Vedi le stranezze: Harnoncourt, con le cui interpretazioni fatico molto ad entrare in sintonia, qui mi piace da morire, c’è tutto il mistero, l’agitazione e il senso di una musica che viene su “da lontano”. Muti, il cui Mozart è per molti aspetti fra i miei preferiti in assoluto, qui lo trovo freddo, suono e frase son bellissimi come sempre con lui, ma qui mi risultano un po’ vuoti. Bohm e Giulini mi riportano a un Mozart bello corposo in organico che oggi non si fa quasi più (ed è anche giusto così, per carità) ma che a me piace sempre :) Grazie, interessantissimo!
Caro Vito, dato che sono bloccata a letto, ho purtroppo molto più tempo "libero". Così guardo molto più del solito sul tablet i vari video...ed ho scoperto i tuoi. Devo dire che sono completamente ignorante in materia quindi non sempre colgo le sottigliezze di un'esecuzione, anzi, per dirla tutta, quasi mai, ma grazie a te ho scoperto un nuovo mondo di interesse e seguirò i tuoi video. Ho 79 anni ma non si finisce mai di imparare. Grazie.
Complimenti per questo format! Indovinatissimo, girerò i suoi video ai miei allievi che si cimentano con l'interpretazione del gesto dei direttori d'orchestra! Grazie!
Fantasticamente interessante. Non sapevo di questo effetto "di avvicinamento". Per me sentivo l'effetto descritto più nel primo Harnoncourt. Come secondo, in effetti, Benedetti. In Giulini, devo ammettere, mi sfugge completamente. Comunque, grazie per queste analisi che "fanno toccare le note" e mi invoglieranno a stare più attento al prossimo concerto anche se uno ci va per rilassarsi!
Caro Vito Buonasera 🌟 Premesso che tutti i tuoi contenuti sono di altissimo livello, questo video è un capolavoro 👏👏 La comparison tra le varie interpretazioni e’ interessantissima e hai spiegato benissimo il senso di ogni interpretazione. Anche io preferisco in assoluto quella di Carlo Maria Giulini… E quella più vicina ai miei gusti e alla mia sensibilità… Per quanto riguarda Furtwangler hai (ovviamente) perfettamente ragione: sono andato a vedere su TH-cam due sue esecuzioni (la prima con Vienna Philarmonic del 1944 la seconda del 1949 con i Berliner Philharmoniker) e l’effetto che dicevi nel corso del video è ampiamente raggiunto: l’attacco non è netto ma ha la splendida sonorità di un qualcosa che si sta mettendo in moto in quel momento ❤️❤️ Semplicemente geniale 🌟 Grazie ancora per il tuo splendido video e… Al prossimo 👏👏
Buongiorno maestro! Ho 54 anni e studio pianoforte da 19 anni. Un anno fa ho dato l'esame del settimo anno al conservatorio di Genova "Paganini". Ciò nonostante, mi rendo conto che la cultura musicale è infinita e questo canale ed altri, mi permettono di imparare e capire cose nuove. La Sinfonia n. 40 di Mozart la conosco e la amo da quando avevo circa 5 anni. Condivido al 100% che il maestro Maria Giulini rende molto bene questa sinfonia. Anni fa avevo seguito un programma sulla Rai, in occasione della sua morte, che evudenziava le sue grandi capacità con il requiem di Mozart. Apprezzo molto le informazioni del suo canale e condivido spesso i Link dei suoi video con un gruppo di amici nel quale ogni giorno postiamo su whatsapp un brano di musica classica con alcune osservazioni. Abbiamo imparato davvero molto
@@Vito_Lo_ReLa ringrazio molto per il complimento perché la costanza e la perseveranza sono fondamentali in ogni aspetto della vita. Lavoro in proprio al mercato ambulante, ho una moglie che non voglio trascurare e mi impegno molto anche a livello religioso. Nonostante tutto questo, i sacrifici che faccio per la musica non mi pesano affatto perché è una passione. La musica mi ha insegnato la costanza, non arrendermi e a programmare la mia vita per renderla soddisfacente e a sfogare le emozioni che non riesco a esprimere con le parole.
Questa sinfonia mi fa tornare bambino. Potrei ricordare male, credo che facesse parte di una selezione di brani di musica classica che veniva trasmessa ripetutamente dalla RAI durante i suoi lunghissimi intervalli. Mi accade una cosa interessante con la musica. Quando non la riascolto da tempo, la sua forma originale degrada nella mia testa e muta in qualcosa di simile a quello che era, ma rielaborato con la mia chimica. Quei Mi♭ Re Re iniziali, nel mio ricordo smembrato sembravano sempre introdursi furtivamente da una porta apparsa nel nulla. E ora che mi ci fai pensare, non era il nulla, era "distanza" che viene colmata. In pochi attimi. Bellissime interpretazioni, tutte! Rielaborando a caldo, Harnoncourt, la fluidità della sua interpretazioni, il controllo di Muti, l'intensità dinamica di Michelangeli, il brio di Estrada e l'equilibrio di Giulini.
alle elementari dei miei tempi era nota come "ma signora non rompa le palle, e consulti le pagine gialle" (credo fosse una barzelletta in cui l'interlocutore molestato per non so quale informazione concludeva in tal guisa).
Se ricordo bene durante gli Intervalli della Rai ascoltavo la toccata del PARADISI - sulla Rai trasmettevano la anche la Sinfonia in G n 40 di Mozart ma nn saprei in quale occasione - certo nn negli intervalli
La mia versione preferita è effettivamente quella di Giulini, senza dubbio. Grazie davvero, maestro. Grazie per questo video che mi ha dato la possibilità di riflettere sull’aspetto da Lei rilevato sul brano, e che io rilevai appena lo sentii per la prima volta, senza tuttavia soffermarmici come mi ha fatto fare questo prezioso video. Ho quindi isolato tre cause per cui il brano ha quel carattere di “cosa che viene da lontano”. La prima è l’inizio del motivo dopo una sola battuta. Il cervello si aspetta un inizio (un accento, una cadenza) dopo un numero pari di battute, soprattutto se il numero pari è anche una potenza di 2 (2, 4, 8, 16, …): in genere tale numero è quello per esaurire una qualunque frase (inciso, introduzione, battute a vuoto, ecc.). Un numero dispari di battute fa percepire la frase “affrettata” quando manca poco per completare una potenza pari di 2 (es.: 7 battute sembrano monche perché basta una battuta in più per farne 8), altrimenti la fa percepire “allungata” (es.: 9 battute sembrano eccessive perché basta una battuta in meno per farne 8). Qui vale il primo caso: dopo la prima battuta “a vuoto” ci aspettiamo almeno una seconda battuta a vuoto, e invece la melodia arriva già, come se una battuta in più ci fosse già e ce la fossimo persa, come in uno scorcio a sorpresa che si apre perché la prospettiva, a un certo punto del movimento continuo dell’osservatore, lo libera da strutture antistanti. La seconda causa è la grande distanza tra le due divisioni principali: quella del basso ogni battuta e quella in ottavi delle viole. Ho notato - interpretando le parole imprecise degli ascoltatori - che divisioni contemporanee piuttosto distanti tra loro generano l’idea di due “moti” appartenenti ad un unico spostamento reale; cioè la grande distanza tra le divisioni è letta come movimento di se stessi (la divisione più fitta) mentre si guarda qualcosa di lontano (divisione più larga), come quando da un mezzo ad alta velocità si guarda qualcosa che, essendo lontano, ha un lento moto apparente. Da qui, la sensazione di qualcosa che è lontano. La terza causa rinforza la percezione di qualcosa che è già iniziato: la melodia che indulge alla dominante che dà idea di “insistenza”, di qualcosa che ha già preso il via e che viene confermato. Questo aspetto notevole delle linee melodiche che insistono sulla dominante è sfruttato spesso nelle ripetizioni orchestrali, soprattutto con note pedale; nelle sigle orchestrali prodotte fino agli anni 80 per film e telefilm (dove molte soluzioni della musica classica venivano razionalizzate ed enfatizzate per una fruizione popolare e rapida), spesso il finale della sigla era sottilmente preannunciato nell’arrangiamento con l’entrata di note tenute di dominante di corno o di tromba sulla ripresa di un inciso, come a dire “Te lo ripeto per l’ultima volta” e “Stiamo per chiudere”. L’insistenza melodica sulla dominante ha appunto il potere di “confermare”, e questo potere è ampiamente sfruttato nelle melodie classiche stesse (e in questo stesso Allegro in tipici momenti di cadenza), come a “confermare”, e si conferma quel che è già iniziato. In altre parole, il “mib, re, re, mib, re, re…” iniziale è una melodia che parte già “aperta”. Questi aspetti progettuali suggeriscono all’esecutore di implementarli al meglio, chiedendo una partenza “sfumata”: imprecisa e con dinamica crescente.
Complimenti per il video, trovo le interpretazioni musicali di Harnoncourt meravigliose sia quella vecchia , che quella più recente, per la fluidità e libertà espressiva che dona alla musica respiro.
Seguo con molta attenzione i suoi contenuti, e faccio tanti complimenti per chiarezza e precisione (ma soprattutto umiltà e rispetto) Harnoncourt, la prima versione, più fa venire fuori il concetto. Mi permetto di osservare che questo attacco oltre al motore ha anche un “lunghissimo” levare del tema cosa che sottolinea ancora di più ( però ripeto … secondo me ) l’intuizione di qualcosa che ce già e che aspetta solo di essere scoperta.. lo si sente ancora di più a fine frase nel collegamento con la riproposizione del tema verso il ponte..
Secondo me in tutte le versioni proposte, eccetto nel primo Harnocourt, il ruolo dei fiati è sottovalutato. Mozart ha rivisto questa sinfonia aggiungendo i clarinetti che le danno un colore inconfondibile. Giusta la considerazione sul piano iniziale però i fiati qui hanno un ruolo essenziale dal pdv tematico. Deve emergere perché era nelle intenzioni di Mozart che difficilmente avrebbe perso tempo ad aggiungere i clarinetti se non avesse voluto quel colore. In ogni caso grandissimo video e godibilissimi discorsi. Complimenti
Non è stato Mozart ad aggiungere i clarinetti… molto è stato fatto in seguito dagli editori che addirittura commissionavano dei lavori ‘alla Mozart’ comunque la questione Mozart (padre e figlio) è abbastanza complessa. Ho accennato un po’ sunny mio commento ma verrà pubblicato un mio articolo su una rivista musicale a breve in materia.
@@emanuelemicaglio5861 Posso solo anticipare che ad un copista ci vogliono 80 anni per ricopiare tutta la mole di opere e lavori che Mozart avrebbe prodotto. Peccato però che lui iniziò a comporre a poco più di 6 anni (così dice la storiografia ufficiale) e che sia morto a 35 (ossia abbia fatto tutto in 29 anni! Non solo, ma compose praticamente ininterrottamente giorno e notte senza dormire né mangiare in 1/3 del tempo che occorrerebbe al copista! Non solo, ma sui manoscritti non vi sono segni di imperfezioni né di errori e/o ripensamenti vari (cosa assai frequente durante il processo creativo). Non solo, ma non ci sono neppure i segni degli interminabili viaggi in diligenza per andare a Parigi o a Londra o chissà dove in Europa a suonare. Se lo immagina lei scrivere nel pentagramma così perfettamente dentro la diligenza per settimane e settimane con le strade di allora?? E c'è molto di più... queste sono solo impossibilità tecniche. Poi c'è la parte musicale. Passiamo da lavori di un'immaturità disarmante a dei veri e propri capolavori (senza un periodo di maturazione di mezzo). Sappiamo che Mozart (i Mozart dovrei precisare) ricopiavano partiture di altri compositori a scopo didattico e di analisi e, alla morte del Mozart, un geologo (la famosa K del catalogo) andò a casa sua e catalogò tutto quanto avesse la sua calligrafia e non solo... (e questo è solo l'antipasto).
@@enricomarconi8358 grazie mille per l'anteprima. Avevo letto qualcosa di simile nel libro "Mozart e la caduta degli Dei" di tale Giorgio Taboga. Tuttavia non mi sembrava un testo scientifico ma solo un insieme di congetture. Alcune più probabili ed altre meno. Sono impaziente di leggere il Suo contributo all'argomento. Grazie mille
Aspetto altri video sugli attacchi, sono molto interessanti su tantissimi aspetti. Complimenti per la competenza e la passione che trasmetti. Faresti qualcosa anche suoi direttori di coro? Oppure sui cori? Grazie
Mi piace molto la tua analisi e del termine concettuale spiegandole in dettaglio andando ad esprimere come in una partitura sostanzialmente semplice ha in sé un inizio a priori delle stessa partitura. Nel tuo esprimere questo avevo già intuito del Brano musicale che è stato suonato! A me è sicuramente altri che sono grandi ascoltatori di musica, e non solo, sviluppano l'ascolto tale da recepire il genio compositivo ed anche a cogliere le sfumature sfumature
Praticamente queste sono partiture che andrebbero approcciate con il concetto di musica infinita che aveva concepito Ligeti, il Quale diceva che ciò che si sente sarebbe solo una parte di ciò che realmente è perché preceduto (e nel caso di Ligeti) seguito da ciò che non possiamo sentire.
Innanzitutto grazie per questo bellissimo video. Il mio attacco preferito è il primo Harnoncourt sia per il tempo che per le dinamiche. Giulini mi dà l'idea di scollamento fra direttore ed orchestra ma il mio è un parere da profano.
Buona sera maestro, come al solito mi complimento con lei per questo altro video, estremamente interessante e godibile. Io personalmente ho apprezzato molto Giulini, e condivido il pensiero di chi ha scritto che, purtroppo, è stato un direttore sottovalutato. Comunque fra quelle che lei ha presentato, a me personalmente, oltrfe a quella di Giulini, è piaciuta quella di Bohm, un altro direttore che ho apprezzato molto. Sugli altri direttori della rassegna, ha attirato la mia attenzione l'attacco di Muti, fuoriclasse come al solito, ma forse più gesticolante rispetto alle sue abitudini. Sugli altri direttori che abbiamo visto non mi pronuncio, ho già espresso le mie preferenze, oltre tutto su un brano che a me personalmente piace molto. Con questo la saluto, aspetto i prossimi pensieri in libertà e le auguro una buona serata
Viene proprio da pensare alle parole di von Karajan che aveva definito Harnoncourt un buon amateur. Eppure quanto sentiamo allontanarsi quelle esecuzioni (Karajan, Boehm, Muti, etc) e quanto si avvicinano a noi quelle di Harnoncourt, Brueggen ed altri.
Non so come sia scritta in partitura, ma la stessa sensazione di "incontro" con qualcosa che sembra già cominciato altrove (e magari da molto tempo...) me la dà anche l'inizio della Sinfonia numero 4 di Johannes Brahms.
Il mio attacco preferito in questo video, che come è stato giustamente detto non significa il migliore, è per distacco quello di Andres Estrada con l'ottima orchestra sinfonica della radio di Francoforte!
Contenuti ipnotici! La musica classica, eppur sembrerebbe anacronistica.. accidenti! È come pensare di essere ballerini ma non si conosce la prima posizione.. sarebbe interessante, se non lo ha già fatto, analizzare i Carmina Burana. Ho avuto la fortuna di vederlo nascere e poi assistere al concerto al conservatorio. Grazie mille
@@storiedivinoeviticoltori Lo dice anche Sinopoli durante le prove di "Also Sprach Zarathustra", al minuto 9.31 del video "Giuseppe Sinopoli: il più tedesco dei direttori italiani" su questo stesso canale!
@@ilmelangolo credo che questa frase sia una di quelle che sono diventate leggenda. Anchei miei maestri di direzione, Samale e Renzetti, me la raccontarono
@@storiedivinoeviticoltori Adesso vedo che è un concetto che esprime anche Harnoncourt al minuto 7 del video "Video Reaction: Ouverture da "Le nozze di Figaro""!!!! Sembra voler evocare la necessità di cogliere qualcosa che si sta suonando da qualche parte, in qualche luogo misterioso (ad un certo punto dice proprio "in the underworld"). Interessante!
Buongiorno, seguo con molta attenzione i suoi contenuti, presentati con cura e precisione ma anche con umiltà e senso critico. Complimenti! Harnoncourt 1 la versione che preferisco. Mi permetto di osservare ( …. Puramente opinabile come ragionamento) che anche il grande levare del 1 tema che si aggiunge al motore da ancora più senso al ragionamento fatto in questo video… lo si percepisce anche quando si ripresenta il tema prima del ponte.
Bohm e Michelangeli sono quelli più in sintonia con le mie aspettative, con ciò che di più emozionante mi è rimasto nella memoria dalle diverse interpretazioni che mi è capitato di ascoltare anche a grande distanza di tempo.
Altro video splendido! Giulini meraviglioso, ma amo anche molto Muti con quell'inquietudine dei violoncelli che purtroppo si è notata poco nel frammento visto. Vorrei chiederle se un domani potesse fare un confronto tra esecuzioni "filologiche" e con strumenti moderni. Noi appassionati non musicisti abbiamo bisogno di una guida per capire meglio (anche perché mi sembra che ormai anche le esecuzioni con strumenti "moderni" siano molto influenzate da quelle filologiche). Grazie!
Se avessi potuto dirigerla io, quel senso di vaghezza iniziale avrei voluto provare ad esprimerlo senza far iniziare tutti gli strumentisti insieme... ...lasciando che alcuni si aggiungessero dopo qualche battuta per enfatizzare quel senso di avvicinamento graduale alla fonte sonora
Buonasera! Premetto..prediligo principalmente le composizioni complicate e strutturalmente complesse,Wagner,Rachmaninoff,Bach per organo....Ma se devo ascoltare,ascolto cercando di entrare nel pezzo.Cercando le sensazioni,le vibrazioni...le emozioni che riesco a ricevere.Di certo....i compositori affermati,anche contemporanei,esprimono sempre il loro pensiero fisico nela scrittura compositiva.E' cosi',ma le sensazioni che io provo,sono meravigliosamente vere.Solo la musica mi vizia e mi guida...questa musica "classica".E' vita vera...e non finiro' mai di apprendere il vero suo linguaggio.Grazie per i Suoi dettagli.A presto....per altre emozioni
Bellissimo poter sentire una riflessione sulle tecniche di direzione orchestrali. Come tempo scelto adoro böhm, anche se forse non riesce a mantenere una adeguata tensione successivamente. Muti fa sentire il "motore" delle viole anche durante l'esposizione del tema principale e ciò mi piace molto, accompagnato ad un tempo non molto veloce. L'ultima versione di Harnoncourt mi piace moltissimo in particolare per il passaggio del ritornello del primo movimento, come è magico e quasi un testamento il finale dell'ultimo movimento della 5a di Beethoven nella sua ultima registrazione di questa sinfonia. Grazie
Voto Harnoncourt 1. Mi piace il contrasto tra l'imprecisione iniziale e la verticalità che segue. Contrasto che valorizza sia l'effetto di avvicinamento che il successivo ritmo incalzante. Veramente bello!
Grazie per questo video, il mio preferito è il primo Harnoncourt, Bohm è un po' alla maniera del nonno, ma che nonno! Giulini, direttore che adoro, qui non mi ha convinto.
A mio giudizio, Karl Bohm. Il piu grande interprete Mozartiano. Ascoltate la sua interpretazione del Requiem. Per intensità, tempo e maestosità, un capolavoro.
L'ho riascoltata più e più volte da quando ha pubblicato questa analisi e, comprendendo perfettamente l'intenzione, sarebbe efficace e centrata se le due battute (il motore) fossero 4 in crescendo
Tra questi, forse gli attacchi che mi piacciono di più sono il primo di Harnoncourt e quello di Benedetti Michelangeli. Bellissimo anche quello di Muti, che fa ascoltare con molta nitidezza le viole divise, ma preferisco un tempo un po' più veloce per questo pezzo, che io "sento" inquieto invece che struggente o disperato. Mi piace molto, nella sua interezza, anche la brillante ed energica interpretazione della Camerata Salzburg, dove non c'è un vero e proprio direttore, ma si occupa il primo violino (Gregory Ahss) di dare i dovuti cenni mentre suona; questo metodo con loro funziona, ma non andrebbe bene con molti altri ensemble. Uno dei più incredibili capolavori di Mozart, a mio parere la più grande sinfonia che sia stata composta prima della terna 5a-6a-7a di Beethoven (e importante quanto queste).
Questa sinfonia esprime il senso dell' infinito cosmico ...che viene realmente da lontano ... col suo armonico equilibrio di magnificenza e giustizia ...che però poi irrompe nel finito, ... In alcuni momenti con decisione. Condivido con stima ed affetto il tuo lavoro...
Complimenti per il video e per l'attenzione che hai posto sul lavoro del Direttore che è alla base di ciò che verrà poi ascoltato. Io sono convinto che il Direttore compie un atto creativo attraverso la composizione dell'autore declinandola non solo attraverso la sua sensibilità di artista ma proprio attraverso la sua anima e sull'ineffabile che la Musica porta dietro di sè. La mia esecuzione preferita è quella di Giulini che ascolto ormai da svariati decenni e non finisce mai di colpirmi.
Io credo sarebbe interessante non solo vedere l'attacco dei singoli D. uno alla volta, bensì creare (come non so) una videata con audio che le contempli tutti insieme e magari anche una sorta di grafico che appunto contempli anche gli attacchi dei singoli orchestrali.
Grazie per la chiara, competente, preziosa lezione. Peccato che non esista (per quanto ne so) un video di Benjamin Britten alle prese con questo attacco
Io non sono un musicista, l' unica cosa che suono è il campanello di casa, ma la devo ringraziare perchè fa entrare quelli come me in un mondo magnifico e misterioso avendo la certezza di non perdersi. Grazie.
La mia preferenza è per Carlo Maria Giulini, subito dopo, però, Leonard Bernstein mi sembra molto coinvolgente. Ovviamente mi associo ai ringraziamenti di altri appassionati di musica per questi splendidi video.
Bel video. Tra i vari preferisco Harnoncourt, anche per il suono che ottiene (che poi non sono un patito della filologia, ma Harnoncourt è l'unico che è riuscito a mantenere un bel suono "pesante" rispetto a tanti altri filologi, vedi anche nelle sinfonie di Beethoven). Comunque è stato citato troppe volte Furt in questo video, a questo punto conto i giorni per il video su di lui 😄.
Su Mozart io sono di parte. Per me, il migliore direttore assoluto sul grande Salisburghese è stato Karl Bohm. Apprezzo qualsiasi incisione mozartiana del vecchio Kapellmeister austriaco, in particolare quelle degli anni '60 coi Berliner. Ritengo che il suo erede ideale sia Riccardo Muti, che oggi è uno dei più grandi interpreti della lezione mozartiana. Molto ben impressionato in questo video da Carlo Maria Giulini, un direttore eccezionale, molto sottovalutato ahimè.
@@Massimo-g9y Abbado ha sempre offerto una interpretazione filologica e rispettosa della musica di Wolfgang Amadeus Mozart. Non è tra i miei preferiti per il compositore in questione, penso che non raggiunga su di lui le alte vette che lo videro eccellere con Mahler e Beethoven, per esempio, ma devo ammettere che ogni sua esecuzione di qualsivoglia opera mozartiana, mi ha sempre convinto in pieno.
Concordo; ho avuto la fortuna di un nonno melomane che mi diede il gusto della musica e sono sufficientemente vecchia per aver ascoltato buona parte dei direttori citati.
Top Salemkour, tensione, inquietudine, nervosismo e allo stesso tempo un certo ordine. Böhm dio ci salvi, grande direttore, ma questi rigonfiamenti (lento=profondo, una delle equazioni più insulse della musica) mi chiedo cosa abbiano a che fare con questa musica. Di fatto, fra i momenti più difficili da fraseggiare e interpretare. Ricordo che Mendelssohn rimproverò a Liszt un tentativo di trascrizione semplicemente dicendo che era impossibile trascrivere l'attacco delle viole.
Grazie per l'interessantissimo video! Mozart si calava nell'idea musicale mentre stava facendo altro, in mezzo a innumerevoli creazioni, a me pare il sì consensuale a un rapporto già iniziato, un po' sofferto un po' rimpianto, forse occasionato da una scrittura operistica, forse no.
Stando a ciò che ho compreso, direi che il mio preferito è proprio la prima versione di Harnoncourt, e insieme a questa quella di Benedetti Michelangeli
Grazie maestro, estremamente chiaro; chissà se a quasi 67 anni ahimè.. migiorero' (di qualsiasi genere) le esecuzioni al pianoforte..che suono dall'età di 5 anni. Non si finisce mai di apprendere !! Ancora grazie. Ps anche io preferisco l'ultima interpretazione di Giulini.
Bellissimo confronto... e difficile dare preferenze, perchè ognuno dice la sua in relazione al proprio periodo e proprio stile. Sicuramente più attenti e creativi i direttori oggi ancora in vita...
Video interessante ma Le scrivo perchè ho inaugurato una fonoteca musicale e mi manca purtroppo la Sinfonia No 3 di Bruckner in video diretta da Gergiev che sarebbe l'unica integrale che esiste. Per caso non sarebbe in Suo possesso? Grazie molte
@@francodebernardi2071 Ah, l'integrale delle sinfonie diretta da Gergiev. Pensavo si riferisse a una qualche versione 'integrale' della Terza, visto che menzionava solo quella sinfonia. Dovrebbe essere disponibile in audio.
Un'altra interpretazione che merita attenzione e rispetto è quella di Bruno Walter che parte morbido ma che negli stacchi è sempre preciso e energico. Dovresti sentire pure la sua che, a parer mio, è la migliore dato che Bruno Walter è anche considerato uno dei maggiori interpreti di Mozart in generale
Esatto, la musica fluisce in modo naturale, come sospesa. Io ho ancora il suo CD uscito con la rivista Amadeus di circa 30 anni fa e ogni volta che lo riascolto è sempre meraviglioso.
Salve, forse non è l'area commenti adatta per questa mia richiesta. Vorrei tanto sapere cosa ne pensa della serie "Mozart in the jungle", le andrebbe di fare un breve video? Oppure c'è già e me lo sono perso... Complimenti ancora.
Preferisco la seconda di Harnoncourt, per il fraseggio e il dinamismo: ha saputo dare una meravigliosa vitalità al tema di Mozart. Ammiro molto anche altre interpretazioni. Bellissima quella di Giulini; mi è piaciuta tantissimo anche la lettura di Benedetti Michelangeli, che vorrei, come le altre, ascoltare per intero.
Interessantissimo video! Mi piacciono molto i confronti, non per giudicare, ma per capire. Sicuramente preferisco Giulini, Muti di allora pensava troppo a sè stesso, oggi dirigerebbe in un altro modo. Perchè non hai messo Karajan e Furtwangler? La loro interpretazione è notevole. Grazie per i tuoi bellissimi video
Non è che si trovi tutto diretto da tutti… e molte volte si trova ma è materiale sotto diritti che non può essere utilizzato. E comunque per esperienza ormai so che anche se mettessi 50 direttori a video, qualcuno che direbbe “perché non hai messo Tizio?” ci sarebbe sempre! 😄
Gran bel video. Mentre ( da assoluto ignorante) ascoltavo i vari attacchi, mi chiedevo come attaccava Mozart o se ha scritto qualcosa che spiegasse il brano. Magari avrò fatto storcere il naso a qualcuno, ma ho già ammesso la mia ignoranza...
Bruggen e Benedetti Michelangeli sono quelli che hanno colto lo spirito dell'opera di Mozart e che secondo me è la cosa che veramente Mozart voleva donare all'ascoltatore.... entrambi i direttori d'orchestra partono con questo piano che cresce e che continua a perfezionarsi sempre di più ma la cosa che emerge da questi due direttori d'orchestra rispetto agli altri che proprio non riesco a sentire è la parte Si La La Do Fa La Sol Re eseguita in maniera cosi dolce e malinconica che a mio modesto parere è cosi tanto commovente. Mozart era un romantico!..❤
la mia preferita è quella di Bruggen, ma non per gli strumenti antichi, il la caldo (basso) o l'approccio barocco, quanto per il tempo veloce, che esalta il nervosismo del brano: la sento inquieta, non seduta, come un moto di emotività tesa. Bellissima anche quella di Giulini, con l'attacco che prende velocità, elegante, nobile, e quella di Michelangeli. Ma è incredibile come quando questo brano viene preso troppo seduto, lento, non mi piace più, quando viene fatto nervoso, inquieto, mi appassiona. Per la mena bella è quella di Bohm.
Complimenti, ha colto perfettamente l'essenza della sensazione che trasmette. Questo attacco che dà la sensazione "...di qualcosa che c'è già .." potrebbe valere anche per la Sinfonia N. 4 di Brahms o sbaglio?
Ottimo intervento, peccato che ci siamo fermati solo al primo movimento perché sugli altri movimenti ce ne sarebbe stato da dire (ma giustamente il tempo è quello che è altrimenti avresti pubblicato un video di due ore). Un brevissimo accenno molto importante va al minuetto sempre eseguito troppo lento a mio avviso e un altro va al passaggio di musica seriale nel quarto movimento (alla fine dell'esposizione ossia prima dello sviluppo). Qui il compositore (chiunque esso fosse) ha fatto una cosa egregia, sviluppando all'ottava tutta la serie fino al 12esimo semitono che è stato sostituito da una pausa. E veniamo alla questione dell'attacco. Quando la dirigo dico sempre la stessa cosa, "voglio salire sul podio a sinfonia iniziata" quindi viole state suonando la battuta 3 e non la prima. Il 'feel' deve essere quello... e va da sé che il motore deve essere avviato con la massima precisione, anche con battiti dati a vuoto dal direttore per aiutarli ad essere già 'avviati' dal primo battito. Quanto ai tempi, io sono molto vicino a quelli di Harnoncourt (incluso il minuetto che deve andare poi fu sostituito dallo Scherzo infatti) come feci qui a Londra anni fa. Della 40 bisogna occuparsi esclusivamente della musica ma il motore va avviato bene e va mantenuto bene quindi la sinfonia è tutt'altro che facile da dirigere. I tempi di Bohm... è meglio che mi taccia, ma secondo me dovrebbero usarlo come punizione da codice penale a chi si prende i domiciliari... (Otto ore al giorno di Bohm!! ricordo una quinta fatta 2 di Metronomo - da depressione collettiva). Quanto all'intonazione quella a 432 era sicuramente più naturale e veniva utilizzata anche per far risuonare meglio i liquidi (acqua e plasma entrambi in abbondanza nel corpo umano) rispetto a quella a 440. Tutti i test scientifici lo attestano ripetutamente e, non a caso, nelle chiese, la gente ascoltava lo strumento che, guarda caso, si chiama 'organo'. In ultimo, di solito dò molta rilevanza alla componente ritmica che è presente in questa sinfonia che viene spesso sottovalutata. (Anche Muti, troppo lento, su Giulini sottolineo che in gioventù suonava la viola...).
Premetto che vengo da un estrazione musicale completamente diversa....sono un chitarrista metal, metal progressive. Ma da amante della musica a 360gradi ero curioso di vedere questo video. Quesro brano lo ricordo benissimo dato che alle medie l ho studiato per un mese perché avevo un prof di musica che ci faceva imparare brani di musica classica. E devo dire che adesso mi inquieta un po' nel sentirlo ..... Passando al giudizio musicale tecnico posso dire che Michelangeli ha un esecuzione che mi piace....ma Muti ,che tiene un tempo leggermente più lento....enfatizza molto di più il brano. Harnocourt, che non conosco...si avvicina molto a l idea di come la vorrei io....intro di 4 battute in crescendo e un tempo leggermente più lento...e poi dinamica ...dinamica...in alcune esecuzione sento. Anche Giulini molto bella. Complimenti a questo canale.
Io metal ha molte radici in comune con la musica classica. Il progressive qualcuna in meno ma è importante avere sempre orizzonti ampi. Sono certo che la cosa ti gioverà, nel tuo percorso.
Decisamente senza dubbio Harnorncourt - la dinamica specie nella Musica Mozartiana tutto - chi sostiene che la Musica composta da Mozart lineare o verticale secondo me si sbaglia di grosso - questa chiaramente solo la mia opinione all ascolto -.... i miei complimenti al tuo Canale - interessantissimo il confronto interpretativo dei vari Direttori ma soprattutto l evoluzione temporale della stessa - Bravo !
Il mio podio ideale è: 1° Harnoncourt, 2° Giulini, 3° Benedetti Michelangeli. Col massimo rispetto, mi ha fatto sorridere Muti, con l'enorme scritta "Molto Allegro", che però va lentissimo... 🤭🤭🤭 (Bhöm mi ha sempre fatto sbadigliare, ma dev'essere un limite mio...)
Premetto di non essere musicista professionista, ma solo un appassionato da circa cinquant'anni. Devo dire che "stranamente" la mia preferita è quella di Harnoncourt, ma vorrei sapere cosa ne pensa della versione che, purtroppo credo esista solo in audio, Peter Maag registrò con la sinfonica di Padova e del Veneto. Grazie
La mia seconda Opera fu un Idomeneo diretta da Maag alla Fenice tanti ma tanti anni fa, avevo 14/15 anni nel 78/79, lui accompagnava al cembalo i recitativi secchi!!! Poi da Veneto amante del Opera l’ho incrociato tante altre volte, per esempio le tre di Da Ponte a Rovigo, che grande direttore!!!
Ottimo video, come sempre. Volendo fare un paragone pianistico, si potrebbe fare la stessa osservazione riguardo l'attacco iniziale della Waldstein di Beethoven...e forse ho capito perché c'è quel Do iniziale tutto solo. 😂
Condivido in pieno, e forse ho capito il motivo per cui questa sinfonia mi ha sempre messo angoscia. La evito sempre nelle mie selezioni musicali. Il fatto che quando iniziamo a sentire la musica, in realtà qualcosa è già accaduto ma non lo sappiamo e mail lo sapremo. Anche per questo non riesco ad esprimere un parere su quale interpretazione io possa preferire.
Molto bene fatto il video e molto interessante! C'è una cosa interessante in rete su questa sinfonia: una masterclass di Daniela Gatti che è davvero illuminante! 6:02
Buonasera Maestro, Le volevo chiedere una curiosità sul Direttore Benedetti Michelangeli se questo è un parente del famoso Pianista Arturo Benedetti Michelangeli. Grazie per la risposta
Grande fan di Harnoncourt (soprattutto la prima versione) e anche di Bruggen, ma mi ha sbalordito Benedetti Michelangeli: può essere l'influenza dell'insegnamento di Ferrara la bellissima scelta di un "respiro" così ampio e di dinamiche così "cantate"?
Buongiono maestro, mi sembra che manchi in queste esecuzioni, forse perché non c'è il video, quella di Celibidache. In assoluto la mia preferita. La prima volta che la ascoltai la volli riascoltare tutta dall'inizio, e il pensiero che mi agitava la mente era: "...Non è possibile... non può essere vero!". Una esecuzione fuori da ogni schema, precedente e futuro, che disegna una sinfonia di una drammaticità e di un mistero mai ascoltati. Saluti.
Da profano: la mia preferita e Bruggen. Sempre da profano: come conciliare il non essere troppo squadrati e l'andare tutti insieme? Sempre ottimi questi video. Grazie!
Quell’idea per cui ascoltando certa musica si ha la sensazione di immergersi in qualcosa di preesistente, la si ha, ad esempio, con la seconda, e la quarta di Brahms. Quando ascolto la sinfonia in sol minore di Mozart, mi chiedo sempre se non sarebbe stato meglio se prima che inizi il celeberrimo tema, Mozart non avesse prima aggiungo un’altra battuta delle viole; ed è la stessa sensazione che provo con l’Eroica di Beethoven, dopo i primi due accordi. Forse perché vengono subito messi in secondo piano dall’entrata del tema “eroico”, così come avviene con la sinfonia 40 di Mozart. Nell’ouverture delle Nozze di Figaro, quell’effetto che a te piace che inizi “come dal nulla”, è più facile da ottenere, perché ci sono più battute da articolare, e non è un vero motivo. Ultima cosa. Quando ero ragazzo, ascoltando la sinfonia 40, per come si sviluppava il primo movimento, vedevo delle affinità con in primo movimento della 5ª di Beethoven. Molti anni dopo acquistai le sinfonie di Beethoven diretta da Gardiner; e c’era un CD supplementare, dove spiegava le affinità tra i primi due movimenti di sinfonia. Allora pensai: “o è una cosa ovvia, e se ne accorgono tutti; oppure non è un’osservazione così scontata, e io capisco la musica più di quanto creda”. Ultimissima cosa. Hai detto che Franz Brüggen è stato un eccellente flautista, ma non un grande direttore d’orchestra. Dal punto di vista tecnico, forse hai ragione. Infondo tu vieni da una generazione dove per dirigere si dovevano fare dei corsi di direzione, e noti molto l’aspetto tecnico. Ma io credo che Brüggen sia stato un eccellente direttore d’orchestra. Ma mi rendo conto che sono gusti personali…
Visto che non vedo un'area apposita ove segnalare suggerimenti e desideri scrivo qui: a quando un video sui grandi Sibelius, Grieg, Prokoviev, Shostakovic e Smetana?
una cosa certa e che se ascolti prima l interpretazione dinamica di Harmoncourt e successivamente quella di Bohm hai la sensazione di ascoltare o camminare con stivali di piombo - se ascolti solo ed esclusivamente piu volte quella di Bohm la cosa puo anche essere estremamente gradevole ma il confronto (e questo e il bello dell ascolto) spesso e duro e ingiusto - una domanda tecnica sul Dir Bruggen e scusate l ignoranza formale al tema rif a periodi passato che nn so se fosse possibile o meno - POTREBBE ESSERE CHE ESECUZIONE DI BRUGGEN FOSSE INTONATA A 432 Hz ?
Muti, Bernstein e Böhm a me piacciono poco in questa sinfonia: il loro tempo mi sembra togliere spirito. Ricordo la prima volta che sentii la quinta di Beethoven diretta da Bernstein: mi misi a ridere perché mi parve uno scherzo. Bernstein ha diretto Wagner come nessun altro, come scritto da Wagner: il suo Tristano e Isotta è davvero ipnotico. Harnoncourt mi piace molto, ma il mio preferito è forse Benedetti Michelangeli.
Personalmente preferisco il primo di Harnoncourt, in cui tutto, "motore" e melodia, mi arrivano in maniera più naturale, quasi "organica", come un germoglio che nasce, sboccia e fiorisce. Complimenti per l'interessante e piacevole video
Anche se le battute scelte sono poche ci sarebbero tante cose su cui discutere e questo è già una delle meraviglie che ci dona la musica. Ne scelgo una: praticamente tutti mettono dei crescendi/diminuendi nelle varie frasi del periodo musicale (che si conclude con le battute in 'forte'). La domanda è: perchè? c'è scritto "piano" in partitura, non ci sono forcelle: perchè inventarsi queste dinamiche? Non sarebbe più bello, in questo caso, tenere il piano per poi far risaltare il "forte improvviso" alla fine? Inoltrei nessuno fa un vero" piano" perchè, in realtà, nessuno fa un vero "forte". Tra le due dinamiche non ci sento quel "dislivello" che in realtà dovrebbe esserci: PIANO - Mezzopiano - mezzoforte - FORTE Un abbraccio
Giulini: sembra quasi che voglia le prime due battute interamente anacrusiche; la prima semifrase, in sostanza, si assesta ritmicamente sul re- si b della terza misura che danno l'idea del vero inizio in battere... Un po' quell' evolvere della frase tipicamente chopiniano , con un quasi rubato apparentemente in contrasto con il "motore" delle viole, che sembrano esse "venire da lontano". Solo una modesta impressione personale. Bella sintesi di tutti gli altri esempi da Lei proposti. Grazie.
Podcast interessante. Vito, che cosa pensi dell’interpretazione di Erich Kleiber, anche se non rientra nella lettura del “motore” delle viole che viene da lontano?
Io sono combattuto tra Benedetti Michelangeli che da un senso di vertigine e Giulini che ho sempre trovato di una eleganza unica e qui si conferma come tale. (ho avuto l’immensa fortuna di ascoltarlo ne L’uccello di fuoco ❤❤❤) Forse Benedetti Michelangeli ha qul che di straniante in più che in questo mezzo mi attrae maggiormente.
Grazie per il video. Da perfetto ignorante qual sono: 1) quanto sono presenti i segni di dinamica in Mozart? 2) La nota iniziale del basso non mi dà l'idea di un esordio 'da lontano'. Me la dà di più ad es. il minuetto della 41. 3) Visto che si trova su TH-cam, ad es. Gardiner mi sembra proporre un'idea opposta.
Vedi le stranezze: Harnoncourt, con le cui interpretazioni fatico molto ad entrare in sintonia, qui mi piace da morire, c’è tutto il mistero, l’agitazione e il senso di una musica che viene su “da lontano”. Muti, il cui Mozart è per molti aspetti fra i miei preferiti in assoluto, qui lo trovo freddo, suono e frase son bellissimi come sempre con lui, ma qui mi risultano un po’ vuoti. Bohm e Giulini mi riportano a un Mozart bello corposo in organico che oggi non si fa quasi più (ed è anche giusto così, per carità) ma che a me piace sempre :) Grazie, interessantissimo!
Caro Vito, dato che sono bloccata a letto, ho purtroppo molto più tempo "libero". Così guardo molto più del solito sul tablet i vari video...ed ho scoperto i tuoi. Devo dire che sono completamente ignorante in materia quindi non sempre colgo le sottigliezze di un'esecuzione, anzi, per dirla tutta, quasi mai, ma grazie a te ho scoperto un nuovo mondo di interesse e seguirò i tuoi video. Ho 79 anni ma non si finisce mai di imparare. Grazie.
Benvenuta!
grandissima!
Complimenti per questo format! Indovinatissimo, girerò i suoi video ai miei allievi che si cimentano con l'interpretazione del gesto dei direttori d'orchestra! Grazie!
Fantasticamente interessante. Non sapevo di questo effetto "di avvicinamento". Per me sentivo l'effetto descritto più nel primo Harnoncourt. Come secondo, in effetti, Benedetti. In Giulini, devo ammettere, mi sfugge completamente. Comunque, grazie per queste analisi che "fanno toccare le note" e mi invoglieranno a stare più attento al prossimo concerto anche se uno ci va per rilassarsi!
Bellissimo video. Il mio preferito è il primo Harnoncourt. Anche a me sfugge "l'effetto da lontano" in Giulini.
Caro Vito
Buonasera 🌟
Premesso che tutti i tuoi contenuti sono di altissimo livello, questo video è un capolavoro 👏👏
La comparison tra le varie interpretazioni e’ interessantissima e hai spiegato benissimo il senso di ogni interpretazione.
Anche io preferisco in assoluto quella di Carlo Maria Giulini… E quella più vicina ai miei gusti e alla mia sensibilità…
Per quanto riguarda Furtwangler hai (ovviamente) perfettamente ragione: sono andato a vedere su TH-cam due sue esecuzioni (la prima con Vienna Philarmonic del 1944 la seconda del 1949 con i Berliner Philharmoniker) e l’effetto che dicevi nel corso del video è ampiamente raggiunto: l’attacco non è netto ma ha la splendida sonorità di un qualcosa che si sta mettendo in moto in quel momento ❤️❤️
Semplicemente geniale 🌟
Grazie ancora per il tuo splendido video e… Al prossimo 👏👏
Buongiorno maestro! Ho 54 anni e studio pianoforte da 19 anni. Un anno fa ho dato l'esame del settimo anno al conservatorio di Genova "Paganini". Ciò nonostante, mi rendo conto che la cultura musicale è infinita e questo canale ed altri, mi permettono di imparare e capire cose nuove. La Sinfonia n. 40 di Mozart la conosco e la amo da quando avevo circa 5 anni. Condivido al 100% che il maestro Maria Giulini rende molto bene questa sinfonia. Anni fa avevo seguito un programma sulla Rai, in occasione della sua morte, che evudenziava le sue grandi capacità con il requiem di Mozart.
Apprezzo molto le informazioni del suo canale e condivido spesso i Link dei suoi video con un gruppo di amici nel quale ogni giorno postiamo su whatsapp un brano di musica classica con alcune osservazioni. Abbiamo imparato davvero molto
Complimenti per le costanza e la volontà che sta dimostrando!
@@Vito_Lo_ReLa ringrazio molto per il complimento perché la costanza e la perseveranza sono fondamentali in ogni aspetto della vita. Lavoro in proprio al mercato ambulante, ho una moglie che non voglio trascurare e mi impegno molto anche a livello religioso. Nonostante tutto questo, i sacrifici che faccio per la musica non mi pesano affatto perché è una passione. La musica mi ha insegnato la costanza, non arrendermi e a programmare la mia vita per renderla soddisfacente e a sfogare le emozioni che non riesco a esprimere con le parole.
Questa sinfonia mi fa tornare bambino. Potrei ricordare male, credo che facesse parte di una selezione di brani di musica classica che veniva trasmessa ripetutamente dalla RAI durante i suoi lunghissimi intervalli. Mi accade una cosa interessante con la musica. Quando non la riascolto da tempo, la sua forma originale degrada nella mia testa e muta in qualcosa di simile a quello che era, ma rielaborato con la mia chimica. Quei Mi♭ Re Re iniziali, nel mio ricordo smembrato sembravano sempre introdursi furtivamente da una porta apparsa nel nulla. E ora che mi ci fai pensare, non era il nulla, era "distanza" che viene colmata. In pochi attimi. Bellissime interpretazioni, tutte! Rielaborando a caldo, Harnoncourt, la fluidità della sua interpretazioni, il controllo di Muti, l'intensità dinamica di Michelangeli, il brio di Estrada e l'equilibrio di Giulini.
alle elementari dei miei tempi era nota come "ma signora non rompa le palle, e consulti le pagine gialle" (credo fosse una barzelletta in cui l'interlocutore molestato per non so quale informazione concludeva in tal guisa).
Se ricordo bene durante gli Intervalli della Rai ascoltavo la toccata del PARADISI - sulla Rai trasmettevano la anche la Sinfonia in G n 40 di Mozart ma nn saprei in quale occasione - certo nn negli intervalli
La mia versione preferita è effettivamente quella di Giulini, senza dubbio.
Grazie davvero, maestro. Grazie per questo video che mi ha dato la possibilità di riflettere sull’aspetto da Lei rilevato sul brano, e che io rilevai appena lo sentii per la prima volta, senza tuttavia soffermarmici come mi ha fatto fare questo prezioso video.
Ho quindi isolato tre cause per cui il brano ha quel carattere di “cosa che viene da lontano”.
La prima è l’inizio del motivo dopo una sola battuta. Il cervello si aspetta un inizio (un accento, una cadenza) dopo un numero pari di battute, soprattutto se il numero pari è anche una potenza di 2 (2, 4, 8, 16, …): in genere tale numero è quello per esaurire una qualunque frase (inciso, introduzione, battute a vuoto, ecc.). Un numero dispari di battute fa percepire la frase “affrettata” quando manca poco per completare una potenza pari di 2 (es.: 7 battute sembrano monche perché basta una battuta in più per farne 8), altrimenti la fa percepire “allungata” (es.: 9 battute sembrano eccessive perché basta una battuta in meno per farne 8). Qui vale il primo caso: dopo la prima battuta “a vuoto” ci aspettiamo almeno una seconda battuta a vuoto, e invece la melodia arriva già, come se una battuta in più ci fosse già e ce la fossimo persa, come in uno scorcio a sorpresa che si apre perché la prospettiva, a un certo punto del movimento continuo dell’osservatore, lo libera da strutture antistanti.
La seconda causa è la grande distanza tra le due divisioni principali: quella del basso ogni battuta e quella in ottavi delle viole. Ho notato - interpretando le parole imprecise degli ascoltatori - che divisioni contemporanee piuttosto distanti tra loro generano l’idea di due “moti” appartenenti ad un unico spostamento reale; cioè la grande distanza tra le divisioni è letta come movimento di se stessi (la divisione più fitta) mentre si guarda qualcosa di lontano (divisione più larga), come quando da un mezzo ad alta velocità si guarda qualcosa che, essendo lontano, ha un lento moto apparente. Da qui, la sensazione di qualcosa che è lontano.
La terza causa rinforza la percezione di qualcosa che è già iniziato: la melodia che indulge alla dominante che dà idea di “insistenza”, di qualcosa che ha già preso il via e che viene confermato. Questo aspetto notevole delle linee melodiche che insistono sulla dominante è sfruttato spesso nelle ripetizioni orchestrali, soprattutto con note pedale; nelle sigle orchestrali prodotte fino agli anni 80 per film e telefilm (dove molte soluzioni della musica classica venivano razionalizzate ed enfatizzate per una fruizione popolare e rapida), spesso il finale della sigla era sottilmente preannunciato nell’arrangiamento con l’entrata di note tenute di dominante di corno o di tromba sulla ripresa di un inciso, come a dire “Te lo ripeto per l’ultima volta” e “Stiamo per chiudere”. L’insistenza melodica sulla dominante ha appunto il potere di “confermare”, e questo potere è ampiamente sfruttato nelle melodie classiche stesse (e in questo stesso Allegro in tipici momenti di cadenza), come a “confermare”, e si conferma quel che è già iniziato. In altre parole, il “mib, re, re, mib, re, re…” iniziale è una melodia che parte già “aperta”.
Questi aspetti progettuali suggeriscono all’esecutore di implementarli al meglio, chiedendo una partenza “sfumata”: imprecisa e con dinamica crescente.
Complimenti per il video, trovo le interpretazioni musicali di Harnoncourt meravigliose sia quella vecchia , che quella più recente, per la fluidità e libertà espressiva che dona alla musica respiro.
Seguo con molta attenzione i suoi contenuti, e faccio tanti complimenti per chiarezza e precisione (ma soprattutto umiltà e rispetto) Harnoncourt, la prima versione, più fa venire fuori il concetto. Mi permetto di osservare che questo attacco oltre al motore ha anche un “lunghissimo” levare del tema cosa che sottolinea ancora di più ( però ripeto … secondo me ) l’intuizione di qualcosa che ce già e che aspetta solo di essere scoperta.. lo si sente ancora di più a fine frase nel collegamento con la riproposizione del tema verso il ponte..
Secondo me in tutte le versioni proposte, eccetto nel primo Harnocourt, il ruolo dei fiati è sottovalutato. Mozart ha rivisto questa sinfonia aggiungendo i clarinetti che le danno un colore inconfondibile. Giusta la considerazione sul piano iniziale però i fiati qui hanno un ruolo essenziale dal pdv tematico. Deve emergere perché era nelle intenzioni di Mozart che difficilmente avrebbe perso tempo ad aggiungere i clarinetti se non avesse voluto quel colore.
In ogni caso grandissimo video e godibilissimi discorsi. Complimenti
Ben detto. Mozart amava il clarinetto!
Non è stato Mozart ad aggiungere i clarinetti… molto è stato fatto in seguito dagli editori che addirittura commissionavano dei lavori ‘alla Mozart’ comunque la questione Mozart (padre e figlio) è abbastanza complessa. Ho accennato un po’ sunny mio commento ma verrà pubblicato un mio articolo su una rivista musicale a breve in materia.
@@enricomarconi8358 mi dici una cosa che non sapevo. Sono curioso di leggere l'articolo che uscirà
@@emanuelemicaglio5861 Posso solo anticipare che ad un copista ci vogliono 80 anni per ricopiare tutta la mole di opere e lavori che Mozart avrebbe prodotto. Peccato però che lui iniziò a comporre a poco più di 6 anni (così dice la storiografia ufficiale) e che sia morto a 35 (ossia abbia fatto tutto in 29 anni! Non solo, ma compose praticamente ininterrottamente giorno e notte senza dormire né mangiare in 1/3 del tempo che occorrerebbe al copista! Non solo, ma sui manoscritti non vi sono segni di imperfezioni né di errori e/o ripensamenti vari (cosa assai frequente durante il processo creativo). Non solo, ma non ci sono neppure i segni degli interminabili viaggi in diligenza per andare a Parigi o a Londra o chissà dove in Europa a suonare. Se lo immagina lei scrivere nel pentagramma così perfettamente dentro la diligenza per settimane e settimane con le strade di allora?? E c'è molto di più... queste sono solo impossibilità tecniche. Poi c'è la parte musicale. Passiamo da lavori di un'immaturità disarmante a dei veri e propri capolavori (senza un periodo di maturazione di mezzo). Sappiamo che Mozart (i Mozart dovrei precisare) ricopiavano partiture di altri compositori a scopo didattico e di analisi e, alla morte del Mozart, un geologo (la famosa K del catalogo) andò a casa sua e catalogò tutto quanto avesse la sua calligrafia e non solo... (e questo è solo l'antipasto).
@@enricomarconi8358 grazie mille per l'anteprima. Avevo letto qualcosa di simile nel libro "Mozart e la caduta degli Dei" di tale Giorgio Taboga. Tuttavia non mi sembrava un testo scientifico ma solo un insieme di congetture. Alcune più probabili ed altre meno. Sono impaziente di leggere il Suo contributo all'argomento. Grazie mille
Aspetto altri video sugli attacchi, sono molto interessanti su tantissimi aspetti.
Complimenti per la competenza e la passione che trasmetti.
Faresti qualcosa anche suoi direttori di coro? Oppure sui cori?
Grazie
che bel canale! ottime spiegazioni e ottime scelte degli argomenti!
Mi piace molto la tua analisi e del termine concettuale spiegandole in dettaglio andando ad esprimere come in una partitura sostanzialmente semplice ha in sé un inizio a priori delle stessa partitura.
Nel tuo esprimere questo avevo già intuito del Brano musicale che è stato suonato!
A me è sicuramente altri che sono grandi ascoltatori di musica, e non solo, sviluppano l'ascolto tale da recepire il genio compositivo ed anche a cogliere le sfumature sfumature
Praticamente queste sono partiture che andrebbero approcciate con il concetto di musica infinita che aveva concepito Ligeti, il
Quale diceva che ciò che si sente sarebbe solo una parte di ciò che realmente è perché preceduto (e nel caso di Ligeti) seguito da ciò che non possiamo sentire.
Esatto, concordo perfettamente col pensiero di Ligeti
Innanzitutto grazie per questo bellissimo video. Il mio attacco preferito è il primo Harnoncourt sia per il tempo che per le dinamiche. Giulini mi dà l'idea di scollamento fra direttore ed orchestra ma il mio è un parere da profano.
Buona sera maestro, come al solito mi complimento con lei per questo altro video, estremamente interessante e godibile.
Io personalmente ho apprezzato molto Giulini, e condivido il pensiero di chi ha scritto che, purtroppo, è stato un direttore sottovalutato.
Comunque fra quelle che lei ha presentato, a me personalmente, oltrfe a quella di Giulini, è piaciuta quella di Bohm, un altro direttore che ho apprezzato molto.
Sugli altri direttori della rassegna, ha attirato la mia attenzione l'attacco di Muti, fuoriclasse come al solito, ma forse più gesticolante rispetto alle sue abitudini.
Sugli altri direttori che abbiamo visto non mi pronuncio, ho già espresso le mie preferenze, oltre tutto su un brano che a me personalmente piace molto.
Con questo la saluto, aspetto i prossimi pensieri in libertà e le auguro una buona serata
Grade,magister Vito!interessantissimo il "Concetto" prodromo iniziale della Sinfonia!
Viene proprio da pensare alle parole di von Karajan che aveva definito Harnoncourt un buon amateur. Eppure quanto sentiamo allontanarsi quelle esecuzioni (Karajan, Boehm, Muti, etc) e quanto si avvicinano a noi quelle di Harnoncourt, Brueggen ed altri.
Complimenti! Questo pezzo è l’equivalente musicale della Cappella Sistina. La perfezione.
Grazie Vito! I tuoi video sono sempre interessantissimi
Non so come sia scritta in partitura, ma la stessa sensazione di "incontro" con qualcosa che sembra già cominciato altrove (e magari da molto tempo...) me la dà anche l'inizio della Sinfonia numero 4 di Johannes Brahms.
Assolutamente. Infatti prima o poi ci farò un video.
@@Vito_Lo_Re grazie!
Il mio attacco preferito in questo video, che come è stato giustamente detto non significa il migliore, è per distacco quello di Andres Estrada con l'ottima orchestra sinfonica della radio di Francoforte!
Contenuti ipnotici! La musica classica, eppur sembrerebbe anacronistica.. accidenti! È come pensare di essere ballerini ma non si conosce la prima posizione.. sarebbe interessante, se non lo ha già fatto, analizzare i Carmina Burana. Ho avuto la fortuna di vederlo nascere e poi assistere al concerto al conservatorio. Grazie mille
"Il piano è un forte che viene da lontano" grandissima considerazione di un gigante
di chi è la frase?
@@KatiaCarbone-pn8wh se non ricordo male Otto Klemperer
@@storiedivinoeviticoltori Lo dice anche Sinopoli durante le prove di "Also Sprach Zarathustra", al minuto 9.31 del video "Giuseppe Sinopoli: il più tedesco dei direttori italiani" su questo stesso canale!
@@ilmelangolo credo che questa frase sia una di quelle che sono diventate leggenda. Anchei miei maestri di direzione, Samale e Renzetti, me la raccontarono
@@storiedivinoeviticoltori Adesso vedo che è un concetto che esprime anche Harnoncourt al minuto 7 del video "Video Reaction: Ouverture da "Le nozze di Figaro""!!!! Sembra voler evocare la necessità di cogliere qualcosa che si sta suonando da qualche parte, in qualche luogo misterioso (ad un certo punto dice proprio "in the underworld"). Interessante!
Buongiorno, seguo con molta attenzione i suoi contenuti, presentati con cura e precisione ma anche con umiltà e senso critico. Complimenti! Harnoncourt 1 la versione che preferisco. Mi permetto di osservare ( …. Puramente opinabile come ragionamento) che anche il grande levare del 1 tema che si aggiunge al motore da ancora più senso al ragionamento fatto in questo video… lo si percepisce anche quando si ripresenta il tema prima del ponte.
Bohm e Michelangeli sono quelli più in sintonia con le mie aspettative, con ciò che di più emozionante mi è rimasto nella memoria dalle diverse interpretazioni che mi è capitato di ascoltare anche a grande distanza di tempo.
Quindi Mozart ha indicato "molto allegro" (ossia molto veloce) così, per scherzo.
Altro video splendido! Giulini meraviglioso, ma amo anche molto Muti con quell'inquietudine dei violoncelli che purtroppo si è notata poco nel frammento visto. Vorrei chiederle se un domani potesse fare un confronto tra esecuzioni "filologiche" e con strumenti moderni. Noi appassionati non musicisti abbiamo bisogno di una guida per capire meglio (anche perché mi sembra che ormai anche le esecuzioni con strumenti "moderni" siano molto influenzate da quelle filologiche). Grazie!
Potrebbe essere. Non è immediatamente nei miei programmi ma potrebbe essere un buono spunto.
Se avessi potuto dirigerla io, quel senso di vaghezza iniziale avrei voluto provare ad esprimerlo senza far iniziare tutti gli strumentisti insieme...
...lasciando che alcuni si aggiungessero dopo qualche battuta per enfatizzare quel senso di avvicinamento graduale alla fonte sonora
Buonasera! Premetto..prediligo principalmente le composizioni complicate e strutturalmente complesse,Wagner,Rachmaninoff,Bach per organo....Ma se devo ascoltare,ascolto cercando di entrare nel pezzo.Cercando le sensazioni,le vibrazioni...le emozioni che riesco a ricevere.Di certo....i compositori affermati,anche contemporanei,esprimono sempre il loro pensiero fisico nela scrittura compositiva.E' cosi',ma le sensazioni che io provo,sono meravigliosamente vere.Solo la musica mi vizia e mi guida...questa musica "classica".E' vita vera...e non finiro' mai di apprendere il vero suo linguaggio.Grazie per i Suoi dettagli.A presto....per altre emozioni
Bellissimo poter sentire una riflessione sulle tecniche di direzione orchestrali.
Come tempo scelto adoro böhm, anche se forse non riesce a mantenere una adeguata tensione successivamente. Muti fa sentire il "motore" delle viole anche durante l'esposizione del tema principale e ciò mi piace molto, accompagnato ad un tempo non molto veloce. L'ultima versione di Harnoncourt mi piace moltissimo in particolare per il passaggio del ritornello del primo movimento, come è magico e quasi un testamento il finale dell'ultimo movimento della 5a di Beethoven nella sua ultima registrazione di questa sinfonia. Grazie
Voto Harnoncourt 1. Mi piace il contrasto tra l'imprecisione iniziale e la verticalità che segue. Contrasto che valorizza sia l'effetto di avvicinamento che il successivo ritmo incalzante. Veramente bello!
Grazie per questo video, il mio preferito è il primo Harnoncourt, Bohm è un po' alla maniera del nonno, ma che nonno! Giulini, direttore che adoro, qui non mi ha convinto.
Probabilmente gradisco di più quella lenta considerata datata, bel canale! Guarderò altri video
Faccio presente che Mozart segnò "molto allegro".
A mio giudizio, Karl Bohm. Il piu grande interprete Mozartiano. Ascoltate la sua interpretazione del Requiem. Per intensità, tempo e maestosità, un capolavoro.
L'ho riascoltata più e più volte da quando ha pubblicato questa analisi e, comprendendo perfettamente l'intenzione, sarebbe efficace e centrata se le due battute (il motore) fossero 4 in crescendo
Tra questi, forse gli attacchi che mi piacciono di più sono il primo di Harnoncourt e quello di Benedetti Michelangeli. Bellissimo anche quello di Muti, che fa ascoltare con molta nitidezza le viole divise, ma preferisco un tempo un po' più veloce per questo pezzo, che io "sento" inquieto invece che struggente o disperato. Mi piace molto, nella sua interezza, anche la brillante ed energica interpretazione della Camerata Salzburg, dove non c'è un vero e proprio direttore, ma si occupa il primo violino (Gregory Ahss) di dare i dovuti cenni mentre suona; questo metodo con loro funziona, ma non andrebbe bene con molti altri ensemble. Uno dei più incredibili capolavori di Mozart, a mio parere la più grande sinfonia che sia stata composta prima della terna 5a-6a-7a di Beethoven (e importante quanto queste).
Questa sinfonia esprime il senso dell' infinito cosmico ...che viene realmente da lontano ... col suo armonico equilibrio di magnificenza e giustizia ...che però poi irrompe nel finito, ... In alcuni momenti con decisione.
Condivido con stima ed affetto il tuo lavoro...
Bellissimo video...la mia interpretazione preferita è quella di Benedetti Michelangeli ...
Complimenti per il video e per l'attenzione che hai posto sul lavoro del Direttore che è alla base di ciò che verrà poi ascoltato. Io sono convinto che il Direttore compie un atto creativo attraverso la composizione dell'autore declinandola non solo attraverso la sua sensibilità di artista ma proprio attraverso la sua anima e sull'ineffabile che la Musica porta dietro di sè. La mia esecuzione preferita è quella di Giulini che ascolto ormai da svariati decenni e non finisce mai di colpirmi.
Io credo sarebbe interessante non solo vedere l'attacco dei singoli D. uno alla volta, bensì creare (come non so) una videata con audio che le contempli tutti insieme e magari anche una sorta di grafico che appunto contempli anche gli attacchi dei singoli orchestrali.
Tutta la vita Giulini. Straordinario
... molto interessante! Sarebbe utile conoscere le date delle esecuzioni proposte....
Grazie per la chiara, competente, preziosa lezione. Peccato che non esista (per quanto ne so) un video di Benjamin Britten alle prese con questo attacco
Io non sono un musicista, l' unica cosa che suono è il campanello di casa, ma la devo ringraziare perchè fa entrare quelli come me in un mondo magnifico e misterioso avendo la certezza di non perdersi. Grazie.
La mia preferenza è per Carlo Maria Giulini, subito dopo, però, Leonard Bernstein mi sembra molto coinvolgente. Ovviamente mi associo ai ringraziamenti di altri appassionati di musica per questi splendidi video.
Bel video. Tra i vari preferisco Harnoncourt, anche per il suono che ottiene (che poi non sono un patito della filologia, ma Harnoncourt è l'unico che è riuscito a mantenere un bel suono "pesante" rispetto a tanti altri filologi, vedi anche nelle sinfonie di Beethoven). Comunque è stato citato troppe volte Furt in questo video, a questo punto conto i giorni per il video su di lui 😄.
Su Mozart io sono di parte. Per me, il migliore direttore assoluto sul grande Salisburghese è stato Karl Bohm. Apprezzo qualsiasi incisione mozartiana del vecchio Kapellmeister austriaco, in particolare quelle degli anni '60 coi Berliner. Ritengo che il suo erede ideale sia Riccardo Muti, che oggi è uno dei più grandi interpreti della lezione mozartiana. Molto ben impressionato in questo video da Carlo Maria Giulini, un direttore eccezionale, molto sottovalutato ahimè.
capito tutto, bravo 😂
NCosa ne pensa di Abbado?Adatto secondo lei per dirigere Mozart? Personalmente è il mio prediletto
Karl Bohm troppo lento credo
Anche io penso che Giulini sia molto sottovalutato...
@@Massimo-g9y Abbado ha sempre offerto una interpretazione filologica e rispettosa della musica di Wolfgang Amadeus Mozart. Non è tra i miei preferiti per il compositore in questione, penso che non raggiunga su di lui le alte vette che lo videro eccellere con Mahler e Beethoven, per esempio, ma devo ammettere che ogni sua esecuzione di qualsivoglia opera mozartiana, mi ha sempre convinto in pieno.
Concordo; ho avuto la fortuna di un nonno melomane che mi diede il gusto della musica e sono sufficientemente vecchia per aver ascoltato buona parte dei direttori citati.
Top Salemkour, tensione, inquietudine, nervosismo e allo stesso tempo un certo ordine. Böhm dio ci salvi, grande direttore, ma questi rigonfiamenti (lento=profondo, una delle equazioni più insulse della musica) mi chiedo cosa abbiano a che fare con questa musica. Di fatto, fra i momenti più difficili da fraseggiare e interpretare. Ricordo che Mendelssohn rimproverò a Liszt un tentativo di trascrizione semplicemente dicendo che era impossibile trascrivere l'attacco delle viole.
Bellissimo canale e video, complimenti
Grazie per l'interessantissimo video!
Mozart si calava nell'idea musicale mentre stava facendo altro, in mezzo a innumerevoli creazioni, a me pare il sì consensuale a un rapporto già iniziato, un po' sofferto un po' rimpianto, forse occasionato da una scrittura operistica, forse no.
Grazie per il bel video. Io preferisco il primo di Harnoncourt, ho la soggettiva impressione che l'effetto di cui parli sia piu' presente. Grazie
Come, come ,sarebbe bella una tua analisi della K364, e del concerto in la per piano( 23) di Wolfgang! Grazie
Stando a ciò che ho compreso, direi che il mio preferito è proprio la prima versione di Harnoncourt, e insieme a questa quella di Benedetti Michelangeli
Grazie maestro, estremamente chiaro; chissà se a quasi 67 anni ahimè.. migiorero' (di qualsiasi genere) le esecuzioni al pianoforte..che suono dall'età di 5 anni. Non si finisce mai di apprendere !! Ancora grazie.
Ps anche io preferisco l'ultima interpretazione di Giulini.
Bellissimo confronto... e difficile dare preferenze, perchè ognuno dice la sua in relazione al proprio periodo e proprio stile. Sicuramente più attenti e creativi i direttori oggi ancora in vita...
Video interessante ma Le scrivo perchè ho inaugurato una fonoteca musicale e mi manca purtroppo la Sinfonia No 3 di Bruckner in video diretta da Gergiev che sarebbe l'unica integrale che esiste. Per caso non sarebbe in Suo possesso? Grazie molte
No, mi spiace.
Se posso intromettermi, non ho capito perché l'unica integrale che esiste...
Intendevo l'integrale in video
@@francodebernardi2071 Ah, l'integrale delle sinfonie diretta da Gergiev. Pensavo si riferisse a una qualche versione 'integrale' della Terza, visto che menzionava solo quella sinfonia. Dovrebbe essere disponibile in audio.
Un'altra interpretazione che merita attenzione e rispetto è quella di Bruno Walter che parte morbido ma che negli stacchi è sempre preciso e energico. Dovresti sentire pure la sua che, a parer mio, è la migliore dato che Bruno Walter è anche considerato uno dei maggiori interpreti di Mozart in generale
L'esecuzione di Bruggen è magnifica.
Esatto, la musica fluisce in modo naturale, come sospesa. Io ho ancora il suo CD uscito con la rivista Amadeus di circa 30 anni fa e ogni volta che lo riascolto è sempre meraviglioso.
Salve, forse non è l'area commenti adatta per questa mia richiesta. Vorrei tanto sapere cosa ne pensa della serie "Mozart in the jungle", le andrebbe di fare un breve video? Oppure c'è già e me lo sono perso... Complimenti ancora.
Ho visto la prima stagione, bellina. Non so però se ha senso farci un video intero..
Preferisco la seconda di Harnoncourt, per il fraseggio e il dinamismo: ha saputo dare una meravigliosa vitalità al tema di Mozart. Ammiro molto anche altre interpretazioni. Bellissima quella di Giulini; mi è piaciuta tantissimo anche la lettura di Benedetti Michelangeli, che vorrei, come le altre, ascoltare per intero.
Interessantissimo video! Mi piacciono molto i confronti, non per giudicare, ma per capire. Sicuramente preferisco Giulini, Muti di allora pensava troppo a sè stesso, oggi dirigerebbe in un altro modo. Perchè non hai messo Karajan e Furtwangler? La loro interpretazione è notevole. Grazie per i tuoi bellissimi video
Non è che si trovi tutto diretto da tutti… e molte volte si trova ma è materiale sotto diritti che non può essere utilizzato. E comunque per esperienza ormai so che anche se mettessi 50 direttori a video, qualcuno che direbbe “perché non hai messo Tizio?” ci sarebbe sempre! 😄
Questo video mi sta ossessionando. Penso continuamente a quell'attacco nella mia testa. Grazie per questi vidfeo preziosissimi. Mi iscriverò presto.
Complimenti grande spiegazione, ho rivisto il video quattro volte per capire bene. Giulini per il più gradito.
Grazie per la costanza!
Gran bel video. Mentre ( da assoluto ignorante) ascoltavo i vari attacchi, mi chiedevo come attaccava Mozart o se ha scritto qualcosa che spiegasse il brano. Magari avrò fatto storcere il naso a qualcuno, ma ho già ammesso la mia ignoranza...
Pare che i tecnici della Telefunken possiedano un fonoautografo a bicchieri custodito in un caveau segreto, ma forse e' solo una leggenda.....
Molto interessanti questi approfondimenti per un appassionato come me. La meraviglia di TH-cam.
Bruggen e Benedetti Michelangeli sono quelli che hanno colto lo spirito dell'opera di Mozart e che secondo me è la cosa che veramente Mozart voleva donare all'ascoltatore.... entrambi i direttori d'orchestra partono con questo piano che cresce e che continua a perfezionarsi sempre di più ma la cosa che emerge da questi due direttori d'orchestra rispetto agli altri che proprio non riesco a sentire è la parte Si La La Do Fa La Sol Re eseguita in maniera cosi dolce e malinconica che a mio modesto parere è cosi tanto commovente.
Mozart era un romantico!..❤
la mia preferita è quella di Bruggen, ma non per gli strumenti antichi, il la caldo (basso) o l'approccio barocco, quanto per il tempo veloce, che esalta il nervosismo del brano: la sento inquieta, non seduta, come un moto di emotività tesa. Bellissima anche quella di Giulini, con l'attacco che prende velocità, elegante, nobile, e quella di Michelangeli. Ma è incredibile come quando questo brano viene preso troppo seduto, lento, non mi piace più, quando viene fatto nervoso, inquieto, mi appassiona. Per la mena bella è quella di Bohm.
Benedetti-Michelangeli e poi Giulini. Bel video, grazie.
Complimenti, ha colto perfettamente l'essenza della sensazione che trasmette. Questo attacco che dà la sensazione "...di qualcosa che c'è già .." potrebbe valere anche per la Sinfonia N. 4 di Brahms o sbaglio?
Non avrebbe potuto fare un esempio più pertinente.
Da vedere...... Da sentire... Grazie
Grazie, interessantissimo e descitto nell'essenzialità.
Ottimo intervento, peccato che ci siamo fermati solo al primo movimento perché sugli altri movimenti ce ne sarebbe stato da dire (ma giustamente il tempo è quello che è altrimenti avresti pubblicato un video di due ore). Un brevissimo accenno molto importante va al minuetto sempre eseguito troppo lento a mio avviso e un altro va al passaggio di musica seriale nel quarto movimento (alla fine dell'esposizione ossia prima dello sviluppo). Qui il compositore (chiunque esso fosse) ha fatto una cosa egregia, sviluppando all'ottava tutta la serie fino al 12esimo semitono che è stato sostituito da una pausa. E veniamo alla questione dell'attacco. Quando la dirigo dico sempre la stessa cosa, "voglio salire sul podio a sinfonia iniziata" quindi viole state suonando la battuta 3 e non la prima. Il 'feel' deve essere quello... e va da sé che il motore deve essere avviato con la massima precisione, anche con battiti dati a vuoto dal direttore per aiutarli ad essere già 'avviati' dal primo battito. Quanto ai tempi, io sono molto vicino a quelli di Harnoncourt (incluso il minuetto che deve andare poi fu sostituito dallo Scherzo infatti) come feci qui a Londra anni fa. Della 40 bisogna occuparsi esclusivamente della musica ma il motore va avviato bene e va mantenuto bene quindi la sinfonia è tutt'altro che facile da dirigere. I tempi di Bohm... è meglio che mi taccia, ma secondo me dovrebbero usarlo come punizione da codice penale a chi si prende i domiciliari... (Otto ore al giorno di Bohm!! ricordo una quinta fatta 2 di Metronomo - da depressione collettiva). Quanto all'intonazione quella a 432 era sicuramente più naturale e veniva utilizzata anche per far risuonare meglio i liquidi (acqua e plasma entrambi in abbondanza nel corpo umano) rispetto a quella a 440. Tutti i test scientifici lo attestano ripetutamente e, non a caso, nelle chiese, la gente ascoltava lo strumento che, guarda caso, si chiama 'organo'. In ultimo, di solito dò molta rilevanza alla componente ritmica che è presente in questa sinfonia che viene spesso sottovalutata. (Anche Muti, troppo lento, su Giulini sottolineo che in gioventù suonava la viola...).
Premetto che vengo da un estrazione musicale completamente diversa....sono un chitarrista metal, metal progressive.
Ma da amante della musica a 360gradi ero curioso di vedere questo video.
Quesro brano lo ricordo benissimo dato che alle medie l ho studiato per un mese perché avevo un prof di musica che ci faceva imparare brani di musica classica. E devo dire che adesso mi inquieta un po' nel sentirlo .....
Passando al giudizio musicale tecnico posso dire che Michelangeli ha un esecuzione che mi piace....ma Muti ,che tiene un tempo leggermente più lento....enfatizza molto di più il brano.
Harnocourt, che non conosco...si avvicina molto a l idea di come la vorrei io....intro di 4 battute in crescendo e un tempo leggermente più lento...e poi dinamica ...dinamica...in alcune esecuzione sento.
Anche Giulini molto bella.
Complimenti a questo canale.
Io metal ha molte radici in comune con la musica classica. Il progressive qualcuna in meno ma è importante avere sempre orizzonti ampi. Sono certo che la cosa ti gioverà, nel tuo percorso.
Che bello! Solo qualità!
Grazie!!
@@Vito_Lo_Re Senta ma qualche lezioncina base di direzione d'orchestra? Non ci farebbe male, anzi!!!
mi piacerebbe un analisi sulla difficoltà d'esecuzione del bolero di ravel e la sinfonia 41 di mozart... 🙂
Decisamente senza dubbio Harnorncourt - la dinamica specie nella Musica Mozartiana tutto - chi sostiene che la Musica composta da Mozart lineare o verticale secondo me si sbaglia di grosso - questa chiaramente solo la mia opinione all ascolto -.... i miei complimenti al tuo Canale - interessantissimo il confronto interpretativo dei vari Direttori ma soprattutto l evoluzione temporale della stessa - Bravo !
Il mio podio ideale è: 1° Harnoncourt, 2° Giulini, 3° Benedetti Michelangeli.
Col massimo rispetto, mi ha fatto sorridere Muti, con l'enorme scritta "Molto Allegro", che però va lentissimo... 🤭🤭🤭
(Bhöm mi ha sempre fatto sbadigliare, ma dev'essere un limite mio...)
Premetto di non essere musicista professionista, ma solo un appassionato da circa cinquant'anni. Devo dire che "stranamente" la mia preferita è quella di Harnoncourt, ma vorrei sapere cosa ne pensa della versione che, purtroppo credo esista solo in audio, Peter Maag registrò con la sinfonica di Padova e del Veneto. Grazie
Maag era un grande direttore che stimavo tantissimo, soprattutto in Mozart. Purtroppo di questa sinfonia non ci sono video, apparentemente.
La mia seconda Opera fu un Idomeneo diretta da Maag alla Fenice tanti ma tanti anni fa, avevo 14/15 anni nel 78/79, lui accompagnava al cembalo i recitativi secchi!!! Poi da Veneto amante del Opera l’ho incrociato tante altre volte, per esempio le tre di Da Ponte a Rovigo, che grande direttore!!!
Ottimo video, come sempre. Volendo fare un paragone pianistico, si potrebbe fare la stessa osservazione riguardo l'attacco iniziale della Waldstein di Beethoven...e forse ho capito perché c'è quel Do iniziale tutto solo. 😂
Condivido in pieno, e forse ho capito il motivo per cui questa sinfonia mi ha sempre messo angoscia. La evito sempre nelle mie selezioni musicali. Il fatto che quando iniziamo a sentire la musica, in realtà qualcosa è già accaduto ma non lo sappiamo e mail lo sapremo. Anche per questo non riesco ad esprimere un parere su quale interpretazione io possa preferire.
Molto bene fatto il video e molto interessante!
C'è una cosa interessante in rete su questa sinfonia: una masterclass di Daniela Gatti che è davvero illuminante! 6:02
Buonasera Maestro, Le volevo chiedere una curiosità sul Direttore Benedetti Michelangeli se questo è un parente del famoso Pianista Arturo Benedetti Michelangeli. Grazie per la risposta
E' il nipote.
Grande fan di Harnoncourt (soprattutto la prima versione) e anche di Bruggen, ma mi ha sbalordito Benedetti Michelangeli: può essere l'influenza dell'insegnamento di Ferrara la bellissima scelta di un "respiro" così ampio e di dinamiche così "cantate"?
Non lo so, glielo chiederò.
Mi è piaciuto, complimenti
Stupenda esegesi.
Buongiono maestro, mi sembra che manchi in queste esecuzioni, forse perché non c'è il video, quella di Celibidache. In assoluto la mia preferita. La prima volta che la ascoltai la volli riascoltare tutta dall'inizio, e il pensiero che mi agitava la mente era: "...Non è possibile... non può essere vero!". Una esecuzione fuori da ogni schema, precedente e futuro, che disegna una sinfonia di una drammaticità e di un mistero mai ascoltati. Saluti.
Da profano: la mia preferita e Bruggen. Sempre da profano: come conciliare il non essere troppo squadrati e l'andare tutti insieme? Sempre ottimi questi video. Grazie!
Condivido in pieno !
Grazie del video e like. Comunque, mi sembrano bizantinismi.
Quell’idea per cui ascoltando certa musica si ha la sensazione di immergersi in qualcosa di preesistente, la si ha, ad esempio, con la seconda, e la quarta di Brahms. Quando ascolto la sinfonia in sol minore di Mozart, mi chiedo sempre se non sarebbe stato meglio se prima che inizi il celeberrimo tema, Mozart non avesse prima aggiungo un’altra battuta delle viole; ed è la stessa sensazione che provo con l’Eroica di Beethoven, dopo i primi due accordi. Forse perché vengono subito messi in secondo piano dall’entrata del tema “eroico”, così come avviene con la sinfonia 40 di Mozart.
Nell’ouverture delle Nozze di Figaro, quell’effetto che a te piace che inizi “come dal nulla”, è più facile da ottenere, perché ci sono più battute da articolare, e non è un vero motivo. Ultima cosa. Quando ero ragazzo, ascoltando la sinfonia 40, per come si sviluppava il primo movimento, vedevo delle affinità con in primo movimento della 5ª di Beethoven. Molti anni dopo acquistai le sinfonie di Beethoven diretta da Gardiner; e c’era un CD supplementare, dove spiegava le affinità tra i primi due movimenti di sinfonia. Allora pensai: “o è una cosa ovvia, e se ne accorgono tutti; oppure non è un’osservazione così scontata, e io capisco la musica più di quanto creda”. Ultimissima cosa. Hai detto che Franz Brüggen è stato un eccellente flautista, ma non un grande direttore d’orchestra. Dal punto di vista tecnico, forse hai ragione. Infondo tu vieni da una generazione dove per dirigere si dovevano fare dei corsi di direzione, e noti molto l’aspetto tecnico. Ma io credo che Brüggen sia stato un eccellente direttore d’orchestra. Ma mi rendo conto che sono gusti personali…
Visto che non vedo un'area apposita ove segnalare suggerimenti e desideri scrivo qui: a quando un video sui grandi Sibelius, Grieg, Prokoviev, Shostakovic e Smetana?
una cosa certa e che se ascolti prima l interpretazione dinamica di Harmoncourt e successivamente quella di Bohm hai la sensazione di ascoltare o camminare con stivali di piombo - se ascolti solo ed esclusivamente piu volte quella di Bohm la cosa puo anche essere estremamente gradevole ma il confronto (e questo e il bello dell ascolto) spesso e duro e ingiusto - una domanda tecnica sul Dir Bruggen e scusate l ignoranza formale al tema rif a periodi passato che nn so se fosse possibile o meno - POTREBBE ESSERE CHE ESECUZIONE DI BRUGGEN FOSSE INTONATA A 432 Hz ?
Muti, Bernstein e Böhm a me piacciono poco in questa sinfonia: il loro tempo mi sembra togliere spirito. Ricordo la prima volta che sentii la quinta di Beethoven diretta da Bernstein: mi misi a ridere perché mi parve uno scherzo. Bernstein ha diretto Wagner come nessun altro, come scritto da Wagner: il suo Tristano e Isotta è davvero ipnotico. Harnoncourt mi piace molto, ma il mio preferito è forse Benedetti Michelangeli.
Scusa ma Abbado, Karajan, Walter perché non hai preso in considerazione questi giganti?
Personalmente preferisco il primo di Harnoncourt, in cui tutto, "motore" e melodia, mi arrivano in maniera più naturale, quasi "organica", come un germoglio che nasce, sboccia e fiorisce. Complimenti per l'interessante e piacevole video
Anche se le battute scelte sono poche ci sarebbero tante cose su cui discutere e questo è già una delle meraviglie che ci dona la musica.
Ne scelgo una:
praticamente tutti mettono dei crescendi/diminuendi nelle varie frasi del periodo musicale (che si conclude con le battute in 'forte').
La domanda è: perchè?
c'è scritto "piano" in partitura, non ci sono forcelle: perchè inventarsi queste dinamiche?
Non sarebbe più bello, in questo caso, tenere il piano per poi far risaltare il "forte improvviso" alla fine?
Inoltrei nessuno fa un vero" piano" perchè, in realtà, nessuno fa un vero "forte".
Tra le due dinamiche non ci sento quel "dislivello" che in realtà dovrebbe esserci:
PIANO - Mezzopiano - mezzoforte - FORTE
Un abbraccio
Giulini: sembra quasi che voglia le prime due battute interamente anacrusiche; la prima semifrase, in sostanza, si assesta ritmicamente sul re- si b della terza misura che danno l'idea del vero inizio in battere... Un po' quell' evolvere della frase tipicamente chopiniano , con un quasi rubato apparentemente in contrasto con il "motore" delle viole, che sembrano esse "venire da lontano". Solo una modesta impressione personale. Bella sintesi di tutti gli altri esempi da Lei proposti. Grazie.
Podcast interessante. Vito, che cosa pensi dell’interpretazione di Erich Kleiber, anche se non rientra nella lettura del “motore” delle viole che viene da lontano?
Era una lettura molto lucida ed elegante, anche se non una delle mie preferite in assoluto.
Appartiene alla cultura Massonica❣️
Io sono combattuto tra Benedetti Michelangeli che da un senso di vertigine e Giulini che ho sempre trovato di una eleganza unica e qui si conferma come tale.
(ho avuto l’immensa fortuna di ascoltarlo ne L’uccello di fuoco ❤❤❤)
Forse Benedetti Michelangeli ha qul che di straniante in più che in questo mezzo mi attrae maggiormente.
Grazie per il video. Da perfetto ignorante qual sono: 1) quanto sono presenti i segni di dinamica in Mozart? 2) La nota iniziale del basso non mi dà l'idea di un esordio 'da lontano'. Me la dà di più ad es. il minuetto della 41. 3) Visto che si trova su TH-cam, ad es. Gardiner mi sembra proporre un'idea opposta.
Se quello di Karl Böhm è Molto Allegro, allora io sono Jimi Hendrix! 😂…al minuto 13:24 il treno passa in stazione (senza fermarsi; è un diretto).
😂