Grandissima lezione professore! Bisognerebbe farle itineranti tali lezioni nelle scuole e i luoghi di lavoro della nostra disgraziata penisola, forse in qualche mente un dubbio comincerebbe a farsi strada. Felici gli studenti che possono godere dei suoi insegnamenti!
Professore grazie. Dove c'è sfruttamento non c'è giustizia. Il progetto sociale è più difficile da applicare perché ci impegna singolarmente per il nostro simile. Il progetto capitalistico è più facile da applicare perché fa leva su l' egoismo individuale. Come osservò padre Balducci riferendosi a Colombo: incontrò l'uomo e non lo riconobbe. Forse sta qui il fallimento della nostra specie.
Stati uniti e paesi europei hanno conosciuto una fase storica di prolungato sviluppo economico che possiamo approssimativamente includere nel periodo compreso fra il secondo dopoguerra e la prima metà degli anni settanta. In questo periodo di tempo, effettivamente, il livello di benessere, perlomeno in questi paesi, è andato diffondendosi anche ad ampi settori del lavoro salariato: condizioni di piena occupazione, aumento del potere d'acquisto, accesso "universale" a servizi quali sanità, istruzione ecc. Pur non mettendo in discussione i rapporti di produzione capitalistici, quel modello di sviluppo, conosciuto anche come modello "Fordista-Keynesiano", agganciava il processo di "valorizzazione" del capitale ad un miglioramento generalizzato delle condizioni di vita delle società capitalistiche. A partire dalla seconda metà degli anni settanta quel modello si "esaurisce" e si esaurisce anche la fase storica in cui le condizioni della "valorizzazione" del Capitale erano accompagnate da un processo di crescente benessere della società; si accentuano le diseguaglianze, cresce la disoccupazione si riducono i servizi del welfare, insomma si dispiega quel modello di società conosciuto oggi come "Modello neoliberista". E' legittimo, constatando questa "frattura", domandarsi se le condizioni storiche che avevano fatto dei rapporti di produzione capitalistici un fattore di crescita si siano definitivamente "esaurite" e se in generale questo periodo storico non sia caratterizzato proprio dalla necessità della "transizione" a nuovi rapporti di produzione. La questione ambientale non può che essere inclusa in questa questione. Punto di partenza e fine del capitale è la sua "valorizzazione", la realizzazione di profitto, un processo di accumulazione illimitata che si traduce in un'espansione senza fine dei cicli produttivi, della produzione di merci. "Produzione per la produzione" che trova un limite proprio nelle risorse "finite" del pianeta, con le sue risorse naturali (aria , acqua, biodiversità ecc) . Le condizioni della "valorizzazione" del Capitale entrano in contraddizione non solo con l'affermarsi del benessere delle società umane ma con la riproduzione stessa dei cicli biologici che stanno alla base della vita sulla terra.
Le affermazioni da lei riportate sono false e non confermate dai dati 1) la spesa pubblica( o spesa sociale) per meglio dire è aumentata in tutto il mondo. Basta osservare i dati sul rapporto debito/ pil facendo un confronto tra oggi e 60 anni fa. 2) per quanto riguarda la disoccupazione, bisognerebbe specificare all’area geografica, in Europa la disoccupazione non è diminuita, ma neanche aumentata. 3) le disuguaglianze sono diminuite non aumentate, basta guardare il coefficiente di gini dei diversi paesi in particolare quelli in via di sviluppo che sono notevolmente più ricchi rispetto a 60 anni fa soprattutto se paragonati ai paesi industrializzati. Questo vuol dire che il gap tra paesi più poveri e paesi più ricchi è diminuito a fronte della diminuzione della povertà. 4) la disuguaglianza tra redditi è anche essa diminuita. Il reddito medio nei paesi occidentali è aumentata così come il reddito mediano. Ciò vuol dire che non solo i ricchi son più ricchi, ma anche i poveri lo sono diventati. Lei commette un errore che è tipico di coloro che non sanno interpretare i dati forse a causa della loro scarsa comprensione della statistica. È innegabile che i redditi dei più ricchi sono aumentati più rapidamente dei redditi medi, ma questo non è assolutamente un dato da prendere in considerazione, perché i dati si interpretano guardando la MEDIANA e non i VALORI ANOMALI(OUTLIERS) è ovvio che se lei paragona il reddito mediano con quello di Elon Musk risulterà sempre più basso. Questo è un modo errato di confrontare i dati. Tutte le affermazioni che ho fatto sono verificabili. Basta andare sul sito di World Bank, IMF, our world in data, oecd.
@@Andrea-wn7cs Per poter sviluppare il confronto presento di seguito alcuni dati statistici che ritengo interessanti: 1) Per quanto riguarda i livelli di diseguaglianza, la fonte è il World social Report del 2020, già a pag 3 del Report si trova scritto che considerando un' arco temporale di trent'anni, quindi partendo dai primi anni 90, più del 70 % della popolazione mondiale vive in paesi in cui i livelli di diseguaglianza crescono. Nelle pagine successive del report , proprio utilizzando l'indice di “Gini”, sono poi riportati i vari trend di crescita dei tassi di diseguaglianza, molto esplicativa è, per esempio, la tabella 1.1 pag 27. Anche paesi come Cina, India, Brasile e Messico, molto rilevanti all'interno dell'odierna configurazione del capitalismo mondiale, sono interessanti da questo trend. 2) Per quanto riguarda invece i tassi di disoccupazione mondiali, fonte banca dati ILOSTAT, poi riportati anche nel database della WorldBank ; anche in questo caso a partire dai primi anni 90, da una percentuale del 4,8% i tassi sono aumentati arrivando nel 2020 al 6,5%, 200 milioni di persone disoccupate. 3) Per quanto riguarda il rapporto debito/pil a me viene da fare subito un'osservazione; utilizzando questo strumento si considerano come spesa sociale anche le quote di spesa pubblica pagate per remunerare i titoli di stato, quote che in gran parte sono intercettate dal capitale finanziario ( fondi d'investimento, banche d'affari ecc) e che quindi non possono essere considerate come spesa sociale che va a costituire i fondi e gli istituti del welfare ( sanità, istruzione pubblica, sistemi previdenziali pubblici ecc). Sulla base dei dati riportati, le considerazioni esposte mi sembrano pertanto coerenti per quanto necessitino di ulteriori approfondimenti e sviluppi.
@@Andrea-wn7cs 1) La spesa pubblica per armamenti, per salvare banche in fallimento e per pagare interessi sui titoli di Stato NON è spesa sociale, le manca proprio l'ABC 2) Dipende da cosa si intende per disoccupazione; se si intende come assenza di lavoro stabile e retribuito in modo dignitoso è aumentata e non diminuita 3) Se anche l'indice di disuguaglianza è calato NON c'è alcuna prova che dimostra che ciò sia dovuto al capitalismo
ho capito fino al punto in cui si afferma che non esisterà più un ente diretto per dominare bensì sarà il sistema capitalistico stesso ma poi mi sono perso ; quale sarebbe la contraddizione di cui parla Marx?
Una domanda non provocatoria per capire meglio: al mercato degli schiavi dell'antica roma non c'era la trasformazione di uomini in merci per farci profitto sopra?
@@milema8155grazie della risposta, tuttavia, non ci vedo alcuna differenza dato che uno dei punti fondamentali del marxismo è l attuazione delle liberta sosranziali e non formali, e come ha detto il prof nel capitalismo non sei veramente libero di scegliere
@@milema8155" Bravissima sono completamente d'accordo con te....Questo fa ben sperare In un futuro migliore, soprattutto per le future generazioni...🔥 Grazie! Buona Serata 🙏
@@milema8155 scusami, lo dico in modo genuinamente spassionato, ma non riesco a cogliere la pertinenza con la mia domanda, Potrei anche essere d'accordo con quello che dici ma quello che volevo chiede,chiarire o far notare è che spesso si danno al capitalismo degli attributi che sono simili se non identici ad altri sistemi economici, non so fino a che punto abbia raggione Boldrin dicendo che il capitalismo non esiste; però mi piacerebbe, e sono il primo a volerlo, trovare una definizione solida e non contradditoria da sfoggiare al circoletto liberale ;)
Se qualcuno ci scippa dei nostri beni è perseguibile per legge. Se il lavoro è sottopagato, ovvero se il lavoratore è sfruttato, il datore di lavoro non è perseguito per legge. Nel primo caso di tratta di un fatto sporadico e se lo scippatore viene intercettato dalle forze dell'ordine, finisce in galera. Nel secondo caso il lavoratore è rapinato ogni giorno e il datore di lavoro non finisce in galera. Le leggi e gli organi di controllo esistono ma difficilmente riescono a perseguire gli sfruttatori. Oggi assistiamo alla cancellazione dei diritti dei lavoratori, un giovane che si immette nel mondo del lavoro è palesemente sfruttato, con contratti da fame, con il silenzio della politica, del governo e con l'inefficienza dei sindacati. Siamo succubi di un sistema capitalista troppo poco contrastato, anche perché sostenuto da certa politica becera che ne è la sua stessa espressione. Motivata solo dal far quadrare il bilancio sempre a scapito dei lavoratori e mai a mettere le mani sugli accumuli di ricchezza delle grandi imprese, realizzati con lo sfruttamento del lavoratore. È tutto il sistema economico che è criminale, ma non è perseguibile perché il potere politico è espressione del potere economico e anche volendo il potere giudiziario non ha le leggi per reprimere chi sfrutta i lavoratori. Oppure le leggi sono create per passarla liscia. E se gli fruttati reagiscono manifestando, esercitando il sacrosanto diritto di sciopero, assistiamo ai soliti pestaggi di stato. E del resto anche in tempi recenti abbiamo sentito politici come salvini, auspicare l'abolizione del diritto di sciopero e manifestare il dissenso. Chiedo scusa per essere andato probabilmente fuori tema.
Tremo di fronte a questa evidente forma di prostituzione obbligata che, mi rendo conto, regola la mia esistenza. Avverto come “mio” soltanto il tempo che mi separa dalla morte e proprio il tempo mi tocca vendere a buon mercato. Quanta triste consapevolezza. Grazie professore, amo il metro che lei sa usare per scalfire il muro della non conoscenza.
Non sei sola... La corretta conoscenza e' il modo più giusto per scalfire questo potente meccanismo sociale.... Apprezzo molto il Prof.Saudino per l'impegno davvero notevole che sta portando avanti con passione determinazione ....A noi il noi il compito essere sempre attenti, vigili e partecipi....La vera lotta, la sofferenza, la vita di tutti i giorni, tutto insomma deve essere diretto verso lo sviluppo e l'avanzamento dei popoli affermando la libertà e l' Amore! Tutto il nostro vivere ha questo grande significato🔥La Ringrazio Cordialmente ☀️ Buona Giornata 🙏
L ho già scritto altre volte, il capitalismo è una frase della storia che avrà un inizio e una fine, non so quale generazione ne vedrà la fine..non è un caso che i film di fantascienza, quelli ottimisti, vedono le società del futuro senza sfruttamento, ma fatta di collaborazione..da ognuno secondo le sei qualità a ognuno secondo le sue necessità..
Ogni tanto mi viene l'angoscia a pensare non che io debba lavorare per sopravvivere, ma pensare che quelli della mia età spesso patteggiano con questa visione e se non ti piano per il culo e semplificano qualunque cosa come se la loro stessa ignoranza li proteggesse, non mi sento meglio di loro mi sento solo incompreso alle volte, come tanti altri d'altronde
@@MatteoSaudino che obbedisce comunque alla logica del sistema, per cui una merce che potrebbe aver acquisito valore emotivo, lo perde e deve generare nuova ricchezza tramite la rivendita su un'app di e-commerce
Grazie per tutta questa sapienza, Domanda: anche nel feudalesimo esistevano braccianti, quindi in questo sistema il lavoro era già in parte considerato merce di scambio, no?
👍la svalutazione umana..altro vizio antico... diffuso a tutti i livelli a dire il vero...ci sono contromisure fortunatamente...epoca in cui ci stiamo svalutando da soli visto il problema ambientale...abbiamo studiato ľessere "sferico" e il nulla...e abbiamo tralasciato ľunica certezza delle tre: la natura...se c'è la fanno a coniugare crescita e ambiente Sono Bravi..altrimenti tante moine di circostanza saranno la solita buffonata...."NOI SIAMO NATURA" W.WHITMAN. (noi due)
L unica cosa che creα plus valore è l organizzazione del lavoro e non il lavoro . il per avere un significato filosofico deve avere una misura di reale e non ipotetica come la sofistia marxista.// da che cosa ? daι falliti o di altri antagonisti ? // Il capitalismo come sistema economico ha un suo sistema di valori altretanto economico.Infatti l operaio porta calce piglia 5 lire al ora invece il muratore 8 lire perche queste attivita hanno un finalismo diverso - il primo arriva fino a riciclare la calce invece il secondo finisce la casa .(l' inverso puo capitare solo nel viziato statalismo Italiano) . 8+5 fa 13 .. e quindi i lavoratori del esempio ognuno prende quello che gli spetta / lo stesso succede con una azienda che ha investito in organizzazione , mezzi ,aquisto materie prime e cosi via cose che equivalgono a plus lavoro della azienda in conoscenza e progresso produttivo // Marx ha una idea-teoria sociale e cerca un raggionamento che la santifica ... come dire che nel cervelo del medico si crea una probabile diagnosi e fa di tutto per far si che sia quella e non quella che deriva dai dati dimostrativi
@@MatteoSaudino se lei pesca da solo con una semplice lenza prendera 5 pesci che è un valore - se lei con il suo lavoro costruisce le reti prendera 50 - se al suo vicino che con la lenza pesca 5 pesci gli offre 10 pesci per lavorare lui le reti e porta al lei i 40 quale è il plus valore ?
Il plusvalore è dato dal plus di merce rispetto alla produzione salariata. Significa dunque un incremento del rapporto spesa-profitto del capitalista. Volendo semplificare: Un falegname di una ditta costruisce una sedia al giorno, lavorando otto ore e ricevendo 500 euro al mese. Viene introdotto un sistema di automazione parziale. Nello stesso tempo il lavoratore produce 3 sedie. Viene pagato sempre 500 euro al mese. Il plusvalore sono i 1000 euro delle altre due sedie.
Per me il capitalismo "funziona" in occidente, cioè nei nostri paesi si sta veramente bene (forse troppo). Il problema è che sfrutta troppo il pianeta fino a prosciugarlo (non ne voglia bill gates, grande genio comunque, che dice di non inquinare quando da solo produce 7000 tonnellate di Co2). Poi ci sono problemi psicologici, soprattutto la parte dei mass media e la competizione esagerata fanno male alle persone e alla loro sensibilità. Per il resto però innegabilmente le condizioni sono migliorare rispetto a una volta. Ma l allarme ambientale e psicologico sono troppo forti.
Quindi chi lavora per 500 euro al mese e non puoi permettersi una vita indipendente ha dei problemi psicologi o al massimo si deve preoccupare dei problemi ambientali? Ahahahha. Però tranquilli il capitalismo funziona.
Si sta molto bene in occidente perchè la produzione dei nostri beni , da cui deriva il nostro lusso e lo sfruttamento e lacrime e sangue conseguente è delocalizzato altrove dove costa meno, lontano dagli occhi dei consumatori occidentali
@@kaioken939 certamente, la cultura e le condizioni materiali precarie che ha creato soprattutto negli ultimi anni ha creato molta sofferenza psicologica, e soprattutto nelle persone più giovani e vulnerabili. Il nostro benessere psicologico dipende molto dal mondo che ci sta attorno
Non ha creato condizioni precarie in occidente. Ma semplicemente tende a rendere le persone troppo competitive e nella competizione si soffre tantissimo. Ormai ogni cosa è diventata al servizio dell economia. Pure la mia matematica...
Il furto del sistema capitalistico consiste nell’estrazione di valore da sorgenti non proprie, nonostante la proprietà sia una peculiarità del capitalismo. Nelle economie attuali è ancora maggiore il furto verso l’ambiente, l’utilizzo di risorse ambientali sulle quali gli stati o i singoli individui non potrebbero arrogare diritti, riversando poi, al termine del ciclo di produzione, “costi” sull’ambiente per un ripristino spesso irreversibile. Il plus valore entrato nel sistema capitalistico è in questo caso estratto dall’ambiente a danno della collettività.
Quello che lei chiama capitalismo è una banalizzazione di processi e meccanismi economici complessi le cui dinamiche sembrano sfuggire alla sua comprensione. La collettivizzazione dell’economia è dannosa e ciò è stato dimostrato più volte da contributi sia empirici che teorici proposti da numerosi economisti. Un sistema economico basato sulla condivisione delle risorse sarà inevitabilmente inefficiente. In aggiunta, in un’economia collettivista vi è un incentivo al mercato nero,come accadeva regolarmente nei paesi del ex blocco sovietico.
@@Andrea-wn7cs stava rispondendo al prof. Saudino o al mio commento sul parallelo con l’ambiente? Di fatto io non parlavo di “collettivizzazione dell’economia” (???). Se proprio vuole puntare il dito sulle cose che escono dalla comprensione di qualcuno, si riascolti il video del prof. perché è probabile che esca proprio dalla sua comprensione ciò di cui si sta parlando.
Il capitalismo ha diverse contraddizioni, ma attualmente non vedo un modello economico migliore. Il socialismo/comunismo nel mondo ha fallito,generando povertà e sistemi totalitari. Ora si stanno inventando la green economy,anche se penso sia una pagliacciata. L'unica cosa che si può cercare, è un rapporto di mediazione con il grande capitale,offrendo ai lavoratori condizioni più dignitose e salari più alti. È terribile sentire che c'è ancora gente che muore sul posto di lavoro, anche nei paesi occidentali. Forse un giorno supereremo anche questo modello,l'umanità è in continua evoluzione, ma per il momento non vedo alternative.
@@MatteoSaudino perché fin qui è l'unica alternativa prodotta ahaha. Però io non vorrei mai vivere in Cina,a Cuba o in Nord Korea; dove il comunismo è presente e le persone vivono oppresse da un sistema totalitario. Purtroppo le utopie non sono di questo mondo, la perfezione difficilmente la raggiungeremo. Però la crisi globale che stiamo vivendo, esige un cambiamento radicale, soprattutto per noi giovani dal futuro compromesso.
@@federicodelbove6908 In Cina come in altre parti del mondo dove si afferma che c'è o c'è stato il Comunismo, non corrisponde alla realtà, e' una distorsione della storia messa in atto dalla classe dominante: e' Capitalismo di stato....quindi dittatura....in Occidente e' Capitalismo delle multinazionali.... Sono le due facce della stessa medaglia.... Sfruttamento dell'uomo sull'uomo dell'uomo sull'ambiente....
@@antoniacolaianni8058 ho citato la cina,ma si potrebbero fare anche altri esempi. Tutti i paesi che si definiscono comunisti hanno commesso tutti " lo stesso errore" . Quindi o tutti quanti hanno interpretato male Marx,oppure questo modello non funziona. Concordo sul fatto che si deve cambiare e perseguire una società più giusta,ammesso che sia possibile
@@antoniacolaianni8058 in cina non c'è il comunismo ma un socialismo di mercato che ha tirato fuori dalla povertà una quantità assurda di persone , ha creato una classe media più prolifera di quella occidentale e ha avuto uno sviluppo che nella storia dell'umanità non si è mai visto così veloce
Mi dispiace un sacco per gli alunni del professore che anziché ricevere strumenti per capire il mondo e farsi un'idea propria ricevono un indottrinamento
Il bello è pensare che Saudino faccia indottrinamento nelle scuole e credere che invece i docenti che parlano di meritocrazia, "efficientazione", eccellenza, competitività, mercato del lavoro, ecc. stiano fornendo strumenti per capire il mondo e non propaganda ideologica.
Grandissima lezione professore! Bisognerebbe farle itineranti tali lezioni nelle scuole e i luoghi di lavoro della nostra disgraziata penisola, forse in qualche mente un dubbio comincerebbe a farsi strada. Felici gli studenti che possono godere dei suoi insegnamenti!
Immenso, semplicemente immenso ciò che ho appena ascoltato, grazie Matteo
Lei è un grande, guardo sempre i suoi video di filosofia, perché faccio 3 superiore. Bravissimo!
Prof! Bellissima questa nuova rubrica! Lei ci apre sempre di più la mente! Avanti così! Un abbraccio
Complimenti prof!! 😀💪👋
Mi sento onestamente felice. Grazie davvero di questo meraviglioso modo di esprimere la verità.
Saudino al liceo e Barbero all'Università, invidio chi studia in Piemonte
Boldrin alle medie
@@stezanghi9013 E invece insegna alla St. Louis..
@@samueleita4122 ma va
Professore grazie. Dove c'è sfruttamento non c'è giustizia. Il progetto sociale è più difficile da applicare perché ci impegna singolarmente per il nostro simile. Il progetto capitalistico è più facile da applicare perché fa leva su l' egoismo individuale. Come osservò padre Balducci riferendosi a Colombo: incontrò l'uomo e non lo riconobbe. Forse sta qui il fallimento della nostra specie.
Ooohhhhhh finalmente!!!!!!
Stati uniti e paesi europei hanno conosciuto una fase storica di prolungato sviluppo economico che possiamo approssimativamente includere nel periodo compreso fra il secondo dopoguerra e la prima metà degli anni settanta. In questo periodo di tempo, effettivamente, il livello di benessere, perlomeno in questi paesi, è andato diffondendosi anche ad ampi settori del lavoro salariato: condizioni di piena occupazione, aumento del potere d'acquisto, accesso "universale" a servizi quali sanità, istruzione ecc. Pur non mettendo in discussione i rapporti di produzione capitalistici, quel modello di sviluppo, conosciuto anche come modello "Fordista-Keynesiano", agganciava il processo di "valorizzazione" del capitale ad un miglioramento generalizzato delle condizioni di vita delle società capitalistiche. A partire dalla seconda metà degli anni settanta quel modello si "esaurisce" e si esaurisce anche la fase storica in cui le condizioni della "valorizzazione" del Capitale erano accompagnate da un processo di crescente benessere della società; si accentuano le diseguaglianze, cresce la disoccupazione si riducono i servizi del welfare, insomma si dispiega quel modello di società conosciuto oggi come "Modello neoliberista". E' legittimo, constatando questa "frattura", domandarsi se le condizioni storiche che avevano fatto dei rapporti di produzione capitalistici un fattore di crescita si siano definitivamente "esaurite" e se in generale questo periodo storico non sia caratterizzato proprio dalla necessità della "transizione" a nuovi rapporti di produzione. La questione ambientale non può che essere inclusa in questa questione. Punto di partenza e fine del capitale è la sua "valorizzazione", la realizzazione di profitto, un processo di accumulazione illimitata che si traduce in un'espansione senza fine dei cicli produttivi, della produzione di merci. "Produzione per la produzione" che trova un limite proprio nelle risorse "finite" del pianeta, con le sue risorse naturali (aria , acqua, biodiversità ecc) . Le condizioni della "valorizzazione" del Capitale entrano in contraddizione non solo con l'affermarsi del benessere delle società umane ma con la riproduzione stessa dei cicli biologici che stanno alla base della vita sulla terra.
Le affermazioni da lei riportate sono false e non confermate dai dati
1) la spesa pubblica( o spesa sociale) per meglio dire è aumentata in tutto il mondo. Basta osservare i dati sul rapporto debito/ pil facendo un confronto tra oggi e 60 anni fa.
2) per quanto riguarda la disoccupazione, bisognerebbe specificare all’area geografica, in Europa la disoccupazione non è diminuita, ma neanche aumentata.
3) le disuguaglianze sono diminuite non aumentate, basta guardare il coefficiente di gini dei diversi paesi in particolare quelli in via di sviluppo che sono notevolmente più ricchi rispetto a 60 anni fa soprattutto se paragonati ai paesi industrializzati. Questo vuol dire che il gap tra paesi più poveri e paesi più ricchi è diminuito a fronte della diminuzione della povertà.
4) la disuguaglianza tra redditi è anche essa diminuita. Il reddito medio nei paesi occidentali è aumentata così come il reddito mediano. Ciò vuol dire che non solo i ricchi son più ricchi, ma anche i poveri lo sono diventati.
Lei commette un errore che è tipico di coloro che non sanno interpretare i dati forse a causa della loro scarsa comprensione della statistica. È innegabile che i redditi dei più ricchi sono aumentati più rapidamente dei redditi medi, ma questo non è assolutamente un dato da prendere in considerazione, perché i dati si interpretano guardando la MEDIANA e non i VALORI ANOMALI(OUTLIERS) è ovvio che se lei paragona il reddito mediano con quello di Elon Musk risulterà sempre più basso. Questo è un modo errato di confrontare i dati.
Tutte le affermazioni che ho fatto sono verificabili. Basta andare sul sito di World Bank, IMF, our world in data, oecd.
@@Andrea-wn7cs Per poter sviluppare il confronto presento di seguito alcuni dati statistici che ritengo interessanti:
1) Per quanto riguarda i livelli di diseguaglianza, la fonte è il World social Report del 2020, già a pag 3 del Report si trova scritto che considerando un' arco temporale di trent'anni, quindi partendo dai primi anni 90, più del 70 % della popolazione mondiale vive in paesi in cui i livelli di diseguaglianza crescono. Nelle pagine successive del report , proprio utilizzando l'indice di “Gini”, sono poi riportati i vari trend di crescita dei tassi di diseguaglianza, molto esplicativa è, per esempio, la tabella 1.1 pag 27. Anche paesi come Cina, India, Brasile e Messico, molto rilevanti all'interno dell'odierna configurazione del capitalismo mondiale, sono interessanti da questo trend.
2) Per quanto riguarda invece i tassi di disoccupazione mondiali, fonte banca dati ILOSTAT, poi riportati anche nel database della WorldBank ; anche in questo caso a partire dai primi anni 90, da una percentuale del 4,8% i tassi sono aumentati arrivando nel 2020 al 6,5%, 200 milioni di persone disoccupate.
3) Per quanto riguarda il rapporto debito/pil a me viene da fare subito un'osservazione; utilizzando questo strumento si considerano come spesa sociale anche le quote di spesa pubblica pagate per remunerare i titoli di stato, quote che in gran parte sono intercettate dal capitale finanziario ( fondi d'investimento, banche d'affari ecc) e che quindi non possono essere considerate come spesa sociale che va a costituire i fondi e gli istituti del welfare ( sanità, istruzione pubblica, sistemi previdenziali pubblici ecc).
Sulla base dei dati riportati, le considerazioni esposte mi sembrano pertanto coerenti per quanto necessitino di ulteriori approfondimenti e sviluppi.
@@Andrea-wn7cs
1) La spesa pubblica per armamenti, per salvare banche in fallimento e per pagare interessi sui titoli di Stato NON è spesa sociale, le manca proprio l'ABC
2) Dipende da cosa si intende per disoccupazione; se si intende come assenza di lavoro stabile e retribuito in modo dignitoso è aumentata e non diminuita
3) Se anche l'indice di disuguaglianza è calato NON c'è alcuna prova che dimostra che ciò sia dovuto al capitalismo
Ho letto la 1 parte, non hai citato le riforme socialiste.
Da fare vedere ogni mattina sul posto di lavoro
ho capito fino al punto in cui si afferma che non esisterà più un ente diretto per dominare bensì sarà il sistema capitalistico stesso ma poi mi sono perso ; quale sarebbe la contraddizione di cui parla Marx?
Una domanda non provocatoria per capire meglio: al mercato degli schiavi dell'antica roma non c'era la trasformazione di uomini in merci per farci profitto sopra?
@@milema8155grazie della risposta, tuttavia, non ci vedo alcuna differenza dato che uno dei punti fondamentali del marxismo è l attuazione delle liberta sosranziali e non formali, e come ha detto il prof nel capitalismo non sei veramente libero di scegliere
@@milema8155 cosa intendi con percezione della liberta come creatori di valore.
Non ho capito se e la risposta alla mia domanda o solo una digressione
@@milema8155" Bravissima sono completamente d'accordo con te....Questo fa ben sperare In un futuro migliore, soprattutto per le future generazioni...🔥 Grazie! Buona Serata 🙏
@@milema8155 scusami, lo dico in modo genuinamente spassionato, ma non riesco a cogliere la pertinenza con la mia domanda,
Potrei anche essere d'accordo con quello che dici ma quello che volevo chiede,chiarire o far notare è che spesso si danno al capitalismo degli attributi che sono simili se non identici ad altri sistemi economici, non so fino a che punto abbia raggione Boldrin dicendo che il capitalismo non esiste; però mi piacerebbe, e sono il primo a volerlo, trovare una definizione solida e non contradditoria da sfoggiare al circoletto liberale ;)
Quello che viene percepito dal lavoratore non so fino a che punto possa contare dato che stiamo parlando di condizioni materiali e dinamiche oggettive
Se qualcuno ci scippa dei nostri beni è perseguibile per legge. Se il lavoro è sottopagato, ovvero se il lavoratore è sfruttato, il datore di lavoro non è perseguito per legge. Nel primo caso di tratta di un fatto sporadico e se lo scippatore viene intercettato dalle forze dell'ordine, finisce in galera. Nel secondo caso il lavoratore è rapinato ogni giorno e il datore di lavoro non finisce in galera. Le leggi e gli organi di controllo esistono ma difficilmente riescono a perseguire gli sfruttatori. Oggi assistiamo alla cancellazione dei diritti dei lavoratori, un giovane che si immette nel mondo del lavoro è palesemente sfruttato, con contratti da fame, con il silenzio della politica, del governo e con l'inefficienza dei sindacati. Siamo succubi di un sistema capitalista troppo poco contrastato, anche perché sostenuto da certa politica becera che ne è la sua stessa espressione. Motivata solo dal far quadrare il bilancio sempre a scapito dei lavoratori e mai a mettere le mani sugli accumuli di ricchezza delle grandi imprese, realizzati con lo sfruttamento del lavoratore.
È tutto il sistema economico che è criminale, ma non è perseguibile perché il potere politico è espressione del potere economico e anche volendo il potere giudiziario non ha le leggi per reprimere chi sfrutta i lavoratori. Oppure le leggi sono create per passarla liscia.
E se gli fruttati reagiscono manifestando, esercitando il sacrosanto diritto di sciopero, assistiamo ai soliti pestaggi di stato.
E del resto anche in tempi recenti abbiamo sentito politici come salvini, auspicare l'abolizione del diritto di sciopero e manifestare il dissenso.
Chiedo scusa per essere andato probabilmente fuori tema.
th-cam.com/video/U08cTsDtZHY/w-d-xo.html
Tremo di fronte a questa evidente forma di prostituzione obbligata che, mi rendo conto, regola la mia esistenza. Avverto come “mio” soltanto il tempo che mi separa dalla morte e proprio il tempo mi tocca vendere a buon mercato.
Quanta triste consapevolezza.
Grazie professore, amo il metro che lei sa usare per scalfire il muro della non conoscenza.
Non sei sola... La corretta conoscenza e' il modo più giusto per scalfire questo potente meccanismo sociale.... Apprezzo molto il Prof.Saudino per l'impegno davvero notevole che sta portando avanti con passione determinazione ....A noi il noi il compito essere sempre attenti, vigili e partecipi....La vera lotta, la sofferenza, la vita di tutti i giorni, tutto insomma deve essere diretto verso lo sviluppo e l'avanzamento dei popoli affermando la libertà e l' Amore! Tutto il nostro vivere ha questo grande significato🔥La Ringrazio Cordialmente ☀️ Buona Giornata 🙏
@@antoniacolaianni8058 ringrazio lei di cuore.
L ho già scritto altre volte, il capitalismo è una frase della storia che avrà un inizio e una fine, non so quale generazione ne vedrà la fine..non è un caso che i film di fantascienza, quelli ottimisti, vedono le società del futuro senza sfruttamento, ma fatta di collaborazione..da ognuno secondo le sei qualità a ognuno secondo le sue necessità..
Ogni tanto mi viene l'angoscia a pensare non che io debba lavorare per sopravvivere, ma pensare che quelli della mia età spesso patteggiano con questa visione e se non ti piano per il culo e semplificano qualunque cosa come se la loro stessa ignoranza li proteggesse, non mi sento meglio di loro mi sento solo incompreso alle volte, come tanti altri d'altronde
La pubblicità di Vinted che interrompe il video ha davvero dell'ironico
Ma è riciclo 🤣
@@MatteoSaudino che obbedisce comunque alla logica del sistema, per cui una merce che potrebbe aver acquisito valore emotivo, lo perde e deve generare nuova ricchezza tramite la rivendita su un'app di e-commerce
Grande prof
🌷🌷👏🏻👏🏻
Bella felpa prof!
E BOLDRIN MUTO
Ahhahaha
Grazie per tutta questa sapienza, Domanda: anche nel feudalesimo esistevano braccianti, quindi in questo sistema il lavoro era già in parte considerato merce di scambio, no?
No perché non erano salariati i braccianti, per questo c'era differenza tra la servitù della gleba ed i lavoratori delle gilde
Ma la parte 1
👍la svalutazione umana..altro vizio antico... diffuso a tutti i livelli a dire il vero...ci sono contromisure fortunatamente...epoca in cui ci stiamo svalutando da soli visto il problema ambientale...abbiamo studiato ľessere "sferico" e il nulla...e abbiamo tralasciato ľunica certezza delle tre: la natura...se c'è la fanno a coniugare crescita e ambiente Sono Bravi..altrimenti tante moine di circostanza saranno la solita buffonata...."NOI SIAMO NATURA" W.WHITMAN. (noi due)
Zé Paulo Netto italiano :o
Marx non contempla e discute il possibile insuccesso incertezza e rischio della attivita' svolta dal capitalista
L unica cosa che creα plus valore è l organizzazione del lavoro e non il lavoro . il per avere un significato filosofico deve avere una misura di reale e non ipotetica come la sofistia marxista.// da che cosa ? daι falliti o di altri antagonisti ? // Il capitalismo come sistema economico ha un suo sistema di valori altretanto economico.Infatti l operaio porta calce piglia 5 lire al ora invece il muratore 8 lire perche queste attivita hanno un finalismo diverso - il primo arriva fino a riciclare la calce invece il secondo finisce la casa .(l' inverso puo capitare solo nel viziato statalismo Italiano) . 8+5 fa 13 .. e quindi i lavoratori del esempio ognuno prende quello che gli spetta / lo stesso succede con una azienda che ha investito in organizzazione , mezzi ,aquisto materie prime e cosi via cose che equivalgono a plus lavoro della azienda in conoscenza e progresso produttivo // Marx ha una idea-teoria sociale e cerca un raggionamento che la santifica ... come dire che nel cervelo del medico si crea una probabile diagnosi e fa di tutto per far si che sia quella e non quella che deriva dai dati dimostrativi
Mamma quante sciocchezze
Il plus è estretta dal lavoratore
@@MatteoSaudino se lei pesca da solo con una semplice lenza prendera 5 pesci che è un valore - se lei con il suo lavoro costruisce le reti prendera 50 - se al suo vicino che con la lenza pesca 5 pesci gli offre 10 pesci per lavorare lui le reti e porta al lei i 40 quale è il plus valore ?
Il plusvalore è dato dal plus di merce rispetto alla produzione salariata. Significa dunque un incremento del rapporto spesa-profitto del capitalista.
Volendo semplificare:
Un falegname di una ditta costruisce una sedia al giorno, lavorando otto ore e ricevendo 500 euro al mese. Viene introdotto un sistema di automazione parziale. Nello stesso tempo il lavoratore produce 3 sedie. Viene pagato sempre 500 euro al mese. Il plusvalore sono i 1000 euro delle altre due sedie.
Grazie Professore, stamani mi son svegliato un po’ giù di morale e avevo bisogno di un contenuto un po’ reazionario.
Per me il capitalismo "funziona" in occidente, cioè nei nostri paesi si sta veramente bene (forse troppo). Il problema è che sfrutta troppo il pianeta fino a prosciugarlo (non ne voglia bill gates, grande genio comunque, che dice di non inquinare quando da solo produce 7000 tonnellate di Co2).
Poi ci sono problemi psicologici, soprattutto la parte dei mass media e la competizione esagerata fanno male alle persone e alla loro sensibilità.
Per il resto però innegabilmente le condizioni sono migliorare rispetto a una volta. Ma l allarme ambientale e psicologico sono troppo forti.
Quindi chi lavora per 500 euro al mese e non puoi permettersi una vita indipendente ha dei problemi psicologi o al massimo si deve preoccupare dei problemi ambientali? Ahahahha. Però tranquilli il capitalismo funziona.
Si sta molto bene in occidente perchè la produzione dei nostri beni , da cui deriva il nostro lusso e lo sfruttamento e lacrime e sangue conseguente è delocalizzato altrove dove costa meno, lontano dagli occhi dei consumatori occidentali
Intendo che la competizione capitalista crea problemi psicologici...
@@kaioken939 certamente, la cultura e le condizioni materiali precarie che ha creato soprattutto negli ultimi anni ha creato molta sofferenza psicologica, e soprattutto nelle persone più giovani e vulnerabili. Il nostro benessere psicologico dipende molto dal mondo che ci sta attorno
Non ha creato condizioni precarie in occidente. Ma semplicemente tende a rendere le persone troppo competitive e nella competizione si soffre tantissimo. Ormai ogni cosa è diventata al servizio dell economia. Pure la mia matematica...
Il furto del sistema capitalistico consiste nell’estrazione di valore da sorgenti non proprie, nonostante la proprietà sia una peculiarità del capitalismo. Nelle economie attuali è ancora maggiore il furto verso l’ambiente, l’utilizzo di risorse ambientali sulle quali gli stati o i singoli individui non potrebbero arrogare diritti, riversando poi, al termine del ciclo di produzione, “costi” sull’ambiente per un ripristino spesso irreversibile. Il plus valore entrato nel sistema capitalistico è in questo caso estratto dall’ambiente a danno della collettività.
Quello che lei chiama capitalismo è una banalizzazione di processi e meccanismi economici complessi le cui dinamiche sembrano sfuggire alla sua comprensione. La collettivizzazione dell’economia è dannosa e ciò è stato dimostrato più volte da contributi sia empirici che teorici proposti da numerosi economisti. Un sistema economico basato sulla condivisione delle risorse sarà inevitabilmente inefficiente. In aggiunta, in un’economia collettivista vi è un incentivo al mercato nero,come accadeva regolarmente nei paesi del ex blocco sovietico.
@@Andrea-wn7cs stava rispondendo al prof. Saudino o al mio commento sul parallelo con l’ambiente? Di fatto io non parlavo di “collettivizzazione dell’economia” (???). Se proprio vuole puntare il dito sulle cose che escono dalla comprensione di qualcuno, si riascolti il video del prof. perché è probabile che esca proprio dalla sua comprensione ciò di cui si sta parlando.
Molto interessante la parte in cui proponi sistemi alternativi che garantiscano gli stessi benefici ad un costo minore... ah no, non c'è
Il capitalismo ha diverse contraddizioni, ma attualmente non vedo un modello economico migliore. Il socialismo/comunismo nel mondo ha fallito,generando povertà e sistemi totalitari. Ora si stanno inventando la green economy,anche se penso sia una pagliacciata. L'unica cosa che si può cercare, è un rapporto di mediazione con il grande capitale,offrendo ai lavoratori condizioni più dignitose e salari più alti. È terribile sentire che c'è ancora gente che muore sul posto di lavoro, anche nei paesi occidentali. Forse un giorno supereremo anche questo modello,l'umanità è in continua evoluzione, ma per il momento non vedo alternative.
Ma io capitalismo ci distruggerà
Però chissà perché si finisce a parlare di Comunismo
@@MatteoSaudino perché fin qui è l'unica alternativa prodotta ahaha. Però io non vorrei mai vivere in Cina,a Cuba o in Nord Korea; dove il comunismo è presente e le persone vivono oppresse da un sistema totalitario. Purtroppo le utopie non sono di questo mondo, la perfezione difficilmente la raggiungeremo. Però la crisi globale che stiamo vivendo, esige un cambiamento radicale, soprattutto per noi giovani dal futuro compromesso.
@@federicodelbove6908 In Cina come in altre parti del mondo dove si afferma che c'è o c'è stato il Comunismo, non corrisponde alla realtà, e' una distorsione della storia messa in atto dalla classe dominante: e' Capitalismo di stato....quindi dittatura....in Occidente e' Capitalismo delle multinazionali.... Sono le due facce della stessa medaglia.... Sfruttamento dell'uomo sull'uomo dell'uomo sull'ambiente....
@@antoniacolaianni8058 ho citato la cina,ma si potrebbero fare anche altri esempi. Tutti i paesi che si definiscono comunisti hanno commesso tutti " lo stesso errore" . Quindi o tutti quanti hanno interpretato male Marx,oppure questo modello non funziona. Concordo sul fatto che si deve cambiare e perseguire una società più giusta,ammesso che sia possibile
@@antoniacolaianni8058 in cina non c'è il comunismo ma un socialismo di mercato che ha tirato fuori dalla povertà una quantità assurda di persone , ha creato una classe media più prolifera di quella occidentale e ha avuto uno sviluppo che nella storia dell'umanità non si è mai visto così veloce
Mi dispiace un sacco per gli alunni del professore che anziché ricevere strumenti per capire il mondo e farsi un'idea propria ricevono un indottrinamento
Ahahah
La prossima puntata ci sarà Max Weber, l'indrottinamento continua
Comunque vai a parlare con i mie studenti
P. S. Tra l'altro.. Sono a casa mia
@@MatteoSaudinoGRANDISSIMO PROF. 👍
Oltre a fare accuse gratuite, puo` argomentare o preferisce tirare il sasso e ritrarre la mano? Grazie.
Il bello è pensare che Saudino faccia indottrinamento nelle scuole e credere che invece i docenti che parlano di meritocrazia, "efficientazione", eccellenza, competitività, mercato del lavoro, ecc. stiano fornendo strumenti per capire il mondo e non propaganda ideologica.
@@albertomurineddu8144 Eh ma loro sono quelli fighi che fanno business. E dove vai senza business?!