I patrimoni sprecati; l'Aniene
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- เผยแพร่เมื่อ 4 เม.ย. 2024
- Abbiamo fiumi meravigliosi e non siamo in grado di valorizzarli in alcun modo. Siamo costretti ad andare all'estero per trovare situazioni di pesca che in realtà potremmo avere a portata di mano se solo riuscissimo a fare un cambio di mentalità. Troppe resistenze, troppo becero provincialismo, troppi intoppi burocratici. In realtà dei nostri fiumi frega nulla a nessuno se non a pochi di noi che vorrebbero il salto di qualità. Un esempio che porto è l'Aniene, un meraviglioso fiume (come ne abbiamo decine di analoghi) a solo 30' dal centro di Roma che potrebbe essere un Unec, un Ribnick e semplicemente "l'Aniene". Un luogo dove la pesca moderna troverebbe la sua massima espressione e che invece è spesso oggetto di barbarie e noncuranza.
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Tristissimo!😢
Wow!!! Che posto meraviglioso e un delitto non valorizzarlo, mah!... questa è L'italia. 😬
Grazie Roberto !!!! 👍 TI STIMO TANTISSIMO
Grande Rob continua così 👍🏻
Caro Roberto io per riportare il tuo pensiero a certa gente qui in zona valnerina ho preso anche qualche vaffa....da gente poi del posto ...quindi credo che di speranze ce ne siano ben poche finche non c'è un cambio generazione..."naturale"..dobbiamo aspettare purtroppo non vedo altre vie
È un posto meraviglioso e andrebbe tutelato, hai ragione perfettamente.
Bravo Robby, parole sante 👍
Bravo robi ,ai detto la pura verita in questo paese ci stanna rovinando il mondo della pesca sia da terra che da mareconplimenti per il bellissimo videa grande robi😀👍🐠
Ciao Roberto ,questo esempio dell' Aniene , è in generale una situazione che incontriamo su tutta l'Italia , dalle trote sottomisura , la misura ridicola della spigola,ecc, oltre alla ignoranza delle persone, che purtroppo rovina la nostra passione.....Comunque dobbiamo iniziare noi a cercare di far cambiare qualcosa , altrimenti sarà difficile se aspettiamo le autorità competenti..Saluti
Giustissimo Maestro,poi si era parlato tanto dell'immissione di iridee sterili,ma si e' solo parlato,sono stato a spinning sul fiume Amaseno tratto in provincia di Frosinone ma aime' di trote neanche l'ombra.E pensare che fino a pochi anni fa' quando ancora c'erano le semine ci si divertiva tantissimo con le splendide fario che lo popolavano.Il prelievo anche qui con qualsiasi metodo e lo stop delle immissioni ha decretato la fine di questo altrettanto splendido fiume,certo ci sono ancora tanti cavedani per carita' ma per me almeno,non e' la stessa cosa.Ti ringrazio per come affronti questi argomenti spinosi,e speriamo che chi di dovere tolga il prosciutto dalle orecchie,Un abbraccio Maestro.
Sono perfettamente d'accordo con te condivido l'analisi .per mantenere un giusto equilibrio tra pescatore e natura .
Caro Ripamonti la vedo nei video di pesca da quando ero ragazzo e lei é uno dei pochi ad essere a difesa dell'ecosistema naturale e a dare un po' di rilevanza, eleganza e poesia all'arte della pesca.
Io pensavo che con la morte della vecchia generazione di pescatori si fosse chiuso il periodo buio dei prelievi indiscriminati.
Invece é una desolazione come dice lei anche il presente ...e probabilmente lo sará il futuro (dico io). Il suo Aniene é solo uno dei tanti tratti di acqua straordinari italiani lasciati alla desolazione da lei citata; potrei fare altri esempi nel nord Italia e anche all'estero ma ci sarebbe un elenco sconfinato di torrenti e fiumi che ho visitato. Luoghi di una bellezza e potenziale incredibile, che ci invidierebbero da tutta Europa, se solo fossero gestiti bene, ed invece rimangono inespressi, semplice acqua pulita che scorre tra i sassi, vittime dell'avidità dei soliti trogloditi che ne hanno abusato.
La gente di fatto é inconfutabilmente ignorante, insensibile e purtroppo la pesca é un 'attivitá primitiva, egoistica, che dilaga tra paesani e gente che crede di essere nel dopoguerra e di sfamare 7 figli con qualche proteina.
Ormai sono anni che lavoro in Francia e le acque di prima categoria, a salmonidi, qui sono in mano alle associazioni di pescatori locali che al 90% pescano al tocco o ancora col vairone manovrato, tutti col paniere alla cintura come 40 anni fa, con 2-3 canne a fondo nei laghi alpini, pronti a killare 10 trote all'apertura e a darsi da fare nelle settimane successive per togliere il resto del pesce dall'acqua. C'é chi regala la trota alla vicina o al parente per sdebitarsi del barattolo di confettura o della cassetta di ortaggi.....poi aspettano i ripopolamenti, ma che cavolo di sistema é?😮😮😮 Non é sostenibile una roba del genere ed é elementare. La trota fario é considerata una prelibatezza, quindi merce di scambio, cosa orribile. C'é persino chi offre denaro per averla nel piatto dopo anni di astinenza.
Ora mi trovo nei Pirenei orientali, parte francese, ma vedo che i torrenti sono mal frequentati, gente retrograda, che frequenta altra gente retrograda. Se rilasci i pesci non ti parlano, ti evitano se possono, come in Italia d'altronde 😂. Ho conosciuto per lavoro alcuni di questi pescatori/cacciatori e anche tante mogli di questi. Non concepiscono in famiglia come si possa liberare una trota, trattandosi di un alimento che viene dalla natura, proprio come i funghi. Non c'é nulla da fare ce l'hanno nel sangue , é così radicato nella loro testa, non c'é nulla da fare se non divieti e proibizionismo severo, come in Italia del resto.
Pur non pescando a mosca (pur avendola praticata) perché preferisco lo spinning capisco benissimo che certi luoghi meritano il meglio delle nostre tutele e sarei contento per esempio di vedere l'Aniene diventare un paradiso esclusivo per i moschisti. Non per niente le migliori riserve con i pesci piú belli sono dedicate alla pesca a mosca. Anche chi non pesca a mosca come me deve capire che certi paradisi (esempio della Bosnia o della Slovenia o dell'Austria) esistono e sono sostenibili nel tempo proprio perché si pesca a mosca o a spinning con un'etica e un regolamento precisi. Quindi é inutile essere invidiosi di un tratto pescoso e bello riservato alla mosca quando se non fosse riservato a tale tecnica e a taluni pescatori (che non hanno certo bisogno della preda da cucinare) non esisterebbe nemmeno.
Su una cosa sono in disaccordo con lei però. Parlando dei tratti liberi dei nostri fiumi nessuno secondo me ha il diritto di prelevare e gustare nemmeno 2-3 pesci, perché sono aree comuni e di tutti. Parlo del libero perché c'é gente che si fa 1-2-3 ore di auto, partendo dalle grandi cittá per andare a pescare nei tratti liberi e non é giusto che non debba prendere nulla perché qualcuno ne ha approfittato passando per primo e abitando sul posto.
Se vuoi mangiarti il pesce te ne vai alla riserva tale, paghi e fai quello che ti concede il gestore. Punto. É semplice e sostenibile. Ogni altra forma di gestione di prelievo é insostenibile, come l'attuale d'altronde, dato che mancano i controlli e la densitá di pesca nelle acque interne nel sud Europa é alta.
Si sente parlare di misure minime ridicole, di periodo di chiusura inutile
in cui i pesci non si riproducono lo stesso in maniera efficace e sufficiente per la successiva stagione. Debolezza dei controlli e pressione di pesca insostenibili sono il male dei nostri fiumi (ricordo che non siamo in Nord Europa dove c'é un lago per ogni pescatore)
Quindi finiamola di considerare i salmonidi come "pesci" da cucinare, al bisogno, non é così che funziona.
Complimenti robby pura e triste verità
Bravo Roberto, continua cosi'!
Grazie Roberto per questi video " denuncia"......ti stimo profondamente per ogni lotta che fai. Soprattutto sul mio amato Aniene. Ormai sono anni che vado lì per tutta la stagione di apertura....amo le trote e soprattutto il paradiso che ci dona il torrente. E vero ogni anno e sempre più difficoltoso tirar fuori belle trote ma e ormai e difficile tirar fuori anche di piccola taglia......e molto tempo che o sposato il no kill e spero che prima o poi anche altre persone lo capiscono dell'importanza che le nostre trote devono essere una risorsa sportiva e nn una risorsa commestibile.....se ami il pesce sono dell'idea di andare al mare con qualsiasi tecnica di pesca e ti mangi il pescato....sempre nella giusta norma e nn prelevare sempre troppo e poi nn sapere cosa farci......grazie ancora e spero di vederci un giorno a pesca sul nostro amato Aniene.
IN acque interne al di la dei posti e delle specie di pesci va fatto il divieto assoluto di prelevare il pescato.. no kill assoluto.
Ma perché chi siete voi per decidere queste cose e cosa sia giusto o sbagliato?
@@pierpaolothehunter1654perché se in un ambiente chiuso e piccolo levi e non metti non ci rimane nulla
Situazione simile a tanti altri corsi d’acqua meravigliosi del nostro paese. Secondo me bisognerebbe gradualmente arrivare a vietare le esche naturali nelle acque da salmonidi e ridurre al massimo (o addirittura vietare) il trattenimento di capi.
Ma per favore smettetela con questa storia del vietare... Già caccia e pesca sono vessati in Italia non ci facciamo altro male tra di noi
@@pierpaolothehunter1654 Io non capisco perchê in certe zone d'Italia a causa della presenza di certi uccelli siano istituite oasi e sia di conseguenza vietato pescare (ok mi sta bene) mentre di fronte all'estinzione della trota fario autoctona non ci sia l'obbligo di rilascio su tutti i corsi. La trota fario mediterranea e quelle immesse dello stesso ceppo dovrebbero costituire una tutela. 100.000 pescatori al tocco non sono d'accordo, stiano a casa loro! e forse i loro figli ritorneranno a pesca tra qualche anno con artificiale, amo senza ardiglione, e un po' più di buonsenso.
@@filippo82f gestione è la strada giusta il divieto non ha senso
Hai fatto un servizio dettagliato sulla situazione dell' Aniene...dove io da più di 15 anni mi reco a pescare.mi faccio più di 60 km per pescare e ammirare questi posti...ormai desolati da chi non ha ancora capito il senso vero della pesca...
Purtroppo la situazione e' collegata ad altri "sensi" cui viene data la precedenza. Per restare nel nostro: a cosa tu pescatore saresti disposto a rinunciare oltre a fare tanti km per godere di un bel posto e lamentarsi perche' altri lo hanno rovinato?
@@gianfrancoromi4393 ...a nulla ..io amo quei luoghi...e mi dispiace vedere,che ci sono ancora situazioni del genere...sacrifici fatti ,per amare ed apprezzare questo sport...più su di Subiaco,c era un altra zona no kill..precisamente sotto Jenne...un oasi fantastica,credimi . è bastato solo una volta,che il decreto non fosse accettato,per vedere lo scempio che e' stato fatto anche li...
@@massimilianodidomenico5211ti racconto una cosa: in diversi anni di pesca mi e' capitato una volta sola, e parecchi anni fa, di assistere a un'azione decisa di un gruppo di pescatori, tutti pensionati e quindi con molto tempo a disposizione, contro i bracconieri. Fu nel milanese; in un'area - compianta- di fontanili individuarono un gruppo di bracconieri, li redarguirono ammonendoli di non distruggere quelle acque. Ti lascio immaginare le risposte...allora si organizzarono con le guardie forestali, tesero loro un agguato e li fecero cogliere in flagrante. Non so come sia finita a livello di sanzione - siamo in Italia...- ma questi figuri non furono piu' visti e i fontanili prosperarono fino al 2016, quando furono stravolti dagli scavi per l'Expo, quindi per niente. Mi sono sentito meglio per qualche tempo, ma ti giuro che fu l'unico episodio quanto meno di presa di posizione di pescatori che ricordo, teso a proteggere cio' che c'e', e non a seminare indiscriminatamente. Ora sono vent'anni e la gente del posto ne parla ancora.
@@gianfrancoromi4393 ...aaaaa...se è questo quello che intendevi,non c è problema...sono d accordo nel fare queste azioni...😂😂😂
Ciao.roberto ...non e' questione di tecnica ma di pescatori....sai meglio di me che una volta tutti tenevano.il pesce oggi almeno 3/4 dei pescatori non trattengono il pesce...eppure il pesce va scarseggiando da tutte le parti
...non è mai la canna da pesca che toglie tutto il pesce..
Certo in aniene han sempre usato i bigattini che è il peggio che c è ...ebbi però occasione anni fa di fare un servizio per telemontecarlo e pesce c era...
Ciao Roberto qui in Piemonte specie nella provincia di Torino esiste la stessa situazione no kill abbandonati con pochissimi pesci per non parlare delle zone libere dove abbondavano trote e temoli pinna blu ormai spariti da molti anni
Credo che sia arrivato il momento del no kill assoluto per le acque interne.
Caro Roberto.. ma chi vuoi che si senta offeso e anche fosse chissenefrega. Il punto é talmente reale e supportato dai fatti che non vedo chi possa dire diversamente. Al di la delle leggi spesso inique a tutela dell'ambiente in questo paese c'é evidentemente una base di ignoranza e carenza di intelligenza ai limiti del verosimile tra pescatori e non. 30 anni fa speravo in un cambio generazionale che non c'é stato o perlomeno speravo fosse molto più rapido. Ancora troppa gente giovane (dai 40 in giù) é ancora becero come i nostri nonni che perlomeno davvero pensavano soprattutto a nutrirsi.. Oggi sicuramente meno fame e più bestialità. E li ho visti insegnare lo stesso ai loro figli. Spero che questi ultimi, crescendo, capiscano da soli. Ma il mondo in cui viviamo ahimé é sempre meno orientato al rispetto, della vita umana anche, figurati del resto. Con stima. Un caro saluto
Sinceramente pesco sul fiume Aniene da 40 anni e sinceramente ,l'unica pecca di questo fiume e' la mancanza dei controlli. Comunque le trote selvatiche sul fiume Aniene da quando non si immette il pollame e' incrementato. Ricordiamoci che il pesce autoctono si difende molto di più del pesce pollo. Morale della favola, per pescare il selvatico bisogna impegnarsi di più. Per concludere condivido il fatto della mancanza dei controlli. Concludo dicendo che rispetto alle riserve del nord Europa, abbiamo più pesce di qualità e meno pollame, certo manca la cultura de catch e release.
...e che una denuncia valga più di 1000 parole...🥺
Roberto, mi piacerebbe vedere un tuo servizio su un pesce che non conosce quasi nessuno.
Il pesce re del lago di nemi, un pesce in forte calo, ma ancora presente nel lago, di cui conosco la storia, ma praticamente niente sulla pesca.
Mi piacerebbe tanto catturarlo, visto che tra i pesci di acqua dolce presenti in Italia mi manca praticamente solo lui, ma un po la distanza, un po le poche informazioni, per ora mi hanno fatto demordere.
Pescavo le argentine a Nemi 30 anni fa' non credo che Catarci abbia continuato a tenerle in vita con vasche e incubatoi penso , credo che il tuo desiderio non si possa più avverare ormai Nemi è citato solo x i bass i buonissimi pesci re frutto di una sperimentazione solo a Nemi ce li possiamo dimenticare
@@user-xv3rl2hc8f purtroppo risulta anche a me, però un amico che pesca a bass, ne ha preso uno anche bello grande negl'ultimi 2/3 anni.
Sembra che si sia riproduzione naturale, anche se limitata.
Pesco da anni in quei tratti di fiume e ci faccio più di un ora di macchina x arrivarci. E negli ultimi anni è una desolazione.
Bellissime parole
Ma…..
Mi metti il link qui sotto del rinnovo della concessione!?! Di quel tratto….😂😂😂
NON ESISTE
È stata rinnovata.
Non esiste nessun documento che attesta ciò
Il sito della Fipsas di Roma tace ormai da anni sull’argomento!!
@@lucasantini2895 vai e se ti fermano senza permesso fai le tue rimostranze.
Ma perché invece di trote iridee sterili non si immettono trote fario mediterranee? Secondo me ha più senso ricostituire una popolazione di pesce che si autorinnova (a patto di tutelarlo al meglio), piuttosto che immettere ogni anno specie alloctone.
Perché appena entra un lombrico in acqua le fario mediterranee te le scordiq e costano molto di piú al dettaglio per chilo. La fario mediterranea cresce meno nel tempo (in peso) ma resiste meglio alle temperature estive.
In un bel fiume con erbai e portata costante, fresca tutto l'anno ha senso mettere sia fario, sia iridee, sia temoli (se possibile) ma poi bisogna controllare le sponde col fucile a canne mozze caricato perché arrivano i criminali.
Ma perché al posto di incancrenirsi con le mediterranee non mettiamo anche le atlantiche? Sono contrario a mettere iridee ma non capisco cosa avete con queste mediterranee che fino a 10 anni fa non sapeva nemmeno l'esistenza
@@Sharpskin874 Se si spendono soldi per le immissioni tanto vale farle per bene
Le fario autoctona dell'appennino ha un tasso di accrescimento piú basso e un peso per lunghezza inferiore. Io non sono contrario alle atlantiche, basta che ci sia pesce di una certa rusticitá, non trote stagionali della stessa taglia.
Bentornato Roberto e grazie davvero per il nostro fiume dove ho passato giornate indimenticabili..... ma ormai lontane nel tempo, e purtroppo questa cosa sta accadendo anche in Abruzzo Umbria e Marche con la storia del ceppo di origine UNA VERA BUFFONATA A PRETESTO !!!! Le acque da Salmonide stanno diventando deserti ed e' un gran peccato, con i bacini ed i fiumi che abbiano nel centro Italia ...stiamo andando inesorabilmente verso la fine, con semine nulle gestione di tratti di torrente di cat A in esaurimento riserve No Kill o campi gari a prelievo controllato abbandonate ai bracconieri ed al loro declino e sopratutto zero controlli di territorio e stato delle acque....Cosi non si va da nessuna parte e fa' molta rabbia non capire a cosa stiamo rinunciando ECONOMICAMENTE E BIOLOGICAMENTE e non parlo tanto per dire o unirmi ad un coro inerme di lamentosi inattivi !!!! lo dico per vissuto, sono 40 anni che pesco e dai Bacini di Corbara Turano al Salto fino a Pennadomo ai piedi della Maiella le specie pregiate sono sparite.....e aggiungo dal Velino all' Aniene al Chiascio fino all' Esino dell Appenino Umbro - Marchigiano i campi gara sono abbandonati i tratti no kill spariti cosi come le trote ed i pescatori....MI rimane qualche rivolo o fosso tenuto segreto dove ogni hanno vado a trovare le mie trote, finche' avro' gamba per risalire la corrente, per ricevere da loro ancora un emozione, ma dove entro in punta dei piedi e religiosa solitudine trattando con grande rispetto cio' che mi circonda e mi avvolge , in una sensazione unica e rara che sta nella speranza di ritrovarle sotto il solito sasso o la nota buca, e li in quell' ambiente quasi fuori dal tempo rivivo i bei giorni passati di QUESTA GRANDE PASSIONE......ciao
stessa fine dei miei amatissimi aveto e Trebbia...e taro..😔😔😔😰
Pure lì hanno desertificato tutto, che piacevoli notizie. Conosco una riserva sull'aveto a pagamento, la riserva é no kill, e fin qui tutto bene, chiedo al gestore che fine fanno i pesci a fine stagione, la risposta é stata del tipo, i pesci spariscono tutti, preda dei locali e delle intemperie. Quindi che caxxo di senso ha fare no kill se i pesci vengono resettati ad ogni stagione. Nessun pesce é selvatico. É giusto una convenienza commerciale perché il No kill costa meno di un altro tipo di riserva a parità di gestione. Non fidarsi mai delle apparenze, non esistono paradisi per la pesca ma semplici sfogatoi dei pescatori che possono spendere per permettersi il pesce in canna.
Dietro ad una gestione delle acque non c'é interesse per la vita del fiume ma solo meri interessi economici locali.
@@filippo82fgrazie finalmente trovo qualcuno che ha capito come funziona