Partenope è Napoli. Vulnerabile, seducente... ricambia solo chi la tratta male e la incuriosisce. Criminalità, religione, profano, grottesco. Accoglie la cultura, ma anche il suo opposto. La protagonista incarna perfettamente le luci e le ombre della città, parlando per frasi fatte e facendosi amare e odiare. Sorrentino ha raccontato molto bene Napoli negli ultimi due film, in modi diversi.
Lento, pretenzioso, una grandissima pippa intellettuale.. Personaggi slegati che non capisci dove iniziano e finiscono, situazioni grottesche non sostenute ma solo messe lì così, dialoghi ampollosi e vuoti, inutile lentezza e sguardi, sguardi, sguardi.. E mare, mare, mare.. E sigarette, sigarette, sigarette. Film ben riassunto dal personaggio della Ferrari, una matta senza capo né coda.. Doppio Cocciante (doppio! E perché, poi? Neanche era in linea con gli eventi del film), un alto prelato smanettone che non si capisce cosa c'entri con tutto il resto, sangue e tesoro di S Gennaro compresi e un Gary Oldman che fa quello che deve fare, senza essere altro che un riempitivo. Unica luce isolata (per la sua consueta bravura e simpatia) è Silvio Orlando, sempre gradevole da incontrare. Bellissimo tecnicamente (fotografia, inquadrature), per il resto una noia (qualcuno se n'è andato al primo tempo)..
Lei non ha capito niente. Lei dimentica che Parthenope è Napoli. Tutto il bene e tutto il male che questa città incarna, è Parthenope. Buona, cattiva, anaffettiva, passionale, incestuosa, intelligente, promiscuoa, simpatica, antipatica, anacronistica, superficiale, fuori dagli schemi, mai snob... È impossibile fare la psicologia dei personaggi, in questo film non esistono persone che si raccontano, ma personaggi che incarnano personalità di dimensioni plurali e culturali di Napoli; il bisogno di approfondimento non c'è, perché la caratteristica di questo film è il luogo comune dei vissuti di Napoli, che sono poi spaccati di somiglianti umanità.
Ok ma un film non si può guardare come una continua allegoria, tu mi stai raccontando ANCHE la storia di una donna, del tempo che passa, dell'amore ecc. e su quel piano non funziona.
Giusto per dare un contesto: la figura del camorrista è chiaramente ispirata a Luigi Giuliano; le immagini e gli eventi che si vedono in quel tratto di film sono altrettanto evidentemente prese da La pelle di Malaparte. C'è moltissima cultura napoletana in questo film, molto da cogliere e decifrare, oltre ad essere uno splendido racconto su giovinezza, tempo, dolore, amore e maternità mancate. Poi sono d'accordo che L'uomo in più è tuttora magnifico, un film di un equilibrio raro e tra i migliori esordi mai visti.
Bella l'idea del film sull'antropologia di Napoli rappresentata da questa bellissima sirena di nome partenope (che diventerà proprio un'antropologa) che nella mitologia si suicida per un rifiuto dando il nome alla città poi diventata Napoli. Nel film a suicidarsi non sarà lei ma il fratello omosessuale che innamorato dell'amico (innamorato di Partenope), debole caratterialmente, si suiciderà. Lei vivrà sempre con i sensi di colpa (fatti pesare anche dalla famiglia) e infatti non si legherà più a nessuno e il film termina dove la tragedia ha avuto inizio. Questo la parte che rende affascinante e toccante il film. Purtroppo però la regia di Sorrentino lascia a desiderare. A parte la protagonista onnipresente tutto sembra tranne una intellettuale, x quanto abbia sempre la risposta pronta, sempre disponibile a concedersi a tutti anche ai più impensabili, poi sempre con questa espressione ammiccante/seduttiva che dava ai nervi. Poi la drammaticità di questa sofferenza interiore per la morte del fratello sembrava falsa per quanto mal recitata. Lasciando stare che non c'è immagine dove nessuno non ha una sigaretta in bocca, nel film non sono mancati alcuni tipici elementi del cinema di Sorrentino: la dissacrazione del sacro (il cardinale che masturba Partenope) come ne la grande bellezza e il folclore calcistico come È stato la mano di Dio. Che dire: come per Megalopolis un film che poteva essere un capolavoro è stato rovinato da scelte registiche discutibili, approssimative, disturbanti (la scena di sesso del Cardinale era veramente disturbante) e grottesche (il bambino obeso figlio del professore Silvio Orlando praticamente ci ha proiettato in un film di Tim Burton, da ridere). Insomma una occasione persa.
A me personalmente non è piaciuto per niente, eravamo in cinque in sala, a metà film due se ne sono andate ed anche mio marito avrebbe voluto andarsene io ho resistito fino alla fine, devo dire davvero resistenza, un film anche volgare molto, per me Napoli non merita questo, però…
Io ne ho visto il rapporto tra gioventù e adulti, dove il crescere sembra far perdere le sfumature della vita, e il desiderio si appiattisce, riducendosi a una semplice conquista carnale. In particolare, ho apprezzato il primo tempo, con i ragazzi a Capri: un intreccio di insicurezze, tenerezza, desiderio e amore che li rende vivi e complessi, in netto contrasto con il personaggio del ricco sull'elicottero. Segnato dal tempo, quest'ultimo appare privo di ogni umanità, legato solo agli aspetti corporei e sessuali. Colpisce come gli adulti percepiscano la gioventù come un periodo spensierato e senza preoccupazioni, concentrato unicamente sulla bellezza: una visione fallace e distorta che viene però sbandierata come verità. L'episodio del fratello che si suicida è emblematico in questo senso; nonostante la sua fragilità fosse evidente a tutti ‘i più grandi’, nessuno è intervenuto, trattando quei segnali come semplici pesi passeggeri, attributi naturali della giovinezza. Molto significativa anche la scena della camorra e del sesso tra quei due giovani: un momento che enfatizza la critica cinica alla concezione dell’età giovane ridotta alla sola desiderabilità fisica, anziché alle sue sfumature più profonde e autentiche. c'è Partenope, che osserva quella scena: per lei è povera; per gli anziani, invece, uno spettacolo carnale. Partenope sorride quando, nel silenzio della sala ormai vuota, vede quei due giovani abbracciati nel sonno. Sfumature che lei ancor in grado di vedere che però si perdono crescendo, abbandonati alla razionalità e all’essere cinici.
Dissento sul fatto che a Parthenope non importi della morte del fratello. Evidentemente si è perso diverse scene, tipo ad esempio quando va dal professore per sceglierlo come relatore per la tesi.
L'unica scena.. oltre al fatto di non inibire alcuna sua reale scelta di vita nè tantomeno ad influenzarla in un qualsiasi modo. Occhio che le Unghie rovinano gli specchi
@@gianmarcocostanzo4551 ma che risposta è? Le unghie rovinano gli specchi? Ma la necessità di provocare verbalmente gente a caso su internet quale sarebbe? Vorrei davvero capire cosa vi spinge a questi atti di totale sfrenata insensatezza. A me il film manco è piaciuto, ma è innegabile che sia scorretto dire che non ci sono scene dove alla sorella importa della morte del fratello. Ma chi ve lo fa fare di rompere i coglioni al prossimo? Ma trovatevi un hobby, tipo le creazioni floreali con la carta crespa.
Purtroppo Sorrentino dalla grande bellezza in poi è solo estetica, tecnica, stereotipi ma contenutisticamente VUOTO. Ridondanza, eccessività, voglia a tutti i costi di voler scandalizzare. E poi vogliamo parlare dei dialoghi di questo film??? Una pretenziosità ai massimi livelli, citazionismo fine a se stesso, davvero sembra che vuol trattare lo spettatore guardandolo con spocchia dall'alto in basso. A me non ha lasciato nulla emotivamente questo film. Per non parlare di alcune scene gratuitamente blasfeme! Son d'accordo che è stata la mano di Dio era molto molto meglio!
Sono dovuto uscire dalla sala intorno alla sequenza del Cardianale, per il seguente motivo: dopo un ora e quaranta di un film che si intitola Parthenope, io non avevo ancora capito chi fosse Parthenope. Ovvero: mi era chiaro che questa ragazza di cui tutti nel film sembrano sapere, come fosse una dea, era la protagonista interpretata male da Celeste dalla Porta (in delle scene mi sono sopreso intonate il "cagna maledetta" di Renè) eppure non capivo chi fosse questo personaggio, cosa lo muove e dove soprattutto. Mi sembra un fatto basilare della narrazione. Allora, io di vedere due ore e dieci di quadretti fantastici di una Napoli inesistente, pieni di luoghi comuni, assurdità ed esagerazioni ( perchè ho dovuto vedere una scena di sesso, nella quale una banda di camorristi sta a guardare due giovani che scopano?) NON HO VOGLIA ! Per di più se penso che sono andato alla proiezione di mezza notte ed erano già quasi le due del mattino. C'ho da fare , che ti credi Parthè? Afammocc stu film e' merd.
Io sono andato a vederlo senza leggere nulla prima (di proposito), durante la visione mi sono convinto che Parthenope fosse una rappresentazione metaforica di Napoli, identificata in questa bellissima ragazza, a volte curiosa ed intrigante, mail più delle volte sostanzialmente vuota ed apatica. Da quel momento ho guardato il film sotto questa lente e non l'ho trovato sgradevole ma nemmeno illuminante o particolarmente ispirato. Ho trovato in effetti la seconda parte un po' disorientante, un susseguirsi di situazione sconnesse necessarie solo a raccontare altre facce (belle e brutte) di Napoli e dei napoletani, ho avvertito un po' di pigrizia, non so davvero se ci fosse una storia da raccontare.. e se Sorrentino desiderasse farlo.
Finalmente una recensione oggettiva. Anche io sono uscito circa dopo un'ora dall'anteprima di mezzanotte, quindi ancora prima di te, per gli stessi identici motivi. Tutti gli elogi che sta ricevendo immagino siano dovuti alla fama che ormai Sorrentino si è costruito sia in Italia che all'estero, ma se un film è fatto male è fatto male, può averlo fatto chiunque. Un peccato davvero.
Una recensione del genere dimostra totale incomprensione del contenuto e una visione estremamente superficiale del film. La protagonista è donna non perché Sorrentino ha voluto "cavalcare l'onda del femminismo", ma perché lei rappresenta Napoli. La donna è una figura, agli occhi del regista, estremamente sfaccettata e misteriosa, ed ecco perché sceglie che Napoli è una città "donna" metaforicamente, con tutte le sue incoerenze, la sua sensualità, bellezza ma anche la sua personalità egoriferita (esattamente come la protagonista). Non si è capito cosa pensa Parthenope perché Napoli è incomprensibile in tutte le sue sfaccettature. E' libera da ogni schema e allo stesso tempo intrappolata nei suoi problemi. Inoltre, dire che Parthenope non ha sofferto della morte del fratello significa ulteriormente non aver proprio voluto guardare con sensibilità la pellicola. Dalla morte del fratello lei cambia totalmente e il film diventa più cupo. Piange e ha gli occhi tristi in quasi ogni scena, tanto che questo suo cambio di personalità le taglia ogni possibilità di carriera nel cinema, così come rovina e deturpa il rapporto con Sandrino. Il film può piacere o meno, ma commenti come "hanno truccato l'attore per farlo sembrare Toni Servillo", "Non mi piace assolutamente com'era truccata Luisa Ranieri" lasciano il tempo che trovano. Recensione superficiale di un film che non è stato capito né visto con l'intenzione di capirlo. Se il film si è capito e guardato si può dire "non mi è piaciuto", altrimenti sono chiacchiere da bar, e non mi sembra questa l'intenzione del tuo canale, che curi sempre con passione e questo si vede.
@@GiuliaGogiali-b7j condivido. Poi, per quanto riguarda la morte del fratello, quello è anche il momento in cui a Napoli esplode il colera, e lei più avanti dice che da quando è morto il fratello si è guastata. Difficile non cogliere il parallelismo
Ok, Napoli è una bella statuina che va a letto con i camorristi e si fa masturbare da un prete truffatore (si lascia illudere dal miracolo di S. Gennaro...). Però ogni opera si presta a più piani di lettura, io non posso continuamente pensare che lei è Napoli, io sto vedendo ANCHE la storia di una donna e su quel piano non funziona.
Pensa dover giustificare l'incomprensibilità morale e caratteriale di un personaggio affermando che lo stesso rappresenti Napoli. E pensa dover legittimare tale argomentazione ribadendo l'ennesimo stereotipo romanzato sulla città di Napoli. Napoli non è incomprensibile, non è misteriosa e non chiude l'occhio su nessuno dei suoi problemi. Passando alla morte del fratello, un evento così tragico causato dall'incontrollabile, talvolta incestuosa talvolta ninfomaniaca e talvolta gerontofiliaca, pulsione sessuale che però non ha avuto nessuna ripercussione sulla stessa? Gli effetti di un tale evento non possono essere presenti solo nelle linee di dialogo, ma dovrebbero essere ben visibili nei gesti e nelle azioni di Parthenope, che continua a fare scelte moralmente discutibili e spoglie di una qualsiasi motivazione intrinseca.
@@Ageblock4 comincio a pensare che la battuta finale della Sandrelli "io sono come Napoli" non sia una didascalia superflua. Altra cosa: dal suo commento mi sembra ritenga che la morte del fratello sia causata dal comportamento di Parthenope; quindi è d'accordo con la madre, quando la addita come colpevole? Inoltre, quanto sarebbe sorpreso se le dicessi che il fratello è omosessuale? Ultima cosa: nessuna ripercussione? Ma se Parthenope arriva a settant'anni sola, senza una relazione sentimentale significativa? Ultimissima cosa, poi mi taccio davvero: non è una visione stereotipata quella di Sorrentino, ma è un compendio della letteratura novecentesca su Napoli, basata soprattutto su La Capria e con evidenti richiami a Malaparte e alla Ortese.
@@charleyellroy nessuno dice che non sia in parte così, lo ha detto anche Sorrentino che nella prima parte si confonde con la città. Però ha parlato anche di diversi piani di lettura, il film è anche sulla vita di una donna e in quel senso le sue azioni non sono giustificate. Una ragazza così intelligente e profonda che si concede a un camorrista che ha appena costretto una ragazza ad accoppiarsi in pubblico. Va con un prete disgustoso senza alcun motivo, nessuna ragazza come lei farebbe una cosa del genere così gratuitamente, non me lo puoi non motivare, non me la puoi mostrare così perfetta e poi... ripeto, può funzionare come analogia con Napoli ma finisce lì. Il lutto del fratello l'ha fatta diventare ninfomane con la peggior feccia? perché? Che poi come dicevano sopra tutto sto mistero in Napoli dov'è? lo dico da persona nata lì.
Quando Scorsese viene chiamato in causa senza motivo (come Michele Apicella) allora il film sarà più interessante di come lo racconta, e difatti così è stato. Sorrentino ha avuto l'ispirazione necessaria dalla sua città per raccontarci la vita di una donna che non si ferma alla superficie delle battute pronte o di singole scene, quindi non capisco il divario con la Mano di Dio (che già non era un capolavoro, a mio avviso). E mi tengo pure l'immagine del bambino Harkonnen piuttosto che The Substance.
In realtà ho trovato le frasi ad effetto perculate dallo stesso sorrentino che alla fine fa proprio dire ai suoi personaggi che tutte ste frasi ad effetto non servono ad un cazzo, quindi sotto questo aspetto è da apprezzare, ammettendo che a me è piaciuto perché io amo questo tipo di narrazioni quasi vacue che mi fanno essere nostalgico e quindi ci sguazzo, però capisco certe criticità, a chi non piace questa tipologia di utilizzo del tempo e delle scene che da forma devono creare contenuto nella narrazione dia da fare "tutto questo niente" che avanza per tutta la pellicola
Io la penso così, come lei. Gli esercizi di stile (per un mercato internazionale) di sorrentino per me sono solo fastidiosamente stucchevoli. Non ho visto partenope ma sul suo modo di leggere il percorso mi trovo in sintonia. Uno dei registi italiani meno 'sinceri' che ci siano in giro. Furbescamente capace, però. Anche di carpire, con quella sua anda dimessa e criptica, sornionamente il consenso. Con i suoi film mi sento sempre come un salmone. Risalgo correnti di adesione plaudente quasi sempre in solitaria.
Il film ha tanti temi e tanti piani di lettura Il principale, il più semplice (quello che si "vede" più facile è lo scorrere inesorabile e veloce del tempo....)
Sono allibito come una persona come te appassionata di cinema non è riuscita a capire l'essenza del film. Chi dice che il film è brutto perché vuole trovarci una storia, una trama, un perché. Il film è quasi tutto simbolico. Ed infatti tutti criticano la scena del cardinale Ed lì che si scoprono le persone che hanno capito l'1% del film. A parte i gusti ma è normale che se guardi il film così com'è, scena per scena, gran parte delle cose non hanno senso e non sono credibili. Non è un film convenzionale. Ed infatti come hai detto tu ti è piaciuto il primo tempo dove effettivamente è un film "normale" credibile ma purtroppo, mi dispiace dirlo, ma il simbolismo inizia dal primo minuto.
Sono uscito dal cinema e come da copione mi sono fatto i miei buoni 5/6 km a piedi. Al netto dei pensieri e le 2 ore di film con alti e bassi emozionali: Parthenope è bellissima al pari dell'anello che porta nell'anulare destro per tutto il tempo della sua gioventù... Via via tutto scolora, perde d'animo, si intorpidisce insieme e con gli anni che passano. (marcati dal regista) Una vita iniziata quasi come una Venere dalle acque e che va ad esaurirsi nella festa sorpresa di pensionamento... C'è Napoli dietro tutto? C'è l'amaro di una gioventù che più non ci appartiene? c'è una borghesia che non ha nessuna idea sulle cose e il valore di esse? C'è tanto fumo di sigarette, alcol, improvvisazioni e impudenza... Fortuna che Napoli è anche altro e soprattutto: non va in pensione!
Guarda ti dico solamente che per riprendermi da questo sgradevole film e farmi togliere l'incazzatura mi son dovuto vedere subito un film di woody allen per calmarmi. Pretenziosità ai massimi livelli, ridondanze, citazionismo fine a se stesso e anche una certa blasfemia totalmente gratuita.
@@F31985 Solo dal trailer temevo che ci fosse un po' tutte queste cose che mi confermi. Il peggior film di Allen è migliore a scatola chiusa dell' ultimo Sorrentino
@@flaviomontelli1305 è stata la stessa identica cosa che ho pensato quando ho visto coup de chance di allen ieri per disintossicare la mia anima dal film di sorrentino
Magari il film non vale, ma questo è la recensione più grottesca e superficiale mai sentita. Senza tener conto i versi contro Scorsese che si commentano da soli. Pietoso.
Insomma dite che questo è un film fatto solo per i napoletani no? E allora permettetemi, da non napoletano che non può né è tenuto ad avere le stesse vostre conoscenze, che per me è un film dimmerda!
Dopo 45 minuti di film, mi sono chiesto che minchia ci facevo seduto nel cinema. Nessuno mi fa pagare per guardare un docufilm di un regista assonnato ed innamorato dell'attrice.
Grande Alo'... Sorrentino persona mi è molto simpatico, mi è piaciuta molto l'operazione fatta per Mattia Torre, ovviamente È stata la mano di dio... Ma della sua filmografia sono solo 3 i grandi film. Uno bello e gli altri solo insopportabili esercizi di stile. Non ho visto the young pope però, non vedo le serie, però, cinematograficamente parlando è solo uno specchietto per allodole eba quanto pare ce ne sono tante di allodole.
dispiace che una persona preparata come alò dia una recensione così banale valutando in film come un racconto piuttosto che per quel che è ovvero il più onirico e poetico film del migliore regista che abbiamo in Italia attualmente, sospetto che ad ulteriori visioni il suo giudizio cambierà parzialmente, magari dopo aver trascorso qualche giorno a napoli
Quanto è penosa la tua doppia narrazione presente in questo commento, pieno di classismo e provincialismo. Anche il miglior regista in Italia può sbagliare e fare un film contenutisticamente e artisticamente discutibile. E non serve aver visitato Napoli o aver vissuto a Napoli per apprezzare la protagonista del film, argomento su cui ruota lo stesso e la recensione di Alò (e te lo dice un campano che vive fin troppo vicino alla città).
Sarebbe bastato lasciarsi attraversare per capire il film nel profondo...non si può vedere un film come questo con così tanta superficialità, ma capisco che non è per tutti
ah, e io che pensavo che fosse tutto simbolico e parlasse di Napoli.. La madre ha partorito nell'acqua salata...niente non vi dice niente?! Eh vabbè...
Mi chiedo perché gente così poco cosciente di ciò che sta dicendo decide di aprirsi un canale TH-cam. E ci sono pure altri tizi che li seguono. Pazzesco
Mi hai smontato il film che mi tengo comunque così com’è perché mi è piaciuto tantissimo, però in effetti su alcune cose (soprattutto della seconda parte) hai ragione. Su “Bambinone Arkonnen” sono morto 😂😂
Capire l’ho capito ma rimane un pessimo film per me. È una pubblicità di un profumo che dura due ore. Mi hanno stancato i dialoghi per aforismi e questo enfatizzare all’estremo ogni cosa. Opinione personale
Lettura superficiale del film. Solo chi è napoletano (e tifoso di Napoli e del Napoli) può capire la magnificenza di questo film. Napoli è bellezza e orrore, gioia e tristezza. Ed è questo che fa vedere Sorrentino
Se uno per capire un film debba avere i requisiti che lei ha indicato vuol dire solo una cosa: che il film sia mediocre! Perché un film destinato ad una cerchia ristretta di spettatori non dovrebbe essere proiettato al di fuori di una determinata area.
Io sono allibita dalla quantità di persone (critici inclusi, a quanto pare) che hanno completamente scagliato la lettura del film. Come si fa a non cogliere una metafora così urlata fin dalla prima scena, anzi, dal titolo? Si può non apprezzare lo sguardo di Sorrentino su Napoli ma almeno si parli di Napoli, non di Parthenope.
io un regista come Sorrentino non lo vorrei manco per farmi le riprese del matrimonio. Ho visto il trailer di Parthenone e mi sono vergognato come un ladro per lui. Tutti gli attori fermi in posa come stoccafissi... non che non conoscessi i limiti di Sorrentino ma riesce sempre a sorprendermi. Ormai siamo arrivati al livello delle peggiori soap opera, il cinema Trash di Banfi è POESIA rispetto a sto schifo. Scusatemi, non vorrei esser sembrato troppo buonista, forse avrei dovuto essere piu duro
No hai esagerato perché quello che dici è vero, Parthenope è un brutto film (più che brutto è estremamente vuoto) ma Sorrentino è un ottimo regista, altrimenti film come "L'uomo in più", "Le conseguenze dell'amore", "L'amico di famiglia", "Il divo", ma anche "È stata la mano di Dio" o "This must be the place" (questi meno) non li fai. E non è un film che magari ti viene bene un po' per culo, sono diversi film. Se poi lo vogliamo criticare perché ormai pensa di poter fare cinema parlando di niente, è un discorso, dargli dell'incapace denota solo ignoranza e voglia di parlare senza conoscere le cose. Guardare e poi parlare. Altrimenti se hai visto solo questo parli solo di questo, non demolisci l'intera filmografia di un regista che per una buona metà almeno (la prima metà, questo si, ma qualcosa di buono c'è anche dopo) sono ottimi, veramente ottimi, film. PS: ah, manco questo hai visto, hai visto solo il trailer. Quindi la tua opinione vale meno di zero anche su questo film, fantastico, andiamo bene. Non si è costretti ad intervenire. Fai bene a vergognarti come un ladro.
@@Mike71857 intanto calmati che non è il caso. Nessuno ha detto che Sorrentino sia un incapace, semplicemente è FINITO. Quello che di buono aveva da dare ormai è perso nel tempo. Non vinci, ovviamente, un oscar se sei un incapace ma, personalmente, già con La grande bellezza ho fatto fatica a non addormentarmi al cinema. E parlo quanto mi pare e piace di Sorrentino perchè ho visto tutti i suoi film tranne l'ultimo... e mi guardo bene dal guardarlo :)
Signor Aló mi scusi se glie lo dico ma è mi sembra che sia diventato un po’ troppo presuntuoso. Parthenope avrà dei difetti, può non piacere ma io vedo sbagliato proprio l’approccio nei confronti di quello che è uno dei migliori autori italiani degli ultimi anni. Fa commenti del tutto superficiali e irrilevanti, lei dovrebbe approfondire le tematiche trattate, le metafore inserite nella storia e informarsi su quello che è la città di Napoli. Poi ripeto può non piacere e detestarlo ma per lo meno cerchiamo di sviscerare gli elementi di un film altrimenti così il critico può farlo chiunque.
Partenope è Napoli. Vulnerabile, seducente... ricambia solo chi la tratta male e la incuriosisce. Criminalità, religione, profano, grottesco. Accoglie la cultura, ma anche il suo opposto. La protagonista incarna perfettamente le luci e le ombre della città, parlando per frasi fatte e facendosi amare e odiare. Sorrentino ha raccontato molto bene Napoli negli ultimi due film, in modi diversi.
Lento, pretenzioso, una grandissima pippa intellettuale.. Personaggi slegati che non capisci dove iniziano e finiscono, situazioni grottesche non sostenute ma solo messe lì così, dialoghi ampollosi e vuoti, inutile lentezza e sguardi, sguardi, sguardi.. E mare, mare, mare.. E sigarette, sigarette, sigarette. Film ben riassunto dal personaggio della Ferrari, una matta senza capo né coda.. Doppio Cocciante (doppio! E perché, poi? Neanche era in linea con gli eventi del film), un alto prelato smanettone che non si capisce cosa c'entri con tutto il resto, sangue e tesoro di S Gennaro compresi e un Gary Oldman che fa quello che deve fare, senza essere altro che un riempitivo. Unica luce isolata (per la sua consueta bravura e simpatia) è Silvio Orlando, sempre gradevole da incontrare. Bellissimo tecnicamente (fotografia, inquadrature), per il resto una noia (qualcuno se n'è andato al primo tempo)..
Lei non ha capito niente.
Lei dimentica che Parthenope è Napoli.
Tutto il bene e tutto il male che questa città incarna, è Parthenope.
Buona, cattiva, anaffettiva, passionale, incestuosa, intelligente, promiscuoa, simpatica, antipatica, anacronistica, superficiale, fuori dagli schemi, mai snob...
È impossibile fare la psicologia dei personaggi, in questo film non esistono persone che si raccontano, ma personaggi che incarnano personalità di dimensioni plurali e culturali di Napoli; il bisogno di approfondimento non c'è, perché la caratteristica di questo film è il luogo comune dei vissuti di Napoli, che sono poi spaccati di somiglianti umanità.
Diciamo che una critica e lettura del film decisamente molto superficiale.
Ranieri fantastica!
Ok ma un film non si può guardare come una continua allegoria, tu mi stai raccontando ANCHE la storia di una donna, del tempo che passa, dell'amore ecc. e su quel piano non funziona.
Perfetto. Il commentaatore non l'ha colto e lo capisco. Se non sei di Napoli e non appartieni a una certa generazione questa cosa sfugge totalmente
E chi l'ha detto? @@gattalbe
@@gattalbe perché un film non può essere una continua allegoria? In base a quali regole drammaturgiche?
Giusto per dare un contesto: la figura del camorrista è chiaramente ispirata a Luigi Giuliano; le immagini e gli eventi che si vedono in quel tratto di film sono altrettanto evidentemente prese da La pelle di Malaparte.
C'è moltissima cultura napoletana in questo film, molto da cogliere e decifrare, oltre ad essere uno splendido racconto su giovinezza, tempo, dolore, amore e maternità mancate.
Poi sono d'accordo che L'uomo in più è tuttora magnifico, un film di un equilibrio raro e tra i migliori esordi mai visti.
io l'ho appena visto oggi è non posso fare altro che concordare in pieno con te, questo film sembra una parodia del cinema sorrentiniano
quanto capisce poco, mamma mia...
Grazie, sta recensione mi ha scaricato un po' di malumore riguardi al film.
Bella l'idea del film sull'antropologia di Napoli rappresentata da questa bellissima sirena di nome partenope (che diventerà proprio un'antropologa) che nella mitologia si suicida per un rifiuto dando il nome alla città poi diventata Napoli. Nel film a suicidarsi non sarà lei ma il fratello omosessuale che innamorato dell'amico (innamorato di Partenope), debole caratterialmente, si suiciderà. Lei vivrà sempre con i sensi di colpa (fatti pesare anche dalla famiglia) e infatti non si legherà più a nessuno e il film termina dove la tragedia ha avuto inizio. Questo la parte che rende affascinante e toccante il film. Purtroppo però la regia di Sorrentino lascia a desiderare. A parte la protagonista onnipresente tutto sembra tranne una intellettuale, x quanto abbia sempre la risposta pronta, sempre disponibile a concedersi a tutti anche ai più impensabili, poi sempre con questa espressione ammiccante/seduttiva che dava ai nervi. Poi la drammaticità di questa sofferenza interiore per la morte del fratello sembrava falsa per quanto mal recitata. Lasciando stare che non c'è immagine dove nessuno non ha una sigaretta in bocca, nel film non sono mancati alcuni tipici elementi del cinema di Sorrentino: la dissacrazione del sacro (il cardinale che masturba Partenope) come ne la grande bellezza e il folclore calcistico come È stato la mano di Dio. Che dire: come per Megalopolis un film che poteva essere un capolavoro è stato rovinato da scelte registiche discutibili, approssimative, disturbanti (la scena di sesso del Cardinale era veramente disturbante) e grottesche (il bambino obeso figlio del professore Silvio Orlando praticamente ci ha proiettato in un film di Tim Burton, da ridere). Insomma una occasione persa.
Recensione Perfetta. Bravo Francesco.
Finalmente qualcuno che ha il coraggio di dire che è stato un film di merda.
Al secondo tempo sono uscito.. !!
Imparasse qualcosa, ma propio il minimo da De Sica .. (padre s'intende) !
Lo stanno dicendo in tanti in realtà
A me personalmente non è piaciuto per niente, eravamo in cinque in sala, a metà film due se ne sono andate ed anche mio marito avrebbe voluto andarsene io ho resistito fino alla fine, devo dire davvero resistenza, un film anche volgare molto, per me Napoli non merita questo, però…
Ottima recensione. Si capisce molto bene la tua critica. Tra le cose che citi però ne manca una: Napoli, ed è quasi una coprotagonista del film
Io ne ho visto il rapporto tra gioventù e adulti, dove il crescere sembra far perdere le sfumature della vita, e il desiderio si appiattisce, riducendosi a una semplice conquista carnale. In particolare, ho apprezzato il primo tempo, con i ragazzi a Capri: un intreccio di insicurezze, tenerezza, desiderio e amore che li rende vivi e complessi, in netto contrasto con il personaggio del ricco sull'elicottero. Segnato dal tempo, quest'ultimo appare privo di ogni umanità, legato solo agli aspetti corporei e sessuali.
Colpisce come gli adulti percepiscano la gioventù come un periodo spensierato e senza preoccupazioni, concentrato unicamente sulla bellezza: una visione fallace e distorta che viene però sbandierata come verità. L'episodio del fratello che si suicida è emblematico in questo senso; nonostante la sua fragilità fosse evidente a tutti ‘i più grandi’, nessuno è intervenuto, trattando quei segnali come semplici pesi passeggeri, attributi naturali della giovinezza.
Molto significativa anche la scena della camorra e del sesso tra quei due giovani: un momento che enfatizza la critica cinica alla concezione dell’età giovane ridotta alla sola desiderabilità fisica, anziché alle sue sfumature più profonde e autentiche.
c'è Partenope, che osserva quella scena: per lei è povera; per gli anziani, invece, uno spettacolo carnale. Partenope sorride quando, nel silenzio della sala ormai vuota, vede quei due giovani abbracciati nel sonno. Sfumature che lei ancor in grado di vedere che però si perdono crescendo, abbandonati alla razionalità e all’essere cinici.
Dissento sul fatto che a Parthenope non importi della morte del fratello. Evidentemente si è perso diverse scene, tipo ad esempio quando va dal professore per sceglierlo come relatore per la tesi.
L'unica scena.. oltre al fatto di non inibire alcuna sua reale scelta di vita nè tantomeno ad influenzarla in un qualsiasi modo. Occhio che le Unghie rovinano gli specchi
@@gianmarcocostanzo4551 ma che risposta è? Le unghie rovinano gli specchi? Ma la necessità di provocare verbalmente gente a caso su internet quale sarebbe? Vorrei davvero capire cosa vi spinge a questi atti di totale sfrenata insensatezza. A me il film manco è piaciuto, ma è innegabile che sia scorretto dire che non ci sono scene dove alla sorella importa della morte del fratello. Ma chi ve lo fa fare di rompere i coglioni al prossimo? Ma trovatevi un hobby, tipo le creazioni floreali con la carta crespa.
Purtroppo Sorrentino dalla grande bellezza in poi è solo estetica, tecnica, stereotipi ma contenutisticamente VUOTO. Ridondanza, eccessività, voglia a tutti i costi di voler scandalizzare. E poi vogliamo parlare dei dialoghi di questo film??? Una pretenziosità ai massimi livelli, citazionismo fine a se stesso, davvero sembra che vuol trattare lo spettatore guardandolo con spocchia dall'alto in basso. A me non ha lasciato nulla emotivamente questo film. Per non parlare di alcune scene gratuitamente blasfeme! Son d'accordo che è stata la mano di Dio era molto molto meglio!
Mi sembra quasi che teneramente tu non voglia dire che sia una cagara pazzesca.
Sono dovuto uscire dalla sala intorno alla sequenza del Cardianale, per il seguente motivo: dopo un ora e quaranta di un film che si intitola Parthenope, io non avevo ancora capito chi fosse Parthenope. Ovvero: mi era chiaro che questa ragazza di cui tutti nel film sembrano sapere, come fosse una dea, era la protagonista interpretata male da Celeste dalla Porta (in delle scene mi sono sopreso intonate il "cagna maledetta" di Renè) eppure non capivo chi fosse questo personaggio, cosa lo muove e dove soprattutto. Mi sembra un fatto basilare della narrazione. Allora, io di vedere due ore e dieci di quadretti fantastici di una Napoli inesistente, pieni di luoghi comuni, assurdità ed esagerazioni ( perchè ho dovuto vedere una scena di sesso, nella quale una banda di camorristi sta a guardare due giovani che scopano?) NON HO VOGLIA ! Per di più se penso che sono andato alla proiezione di mezza notte ed erano già quasi le due del mattino. C'ho da fare , che ti credi Parthè? Afammocc stu film e' merd.
Io sono andato a vederlo senza leggere nulla prima (di proposito), durante la visione mi sono convinto che Parthenope fosse una rappresentazione metaforica di Napoli, identificata in questa bellissima ragazza, a volte curiosa ed intrigante, mail più delle volte sostanzialmente vuota ed apatica. Da quel momento ho guardato il film sotto questa lente e non l'ho trovato sgradevole ma nemmeno illuminante o particolarmente ispirato. Ho trovato in effetti la seconda parte un po' disorientante, un susseguirsi di situazione sconnesse necessarie solo a raccontare altre facce (belle e brutte) di Napoli e dei napoletani, ho avvertito un po' di pigrizia, non so davvero se ci fosse una storia da raccontare.. e se Sorrentino desiderasse farlo.
Finalmente una recensione oggettiva. Anche io sono uscito circa dopo un'ora dall'anteprima di mezzanotte, quindi ancora prima di te, per gli stessi identici motivi. Tutti gli elogi che sta ricevendo immagino siano dovuti alla fama che ormai Sorrentino si è costruito sia in Italia che all'estero, ma se un film è fatto male è fatto male, può averlo fatto chiunque. Un peccato davvero.
Assolutamente d'accordo
Visto oggi. Marchetta fatta per far condividere frasi ad effetto su Instagram
@@ob9220 Meraviglioso leggere commenti di così tanta gente che di cinema non capisce niente. Film fatto male. Complimenti
Una recensione del genere dimostra totale incomprensione del contenuto e una visione estremamente superficiale del film. La protagonista è donna non perché Sorrentino ha voluto "cavalcare l'onda del femminismo", ma perché lei rappresenta Napoli. La donna è una figura, agli occhi del regista, estremamente sfaccettata e misteriosa, ed ecco perché sceglie che Napoli è una città "donna" metaforicamente, con tutte le sue incoerenze, la sua sensualità, bellezza ma anche la sua personalità egoriferita (esattamente come la protagonista). Non si è capito cosa pensa Parthenope perché Napoli è incomprensibile in tutte le sue sfaccettature. E' libera da ogni schema e allo stesso tempo intrappolata nei suoi problemi. Inoltre, dire che Parthenope non ha sofferto della morte del fratello significa ulteriormente non aver proprio voluto guardare con sensibilità la pellicola. Dalla morte del fratello lei cambia totalmente e il film diventa più cupo. Piange e ha gli occhi tristi in quasi ogni scena, tanto che questo suo cambio di personalità le taglia ogni possibilità di carriera nel cinema, così come rovina e deturpa il rapporto con Sandrino.
Il film può piacere o meno, ma commenti come "hanno truccato l'attore per farlo sembrare Toni Servillo", "Non mi piace assolutamente com'era truccata Luisa Ranieri" lasciano il tempo che trovano. Recensione superficiale di un film che non è stato capito né visto con l'intenzione di capirlo. Se il film si è capito e guardato si può dire "non mi è piaciuto", altrimenti sono chiacchiere da bar, e non mi sembra questa l'intenzione del tuo canale, che curi sempre con passione e questo si vede.
@@GiuliaGogiali-b7j condivido. Poi, per quanto riguarda la morte del fratello, quello è anche il momento in cui a Napoli esplode il colera, e lei più avanti dice che da quando è morto il fratello si è guastata. Difficile non cogliere il parallelismo
Ok, Napoli è una bella statuina che va a letto con i camorristi e si fa masturbare da un prete truffatore (si lascia illudere dal miracolo di S. Gennaro...). Però ogni opera si presta a più piani di lettura, io non posso continuamente pensare che lei è Napoli, io sto vedendo ANCHE la storia di una donna e su quel piano non funziona.
Pensa dover giustificare l'incomprensibilità morale e caratteriale di un personaggio affermando che lo stesso rappresenti Napoli.
E pensa dover legittimare tale argomentazione ribadendo l'ennesimo stereotipo romanzato sulla città di Napoli.
Napoli non è incomprensibile, non è misteriosa e non chiude l'occhio su nessuno dei suoi problemi.
Passando alla morte del fratello, un evento così tragico causato dall'incontrollabile, talvolta incestuosa talvolta ninfomaniaca e talvolta gerontofiliaca, pulsione sessuale che però non ha avuto nessuna ripercussione sulla stessa?
Gli effetti di un tale evento non possono essere presenti solo nelle linee di dialogo, ma dovrebbero essere ben visibili nei gesti e nelle azioni di Parthenope, che continua a fare scelte moralmente discutibili e spoglie di una qualsiasi motivazione intrinseca.
@@Ageblock4 comincio a pensare che la battuta finale della Sandrelli "io sono come Napoli" non sia una didascalia superflua.
Altra cosa: dal suo commento mi sembra ritenga che la morte del fratello sia causata dal comportamento di Parthenope; quindi è d'accordo con la madre, quando la addita come colpevole?
Inoltre, quanto sarebbe sorpreso se le dicessi che il fratello è omosessuale?
Ultima cosa: nessuna ripercussione? Ma se Parthenope arriva a settant'anni sola, senza una relazione sentimentale significativa?
Ultimissima cosa, poi mi taccio davvero: non è una visione stereotipata quella di Sorrentino, ma è un compendio della letteratura novecentesca su Napoli, basata soprattutto su La Capria e con evidenti richiami a Malaparte e alla Ortese.
@@charleyellroy nessuno dice che non sia in parte così, lo ha detto anche Sorrentino che nella prima parte si confonde con la città. Però ha parlato anche di diversi piani di lettura, il film è anche sulla vita di una donna e in quel senso le sue azioni non sono giustificate. Una ragazza così intelligente e profonda che si concede a un camorrista che ha appena costretto una ragazza ad accoppiarsi in pubblico. Va con un prete disgustoso senza alcun motivo, nessuna ragazza come lei farebbe una cosa del genere così gratuitamente, non me lo puoi non motivare, non me la puoi mostrare così perfetta e poi... ripeto, può funzionare come analogia con Napoli ma finisce lì. Il lutto del fratello l'ha fatta diventare ninfomane con la peggior feccia? perché? Che poi come dicevano sopra tutto sto mistero in Napoli dov'è? lo dico da persona nata lì.
Probabilmente Sorrentino ha perso l'ispirazione da un bel po'
amo sorrentino ma mi piacciono molto le tue recensioni, si capisce molto bene il tuo punto di vista
Quando Scorsese viene chiamato in causa senza motivo (come Michele Apicella) allora il film sarà più interessante di come lo racconta, e difatti così è stato. Sorrentino ha avuto l'ispirazione necessaria dalla sua città per raccontarci la vita di una donna che non si ferma alla superficie delle battute pronte o di singole scene, quindi non capisco il divario con la Mano di Dio (che già non era un capolavoro, a mio avviso). E mi tengo pure l'immagine del bambino Harkonnen piuttosto che The Substance.
Recensione volutamente superficiale perché parte da enormi pregiudizi.
In realtà ho trovato le frasi ad effetto perculate dallo stesso sorrentino che alla fine fa proprio dire ai suoi personaggi che tutte ste frasi ad effetto non servono ad un cazzo, quindi sotto questo aspetto è da apprezzare, ammettendo che a me è piaciuto perché io amo questo tipo di narrazioni quasi vacue che mi fanno essere nostalgico e quindi ci sguazzo, però capisco certe criticità, a chi non piace questa tipologia di utilizzo del tempo e delle scene che da forma devono creare contenuto nella narrazione dia da fare "tutto questo niente" che avanza per tutta la pellicola
fa autoironia però intanto lo fa comunque :D
Io la penso così, come lei. Gli esercizi di stile (per un mercato internazionale) di sorrentino per me sono solo fastidiosamente stucchevoli. Non ho visto partenope ma sul suo modo di leggere il percorso mi trovo in sintonia. Uno dei registi italiani meno 'sinceri' che ci siano in giro. Furbescamente capace, però. Anche di carpire, con quella sua anda dimessa e criptica, sornionamente il consenso. Con i suoi film mi sento sempre come un salmone. Risalgo correnti di adesione plaudente quasi sempre in solitaria.
Napoli è un mondo, nel bene e nel male. Secondo me Sorrentino voleva dire questo. Film bellissimo.
che è un po' come dire tutto e niente
Il film ha tanti temi e tanti piani di lettura
Il principale, il più semplice (quello che si "vede" più facile è lo scorrere inesorabile e veloce del tempo....)
Il film in una frase: “Chi è Parthenope? Non l’ho capito” 😂
Sono allibito come una persona come te appassionata di cinema non è riuscita a capire l'essenza del film. Chi dice che il film è brutto perché vuole trovarci una storia, una trama, un perché. Il film è quasi tutto simbolico. Ed infatti tutti criticano la scena del cardinale Ed lì che si scoprono le persone che hanno capito l'1% del film. A parte i gusti ma è normale che se guardi il film così com'è, scena per scena, gran parte delle cose non hanno senso e non sono credibili. Non è un film convenzionale. Ed infatti come hai detto tu ti è piaciuto il primo tempo dove effettivamente è un film "normale" credibile ma purtroppo, mi dispiace dirlo, ma il simbolismo inizia dal primo minuto.
il simbolismo non basta per fare un bel film, non è difficile il significato simbolico di questo solo che è reso in modo scontato e debole
E' un film noioso e vuoto, privo di narrazione e carica simbolica scadente, tutto intriso di luoghi comuni etc.
Sono uscito dal cinema e come da copione mi sono fatto i miei buoni 5/6 km a piedi. Al netto dei pensieri e le 2 ore di film con alti e bassi emozionali: Parthenope è bellissima al pari dell'anello che porta nell'anulare destro per tutto il tempo della sua gioventù... Via via tutto scolora, perde d'animo, si intorpidisce insieme e con gli anni che passano. (marcati dal regista) Una vita iniziata quasi come una Venere dalle acque e che va ad esaurirsi nella festa sorpresa di pensionamento... C'è Napoli dietro tutto? C'è l'amaro di una gioventù che più non ci appartiene? c'è una borghesia che non ha nessuna idea sulle cose e il valore di esse? C'è tanto fumo di sigarette, alcol, improvvisazioni e impudenza... Fortuna che Napoli è anche altro e soprattutto: non va in pensione!
Personalmente, l'ho trovato bellissimo
Luisa Ranieri simil Mina che interpreta Luisa Ranieri simil Mina in nuovo Olimpo di Ozpetek
" Non l'ho visto e non mi piace. " Ennio Flaiano
Guarda ti dico solamente che per riprendermi da questo sgradevole film e farmi togliere l'incazzatura mi son dovuto vedere subito un film di woody allen per calmarmi. Pretenziosità ai massimi livelli, ridondanze, citazionismo fine a se stesso e anche una certa blasfemia totalmente gratuita.
@@F31985 Solo dal trailer temevo che ci fosse un po' tutte queste cose che mi confermi. Il peggior film di Allen è migliore a scatola chiusa dell' ultimo Sorrentino
@@flaviomontelli1305 è stata la stessa identica cosa che ho pensato quando ho visto coup de chance di allen ieri per disintossicare la mia anima dal film di sorrentino
@@flaviomontelli1305 ad ogni modo mi piacerebbe un tuo parere dato che ti seguo molto nelle recensioni
Recensione squallida e inutile, troppo personale, stai esprimendo un tuo giudizio personale senza capirne una mazza
Magari il film non vale, ma questo è la recensione più grottesca e superficiale mai sentita. Senza tener conto i versi contro Scorsese che si commentano da soli. Pietoso.
Da amante di Sorrentino e di tutto ciò che ha fatto: no questo é un film confuso di cui salvo poche scene che sono quelle poi più comiche. Peccato.
Questa recensione è davvero pessima. Mi chiedo se abbiamo guardato lo stesso film a sto punto.
Insomma dite che questo è un film fatto solo per i napoletani no?
E allora permettetemi, da non napoletano che non può né è tenuto ad avere le stesse vostre conoscenze, che per me è un film dimmerda!
va be....
Dopo 45 minuti di film, mi sono chiesto che minchia ci facevo seduto nel cinema. Nessuno mi fa pagare per guardare un docufilm di un regista assonnato ed innamorato dell'attrice.
👏🏻 Parole sante.
Ma il regista non è innamorato dell’attrice, è innamorato di Napoli.
Grande Alo'... Sorrentino persona mi è molto simpatico, mi è piaciuta molto l'operazione fatta per Mattia Torre, ovviamente È stata la mano di dio... Ma della sua filmografia sono solo 3 i grandi film. Uno bello e gli altri solo insopportabili esercizi di stile. Non ho visto the young pope però, non vedo le serie, però, cinematograficamente parlando è solo uno specchietto per allodole eba quanto pare ce ne sono tante di allodole.
dispiace che una persona preparata come alò dia una recensione così banale valutando in film come un racconto piuttosto che per quel che è ovvero il più onirico e poetico film del migliore regista che abbiamo in Italia attualmente, sospetto che ad ulteriori visioni il suo giudizio cambierà parzialmente, magari dopo aver trascorso qualche giorno a napoli
Quanto è penosa la tua doppia narrazione presente in questo commento, pieno di classismo e provincialismo.
Anche il miglior regista in Italia può sbagliare e fare un film contenutisticamente e artisticamente discutibile.
E non serve aver visitato Napoli o aver vissuto a Napoli per apprezzare la protagonista del film, argomento su cui ruota lo stesso e la recensione di Alò (e te lo dice un campano che vive fin troppo vicino alla città).
L'assoluta urgenza occidentale di un film imperniato su una prospettiva femminile per urlare al Femminismo.
per colpa anche di critici come Alò
Sarebbe bastato lasciarsi attraversare per capire il film nel profondo...non si può vedere un film come questo con così tanta superficialità, ma capisco che non è per tutti
Purtroppo non è per tutti
L Italia a livello d'iconografia è molto ignorante
Comunque ci sono recensioni in altre parti bellissime ...cercale
Film stroncato da tutti, eppure lo sceglieranno al posto di Vermiglio solo perché è di Sorrentino.
o forse perché Vermiglio è più bello! lo dico così
Stroncato da tutti no, di sicuro ha ricevuto un accoglienza tiepida rispetto al precedente
Beh, in realtà ha diviso molto... c'è anche chi lo ha trovato bellissimo
Ma stroncato da tutti dove??? Ho letto tantissimi elogi…
C’hai capito poco di Parthenope…. e poi stai parlando del film o di te stesso …. mi sembra una recensione autoreferenziale
ah, e io che pensavo che fosse tutto simbolico e parlasse di Napoli.. La madre ha partorito nell'acqua salata...niente non vi dice niente?! Eh vabbè...
Mi chiedo perché gente così poco cosciente di ciò che sta dicendo decide di aprirsi un canale TH-cam. E ci sono pure altri tizi che li seguono. Pazzesco
Io la penso come Aló. Diteglielo. Mocci
Chissà come andrà a finire con la candidatura agli Oscar. A me piacerebbe ci fossero Gloria! o Vermiglio.
Per me è un capolavoro.
Esattamente
Mi hai smontato il film che mi tengo comunque così com’è perché mi è piaciuto tantissimo, però in effetti su alcune cose (soprattutto della seconda parte) hai ragione. Su “Bambinone Arkonnen” sono morto 😂😂
concordo non mi è per niente piaciuto questo film, banale e lento
A quanto pare il film l'abbiamo capito in pochi...
Capire l’ho capito ma rimane un pessimo film per me. È una pubblicità di un profumo che dura due ore. Mi hanno stancato i dialoghi per aforismi e questo enfatizzare all’estremo ogni cosa. Opinione personale
Un film si può tranquillamente capire e non apprezzare allo stesso tempo.
Parole dure per uno che ha elogiato Enea di Castellitto
Lettura superficiale del film. Solo chi è napoletano (e tifoso di Napoli e del Napoli) può capire la magnificenza di questo film. Napoli è bellezza e orrore, gioia e tristezza. Ed è questo che fa vedere Sorrentino
Se uno per capire un film debba avere i requisiti che lei ha indicato vuol dire solo una cosa: che il film sia mediocre! Perché un film destinato ad una cerchia ristretta di spettatori non dovrebbe essere proiettato al di fuori di una determinata area.
zuppa e pan bagnato
Un aspetto è sicuramente questo...
Io sono allibita dalla quantità di persone (critici inclusi, a quanto pare) che hanno completamente scagliato la lettura del film. Come si fa a non cogliere una metafora così urlata fin dalla prima scena, anzi, dal titolo?
Si può non apprezzare lo sguardo di Sorrentino su Napoli ma almeno si parli di Napoli, non di Parthenope.
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Ce ne sono di bellissime
io un regista come Sorrentino non lo vorrei manco per farmi le riprese del matrimonio. Ho visto il trailer di Parthenone e mi sono vergognato come un ladro per lui. Tutti gli attori fermi in posa come stoccafissi... non che non conoscessi i limiti di Sorrentino ma riesce sempre a sorprendermi. Ormai siamo arrivati al livello delle peggiori soap opera, il cinema Trash di Banfi è POESIA rispetto a sto schifo. Scusatemi, non vorrei esser sembrato troppo buonista, forse avrei dovuto essere piu duro
No hai esagerato perché quello che dici è vero, Parthenope è un brutto film (più che brutto è estremamente vuoto) ma Sorrentino è un ottimo regista, altrimenti film come "L'uomo in più", "Le conseguenze dell'amore", "L'amico di famiglia", "Il divo", ma anche "È stata la mano di Dio" o "This must be the place" (questi meno) non li fai. E non è un film che magari ti viene bene un po' per culo, sono diversi film. Se poi lo vogliamo criticare perché ormai pensa di poter fare cinema parlando di niente, è un discorso, dargli dell'incapace denota solo ignoranza e voglia di parlare senza conoscere le cose. Guardare e poi parlare. Altrimenti se hai visto solo questo parli solo di questo, non demolisci l'intera filmografia di un regista che per una buona metà almeno (la prima metà, questo si, ma qualcosa di buono c'è anche dopo) sono ottimi, veramente ottimi, film.
PS: ah, manco questo hai visto, hai visto solo il trailer. Quindi la tua opinione vale meno di zero anche su questo film, fantastico, andiamo bene. Non si è costretti ad intervenire. Fai bene a vergognarti come un ladro.
@@Mike71857 intanto calmati che non è il caso. Nessuno ha detto che Sorrentino sia un incapace, semplicemente è FINITO. Quello che di buono aveva da dare ormai è perso nel tempo. Non vinci, ovviamente, un oscar se sei un incapace ma, personalmente, già con La grande bellezza ho fatto fatica a non addormentarmi al cinema. E parlo quanto mi pare e piace di Sorrentino perchè ho visto tutti i suoi film tranne l'ultimo... e mi guardo bene dal guardarlo :)
Secondo me neppure la prima parte è bella, attori senza personalità, a parte il fratello, scene accennate, non si riesce ad entrare nel film
Parthenope è Napoli stessa,punto.
pietosa recensione di uno che non è soddisfatto ma è incapace di spiegare il perché.
Uguale a 0😂
Il bambinone fa paura
Bambinone Harkonnen😂😂😂😂😂😂😂
Un Arkonnen bravo 😅
Praticamente The lady con budget con allucinazioni di the Dreamers e la fotografia pompata. Teribileeeeeee
Signor Aló mi scusi se glie lo dico ma è mi sembra che sia diventato un po’ troppo presuntuoso. Parthenope avrà dei difetti, può non piacere ma io vedo sbagliato proprio l’approccio nei confronti di quello che è uno dei migliori autori italiani degli ultimi anni. Fa commenti del tutto superficiali e irrilevanti, lei dovrebbe approfondire le tematiche trattate, le metafore inserite nella storia e informarsi su quello che è la città di Napoli. Poi ripeto può non piacere e detestarlo ma per lo meno cerchiamo di sviscerare gli elementi di un film altrimenti così il critico può farlo chiunque.
Mai visto film più brutto😢 davvero orrendo