Buonasera e grazie dei video in aggiunta al libro che trattano il”basso” e l’”alto” dell’apicoltura. Per quanto riguarda la selezione é sicuro che noi apicoltori stiamo selezionando una varroa sempre più resistente ai farmaci e non é detto che non si arrivi ad avere ceppi resistenti agli acidi, mentre stiamo facendo poco per selezionare quelle famiglie che mostrano comportamenti protettivi dalla varroasi. Forse come ha mostrato qualcuno, più alcool- test e meno trattamenti a calendario potrebbero aiutare. Che ne dice?
.. iniziare ⏳, aspettando la fioritura dei nespoli. Resto sempre convinto del metodo del calore 🛀 sulla covata recente per l'abbattimento degli acari. E a schiaffo 🧟 il trattamento con ossalico, oppure mezzo trattamento con le tavolette di timolo. .....📡Che pensare del candito ☄️ con insetticida ad rna interferente quando e se arriverà?
Fino a questo momento le versioni di candito con aggiunte hanno causato solo problemi (vedi candito proteico che contamina il miele). L'acido ossalico è un principio attivo efficace e a basso impatto sulle api, se abbinato bene con le tecniche è più che sufficiente.
Buonasera Professore, questo video è stupendo ! ( come d'altronde tutti i suoi video). Sono venuta a conoscenza di aspetti che non avevo letto da nessuna altra parte . Ho letto però su un altro testo che ci sono altri due aspetti: uno è la fase più corta dello sfarfallamento della covata ( e quindi minor tempo per la riproduzione della varroa) ed un altro aspetto che l' apis cerana riesci a liberarsi con la pulizia reciproca tra api. Può cortesemente confermare o no queste due notizie? La ringrazio come sempre del suo tempo , Sonia
Il ciclo più corto è un altro fattore importante, sui comportamenti di liberazione dagli acari il groomimg sembra essere del tutto inutile ( gli acari salgono su altre api) mentre la rimozione degli acari dalle celle ha un piccolo effetto perché rallenta la velocità di riproduzione dell' acari.
Ci sono alcuni progetti sul controllo genetico della varroa che si stanno portando avanti ,lei pensa che la cosa porterà risultati a breve oppure i tempi sarannno piuttosto lunghi ?
Quello che dici non fa una piega ma secondo te allora può essere che il sig stracci sia arrivato alla fase uno ossia l equilibrio fra parassita e ospite
Francamente non credo perché guardando i suoi filmati si capisce che non tratta, ma spinge molto sulle tecniche (nuclei ecc ...). Anche io riesco a far sopravvivere le pie api senza trattamenti spingendo molto sulle tecniche, ma se non faccio nulla muoiono. Quindi secondo me questo equilibrio non lo ha ancora raggiunto nessuno.
@@salvatoregiaquinta3174 No si può riuscire a farle sopravvivere con le tecniche e senza trattamenti (rinuinciando alla produzione). Questo però non significa farle diventare resistenti.
Quindi è solo grazie ai trattamenti che alla fine si puliscono e producono se non si trattano e si attuano delle tecniche si riesce a farle sopravvivere ma niente produzione
@@salvatoregiaquinta3174 Per mia esperienza per produrre servono tecniche e due trattamenti. Per farle sopravvivere bastano anche le tecniche (per chi ha molta esperienza e sa il fatto suo...)
Interessantissimo. Ben spiegato. Grazie Professore.
Buonasera e grazie dei video in aggiunta al libro che trattano il”basso” e l’”alto” dell’apicoltura. Per quanto riguarda la selezione é sicuro che noi apicoltori stiamo selezionando una varroa sempre più resistente ai farmaci e non é detto che non si arrivi ad avere ceppi resistenti agli acidi, mentre stiamo facendo poco per selezionare quelle famiglie che mostrano comportamenti protettivi dalla varroasi. Forse come ha mostrato qualcuno, più alcool- test e meno trattamenti a calendario potrebbero aiutare. Che ne dice?
Credo che a calendario vada bene solo se si fanno al massimo 2 trattamenti.
.. iniziare ⏳, aspettando la fioritura dei nespoli. Resto sempre convinto del metodo del calore 🛀 sulla covata recente per l'abbattimento degli acari. E a schiaffo 🧟 il trattamento con ossalico, oppure mezzo trattamento con le tavolette di timolo. .....📡Che pensare del candito ☄️ con insetticida ad rna interferente quando e se arriverà?
Fino a questo momento le versioni di candito con aggiunte hanno causato solo problemi (vedi candito proteico che contamina il miele). L'acido ossalico è un principio attivo efficace e a basso impatto sulle api, se abbinato bene con le tecniche è più che sufficiente.
Buonasera Professore, questo video è stupendo ! ( come d'altronde tutti i suoi video). Sono venuta a conoscenza di aspetti che non avevo letto da nessuna altra parte . Ho letto però su un altro testo che ci sono altri due aspetti: uno è la fase più corta dello sfarfallamento della covata ( e quindi minor tempo per la riproduzione della varroa) ed un altro aspetto che l' apis cerana riesci a liberarsi con la pulizia reciproca tra api. Può cortesemente confermare o no queste due notizie? La ringrazio come sempre del suo tempo , Sonia
Il ciclo più corto è un altro fattore importante, sui comportamenti di liberazione dagli acari il groomimg sembra essere del tutto inutile ( gli acari salgono su altre api) mentre la rimozione degli acari dalle celle ha un piccolo effetto perché rallenta la velocità di riproduzione dell' acari.
Ci sono alcuni progetti sul controllo genetico della varroa che si stanno portando avanti ,lei pensa che la cosa porterà risultati a breve oppure i tempi sarannno piuttosto lunghi ?
Nel campo del miglioramento genetico i risultati possono arrivare anche in tempi ragionevoli.
Quello che dici non fa una piega ma secondo te allora può essere che il sig stracci sia arrivato alla fase uno ossia l equilibrio fra parassita e ospite
Francamente non credo perché guardando i suoi filmati si capisce che non tratta, ma spinge molto sulle tecniche (nuclei ecc ...). Anche io riesco a far sopravvivere le pie api senza trattamenti spingendo molto sulle tecniche, ma se non faccio nulla muoiono. Quindi secondo me questo equilibrio non lo ha ancora raggiunto nessuno.
Quindi anche secondo te tramite delle tecniche specifiche si può tutto sommato arrivare ad avere api abbastanza resistenti
@@salvatoregiaquinta3174 No si può riuscire a farle sopravvivere con le tecniche e senza trattamenti (rinuinciando alla produzione). Questo però non significa farle diventare resistenti.
Quindi è solo grazie ai trattamenti che alla fine si puliscono e producono se non si trattano e si attuano delle tecniche si riesce a farle sopravvivere ma niente produzione
@@salvatoregiaquinta3174 Per mia esperienza per produrre servono tecniche e due trattamenti. Per farle sopravvivere bastano anche le tecniche (per chi ha molta esperienza e sa il fatto suo...)