.
Eppure Turin è considerato da uomini ed elfi come il più grande eroe della prima era e su questo io sono d'accordo. Nelle azioni dirette Turin alla fine le sbaglia ma nelle azioni indirette la "spada nera" ha permesso a schiere di uomini ed elfi di spostarsi verso sud in sicurezza.
Non è l'unico personaggio contraddistinto dall'orgoglio. Turin non è irretito dalla brama del possesso, non insegue la sua creatura a costo di tutto, ma vuole conseguire uno status eroico e la felicità a suo modo ma non ce la fa mai
Tutta questa storia evidenzia quanto sia importante la mancanza di saggezza nel muovere i personaggi delle grandi storie!🙄🤦🏻♂️ Se Túrin fosse un personaggio di D&D, avrebbe un punteggio di Forza pazzesco (uccide un elfo solo lanciando una coppa), ma uno di Saggezza bassissimo (non ascolta mai cosa dicono gli altri, fa sempre le scelte più sbagliate, dettate dall’orgoglio, e non sa controllare la propria ira)! 🙄😅 È proprio un “Barbaro-Berserk”: uccide Brodda, ma anche un innocente, perché non riesci a controllare la sua Furia Berserk! 😅😅😅
Turin è un gran personaggio, che però non amo, l'orgoglio non è necessariamente un male, ma il suo è proprio malsano. Ha sofferto molto è vero, però nessuno si mette nei panni del padre, che impotente, ha dovuto subire le violenze inferte ai suoi figli fino alla loro tragica fine; dev esser terribile come esperienza..insomma la violenza psicologica è quasi peggio a volte di quella fisica
Grazie 😘
Già così sarebbe stata una bellissima storia ricca di significato. Tuttavia è la grande evoluzione di questo racconto, come si legge nel silmarillion e ancor di più ne i figli di hurin, che lo ha reso il capolavoro che è.
Detto ciò, l'analisi dei parallelismi tra le diverse fasi dei vari racconti è una cosa davvero interessante. Bravissimo.
Bravissimo, come sempre!un piacere ascoltarla veramente bello!😊
Ciao Paolo, se hai piacere di leggerla ti lascio una mia (non tanto) piccola considerazione personale che il tuo bel video mi ha fatto venire in mente. A me la storia di Turin e le sue scelte scellerate ricordano molto l'andamento tragico dell'Edipo Re in cui la risolutezza e l'orgogliosa fiducia in sé portano Edipo a operare delle scelte che lo trascinano dritto dritto nella rete che era stata tessuta per lui dal destino. Certo in Sofocle la tragedia è risolta in una qualche misura nel pathei mathos: Edipo è uno che cerca la verità ed è questo a portarlo a scontrarsi con la natura beffarda e inesorabile del suo destino, è la verità stessa che lo acceca ma poi gli restituisce in vecchiaia una saggezza diversa. Turin invece sembra partire da necessità diverse, sembra in qualche modo voler nascondere a se stesso la verità sul suo tragico destino e sembra che la sua ricerca più che essere diretta alla conoscenza di sé sia tutta tesa all'inversione del proprio destino di cui vorrebbe il padrone (Turin Turambar). Nel corso della storia più che conoscersi egli cade vittima dei ruoli, si identifica letteralmente con la sua prosopon, mascherandosi dietro l'Elmo di Drago del Dor Lomin, quindi la sua, più che una ricerca della verità appare come una tragica fuga da essa. E' questa fuga che a mio avviso impedisce in Turin un'eventuale maturazione nel dolore, nel pathei mathos, nell'accettazione che dentro le cerchie di questo mondo possa esistere un destino incontrollabile, più grande di noi, destino che sa essere beffardo ma che però non esaurisce tutto ciò che c'è da dire sulla verità, verità che per gli uomini trascende le cerchie del mondo materiale. A Turin manca l'elemento fondamentale della pazienza che è il presupposto di ogni trascendenza. Ma la sua storia forse è anche bella per questo, perché il suo ardore acceca e fa credere per alcuni attimi alla possibilità della gloria su questa terra, del capovolgimento delle sorti, ed è tragico e bello anche il fatto che questa epopea si concluda in un tragico tentativo, morte di Glaurung a parte in un nulla di fatto. E questa irrisoluzione è una ferita che a mio avviso ancora sanguina nella rete degli eventi di Arda, una ferita che pur sprizzando gloria implora in qualche modo una risoluzione. A mio avviso è forse proprio per l'insopportabilità di questo dolore irrisolto e irredento che Tolkien vorrà poi concedere a Turin la sua vendetta forse un pò inaspettata e forzata alla fine dei tempi, d'altronde questa parte del canto di Iluvatar non poteva chiudersi lasciando aperto un cerchio così doloroso e dissonante.
Bellissimo video Paolo
Ah Ecco finalmente il professor Nardi 😊like sulla fiducia, e stasera dopo il lavoro e l allenamento, con una buona Birra fresca,lo gusterò con calma🍻😉😊💪⚡🏋️
Mhh molto interessante, analizzando la carie differenze si scoprono tante cose di Thurin.
Grazie signor Nardi;)
Un racconto così bello incontra la cura e precisione maniacale del Professore: cosa poteva uscire se non una piccola perla all'interno di un gigantesco capolavoro? Sempre pollice in alto Paolo 👍
Orgoglioso,caparbio e fondamentalmente noncurante dei consigli Turin, questo il trait d'union negativo tra le due versioni.
Conoscenza è dolore afferma Sofocle nell'Edipo re,tra gli altri modello letterario di Tolkien.Mi sembra che Beren sia guidato dall'amore, invece Turin dalla Hybris,che non gli consente di sanare le ferite causate dai traumi subiti nell'infanzia.
All epoca il prof era certo in fase più ottimista.. amo molto il finale che riscatta le sofferenze dei due fratelli. Interessante anche il fatto che lei non portasse il figlio di Turin in grembo.... evidentemente in seguito T ha ritenuto che la situazione non fosse abbastanza tragica e doveva essere in una di quelle sue fasi in cui il nero non era mai abbastanza nero 😉
Ottimo video, certo che le similitudini con l'elric di moorcock sono tante compreso il finale con la spada che parla e si prende la vita dell'eroe
Grazie sempre per i tuoi appuntamenti.Guarda la mail ti ho inviato una cosa
Bello il confronto con Beren... Cmq nel momento della costruzione del Legendarium (1918-1925) Beren era ancora un Elfo. Solo negli anni Trenta con l'evoluzione del Silmarillon Beren diventa Uomo che fa da contrappunto proprio a Turin... Grazie per le possibilità di riflessione che mi offri... P.S. Ti contatto in pvt!!!
Tolkien ci ha messo tanto mano su questa storia.
Domanda Off Topic : Paolo hai mai letto la saga di Dune ? So che hai parlato già sul canale dei vari film usciti, ma sarebbe bello avere una tua disamina sulla versione cartacea della storia.
Ho parlato del primo: th-cam.com/video/fIATbLOvKJ0/w-d-xo.html
Ah, è Turin alla fine di tutte le cose ad uccidere Morgoth
Eppure Turin è considerato da uomini ed elfi come il più grande eroe della prima era e su questo io sono d'accordo. Nelle azioni dirette Turin alla fine le sbaglia ma nelle azioni indirette la "spada nera" ha permesso a schiere di uomini ed elfi di spostarsi verso sud in sicurezza.
Feanor e Turin, due caratteri forti, orgogliosi e cocciuti. Si può definire secondo te Turin la controparte umana di Feanor?
Non è l'unico personaggio contraddistinto dall'orgoglio. Turin non è irretito dalla brama del possesso, non insegue la sua creatura a costo di tutto, ma vuole conseguire uno status eroico e la felicità a suo modo ma non ce la fa mai
Tutta questa storia evidenzia quanto sia importante la mancanza di saggezza nel muovere i personaggi delle grandi storie!🙄🤦🏻♂️
Se Túrin fosse un personaggio di D&D, avrebbe un punteggio di Forza pazzesco (uccide un elfo solo lanciando una coppa), ma uno di Saggezza bassissimo (non ascolta mai cosa dicono gli altri, fa sempre le scelte più sbagliate, dettate dall’orgoglio, e non sa controllare la propria ira)! 🙄😅
È proprio un “Barbaro-Berserk”: uccide Brodda, ma anche un innocente, perché non riesci a controllare la sua Furia Berserk! 😅😅😅
Turin è un gran personaggio, che però non amo, l'orgoglio non è necessariamente un male, ma il suo è proprio malsano. Ha sofferto molto è vero, però nessuno si mette nei panni del padre, che impotente, ha dovuto subire le violenze inferte ai suoi figli fino alla loro tragica fine; dev esser terribile come esperienza..insomma la violenza psicologica è quasi peggio a volte di quella fisica