L'opera purtroppo non ha mai attirato la mia attenzione/curiosità, se nonper alcune pagine qua e la , ma volevo farle i complimenti per la signorilità con cui ha affrontato tutti questi video. In un mondo che, nella maggior parte dei casi, è solo capaci di denigrare lei rimane una delle poche mosche bianche. Grandissimo come sempre!
Buoni cantanti ma nessuno memorabile. Una lode a Pertusi per il coraggio....Ho "incrociato" per puro caso (sul tubo) il basso bulgaro Boris Cristoff nel monologo di Filippo II. Sono rimasto impietrito dall'emozione. Artista eccezionale. Vocalmente e scenicamente al top. È solo un esempio. Cantanti di una certa levatura sono sempre più rari. Buona serata.
Scusate....sono il figlio del tenore BRUNO PREVEDI....7dic. 1968 ero in platea ascoltavo un DON CARLO ..... l'altra sera ho ascoltato un"don carlo"....lo scrivo" minuscolo....CAPITEMI
E pensare che avevano osato criticare l'interpretazione di Samuel Ramey, ottimo Filippo e bravissimo anche come Inquisitore..."o tempora, o mores ". Oggi diventato: "O temporeggi o muori".
Ieri mattina si è fatto su Rai5 il Don Carlo d'apertura con Gatti del 2008... Mamma mia che orrore ho visto... Un tenore gravemente sovrappeso che era in grande difficoltà nei movimenti e nelle scene più concitate... Nota lieta, il 60enne Furlanetto nel ruolo di Filippo era il migliore del cast. P.S. Il suo canale è un toccasana per noi melomani... Grazie per il suo entusiasmo e la sua professionalità
@@MrThepresident2009 neill è stato un grande spreco. Io l'ho visto agli inizi e aveva una voce bellissima. In quel don Carlo comunque, a parte un inciampo sì memoria, è bravissimo. Acuti belli, mezzevoci belle, sempre dentro al personaggio... Chissene il sovrappeso😀
Una serata alla scala in apertura non si può avere una sufficienza striminzita .a Mantova il don Carlo a novembre è stato molto più coinvolgente .ti ringrazio ancora della bella serata passata in modo serena e costruttiva
Egregio Maestro, io, in tanti anni di ascolti di opere liriche (dal vivo, quando andavo a teatro con i miei genitori, in TV o con i dischi o con le videocassette), mi sono fatto un'opinione ben precisa. Secondo me un brano orchestrale, una romanza o anche una semplice frase (tipo il "Lei mi intende?" "Sì" dal duetto del primo atto di Bohème tra Mimì e Rodolfo) deve trasmettere emozione, deve far nascere qualcosa dentro, a volte un qualcosa che non si riesce a controllare emotivamente. Intendiamoci, le emozioni di cui parlo non sono solo quelle che possono sorgere da brani di opere drammatiche (che so, il Va pensiero oppure l'intermezzo della Manon Lescaut o la scena della pazzia dalla Lucia di Lammermoor): può creare emozioni di ilarità (ovverosia può farti ridere) anche un Barbiere di Siviglia che - oltre a essere ben cantato - sia anche ben recitato dai protagonisti sul palcoscenico oppure un Elisir d'Amore che non è verto un'opera drammatica. In sostanza, quindi, se all'interpretazione (sia orchestrale che dei cantanti) manca quel "quid" che riesca a trasmettere una emozione, sarà un'esecuzione magari tecnicamente perfetta, ma comunque "fredda", alla quale manca qualcosa che coinvolga fino in fondo. E' vero che nulla equivale a sentire l'opera direttamente a teatro, ma comunque credo che quanto ho detto finora in merito al comunicare una emozione possa "passare" anche se trasferito su disco o comunque trasmesso per televisione
Avendo fatto scuole ''tecniche'', da quello che ricordo la cosiddetta distribuzione delle risposte si risolve quasi sempre allo stesso modo (distribuzione normale o Gaussiana), quindi mi verrebbe da dire che le risposte ''assurde'', anche se in numero decisamente minore, ci saranno sempre e comunque. Purtroppo non credo che in questo caso ci siano ''paletti'' che tengano 🙈, a meno che non si voglia tenere fuori dal canale chi di musica evidentemente non capisce proprio un tubo! Fosse per me comincerei con chi ha dato 8 a Meli 😅
Io dal mio canto (sono un cantante) penso che la Garanca non sia stata così tanto brava quanto si dice in giro; dal punto di vista scenico è stata abbastanza convincente ma dal punto di vista tecnico per me non c'era proprio. Meli fuori tecnica e ruolo. Netrebko fuori ruolo ma ha cantato abbastanza bene. Peccato per Pertusi (che per me ha cantato comunque bene nonostante il male). Salsi 6 politico. Sono d'accordo con lei sulla direzione e sulla regia.
Un cordiale saluto a voi tutti da un neo-iscritto. Sono melomane da sempre e l'età avanzata mi permette una buona panoramica ma anche genera una maggiore insofferenza e criticità. A proposito della interessante osservazione sull'eccesso di squilibrio fra i giudizi sugli artisti alla prima scaligera. Come dicevano altri che sottolineavano la presenza scenica del cantante, i nostri artisti - come i nostri contemporanei che incontriamo nella vita quotidiana - hanno personalità meno spiccate e definite dei nostri predecessori: meno retorica e presunzione, forse, ma anche contorni meno marcati. Cantanti insopportabili del passato avevano comunque una vocalità e una figura netta e incisiva che non poteva essere mal compresa. I nostri contemporanei sono più diafani : quindi nel giudizio possono prevalere più facilmente pregiudizi positivi (dovuti alla notorietà ) o negativi (dovuti alle antipatie) ma ugualmente lontani dall'obiettività. Un ringraziamento per l'attenzione e consueti complimenti per il competente e saggio conduttore
È una buona osservazione. Nel complesso possiamo dire che in passato c’erano grandi voci molto lontane dalle altre. Oggi c’è un livello medio forse maggiore di prima ma senza voci eccelse.
. il sentimento e l'autenticità umana sono sparite in tutte le arti, perfino nelle celebrazioni religiose, perciò anche l'opera ne soffre.poi resta la scuola di canto, in gran decadenza....
A me personalmente Meli non ha mai entusiasmato, sia per il timbro che per la tecnica ( salita agli acuti molto difficoltosa e stridula). Salsi è un buon cantante, ma forse non perfetto per il ruolo. Pertusi è sempre stato un buon cantante ma penso più adatto al belcanto ( Bellini ecc). La Garanca è anche lei una brava cantante ma, a mio parere, non è voce verdiana. La Netrebko l'ho amata tanto quando cantava con la sua VERA voce, cioè all'interno di un repertorio da soprano lirico. I ruoli spinti che sta affrontando ( Turandot, Aida, Adriana Lecouvreur ecc) dove "forza" la voce , nel senso che cerca di gonfiare il registro medio-grave e di scurire innaturalmente il timbro, la sta rovinando. Solo quando affronta le note di passaggio al registro acuto con leggerezza e con i "piano" rispunta la sua voce antica. E' un peccato perchè, anche se tanti non la sopportano e la considerano sopravvalutata, ha una tecnica pregevole, un bel fraseggio e buona interpretazione scenica (dove la regia non le fa fare cose spaventose). Mi ha sempre emozionato....ora molto meno, mi infastidisce troppo il "camuffamento" vocale. Come altre cantanti in passato ha voluto fare tutto e questo non si può. Sono anche convinta però che molti giudizi eccessivamente negativi siano dettati da antipatia e altri sentimenti.
Live secondo me è la parola chiave. Il giudizio deve essere dato e capisco, gusto personale, ascolti o esperienze vissute, ma credo che si dovrebbe giudicare la situazione e non il cantante o il direttore. Non posso immaginare una cantante migliore della Netrebko per una prima alla Scala. O un basso migliore di Pertusi eccetera ( questo vale per tutti gli interpreti) Un costume, un oggetto di scena, una poca partecipazione o una troppa partecipazione può cambiare tutto e cambiare una prestazione. Il voto secondo me va dato al Don Carlo del giorno 7 dicembre, perché sicuramente nella seconda recita cambierà tutto. Grazie per il tuo canale e sopratutto viva Verdi e viva il Don Carlo
Eccessive fluttuazioni nei voti? Di che si meraviglia, maestro? Se va col pensiero alle sentenze giudiziarie, noterà che le condanne del primo grado di giudizio e la piena assoluzione in appello, o anche il contrario, certo per fatti assai più gravi che non le quisquilie canterine, si succedono con preoccupante frequenza. L' oggettività del giudizio è una chimera: le passioni ci tiranneggiano al di là della nostra consapevolezza.
Gentilmente, curi maggiormente la Sua,di vocalità. Perché a volte tende a parlare direi anzi, a "farfugliare" più con se stesso che con chi La ascolta. Meno leziosità e più vera "comunicazione" sarebbe preferibile, o a me passa subito la voglia di partecipare ad una chat. Seppur incentrata su un argomento di sicuro interesse e con indubbia competenza,per quello che ho potuto sentire. Grazie
Considerazioni pienamente condivisibili e giudizi piuttosto equilibrati devo dire. Così come la nota di delusione nella componente, per così dire, emotiva della serata scaligera. Ascolto Verdi praticamente da ragazzino e ora che ho 27 anni continuo ad ascoltarlo con vivo interesse, ammetto di aver atteso la prima di "Don Carlo", dopo il non proprio entusiasmante "Macbeth", con un certo interesse. Mi è dispiaciuto per Meli, che mi è sembrato anche piuttosto fuori ruolo, e anche per Pertusi (durante il concertato del terzo atto sono rimasto quasi sulle spine, sentendo i colpi di tosse...). Nel complesso non mi è dispiaciuto il cast femminile, il Grande Inquisitore e persino Salsi (che pure non mi ha fatto esageratamente impazzire né in "Macbeth" e neanche in "Tosca", a proposito delle altre prime della Scala). Aggiungerei una nota positiva alla voce dal cielo dell'autodafè: ancorché in un ruolo minore, non mi è sembrata male. Sulla regia parto col condividere quanto detto nei video sulle "regie orrorifiche": seguo da qualche annetto la "querelle" tra la regia tradizionale e la "Regietheater", con una posizione moderata, infatti non amo molto un certo barocchismo di un Zeffirelli ma neanche i cantanti con i cappottoni in pelle alla Himmler. Men che meno una regia che vuol presentarsi tradizionale e che, oltre che statica, appare pure un po' didascalica: mi riferisco all'autodafè con i sovrani e il Grande Inquisitore disposti come in una sorta di icona russa e in una certa gerarchia. Il fatto che in Grande Inquisitore sia un personaggio potente mi risulta abbastanza chiaro, trovo esagerato il mostrarlo in quel modo. In effetti, il risultato complessivo della regia di Lluís Pasqual è una staticità veramente greve e che aiuta poco alla resa complessiva. Ad ogni modo, mi è piaciuto molto l'esperimento delle dirette tra i vari atti, che ho seguito con interesse, e sarebbe bello vederlo replicato per il prossimo anno: pare che debbano rappresentare l'opera innominabile
Io non ho visto la rappresentazione e quindi non esprimo giudizi in merito. Volevo però esprimerti tutta la mia ammirazione e i miei complimenti (io ormai i 27 anni li ho passati da un pezzo, anche se anche io ho iniziato ad ascoltare la lirica quando avevo i calzoni corti: i miei genitori mi hanno portato a teatro la prima volta che avrò avuto al massimo 7-8 anni, ma mi ricordo ancora che si trattava di una Madama Butterfly; lo confesso, amo molto Puccini) per il commento che hai postato, il quale assomiglia più a una recensione di un critico musicale che il commento di un appassionato, per la competenza e la precisione dimostrate. Mi rallegra anche il fatto che ci siano ancora dei giovani che amano la lirica e la seguono con passione e competenza, credo che sia merce assai rara al giorno d'oggi. Se il prossimo anno faranno l'opera innominabile, la guarderò volentieri, anche se ti confesso che trovo il terzo atto piuttosto noioso. Comunque, ancora complimenti e congratulazioni per il tuo commento
C'entrerà il modo in cui le nostre orecchie percepiscono i suoni? A 60 anni non senti i suoni come a 30, perdi la capacità di cogliere tante sfumature.
Caro Vito, se le emozioni, come dici tu (io non ho visto/ascoltato) stanno a zero, che giustificazione/senso può mai avere l'avverarsi di un qualsivoglia evento musicale? Ecco, una delle ragioni della "morte" dell'opera (in primis), a mio avviso, è proprio questa: il marketing ha ucciso (letteralmente) quello che dovrebbe essere il principale obiettivo di ogni rappresentazione vocale-strumentale. 👋
Se posso parlare per me, si. Tuttavia, sempre mia opinione, se seguo lo spartito non mi "gusto" l'esecuzione completamente perché la concentrazione va nella lettura.
Il problema sono i monopoli delle agenzie liriche che impongono i cantanti alle direzioni artistiche ! Tenori e baritoni e soprani bravi ce ne sono ma nei grandi teatri no !
Aggiungo alcune osservazioni ulteriori sull'ascolto televisivo della musica classica. Premesso che quanto detto dal M° Vito e' corretto specialmente il bilanciamento fra cantanti/orchestra, quello che sentiamo in televisione è compresso perché la dinamica dei sistemi audio degli apparecchi televisivi è scarsa e per evitare clipping nei forti vengono usati limitatori di dinamica. Poi ogni cantante è ovviamente microfonato come ogni sezione orchestrale ha i suoi spot. Verissimo che la valutazione andrebbe considerata sentendo dal vivo in quanto a naturalezza pero' di mezzo c'e anche l'acustica del teatro dove si esegue (vedere la forma del musikverein) rapporto fra suono diretto/riverbero.
Comunque il 2-3% è un dato statisticamente poco significativo. Non mi sorprende troppo che ci sia chi eccede in un senso o nell'altro, ma parliamo di 2-3 persone su 100, poca roba
Buonasera , io non possiedo una cultura musicale così raffinata che mi permetta di poter formulare una critica a tutto tondo ma rimango comunque sorpreso nel vedere che alcuni suoi colleghi critici musicali valutino la prestazione della Netrebko da 8,5 quando a molti è parsa poco più che sufficiente . Anche Lei non mi è sembrato particolarmente entusiasta della sua performance e quindi io mi chiedo per quale motivo vi sia una disparità di giudizio così rilevante tra professionisti del settore .
Riascoltata tre volte (RaiPlay). Molte e pesanti le ombre di questa edizione. Un Meli assolutamente fuori ruolo, voce stridula tendente al belato con notevoli carenze (strano che il loggione non lo abbia buuato dopo aver cannato completamente alcuni passaggi e riascoltando denota che si sta rompendo musicalmente e necessità di assoluto riposo per non diventare una macchietta). La solita Netrebko con la sua voce baritonale, non ha dato luce vocalmente al personaggio e nettamente a corto di respiro. Meglio si cambi registro nella scelta del soprano piuttosto che avere sempre e comunque lei ad ogni apertura. Salsi sottotono rispetto al Macbeth di due anni fa. Pertusi già al suo apparire denunciava la sua serata no. Garanča è l’unica che si salva nella baracca di questo pastone dove difetta anche la direzione orchestrale con gli sfibrati fiati. In questo quadro generale ben ci stava la cupa regia di Pasqual. Non è certo un’ edizione da ricordare ai posteri e, senza offesa alcuna, poteva benissimo essere una semplice produzione dei teatri di tradizione, non certo da Scala
Buongiorno Vito, ho guardato il suo video e vorrei darle il mio parere. Ho notato che nella valutazione dei cantanti e nel commento ad essa, non viene mai citata la presenza scenica e l'interpretazione attoriale: questa secondo me è una mancanza. Il pubblico, esperto o meno, tenderà a dare un voto differente anche in base a ciò che vede, il canto da solo non basta. Il teatro d'opera è, come lei ben sa, un equilibrio di elementi visivi ed uditivi, regia, scene e costumi sono stati commentati, l'interpretazione attoriale no (potrei sbagliarmi e se me lo sono persa me ne scuso). Un esempio su tutti: Filippo/Pertusi non può essere valutato solo in base alla performance canora, tra l'altro funestata dal malessere, egli è un esempio eccellente di come si possa restare nel ruolo, interpretare ogni singola nota ma anche ogni singola pausa, un interprete eccellente insomma. Credo che la differenza di percezione e votazione dei vari protagonisti sia anche dovuta a questo connubio, che non può essere tralasciato. ( Per dovere di cronaca le dico che insegno storia della musica e del melodramma, potrei anche avere un'eccessiva deformazione professionale .-) ) Detto questo grazie ancora per i suoi video.
Ha assolutamente ragione. Diciamo però che nell'opera la performance attoriale viene tirata in ballo principalmente quando quella canora non è ineccepibile ("ha cantato così così PERÒ è un bravo attore"). Io la valuto invece quando integra una performance canora di alto livello ("ha cantato benissimo e INOLTRE è un ottimo attore"). Detto capisco e in buona parte condivido quanto scrive.
Ricordo sempre la prima volta che andai al Teatro Bellini di Catania e scoprii che ascoltare un'opera dal vivo è un'esperienza completamente diversa da qualsiasi registrazione o trasmissione radiotelevisiva convenzionale che avessi mai ascoltato prima. In qualità di tecnico del suono, vorrei sottolineare che per garantire anche al pubblico a casa un ascolto paragonabile a chi è presente in teatro ci sarebbe, anzi c'è lo straordinario Sistema Binaurale che - come già sai - con un solo microfono ambientale e quindi nessun mixaggio (la vera rovina della naturalezza di una ripresa audio!) fa praticamente lo stesso lavoro delle nostre orecchie, consentendo una registrazione del suono a 360° particolarmente realistica. Il problema è che siamo abituati male... ad esempio, le registrazioni convenzionali fanno largo uso di compressori dinamici che modificano il livello (o volume) del suono facendoci sentire un "pianissimo" ben più forte che dal vero (e analogamente un "fortissimo" più piano), per cui nessuno spettatore casalingo è preparato ad ascoltare attentamente (e in religioso silenzio!) come farebbe se fosse in teatro... e comunque i livelli (o volumi) dei singoli strumenti, voci o sezioni vengono "riequilibrati" secondo necessità tramite il mixer, modificando gli equilibri sonori accuratamente definiti dal Direttore d'Orchestra, che restano ad esclusivo beneficio del pubblico presente in sala... Non so se mi spiego... 😕
Ben detto. Anche noi ( mio marito, mia figlia ed io, musicisti professionisti) abbiamo notato che alcuni strumenti erano troppo in evidenza rispetto ad altri. Per esempio, nel duetto del grande inquisitore con Filippo II si sentiva poco il controfagotto, che invece Verdi ha messo proprio per il suo suono da "film del terrore"
Un don Carlo da incubo soprano e mezzosoprano urlatrici straniere monocordi Pertusi svociato Salsi opinabile il grande inquisitore un ragazzo coreano che non capisce l' italiano. Ma siamo seri ! Netrnko e Garanca non parlano italiano due russe entrate in carriera non certo con la voce...diventano le Regine de la Scala???? Io voto 2 in confronto al Don Carlo interpretato da Freni Caballe Pryce Terrani Domingo, Pavarotti, Bruson etc
Ognuno ha i suoi gusti...ma "urlatrici STRANIERE monocordi" mi sembra esagerato...(cosa intende con "entrate in carriera non per la voce"? Spero niente di offensivo). Rispetto, anche nei dissensi.
Io direi di melomani con turbe psichiche che oltre la Callas e Tebaldi non sanno andare e non hanno capito che sono morte e la lirica va avanti comunque 🤣🤣
Scusate ma se questo mezzosoprano merita 7 .. la obraztsova , la verret quanto meritavano ??????? Idem per meli... il disastro.. la netrebko dovrebbe ascoltare la gencer e poi farsi unesame di coscienza
Maestro mio che brutta cosa la turandot del San Carlo, per caso mi sono imabttuto nel video su TH-cam e ne ho guardato solo alcuni pezzi ma mi è bastato: 1) Perché Eyvazov ancora lo fanno cantare? Ah sì è il marito della Netrenbko giusto. 2) Turandot che scende da una autovettura appesa al soffitto (qualunque cosa voglia significare) 3) Quando Turandot dice "mi vuoi tra le tue braccia a forza, riluttante e fremente" riluttante NON LO CANTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (vedere per credere) 4) Che pena vedere Nicola Martinucci (che era un signor tenore) fare l'imperatore Altoum e poi venire chiuso in una cassa da morto di vetro (vabbè le bollette bisogna pagarle...) Non dico altro. A presto.
@vito lo re Leggo quanto scrivono i colleghi amanti / melomani perciò cercherò di essere più sintetico possibile secondo schema programmato; 1) regia 7. Un pochino vecchio stile, con scene e costumi visti nelle grandi rappresentazioni passate che ma mantiene un sobrio abbinamento con l'opera in particolare con l'Escorial ( che non è esattamente così ma è comunque affascinante); 2 ) Don Carlo - Meli 5 . Non esalta in nulla né nei momenti drammatici né nei momenti dei dialoghi con Elisabetta, Posa e il terzetto nei giardini. Troppi velati inutili NON E' QUESTO IL SUO REPERTORIO; 3) Elisabetta - Netrebko 7 la voce , il timbro ottimo nel terzo e quarto atto mentre primo e secondo ( incluso il duetto con don Carlo) nulla di vagamente interessante; tu che le vanità..davvero superbo e meritevole dei lungi applausi ricevuti. 4) Salsi - Posa 8 totalmente in parte da Dio che nell'alma infondere...fino a io morro' ..davvero una delle parti migliori, meglio costruite e che valorizzano la voce di uno dei più grandi braritoni dei nostri tempi ( molto meglio di Macbeth o Scarpia per intenderci).5) Garanca - principessa di Eboli 8 non si ha nessuna difficoltà a paragonarla con le grandissime che la hanno precdeduta in questo ruolo ; struggente nel dialogo con don Carlo ai giardin della regina, grande attrice quando consegna lo scrigno al re e ci regala un don fatale da mettere davvero negli annali. Stupenda. 6) Filippo II - Pertusi 6,5 dà al re di Spagna una grande autorevolezza e carisma ed ella giammai m'amo' è cantata davvero bene ; il registro centrale corroso e di certo più gradevole come un tempo danno l'idea di utilizzare tanta tecnica e poca voce durante l'opera. Rene' Pape sarebbe stato più interessante da ascoltare..comunque non sfigura fra i grandi interpreti di questa difficile opera. Grande Chailly e meraviglioso il coro.
È un canale dedicato alla musica che segue i vari generi nei loro momenti topici. Quando ad esempio ci sarà la notte degli Oscar farò tutta una serie di video sulle colonne sonore candidate.
L'opera purtroppo non ha mai attirato la mia attenzione/curiosità, se nonper alcune pagine qua e la , ma volevo farle i complimenti per la signorilità con cui ha affrontato tutti questi video.
In un mondo che, nella maggior parte dei casi, è solo capaci di denigrare lei rimane una delle poche mosche bianche.
Grandissimo come sempre!
Buoni cantanti ma nessuno memorabile. Una lode a Pertusi per il coraggio....Ho "incrociato" per puro caso (sul tubo) il basso bulgaro Boris Cristoff nel monologo di Filippo II. Sono rimasto impietrito dall'emozione. Artista eccezionale. Vocalmente e scenicamente al top. È solo un esempio. Cantanti di una certa levatura sono sempre più rari. Buona serata.
Christoff io l'ho sentito e visto dal vivo alla Fenice in Don Carlo. Una cosa che non dimenticherò mai
@@evaristopretti9086 Fascino vocale e doti attoriali di prim'ordine. Inarrivabile.
Complimenti per l'upload . sei un uomo pacato e molto bello
Scusate....sono il figlio del tenore BRUNO PREVEDI....7dic. 1968 ero in platea ascoltavo un DON CARLO ..... l'altra sera ho ascoltato un"don carlo"....lo scrivo" minuscolo....CAPITEMI
Я вас понимаю .
Togliamo pure il *don*?😂
E pensare che avevano osato criticare l'interpretazione di Samuel Ramey, ottimo Filippo e bravissimo anche come Inquisitore..."o tempora, o mores ". Oggi diventato: "O temporeggi o muori".
Meli, un corista (nei tenori secondi)
Ieri mattina si è fatto su Rai5 il Don Carlo d'apertura con Gatti del 2008... Mamma mia che orrore ho visto... Un tenore gravemente sovrappeso che era in grande difficoltà nei movimenti e nelle scene più concitate... Nota lieta, il 60enne Furlanetto nel ruolo di Filippo era il migliore del cast.
P.S. Il suo canale è un toccasana per noi melomani... Grazie per il suo entusiasmo e la sua professionalità
Dai non scherziamo. Neill e Cedolins sono diverse spanne al di sopra di quello che abbiamo ascoltato l'altra sera. Non c'è nemmeno paragone.
@@HenryDrives infatti ho parlato solo di Neill che non mi ha convinto. La Cedolins è stata una brava Elisabetta...
@@MrThepresident2009 neill è stato un grande spreco. Io l'ho visto agli inizi e aveva una voce bellissima. In quel don Carlo comunque, a parte un inciampo sì memoria, è bravissimo. Acuti belli, mezzevoci belle, sempre dentro al personaggio... Chissene il sovrappeso😀
@@HenryDrives Non oso oppormi 😉
@@MrThepresident2009 fai bene perché sono grosso quasi quanto neill 😁😁😁
Una serata alla scala in apertura non si può avere una sufficienza striminzita .a Mantova il don Carlo a novembre è stato molto più coinvolgente .ti ringrazio ancora della bella serata passata in modo serena e costruttiva
Egregio Maestro, io, in tanti anni di ascolti di opere liriche (dal vivo, quando andavo a teatro con i miei genitori, in TV o con i dischi o con le videocassette), mi sono fatto un'opinione ben precisa.
Secondo me un brano orchestrale, una romanza o anche una semplice frase (tipo il "Lei mi intende?" "Sì" dal duetto del primo atto di Bohème tra Mimì e Rodolfo) deve trasmettere emozione, deve far nascere qualcosa dentro, a volte un qualcosa che non si riesce a controllare emotivamente.
Intendiamoci, le emozioni di cui parlo non sono solo quelle che possono sorgere da brani di opere drammatiche (che so, il Va pensiero oppure l'intermezzo della Manon Lescaut o la scena della pazzia dalla Lucia di Lammermoor): può creare emozioni di ilarità (ovverosia può farti ridere) anche un Barbiere di Siviglia che - oltre a essere ben cantato - sia anche ben recitato dai protagonisti sul palcoscenico oppure un Elisir d'Amore che non è verto un'opera drammatica.
In sostanza, quindi, se all'interpretazione (sia orchestrale che dei cantanti) manca quel "quid" che riesca a trasmettere una emozione, sarà un'esecuzione magari tecnicamente perfetta, ma comunque "fredda", alla quale manca qualcosa che coinvolga fino in fondo.
E' vero che nulla equivale a sentire l'opera direttamente a teatro, ma comunque credo che quanto ho detto finora in merito al comunicare una emozione possa "passare" anche se trasferito su disco o comunque trasmesso per televisione
Ottime considerazioni, grazie Maestro!
Avendo fatto scuole ''tecniche'', da quello che ricordo la cosiddetta distribuzione delle risposte si risolve quasi sempre allo stesso modo (distribuzione normale o Gaussiana), quindi mi verrebbe da dire che le risposte ''assurde'', anche se in numero decisamente minore, ci saranno sempre e comunque. Purtroppo non credo che in questo caso ci siano ''paletti'' che tengano 🙈, a meno che non si voglia tenere fuori dal canale chi di musica evidentemente non capisce proprio un tubo!
Fosse per me comincerei con chi ha dato 8 a Meli 😅
Meli è stato il peggiore in campo. In passato ha fatto grandi cose ma stavolta non ci siamo.
Io dal mio canto (sono un cantante) penso che la Garanca non sia stata così tanto brava quanto si dice in giro; dal punto di vista scenico è stata abbastanza convincente ma dal punto di vista tecnico per me non c'era proprio. Meli fuori tecnica e ruolo. Netrebko fuori ruolo ma ha cantato abbastanza bene. Peccato per Pertusi (che per me ha cantato comunque bene nonostante il male). Salsi 6 politico. Sono d'accordo con lei sulla direzione e sulla regia.
Un cordiale saluto a voi tutti da un neo-iscritto. Sono melomane da sempre e l'età avanzata mi permette una buona panoramica ma anche genera una maggiore insofferenza e criticità.
A proposito della interessante osservazione sull'eccesso di squilibrio fra i giudizi sugli artisti alla prima scaligera.
Come dicevano altri che sottolineavano la presenza scenica del cantante, i nostri artisti - come i nostri contemporanei che incontriamo nella vita quotidiana - hanno personalità meno spiccate e definite dei nostri predecessori: meno retorica e presunzione, forse, ma anche contorni meno marcati. Cantanti insopportabili del passato avevano comunque una vocalità e una figura netta e incisiva che non poteva essere mal compresa. I nostri contemporanei sono più diafani : quindi nel giudizio possono prevalere più facilmente pregiudizi positivi (dovuti alla notorietà ) o negativi (dovuti alle antipatie) ma ugualmente lontani dall'obiettività.
Un ringraziamento per l'attenzione e consueti complimenti per il competente e saggio conduttore
È una buona osservazione. Nel complesso possiamo dire che in passato c’erano grandi voci molto lontane dalle altre. Oggi c’è un livello medio forse maggiore di prima ma senza voci eccelse.
. il sentimento e l'autenticità umana sono sparite in tutte le arti, perfino nelle celebrazioni religiose, perciò anche l'opera ne soffre.poi resta la scuola di canto, in gran decadenza....
Sebbene non in tema col video, segnalo tra i comprimari la meravigliosa voce dal cielo di Rosalia Cid
A me personalmente Meli non ha mai entusiasmato, sia per il timbro che per la tecnica ( salita agli acuti molto difficoltosa e stridula). Salsi è un buon cantante, ma forse non perfetto per il ruolo. Pertusi è sempre stato un buon cantante ma penso più adatto al belcanto ( Bellini ecc). La Garanca è anche lei una brava cantante ma, a mio parere, non è voce verdiana. La Netrebko l'ho amata tanto quando cantava con la sua VERA voce, cioè all'interno di un repertorio da soprano lirico. I ruoli spinti che sta affrontando ( Turandot, Aida, Adriana Lecouvreur ecc) dove "forza" la voce , nel senso che cerca di gonfiare il registro medio-grave e di scurire innaturalmente il timbro, la sta rovinando. Solo quando affronta le note di passaggio al registro acuto con leggerezza e con i "piano" rispunta la sua voce antica. E' un peccato perchè, anche se tanti non la sopportano e la considerano sopravvalutata, ha una tecnica pregevole, un bel fraseggio e buona interpretazione scenica (dove la regia non le fa fare cose spaventose). Mi ha sempre emozionato....ora molto meno, mi infastidisce troppo il "camuffamento" vocale. Come altre cantanti in passato ha voluto fare tutto e questo non si può. Sono anche convinta però che molti giudizi eccessivamente negativi siano dettati da antipatia e altri sentimenti.
Praticamente, mi pare tu dica che alcuno degli interpreti fosse adatto al ruolo. Complimenti a chi li ha scritturati, dunque. 🔥
La gente non ha criteri e giudica in modo umorale. I tuoi giudizi erano oggettivi, chi ha votato qui ha un atteggiamento da curva sud
Live secondo me è la parola chiave.
Il giudizio deve essere dato e capisco, gusto personale, ascolti o esperienze vissute, ma credo che si dovrebbe giudicare la situazione e non il cantante o il direttore.
Non posso immaginare una cantante migliore della Netrebko per una prima alla Scala.
O un basso migliore di Pertusi eccetera ( questo vale per tutti gli interpreti)
Un costume, un oggetto di scena, una poca partecipazione o una troppa partecipazione può cambiare tutto e cambiare una prestazione.
Il voto secondo me va dato al Don Carlo del giorno 7 dicembre, perché sicuramente nella seconda recita cambierà tutto.
Grazie per il tuo canale e sopratutto viva Verdi e viva il Don Carlo
Eccessive fluttuazioni nei voti? Di che si meraviglia, maestro? Se va col pensiero alle sentenze giudiziarie, noterà che le condanne del primo grado di giudizio e la piena assoluzione in appello, o anche il contrario, certo per fatti assai più gravi che non le quisquilie canterine, si succedono con preoccupante frequenza. L' oggettività del giudizio è una chimera: le passioni ci tiranneggiano al di là della nostra consapevolezza.
Gentilmente, curi maggiormente la Sua,di vocalità. Perché a volte tende a parlare direi anzi, a "farfugliare" più con se stesso che con chi La ascolta.
Meno leziosità e più vera "comunicazione" sarebbe preferibile, o a me passa subito la voglia di partecipare ad una chat. Seppur incentrata su un argomento di sicuro interesse e con indubbia competenza,per quello che ho potuto sentire. Grazie
"Leziosità" è più accettabile del precedente "autocompiacimento". Grazie per il feedback, cercherò di farfugliare meno con me stesso.
Una correzione doverosa😊
Scusate,30 anni fa sicuramente non sarebbe stato accetato nessuno dei cantanti... meno Pertusi
Considerazioni pienamente condivisibili e giudizi piuttosto equilibrati devo dire. Così come la nota di delusione nella componente, per così dire, emotiva della serata scaligera. Ascolto Verdi praticamente da ragazzino e ora che ho 27 anni continuo ad ascoltarlo con vivo interesse, ammetto di aver atteso la prima di "Don Carlo", dopo il non proprio entusiasmante "Macbeth", con un certo interesse. Mi è dispiaciuto per Meli, che mi è sembrato anche piuttosto fuori ruolo, e anche per Pertusi (durante il concertato del terzo atto sono rimasto quasi sulle spine, sentendo i colpi di tosse...). Nel complesso non mi è dispiaciuto il cast femminile, il Grande Inquisitore e persino Salsi (che pure non mi ha fatto esageratamente impazzire né in "Macbeth" e neanche in "Tosca", a proposito delle altre prime della Scala). Aggiungerei una nota positiva alla voce dal cielo dell'autodafè: ancorché in un ruolo minore, non mi è sembrata male. Sulla regia parto col condividere quanto detto nei video sulle "regie orrorifiche": seguo da qualche annetto la "querelle" tra la regia tradizionale e la "Regietheater", con una posizione moderata, infatti non amo molto un certo barocchismo di un Zeffirelli ma neanche i cantanti con i cappottoni in pelle alla Himmler. Men che meno una regia che vuol presentarsi tradizionale e che, oltre che statica, appare pure un po' didascalica: mi riferisco all'autodafè con i sovrani e il Grande Inquisitore disposti come in una sorta di icona russa e in una certa gerarchia. Il fatto che in Grande Inquisitore sia un personaggio potente mi risulta abbastanza chiaro, trovo esagerato il mostrarlo in quel modo. In effetti, il risultato complessivo della regia di Lluís Pasqual è una staticità veramente greve e che aiuta poco alla resa complessiva.
Ad ogni modo, mi è piaciuto molto l'esperimento delle dirette tra i vari atti, che ho seguito con interesse, e sarebbe bello vederlo replicato per il prossimo anno: pare che debbano rappresentare l'opera innominabile
Io non ho visto la rappresentazione e quindi non esprimo giudizi in merito.
Volevo però esprimerti tutta la mia ammirazione e i miei complimenti (io ormai i 27 anni li ho passati da un pezzo, anche se anche io ho iniziato ad ascoltare la lirica quando avevo i calzoni corti: i miei genitori mi hanno portato a teatro la prima volta che avrò avuto al massimo 7-8 anni, ma mi ricordo ancora che si trattava di una Madama Butterfly; lo confesso, amo molto Puccini) per il commento che hai postato, il quale assomiglia più a una recensione di un critico musicale che il commento di un appassionato, per la competenza e la precisione dimostrate.
Mi rallegra anche il fatto che ci siano ancora dei giovani che amano la lirica e la seguono con passione e competenza, credo che sia merce assai rara al giorno d'oggi.
Se il prossimo anno faranno l'opera innominabile, la guarderò volentieri, anche se ti confesso che trovo il terzo atto piuttosto noioso.
Comunque, ancora complimenti e congratulazioni per il tuo commento
Tutto giusto.
Per esempio io non so nulla di calcio e non mi permetto di dare le pagelle ai calciatori
C'entrerà il modo in cui le nostre orecchie percepiscono i suoni? A 60 anni non senti i suoni come a 30, perdi la capacità di cogliere tante sfumature.
Caro Vito, se le emozioni, come dici tu (io non ho visto/ascoltato) stanno a zero, che giustificazione/senso può mai avere l'avverarsi di un qualsivoglia evento musicale? Ecco, una delle ragioni della "morte" dell'opera (in primis), a mio avviso, è proprio questa: il marketing ha ucciso (letteralmente) quello che dovrebbe essere il principale obiettivo di ogni rappresentazione vocale-strumentale. 👋
Caro Ignazio, hai drammaticamente ragione.
Ma secondo lei chi ha votato la sa la differenza fra un si naturale e un si bemolle?
Se posso parlare per me, si. Tuttavia, sempre mia opinione, se seguo lo spartito non mi "gusto" l'esecuzione completamente perché la concentrazione va nella lettura.
Il problema sono i monopoli delle agenzie liriche che impongono i cantanti alle direzioni artistiche !
Tenori e baritoni e soprani bravi ce ne sono ma nei grandi teatri no !
Ne parliamo proprio nella live di oggi alle 17.
Aggiungo alcune osservazioni ulteriori sull'ascolto televisivo della musica classica. Premesso che quanto detto dal M° Vito e' corretto specialmente il bilanciamento fra cantanti/orchestra, quello che sentiamo in televisione è compresso perché la dinamica dei sistemi audio degli apparecchi televisivi è scarsa e per evitare clipping nei forti vengono usati limitatori di dinamica. Poi ogni cantante è ovviamente microfonato come ogni sezione orchestrale ha i suoi spot.
Verissimo che la valutazione andrebbe considerata sentendo dal vivo in quanto a naturalezza pero' di mezzo c'e anche l'acustica del teatro dove si esegue (vedere la forma del musikverein) rapporto fra suono diretto/riverbero.
Francesco Meli per me grande ha interpretato Carlo come era veramente particolare amorevole cattivo è stato brevi ❤
Comunque il 2-3% è un dato statisticamente poco significativo. Non mi sorprende troppo che ci sia chi eccede in un senso o nell'altro, ma parliamo di 2-3 persone su 100, poca roba
Buonasera , io non possiedo una cultura musicale così raffinata che mi permetta di poter formulare una critica a tutto tondo ma rimango comunque sorpreso nel vedere che alcuni suoi colleghi critici musicali valutino la prestazione della Netrebko da 8,5 quando a molti è parsa poco più che sufficiente . Anche Lei non mi è sembrato particolarmente entusiasta della sua performance e quindi io mi chiedo per quale motivo vi sia una disparità di giudizio così rilevante tra professionisti del settore .
Premesso che io non sono un critico ma un banalissimo professionista, credo che in certe valutazioni entrino preconcetti e simpatie personali.
Riascoltata tre volte (RaiPlay). Molte e pesanti le ombre di questa edizione. Un Meli assolutamente fuori ruolo, voce stridula tendente al belato con notevoli carenze (strano che il loggione non lo abbia buuato dopo aver cannato completamente alcuni passaggi e riascoltando denota che si sta rompendo musicalmente e necessità di assoluto riposo per non diventare una macchietta). La solita Netrebko con la sua voce baritonale, non ha dato luce vocalmente al personaggio e nettamente a corto di respiro. Meglio si cambi registro nella scelta del soprano piuttosto che avere sempre e comunque lei ad ogni apertura. Salsi sottotono rispetto al Macbeth di due anni fa. Pertusi già al suo apparire denunciava la sua serata no. Garanča è l’unica che si salva nella baracca di questo pastone dove difetta anche la direzione orchestrale con gli sfibrati fiati. In questo quadro generale ben ci stava la cupa regia di Pasqual. Non è certo un’ edizione da ricordare ai posteri e, senza offesa alcuna, poteva benissimo essere una semplice produzione dei teatri di tradizione, non certo da Scala
Buongiorno Vito, ho guardato il suo video e vorrei darle il mio parere. Ho notato che nella valutazione dei cantanti e nel commento ad essa, non viene mai citata la presenza scenica e l'interpretazione attoriale: questa secondo me è una mancanza.
Il pubblico, esperto o meno, tenderà a dare un voto differente anche in base a ciò che vede, il canto da solo non basta.
Il teatro d'opera è, come lei ben sa, un equilibrio di elementi visivi ed uditivi, regia, scene e costumi sono stati commentati, l'interpretazione attoriale no (potrei sbagliarmi e se me lo sono persa me ne scuso).
Un esempio su tutti: Filippo/Pertusi non può essere valutato solo in base alla performance canora, tra l'altro funestata dal malessere, egli è un esempio eccellente di come si possa restare nel ruolo, interpretare ogni singola nota ma anche ogni singola pausa, un interprete eccellente insomma. Credo che la differenza di percezione e votazione dei vari protagonisti sia anche dovuta a questo connubio, che non può essere tralasciato. ( Per dovere di cronaca le dico che insegno storia della musica e del melodramma, potrei anche avere un'eccessiva deformazione professionale .-) ) Detto questo grazie ancora per i suoi video.
Ha assolutamente ragione. Diciamo però che nell'opera la performance attoriale viene tirata in ballo principalmente quando quella canora non è ineccepibile ("ha cantato così così PERÒ è un bravo attore"). Io la valuto invece quando integra una performance canora di alto livello ("ha cantato benissimo e INOLTRE è un ottimo attore"). Detto capisco e in buona parte condivido quanto scrive.
Ricordo sempre la prima volta che andai al Teatro Bellini di Catania e scoprii che ascoltare un'opera dal vivo è un'esperienza completamente diversa da qualsiasi registrazione o trasmissione radiotelevisiva convenzionale che avessi mai ascoltato prima.
In qualità di tecnico del suono, vorrei sottolineare che per garantire anche al pubblico a casa un ascolto paragonabile a chi è presente in teatro ci sarebbe, anzi c'è lo straordinario Sistema Binaurale che - come già sai - con un solo microfono ambientale e quindi nessun mixaggio (la vera rovina della naturalezza di una ripresa audio!) fa praticamente lo stesso lavoro delle nostre orecchie, consentendo una registrazione del suono a 360° particolarmente realistica.
Il problema è che siamo abituati male... ad esempio, le registrazioni convenzionali fanno largo uso di compressori dinamici che modificano il livello (o volume) del suono facendoci sentire un "pianissimo" ben più forte che dal vero (e analogamente un "fortissimo" più piano), per cui nessuno spettatore casalingo è preparato ad ascoltare attentamente (e in religioso silenzio!) come farebbe se fosse in teatro... e comunque i livelli (o volumi) dei singoli strumenti, voci o sezioni vengono "riequilibrati" secondo necessità tramite il mixer, modificando gli equilibri sonori accuratamente definiti dal Direttore d'Orchestra, che restano ad esclusivo beneficio del pubblico presente in sala... Non so se mi spiego... 😕
Ben detto. Anche noi ( mio marito, mia figlia ed io, musicisti professionisti) abbiamo notato che alcuni strumenti erano troppo in evidenza rispetto ad altri. Per esempio, nel duetto del grande inquisitore con Filippo II si sentiva poco il controfagotto, che invece Verdi ha messo proprio per il suo suono da "film del terrore"
Un don Carlo da incubo soprano e mezzosoprano urlatrici straniere monocordi Pertusi svociato Salsi opinabile il grande inquisitore un ragazzo coreano che non capisce l' italiano. Ma siamo seri ! Netrnko e Garanca non parlano italiano due russe entrate in carriera non certo con la voce...diventano le Regine de la Scala???? Io voto 2 in confronto al Don Carlo interpretato da Freni Caballe Pryce Terrani Domingo, Pavarotti, Bruson etc
Ognuno ha i suoi gusti...ma "urlatrici STRANIERE monocordi" mi sembra esagerato...(cosa intende con "entrate in carriera non per la voce"? Spero niente di offensivo). Rispetto, anche nei dissensi.
Secondo me i voti estremi sono frutto esclusivo di simpatia e antipatia
Potrebbe essere. E tuttavia andrebbe evitato…
Io direi di melomani con turbe psichiche che oltre la Callas e Tebaldi non sanno andare e non hanno capito che sono morte e la lirica va avanti comunque 🤣🤣
Scusate ma se questo mezzosoprano merita 7 .. la obraztsova , la verret quanto meritavano ??????? Idem per meli... il disastro.. la netrebko dovrebbe ascoltare la gencer e poi farsi unesame di coscienza
Maestro mio che brutta cosa la turandot del San Carlo, per caso mi sono imabttuto nel video su TH-cam e ne ho guardato solo alcuni pezzi ma mi è bastato:
1) Perché Eyvazov ancora lo fanno cantare? Ah sì è il marito della Netrenbko giusto.
2) Turandot che scende da una autovettura appesa al soffitto (qualunque cosa voglia significare)
3) Quando Turandot dice "mi vuoi tra le tue braccia a forza, riluttante e fremente" riluttante NON LO CANTA!!!!!!!!!!!!!!!!!!! (vedere per credere)
4) Che pena vedere Nicola Martinucci (che era un signor tenore) fare l'imperatore Altoum e poi venire chiuso in una cassa da morto di vetro (vabbè le bollette bisogna pagarle...)
Non dico altro. A presto.
Se riesco, farò il video domani.
@@Vito_Lo_Re Bene ci sarà da divertirsi
Un'oscenità indecente. Viva la regia timida e senza idee del Don Carlo se l'alternativa è lo strazio dell'opera lirica e l'offesa al compositore.
Vieni a sentire pagliacci e cavalleria in Scala a marzo e dicci la tua
Perché no?
@vito lo re
Leggo quanto scrivono i colleghi amanti / melomani perciò cercherò di essere più sintetico possibile secondo schema programmato; 1) regia 7. Un pochino vecchio stile, con scene e costumi visti nelle grandi rappresentazioni passate che ma mantiene un sobrio abbinamento con l'opera in particolare con l'Escorial ( che non è esattamente così ma è comunque affascinante); 2 ) Don Carlo - Meli 5 . Non esalta in nulla né nei momenti drammatici né nei momenti dei dialoghi con Elisabetta, Posa e il terzetto nei giardini. Troppi velati inutili NON E' QUESTO IL SUO REPERTORIO; 3) Elisabetta - Netrebko 7 la voce , il timbro ottimo nel terzo e quarto atto mentre primo e secondo ( incluso il duetto con don Carlo) nulla di vagamente interessante; tu che le vanità..davvero superbo e meritevole dei lungi applausi ricevuti. 4) Salsi - Posa 8 totalmente in parte da Dio che nell'alma infondere...fino a io morro' ..davvero una delle parti migliori, meglio costruite e che valorizzano la voce di uno dei più grandi braritoni dei nostri tempi ( molto meglio di Macbeth o Scarpia per intenderci).5) Garanca - principessa di Eboli 8 non si ha nessuna difficoltà a paragonarla con le grandissime che la hanno precdeduta in questo ruolo ; struggente nel dialogo con don Carlo ai giardin della regina, grande attrice quando consegna lo scrigno al re e ci regala un don fatale da mettere davvero negli annali. Stupenda. 6) Filippo II - Pertusi 6,5 dà al re di Spagna una grande autorevolezza e carisma ed ella giammai m'amo' è cantata davvero bene ; il registro centrale corroso e di certo più gradevole come un tempo danno l'idea di utilizzare tanta tecnica e poca voce durante l'opera. Rene' Pape sarebbe stato più interessante da ascoltare..comunque non sfigura fra i grandi interpreti di questa difficile opera. Grande Chailly e meraviglioso il coro.
ma questo non era un canale dedicato alla musica per film?? Ora è diventato un canale di opera... posso anche cancellare l'iscrizione.
È un canale dedicato alla musica che segue i vari generi nei loro momenti topici. Quando ad esempio ci sarà la notte degli Oscar farò tutta una serie di video sulle colonne sonore candidate.
ok, quelli li guarderò sicuramente @@Vito_Lo_Re
Modena scusami