(3/3) Storia dell’arte e psicopatologie del tempo. Aby Warburg

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  • เผยแพร่เมื่อ 25 ส.ค. 2024
  • Laboratorio
    Storia dell’arte e psicopatologie del tempo. Aby Warburg
    A cura di Elisa Bacchi (Università di Pisa, IISF) e Antonio Branca (Università Vita-Salute San Raffaele di Milano, IISF)
    Fabrizio Desideri (Università di Firenze)
    Denkraum-Zwischenraum: il tempo dell’intervallo dalla biblioteca all’Atlas Mnemosyne
    Discussant Antonio Branca
    Palazzo Serra di Cassano, 23 giugno 2024
    Dalla problematizzazione del Nachleben der Antike alla composizione dell’Atlas Mnemosyne l’opera di Warburg rappresenta un punto di svolta nella storia del pensiero per il modo in cui costringe a ripensare le categorie storiche e cronologiche. Che sia in senso anacronistico, ricorsivo o inconscio, ciò che la “psicostoria” di Warburg fa saltare è la concezione lineare del tempo, a favore di un tempo sintomale, differenziale e anomalistico, costituito della e dalla dinamica tra latenze e riemergenze conflittualmente precipitanti nella vita delle forme. Si tratta di sopravvivenze d’una paura primordiale ma non archetipica, nella cui immaginazione l’uomo prende distanza dalla notte oscura che da ogni parte lo circonda e dischiude a se stesso il proprio Denkraum: lo spazio intermedio del pensiero che, funzionando come strumento di orientamento, è certo “orizzontale”, una volta aperto, e quindi articolato in senso estatico, come spaziotempo; ma che, per la duplicità delle formule utilizzate, resta nondimeno sempre esposto al rischio del ritorno di quella paura, rivelando il tempo storico come tempo patologico. Nella Ninfa c’è la Menade, nel dio il demone. In questo contesto il seminario mette a tema la concezione warburghiana della temporalità, soffermandosi sulle figure che esso assume tra storia dell’arte, antropologia, filosofia e psicanalisi.

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