Come sempre rimango affascinato dalle sue recensioni (così come anche degli altri video!). Andrò a vederle domenica 28 al loggione e quanto dice saranno sicuramente una chiave di lettura per lo spettacolo 😁
Maestro, grazie e complimenti per la descrizione critica della serata alla Scala. Sono pienamente d'accordo che anche piccoli gesti e cose devono essere visibili per far capire gli stati d'animo dei protagonisti. Troppe volte ci sono o mancano oggetti e atteggiamenti che spiegano il comportamento di un personaggio.
Caro Maestro, grazie per le sue recensioni dettagliate. Dopotutto non è andata così male, poteva ritrovarsi nella serata, dove nel cast di 'Cavalleria' c'è anche il marito della Netrebko 😅😅 Buona giornata 🤗
grazie mille per la recensione... andrò alla rappresentazione di martedì prossimo.... confesso di aver ceduto alla notorietà dei cantanti e uno dei motivi per cui ho scelto quella recita è la presenza di Elīna Garanča.
Ho visto e ascoltato Cavalleria Rusticana e Pagliacci un mese fa‘ alla Staatsoper di Hamburg, Regia tradizionale bellissima in tutte e due Opere,Oh Lola cantata anche bene, grande prestazione di Vittorio Grigolo nella parte di Canio e alla fine un applauso che non voleva finire mai. A sentirla ,Vito, ho avuto più fortuna di lei in questo caso.
Il fatto sta proprio in una parola che Lei ha detto, Maestro: "Il MERCATO offre questo...". Una volta non si parlava di MERCATO, quando a fare Santuzza, Turiddu e Alfio c'erano Simionato, Corelli e Gobbi ( o Guelfi ), si parlava di ARTE. Oggi è difficilissimo trovare l'Arte nei cantanti, e tralasciando alcuni veri fuoriclasse ( di cui non faccio i nomi per evitare scontri con le loro tifoserie, che sono quanto di più deleterio ci possa essere nel mondo dell'Opera, ma ce ne sono e sono molto meno famosi e acclamati di quelli che vanno per la maggiore. ) per i quali si può parlare di Arte e definirli Artisti, i cantanti moderni sono solo degli - spesso nemmeno - onesti lavoratori della voce, tecnicamente - non sempre - perfetti ma spesso fuori repertorio, attorialmente dal sufficiente al buono ma mai superlativi, musicalmente forse preparatissimi ma teatralmente inerti. Il loro massimo obiettivo è arrivare a fare delle Masterclass, in cui nove su dieci non insegnano nulla perché vogliono avere cantanti già formati, quindi mostrano solo l'intenzione e l'interpretazione. Quando invece sono proprio spesso le basi che mancano. Ma tant'è... Dobbiamo per forza accontentarci?
@@luigidaporto3413 Non credo si chiamasse "mercato", o forse si, solo che la mercanzia era molto più pregiata. Oggi lo è di molto meno. Una volta c'erano gli impresari e i direttori d'orchestra che facevano i Cast. Oggi sono le agenzie, quindi oggi è molto più mercato, e nel senso deteriore del termine.
Maestro, vorrei ricordare, come ho scritto anche sull'altro canale, che giusto 100 anni fa, il 16 aprile 1924 nasceva a Cleveland-Ohio Enrico Nicola Mancini, figlio di genitori abruzzesi emigrati in USA (da Scanno, AQ). Il mondo lo conoscerà come Henry e non credo sia necessario ricordare qui qual' è stato il suo ruolo nel mondo delle colonne sonore. Spero che, tenendo conto anche della ricorrenza, ne possa parlare il più presto possibile.
Vista il 2 maggio alla Scala, il tenore Judge mi è piaciuto tantissimo con acuti ben presenti. Il direttore ha preso diversi fischi e “buuu”, l’orchestra è andata via praticamente tutta al momento dell’applauso al direttore.
Caro Maestro, nella mia più che quarantennale esperienza di ascoltatore (prima opera Norma al Sociale di Mantova, la mia città, in seconda media) di spettacoli memorabili ne ricordo due: un'Iris data a Mantova una trentina di anni fa e la Lucia dell'anno scorso alla Scala: adesso mi attirerò gli strali dei melomani, ma per me è cosi. E badi bene, ho detto ascoltatore: non ho le competenze per definirmi in altro modo
Ho assistito alla recita del 21 -4 pomeridiana ossia mattine! Unica differenza nel cast il Baritono Burdenko al posto di Enkhbat! Mi trovo d' accordo con tutto ciò che ha detto! Per dirla alla ROSSINI bravo , bravissimo! Abbiamo visto le stesse opere Il Tell,Cavalleria , Pagliacci ehhhh finalmente uno che la pensa come me! Infatti a teatro ultimamente mi pareva d' esser diventato matto... Invece noto che i matti sono altri😅😅😅
Caro Vito...sono d'accordo su tutto. Ero alla Generale del 13 aprile, in cerca di emozioni, senza trovarle.L' Oh Lola dietro le quinte mi ha spaventata: ma come, questo è il Turiddu alla Scala? No! Poi, perché il coro (il meglio della serata) era rimasto seduto immobile al buio con qualche "cadrega" anche portata a mano? Confesso di aver perdonato Martone per il suo Leopardi, altrimenti qualche BU BU l'avrei giustificato. le emozioni le ho trovate nei ricordi: anni fa, in un giorno qualsiasi, nell'ufficio accanto al mio avevo sentito entrare un cliente (officina) che canticchiava. D'un tratto, con voce da tenorino: "E' Pasqua, in chiesa non vai?" Io rispondo senza alzarmi: "Non vo'...debbo parlarti..." e il duetto improvvisato è continuato fino a "A te la mala Pasqua...spergiuro!" ho saputo dopo che il Turiddo improvvisato abitava verso Monte S. Primo, era la voce solista del Gruppo Alpini di Magreglio, era conosciuto come "Pitèll", ma in quelle zone si usa chiamare tutti col soprannome. L'altra emozione che non ho sentito è sull'aria finale, quando la mia mamma, alla frase Beneditemi come quel giorno che partii soldato, scoppiava in lacrime, ma qui ho dovuto stringere la mano di mio figlio che, nel palchetto, mi stava alle spalle. Quanto dovrei scrivere ancora...magari per il soprano. E' vero, Santuzza aveva una voce molto bella, inoltre ha recitato con passione,,,ma al duetto Turiddu rimani ancora - No! - La tua Santuzza - No - Turiddu rimani - Non tediarmi (pressapoco) perché i due sono rimasti immobili, uno a destra e l'altro a sinistra senza muovere un muscolo, senza dar movimento alle intenzioni di chi supplica e di chi sta frenando la voglia di scappare, proprio come due "fùston" (i fusti spellati del granoturco)..Ma Martone l'avrà letto bene il libretto? Mi permetto di dir qualcosa su Silvio, che per la prima volta non è stato scelto tra i tenori di terza o quarta categoria: elegante, buon attore e insieme buon cantante. Mi dichiaro innamorata della musica di Mascagni, e piango ad ogni Banda che in piazza suona l'intermezzo come finalone, ma in questa serata qualche trombone di troppo non c'è stato, maestro LO RE? Chiedo perdono per essermi dilungata coi miei ricordi personali, ma alla Scala le emozioni le credevo un diritto!
Il coro seduto... Quando vuoi rendere la vita difficile al prossimo. I "somarelli" dell'auto invece dei "cavalli" 😂. Però l'idea è spiritosa, in fin dei conti a volte diamo nomi e soprannomi alle nostre auto. 😂
@paoloberti, peccato che lei abbia tempi ristretti. starei ore ad ascoltarlo ( in campo lirico-classico ). E' perché ho avuto la fortuna di conoscere , ho 85 anni, i più grandi cantanti della seconda metà del secolo scorso.
Queste manie di registi che vogliono modernizzare (?) opere d'arte consolidate andrebbero, secondo me, andrebbero denunciati per danneggiamento ad opera d'arte appartenenti alla collettività. Mi rifiuto di andare a teatro per assistere a queste assurdità che evidenzia impreparazione e presunzione
Ciao Vito! Premetto di non aver ancora visto la recensione, quindi il mio parere sarà esclusivamente frutto della mia esperienza personale. Sono un ragazzo di 17 anni, e stasera sono stato in Scala per la prima volta ad assistere a questa Cavalleria/Pagliacci. Devo ammettere che nonostante l’emozione la paura di assistere ad uno spettacolo blando si faceva sentire; specialmente per quanto riguarda il comparto della regia, per cui avevo qualche riserva. Non sbagliavo, in Cavalleria i miei occhi quasi faticavano a capitare sulla scena, tanto questa era buia e perennemente statica. Assenza totale di fondale, movimenti dei cantanti da contare sulle dita di una mano: insomma, davvero brutta. Per Pagliacci (per la quale paradossalmente ero più spaventato) invece spezzo una (mezza) lancia; la scena si muove, anche qui le tinte sono parecchio cupe ma di certo non “funebri” come in Cavalleria, e soprattutto: ero effettivamente “interessato” a seguire l’azione scenica. L’attualizzazione l’ho trovata abbastanza fine a se stessa. Chiudendo questo capitolone regia lo spettacolo è stato tutto sommato gradevole, con una direzione del Maestro Bisanti buona e precisa; un coro dal bellissimo timbro (nonostante ammetto, forse avessi aspettative un po’ troppo alte); e voci che mi hanno convinto il giusto (ho assistito al secondo cast). In conclusione certo avrei preferito tornare a casa emozionato, reduce da un grande spettacolo che mi sarei ricordato: purtroppo così non è stato, ma spero che il mio giudizio possa essere utile, nel suo piccolissimo, affinché di spettacoli emozionanti ce ne siano un po’ di più. Adesso mi guardo la tua recensione, che sono certo sarà professionale e attenta come sempre. Un saluto!
@@Vito_Lo_Re Piccolo appunto dopo aver visto la recensione: il volume dell’organo ieri l’hanno abbassato, hahaha (forse anche troppo, ammetto che sentirlo alto “alla Karajan” non mi dispiace poi tanto).
Io ho visto questo spettacolo quando debuttò nel 2011, poi nel 2013 solo Cavalleria (che venne scorporata da Pagliacci e abbinata a due balletti), e so che il dittico è poi stato ripreso anche nel 2015. Ora, posto che neanche io ho trovato questa regia "tremenda", c'è di molto peggio, mi chiedo: ma si tratta di un allestimento così indimenticabile da meritare tutte ste riprese? Del cast, oltre alla Garanca, mi incuriosiva particolarmente Enkhbat, che non ho mai ascoltato dal vivo ma di cui mi han parlato molto bene.
A proposito di "voci più famose" (e aggiungo più costose), ma non necessariamente "voci migliori", anche se sono certo che così dicendo attirerò le critiche feroci dei suoi ammiratori, devo ammettere che sia un concetto che ho sempre avuto in mente quando vedevo delle produzioni affannarsi per avere Leo Nucci nel ruolo di Rigoletto. Confesso di non esser mai stato il migliore dei suoi ammiratori, ma ho sempre creduto che ci fossero baritoni migliori (e meno costosi) in quel ruolo (soprattutto nell'ultima parte della sua carriera), anche se sembrava che letteralmente tutto il mondo dell'opera lo definisse il miglior Rigoletto esistente.
@@xxluchino Dmitrij Chvorostovskij, Ettore Bastianini, Gino Bechi, Renato Capecchi, Piero Cappuccilli, Tito Gobbi, Giangiacomo Guelfi, Cornell MacNeil, Robert Merrill, Aldo Protti, Giuseppe Taddei e Giorgio Zancanaro li ho sempre preferiti a Leo Nucci nel ruolo di Rigoletto. E chiedo scusa se ne ho dimenticato qualcuno 😅🙈
@@francescofilardi pienamente d'accordo, inoltre pensando al tipo di vocalità baritonale verdiana penso che Nucci sia decisamente più tenore che baritono ecco
Scusi Maestro, giusto per capire: lei immaginerebbe Mattia Olivieri come Don Josè di quale Opera? L'unica che mi viene in mente è Carmen di Bizet, ma in quella Don Josè la fa il tenore. Il baritono è Escamillo.. ed anche per Escamillo, insomma... Personalmente lo trovo un po' troppo chiaro e leggero per quel ruolo, forse deve passare ancora un po' di tempo e maturare un po' e diventare un po' più baritonale e meno tenorile. Anche per via di un peso vocale che, almeno al momento, non mi pare così corposo da affrontare "il Torero". Non basta la bella presenza e l'indubbio bel timbro. Irina Lungu la sentii anni fa in Traviata, e devo dire che se la figura è davvero notevole, e la voce ben educata ( anche se non indulse con acuti e sovracuti ), il personaggio risultò piatto. Un famoso baritono, al quale anni fa chiesi "come fa ad entrare nei personaggi che interpreta, Maestro ?" mi rispose "beh, se faccio Rigoletto, mi metto la gobba. Se faccio Scarpia il naso aquilino e la parrucca bianca, se faccio Macbeth, una corona in testa.". Non basta vestirsi da Violetta per essere Violetta, e da quel che dice, l'interprete è rimasta quella. Bellissima a vedersi ma quasi inerte scenicamente. Anche Fabio Sartori lo ascoltai in diverse recite, come McDuff, come Foresto, insomma, la voce non è di grandissima qualità, il fraseggio è un po' pesante. E' comunque un buon professionista, affidabile, che alla distanza non lascia delusi. E direi che non è poco, di questi tempi. Basta sapere prima cosa può dare e non aspettarsi chissà che sfracelli. Le chiedo scusa se mi sono dilungato, ma sono un appassionato di canto, oltre che ex aspirante tenore, e trovo che comunque chi ha la forza e il coraggio di studiare ed esibirsi come questi Maestri vada rispettato e ringraziato per ciò che fa e da' sul palcoscenico, in fondo è anche grazie a loro se l'Opera non è ancora defunta, pur con tutte le mende che sicuramente si possono trovare. E' che a volte, spesse volte in verità, vedo portare in auge delle autentiche ciofeche, che diventano dei "fuoriclasse" solo perché bellocci - come il tedesco che oggi va per la maggiore, ma che mi fa venire l'orticaria appena apre bocca, ma che siccome lo Star System ( per bocca dei soliti due o tre pseudo critici ) inneggiano a lui come a un Semidio, allora deve essere per forza bravo. No, non è così che deve funzionare - ma se ci si mette ad analizzare come cantano tecnicamente e si cercano i peli nell'uovo, alla fine della disamina ci resterebbero talmente tante pellicce, che ci si potrebbero vestire tutte le Dame di Milano. Quando ci sono ottimi tenori, baritoni, bassi, soprani, mezzi e forse anche qualche contralto, italianissimi, che non riescono a dar fiato in teatri importanti perché c'è "il tedesco" o il "marito della russa", o "l'argentino" e "il francese", che ormai hanno dato ciò che potevano dare. Il discorso sarebbe immenso, ma mi fermo qui. Grazie per gli innumerevoli spunti di ragionamento che mi ha dato.
E' stato un madornale lapsus. Ovviamente intendevo Escamillo e come ruolo in prospettiva, non da fare domattina. Mi sorprende che nessuno prima si sia accorto della boiata che ho detto. Grazie della segnalazione, correggerò il video.
• Piccola nota tecnica: Non è la prima volta che, in alcune sezioni del montaggio, noto una lievissima discrepanza nella sincronizzazione A/V, direi con l'audio un frame in anticipo rispetto al video. (ma potrebbe anche essere un difetto nello streaming...)
Buon giorno Maestro, dalle sue parole, si può evincere che lei ieri sera sia uscito dalla Scala con un po' di amaro in bocca. Occorre però dire che sono passati i bei tempi in cui i grandi teatri scritturavano il meglio del meglio in tema di cantanti e direttori: oggi, a volte, ci si deve accontentare di quello che passa il convento (parola magari non adattissima, ma comunque esemplificativa del concetto) e quindi possono uscire spettacoli non terrificanti ma neppure eccelsi. Questa volta mi astengo volutamente dal dire qualsiasi cosa sulla regia e l'allestimento: la mia opinione ormai è già nota e risaputa, soprattutto per gli habitués del canale. Sui cantanti, non avendoli sentiti direttamente, non posso esprimere opinioni con cognizione di causa: ad ogni modo, alcuni di essi avevo già avuto occasione di sentirli in altre recite, anche di Pagliacci e di Cavalleria: si trova di meglio in giro. Orchestra, coro e direttore: da una compagine come quella scaligera si è sempre abituati a pretendere il meglio: se poi qualche volta puàò esserci qualche sbavatura, ci può anche stare, la perfezione non sempre c'è. Quindi, in conclusione, ascoltando la recensione, si può dedurre che lo spettacolo si sia meritato una onesta sufficienza (o magari qualcosina in più), ma senza entusiasmare più di tanto. Un caro saluto e buona giornata
So bene che era una ripresa ma non credo che siano i 13 anni di vita a farla percepire statica. Se l’avessi vista nel 2011 avrei pensato la stessa cosa. E anche nel 1991, a dirla tutta.
Nei rallentati in genere si divide una parte della battuta da rallentare in sotto-movimenti, per maggiore chiarezza. Per iscritto più di questo non è facile spiegare.
Anche se, tra tutte le incoerenze stridenti tra testo e scena che si vedono in giro, questa è una delle meno fastidiose. Alla fin fine è pieno di gente che dà soprannomi alle proprie macchine e "Somarello" ci sta.
Se nei pagliacci non c'era lo schiaffo e non c'era la frustata, non regge la struttura dei personaggi. Quante automobili in palcoscenico negli ultimi anni.
Le discrepanze delle regie "contemporane'' nascono da una logica deformante del tracciato narrativo dell'Opera lirica rappresentata. Delle vere anomalie.
Caro Maestro, ci invita a sostenere la lirica, ma la lirica sostiene noi? Spettacoli scadenti, cantanti appena diplomati e buttati sul palcoscenico in ruoli importanti senza la dovuta "gavetta"; registi che riscrivono i libretti ( che poi sono delle vere e proprie sceneggiature e quindi quasi intoccabili ), orchestre non sempre all'altezza ( anche se dirette da Maestri che, poveretti , cercano di raddrizzare la barca, ma senza successo) e biglietti con costi alle stelle. Lo so, soprattutto noi anziani, siamo abituati male con cantanti che hanno esaltato la lirica e fatto, veramente, fatto venire i brividi nell'ascoltarli! Ora, quando ascolto una rappresentazione lirica resto indifferente e i brividi mi vengono, si, quando sento certi acuti e certi fraseggi ( quest'ultimi spesso più difficili degli acuti!) fatti in maniera superficiale. Tante volte vengo proprio qui su TH-cam e cerco brani cantanti da vecchie voci: proprio l'altro giorno ho voluto risentire il Prologo di Pagliacci cantato da Ettore Bastianini ( ed era registrato in teatro e non in auditorium!). Beh, li ho avuto i brividi veramente!! Avrei tante altre cose da dire , ma è meglio chiuderla qui! Saluti e complimenti per il canale!
La smania di protagonismo e egocentrismo di molti registi purtroppo non ha freni. Leggiti il libretto, ascoltati la musica mi verrebbe da dire. La cosa ha preso talmente piede che si legge:"La Tosca di xyz" ( nome del regista). Ma non era di Puccini?😂.
Grazie x la relazione completa ,rende visibile e audibile chi non è potuto essere alla scala
Come sempre rimango affascinato dalle sue recensioni (così come anche degli altri video!). Andrò a vederle domenica 28 al loggione e quanto dice saranno sicuramente una chiave di lettura per lo spettacolo 😁
Maestro, grazie e complimenti per la descrizione critica della serata alla Scala. Sono pienamente d'accordo che anche piccoli gesti e cose devono essere visibili per far capire gli stati d'animo dei protagonisti. Troppe volte ci sono o mancano oggetti e atteggiamenti che spiegano il comportamento di un personaggio.
Grazie come sempre della recensione ben analitica, Vito!
"Puttaneggiare" è un capolavoro, maestro.
Sempre un piacere ascoltarla.
In siciliano si dice: "Buttaniàre"... 🤭🤭🤭
@frankorusso 😂
Caro Maestro, grazie per le sue recensioni dettagliate. Dopotutto non è andata così male, poteva ritrovarsi nella serata, dove nel cast di 'Cavalleria' c'è anche il marito della Netrebko 😅😅 Buona giornata 🤗
Ho visto…
grazie mille per la recensione... andrò alla rappresentazione di martedì prossimo.... confesso di aver ceduto alla notorietà dei cantanti e uno dei motivi per cui ho scelto quella recita è la presenza di Elīna Garanča.
Facci sapere un feedback, mi raccomando.
Ho visto e ascoltato Cavalleria Rusticana e Pagliacci un mese fa‘ alla Staatsoper di Hamburg,
Regia tradizionale bellissima in tutte e due Opere,Oh Lola cantata anche bene, grande prestazione di Vittorio Grigolo nella parte di Canio e alla fine un applauso che non voleva finire mai.
A sentirla ,Vito, ho avuto più fortuna di lei in questo caso.
Mi sa di sì.
Il fatto sta proprio in una parola che Lei ha detto, Maestro: "Il MERCATO offre questo...". Una volta non si parlava di MERCATO, quando a fare Santuzza, Turiddu e Alfio c'erano Simionato, Corelli e Gobbi ( o Guelfi ), si parlava di ARTE. Oggi è difficilissimo trovare l'Arte nei cantanti, e tralasciando alcuni veri fuoriclasse ( di cui non faccio i nomi per evitare scontri con le loro tifoserie, che sono quanto di più deleterio ci possa essere nel mondo dell'Opera, ma ce ne sono e sono molto meno famosi e acclamati di quelli che vanno per la maggiore. ) per i quali si può parlare di Arte e definirli Artisti, i cantanti moderni sono solo degli - spesso nemmeno - onesti lavoratori della voce, tecnicamente - non sempre - perfetti ma spesso fuori repertorio, attorialmente dal sufficiente al buono ma mai superlativi, musicalmente forse preparatissimi ma teatralmente inerti. Il loro massimo obiettivo è arrivare a fare delle Masterclass, in cui nove su dieci non insegnano nulla perché vogliono avere cantanti già formati, quindi mostrano solo l'intenzione e l'interpretazione. Quando invece sono proprio spesso le basi che mancano. Ma tant'è...
Dobbiamo per forza accontentarci?
Mai.
Il mercato c'è sempre stato
@@luigidaporto3413 Non credo si chiamasse "mercato", o forse si, solo che la mercanzia era molto più pregiata. Oggi lo è di molto meno. Una volta c'erano gli impresari e i direttori d'orchestra che facevano i Cast. Oggi sono le agenzie, quindi oggi è molto più mercato, e nel senso deteriore del termine.
Ha ragione! Purtroppo ci siamo imbarbariti! In tutti i campi!
Maestro, vorrei ricordare, come ho scritto anche sull'altro canale, che giusto 100 anni fa, il 16 aprile 1924 nasceva a Cleveland-Ohio Enrico Nicola Mancini, figlio di genitori abruzzesi emigrati in USA (da Scanno, AQ). Il mondo lo conoscerà come Henry e non credo sia necessario ricordare qui qual' è stato il suo ruolo nel mondo delle colonne sonore. Spero che, tenendo conto anche della ricorrenza, ne possa parlare il più presto possibile.
Mattia Olivieri è bravissimo. L' ho sentito di recente a Napoli nei Vespri. Bella voce, grande musicalità, notevole interpretazione!
Ottima recensione!
Grazie!
Critica molto pertinente e competente
Vista il 2 maggio alla Scala, il tenore Judge mi è piaciuto tantissimo con acuti ben presenti. Il direttore ha preso diversi fischi e “buuu”, l’orchestra è andata via praticamente tutta al momento dell’applauso al direttore.
Caro Maestro, nella mia più che quarantennale esperienza di ascoltatore (prima opera Norma al Sociale di Mantova, la mia città, in seconda media) di spettacoli memorabili ne ricordo due: un'Iris data a Mantova una trentina di anni fa e la Lucia dell'anno scorso alla Scala: adesso mi attirerò gli strali dei melomani, ma per me è cosi. E badi bene, ho detto ascoltatore: non ho le competenze per definirmi in altro modo
L'allestimento ormai non va proprio più. Come sempre molto obiettivo
Ho assistito alla recita del 21 -4 pomeridiana ossia mattine! Unica differenza nel cast il Baritono Burdenko al posto di Enkhbat! Mi trovo d' accordo con tutto ciò che ha detto! Per dirla alla ROSSINI bravo , bravissimo! Abbiamo visto le stesse opere Il Tell,Cavalleria , Pagliacci ehhhh finalmente uno che la pensa come me! Infatti a teatro ultimamente mi pareva d' esser diventato matto... Invece noto che i matti sono altri😅😅😅
Caro Vito...sono d'accordo su tutto. Ero alla Generale del 13 aprile, in cerca di emozioni, senza trovarle.L' Oh Lola dietro le quinte mi ha spaventata: ma come, questo è il Turiddu alla Scala? No! Poi, perché il coro (il meglio della serata) era rimasto seduto immobile al buio con qualche "cadrega" anche portata a mano? Confesso di aver perdonato Martone per il suo Leopardi, altrimenti qualche BU BU l'avrei giustificato. le emozioni le ho trovate nei ricordi: anni fa, in un giorno qualsiasi, nell'ufficio accanto al mio avevo sentito entrare un cliente (officina) che canticchiava. D'un tratto, con voce da tenorino: "E' Pasqua, in chiesa non vai?" Io rispondo senza alzarmi: "Non vo'...debbo parlarti..." e il duetto improvvisato è continuato fino a "A te la mala Pasqua...spergiuro!" ho saputo dopo che il Turiddo improvvisato abitava verso Monte S. Primo, era la voce solista del Gruppo Alpini di Magreglio, era conosciuto come "Pitèll", ma in quelle zone si usa chiamare tutti col soprannome. L'altra emozione che non ho sentito è sull'aria finale, quando la mia mamma, alla frase Beneditemi come quel giorno che partii soldato, scoppiava in lacrime, ma qui ho dovuto stringere la mano di mio figlio che, nel palchetto, mi stava alle spalle. Quanto dovrei scrivere ancora...magari per il soprano. E' vero, Santuzza aveva una voce molto bella, inoltre ha recitato con passione,,,ma al duetto Turiddu rimani ancora - No! - La tua Santuzza - No - Turiddu rimani - Non tediarmi (pressapoco) perché i due sono rimasti immobili, uno a destra e l'altro a sinistra senza muovere un muscolo, senza dar movimento alle intenzioni di chi supplica e di chi sta frenando la voglia di scappare, proprio come due "fùston" (i fusti spellati del granoturco)..Ma Martone l'avrà letto bene il libretto? Mi permetto di dir qualcosa su Silvio, che per la prima volta non è stato scelto tra i tenori di terza o quarta categoria: elegante, buon attore e insieme buon cantante. Mi dichiaro innamorata della musica di Mascagni, e piango ad ogni Banda che in piazza suona l'intermezzo come finalone, ma in questa serata qualche trombone di troppo non c'è stato, maestro LO RE? Chiedo perdono per essermi dilungata coi miei ricordi personali, ma alla Scala le emozioni le credevo un diritto!
Lo credevo anch’io.
Il coro seduto... Quando vuoi rendere la vita difficile al prossimo. I "somarelli" dell'auto invece dei "cavalli" 😂. Però l'idea è spiritosa, in fin dei conti a volte diamo nomi e soprannomi alle nostre auto. 😂
@paoloberti, peccato che lei abbia tempi ristretti. starei ore ad ascoltarlo ( in campo lirico-classico ). E' perché ho avuto la fortuna di conoscere , ho 85 anni, i più grandi cantanti della seconda metà del secolo scorso.
Queste manie di registi che vogliono modernizzare (?) opere d'arte consolidate andrebbero, secondo me, andrebbero denunciati per danneggiamento ad opera d'arte appartenenti alla collettività. Mi rifiuto di andare a teatro per assistere a queste assurdità che evidenzia impreparazione e presunzione
Ciao Vito! Premetto di non aver ancora visto la recensione, quindi il mio parere sarà esclusivamente frutto della mia esperienza personale. Sono un ragazzo di 17 anni, e stasera sono stato in Scala per la prima volta ad assistere a questa Cavalleria/Pagliacci. Devo ammettere che nonostante l’emozione la paura di assistere ad uno spettacolo blando si faceva sentire; specialmente per quanto riguarda il comparto della regia, per cui avevo qualche riserva. Non sbagliavo, in Cavalleria i miei occhi quasi faticavano a capitare sulla scena, tanto questa era buia e perennemente statica. Assenza totale di fondale, movimenti dei cantanti da contare sulle dita di una mano: insomma, davvero brutta. Per Pagliacci (per la quale paradossalmente ero più spaventato) invece spezzo una (mezza) lancia; la scena si muove, anche qui le tinte sono parecchio cupe ma di certo non “funebri” come in Cavalleria, e soprattutto: ero effettivamente “interessato” a seguire l’azione scenica. L’attualizzazione l’ho trovata abbastanza fine a se stessa. Chiudendo questo capitolone regia lo spettacolo è stato tutto sommato gradevole, con una direzione del Maestro Bisanti buona e precisa; un coro dal bellissimo timbro (nonostante ammetto, forse avessi aspettative un po’ troppo alte); e voci che mi hanno convinto il giusto (ho assistito al secondo cast). In conclusione certo avrei preferito tornare a casa emozionato, reduce da un grande spettacolo che mi sarei ricordato: purtroppo così non è stato, ma spero che il mio giudizio possa essere utile, nel suo piccolissimo, affinché di spettacoli emozionanti ce ne siano un po’ di più. Adesso mi guardo la tua recensione, che sono certo sarà professionale e attenta come sempre. Un saluto!
Beh, la tua recensione non è tanto diversa dalla mia. Direi che abbiamo visto lo stesso spettacolo.
@@Vito_Lo_Re Piccolo appunto dopo aver visto la recensione: il volume dell’organo ieri l’hanno abbassato, hahaha (forse anche troppo, ammetto che sentirlo alto “alla Karajan” non mi dispiace poi tanto).
Io ho visto questo spettacolo quando debuttò nel 2011, poi nel 2013 solo Cavalleria (che venne scorporata da Pagliacci e abbinata a due balletti), e so che il dittico è poi stato ripreso anche nel 2015. Ora, posto che neanche io ho trovato questa regia "tremenda", c'è di molto peggio, mi chiedo: ma si tratta di un allestimento così indimenticabile da meritare tutte ste riprese?
Del cast, oltre alla Garanca, mi incuriosiva particolarmente Enkhbat, che non ho mai ascoltato dal vivo ma di cui mi han parlato molto bene.
A proposito di "voci più famose" (e aggiungo più costose), ma non necessariamente "voci migliori", anche se sono certo che così dicendo attirerò le critiche feroci dei suoi ammiratori, devo ammettere che sia un concetto che ho sempre avuto in mente quando vedevo delle produzioni affannarsi per avere Leo Nucci nel ruolo di Rigoletto. Confesso di non esser mai stato il migliore dei suoi ammiratori, ma ho sempre creduto che ci fossero baritoni migliori (e meno costosi) in quel ruolo (soprattutto nell'ultima parte della sua carriera), anche se sembrava che letteralmente tutto il mondo dell'opera lo definisse il miglior Rigoletto esistente.
concordo, propongo Aldo Protti come Rigoletto per antonomasia
@@xxluchino Dmitrij Chvorostovskij, Ettore Bastianini, Gino Bechi, Renato Capecchi, Piero Cappuccilli, Tito Gobbi, Giangiacomo Guelfi, Cornell MacNeil, Robert Merrill, Aldo Protti, Giuseppe Taddei e Giorgio Zancanaro li ho sempre preferiti a Leo Nucci nel ruolo di Rigoletto.
E chiedo scusa se ne ho dimenticato qualcuno 😅🙈
@@francescofilardi pienamente d'accordo, inoltre pensando al tipo di vocalità baritonale verdiana penso che Nucci sia decisamente più tenore che baritono ecco
Scusi Maestro, giusto per capire: lei immaginerebbe Mattia Olivieri come Don Josè di quale Opera? L'unica che mi viene in mente è Carmen di Bizet, ma in quella Don Josè la fa il tenore. Il baritono è Escamillo.. ed anche per Escamillo, insomma... Personalmente lo trovo un po' troppo chiaro e leggero per quel ruolo, forse deve passare ancora un po' di tempo e maturare un po' e diventare un po' più baritonale e meno tenorile. Anche per via di un peso vocale che, almeno al momento, non mi pare così corposo da affrontare "il Torero". Non basta la bella presenza e l'indubbio bel timbro.
Irina Lungu la sentii anni fa in Traviata, e devo dire che se la figura è davvero notevole, e la voce ben educata ( anche se non indulse con acuti e sovracuti ), il personaggio risultò piatto. Un famoso baritono, al quale anni fa chiesi "come fa ad entrare nei personaggi che interpreta, Maestro ?" mi rispose "beh, se faccio Rigoletto, mi metto la gobba. Se faccio Scarpia il naso aquilino e la parrucca bianca, se faccio Macbeth, una corona in testa.". Non basta vestirsi da Violetta per essere Violetta, e da quel che dice, l'interprete è rimasta quella. Bellissima a vedersi ma quasi inerte scenicamente.
Anche Fabio Sartori lo ascoltai in diverse recite, come McDuff, come Foresto, insomma, la voce non è di grandissima qualità, il fraseggio è un po' pesante. E' comunque un buon professionista, affidabile, che alla distanza non lascia delusi. E direi che non è poco, di questi tempi. Basta sapere prima cosa può dare e non aspettarsi chissà che sfracelli.
Le chiedo scusa se mi sono dilungato, ma sono un appassionato di canto, oltre che ex aspirante tenore, e trovo che comunque chi ha la forza e il coraggio di studiare ed esibirsi come questi Maestri vada rispettato e ringraziato per ciò che fa e da' sul palcoscenico, in fondo è anche grazie a loro se l'Opera non è ancora defunta, pur con tutte le mende che sicuramente si possono trovare.
E' che a volte, spesse volte in verità, vedo portare in auge delle autentiche ciofeche, che diventano dei "fuoriclasse" solo perché bellocci - come il tedesco che oggi va per la maggiore, ma che mi fa venire l'orticaria appena apre bocca, ma che siccome lo Star System ( per bocca dei soliti due o tre pseudo critici ) inneggiano a lui come a un Semidio, allora deve essere per forza bravo. No, non è così che deve funzionare - ma se ci si mette ad analizzare come cantano tecnicamente e si cercano i peli nell'uovo, alla fine della disamina ci resterebbero talmente tante pellicce, che ci si potrebbero vestire tutte le Dame di Milano.
Quando ci sono ottimi tenori, baritoni, bassi, soprani, mezzi e forse anche qualche contralto, italianissimi, che non riescono a dar fiato in teatri importanti perché c'è "il tedesco" o il "marito della russa", o "l'argentino" e "il francese", che ormai hanno dato ciò che potevano dare.
Il discorso sarebbe immenso, ma mi fermo qui. Grazie per gli innumerevoli spunti di ragionamento che mi ha dato.
E' stato un madornale lapsus. Ovviamente intendevo Escamillo e come ruolo in prospettiva, non da fare domattina. Mi sorprende che nessuno prima si sia accorto della boiata che ho detto. Grazie della segnalazione, correggerò il video.
@@Vito_Lo_Re Ma non lo ha già fatto più volte? L'anno scorso al teatro del Maggio e a Genova nel 2015.
Scusi Maestro, perché è stato usato un BMW serie 3 anni '80?
Domanda legittima ma rivolta all'interlocutore sbagliato; chiediamolo al regista...
Preso dallo sfasciacarrozze.
• Piccola nota tecnica: Non è la prima volta che, in alcune sezioni del montaggio, noto una lievissima discrepanza nella sincronizzazione A/V, direi con l'audio un frame in anticipo rispetto al video.
(ma potrebbe anche essere un difetto nello streaming...)
È vero, a volte ci balla qualche frame ma la maggior parte del pubblico non lo nota. Tu hai l’occhio fine, ovviamente.
@@Vito_Lo_Re Anni di pratica... 😉
Buon giorno Maestro, dalle sue parole, si può evincere che lei ieri sera sia uscito dalla Scala con un po' di amaro in bocca.
Occorre però dire che sono passati i bei tempi in cui i grandi teatri scritturavano il meglio del meglio in tema di cantanti e direttori: oggi, a volte, ci si deve accontentare di quello che passa il convento (parola magari non adattissima, ma comunque esemplificativa del concetto) e quindi possono uscire spettacoli non terrificanti ma neppure eccelsi.
Questa volta mi astengo volutamente dal dire qualsiasi cosa sulla regia e l'allestimento: la mia opinione ormai è già nota e risaputa, soprattutto per gli habitués del canale.
Sui cantanti, non avendoli sentiti direttamente, non posso esprimere opinioni con cognizione di causa: ad ogni modo, alcuni di essi avevo già avuto occasione di sentirli in altre recite, anche di Pagliacci e di Cavalleria: si trova di meglio in giro.
Orchestra, coro e direttore: da una compagine come quella scaligera si è sempre abituati a pretendere il meglio: se poi qualche volta puàò esserci qualche sbavatura, ci può anche stare, la perfezione non sempre c'è.
Quindi, in conclusione, ascoltando la recensione, si può dedurre che lo spettacolo si sia meritato una onesta sufficienza (o magari qualcosina in più), ma senza entusiasmare più di tanto.
Un caro saluto e buona giornata
La regia di Mario Martone è del 2011 . La staticità forse ora è sorpassata ma riprendendo una regia datata può succedere
So bene che era una ripresa ma non credo che siano i 13 anni di vita a farla percepire statica. Se l’avessi vista nel 2011 avrei pensato la stessa cosa. E anche nel 1991, a dirla tutta.
Mestro cosa significa un "rallentato senza suddividere"?
Nei rallentati in genere si divide una parte della battuta da rallentare in sotto-movimenti, per maggiore chiarezza. Per iscritto più di questo non è facile spiegare.
Grazie
Condivido anche se ritengo troppo diplomatico il giudizio sul direttore.
Insomma: meglio perderla che trovarla...
a me era piaciuto come attore frontali in rigoletto a terme di caracalla😂
Ma la prima era il 16 aprile, e non il 12 come riportato sul titolo
È vero! Devo correggere, grazie.
5:31 - Sarebbe accettata una piccola modifica testuale, tipo: "... io netto il furgoncino"? 😁
Anche se, tra tutte le incoerenze stridenti tra testo e scena che si vedono in giro, questa è una delle meno fastidiose. Alla fin fine è pieno di gente che dà soprannomi alle proprie macchine e "Somarello" ci sta.
@@marja011 Vero, la funzione è la stessa! 😄
Se nei pagliacci non c'era lo schiaffo e non c'era la frustata, non regge la struttura dei personaggi. Quante automobili in palcoscenico negli ultimi anni.
E meno male che ancora non le pretendono elettriche.
Ah🤣 sei forte!@@gloriabarberi1292
Le discrepanze delle regie "contemporane'' nascono da una logica deformante del tracciato narrativo dell'Opera lirica rappresentata. Delle vere anomalie.
"Io netto il furgonetto" (furgonello ci starebbe? boh)
😂😂😂
Ti leggo solo ora, dopo aver proposto "furgoncino"... 😄
Caro Maestro, ci invita a sostenere la lirica, ma la lirica sostiene noi? Spettacoli scadenti, cantanti appena diplomati e buttati sul palcoscenico in ruoli importanti senza la dovuta "gavetta"; registi che riscrivono i libretti ( che poi sono delle vere e proprie sceneggiature e quindi quasi intoccabili ), orchestre non sempre all'altezza ( anche se dirette da Maestri che, poveretti , cercano di raddrizzare la barca, ma senza successo) e biglietti con costi alle stelle. Lo so, soprattutto noi anziani, siamo abituati male con cantanti che hanno esaltato la lirica e fatto, veramente, fatto venire i brividi nell'ascoltarli! Ora, quando ascolto una rappresentazione lirica resto indifferente e i brividi mi vengono, si, quando sento certi acuti e certi fraseggi ( quest'ultimi spesso più difficili degli acuti!) fatti in maniera superficiale. Tante volte vengo proprio qui su TH-cam e cerco brani cantanti da vecchie voci: proprio l'altro giorno ho voluto risentire il Prologo di Pagliacci cantato da Ettore Bastianini ( ed era registrato in teatro e non in auditorium!). Beh, li ho avuto i brividi veramente!! Avrei tante altre cose da dire , ma è meglio chiuderla qui! Saluti e complimenti per il canale!
Non ha tutti i torti. La questione è complessa…
La smania di protagonismo e egocentrismo di molti registi purtroppo non ha freni. Leggiti il libretto, ascoltati la musica mi verrebbe da dire. La cosa ha preso talmente piede che si legge:"La Tosca di xyz" ( nome del regista). Ma non era di Puccini?😂.
Ha ragione: mediocrità
A proposito di cantanti: mooooooolti anni fa, al Verdi di Pisa(dove vivo), mi ritrovai Andrea Bocelli che faceva Macduff in Macbeth: mamma mia...
Che c'entra Bocelli con la Lirica, scusi; lo lasci alla televisione che è di bocca buona!
@@ilGattoMistico Appunto, gli hanno fatto fare la lirica quella volta, in seguito più: a proposito di inadeguatezza ma pensavo fosse chiaro 🙄
Non sono la sola a non apprezzare Bocelli
@@lorettacurzi8655 Non lo sei.
Povero Macbeth!
Regia ha modernizzato le due opere rovinando come hanno fatto con L'arena a Verona?