Ho scoperto questo canale da pochissimo e devo dire che lo sto trovando a dir poco illiminante. Non è solo una questione di buon senso (merce comunque rara oggigiorno) ma soprattutto di competenza. Complimenti.
Cercavo da tempo una spiegazione così ampia e chiara rispetto a questo tema. Mi ero infatti chiesto spesso se la nostra lingua fosse già di per se "sessista" proprio in base alla sua provenienza. Ti ringrazio per aver disciolto il nodo. Grazie, ormai, come sempre :)
Consiglierei questo video a un certo Stefano Massini che qualche giorno fa se ne è uscito in tv con un monologo spicciolo sul maschilismo della nostra lingua, sintomo di una cultura patriarcale 😂 Bravissima Yasmina!!
@@alain1970 l'attore petaloso di cui non avevamo bisogno...purtroppo ho ceduto alla tentazione di andare a cercare il monologo di questo Massini...ma porta pure in giro uno spettacolo....era nella trasmissione di Formigli, con delle femministe che si confrontavano con Borgonovo, quelli di Pro Vita e Adinolfi...mancavano giusto i due leocorni e il circo Barnum era pronto...che poi l'unica cosa sensata di quel monologo, perché ne parla anche l'Accademia della Crusca in un aggiornamento del 2021, è il fatto che è meglio omettere l'articolo davanti al cognome, sia per gli uomini, sia per le donne, perché effettivamente per le donne si tratta di un retaggio sessista, mentre per gli uomini spesso si usa per ridicolizzare (ma questo non l'ha detto ovviamente). E' bizzarro però che ad esempio, proprio una ultra femminista cosi attenta come Lilly Gruber, che ha rimproverato Giorgia Meloni di farsi chiamare IL presidente, continui imperterrita a chiamarla LA Meloni. Ad ogni modo, in questi giorni, si è visto di tutto, tra questo tizio, Valeria Fonte, Saverio Tommasi di FanPage, i post di Renga e Marchisio, un giornalista sul Corriere della sera che ha proposto di tornare a leggere (solo per gli uomini ovviamente), Leopardi e il Dolce Stilnovo, come dicono i giovani d'oggi, è il festival del "cringe".....
Ciao Yasmina. Ho apprezzato molto il video. Avevo capito il concetto di marcato e non marcato, ma fare ulteriore chiarezza è stato molto utile. Ed è sempre un piacere fruire dei tuoi contenuti
Ecco la differenza tra vera divulgazione (i tuoi video, Yasmina) e la fuffa che viene proposta dal 90 percento degli influencer e del giornalismo. Grazie.
Caspita! 😂 Hai anticipato quello che stavo per scrivere! Volevo scrivere esattamente questa cosa! Te lo giuro, aspettavo solo la fine del video per scrivere il commento.Mi hai letto nel pensiero,come hai fatto? 😂
Buongiorno cara Yasmina, grazie per i tuoi video in cui tratti temi utili a chiunque voglia informarsi senza dover ascoltare baggianate complottiste . Arrivi dritta al punto, sei coerente, imparziale e hai una grande onestà intellettuale, brava, brava 😘. Per me che,come sai,seguo i miei figli nello lo svolgimento dei compiti,sei una miniera d'oro. A proposito dei compiti dei miei figli, volevo porre alla tua attenzione una cosa: le insegnanti di mia figlia,alla primaria, hanno adottato i testi scolastici per gli anni 4,5. Sono bellissimi, completi,in tanti anni in cui faccio ripetizioni ai ragazzini delle elementari non ho mai visto dei testi che mi piacessero così tanto,unica pecca, credo che gli autori siano dei ferventi aderenti all'ideologia woke 😂😂😂 ogni volta che viene menzionata una figura professionale trovi scritto: gli scienziati e le scienziate, i geologi e le geologhe,gli storici e le storiche, i paleontologi e le paleontologhe... Ripetitivo e urtante! In un testo scolastico per bambini delle elementari (se sei curiosa ti mando il titolo dei libri) secondo me è un'enfasi eccessiva! Il maschile sovraesteso non è nemmeno nominato nel testo che contiene le regole grammaticali, nonostante sia molto completo ed elenchi tutti i generi: maschile, femminile, indipendente, promiscuo, comune...ma di maschile sovraesteso non se ne parla assolutamente, è omesso! Ma io dico,chi,in un discorso,si esprime così, dilungandosi menzionando entrambi i generi,chi è che dice " i dottori e le dottoresse... " . Secondo me un testo scolastico approvato dal ministero non dovrebbe favorire ideologie varie ed eventuali... Sarei curiosa di sentire la tua opinione a riguardo.
Sono proprio i ministeri a propagandare l'ideologia woke. Qui inSardegna alcuni anni fa è uscita addirittura una legge regionale che obbliga i nostri comuni e le province a utilizzare nei propri documenti il "linguaggio di genere" (studentesse e studenti, dottoresse e dottori etc etc)... arrivando anche al paradosso che in università la mia docente di psicologia sociale disse "ad esempio se qualcuno dovesse adottare un cane o una.. ehm cagnolina!"
Non sono ideologie woke ma puramente femministe. In più i nuovi testi scolastici omettono la verità per indottrinare già i bambini al nuovo pensiero unico. Un esempio: hanno aggiunto tra le tipologie di nuvole le "nuvole di condensa" 😅
@@Dany_Mory76 Ormai anche i siti istituzionali come l'ISTAT sono intrisi di questa ideologia. Se cerchi le statistiche sugli omicidi trovi subito il pippone sui femminicidi mentre devi sudare sette camicie per trovare il numero di uomini uccisi dalle donne e che sono una quarantina l'anno. Non so poi se avete visto sugli autobus la pubblicità contro la violenza sulle donne come se quella sugli uomini non esista. Ormai siamo oltre la sbornia ideologica , siamo alla dittatura culturale e politica di un genere sull'altro cioè alla violenza di genere istituzionalizzata come nella Germania nazista quella contro le razze inferiori.
Concordo con te, è assurdo che si ripetano continuamente le forme femminili: è più che sufficiente, dato che si tratta di un libro per bambini, mettere tante immagini sia di uomini che di donne che svolgono quei mestieri, e il bambino capisce subito (dato che è madrelingua italiano) che quel maschile plurale include tutti. E certamente sarebbe una cosa da precisare e spiegare nella parte dedicata al genere grammaticale!
Un altro video davvero interessante! Grazie per fare dell'ottima divulgazione su un argomento cosí di nicchia - e al tempo stesso cosí fondamentale - come la linguistica!
Le lingue ergative, per esempio il basco oppure il georgiano, usano il passivo come forma canonica. La lingua svedese ha accomunato i generi maschile e femminile in un'unico genere, lasciando inalterato il genere neutro, dunque in svedese abbiamo il neutro e il mascofemminile o il femminomaschile. Le seghe mentali sono tipiche di chi venera la lingua inglese e, come conseguenza, non riesce più a districarsi nella lingua madre, vale a dire l'italiano. Forse la linguistica non c'entra, credo che la disciplina più opportuna sia la psicoanalisi.
Che hai da dire la lingua inglese è bella, musicale e accomuna suoni duri di lingue germaniche e scandinave con idiomi piu morbidi ed eleganti del Sud Europa quali francese e latino...Tra l'altro in inglese ci sono centinaia di parole italiane usate nei dizionario e nella prassi come :vendetta, replica, al fresco, prima donna e potrei continuare ...Insomma la lingua pura o depurificata non esiste...Siete capaci di buttare tutto in ideologia politica pure con le lingue...
studio lettere e sto preparando l'esame di linguistica quindi questo video è stato un buon modo per ripassare l'argomento. sarebbe però interessante capire come mai si è scelto il maschile come genere non marcato. spero in un video à riguardo ☺️ intanto, ti ringrazio per il lavoro che fai qui su youtube
Buon giorno ,video esplicativo e sempre di ottima qualità.Mi piace sempre ascoltarla.Spero che verrà a Roma in qualche libreria a presentare i suoi libri.
Parliamo poi delle parole che cambiano genere al plurale. un uovo, le uova. La mano, le mani. Ne deduciamo che la lingua italiana sobilla alla transessualità. Ovviamente.
Alcuni autori hanno suggerito che quegli irregolari potrebbero essere la sopravvivenza di un genere neutro, già presente nel latino e forse anche nel volgare italiano arcaico, che poi è stato riassorbito nel maschile
Ciao, ci sono anche dei casi in cui é il maschile la forma marcata? O in cui debba essere marcato comunque? Può essere un esempio la tigre? Per esempio io dirò "la tigre maschio é più grande" oppure "la tigre allatta i cuccioli". In questo secondo caso dovrei specificare comunque che la tigre femmina allatta i cuccioli?
Il concetto di marcato e non marcato esiste solo in opposizione: non c'è il maschile della tigre, quindi non possiamo parlare di forma non marcata, è semplicemente l'unica
Riguardo ai nomi femminili di animali che definiscono sia il maschio che la femmina (tigre, mosca, marmotta etc.) si può parlare di femminile non marcato? e se sì da dove deriva l'uso?
Buon giorno Yasmina , vorrei avere una tua opinione riguardo al fatto che ai bambini , già da qualche tempo, l' alfabeto viene insegnato ( oralmente) non pronunciando più la vocale accanto alla consonante (bi -ci- di- effe -gi....) ma pronunciandola da sola (b- c- d ). Vorrei capire a cosa è dovuto questo cambiamento e la sua eventuale utilità. Grazie.
Il video di cui avevamo bisogno. Ma poi mi chiedo sempre: come si comportano, gli utilizzatori di asterischi e schwa, quando fanno il plurale di due o più sostantivi di diverso genere non riferiti a persone? Ad esempio: "ho dovuto buttare i kiwi e le pere che ho comprato perché erano guasti". Quel "guasti", al maschile, è sessista per loro? O vale solo se parlo di Maria e Giuseppe?
Penso che paradossalmente il "buongiorno a tutti" sia molto più inclusivo del "buongiorno a tutti e a tutte" perché quest'ultimo non tiene conto di coloro che non si riconoscono in nessuno dei due sessi. Esprimo questo con il beneficio del dubbio naturalmente.
Senza contare che il "tutti e tutte" non fa che rimarcare che qualsiasi consesso non è mai unico ma si compone di due parti ben distinte e separate... alla faccia dell'inclusione
Ciao Yasmina grazie per il video! Una piccola postilla riguardo all'esercizio sonora/sorda: normalmente quando pronunciamo la p, tendiamo a renderla sonora aggiungendo (sì, proprio lei!!) la ə alla fine. Quindi per azzerare la vibrazione dovremmo pronunciarla quasi "alla calabrese".😅 Purtroppo non riesco a spiegarmi meglio, andrebbe resa con un audio. Scusa la precisazione
Tendiamo a farlo quando questa è a fine parola, tipo in stop, perché per l'italiano non è naturale che le parole finiscano in consonante, ma in tutti gli altri casi è articolata come sorda, anche guardando i fonospettrogrammi lo si nota.
Beh ma non è che la rendiamo sonora, la differenza rispetto alla vibrazione che si ha con la b si avverte sempre; l'aggiunta di un mini suono vocalico alla fine (appena percettibile) non cambia comunque la natura della consonante, la influenza solo
Buona parte delle moderne teorie inclusive pertono dall'assunto che la teoria crei la realtà. Forse bisognerebbe considerare l'ipotesi che la teoria descriva una realtà preesistente, influenzandola solo in minima parte. In ambito sociale e politico l'idea di partire da una teoria ritenuta perfetta per poi applicarla ad un mondo reale da piegare e plasmare per adeguarlo ad essa non ha portato a risultati sempre positivi.
Jasimina, perchè è così complicato far capire a persone anche di una certa cultura, che il genere grammaticale non ha nulla a che fare con il genere/sesso degli esseri umani? Mi pare ci sia una tendenza ( risalente a scuole filosofiche secondo cui il linguaggio crea la realtà anzichè descriverla) che ha travasato dall’accademia al sentire comune senza i giusti filtri e in troppo poco tempo.
@@YasminaPani sembra logico ma non è logico. IL bene e IL male , che sono opposti, sono entrambi maschili. LA vita e LA morte entrambe femminili. Magari il meccanismo è random o quantomeno recondito? Boh
Grazie, avevo bisogno di questo video. 🙂 Come sempre chiara e sintetica. Io invece, che sono un po' vago, non so quale sia il tuo libro dove approfondire l'argomento, scusami. 😶🌫 Grazie!
La prima volta che entrai in contatto col maschile non marcato è stato quarant'anni fa, facevo le elementari e a scuola c'erano solo maestre con la notevole eccezione di un solo insegnante; perché un giorno arrivò questa circolare dove il corpo docente diventava per forza di cose "gli" insegnanti e, non ricordo chi del personale - forse la preside -, a proposito poi disse qualcosa del tipo: "C'è un uomo tra di voi quindi dobbiamo usare il maschile". Probabilmente mi figurai quel sol uomo come il segno meno davanti a una parentesi in apertura di un lungo polinomio e capace così di cambiare il segno di ogni singolo monomio quando in realtà egli non era che la parentesi che racchiudeva loro tutte e lui, insomma "tutti".
Eccellente. La farò ascoltare ai miei studenti. Non riesco a parlare di queste cose e di cazzate come gli shewah, gli asterichi e le teorie pseudoscientifiche che ne sono alla base senza incazzarmi
Bellissimo video, adoro quando fai questi video sulla linguistica. Non sapevo che il termine fosse nato in seno alla fonetica. Però mi sorge una domanda, tutti quei casi in cui una lingua possiede un'occlusiva sonora ma non la controparte sorda vanno considerati entro l'ottica del mutamento fonologico? Penso all'arabo, che possiede la B ma non la P.
Non ho una formazione linguistica, ma a proposito del fatto che non esistano lingue con occlusive sonore ma senza le equivalenti occlusive sorde mi viene in mente l'arabo. A quanto so non esiste un suono equivalente alla nostra p, mentre esiste la lettera ب/bet, che corrisponde alla nostra b. Immagino che magari le lingue semitiche avessero il suono p in precedenza, ma che questo si sia poi perso nell'arabo.
È molto strano questo "accanimento a senso unico" verso il maschile non marcato, che spesso viene usato per sottolineare che la nostra società patriarc.... blablabla (sono arcistufa di ripetere le stesse cose). Quando in realtà a seconda dei casi esiste anche un femminile non marcato tra i sostantivi, specie nei mestieri. Esiste la lavandaia, in altre lingue sono considerati femminili colf, showgirl... Al maschile? Nulla. Bisogna cambiare parola, fare giri e comunque "marcare", appunto. Detesto come certe persone trasformino tutto in ideologia, ma trattando solo quello che conferma la loro personale visione.
La talpa (femminile) è la forma non marcata e si riferisce a tutti gli individui di quella specie maschi e femmine. Chissà perché qualcuno dovrebbe sentirsi escluso
Però in arabo c'è solo la sonora b e non c'è la sorda p, e questo crea molti problemi di comprensione, per esempio in francese, la lingua che insegno. Posso citare il caso di "Poisson" = pesce e "Boisson"= bevanda, pronunciate allo stesso modo dagli arabofoni, cioé "Boisson".
Tigre, Balena, Foca, Giraffa allora?? Sono l'esempio perfetto di quanto la forma non marcata è solo una convenzione che si è standardizzata, ma che non ha connotazione sessuale.
Diciamo che il dimorfismo nel regno animale rende più agevole sapere se gli animali sono di sesso maschile o femminile. Un occhio esperto saprebbe riconoscere i leoni maschi dalle femmine banalmente dalla criniera, ma anche da situazioni particolari. Per il resto comunque bella spiegazione, ma dubito che le pseudo femministe l'abbiano capita.
@@halqthedarktemplar mmh ma sai cos'è il dimorfismo? Ti faccio un esempio c'è un gruppo di merli adulti, quelli neri sono maschi, quelli marroni femmine, punto. E nel regno animale è abbastanza frequente.
Certo, mi riferivo al fatto del discorso sul vedere da lontano, se vedo un felino con dietro i cuccioli, dirò ho visto una leonessa con dei cuccioli. Così come se vedo un pollo posso facilmente dire se adulto ho visto un gallo o ho visto una gallina senza andare a guardagli la cloaca. Poi se non c'entra molto mi fido di te, sei tu l'esperta.
Non condivido la sbrigatività e la superficialità con la quale si afferma che il maschile non marcato non abbia nulla a che vedere con il patriarcato. Come si può affermare con tanta certezza che il fatto che il maschile non sia marcato non abbia nulla a che vedere con il contesto sociale in cui questa forma grammaticale si è sviluppata e diffusa? Si vuole forse suggerire che il contesto sociale e i ruoli di genere non abbiano alcuna influenza sulle strutture linguistiche? Mi sembra difficile da credere.
Fa pensare che un canale del genere; abbia ancora così pochi iscritti, mentre ci sono account da milioni di iscritti messi in piedi da dei trogloditi, il ché la dice molto lunga.... 😢
Per via dell'impoverimento intellettivo a me sembra che quello che crea confusione è l'uso delle parole “genere” e “maschile”. Proporrei di parlare invece di “classi grammaticali” e abbandonare l'uso di «maschile» e «femminile», che in quest'epoca di confusione aggiunge altra confusione, specie per chi non sa contestualizzare. Quindi sui libri di grammatica (non specialistici) potremmo leggere spiegazioni di questo tipo: alla classe grammaticale A appartengono la maggior parte dei sostantivi terminanti in -o… E anche: la classe grammaticale X, usata per riferirsi a ruoli istituzionali, a platee di genere [non grammaticale] eterogenee, ecc. usa gli stessi “suffissi” della classe grammaticale A… Non so se ha senso… ma mi sembra più sensato delle forzature “gənder”.
Certo, ma è molto più giusto insegnare alle persone a seguire il metodo scientifico, la razionalità e l'approccio lucido ai dati, perché serve in tutti i campi
Il sessimo è uno schema cognitivo, un modo di pensare. Chi ignora che i legami tra linguaggio, pensiero e realtà sono molto piú complessi di quanto gli schwafili vorrebbero far pensare è un INGENUO. Se modificare il linguaggio meccanicamente cambiasse anche magicamente uno schema cognitivo, allora tutta la psicologia non avrebbe senso di esistere. Esiste proprio per addestrare professionisti adeguati a trattare con gli schwafili...😂 Non le ripeterò mai abbastanza queste cose, c’è troppa banalizzazione in giro su questa questione.
Buongiorno a "tutti" e "tutte"...? Mah... Secondo i precetti della deformazione mentale woke, si dovrebbe dire "buongiorno" e "buongiorna" a "tutti" e "tutte"...
@@giangra92 il barista/la barista.... Una massa di ignoranti analfabeti a seguiri 'sto canale senza le minime cognizioni di grammatica italiana. Andate a studiare, capre!
E´ senz'altro vero che il genere grammaticale non va preso come un riferimento al sesso, perché l'articolo in alcune parole puo addirittura cambiare quando si passa dal singolare al plurale come avviene con "il dito" e "le dita".. Per quanto riguarda la differenza fra "tutti" e "tutte" salta immediatamente all'occhio che non esiste alcuna parola per riferirsi a "tutti i maschi", quindi c'é un evidente asimmetria (tutti = maschi/femmine, tutte = femmine.. ) E´ probabile che la forma marcata (ovvero "tutte") sia nata in un secondo momento per distinguere un gruppo di sole donne da un gruppo misto? Questa asimmetria farebbe pensare ad una societá dove é piu importante specificare un gruppo di sole donne per preservarne l'isolamento che non il contrario. Un poco come avviene nei bagni pubblici dove é piu facile trovare una donna (che per non perdere troppo tempo) accede al bagno maschile che non il contrario.
Il femminile è nato dopo, sì, ma non per distinguere le donne: è stato principalmente per caso che il suffisso che lo ha rappresentato (una -a) sia stato attribuito ai referenti femminili
@@YasminaPani Quando diciamo "tutti" ci riferiamo ad entrambi i sessi mentre quando usiamo il "tutte" ci riferiamo solo alle donne. Non esiste un corrispettivo del "tutte" al maschile per indicare in una sola parola un gruppo di soli maschi. Parrebbe sia sorta per prima l'esigenza di specificare "tutte-le-donne" in una sola parola (tutte) mentre non abbiamo ancora sentito l'esigenza di creare una parola specifica ( tuttu? ) per riferirci a tutti-i-maschi. Il risultato di questa situazione é che se un relatore parla a tutte ("benvenute"), io come maschio sapró che sono nella platea sbagliata, mentre se si rivolge a tutti ("benvenuti"), tu come donna non penserai di trovarti nella platea sbagliata. Ne deduco che nella nostra societá sia piu importante riservare spazi per sole donne che per soli uomini.
@@YasminaPani Se guardo una platea mista di persone e dico "benvenuti" o "benvenute" ottengo reazioni diverse a seconda del genere delle persone. Questa non mi pare una deduzione. Chiamarlo "privilegio" sarebbe una insinuazione (piu che una deduzione), ma senza voler attribuire un valore positivo o negativo alla cosa mi pare innegabile un asimmetria d'uso. Ci dev'esser un motivo se il genere marcato si riferisce esclusivamente alle donne e non il contrario, o é sbagliato chiderselo?
@@toxodonte1 Yasmina parla da un punto di vista puramente tecnico della linguistica. Ciò che è vero dal punto di vista scientifico non sempre corrisponde a ciò che noi sentiamo o sperimentiamo nelle nostre esperienze personali. Come dice chalessart quando parla di biologia: "il fenomeno è questo, poi che (ti/ci/mi) faccia cagare è un altro discorso" .
Ottima lezione di linguistica, ma se vorremmo esprimere una uguaglianza di genere non possiamo modificare il nostro modo di parlare per modificare al contempo il nostro modo di pensare? Potremmo introdurre il maschile e il femminile con i relativi plurali e aggiungere il neutro per la pluralità mista di genere. La lingua modifica il modo di pensare
Ma la lingua non deriva dalla ideologia ma dal parlare comune. Codesta sarebbe una operazione ideologica. Sarebbe equivalente a imporre una idea. È proprio per questo che la schwa o gli asterischi sono così brutti a vedersi: perché è un uso distorto e ideologico della lingua.
In certe lingue ci sono generi grammaticali diversi per animali ed esseri umani. Pensi che noi non distinguiamo animali e umani perché abbiamo solo maschile e femminile? Non distinguiamo i numeri piccoli da quelli grandi perché non abbiamo il duale o il paucale?
Mi piacciono i tuoi video. Il tuo modo arbitrario di vedere uomini e donne assomiglia molto al documentario "The Red Pill" di Cassie Jaye, regista ed ex femminista.
@@YasminaPani certo. TH-cam è pieno di propaganda femminista in cui donne parlano di patriarcato, di emergenza femminicidio etc etc. Persino Elodie la stanno beatificando.
Linguaggio inclusivo? Preferisco un linguaggio esclusivo, di nobile livello. Preferisco un linguaggio occlusivo, se chiude i canali che fanno circolare l’imbecillità. Preferisco un linguaggio abrasivo, se scortica i luoghi comuni. Preferisco un linguaggio ostativo che impedisca per contratto l’accesso alla scrittura ai dilettanti allo sbaraglio. Preferisco un linguaggio imperativo se è quello categorico del dovere. Preferisco un linguaggio… - Mi fermo qui. Non voglio… includere… altro…
Grazie per queste "oasi" di buon senso, equilibrio e cultura in mezzo a tanto rumore inutile.
Continua così!
Una lezione esaustiva di linguistica generale. Bravissima molto preparata e complimenti per l'accuratezza e la bravura nello spiegare.
Ho scoperto questo canale da pochissimo e devo dire che lo sto trovando a dir poco illiminante. Non è solo una questione di buon senso (merce comunque rara oggigiorno) ma soprattutto di competenza. Complimenti.
Grazie mille
Aiutiamo persone valide come lei a diffondere i loro video.
Grazie Yasmina, ogni volta imparo cose nuove ❤
Cercavo da tempo una spiegazione così ampia e chiara rispetto a questo tema. Mi ero infatti chiesto spesso se la nostra lingua fosse già di per se "sessista" proprio in base alla sua provenienza. Ti ringrazio per aver disciolto il nodo.
Grazie, ormai, come sempre :)
Grazie a te!
Consiglierei questo video a un certo Stefano Massini che qualche giorno fa se ne è uscito in tv con un monologo spicciolo sul maschilismo della nostra lingua, sintomo di una cultura patriarcale 😂
Bravissima Yasmina!!
Inascoltabile
Stefano Massini è proprio il prototipo perfetto del sinistrino retorico che vuole far venire le farfalline nello stomaco al pubblico piu stupidino.
@@alain1970 l'attore petaloso di cui non avevamo bisogno...purtroppo ho ceduto alla tentazione di andare a cercare il monologo di questo Massini...ma porta pure in giro uno spettacolo....era nella trasmissione di Formigli, con delle femministe che si confrontavano con Borgonovo, quelli di Pro Vita e Adinolfi...mancavano giusto i due leocorni e il circo Barnum era pronto...che poi l'unica cosa sensata di quel monologo, perché ne parla anche l'Accademia della Crusca in un aggiornamento del 2021, è il fatto che è meglio omettere l'articolo davanti al cognome, sia per gli uomini, sia per le donne, perché effettivamente per le donne si tratta di un retaggio sessista, mentre per gli uomini spesso si usa per ridicolizzare (ma questo non l'ha detto ovviamente). E' bizzarro però che ad esempio, proprio una ultra femminista cosi attenta come Lilly Gruber, che ha rimproverato Giorgia Meloni di farsi chiamare IL presidente, continui imperterrita a chiamarla LA Meloni. Ad ogni modo, in questi giorni, si è visto di tutto, tra questo tizio, Valeria Fonte, Saverio Tommasi di FanPage, i post di Renga e Marchisio, un giornalista sul Corriere della sera che ha proposto di tornare a leggere (solo per gli uomini ovviamente), Leopardi e il Dolce Stilnovo, come dicono i giovani d'oggi, è il festival del "cringe".....
@@lucat5479 Saverio Tommasi..... ecco mo mi hai rovinato la giornata..... non dovevi nominarlo 😂
abbracciamo l'antisessismo che è molto più equo del femminismo
Nutrimento per la mente, grazie!
Ciao Yasmina. Ho apprezzato molto il video. Avevo capito il concetto di marcato e non marcato, ma fare ulteriore chiarezza è stato molto utile. Ed è sempre un piacere fruire dei tuoi contenuti
Grazie 🙂
Ottimo. Chiarimento necessario per seguire i tuoi video e le tue analisi.
Buongiorno. Semplice, chiaro e ben detto. Grazie. ❤
Oddio...in blu a momenti non ti riconoscevo!!! A parte le bischerate, ottimo video, chiaro, corretto e razionale. Come sempre.
Gente che nemmeno sa l'italiano e si mette a parlare di linguistica. Grande Yasmina come sempre :)
Ecco la differenza tra vera divulgazione (i tuoi video, Yasmina) e la fuffa che viene proposta dal 90 percento degli influencer e del giornalismo.
Grazie.
Caspita! 😂 Hai anticipato quello che stavo per scrivere! Volevo scrivere esattamente questa cosa! Te lo giuro, aspettavo solo la fine del video per scrivere il commento.Mi hai letto nel pensiero,come hai fatto? 😂
@@Vane.B.1986 in questi giorni capita spesso anche a me 😂
@@eleonorastella1189 😊
Buongiorno cara Yasmina, grazie per i tuoi video in cui tratti temi utili a chiunque voglia informarsi senza dover ascoltare baggianate complottiste . Arrivi dritta al punto, sei coerente, imparziale e hai una grande onestà intellettuale, brava, brava 😘. Per me che,come sai,seguo i miei figli nello lo svolgimento dei compiti,sei una miniera d'oro. A proposito dei compiti dei miei figli, volevo porre alla tua attenzione una cosa: le insegnanti di mia figlia,alla primaria, hanno adottato i testi scolastici per gli anni 4,5. Sono bellissimi, completi,in tanti anni in cui faccio ripetizioni ai ragazzini delle elementari non ho mai visto dei testi che mi piacessero così tanto,unica pecca, credo che gli autori siano dei ferventi aderenti all'ideologia woke 😂😂😂 ogni volta che viene menzionata una figura professionale trovi scritto: gli scienziati e le scienziate, i geologi e le geologhe,gli storici e le storiche, i paleontologi e le paleontologhe... Ripetitivo e urtante! In un testo scolastico per bambini delle elementari (se sei curiosa ti mando il titolo dei libri) secondo me è un'enfasi eccessiva! Il maschile sovraesteso non è nemmeno nominato nel testo che contiene le regole grammaticali, nonostante sia molto completo ed elenchi tutti i generi: maschile, femminile, indipendente, promiscuo, comune...ma di maschile sovraesteso non se ne parla assolutamente, è omesso! Ma io dico,chi,in un discorso,si esprime così, dilungandosi menzionando entrambi i generi,chi è che dice " i dottori e le dottoresse... " . Secondo me un testo scolastico approvato dal ministero non dovrebbe favorire ideologie varie ed eventuali... Sarei curiosa di sentire la tua opinione a riguardo.
Sono proprio i ministeri a propagandare l'ideologia woke. Qui inSardegna alcuni anni fa è uscita addirittura una legge regionale che obbliga i nostri comuni e le province a utilizzare nei propri documenti il "linguaggio di genere" (studentesse e studenti, dottoresse e dottori etc etc)... arrivando anche al paradosso che in università la mia docente di psicologia sociale disse "ad esempio se qualcuno dovesse adottare un cane o una.. ehm cagnolina!"
Non sono ideologie woke ma puramente femministe.
In più i nuovi testi scolastici omettono la verità per indottrinare già i bambini al nuovo pensiero unico.
Un esempio: hanno aggiunto tra le tipologie di nuvole le "nuvole di condensa" 😅
@@Dany_Mory76 Ormai anche i siti istituzionali come l'ISTAT sono intrisi di questa ideologia. Se cerchi le statistiche sugli omicidi trovi subito il pippone sui femminicidi mentre devi sudare sette camicie per trovare il numero di uomini uccisi dalle donne e che sono una quarantina l'anno. Non so poi se avete visto sugli autobus la pubblicità contro la violenza sulle donne come se quella sugli uomini non esista. Ormai siamo oltre la sbornia ideologica , siamo alla dittatura culturale e politica di un genere sull'altro cioè alla violenza di genere istituzionalizzata come nella Germania nazista quella contro le razze inferiori.
@@fabioderose per non parlare che a conti fatti i femminicidi sono lo 0,00..% quando poi circa 1.500 uomini all'anno muoiono per incidenti sul lavoro.
Concordo con te, è assurdo che si ripetano continuamente le forme femminili: è più che sufficiente, dato che si tratta di un libro per bambini, mettere tante immagini sia di uomini che di donne che svolgono quei mestieri, e il bambino capisce subito (dato che è madrelingua italiano) che quel maschile plurale include tutti. E certamente sarebbe una cosa da precisare e spiegare nella parte dedicata al genere grammaticale!
Congratulazioni per il canale interessantissimo Yasmina. Un caro saluto da Cagliari
Un altro video davvero interessante! Grazie per fare dell'ottima divulgazione su un argomento cosí di nicchia - e al tempo stesso cosí fondamentale - come la linguistica!
Le lingue ergative, per esempio il basco oppure il georgiano, usano il passivo come forma canonica. La lingua svedese ha accomunato i generi maschile e femminile in un'unico genere, lasciando inalterato il genere neutro, dunque in svedese abbiamo il neutro e il mascofemminile o il femminomaschile. Le seghe mentali sono tipiche di chi venera la lingua inglese e, come conseguenza, non riesce più a districarsi nella lingua madre, vale a dire l'italiano. Forse la linguistica non c'entra, credo che la disciplina più opportuna sia la psicoanalisi.
Queste seghe mentali esistono per molte lingue purtroppo
Io insegno in un liceo e osservo che le uniche fissate con il linguaggio inclusivo sono le colleghe di lingua straniera...
Che hai da dire la lingua inglese è bella, musicale e accomuna suoni duri di lingue germaniche e scandinave con idiomi piu morbidi ed eleganti del Sud Europa quali francese e latino...Tra l'altro in inglese ci sono centinaia di parole italiane usate nei dizionario e nella prassi come :vendetta, replica, al fresco, prima donna e potrei continuare ...Insomma la lingua pura o depurificata non esiste...Siete capaci di buttare tutto in ideologia politica pure con le lingue...
@@YasminaPanimamma mia che due belle linguistiche che hai!!!
SEI MERAVIGLIOSA IN TUTTO❤
studio lettere e sto preparando l'esame di linguistica quindi questo video è stato un buon modo per ripassare l'argomento. sarebbe però interessante capire come mai si è scelto il maschile come genere non marcato. spero in un video à riguardo ☺️ intanto, ti ringrazio per il lavoro che fai qui su youtube
Come ho detto, ne ho parlato nel libro e in un video per i patreon
Arricchente, come sempre.
Graize, molto informativo e utile.
Buon giorno ,video esplicativo e sempre di ottima qualità.Mi piace sempre ascoltarla.Spero che verrà a Roma in qualche libreria a presentare i suoi libri.
Sono a Roma a Più libri più liberi, ma solo per un firmacopue
@@YasminaPani Per quanto rimani a Roma?
In che senso?
@@YasminaPani Si scusi,per le firme del libro per quanto tempo soggiorna a Roma?
Il firmacopie è oggi alle 16.30 nello stand regione Sardegna, piano forum
Parliamo poi delle parole che cambiano genere al plurale. un uovo, le uova. La mano, le mani. Ne deduciamo che la lingua italiana sobilla alla transessualità.
Ovviamente.
Dito e dita. Mano non funziona così
Alcuni autori hanno suggerito che quegli irregolari potrebbero essere la sopravvivenza di un genere neutro, già presente nel latino e forse anche nel volgare italiano arcaico, che poi è stato riassorbito nel maschile
Dio non mi ha dato delle mele come le tue perché sapeva che se lo avesse fatto mi sarei montata la testa ❤ grazie per il video comunque
😂
Sei di una bellezza che sa di Rinascimento!!!
Interessantissimo approfondimento.😄
Infinitamente grazie!
ormai è perentorio iniziare tutti i video con CIAO A TUTTE E A TUTTI
Adoro i tuoi contenuti, sei anche bellissima ma adoro la tua mente
Ciao, ci sono anche dei casi in cui é il maschile la forma marcata? O in cui debba essere marcato comunque? Può essere un esempio la tigre? Per esempio io dirò "la tigre maschio é più grande" oppure "la tigre allatta i cuccioli". In questo secondo caso dovrei specificare comunque che la tigre femmina allatta i cuccioli?
Il concetto di marcato e non marcato esiste solo in opposizione: non c'è il maschile della tigre, quindi non possiamo parlare di forma non marcata, è semplicemente l'unica
@@YasminaPani ho capito, grazie mille 🙏🏼
Riguardo ai nomi femminili di animali che definiscono sia il maschio che la femmina (tigre, mosca, marmotta etc.) si può parlare di femminile non marcato? e se sì da dove deriva l'uso?
Non si può parlarne perché non esiste la forma maschile 🙂 il non marcato esiste solo in opposizione al marcato
Buon giorno Yasmina , vorrei avere una tua opinione riguardo al fatto che ai bambini , già da qualche tempo, l' alfabeto viene insegnato ( oralmente) non pronunciando più la vocale accanto alla consonante (bi -ci- di- effe -gi....) ma pronunciandola da sola (b- c- d ). Vorrei capire a cosa è dovuto questo cambiamento e la sua eventuale utilità. Grazie.
Si dice che sia per insegnare il suono e non la "lettera"; secondo me cambia poco
Il video di cui avevamo bisogno.
Ma poi mi chiedo sempre: come si comportano, gli utilizzatori di asterischi e schwa, quando fanno il plurale di due o più sostantivi di diverso genere non riferiti a persone? Ad esempio: "ho dovuto buttare i kiwi e le pere che ho comprato perché erano guasti". Quel "guasti", al maschile, è sessista per loro? O vale solo se parlo di Maria e Giuseppe?
Vale solo per gli umani
Ocio che i kiwi sono permalosi... Con quei semini 👀
Penso che paradossalmente il "buongiorno a tutti" sia molto più inclusivo del "buongiorno a tutti e a tutte" perché quest'ultimo non tiene conto di coloro che non si riconoscono in nessuno dei due sessi. Esprimo questo con il beneficio del dubbio naturalmente.
Senza contare che il "tutti e tutte" non fa che rimarcare che qualsiasi consesso non è mai unico ma si compone di due parti ben distinte e separate... alla faccia dell'inclusione
Sì ma poi è come se le donne avessero bisogno di essere menzionate a parte, è abbastanza ridicolo
Ciao Yasmina grazie per il video! Una piccola postilla riguardo all'esercizio sonora/sorda: normalmente quando pronunciamo la p, tendiamo a renderla sonora aggiungendo (sì, proprio lei!!) la ə alla fine. Quindi per azzerare la vibrazione dovremmo pronunciarla quasi "alla calabrese".😅 Purtroppo non riesco a spiegarmi meglio, andrebbe resa con un audio. Scusa la precisazione
Tendiamo a farlo quando questa è a fine parola, tipo in stop, perché per l'italiano non è naturale che le parole finiscano in consonante, ma in tutti gli altri casi è articolata come sorda, anche guardando i fonospettrogrammi lo si nota.
Poi dipende, esiste anche il fenomeno di coarticolazione, ma generalmente è sorda 😂
@@sonia_lombardo si, io mi riferivo a quando la isoliamo, come fa Yasmina nel video :)
Beh ma non è che la rendiamo sonora, la differenza rispetto alla vibrazione che si ha con la b si avverte sempre; l'aggiunta di un mini suono vocalico alla fine (appena percettibile) non cambia comunque la natura della consonante, la influenza solo
Grazie mille
Buona parte delle moderne teorie inclusive pertono dall'assunto che la teoria crei la realtà. Forse bisognerebbe considerare l'ipotesi che la teoria descriva una realtà preesistente, influenzandola solo in minima parte. In ambito sociale e politico l'idea di partire da una teoria ritenuta perfetta per poi applicarla ad un mondo reale da piegare e plasmare per adeguarlo ad essa non ha portato a risultati sempre positivi.
Jasimina, perchè è così complicato far capire a persone anche di una certa cultura, che il genere grammaticale non ha nulla a che fare con il genere/sesso degli esseri umani? Mi pare ci sia una tendenza ( risalente a scuole filosofiche secondo cui il linguaggio crea la realtà anzichè descriverla) che ha travasato dall’accademia al sentire comune senza i giusti filtri e in troppo poco tempo.
Eh appunto, la gente è convinta di questo perché sembra logico e perché lo sente dire dappertutto
@@YasminaPani sembra logico ma non è logico. IL bene e IL male , che sono opposti, sono entrambi maschili. LA vita e LA morte entrambe femminili. Magari il meccanismo è random o quantomeno recondito? Boh
Magistrale spiegazione Prof.!👌👍 Una cosa non ho capito, la parola "burde", che significa? Mi sembra una espressione dialettale o sbaglio?
Sì, è sardo, significa di poco valore
@@YasminaPani grazie per la precisazione Prof. !😀
Come sempre mille volte grazie
♥️
Grazie, avevo bisogno di questo video. 🙂 Come sempre chiara e sintetica. Io invece, che sono un po' vago, non so quale sia il tuo libro dove approfondire l'argomento, scusami. 😶🌫 Grazie!
Lo trovi qui
www.ediuni.com/prodotto/schwa-una-soluzione-senza-problema/
Molto molto chiaro
Che donna pazzesca
La prima volta che entrai in contatto col maschile non marcato è stato quarant'anni fa, facevo le elementari e a scuola c'erano solo maestre con la notevole eccezione di un solo insegnante; perché un giorno arrivò questa circolare dove il corpo docente diventava per forza di cose "gli" insegnanti e, non ricordo chi del personale - forse la preside -, a proposito poi disse qualcosa del tipo: "C'è un uomo tra di voi quindi dobbiamo usare il maschile". Probabilmente mi figurai quel sol uomo come il segno meno davanti a una parentesi in apertura di un lungo polinomio e capace così di cambiare il segno di ogni singolo monomio quando in realtà egli non era che la parentesi che racchiudeva loro tutte e lui, insomma "tutti".
Mah, credo proprio che i parlanti vivano la lingua ogni giorno senza porsi questi problemi
Eccellente. La farò ascoltare ai miei studenti. Non riesco a parlare di queste cose e di cazzate come gli shewah, gli asterichi e le teorie pseudoscientifiche che ne sono alla base senza incazzarmi
Grande ❤
Bellissimo video, adoro quando fai questi video sulla linguistica. Non sapevo che il termine fosse nato in seno alla fonetica. Però mi sorge una domanda, tutti quei casi in cui una lingua possiede un'occlusiva sonora ma non la controparte sorda vanno considerati entro l'ottica del mutamento fonologico? Penso all'arabo, che possiede la B ma non la P.
Beh no, avrà altre occlusive sorde
Grazie
Ciao Y.
Volevo sapere perché hai fatto lettere antiche e non moderne all' università?
Perché volevo studiare greco e latino, e perché il curriculum di lettere classiche è in generale migliore di quello di moderne
Non ho una formazione linguistica, ma a proposito del fatto che non esistano lingue con occlusive sonore ma senza le equivalenti occlusive sorde mi viene in mente l'arabo. A quanto so non esiste un suono equivalente alla nostra p, mentre esiste la lettera ب/bet, che corrisponde alla nostra b. Immagino che magari le lingue semitiche avessero il suono p in precedenza, ma che questo si sia poi perso nell'arabo.
Non ho detto che devono essere equivalenti
È molto strano questo "accanimento a senso unico" verso il maschile non marcato, che spesso viene usato per sottolineare che la nostra società patriarc.... blablabla (sono arcistufa di ripetere le stesse cose). Quando in realtà a seconda dei casi esiste anche un femminile non marcato tra i sostantivi, specie nei mestieri. Esiste la lavandaia, in altre lingue sono considerati femminili colf, showgirl... Al maschile? Nulla. Bisogna cambiare parola, fare giri e comunque "marcare", appunto. Detesto come certe persone trasformino tutto in ideologia, ma trattando solo quello che conferma la loro personale visione.
❤
A questo punto modificherei il nome del canale in: «Yasmina Pani: γλώσσης ἰατρεῖον». ❤
I generi grammaticali in italiano dovrebbero chiamarsi "femminile" e "non-femminile", se volessimo essere esatti.
E comunque hai detto cavallo e nessuno ha scritto “ti coddiri” 😂
7:29 *marcata
Volevo ascoltarmelo solo in cuffia… ma alla fine l’ho guardato tutto 😁
La talpa (femminile) è la forma non marcata e si riferisce a tutti gli individui di quella specie maschi e femmine. Chissà perché qualcuno dovrebbe sentirsi escluso
Però in arabo c'è solo la sonora b e non c'è la sorda p, e questo crea molti problemi di comprensione, per esempio in francese, la lingua che insegno. Posso citare il caso di "Poisson" = pesce e "Boisson"= bevanda, pronunciate allo stesso modo dagli arabofoni, cioé "Boisson".
Non ho detto che deve esserci per forza la sorda corrispondente, ma che le occlusive sorde ci sono sempre
Tigre, Balena, Foca, Giraffa allora?? Sono l'esempio perfetto di quanto la forma non marcata è solo una convenzione che si è standardizzata, ma che non ha connotazione sessuale.
Certo
E' ora di bbasta di chiamare "p", "t", e "c" occlusive sorde! Chiamiamole occlusive diversamente udenti!
Diciamo che il dimorfismo nel regno animale rende più agevole sapere se gli animali sono di sesso maschile o femminile. Un occhio esperto saprebbe riconoscere i leoni maschi dalle femmine banalmente dalla criniera, ma anche da situazioni particolari.
Per il resto comunque bella spiegazione, ma dubito che le pseudo femministe l'abbiano capita.
Vabbè anche lì dipende molto. Sfido a riconoscere il sesso dei pesci rossi solo a vista
@@halqthedarktemplar mmh ma sai cos'è il dimorfismo? Ti faccio un esempio c'è un gruppo di merli adulti, quelli neri sono maschi, quelli marroni femmine, punto. E nel regno animale è abbastanza frequente.
Questo non c'entra molto con la lingua, il punto non è riconoscere il sesso
Certo, mi riferivo al fatto del discorso sul vedere da lontano, se vedo un felino con dietro i cuccioli, dirò ho visto una leonessa con dei cuccioli. Così come se vedo un pollo posso facilmente dire se adulto ho visto un gallo o ho visto una gallina senza andare a guardagli la cloaca. Poi se non c'entra molto mi fido di te, sei tu l'esperta.
B
E
L
L
I
S
S
I
M
A
Non condivido la sbrigatività e la superficialità con la quale si afferma che il maschile non marcato non abbia nulla a che vedere con il patriarcato. Come si può affermare con tanta certezza che il fatto che il maschile non sia marcato non abbia nulla a che vedere con il contesto sociale in cui questa forma grammaticale si è sviluppata e diffusa? Si vuole forse suggerire che il contesto sociale e i ruoli di genere non abbiano alcuna influenza sulle strutture linguistiche? Mi sembra difficile da credere.
Forse perché ci sono gli studi che lo dimostrano?
obiezione: il finlandese ha la V (sonora), ma non la F (sorda)
Le sorde sono rappresentate nelle occlusive e le sonore nelle fricative
@@YasminaPani hmmm... sempre il finlandese però ha la S sorda ma non quella sonora 🤔
Fa pensare che un canale del genere; abbia ancora così pochi iscritti, mentre ci sono account da milioni di iscritti messi in piedi da dei trogloditi, il ché la dice molto lunga.... 😢
Per via dell'impoverimento intellettivo a me sembra che quello che crea confusione è l'uso delle parole “genere” e “maschile”. Proporrei di parlare invece di “classi grammaticali” e abbandonare l'uso di «maschile» e «femminile», che in quest'epoca di confusione aggiunge altra confusione, specie per chi non sa contestualizzare. Quindi sui libri di grammatica (non specialistici) potremmo leggere spiegazioni di questo tipo: alla classe grammaticale A appartengono la maggior parte dei sostantivi terminanti in -o… E anche: la classe grammaticale X, usata per riferirsi a ruoli istituzionali, a platee di genere [non grammaticale] eterogenee, ecc. usa gli stessi “suffissi” della classe grammaticale A…
Non so se ha senso… ma mi sembra più sensato delle forzature “gənder”.
Certo, ma è molto più giusto insegnare alle persone a seguire il metodo scientifico, la razionalità e l'approccio lucido ai dati, perché serve in tutti i campi
Il sessimo è uno schema cognitivo, un modo di pensare. Chi ignora che i legami tra linguaggio, pensiero e realtà sono molto piú complessi di quanto gli schwafili vorrebbero far pensare è un INGENUO. Se modificare il linguaggio meccanicamente cambiasse anche magicamente uno schema cognitivo, allora tutta la psicologia non avrebbe senso di esistere. Esiste proprio per addestrare professionisti adeguati a trattare con gli schwafili...😂 Non le ripeterò mai abbastanza queste cose, c’è troppa banalizzazione in giro su questa questione.
Buongiorno a "tutti" e "tutte"...? Mah... Secondo i precetti della deformazione mentale woke, si dovrebbe dire "buongiorno" e "buongiorna" a "tutti" e "tutte"...
Inoltre il barista uomo dovrebbe chiamarsi il baristo! eheheh il camionisto etc...
@@giangra92 il barista/la barista.... Una massa di ignoranti analfabeti a seguiri 'sto canale senza le minime cognizioni di grammatica italiana. Andate a studiare, capre!
Mi togli una curiosità? Quando fi definisci "Linguista tascabile" a che fai riferimento? Cosa intendi per "tascabile"?
Al fatto che sono bassa e che faccio consulenze online
E´ senz'altro vero che il genere grammaticale non va preso come un riferimento al sesso, perché l'articolo in alcune parole puo addirittura cambiare quando si passa dal singolare al plurale come avviene con "il dito" e "le dita".. Per quanto riguarda la differenza fra "tutti" e "tutte" salta immediatamente all'occhio che non esiste alcuna parola per riferirsi a "tutti i maschi", quindi c'é un evidente asimmetria (tutti = maschi/femmine, tutte = femmine.. ) E´ probabile che la forma marcata (ovvero "tutte") sia nata in un secondo momento per distinguere un gruppo di sole donne da un gruppo misto? Questa asimmetria farebbe pensare ad una societá dove é piu importante specificare un gruppo di sole donne per preservarne l'isolamento che non il contrario. Un poco come avviene nei bagni pubblici dove é piu facile trovare una donna (che per non perdere troppo tempo) accede al bagno maschile che non il contrario.
Il femminile è nato dopo, sì, ma non per distinguere le donne: è stato principalmente per caso che il suffisso che lo ha rappresentato (una -a) sia stato attribuito ai referenti femminili
@@YasminaPani Quando diciamo "tutti" ci riferiamo ad entrambi i sessi mentre quando usiamo il "tutte" ci riferiamo solo alle donne. Non esiste un corrispettivo del "tutte" al maschile per indicare in una sola parola un gruppo di soli maschi. Parrebbe sia sorta per prima l'esigenza di specificare "tutte-le-donne" in una sola parola (tutte) mentre non abbiamo ancora sentito l'esigenza di creare una parola specifica ( tuttu? ) per riferirci a tutti-i-maschi. Il risultato di questa situazione é che se un relatore parla a tutte ("benvenute"), io come maschio sapró che sono nella platea sbagliata, mentre se si rivolge a tutti ("benvenuti"), tu come donna non penserai di trovarti nella platea sbagliata. Ne deduco che nella nostra societá sia piu importante riservare spazi per sole donne che per soli uomini.
No, è una deduzione sbagliata tanto quanto lo è quella opposta che vede nel maschile non marcato il segno del privilegio maschile
@@YasminaPani Se guardo una platea mista di persone e dico "benvenuti" o "benvenute" ottengo reazioni diverse a seconda del genere delle persone. Questa non mi pare una deduzione. Chiamarlo "privilegio" sarebbe una insinuazione (piu che una deduzione), ma senza voler attribuire un valore positivo o negativo alla cosa mi pare innegabile un asimmetria d'uso. Ci dev'esser un motivo se il genere marcato si riferisce esclusivamente alle donne e non il contrario, o é sbagliato chiderselo?
@@toxodonte1 Yasmina parla da un punto di vista puramente tecnico della linguistica. Ciò che è vero dal punto di vista scientifico non sempre corrisponde a ciò che noi sentiamo o sperimentiamo nelle nostre esperienze personali.
Come dice chalessart quando parla di biologia: "il fenomeno è questo, poi che (ti/ci/mi) faccia cagare è un altro discorso" .
Ottima lezione di linguistica, ma se vorremmo esprimere una uguaglianza di genere non possiamo modificare il nostro modo di parlare per modificare al contempo il nostro modo di pensare? Potremmo introdurre il maschile e il femminile con i relativi plurali e aggiungere il neutro per la pluralità mista di genere. La lingua modifica il modo di pensare
Ma la lingua non deriva dalla ideologia ma dal parlare comune. Codesta sarebbe una operazione ideologica. Sarebbe equivalente a imporre una idea. È proprio per questo che la schwa o gli asterischi sono così brutti a vedersi: perché è un uso distorto e ideologico della lingua.
La grammatica non c'entra niente col modo di pensare; o secondo te chi parla lingue senza genere grammaticale si confonde tra maschi e femmine?
In certe lingue ci sono generi grammaticali diversi per animali ed esseri umani. Pensi che noi non distinguiamo animali e umani perché abbiamo solo maschile e femminile? Non distinguiamo i numeri piccoli da quelli grandi perché non abbiamo il duale o il paucale?
Genuina
Sei mitica...mi piacerebbe un confronto con te
Mi piacciono i tuoi video. Il tuo modo arbitrario di vedere uomini e donne assomiglia molto al documentario "The Red Pill" di Cassie Jaye, regista ed ex femminista.
Modo arbitrario di vedere uomini e donne?
@@YasminaPani certo. TH-cam è pieno di propaganda femminista in cui donne parlano di patriarcato, di emergenza femminicidio etc etc.
Persino Elodie la stanno beatificando.
Non capisco perché definisca arbitrario il mio
@@YasminaPani arbitrario nel senso di propria iniziativa e senza condizionamenti
@@Dany_Mory76"arbitrario" ha in genere una connotazione negativa
Linguaggio inclusivo? Preferisco un linguaggio esclusivo, di nobile livello. Preferisco un linguaggio occlusivo, se chiude i canali che fanno circolare l’imbecillità. Preferisco un linguaggio abrasivo, se scortica i luoghi comuni. Preferisco un linguaggio ostativo che impedisca per contratto l’accesso alla scrittura ai dilettanti allo sbaraglio. Preferisco un linguaggio imperativo se è quello categorico del dovere. Preferisco un linguaggio… - Mi fermo qui. Non voglio… includere… altro…