Se devo fare una Granfondo, magari con 3 salite da mezz'ora l'una, preferisco andare a 85rpm in salita, se invece devo fare una cronoscalata oppure un massimale su una salita secca, riesco a esprimere più watt andando a 75/80
Anni di mtb in cui il rapporto agile per me era il 34/50 (si, 34 davanti, 50 dietro), la prima volta che ho provato una bici da strada alla prima salita ho pensato si fosse rotto il cambio ... poi ho "semplicemente" scoperto che erano finiti i pignoni ;)
La cosa migliore (per me) è alternare, tratti agili seduti sul ripido e piccoli rilanci in piedi con il rapportone quando la pendenza cala un pelo. Io così faccio i tempi migliori in salita.
Ho sperimentato anche io quello che avete detto: per salire in Selvino, in primavera, devo usare il rapporto piccolo davanti; in agosto e settembre, quando sono nel pieno della mia stagione, invece, uso il rapporto grande davanti e gioco con i rapporti dietro. I risultati migliori poi, li ho sempre ottenuti con il padellone. P.S.) Aspetto ogni nuova puntata come se incontrassi degli amici, dei compagni di viaggio, con cui condivido la passione della bicicletta. E' sempre interessante e stimolante ascoltare. Credo di essere migliorato in queste due/tre anni, o almeno capisco molto di più tecnicamente quello che sto facendo. 😇
il padellone davanti non è semplice negli ultimi 3km. nella parte a tornanti si fa, ma per tenerlo sempre bisogna fare una bella velocità, un tempo sotto i 28'(da rotonda nembro a centro selvino). personalmente mi è riuscito poche volte. giá salendo sui 28 minuti corona piccola per non mandare le gambe in croce, a meno di avere rapporti molto grandi dietro
condivido, l'alta frequenza preserva la gamba; il tema è che per arrivare a buoni risultati in salita è necessario tanto allenamento specifico. L'ideale sarebbe avere salite non distanti da casa e come avete già detto voi molto chiaramente, avere anche una certa predisposizione.
secondo me a parte la teoria nella pratica si sceglie se andare agile o duro a secondo dello di allenamento prima di tutto della condizione muscolare del momento e ancora di altri fattori che condizionano la performance al momento. comunque sempre informativi. grazie
Secondo me non c'è una scienza esatta, intanto assolutamente l'allenamento è fondamentale, premessa!!! Penso che siano le tue sensazioni sulla salita, stato fisico e condizioni ambientali (granfondo, giro con amici, etc..) che influenzano la scelta su quale rapporto usare in salita!! Bravissimi come sempre!!! ....e comunque prima si mette like al video e poi si guarda!!!
Dipende il tipo di salita che devo affrontare , Preferisco sempre agile e cambio con rapporti più duri per dare un cambio al ritmo , bravissimi come sempre Gc
Io vado decisamente duro, in salita il mio "sweet spot" è tra le 60 e 70 rpm, ed in pianura tra le 70 e le 80 rpm. Appena provo ad aumentare un pochino vado subito in affanno. E' un aspetto che mi piacerebbe migliorare, conscio che non sono uno che potra mai pedalare a 100 rpm in scioltezza
Secondo me,tutto dipende da quanto vai in bici,e che allenamento hai cmq andare agile devi averlo imparato da ( giovane) alla mia età (60) vedo la cosa molta ardua! Cmq la storia in.merito è molto l'una!!
Secondo me, é importante avere una buona predisposizione per fare le salite, ma gli allenamenti mirati sono il metodo migliore. Comunque, oggi abbiamo la possibilità di cambiare facilmente i rapporti e possiamo adattare la bicicletta alla nostra forma fisica. Io penso che una buona cadenza, in salita, sia il modo migliore per affrontarla. Siete sempre fantastici!!
Io preferisco ad una cadenza bassa , ma come ha detto Giorgione spesso a fine salita sono finito , ma siccome sono una grandissimo Pippone 🤣ad alta cadenza nn riesco proprio a pedalare in salita mi viene il fiato corto e crepo a metà salita
Condivido pienamente, strappi brevi li faccio di rapporto, salite lunghe (soprattutto se più di una) le faccio di agilità. In tutta onestà devo dire che è una scelta obbligata perché le salite col rapporto non riesco più a farle: la mia autonomia di potenza performante è ridotta a 2/3 minuti 😂
A 90 rpm io spreco già troppa energia, vado fuori giri sopra gli 85. L'ideale, sempre per me, è sui 65-70 in pianura e 70-75 in salita. Così ottengo la miglior velocità media in una uscita di 2 o 3 ore. Più sono allenato e minore è la frequenza di pedalata comunque.
Queste teorie valgono a tutte le età? Mi piacerebbe che affrontaste una volta la tematica del pedalare dopo una certa età, diciamo dopo i cinquant'anni. Io ( 57 anni ) da un po' di tempo prediligo rapporti agili per preservare le articolazioni perché nella vita non c'è solo la bici.
A 62 anni conviene salire con una frequenza media (70)? E con frequenza cardiaca sul lento (120/130) io almeno mi gestisco così e arrivo a passare anche i 200km con oltre 3000 m di dsl
Mio personale punto di vista: Dipende da diversi fattori 1. Il tipo di giro pianificato, se prevede una o più salite lunghe é preferibile gestire L’affaticamento con una pedalata agile, non necessariamente a 100 rpm che in salita si fanno fatica a mantenere, ma ma non inferiore a 85 rpm, se invece il giro é breve o la salita non è lunga si può spingere tranquillamente rapporti più duri e allenare la forza. In pianura invece trovo che le rpm alte siano sempre un vantaggio, meno accumulo di acido lattico e gamba più fresca e pronta per le salite, 95/100 rpm e una cadenza che con un po’ di allenamento si può tenere facilmente anche su lunghe distanze. Per chi ha un misuratore di potenza è più semplice oggi verificare su se stessi il sweet spot, ossia la,cadenza ideale in base al proprio fisico, peso e stato di allenamento, tenendo d’occhio i watt medi che si sa di poter sostenere per il tempo previsto per raggiungere la vetta e utilizzando la cadenza più agile rimanendo in soglia.
Sempre video interessanti. Per quanto mi riguarda, agilità tutta la vita. Escluso su piccoli strappi. Mi diverto anche molto di più, pedalando agile. E salvi la gamba..
bella prova, bravi. Concetto di base centrato: sul breve a cadenza ''bassa'' la prestazione e' migliore, ma su salite ripetute in una granfondo di 2-3-4.000 d+ con cadenza , magari non dalle professionistiche 90 e piu' rpm, ma 80-85, un amatore ben allenato reggerebbe molto meglio sforzi molto intensi ripetuti per ore.L'affaticamento minore percepito da Giorgio in un segmento relativamente breve, dice tutto
A proposito di agilità in salita. Potreste fare un video percorrendo una tappa del giro d'Italia di qualsiasi anno, e provare i diversi stili di pedalata su un percorso di gara :D
Per la serie agile, agile a tal punto di insistere sul cambio per salire quando sono già sull'ultima stella e premere fino ad allungare il cavo del cambio... Sperando in un miracolo
Ciao ragazzi, secondo me per una singola salita, anche lunga, si ha la maggiore resa (Wmedi più alti) a bassi rpm. Per affrontare più salite nello stessa uscita/gara o per più giorni, meglio più agile (si produce meno acido lattico, si recupera prima a fine salita), con l'allenamento questo può migliorare ancora di più. Personalmente vado più agile 90/95rpm in salita (stile ce preferisco da esprimere in qualche gara MF/GF, "come Basso ed altri"...., ultimamente faccio lavori a bassi rpm per migliorare la potenza così da riproporla anche ad alti rpm e non perdere l'agilità. Pensiero: con lo stesso rapporto si può essere duri (bassi rpm) o agili (alti rpm) se si ha la potenza nelle gambe per farlo girare lungo, l'allenamento/costanza/sacrificio hanno dato sempre i frutti.
Se voglio spingere in salita mi ritrovo ad andare sempre a basse cadenze anche dove potrei scalare il rapporto altrimenti mi sembra di andare più piano...
X me il compromesso era agili da non piantarsi e duri per non salire troppo con le rpm. Sarebbe interessante un video dove di valutano gli rpm più adatti a esprimere la potenza maggiore in base agli rpm
Io vado il più leggero possibile relativamente alla salita. Mi rendo conto del fatto che il mio corpo non gradisce granché pedalare appesantito dal rapporto lungo. Questo in particolare se faccio salite molto lunghe ed in più punti del percorso.... Quando mi capita di fare una sola salita magari non troppo forte me ne frego e tengo il rapporto pesante alzandomi sui pedali. Complimenti per il video 💪💪💪
Se sto facendo un giro lungo, in salita vado sempre agile (intorno a 80 rpm) e rilancio quando posso con il rapportone. Quando non ho tempo e faccio uscite brevi, in salita uso il padellone pedalando intorno a 65 rpm. P.S. tutti i record sui segmenti in salita li ho fatti col rapportone.
Ciao Alan e Giorgio. Sono certamente vere le vostre conclusioni. Osservo che col "rapportone" in salita spesso ci si alza sui pedali (come si vede che hai fatto anche tu Giorgio) e in parte credo che si sfrutti il peso del corpo per fare la pedalata. Così facendo si ottiene più potenza non dalla contrazione muscolare ma dalla "gravità (gratuitamente). Così come confermato anche dal vostro test si va più forte ma si consuma di più e come dite voi nel prosieguo siamo più stanchi. Mi sono fatto l'idea che il maggiore sforzo nella pedalata in piedi sia dovuto in parte al fatto che si usano muscoli un pò differenti dalla pedalata seduti in parte al fatto che in piedi mentre si spinge con un piede dobbiamo "controllare" con l'altro la spinta per non andare "a scatti". Mi piacerebbe sapere la vostra opinione di esperti
Da stradista con il monocorona 44/9-42 mi sento di preferire l'agile in salita ma ciò dipende anche dal fatto che io nelle uscite prediligo la distanza ed il dislivello alla media oraria o alla prestazione pura.
Erà 67 anni Mio metodo: Frequenza cardiaca costante (soglia o subito sopra soglia ) Agile quando tira (84/86 di cadenza) Appena molla un po’ rapporto più duro (70 di cadenza) Per me più che la cadenza sono importanti i battiti cardiaci.
Ho 63 anni e sono 23 anni che pratico bici agonistica e negli ultimi anni anni con ausilio di allenamenti specifici da tabella (allenatore Professionista). Nella mia zona è difficile trovare salite lunghe ma sopratutto dure. Nellle ferie estive, sul Monte Amiata è ormai impossibile per me salire davvero agile. Dispongo di corona 34 e pignone da 30 e con questo, spesso sto a 50 rpm che per me è veramente duro. Sarei anche relativamente leggero : 176 cm per 64 kg ma evidentemente la potenza disponibile è scarsa. Quest'anno, lavoro permettendo farò esercizi specifici per aumentare la forza (pesi, squatt ecc.) Per me l'ideale è di salire almeno a 80 rpm. Mi era balzata l'idea di installare per l'Amiata la Sub Compact con corona da 32 invece che 48/34 tanto in discesa non si pedala (una caduta a 63 anni potrebbe essere devastante, meglio cercare di primeggiare in salita!) Di sicuro l'allenamento a quelle salite è fondamentale ma l'età è un fattore da non dimenticare!
Prima frullavo ma andavo altissimo di battiti e dopo poco tempo ero letteralmente fuorigiri. Poi ho iniziato ad allungare sempre di più e ho trovato solo dei benefici,
Secondo me c'entra anche lo sviluppo metrico. Nel senso a me piace andare abbastanza agile, nelle salite vicino a casa mia ho fatto diversi test ed i tempi migliori li ho sempre fatto pedalando più duro... Però a mio avviso andrebbe trovato il giusto sviluppo metrico che permette agilità senza sacrificare la "lunghezza" della pedalata, non so se mi sono spiegato e se può essere valida come teoria. Poi vabbè anche sticavoli che sono un amatore della domenica 😅
Seconde me varia tutto dallo stato di forma e di allenamento di ogni ciclista ed il rapporto peso potenza, in salita purtroppo le persone "leggere" sono agevolate, per il mio stato di forma sono alto 1,80 per 80 kg se volessi fare tutte le salite in potenza a metà giro dovrei tornarmene a casa.... cmq complimenti per questi argomenti sempre molto interessanti
Poi arrivo io che con la mia MTB in salita spesso mi ritrovo a 5/6 kmh con un rapporto agile ma con cadenza media a 60, prima o poi capirò da dove arriva la mia limitazione visto che in salita io facccio sempre pena poi con calma al mio ritmo salgo ed è raro che io scenda e spinga...
Sono passato da un 53/39 ad un 50/34 con ovvio aumento della cadenza sia in salita che in piano. Devo dire che in salita, dopo un breve periodo di adattamento, non trovo grandi differenze. Alla fine i tempi son sempre gli stessi ma la gamba arriva a fine giro meno affaticata. Tanto che ho preso l'abitudine di allungare un po i miei giri. Il 50 davanti permette di affrontare alcuni tratti in salita senza patire troppo, cosa che prima nemmeno ci pensavo a farlo
Premesso che vado piano in pianura ma anche in salita, tendenzialmente vado con rapporti duri. Ed è presto detto. Ho battiti medi alti (a riposo anche 75) e salgono di conseguenza rapidamente sotto sforzo (riesco a tenere i 180 anche per mezzora senza andare in acido). Con il rapporto agile mi salgono i battiti senza un aumenti di potenza, viceversa con rapporti sotto in 60 esprimo un po’ meglio la potenza.
Quando facevo agonismo praticavo allenamenti molto specifici per ottimizzare l'erogazione di potenza oltre i 5 minuti su cadenze molto elevate, 90/100 rpm. Sicuramente la tenuta su gare lunghe, con grandi dislivelli complessivi da scalare a VAM elevate, risultava più affidabile rispetto a una ottimizzazione a cadenza ridotta. Da "ex", libero da condizionamenti, preferisco di gran lunga puntare sullo sviluppo della forza, che mi permette ancora oggi le VAM dei "bei tempi", anche qualcosa di meglio su una salita singola.
Utilissimo video...Anche io se vado duro esprimo più watt, vado più forte e mi sento a mio agio, invece andando agile i watt sono inferiori quindi anche la velocità e la sensazione è di fare più fatica...vero che andare sempre duri si finiscono prima le gambe..però secondo me andando sempre così il corpo si abitua quindi man mano che ci si allena le gambe finiscono sempre dopo...cioè se all'inizio dopo 30 minuti hai le gambe finite, continuando ad allenarsi finisci le gambe ad esempio dopo 3 ore, poi 5 e così via.almeno questo è quello che noto su me stesso che vado sempre e da sempre duro,quindi è davvero una questione genetica sicuramente...
Ciao ragazzi! Video interessante. Anche io ultimamente, vista la forma migliore a fine estate, sto provando a fare le mie solite salite ben conosciute con un paio di denti in meno, e in effetti riesco a salire più velocemente. Poi però la sento tutta sui muscoli, e recupero più lentamente. PS: che è successo alla qualità video? Un saluto!
Se devo fare una salita lunga o più salite allora agili ( poi dipende cosa intendiamo x agili) se faccio una salita diciamo "corta" tipo dieci.km allora due o tre denti in meno. Ho notato che il rapporto più duro provoca più dolore lombare
Buongiorno ragazzi, personalmente preferisco salire più agile che duro. Giusto la scorsa settimana ho fatto una salita aumentando l'agilità ed anche se di poco ho migliorato il tempo. Preferisco andare più aggile perché mi piace fare giri lunghi con più salite. #Giorgiorisponde a parità di sviluppo metrico conviene usare la corona grande anche se si incrocia la catena? Grazie siete fortissimi
Interesssnte argomento mio Modesto parere ogni fisico e tipologia ciclista a la sua cadenza Io Sono 82 kg in salita Vado su agile ma se vuoi fare velocita ci vuole abbinata potenza...grazie per I vostri consigli simpatici I video...
Congratulazioni per il video... A mio avviso, pedalare agile è più vantaggioso che pedalare duro, perchè si riesce a viaggiare alla stessa velocità esprimendo meno forza, quindi con uno sforzo inferiore... 🖐️
Se volessi allenare sia la forza che l'agilità per andare più veloce e con maggiore efficienza in salita, mi dareste un'indicazione per un allenamento che potrei seguire? Sui rulli o su strada fa lo stesso, quello che preferite o quello che sarebbe preferibile, andrà benissimo! Grazie e complimenti, Claudio.
Prediligo la maggior potenza alla frequenza. Ieri mattina ho voluto cambiare, sono salito più in battiti ma effettivamente la stanchezza muscolare era pochissima. Penso che cercherò di più l'agilità e meno la potenza.
dipende dalle salite che ci sono nel giro. se fai un giro corto con una sola salita puoi provare a dare tutto con rapporto "meno agile", ma se hai 3,4,5, salite è impensabile per me non andare agile su tutte.
molto interessante bravi ragazzi. Si può dedurre che forse la miglior resa sta nel affrontare una salita con una serie di ripetute leggere.....ovvero 2min a 70 rpm e 2min a 90rpm, probabilmente la muscolatura dovrebbe riuscire a fare il massimo sforzo senza distruggersi anticipatamente.
Diciamo quando non siamo allenati possiamo spingere al massimo con il rapportone, più avanti con la preparazione, possiamo scegliere di andare agili alle stesse velocità!
Nelle salite che conosco ho già sperimentato dove posso usare il rapportone e dove se non uso l'agile fatico tanto. Nelle salite che non conosco parto con il rapportone e mi do una velocità limite se vado sotto quella velocità tolgo tutto e salgo agile. Anche perché salire agile ancora significa giocare con i rapporti dietro e e alla fine spesso si riesce a trovare il giusto feeling con la salita.
Abitando in Liguria, ricca di salite importanti e di strade in salita, pur avendo il 34 di scorta dietro, le salite già con una pendenza importante dal 7% in su, le salgo agilmente anche con un 34 davanti e un 27 dietro senza neanche accorgermene
Io ho cominciato a prediligere i rapporti più duri in salita da quando ho messo qualche kg in più, però chiaramente sulle salite lunghe non riesco a durare! Può esserci qualche attinenza legata al fattore peso/potenza appunto? Cosa va allenato in questo caso per migliorare?
Lance faceva ripetute in discesa ad alta cadenza per allenare questa caratteristica. Per noi paracarri dipende molto dalla condizione del momento la cadenza. 🙂🚴
Dipende da che cosa : da come ti senti, la pendenza, l'età, la lunghezza del percorso etc. Io se voglio fare velocità su una salita di 5 km con pendenze medie del 5 % devo andare con il rapportone e cuore alto, altri fanno il contrario
Se posso dire la mia...il segreto e menare rapporti duri in agilità... Per fare questo si deve allenare per forza la cadenza con rapporti agili... Poi con il crescere della condizione si comincia a buttare giù rapporto mantenendo la cadenza.. poi bisogna vedere anche la lunghezza della salita .
Bel video!!! Avete nominato Armstrong e Hullrich...che spettacolo!!!! PS : sarebbe bella una collaborazione con Il Capitano EDP ed il mitico prete ciclista Don Ambrogio!!!
Io sinceramente non avrei nominato Armstrong lo ritengo non degno di essere citato visto come ha "gestito" il mondo del ciclimo condizionando anche la wada.
Col "rapportone" riesco a esprimere più velocità, ma non lo riesco a tenere per molto tempo, quindi o solo per l'ultimo tratto o per rilanciare o per uno strappetto. Salita lunga agile.
Ho sempre usato rapporti tendenzialmente più lunghi con cadenze più basse, anche se mi sono accorto che da quando ho iniziato con la mtb mi sono abituato a cadenze più alte
Per salite al 6/7% con il 36x21 o il 36x24...dall'8% con il 36x28 e cadenza sui 75 medi, considerando che dove abito io in Abruzzo è tutto un saliscendi con salite lunghissime.
Io che sono agonista , eseguo un misto delle 2 situazioni . Se sono in difesa in un gruppo che sale a buon ritmo ma non impossibile, vado ad 85 pedalate. Se si è in una fase decisiva o comunque di attacco, vado a 65- 70 pedalate ...ma non deve durare molto
#gcnitaliarisponde #alanrisponde #giorgiorisponde Ciao a tutti , volevo condividere questo pensiero con il popolo ciclistico : il 2 Settembre alla Vuelta Juan Ayuso è stato trovato positivo al Covid come Majka al TdF è questa è stata la riconferma che nonostante la positività si possa proseguire una normale attività. Secondo voi potrebbe essere la svolta definitiva , data da esempio anche per il quotidiano , per approdare alla buona e vecchia normalità? Parlando di sforzo se si tratta di uno strappo di qualche centinaio di metri preferisco bassa cadenza corona grande , sulle salite lunghe passo sulla corona piccola.
Dipende, mi trovo meglio avere una minore rpm in salita che in pianura, ma oltre alla forza che si può avere, dipende anche dalla lunghezza e pendenza della salita... Nulla è definitivo. Credo che solitamente chi ha più potenza è anche più pesante e quindi si esprime meglio con pendenze meno impervie e più corte con limitate rpm, di contro chi è più leggero si avvantaggia diversamente... L'importante sarebbe pedalare agili i rapporti duri 😁
#Alanrisponde, #Giorgiorisponde. Anni fa, seguendo i vostri esempi, volli cimentarmi in salita per capire quale fosse, per me, la migliore soluzione. La prova si svolse, dopo un riscaldamento di mezz'ora su percorso misto, scalando una salita di 1700m circa di lunghezza, che attacca al 12% per un breve tratto, con una pendenza media del 8.7%. Anzichè controllare la cadenza, controllai accuratamente i battiti, che dovevano mantenersi alla fine della mia "zona 4" per evitare di "produrre troppo" acido lattico. Volevo anche cercare di non scendere però sotto le 60 pedalate al minuto utilizzando il rapporto maggiore. Pedalavo da seduto mantenendo costanti i battiti. Tra una prova e l'altra facevo un recupero di 15 minuti. Così iniziai col 34/26, poi 34/23 ed infine 34/21. Arrivato a casa e "analizzando" i dati, mi resi conto che tra la migliore prestazione (34/21) e la peggiore (34/26) c'erano soli 3 secondi di differenza, ma anche una differenza di 2 pulsazioni di battiti cardiaci medi, maggiori nel miglior tempo ottenuto. A livello muscolare non notai grosse differenze. Quindi? Alla fine quello che conta sono i battiti cardiaci? La potenza espressa è direttamente proporzionale? Grazie per tutto quello che fate per il ciclismo, siete sempre più bravi!!
Bravo, bellissimo ed interessante test. Li facevo anch'io. Praticamente hai fatto 3 secondi in meno con 2 battiti in più che li compensano. Senza problemi muscolari. Però, secondo me, se invertivi la serie, arrivavi all'ultimo test con le gambe più dure, e non miglioravi, perché è proprio lì il vantaggio dell'uso dei rapporti più agili. In sostanza, se partivi col 34/21, dopo il 34/26 non lo spingevi con lo stesso ritmo, a pari pulsazioni, ed andavi "molto "più piano.
@@piidjiGR. Si si. Infatti avevo paura di non fare correttamente il test facendolo con le serie a rapporti invertiti. Le gambe ormai sono quelle che sono e anche i 60 alle porte si sarebbero fatti sentire. Ciao!
sul selvino sempre intorno alle 100 pedalate per poi indurire sul finale(giusto perchè dopo si scollina e la gamba recupera). su salite meno pedalabili quello che consente la pendenza, sotto le 75 rpm in piedi sui pedali o le gambe diventano presto di legno
Bel servizio, chissa che qualche giovane lo guardi.... io, di fronte ad una salita, oggi come oggi , salgo velocemente in macchina e salgo tra seconda e terza, dipende la pendenza del tornante.....
![เปิดบ้านสุดหรู "เเจ็ค the ghost" ลั่นถ้าป๋องกพลลำบากผมเลี้ยงเอง!! l [Nickynachat]](http://i.ytimg.com/vi/1xbW4vULqGc/mqdefault.jpg)
Io uso questa filosofia : é la gamba che ti suggerisce il rapporto o cadenza dipende da come ci si sente bravissimi!
Si la penso anche io così. Poi più ti alleni più migliori
Se devo fare una Granfondo, magari con 3 salite da mezz'ora l'una, preferisco andare a 85rpm in salita, se invece devo fare una cronoscalata oppure un massimale su una salita secca, riesco a esprimere più watt andando a 75/80
Preferisco salire...è mi accontento così !!
Anni di mtb in cui il rapporto agile per me era il 34/50 (si, 34 davanti, 50 dietro), la prima volta che ho provato una bici da strada alla prima salita ho pensato si fosse rotto il cambio ... poi ho "semplicemente" scoperto che erano finiti i pignoni ;)
Quando vorresti agile,ma il garmin è da mezz'ora che ti ha avvisato che hai su il 28 e non ci sono più rapporti disponibili...
Vero! A quel punto penso sempre: ora metto la catena direttamente sulla ruota…
Il 28? Io ho il 34 dietro e mi succede lo stesso
@@riccardoiozzelli7548 se pesi come un camoscio il 34 rimane nuovo, e pure il 32 ed 30 di sicuro😉
@@abbaldo peso come un cervo grosso, altro che un canoscio
Il problema è quando hai lo sram che torna indietro;);) dopo il 28, mette il 26...;(
La cosa migliore (per me) è alternare, tratti agili seduti sul ripido e piccoli rilanci in piedi con il rapportone quando la pendenza cala un pelo.
Io così faccio i tempi migliori in salita.
Idem 🔝
Confermo
Anche io preferisco cosi .alternare ma mai esagerare .senza cuocersi
Ho sperimentato anche io quello che avete detto: per salire in Selvino, in primavera, devo usare il rapporto piccolo davanti; in agosto e settembre, quando sono nel pieno della mia stagione, invece, uso il rapporto grande davanti e gioco con i rapporti dietro. I risultati migliori poi, li ho sempre ottenuti con il padellone. P.S.) Aspetto ogni nuova puntata come se incontrassi degli amici, dei compagni di viaggio, con cui condivido la passione della bicicletta. E' sempre interessante e stimolante ascoltare. Credo di essere migliorato in queste due/tre anni, o almeno capisco molto di più tecnicamente quello che sto facendo. 😇
Il problema del padellone è che ti mangia cambio e catena.
il padellone davanti non è semplice negli ultimi 3km. nella parte a tornanti si fa, ma per tenerlo sempre bisogna fare una bella velocità, un tempo sotto i 28'(da rotonda nembro a centro selvino). personalmente mi è riuscito poche volte. giá salendo sui 28 minuti corona piccola per non mandare le gambe in croce, a meno di avere rapporti molto grandi dietro
condivido, l'alta frequenza preserva la gamba; il tema è che per arrivare a buoni risultati in salita è necessario tanto allenamento specifico. L'ideale sarebbe avere salite non distanti da casa e come avete già detto voi molto chiaramente, avere anche una certa predisposizione.
Io mi accontento di riuscire a salire😁
Grazie per la spiegazione😘
A salire proprio in bicicletta! 🙂
"La verità sta sempre nel mezzo" complimenti per i video che proponete, interessanti e divertenti. Continuate così
secondo me a parte la teoria nella pratica si sceglie se andare agile o duro a secondo dello di allenamento prima di tutto della condizione muscolare del momento e ancora di altri fattori che condizionano la performance al momento.
comunque sempre informativi.
grazie
Grandi ragazzi! Come sempre!
Mitici, e che colonna sonora! Ottima!
Secondo me non c'è una scienza esatta, intanto assolutamente l'allenamento è fondamentale, premessa!!!
Penso che siano le tue sensazioni sulla salita, stato fisico e condizioni ambientali (granfondo, giro con amici, etc..) che influenzano la scelta su quale rapporto usare in salita!!
Bravissimi come sempre!!!
....e comunque prima si mette like al video e poi si guarda!!!
Dipende il tipo di salita che devo affrontare , Preferisco sempre agile e cambio con rapporti più duri per dare un cambio al ritmo , bravissimi come sempre Gc
Io vado decisamente duro, in salita il mio "sweet spot" è tra le 60 e 70 rpm, ed in pianura tra le 70 e le 80 rpm. Appena provo ad aumentare un pochino vado subito in affanno. E' un aspetto che mi piacerebbe migliorare, conscio che non sono uno che potra mai pedalare a 100 rpm in scioltezza
Complimenti per il video sempre fortissimi 🚴♂️
Secondo me,tutto dipende da quanto vai in bici,e che allenamento hai cmq andare agile devi averlo imparato da ( giovane) alla mia età (60) vedo la cosa molta ardua! Cmq la storia in.merito è molto l'una!!
Secondo me, é importante avere una buona predisposizione per fare le salite, ma gli allenamenti mirati sono il metodo migliore. Comunque, oggi abbiamo la possibilità di cambiare facilmente i rapporti e possiamo adattare la bicicletta alla nostra forma fisica. Io penso che una buona cadenza, in salita, sia il modo migliore per affrontarla. Siete sempre fantastici!!
La cosa che gusta è fare, quando la gamba risponde, una salita sui pedali col rapportone.
Mi da una sensazione indescrivibile!!!
Agilità tutta la vita, da amatore (scarso), l'importante è tornare a casa...
io mi regolo in base alle caratteristiche di ogni singola salita da affrontare...bravi come sempre!
Io preferisco ad una cadenza bassa , ma come ha detto Giorgione spesso a fine salita sono finito , ma siccome sono una grandissimo Pippone 🤣ad alta cadenza nn riesco proprio a pedalare in salita mi viene il fiato corto e crepo a metà salita
Domanda per Giorgione: sono grosso anche io e mi chiedevo se le ruote in carbonio ad alto profilo, si possono rompere con pesi importanti. Ciaoooo
Condivido pienamente, strappi brevi li faccio di rapporto, salite lunghe (soprattutto se più di una) le faccio di agilità. In tutta onestà devo dire che è una scelta obbligata perché le salite col rapporto non riesco più a farle: la mia autonomia di potenza performante è ridotta a 2/3 minuti 😂
Dipende sempre dall'allenamento che hai 👋🏼Alan e Giorgio
A 90 rpm io spreco già troppa energia, vado fuori giri sopra gli 85. L'ideale, sempre per me, è sui 65-70 in pianura e 70-75 in salita. Così ottengo la miglior velocità media in una uscita di 2 o 3 ore. Più sono allenato e minore è la frequenza di pedalata comunque.
Agilità tutta la vita 🤣🤣siete grandi ragazzi ottimo video
Queste teorie valgono a tutte le età? Mi piacerebbe che affrontaste una volta la tematica del pedalare dopo una certa età, diciamo dopo i cinquant'anni. Io ( 57 anni ) da un po' di tempo prediligo rapporti agili per preservare le articolazioni perché nella vita non c'è solo la bici.
A 62 anni conviene salire con una frequenza media (70)? E con frequenza cardiaca sul lento (120/130) io almeno mi gestisco così e arrivo a passare anche i 200km con oltre 3000 m di dsl
Mio personale punto di vista: Dipende da diversi fattori 1. Il tipo di giro pianificato, se prevede una o più salite lunghe é preferibile gestire L’affaticamento con una pedalata agile, non necessariamente a 100 rpm che in salita si fanno fatica a mantenere, ma ma non inferiore a 85 rpm, se invece il giro é breve o la salita non è lunga si può spingere tranquillamente rapporti più duri e allenare la forza.
In pianura invece trovo che le rpm alte siano sempre un vantaggio, meno accumulo di acido lattico e gamba più fresca e pronta per le salite, 95/100 rpm e una cadenza che con un po’ di allenamento si può tenere facilmente anche su lunghe distanze.
Per chi ha un misuratore di potenza è più semplice oggi verificare su se stessi il sweet spot, ossia la,cadenza ideale in base al proprio fisico, peso e stato di allenamento, tenendo d’occhio i watt medi che si sa di poter sostenere per il tempo previsto per raggiungere la vetta e utilizzando la cadenza più agile rimanendo in soglia.
Sempre video interessanti. Per quanto mi riguarda, agilità tutta la vita. Escluso su piccoli strappi. Mi diverto anche molto di più, pedalando agile. E salvi la gamba..
bella prova, bravi. Concetto di base centrato: sul breve a cadenza ''bassa'' la prestazione e' migliore, ma su salite ripetute in una granfondo di 2-3-4.000 d+ con cadenza , magari non dalle professionistiche 90 e piu' rpm, ma 80-85, un amatore ben allenato reggerebbe molto meglio sforzi molto intensi ripetuti per ore.L'affaticamento minore percepito da Giorgio in un segmento relativamente breve, dice tutto
A proposito di agilità in salita. Potreste fare un video percorrendo una tappa del giro d'Italia di qualsiasi anno, e provare i diversi stili di pedalata su un percorso di gara :D
Per la serie agile, agile a tal punto di insistere sul cambio per salire quando sono già sull'ultima stella e premere fino ad allungare il cavo del cambio... Sperando in un miracolo
allora non sono l'unico che si aspetta i miracoli dal pacco pignoni
Ciao ragazzi, secondo me per una singola salita, anche lunga, si ha la maggiore resa (Wmedi più alti) a bassi rpm.
Per affrontare più salite nello stessa uscita/gara o per più giorni, meglio più agile (si produce meno acido lattico, si recupera prima a fine salita), con l'allenamento questo può migliorare ancora di più.
Personalmente vado più agile 90/95rpm in salita (stile ce preferisco da esprimere in qualche gara MF/GF, "come Basso ed altri"...., ultimamente faccio lavori a bassi rpm per migliorare la potenza così da riproporla anche ad alti rpm e non perdere l'agilità.
Pensiero: con lo stesso rapporto si può essere duri (bassi rpm) o agili (alti rpm) se si ha la potenza nelle gambe per farlo girare lungo, l'allenamento/costanza/sacrificio hanno dato sempre i frutti.
Se voglio spingere in salita mi ritrovo ad andare sempre a basse cadenze anche dove potrei scalare il rapporto altrimenti mi sembra di andare più piano...
X me il compromesso era agili da non piantarsi e duri per non salire troppo con le rpm. Sarebbe interessante un video dove di valutano gli rpm più adatti a esprimere la potenza maggiore in base agli rpm
Io vado il più leggero possibile relativamente alla salita.
Mi rendo conto del fatto che il mio corpo non gradisce granché pedalare appesantito dal rapporto lungo. Questo in particolare se faccio salite molto lunghe ed in più punti del percorso.... Quando mi capita di fare una sola salita magari non troppo forte me ne frego e tengo il rapporto pesante alzandomi sui pedali.
Complimenti per il video 💪💪💪
Se sto facendo un giro lungo, in salita vado sempre agile (intorno a 80 rpm) e rilancio quando posso con il rapportone. Quando non ho tempo e faccio uscite brevi, in salita uso il padellone pedalando intorno a 65 rpm. P.S. tutti i record sui segmenti in salita li ho fatti col rapportone.
Concordo
Idem, sul giro lungo cerco di preservare il muscolo a cadenza più alta. Nel caso di un giro corto spingo a cadenza più bassa e ottengo tempi migliori.
Ciao Alan e Giorgio. Sono certamente vere le vostre conclusioni. Osservo che col "rapportone" in salita spesso ci si alza sui pedali (come si vede che hai fatto anche tu Giorgio) e in parte credo che si sfrutti il peso del corpo per fare la pedalata. Così facendo si ottiene più potenza non dalla contrazione muscolare ma dalla "gravità (gratuitamente). Così come confermato anche dal vostro test si va più forte ma si consuma di più e come dite voi nel prosieguo siamo più stanchi. Mi sono fatto l'idea che il maggiore sforzo nella pedalata in piedi sia dovuto in parte al fatto che si usano muscoli un pò differenti dalla pedalata seduti in parte al fatto che in piedi mentre si spinge con un piede dobbiamo "controllare" con l'altro la spinta per non andare "a scatti". Mi piacerebbe sapere la vostra opinione di esperti
Bel video come sempre ..ma la canyon usata da Alan con freni tradizionali è spettacolare 😍
Sulle salite lunghe la mia strategia è sempre il rapporto più agile e cadenza bassa. I tempi sono pessimi, ma almeno arrivo in cima.
Ciao,grazie per i vostri video.devo dire che per risparmiarmi preferisco andare più agile in salita.restanto sui 90 RPM o giù di lì.
Da stradista con il monocorona 44/9-42 mi sento di preferire l'agile in salita ma ciò dipende anche dal fatto che io nelle uscite prediligo la distanza ed il dislivello alla media oraria o alla prestazione pura.
Preferisco non salire punto! 😂😂😂🔝🔥
Erà 67 anni
Mio metodo:
Frequenza cardiaca costante (soglia o subito sopra soglia )
Agile quando tira (84/86 di cadenza)
Appena molla un po’ rapporto più duro (70 di cadenza)
Per me più che la cadenza sono importanti i battiti cardiaci.
Ho 63 anni e sono 23 anni che pratico bici agonistica e negli ultimi anni anni con ausilio di allenamenti specifici da tabella (allenatore Professionista). Nella mia zona è difficile trovare salite lunghe ma sopratutto dure. Nellle ferie estive, sul Monte Amiata è ormai impossibile per me salire davvero agile. Dispongo di corona 34 e pignone da 30 e con questo, spesso sto a 50 rpm che per me è veramente duro. Sarei anche relativamente leggero : 176 cm per 64 kg ma evidentemente la potenza disponibile è scarsa. Quest'anno, lavoro permettendo farò esercizi specifici per aumentare la forza (pesi, squatt ecc.) Per me l'ideale è di salire almeno a 80 rpm. Mi era balzata l'idea di installare per l'Amiata la Sub Compact con corona da 32 invece che 48/34 tanto in discesa non si pedala (una caduta a 63 anni potrebbe essere devastante, meglio cercare di primeggiare in salita!) Di sicuro l'allenamento a quelle salite è fondamentale ma l'età è un fattore da non dimenticare!
Sarebbe interessante rifarlo invertendo il test: prima salita di potenza, seconda in agilità.
Prima frullavo ma andavo altissimo di battiti e dopo poco tempo ero letteralmente fuorigiri. Poi ho iniziato ad allungare sempre di più e ho trovato solo dei benefici,
Ormai il Selvino è la seconda casa di brambo 👍🏻👍🏻👍🏻👍🏻🔝🔝🔝 mitici
Secondo me c'entra anche lo sviluppo metrico. Nel senso a me piace andare abbastanza agile, nelle salite vicino a casa mia ho fatto diversi test ed i tempi migliori li ho sempre fatto pedalando più duro... Però a mio avviso andrebbe trovato il giusto sviluppo metrico che permette agilità senza sacrificare la "lunghezza" della pedalata, non so se mi sono spiegato e se può essere valida come teoria. Poi vabbè anche sticavoli che sono un amatore della domenica 😅
Rapportone💪💪🔝🔝
Seconde me varia tutto dallo stato di forma e di allenamento di ogni ciclista ed il rapporto peso potenza, in salita purtroppo le persone "leggere" sono agevolate, per il mio stato di forma sono alto 1,80 per 80 kg se volessi fare tutte le salite in potenza a metà giro dovrei tornarmene a casa.... cmq complimenti per questi argomenti sempre molto interessanti
Ma che allenamento consigliate per riuscire a sviluppare la potenza usando delle cadenze più alte? Grazie siete molto professionali e simpatici
Poi arrivo io che con la mia MTB in salita spesso mi ritrovo a 5/6 kmh con un rapporto agile ma con cadenza media a 60, prima o poi capirò da dove arriva la mia limitazione visto che in salita io facccio sempre pena poi con calma al mio ritmo salgo ed è raro che io scenda e spinga...
Sono passato da un 53/39 ad un 50/34 con ovvio aumento della cadenza sia in salita che in piano. Devo dire che in salita, dopo un breve periodo di adattamento, non trovo grandi differenze. Alla fine i tempi son sempre gli stessi ma la gamba arriva a fine giro meno affaticata. Tanto che ho preso l'abitudine di allungare un po i miei giri. Il 50 davanti permette di affrontare alcuni tratti in salita senza patire troppo, cosa che prima nemmeno ci pensavo a farlo
Premesso che vado piano in pianura ma anche in salita, tendenzialmente vado con rapporti duri. Ed è presto detto. Ho battiti medi alti (a riposo anche 75) e salgono di conseguenza rapidamente sotto sforzo (riesco a tenere i 180 anche per mezzora senza andare in acido). Con il rapporto agile mi salgono i battiti senza un aumenti di potenza, viceversa con rapporti sotto in 60 esprimo un po’ meglio la potenza.
Io salgo a cadenza bassa con rapporti agili 😂
Esatto, esistono altri modi? 😂😂😂
Quando facevo agonismo praticavo allenamenti molto specifici per ottimizzare l'erogazione di potenza oltre i 5 minuti su cadenze molto elevate, 90/100 rpm. Sicuramente la tenuta su gare lunghe, con grandi dislivelli complessivi da scalare a VAM elevate, risultava più affidabile rispetto a una ottimizzazione a cadenza ridotta. Da "ex", libero da condizionamenti, preferisco di gran lunga puntare sullo sviluppo della forza, che mi permette ancora oggi le VAM dei "bei tempi", anche qualcosa di meglio su una salita singola.
Utilissimo video...Anche io se vado duro esprimo più watt, vado più forte e mi sento a mio agio, invece andando agile i watt sono inferiori quindi anche la velocità e la sensazione è di fare più fatica...vero che andare sempre duri si finiscono prima le gambe..però secondo me andando sempre così il corpo si abitua quindi man mano che ci si allena le gambe finiscono sempre dopo...cioè se all'inizio dopo 30 minuti hai le gambe finite, continuando ad allenarsi finisci le gambe ad esempio dopo 3 ore, poi 5 e così via.almeno questo è quello che noto su me stesso che vado sempre e da sempre duro,quindi è davvero una questione genetica sicuramente...
Per me l'importante è arrivare in cima 😃
Ciao ragazzi!
Video interessante. Anche io ultimamente, vista la forma migliore a fine estate, sto provando a fare le mie solite salite ben conosciute con un paio di denti in meno, e in effetti riesco a salire più velocemente. Poi però la sento tutta sui muscoli, e recupero più lentamente.
PS: che è successo alla qualità video?
Un saluto!
Se devo fare una salita lunga o più salite allora agili ( poi dipende cosa intendiamo x agili) se faccio una salita diciamo "corta" tipo dieci.km allora due o tre denti in meno.
Ho notato che il rapporto più duro provoca più dolore lombare
Buongiorno ragazzi, personalmente preferisco salire più agile che duro. Giusto la scorsa settimana ho fatto una salita aumentando l'agilità ed anche se di poco ho migliorato il tempo. Preferisco andare più aggile perché mi piace fare giri lunghi con più salite.
#Giorgiorisponde a parità di sviluppo metrico conviene usare la corona grande anche se si incrocia la catena?
Grazie siete fortissimi
Interesssnte argomento mio Modesto parere ogni fisico e tipologia ciclista a la sua cadenza Io Sono 82 kg in salita Vado su agile ma se vuoi fare velocita ci vuole abbinata potenza...grazie per I vostri consigli simpatici I video...
Congratulazioni per il video... A mio avviso, pedalare agile è più vantaggioso che pedalare duro, perchè si riesce a viaggiare alla stessa velocità esprimendo meno forza, quindi con uno sforzo inferiore... 🖐️
Se volessi allenare sia la forza che l'agilità per andare più veloce e con maggiore efficienza in salita, mi dareste un'indicazione per un allenamento che potrei seguire? Sui rulli o su strada fa lo stesso, quello che preferite o quello che sarebbe preferibile, andrà benissimo! Grazie e complimenti, Claudio.
Prediligo la maggior potenza alla frequenza. Ieri mattina ho voluto cambiare, sono salito più in battiti ma effettivamente la stanchezza muscolare era pochissima. Penso che cercherò di più l'agilità e meno la potenza.
dipende dalle salite che ci sono nel giro. se fai un giro corto con una sola salita puoi provare a dare tutto con rapporto "meno agile", ma se hai 3,4,5, salite è impensabile per me non andare agile su tutte.
Preferisco salire agile il rapporto è mi sfianca subito bravi bel video
💪💪💪
molto interessante bravi ragazzi. Si può dedurre che forse la miglior resa sta nel affrontare una salita con una serie di ripetute leggere.....ovvero 2min a 70 rpm e 2min a 90rpm, probabilmente la muscolatura dovrebbe riuscire a fare il massimo sforzo senza distruggersi anticipatamente.
Questo lo puoi fare con salite pedalabili, non credo si possa gestire il manghen con 70/90 pedalate x m almeno che si usi rapporti da mtb
Diciamo quando non siamo allenati possiamo spingere al massimo con il rapportone, più avanti con la preparazione, possiamo scegliere di andare agili alle stesse velocità!
Nelle salite che conosco ho già sperimentato dove posso usare il rapportone e dove se non uso l'agile fatico tanto. Nelle salite che non conosco parto con il rapportone e mi do una velocità limite se vado sotto quella velocità tolgo tutto e salgo agile. Anche perché salire agile ancora significa giocare con i rapporti dietro e e alla fine spesso si riesce a trovare il giusto feeling con la salita.
Abitando in Liguria, ricca di salite importanti e di strade in salita, pur avendo il 34 di scorta dietro, le salite già con una pendenza importante dal 7% in su, le salgo agilmente anche con un 34 davanti e un 27 dietro senza neanche accorgermene
Per me dipende molto dal tipo di pendenza vista la mole dei 90 kg 😱
Bellissima la bici di Giorgione
Io ho cominciato a prediligere i rapporti più duri in salita da quando ho messo qualche kg in più, però chiaramente sulle salite lunghe non riesco a durare!
Può esserci qualche attinenza legata al fattore peso/potenza appunto? Cosa va allenato in questo caso per migliorare?
Lance faceva ripetute in discesa ad alta cadenza per allenare questa caratteristica. Per noi paracarri dipende molto dalla condizione del momento la cadenza. 🙂🚴
Dipende da che cosa : da come ti senti, la pendenza, l'età, la lunghezza del percorso etc. Io se voglio fare velocità su una salita di 5 km con pendenze medie del 5 % devo andare con il rapportone e cuore alto, altri fanno il contrario
Fa morire quando Alan accarezza la spalla di Giorgione e gli dice:Non siamo abituati a questi sforzi
Se posso dire la mia...il segreto e menare rapporti duri in agilità... Per fare questo si deve allenare per forza la cadenza con rapporti agili... Poi con il crescere della condizione si comincia a buttare giù rapporto mantenendo la cadenza.. poi bisogna vedere anche la lunghezza della salita .
Tra l'agile e il luogo, la discesa tutta la vita 🤣🤣🤣
Bel video!!! Avete nominato Armstrong e Hullrich...che spettacolo!!!!
PS : sarebbe bella una collaborazione con Il Capitano EDP ed il mitico prete ciclista Don Ambrogio!!!
Io sinceramente non avrei nominato Armstrong lo ritengo non degno di essere citato visto come ha "gestito" il mondo del ciclimo condizionando anche la wada.
@@nsm3355 è stato il primo ad adottare l'agilità in salita...
Io sono per la sopravvivenza ….. agile in salita i love rampichino…. Veloce e potente in discese….. bella forza
Col "rapportone" riesco a esprimere più velocità, ma non lo riesco a tenere per molto tempo, quindi o solo per l'ultimo tratto o per rilanciare o per uno strappetto.
Salita lunga agile.
Il re dei padelloni era Gianni Bugno! Che brividi sull'Alpe d'Huez e in volate vinte recuperando con rapporti impossibili!
Ho sempre usato rapporti tendenzialmente più lunghi con cadenze più basse, anche se mi sono accorto che da quando ho iniziato con la mtb mi sono abituato a cadenze più alte
Per salite al 6/7% con il 36x21 o il 36x24...dall'8% con il 36x28 e cadenza sui 75 medi, considerando che dove abito io in Abruzzo è tutto un saliscendi con salite lunghissime.
Io che sono agonista , eseguo un misto delle 2 situazioni . Se sono in difesa in un gruppo che sale a buon ritmo ma non impossibile, vado ad 85 pedalate. Se si è in una fase decisiva o comunque di attacco, vado a 65- 70 pedalate ...ma non deve durare molto
Duroooooo
Per salite lunghe sempre meglio andare in agilità, su quelle corte si può usare anche il rapportone.
A me basterebbe già salire!!!! 😂
beh alla fine sullo strappetto dietro casa quando lo fai a tutta non lo fai agile ma duro, ma sulle salite lunghe bello agile e passa la paura
#gcnitaliarisponde #alanrisponde #giorgiorisponde Ciao a tutti , volevo condividere questo pensiero con il popolo ciclistico : il 2 Settembre alla Vuelta Juan Ayuso è stato trovato positivo al Covid come Majka al TdF è questa è stata la riconferma che nonostante la positività si possa proseguire una normale attività.
Secondo voi potrebbe essere la svolta definitiva , data da esempio anche per il quotidiano , per approdare alla buona e vecchia normalità?
Parlando di sforzo se si tratta di uno strappo di qualche centinaio di metri preferisco bassa cadenza corona grande , sulle salite lunghe passo sulla corona piccola.
Dipende, mi trovo meglio avere una minore rpm in salita che in pianura, ma oltre alla forza che si può avere, dipende anche dalla lunghezza e pendenza della salita... Nulla è definitivo. Credo che solitamente chi ha più potenza è anche più pesante e quindi si esprime meglio con pendenze meno impervie e più corte con limitate rpm, di contro chi è più leggero si avvantaggia diversamente...
L'importante sarebbe pedalare agili i rapporti duri 😁
#Alanrisponde, #Giorgiorisponde. Anni fa, seguendo i vostri esempi, volli cimentarmi in salita per capire quale fosse, per me, la migliore soluzione. La prova si svolse, dopo un riscaldamento di mezz'ora su percorso misto, scalando una salita di 1700m circa di lunghezza, che attacca al 12% per un breve tratto, con una pendenza media del 8.7%. Anzichè controllare la cadenza, controllai accuratamente i battiti, che dovevano mantenersi alla fine della mia "zona 4" per evitare di "produrre troppo" acido lattico. Volevo anche cercare di non scendere però sotto le 60 pedalate al minuto utilizzando il rapporto maggiore. Pedalavo da seduto mantenendo costanti i battiti. Tra una prova e l'altra facevo un recupero di 15 minuti. Così iniziai col 34/26, poi 34/23 ed infine 34/21. Arrivato a casa e "analizzando" i dati, mi resi conto che tra la migliore prestazione (34/21) e la peggiore (34/26) c'erano soli 3 secondi di differenza, ma anche una differenza di 2 pulsazioni di battiti cardiaci medi, maggiori nel miglior tempo ottenuto. A livello muscolare non notai grosse differenze. Quindi? Alla fine quello che conta sono i battiti cardiaci? La potenza espressa è direttamente proporzionale? Grazie per tutto quello che fate per il ciclismo, siete sempre più bravi!!
Bravo, bellissimo ed interessante test. Li facevo anch'io.
Praticamente hai fatto 3 secondi in meno con 2 battiti in più che li compensano. Senza problemi muscolari.
Però, secondo me, se invertivi la serie, arrivavi all'ultimo test con le gambe più dure, e non miglioravi, perché è proprio lì il vantaggio dell'uso dei rapporti più agili.
In sostanza, se partivi col 34/21, dopo il 34/26 non lo spingevi con lo stesso ritmo, a pari pulsazioni, ed andavi "molto "più piano.
@@piidjiGR. Si si. Infatti avevo paura di non fare correttamente il test facendolo con le serie a rapporti invertiti. Le gambe ormai sono quelle che sono e anche i 60 alle porte si sarebbero fatti sentire. Ciao!
per me dipende dalle salite, se e' una salita intorno al 5% vado duro, se la pendenza e' piu' alta vado agile
sul selvino sempre intorno alle 100 pedalate per poi indurire sul finale(giusto perchè dopo si scollina e la gamba recupera). su salite meno pedalabili quello che consente la pendenza, sotto le 75 rpm in piedi sui pedali o le gambe diventano presto di legno
Bel servizio, chissa che qualche giovane lo guardi.... io, di fronte ad una salita, oggi come oggi , salgo velocemente in macchina e salgo tra seconda e terza, dipende la pendenza del tornante.....
C'era un Gianluca Geremia che correva nella Zalf?
@@piidjiGR. Quello era un brocco, lo conosco bene....
I miei personali migliori tutti in agilità 🤟🚴♂️💨