Sei l'unica persona che riesco ad ascoltare quando affronti queste tematiche. Penso che ginecologia sia uno dei reparti a maggior tasso di sgarberia in qualsiasi ospedale e poi sono anche convinta che troppe donne nascondano le loro reali condizioni perché ciò che è legato ai bambini è tutto unicorni, rosa, azzurro e fiocchi
Quanto hai ragione! Per il primo parto, travaglio di 32 ore, ero distrutta. Mio marito, rimasto fuori per le prime 24 ore, se ne è andato a casa. "Tanto eri in travaglio". Cavoli! Come se fosse una passeggiata! Quando mi hanno tolto la tiroide, tutti lì fuori ad aspettare. Come se il parto al confronto fosse una passeggiata di salute! Che odio! E l'episiotomia con migliaia di punti, e per problemi allergici miei i punti che non si chiudono. Dopo una settimana piangevo disperata sul divano, con la bimba attaccata al seno. E santa mia madre che era con me 12 ore al giorno almeno. Ma è tutto facile, no?
Cara Anna, grazie per la condivisione. Mi sono ritrovata molto nelle tue parole, malgrado il parto sia stato diverso. Il post parto in ospedale per me è stato molto difficile, ti parlo di settembre 2020, quindi con regolamento covid. Ho avuto poco supporto, come dicevi non sai chi entra (con la mascherina poi non riconosci nessuno), nessuno ti spiega nulla in tema allattamento, ma ti instillano infiniti sensi di colpa già a poche ore dal parto. Io ne sono uscita psicologicamente devastata, sa sola tutto il giorno e tutta la notte praticamente non dormivo e non mangiavo perché mi avevano detto che dovevo iniziare a tirare il latte e dovevo farlo ogni 3 ore, e dopo tutta la fatica e il dolore la bimba non ne voleva assolutamente sapere di prendere il biberon. Ho veramente un ricordo terribile di quei giorni, per fortuna tornata a casa è andata meglio e ho chiesto anche aiuto per sistemare delle problematiche per l'allattamento. L'ostetrica che mi ha poi seguito mi ha spiegato poi alcune cose di quei giorni, la verità è che non sempre in ospedale ci sono persone preparate, aggiornate e soprattutto empatiche. Naturalmente essere sottopersonale è un grosso problema della sanità, ma non si può rendere ancora più difficile un momento così delicato nella vita di una donna, soprattutto se ha subito un cesareo che è a tutti gli effetti una operazione chirurgica e non una passeggiata come ti fanno credere. Un caro abbraccio, e se hai voglia di raccontarci come è proseguita la tua vita da mamma e lavoratrice credo che sarebbe una condivisione preziosa.
Cara Anna, mi hai fatto ridere e intristire allo stesso tempo per le parole così vere. Io ho fatto il naturale, ma so bene il dolore del cesareo dopo un intervento in laparotomia. La mia esperienza è stata positiva a parte l'aspetto allattamento, in ospedale non ho trovato molto supporto e assistenza nei primi attacchi e questo ovviamente mi ha comportato dolori atroci nei mesi successivi rendendo il momento di allattare un vero incubo. Non credo cambierà mai il modo di vedere la donna come fonte di vita, per tanti è solo una cosa che serve a un'altra cosa e spesso proprio da altre donne, travestite da infermiere e ostetriche, si riceve disprezzo, forse vendetta (magari a loro volta hanno subito un parto orrendo) e derisione. Grazie al cielo la donna è forte e può superare tutto, ma la nostra civiltà ha tanta strada da fare per ottenere sensibilità e rispetto verso il prossimo.
Certo che cambierà, saremo noi che l faremo cambiare. Tutto cambia se noi pretendiamo pari diritti, prima della guerra civile americana era impensabile pensare a una persona nera senza assimilarla a un oggetto, una proprietà e a scarsa intelligenza. Ora ci fa orrore solo il pensiero. Le cose cambiano, se noi non ci facciamo fregare e le facciamo cambiare.
Vedendo il tuo video sono stata felice di aver avuto il cesareo 24 anno fa quando dopo il parto il bambino te lo portavano per l'allattamento e la notte c'era il nido. In più ti ricoveravano per sette giorni e non 2 o 3 e quando tornavi a casa ti eri abbastanza ripresa dall'operazione. Oggi per contenere i costi fanno tutto facile sulla pelle delle donne. Unica nota negativa della mia esperienza furono gli anestesisti che entrarono per addormentarmi cantando, con la musica dei 7 nani di Biancaneve: "andiam, andiam, andiamo a lavorare. che palle!"...poi accorgendosi della gaffe nei miei confronti si scusarono dicendo che gli facevano tenere ritmi da catena di montaggio.
Esattamente quello che mi raccontava mio padre, che il cesareo era vissuto come una vera operazione e ti si alzava in terza giornata e ti davano le flebo. Ora c’è tutta una performance degli ospedali sul basso numero di giorni di ricovero.
Per certi ho avuto un'esperienza simile alla tua e mi dispiace tantissimo per quello che hai dovuto passare. Nelle sfighe ho avuto la fortuna che nell'ospedale nel quale ero, dopo un cesareo poteva stare una persona 24 ore su 24, penso sia stata una delle cose migliori per non impazzire (almeno nel mio caso). Appena sento la domanda: "Quando pensate di fare il prossimo?" Mi vengono in mente quei momenti e rispondo "Mai", senza farmi più problemi.
Anna grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza. È vero del cesareo non ne parla nessuno. Io cesareo d’urgenza alla 37esima settimana per pressione alta, il giorno in cui sono andata ad aprire la cartella clinica. Sono stata poi ricoverata 10 gg perché la pressione non si stabilizzava, la bambina per fortuna bene ma anche a me hanno fatto sentire sempre o quasi in difetto. Io piena di flebo e quando alla sera la volevo lasciare al nido ( a mezzanotte e me la tenevo tutto il giorno) mi rispondevano scocciate dicendomi che le dovevano dare l’artificiale. Zero comprensione. Non da tutti certo ma la maggior parte sì. Io poi ho partorito in pieno covid quindi ero proprio sola e i medici non mi dicevano nulla o meglio uno diceva una cosa e l’altro il giorno dopo un’altra perché ho partorito a Genova in un ospedale universitario quindi ogni gg visita con medici e specializzandi. Esperienza pessima e nessuno ti dice che potrebbe accadere. Un’infermiera alla mia vicina di letto che una notte ha chiamato perché la bambina piangeva e non riusciva a capire perché, ha riposto “ signora le insegno una cosa: i bambini piangono.” 🤬 vabbè l’importante è che sia andato tutto bene e che siamo qui a raccontarlo. Ciao!
Ciao, grazie per la condivisione. Io ho avuto due parti naturali con ostetriche brave e gentili ma il dopo parto è stato comunque molto difficile, con la compagnia di stanza che riceveva visite rumorose e usciva a fumare tornando puzzolente, le pueticultrici (che per fortuna ora no n ci sono più) che mi bullizzavano perché non veniva il.latte e comunque tutti che davano per scontato che mi sarei occupata H24 del piccolo pur continuando la mia vita di prima. Al primo parto una ginecologa mi ha impedito di andare a casa per ulteriori tre giorni perché non riuscivo ad allattare, sono stata sequestrata per il bene del bambino!!!! Poi non ho proprio allattato e stiamo tutti benissimo. Nessuno ti prepara al bullismo in ospedale!
Grazie per questo video! E grazie per aver accennato all'argomento "latte materno". "Tutte le donne devono allattare", dicono... ma se il latte non arriva? Io producevo pochissimo latte, e ho dovuto supplire con l'aggiunta di latte artificiale quasi da subito. Ma per gli altri era colpa mia, perché non allattavo nel modo corretto. Mia suocera mi dava da mangiare tutti quei cibi che in teoria dovevano incrementare la produzione di latte, ma niente. Mi sono sentita in colpa, lo ammetto, quasi fossi una cattiva madre.
Cara Anna, anche io ho fatto il cesareo ad agosto 2020, in piena pandemia. Ho partorito a Monaco di Baviera, per cui magari l'assistenza è diversa. Confermo il senso di solitudine, soprattutto causa pandemia, e il dolore post operatorio. Anche io ho avuto il rooming in, però posso dire che l'ho preferito, ma solo perché potevo chiamare in caso di bisogno, oltre ad avere il letto elettrico con la maniglia per alzarmi. Credo che queste piccole cose facciano tanto. Inoltre mi ero documentata a parte sull'allattamento prima del parto, per cui sapevo esattamente cosa aspettarmi. Ma il personale è stato quasi tutto molto gentile, devo essere sincera. Mio marito ha avuto anche la fortuna di assistere all'operazione ed ho potuto, anzi voluto, fare il pelle a pelle appena fuori dalla sala operatoria. Se mio marito fosse potuto rimanere credo che l'esperienza sarebbe stata migliore, visto che eravamo da soli.
Cara Anna il corpo delle donne e sempre stato carne da macello il dolore delle donne non è mai stato considerato e non lo è nemmeno ora condivido tutto quello che dici io il primo parto l ho avuto 49 anni fa ma ascoltando te mi sembra non sia cambiato nulla un abbraccio
Mentre ascolto commento. Qui in Sicilia prima del covid permettevano ad una persona di accompagnare la gestante nel ricovero. Un gesto di civiltà, secondo me, che mi ha permesso di tenere le bimbe con me da subito, di riposare nei primi giorni - i due giorni in ospedale sono stati quasi "riposanti", con mamma che si occupava di noi 24 ore al giorno.
@@AnnaVeneresi si, mia madre è stata con me da subito dopo il parto al momento delle dimissioni. Povera, era distrutta anche lei, ma felice di conoscere sin da subito le nipotine. Dopo l'estate partorirà mia sorella, speriamo sia possibile accompagnarla.
Anna pienamente d'accordo con te..è veramente barbaro lasciare una mamma post cesareo sola dopo un intervento molto pesante è veramente incivile...almeno la possibilità di aiuto Esterno..la storia del latte poi lasciamo stare!
Io 2 cesarei. Il secondo è andato molto meglio del primo anche l assistenza post parto è stata migliore ma è effettivamente un esperienza traumatica! Come te col secondo ho fatto anche un po di travaglio per non farmi mancare nulla!
Ti capisco e ti comprendo perché anche io ho fatto un cesareo di emergenza e il post parto e l'allattamento sono stati incredibilmente duri ; per poi sentirmi dire dopo due mesi di allattamento misto e sangue:"se non volete allattare non fate figli!"... Ancora oggi lo ricordo con il magone. Per fortuna Simone mi regala tanta gioia ma quanti pianti mi sono fatta...
Dopo aver subito violenza ostetrica durante il mio primo parto, nell'ottobre del 2019, ho scelto di partorire il mio secondo figlio in casa a gennaio del 2022. La scelta migliore che potessi fare!
@@AnnaVenere no piano: partorire in casa non vuol dire rinunciare all'assistenza medica! Sono (anzi, SIAMO!!!) stata seguita per tutta la gravidanza da un'ostetrica di una casa maternità. La stessa ostetrica che, insieme ad altre due, ha supervisionato il mio parto. E sono stata seguita per tutto il puerperio (allattamento compreso). Sono d'accordo con te che questo non può essere l'unica alternativa, anche perché si tratta di un servizio a pagamento che non è alla portata di tutte le famiglie e per le quali non tutte le regioni danno la possibilità di scaricare i costi. In particolare il corso preparto che abbiamo seguito, aperto a tutti (anche a chi ha deciso di partorire in ospedale), coinvolge attivamente anche il padre e uno dei punti fermi è che LA MADRE HA BISOGNO DI FIGURE DI RIFERIMENTO che la possano aiutare anche per gli aspetti più marginali (preparazione dei pasti, accudimento altri figli, pulizie, etc.).
@@NerdGirlsRulez si no, intendevo assistenza ospedaliera, cioè poter andare a fare un cesareo d’urgenza se necessario, epidurale, è tutto quello che si può fare in ospedale che non si può fare a casa.
@@AnnaVenere ti capisco, per questo il parto in ambiente extra-ospedaliero è possibile solamente nel momento in cui rimane tutto nella fisiologia. Quando c'è anche solo un minimo dubbio ci si trasferisce in ospedale, con l'ambulanza. Senza contare che il posto dove si sceglie di partorire dev'essere obbligatoriamente a massimo 15 minuti dall'ospedale più vicino (se non sbaglio, la distanza dovrebbe essere quella). Ciò detto, il parto non in ospedale non è per tutti, non è la scelta giusta in senso assoluto. Per me lo è stata, ma per prima cosa è fondamentale che la madre si senta serena nell'ambiente nel quale si troverà a partorire. Personalmente durante la seconda gravidanza ho sempre detto che nel caso alla fine avessi dovuto far nascere mio figlio in ospedale, piuttosto di essere chiusa in una stanza da sola (epoca covid, in quella settimana non facevano entrare il padre in sala parto causa isolamento del reparto), avrei partorito volentieri in corridoio o in parcheggio 😅
Grazie per questo racconto. Posso chiederti che motivazione dava l'ospedale sull'impossibilità di fare stare in stanza con te di notte tuo marito o un altro familiare ad aiutarti?
Nessun ospedale fa stare qualcuno in stanza di notte, l’orario di visite è rigiro è quello del padre più ampio solo 10-22. Le motivazioni dovremmo chiederle a loro ma io posso presumere che ci sia dietro l’idiota concezione che del figlio deve occuparsi la madre da sola.
Ciao Anna! Ha pienamente ragione, condivido al 100%! Anch'io ho avuto il cesareo, fortunatamente non c'era la moda di lasciare il bambino in camera, anche se ti venivano a chiamare il stanza . Dovrebbe esserci più assistenza, non oso pensare chi ha partorito al tempo del covid....😱
Anch'io 36 ore di travaglio e un cesareo: neanche una goccia gi latte, le ostetriche non mi hanno fatto sentire una mamma....ora ha 18anni sta benissimo, mai stato in ospedale anche se non sono riuscita ad allattarlo! Gli voglio un mondo di bene e così è per lui.... PS: mi è dispiaciuto molto non allattarlo ma così è andata!
Questa cosa che si collega l’allattamento alla performance come mamma è sconvolgente, se pensi che 40 anni fa invece si spingeva sul latte in polvere. Sono tutti interessi e ideologie che non tengono conto della persona.
Posso dire che un corso preparto fatto bene è importantissimo. Devono spiegare li com'è un parto cesareo e tante altre cose anche quelle che sembrano meno importanti. Sono stata fortunata e posso dire che per me è stato di grande aiuto. ....Poi ci sono delle infermiere o comunque personale dell'ospedale che ti fanno scattare il killer 😑
Santo letto elettrico e col gancio!!!! Io ho partorito col cesareo ad agosto 2021. Senza nido e poteva entrare solo il papà un quarto d'ora al giorno🤯. Mi sono alzata dopo sei ore dall'intervento e mi sono occupata da sola del bambino. Mi sto chiedendo come caspita ho fatto🤯🤯🤯...dormivo col bimbo sul petto pancia abbracciata a lui...🥰
Comunque concordo su tutto!! Ti costringono a dover essere wonder woman...e tu li per li lo fai ..però a pensarci ora è davvero una violenza e ci si portano dietro le conseguenze per mesi.
@@sabrieyes9726 È una violenza, è mancanza di rispetto del dolore, ed è un problema grave a livello di discriminazione, perché con la retorica della wonder woman da lì in avanti cercano sempre di fregarti.
Megataglio per episiotomia, ho mangiato pappette e cibi liquidi per non defecare per il rischio di rompere i punti tutto condito con il rooming in. Torno a casa, completamente sola mi occupo del bambino 24h non stop, il bambino non ciuccia, il latte si infetta e mi viene la mastite su entrambe le tette e dopo 7 gg di febbre a 41 "finalmente" mi ricoverano! È stato terribile e devastante, confermo ogni parola che hai detto! Purtroppo in quei momenti si è sole e dannatamente fragili!
Ho partorito a febbraio dove hai partorito tu, posso dirti che finalmente avevano appena cambiato i letti con quelli elettrificati e alle pazienti che hanno avuto il cesareo danno una culla tipo next to me. La stanza singola è una gran fortuna perché io non ho dormito mai per 5 giorni, un incubo!
In realtà io nella stanza singola mi sono sentita sola è super abbandonata. E dormire zero lo stesso. Bene però che hanno incrementato. Ci voleva. Anche perché col covid almeno hanno meno contatti col bambino e la paziente’
@@AnnaVenere si quello lo capisco e il fatto che tengano anche le porte chiuse non aiuta, è che di contro nella stanza doppia quando potresti dormire magari l'altro neonato piange o la mamma ha bisogno di qualcosa e chiama e le entrate in stanza raddoppiano, poi sicuramente ha influito anche il fatto che i papà non potevano entrare quindi anche durante il giorno non c'era un momento di tregua.
Tre cesari, hai descritto il dolore, le problematiche e soprattutto la disumanita' che c è attorno a quella che è una vera e propria operazione chirurgica. E' andata più o meno cosi' per tutti e tre i cesari, con il primo ho avuto prima il travaglio e poi alla fine sono stata operata, avevo 21 anni.... mi ricordo ancora che mi chiesero quanti anni hai??, per il fatto che io non riuscivo a dormire e stavo molto male. Per loro era una mia immaturità😭.... Tra l altro dopo pochissime ore dall' intervento, oltre ai dolori lancinanti e continui, ho avuto sbalzi di pressione altissima.... per essere visitata, ho dovuto chiamare un' intero pomeriggio il dottore, che alla fine è arrivato😭😭😭L' unica cosa per cui vale la pena vivere tutta questa disumanita ' e bullismo sono i propri figli, ma sicuramente non è giusto essere trattate così. Ma il mio più grande incubo è stato il terzo, sono stata in stanza con una ragazza che aveva partorito da poco, ma il suo bimbo era grave, ogni volta che vedeva arrivare il mio la vedevo disperare😭😭😭, e io non sapevo cosa fare. Il secondo giorno hanno portato mio figlio e "contemporaneamente" un' infermiera ha comunicato la morte del bimbo😭. Ricordo ancora ad oggi il suo ' urlo straziante, che io associo al ricordo della nascita di mio figlio. Dopo insistenze durate diverse ore da parte dei familiari della ragazza, che anche lei aveva fatto il cesario il giorno prima, di poter avere una camera dove almeno non portassero i bambini, perché l ' ora della poppata era un' incubo per entrambe, lei urlava dal dolore appena vedeva mio figlio, tra l' altro io ricordo il suo sguardo che mi faceva avere paura per mio figlio, che potesse succedergli qualcosa. Ma dopo il trasferimento, che non volevano concedere, perché si trattava di dare una camera singola, e mi ricondo ancora le infermiere infastidite al fatto che dovessero poi pulire, aprire e assistere una camera in più.... 😭. L' incubo non finisce mica qui, in camera al posto della povera ragazza, fu messa una donna che doveva abortire. Nessuno dico mai nessuno ha pensato un po' a me, e al fatto che non potessi nemmeno sorridere a mio figlio per non mancare di rispetto a queste povere donne. Così ce l ho messa tutta e ho chiesto di uscire io la mattina del terzo giorno, anche se non riuscivo nemmeno a camminare ed avessi un grave edema ad entrambe le gambe, dovuto all' epidurale.... ma basta così, mi sono detta se non va via da qui, finisci al manicomio, e credimi che lo pensavo davvero.
Posso immaginare come si sia sentita l'altra madre, sola col suo dolore in stanza con altre persone, addirittura additata come una pazza che potrebbe ammazzare i bambini... Ora io non ero in stanza lì con voi quindi può essere pure che sia così eh, però mi sembra un racconto francamente un po' esagerato, capisco che a una neo mamma possa dar fastidio non avere intorno un'atmosfera radiosa da sitcom, ma considerato che gli ospedali sono così, questo comportamento tipicamente italiano di "ribrezzo" mascherato da compassione verso chi sta peggio di noi mi da un po' la nausea, sarò sincera.
@@denarys8940 a me non sembra che Rosaria stia parlando di ribrezzo. Sta descrivendo una situazione folle in cui due donne, entrambe in un momento di enorme fragilità, sono state costrette a farsi del male l’una con l’altra semplicemente con la propria presenza. Rosaria non parlava, credo, di timore che l’altra potesse far male al bambino, ma di timore, nato dall’esperienza della vicina, che qualcosa potesse andare storto con il suo piccolo. Una situazione analoga l’ho vissuta a parti invertite: io ero quella che stava avendo un aborto spontaneo, e in mancanza di altre stanze hanno messo con me una ragazza molto più avanti con le settimane che aveva un problema. Siamo state insieme sì e no mezz’ora, poi mi hanno fatta uscire (un po’ in anticipo, sospetto proprio per non far preoccupare l’altra). Volutamente ho parlato poco e non ho detto nulla del perché ero lì, e prego che non se ne sia accorta: nulla di ciò che poteva dirmi avrebbe potuto consolarmi, che almeno lei non si spaventasse più di quanto già era.
@@denarys8940Ci ho messo un po' a rispondere, perché non voglio commettere lo stesso errore che è stato fatto in quella clinica. Si, si tratta di una clinica privata, dove i soldi, non comprano nulla, nemmeno un po' di umanità e solidarietà . Ma se lo scopo del video è di parlare di mancanza di sostegno per le mamme, a volte si tratta di vero bullismo ostetrico, allora è giusto sapere che ci sono delle situazioni dove l' essere umano dà il peggio di sé,non importa se sei un medico o un' infermiere, non esiste empatia, non esiste amore verso il prossimo . Quella ragazza è stata giudicata, maltrattata e cosa ancora più grave è stata rivelata la causa di morte del bimbo. Mi fermo qui, perché è giusto così.Verso tutte e tre le mamme, in questa esagerato racconto, la clinica non ha tutelato nessuna di noi, te lo assicuro, nessuna.
Io ho fatto due cesari. Il primo zero dolore ero in piedi la sera. Il secondo un dolore folle... Ma la notte era previsto la presenza di un famigliare. Quindi gestibile. Strano non dare sta possibilità a chi ha fatto un cesareo. Non l'avevo mai sentito.
Qui a Bologna anche col naturale fanno stare un famigliare a testa. Stanze da due. E questo almeno aiuta a gestire il bambino. Poi sul.fatto che non ti spiegano nulla nemmeno sull allattamento è allucinante. Io avevo le lacrime dal dolore. Ma non frega a nessuno. Donna è il tuo dovere. La tua funzione. E se ti lamenti perche pretendi quel che farebbero a qualunque altro paziente sei una madre snaturato. Il problema è culturale. Siamo sempre lì.
@@AnnaVenere certo. Sia per cesareo che per parto naturale. Questi due anni di Covid immagino di no. Ma prima della pandemia e spero anche ora tu puoi scegliere chi tenere. Io alternavo mio marito e mia mamma. Mi sembra il minimo sindacale. :))
Non ti racconterò i miei 2 cesarei che sicuramente sono andati meglio del tuo ....ai tempi i neonati stavano al nido e venivano portati all ora dei pasti ...favorevolissima ! Ma la cosa più triste che mi è capitata è stato sentirmi dire che non potevo essere una brava mamma perché non avevo partorito naturalmente e non avevo provato dolore ......ma questo chi lo dice ? Che ne sanno quelli che non provano ? E comunque io mi trovo con la pancia tagliata ....le altre no!
Terribile questa cosa che lega la perfomance del parto all bravura come genitore. Essere genitore è stare con il bambino, non partorirlo, e le mamme adottive allora non possono essere brave? E poi come se uno il cesareo l’ora scegliesse 😳 se sapessero cos’è e si potesse scegliere non lo sceglierebbe nessuno.
Ciao, ti ascoltavo e pensavo a quanto avevi ragione! E poi quando dici che hai fatto il cesareo quasi ti guardano come se avessi scelto la via più facile!! Provassero loro ad avere la pancia tagliata con la tosse e doversi alzare lo stesso perché tuo figlio appena nato piange e quello più grande ha la febbre!! E poi l’allattamento, il senso di colpa per aver fatto quasi ammalare tuo figlio perché di latte ci sono poche gocce!!!! 😔😔😔
Il rooming in non è per fare legare mamma e figlio ma per non far sentire il bambino abbandonato in un mondo sconosciuto. Non pensare che lui non si sia reso conto di nulla, certo non a livello cosciente ma nel suo profondo l'impronta è rimasta. Io credo fortemente che debba restare con la mamma, ma è vero che ci vorrebbe una persona fissa in camera per aiutarla, purtroppo i nostri ospedali sono ridotti in condizioni pietose e il personale non è assolutamente qualificato. Dovremmo combattere per questo, anche il fatto che con il covid la donna sia stata lasciata sola per tutto il tempo è vergognoso, disumano e inaccettabile.
Il rooming in è fatto per risparmiare. Si nascondono dietro un’ideologia, se fosse una cosa di ideologia prevederebbero un’assistenza diversa. (Ps: mio figlio ci è stato nelle ore notturne “abbandonato” in un nido con personale formato, non ne ha risentito). Pesa le parole, dire “abbandonato” in questo contesto è sconvolgente!
Cara Anna Non commento mai, ma stavolta vorrei esprimere la mia opinione. Ho partorito la mia bambina nel 1993. Era nel nostro ospedale l'ultimo anno in cui avevano il vecchio sistema. I bambini erano tutti al nido e li portavano tutti insieme ogni 4 ore per allattare. Dopo li riportavano al nido. Tra una poppata e l'altra potevi dormire e riprenderti. Sono state 5 gg in ospedale nonostane un parto normale. Sono arrivata a casa riposata e mi sono potuta occuppare serenamenge della bambina... Con il secondo bambino 4 anni dopo c'era il rooming in...un incubo.Ho firmato di potere uscire dopo un giorno. In ospedale non ho chiuso occhio, sei abbandonata con il bambino da controllare... In sintesi: molto meglio il vecchio sistema. I bambini non ne risentono e le mamme si riposano. Scusate Un augurio a tutte le mamme
Secondo me l'importante è lasciare che la donna possa decidere, ovviamente in situazioni di normalità e senza rischi.. Poi ovviamente i medici consigliano sempre ciò che sanno avere meno rischi e complicazioni.. Per quanto riguarda il latte nei primi giorni c'è il colostro che è assolutamente sufficiente per il piccolissimo stomaco dei bimbi.. Avendo lo stomaco piccolo però oltre a riempirsi con pochissime gocce si svuota altrettanto in fretta, per questo piangono molto e si vogliono attaccare spesso.. Il latte ce l'hanno tutte.. Lo stress e altro non inibiscono la produzione.. quello che lo fa sono un attacco sbagliato, un allattamento non a richiesta e l'utilizzo di interferenti
Vorrei leggere gli studi scientifici sui cui si basano le tue affermazioni “lo stress non influisce” e poi mostrati le foto di mio figlio “il latte ce l’han tutti” come stava fino a che non gli abbiamo dato l’artificiale. L’indottrinamento che abbiamo subito sull’allargamento non tiene conto per nulla della realtà!
Sei l'unica persona che riesco ad ascoltare quando affronti queste tematiche. Penso che ginecologia sia uno dei reparti a maggior tasso di sgarberia in qualsiasi ospedale e poi sono anche convinta che troppe donne nascondano le loro reali condizioni perché ciò che è legato ai bambini è tutto unicorni, rosa, azzurro e fiocchi
Grazie per questo video! Hai detto cose che non sento quasi mai e sono felice che finalmente siano state dette
Quanto hai ragione! Per il primo parto, travaglio di 32 ore, ero distrutta. Mio marito, rimasto fuori per le prime 24 ore, se ne è andato a casa. "Tanto eri in travaglio". Cavoli! Come se fosse una passeggiata! Quando mi hanno tolto la tiroide, tutti lì fuori ad aspettare. Come se il parto al confronto fosse una passeggiata di salute! Che odio! E l'episiotomia con migliaia di punti, e per problemi allergici miei i punti che non si chiudono. Dopo una settimana piangevo disperata sul divano, con la bimba attaccata al seno. E santa mia madre che era con me 12 ore al giorno almeno. Ma è tutto facile, no?
Cara Anna, grazie per la condivisione. Mi sono ritrovata molto nelle tue parole, malgrado il parto sia stato diverso. Il post parto in ospedale per me è stato molto difficile, ti parlo di settembre 2020, quindi con regolamento covid. Ho avuto poco supporto, come dicevi non sai chi entra (con la mascherina poi non riconosci nessuno), nessuno ti spiega nulla in tema allattamento, ma ti instillano infiniti sensi di colpa già a poche ore dal parto. Io ne sono uscita psicologicamente devastata, sa sola tutto il giorno e tutta la notte praticamente non dormivo e non mangiavo perché mi avevano detto che dovevo iniziare a tirare il latte e dovevo farlo ogni 3 ore, e dopo tutta la fatica e il dolore la bimba non ne voleva assolutamente sapere di prendere il biberon. Ho veramente un ricordo terribile di quei giorni, per fortuna tornata a casa è andata meglio e ho chiesto anche aiuto per sistemare delle problematiche per l'allattamento. L'ostetrica che mi ha poi seguito mi ha spiegato poi alcune cose di quei giorni, la verità è che non sempre in ospedale ci sono persone preparate, aggiornate e soprattutto empatiche. Naturalmente essere sottopersonale è un grosso problema della sanità, ma non si può rendere ancora più difficile un momento così delicato nella vita di una donna, soprattutto se ha subito un cesareo che è a tutti gli effetti una operazione chirurgica e non una passeggiata come ti fanno credere. Un caro abbraccio, e se hai voglia di raccontarci come è proseguita la tua vita da mamma e lavoratrice credo che sarebbe una condivisione preziosa.
Cara Anna, mi hai fatto ridere e intristire allo stesso tempo per le parole così vere. Io ho fatto il naturale, ma so bene il dolore del cesareo dopo un intervento in laparotomia. La mia esperienza è stata positiva a parte l'aspetto allattamento, in ospedale non ho trovato molto supporto e assistenza nei primi attacchi e questo ovviamente mi ha comportato dolori atroci nei mesi successivi rendendo il momento di allattare un vero incubo. Non credo cambierà mai il modo di vedere la donna come fonte di vita, per tanti è solo una cosa che serve a un'altra cosa e spesso proprio da altre donne, travestite da infermiere e ostetriche, si riceve disprezzo, forse vendetta (magari a loro volta hanno subito un parto orrendo) e derisione. Grazie al cielo la donna è forte e può superare tutto, ma la nostra civiltà ha tanta strada da fare per ottenere sensibilità e rispetto verso il prossimo.
Certo che cambierà, saremo noi che l faremo cambiare. Tutto cambia se noi pretendiamo pari diritti, prima della guerra civile americana era impensabile pensare a una persona nera senza assimilarla a un oggetto, una proprietà e a scarsa intelligenza. Ora ci fa orrore solo il pensiero. Le cose cambiano, se noi non ci facciamo fregare e le facciamo cambiare.
Grazie per questo racconto... mi hai fatta commuovere
Sei una grande!
Vedendo il tuo video sono stata felice di aver avuto il cesareo 24 anno fa quando dopo il parto il bambino te lo portavano per l'allattamento e la notte c'era il nido. In più ti ricoveravano per sette giorni e non 2 o 3 e quando tornavi a casa ti eri abbastanza ripresa dall'operazione. Oggi per contenere i costi fanno tutto facile sulla pelle delle donne. Unica nota negativa della mia esperienza furono gli anestesisti che entrarono per addormentarmi cantando, con la musica dei 7 nani di Biancaneve: "andiam, andiam, andiamo a lavorare. che palle!"...poi accorgendosi della gaffe nei miei confronti si scusarono dicendo che gli facevano tenere ritmi da catena di montaggio.
Esattamente quello che mi raccontava mio padre, che il cesareo era vissuto come una vera operazione e ti si alzava in terza giornata e ti davano le flebo. Ora c’è tutta una performance degli ospedali sul basso numero di giorni di ricovero.
Per certi ho avuto un'esperienza simile alla tua e mi dispiace tantissimo per quello che hai dovuto passare. Nelle sfighe ho avuto la fortuna che nell'ospedale nel quale ero, dopo un cesareo poteva stare una persona 24 ore su 24, penso sia stata una delle cose migliori per non impazzire (almeno nel mio caso). Appena sento la domanda: "Quando pensate di fare il prossimo?" Mi vengono in mente quei momenti e rispondo "Mai", senza farmi più problemi.
Anche io rispondo “mai” per questo è per una serie di altri problemi!
Anna grazie per aver condiviso con noi la tua esperienza. È vero del cesareo non ne parla nessuno. Io cesareo d’urgenza alla 37esima settimana per pressione alta, il giorno in cui sono andata ad aprire la cartella clinica. Sono stata poi ricoverata 10 gg perché la pressione non si stabilizzava, la bambina per fortuna bene ma anche a me hanno fatto sentire sempre o quasi in difetto. Io piena di flebo e quando alla sera la volevo lasciare al nido ( a mezzanotte e me la tenevo tutto il giorno) mi rispondevano scocciate dicendomi che le dovevano dare l’artificiale. Zero comprensione. Non da tutti certo ma la maggior parte sì. Io poi ho partorito in pieno covid quindi ero proprio sola e i medici non mi dicevano nulla o meglio uno diceva una cosa e l’altro il giorno dopo un’altra perché ho partorito a Genova in un ospedale universitario quindi ogni gg visita con medici e specializzandi. Esperienza pessima e nessuno ti dice che potrebbe accadere. Un’infermiera alla mia vicina di letto che una notte ha chiamato perché la bambina piangeva e non riusciva a capire perché, ha riposto “ signora le insegno una cosa: i bambini piangono.” 🤬 vabbè l’importante è che sia andato tutto bene e che siamo qui a raccontarlo. Ciao!
Ciao, grazie per la condivisione. Io ho avuto due parti naturali con ostetriche brave e gentili ma il dopo parto è stato comunque molto difficile, con la compagnia di stanza che riceveva visite rumorose e usciva a fumare tornando puzzolente, le pueticultrici (che per fortuna ora no n ci sono più) che mi bullizzavano perché non veniva il.latte e comunque tutti che davano per scontato che mi sarei occupata H24 del piccolo pur continuando la mia vita di prima. Al primo parto una ginecologa mi ha impedito di andare a casa per ulteriori tre giorni perché non riuscivo ad allattare, sono stata sequestrata per il bene del bambino!!!! Poi non ho proprio allattato e stiamo tutti benissimo. Nessuno ti prepara al bullismo in ospedale!
Grazie per questo video! E grazie per aver accennato all'argomento "latte materno". "Tutte le donne devono allattare", dicono... ma se il latte non arriva? Io producevo pochissimo latte, e ho dovuto supplire con l'aggiunta di latte artificiale quasi da subito. Ma per gli altri era colpa mia, perché non allattavo nel modo corretto. Mia suocera mi dava da mangiare tutti quei cibi che in teoria dovevano incrementare la produzione di latte, ma niente.
Mi sono sentita in colpa, lo ammetto, quasi fossi una cattiva madre.
❤️
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Cara Anna, anche io ho fatto il cesareo ad agosto 2020, in piena pandemia. Ho partorito a Monaco di Baviera, per cui magari l'assistenza è diversa. Confermo il senso di solitudine, soprattutto causa pandemia, e il dolore post operatorio. Anche io ho avuto il rooming in, però posso dire che l'ho preferito, ma solo perché potevo chiamare in caso di bisogno, oltre ad avere il letto elettrico con la maniglia per alzarmi. Credo che queste piccole cose facciano tanto. Inoltre mi ero documentata a parte sull'allattamento prima del parto, per cui sapevo esattamente cosa aspettarmi. Ma il personale è stato quasi tutto molto gentile, devo essere sincera. Mio marito ha avuto anche la fortuna di assistere all'operazione ed ho potuto, anzi voluto, fare il pelle a pelle appena fuori dalla sala operatoria. Se mio marito fosse potuto rimanere credo che l'esperienza sarebbe stata migliore, visto che eravamo da soli.
Cara Anna il corpo delle donne e sempre stato carne da macello il dolore delle donne non è mai stato considerato e non lo è nemmeno ora condivido tutto quello che dici io il primo parto l ho avuto 49 anni fa ma ascoltando te mi sembra non sia cambiato nulla un abbraccio
Che riflessione intelligente, sentita. Capisco, ci sono passata.
Mentre ascolto commento. Qui in Sicilia prima del covid permettevano ad una persona di accompagnare la gestante nel ricovero. Un gesto di civiltà, secondo me, che mi ha permesso di tenere le bimbe con me da subito, di riposare nei primi giorni - i due giorni in ospedale sono stati quasi "riposanti", con mamma che si occupava di noi 24 ore al giorno.
Anche di notte? Anche negli ospedali pubblici?Che cosa rara!
@@AnnaVeneresi si, mia madre è stata con me da subito dopo il parto al momento delle dimissioni. Povera, era distrutta anche lei, ma felice di conoscere sin da subito le nipotine. Dopo l'estate partorirà mia sorella, speriamo sia possibile accompagnarla.
Ciao Valeria, quando hai raccontato la storia del biberon ho pensato: tipica accoglienza ligure anche all'ospedale 🤦♀️
Anna pienamente d'accordo con te..è veramente barbaro lasciare una mamma post cesareo sola dopo un intervento molto pesante è veramente incivile...almeno la possibilità di aiuto Esterno..la storia del latte poi lasciamo stare!
Io 2 cesarei. Il secondo è andato molto meglio del primo anche l assistenza post parto è stata migliore ma è effettivamente un esperienza traumatica! Come te col secondo ho fatto anche un po di travaglio per non farmi mancare nulla!
Ti capisco e ti comprendo perché anche io ho fatto un cesareo di emergenza e il post parto e l'allattamento sono stati incredibilmente duri ; per poi sentirmi dire dopo due mesi di allattamento misto e sangue:"se non volete allattare non fate figli!"... Ancora oggi lo ricordo con il magone. Per fortuna Simone mi regala tanta gioia ma quanti pianti mi sono fatta...
Dopo aver subito violenza ostetrica durante il mio primo parto, nell'ottobre del 2019, ho scelto di partorire il mio secondo figlio in casa a gennaio del 2022. La scelta migliore che potessi fare!
Io avrei troppa paura, non può esserci solo questa scelta, o rinunciare all’assistenza medica o subire violenza.
@@AnnaVenere no piano: partorire in casa non vuol dire rinunciare all'assistenza medica! Sono (anzi, SIAMO!!!) stata seguita per tutta la gravidanza da un'ostetrica di una casa maternità. La stessa ostetrica che, insieme ad altre due, ha supervisionato il mio parto. E sono stata seguita per tutto il puerperio (allattamento compreso). Sono d'accordo con te che questo non può essere l'unica alternativa, anche perché si tratta di un servizio a pagamento che non è alla portata di tutte le famiglie e per le quali non tutte le regioni danno la possibilità di scaricare i costi. In particolare il corso preparto che abbiamo seguito, aperto a tutti (anche a chi ha deciso di partorire in ospedale), coinvolge attivamente anche il padre e uno dei punti fermi è che LA MADRE HA BISOGNO DI FIGURE DI RIFERIMENTO che la possano aiutare anche per gli aspetti più marginali (preparazione dei pasti, accudimento altri figli, pulizie, etc.).
@@NerdGirlsRulez si no, intendevo assistenza ospedaliera, cioè poter andare a fare un cesareo d’urgenza se necessario, epidurale, è tutto quello che si può fare in ospedale che non si può fare a casa.
@@AnnaVenere ti capisco, per questo il parto in ambiente extra-ospedaliero è possibile solamente nel momento in cui rimane tutto nella fisiologia. Quando c'è anche solo un minimo dubbio ci si trasferisce in ospedale, con l'ambulanza. Senza contare che il posto dove si sceglie di partorire dev'essere obbligatoriamente a massimo 15 minuti dall'ospedale più vicino (se non sbaglio, la distanza dovrebbe essere quella). Ciò detto, il parto non in ospedale non è per tutti, non è la scelta giusta in senso assoluto. Per me lo è stata, ma per prima cosa è fondamentale che la madre si senta serena nell'ambiente nel quale si troverà a partorire. Personalmente durante la seconda gravidanza ho sempre detto che nel caso alla fine avessi dovuto far nascere mio figlio in ospedale, piuttosto di essere chiusa in una stanza da sola (epoca covid, in quella settimana non facevano entrare il padre in sala parto causa isolamento del reparto), avrei partorito volentieri in corridoio o in parcheggio 😅
Grazie per questo racconto. Posso chiederti che motivazione dava l'ospedale sull'impossibilità di fare stare in stanza con te di notte tuo marito o un altro familiare ad aiutarti?
Nessun ospedale fa stare qualcuno in stanza di notte, l’orario di visite è rigiro è quello del padre più ampio solo 10-22. Le motivazioni dovremmo chiederle a loro ma io posso presumere che ci sia dietro l’idiota concezione che del figlio deve occuparsi la madre da sola.
Io ho quasi 28 anni e ho paura di partorire. Mi fa paura sia il cesareo che il naturale 😅🤦🏻♀️❤
Ciao Anna! Ha pienamente ragione, condivido al 100%! Anch'io ho avuto il cesareo, fortunatamente non c'era la moda di lasciare il bambino in camera, anche se ti venivano a chiamare il stanza . Dovrebbe esserci più assistenza, non oso pensare chi ha partorito al tempo del covid....😱
io ho fatto cesareo dopo 18 ore di travaglio ad ottobre 2020, ospedali chiusi nessuna visita, il papà è venuto solo a prenderci per tornare a casa😩
Sottoscrivo tutto👏👏👏🙏
Grazie di condividere la tua esperienza secondo me è molto importante ma chi lo dice che il parto naturale è meglio ?ti assicuro dipende dal parto.
Anch'io 36 ore di travaglio e un cesareo: neanche una goccia gi latte, le ostetriche non mi hanno fatto sentire una mamma....ora ha 18anni sta benissimo, mai stato in ospedale anche se non sono riuscita ad allattarlo! Gli voglio un mondo di bene e così è per lui....
PS: mi è dispiaciuto molto non allattarlo ma così è andata!
Questa cosa che si collega l’allattamento alla performance come mamma è sconvolgente, se pensi che 40 anni fa invece si spingeva sul latte in polvere. Sono tutti interessi e ideologie che non tengono conto della persona.
❤️❤️❤️
Posso dire che un corso preparto fatto bene è importantissimo. Devono spiegare li com'è un parto cesareo e tante altre cose anche quelle che sembrano meno importanti. Sono stata fortunata e posso dire che per me è stato di grande aiuto. ....Poi ci sono delle infermiere o comunque personale dell'ospedale che ti fanno scattare il killer 😑
Santo letto elettrico e col gancio!!!! Io ho partorito col cesareo ad agosto 2021. Senza nido e poteva entrare solo il papà un quarto d'ora al giorno🤯.
Mi sono alzata dopo sei ore dall'intervento e mi sono occupata da sola del bambino.
Mi sto chiedendo come caspita ho fatto🤯🤯🤯...dormivo col bimbo sul petto pancia abbracciata a lui...🥰
Comunque concordo su tutto!! Ti costringono a dover essere wonder woman...e tu li per li lo fai ..però a pensarci ora è davvero una violenza e ci si portano dietro le conseguenze per mesi.
@@sabrieyes9726 È una violenza, è mancanza di rispetto del dolore, ed è un problema grave a livello di discriminazione, perché con la retorica della wonder woman da lì in avanti cercano sempre di fregarti.
❤❤❤❤❤❤❤
Megataglio per episiotomia, ho mangiato pappette e cibi liquidi per non defecare per il rischio di rompere i punti tutto condito con il rooming in. Torno a casa, completamente sola mi occupo del bambino 24h non stop, il bambino non ciuccia, il latte si infetta e mi viene la mastite su entrambe le tette e dopo 7 gg di febbre a 41 "finalmente" mi ricoverano! È stato terribile e devastante, confermo ogni parola che hai detto! Purtroppo in quei momenti si è sole e dannatamente fragili!
Ho partorito a febbraio dove hai partorito tu, posso dirti che finalmente avevano appena cambiato i letti con quelli elettrificati e alle pazienti che hanno avuto il cesareo danno una culla tipo next to me. La stanza singola è una gran fortuna perché io non ho dormito mai per 5 giorni, un incubo!
In realtà io nella stanza singola mi sono sentita sola è super abbandonata. E dormire zero lo stesso. Bene però che hanno incrementato. Ci voleva. Anche perché col covid almeno hanno meno contatti col bambino e la paziente’
@@AnnaVenere si quello lo capisco e il fatto che tengano anche le porte chiuse non aiuta, è che di contro nella stanza doppia quando potresti dormire magari l'altro neonato piange o la mamma ha bisogno di qualcosa e chiama e le entrate in stanza raddoppiano, poi sicuramente ha influito anche il fatto che i papà non potevano entrare quindi anche durante il giorno non c'era un momento di tregua.
Tre cesari, hai descritto il dolore, le problematiche e soprattutto la disumanita' che c è attorno a quella che è una vera e propria operazione chirurgica. E' andata più o meno cosi' per tutti e tre i cesari, con il primo ho avuto prima il travaglio e poi alla fine sono stata operata, avevo 21 anni.... mi ricordo ancora che mi chiesero quanti anni hai??, per il fatto che io non riuscivo a dormire e stavo molto male. Per loro era una mia immaturità😭.... Tra l altro dopo pochissime ore dall' intervento, oltre ai dolori lancinanti e continui, ho avuto sbalzi di pressione altissima.... per essere visitata, ho dovuto chiamare un' intero pomeriggio il dottore, che alla fine è arrivato😭😭😭L' unica cosa per cui vale la pena vivere tutta questa disumanita ' e bullismo sono i propri figli, ma sicuramente non è giusto essere trattate così. Ma il mio più grande incubo è stato il terzo, sono stata in stanza con una ragazza che aveva partorito da poco, ma il suo bimbo era grave, ogni volta che vedeva arrivare il mio la vedevo disperare😭😭😭, e io non sapevo cosa fare. Il secondo giorno hanno portato mio figlio e "contemporaneamente" un' infermiera ha comunicato la morte del bimbo😭. Ricordo ancora ad oggi il suo ' urlo straziante, che io associo al ricordo della nascita di mio figlio. Dopo insistenze durate diverse ore da parte dei familiari della ragazza, che anche lei aveva fatto il cesario il giorno prima, di poter avere una camera dove almeno non portassero i bambini, perché l ' ora della poppata era un' incubo per entrambe, lei urlava dal dolore appena vedeva mio figlio, tra l' altro io ricordo il suo sguardo che mi faceva avere paura per mio figlio, che potesse succedergli qualcosa.
Ma dopo il trasferimento, che non volevano concedere, perché si trattava di dare una camera singola, e mi ricondo ancora le infermiere infastidite al fatto che dovessero poi pulire, aprire e assistere una camera in più.... 😭. L' incubo non finisce mica qui, in camera al posto della povera ragazza, fu messa una donna che doveva abortire. Nessuno dico mai nessuno ha pensato un po' a me, e al fatto che non potessi nemmeno sorridere a mio figlio per non mancare di rispetto a queste povere donne. Così ce l ho messa tutta e ho chiesto di uscire io la mattina del terzo giorno, anche se non riuscivo nemmeno a camminare ed avessi un grave edema ad entrambe le gambe, dovuto all' epidurale.... ma basta così, mi sono detta se non va via da qui, finisci al manicomio, e credimi che lo pensavo davvero.
Posso immaginare come si sia sentita l'altra madre, sola col suo dolore in stanza con altre persone, addirittura additata come una pazza che potrebbe ammazzare i bambini... Ora io non ero in stanza lì con voi quindi può essere pure che sia così eh, però mi sembra un racconto francamente un po' esagerato, capisco che a una neo mamma possa dar fastidio non avere intorno un'atmosfera radiosa da sitcom, ma considerato che gli ospedali sono così, questo comportamento tipicamente italiano di "ribrezzo" mascherato da compassione verso chi sta peggio di noi mi da un po' la nausea, sarò sincera.
@@denarys8940 a me non sembra che Rosaria stia parlando di ribrezzo. Sta descrivendo una situazione folle in cui due donne, entrambe in un momento di enorme fragilità, sono state costrette a farsi del male l’una con l’altra semplicemente con la propria presenza. Rosaria non parlava, credo, di timore che l’altra potesse far male al bambino, ma di timore, nato dall’esperienza della vicina, che qualcosa potesse andare storto con il suo piccolo. Una situazione analoga l’ho vissuta a parti invertite: io ero quella che stava avendo un aborto spontaneo, e in mancanza di altre stanze hanno messo con me una ragazza molto più avanti con le settimane che aveva un problema. Siamo state insieme sì e no mezz’ora, poi mi hanno fatta uscire (un po’ in anticipo, sospetto proprio per non far preoccupare l’altra). Volutamente ho parlato poco e non ho detto nulla del perché ero lì, e prego che non se ne sia accorta: nulla di ciò che poteva dirmi avrebbe potuto consolarmi, che almeno lei non si spaventasse più di quanto già era.
@@danielanegro8829 è così il racconto era per evidenziare la grande disumanita ', grazie per aver capito.
@@denarys8940Ci ho messo un po' a rispondere, perché non voglio commettere lo stesso errore che è stato fatto in quella clinica. Si, si tratta di una clinica privata, dove i soldi, non comprano nulla, nemmeno un po' di umanità e solidarietà . Ma se lo scopo del video è di parlare di mancanza di sostegno per le mamme, a volte si tratta di vero bullismo ostetrico, allora è giusto sapere che ci sono delle situazioni dove l' essere umano dà il peggio di sé,non importa se sei un medico o un' infermiere, non esiste empatia, non esiste amore verso il prossimo . Quella ragazza è stata giudicata, maltrattata e cosa ancora più grave è stata rivelata la causa di morte del bimbo. Mi fermo qui, perché è giusto così.Verso tutte e tre le mamme, in questa esagerato racconto, la clinica non ha tutelato nessuna di noi, te lo assicuro, nessuna.
Io ho fatto due cesari. Il primo zero dolore ero in piedi la sera. Il secondo un dolore folle...
Ma la notte era previsto la presenza di un famigliare. Quindi gestibile.
Strano non dare sta possibilità a chi ha fatto un cesareo. Non l'avevo mai sentito.
E tutto così, mi chiedo anche io perché!
Qui a Bologna anche col naturale fanno stare un famigliare a testa. Stanze da due.
E questo almeno aiuta a gestire il bambino. Poi sul.fatto che non ti spiegano nulla nemmeno sull allattamento è allucinante. Io avevo le lacrime dal dolore.
Ma non frega a nessuno. Donna è il tuo dovere. La tua funzione. E se ti lamenti perche pretendi quel che farebbero a qualunque altro paziente sei una madre snaturato.
Il problema è culturale. Siamo sempre lì.
@@Julie-yz1jq anche di notte?
@@AnnaVenere certo. Sia per cesareo che per parto naturale. Questi due anni di Covid immagino di no. Ma prima della pandemia e spero anche ora tu puoi scegliere chi tenere. Io alternavo mio marito e mia mamma. Mi sembra il minimo sindacale. :))
@@Julie-yz1jq qui no, era fuori questione che dalle 22 alle 10 ci fosse qualcuno
Non ti racconterò i miei 2 cesarei che sicuramente sono andati meglio del tuo ....ai tempi i neonati stavano al nido e venivano portati all ora dei pasti ...favorevolissima ! Ma la cosa più triste che mi è capitata è stato sentirmi dire che non potevo essere una brava mamma perché non avevo partorito naturalmente e non avevo provato dolore ......ma questo chi lo dice ? Che ne sanno quelli che non provano ? E comunque io mi trovo con la pancia tagliata ....le altre no!
Terribile questa cosa che lega la perfomance del parto all bravura come genitore. Essere genitore è stare con il bambino, non partorirlo, e le mamme adottive allora non possono essere brave? E poi come se uno il cesareo l’ora scegliesse 😳 se sapessero cos’è e si potesse scegliere non lo sceglierebbe nessuno.
Ok,adesso sono ufficialmente nel panico al pensiero che dovrò partorire anche io con cesareo! 😅
Non essere in pensiero, pensa solo a farti aiutare dopo!!
Ciao, ti ascoltavo e pensavo a quanto avevi ragione! E poi quando dici che hai fatto il cesareo quasi ti guardano come se avessi scelto la via più facile!! Provassero loro ad avere la pancia tagliata con la tosse e doversi alzare lo stesso perché tuo figlio appena nato piange e quello più grande ha la febbre!! E poi l’allattamento, il senso di colpa per aver fatto quasi ammalare tuo figlio perché di latte ci sono poche gocce!!!! 😔😔😔
Oddio l tosse, mi ero dimenticata la tosse. Mamma mia, chi pensa che il cesareo sia più facile è perché non ha mai vissuto in operazione addominale
🤣😂🤣😂
Il rooming in non è per fare legare mamma e figlio ma per non far sentire il bambino abbandonato in un mondo sconosciuto. Non pensare che lui non si sia reso conto di nulla, certo non a livello cosciente ma nel suo profondo l'impronta è rimasta. Io credo fortemente che debba restare con la mamma, ma è vero che ci vorrebbe una persona fissa in camera per aiutarla, purtroppo i nostri ospedali sono ridotti in condizioni pietose e il personale non è assolutamente qualificato. Dovremmo combattere per questo, anche il fatto che con il covid la donna sia stata lasciata sola per tutto il tempo è vergognoso, disumano e inaccettabile.
Tu lo credi, ma non ci sono prove scientifiche, in realtà basterebbe un qualunque corpo con lui, non per forza la madre.
Il rooming in è fatto per risparmiare. Si nascondono dietro un’ideologia, se fosse una cosa di ideologia prevederebbero un’assistenza diversa. (Ps: mio figlio ci è stato nelle ore notturne “abbandonato” in un nido con personale formato, non ne ha risentito). Pesa le parole, dire “abbandonato” in questo contesto è sconvolgente!
Cara Anna
Non commento mai, ma stavolta vorrei esprimere la mia opinione.
Ho partorito la mia bambina nel 1993. Era nel nostro ospedale l'ultimo anno in cui avevano il vecchio sistema. I bambini erano tutti al nido e li portavano tutti insieme ogni 4 ore per allattare. Dopo li riportavano al nido. Tra una poppata e l'altra potevi dormire e riprenderti. Sono state 5 gg in ospedale nonostane un parto normale.
Sono arrivata a casa riposata e mi sono potuta occuppare serenamenge della bambina...
Con il secondo bambino 4 anni dopo c'era il rooming in...un incubo.Ho firmato di potere uscire dopo un giorno. In ospedale non ho chiuso occhio, sei abbandonata con il bambino da controllare...
In sintesi: molto meglio il vecchio sistema.
I bambini non ne risentono e le mamme si riposano.
Scusate
Un augurio a tutte le mamme
Secondo me l'importante è lasciare che la donna possa decidere, ovviamente in situazioni di normalità e senza rischi.. Poi ovviamente i medici consigliano sempre ciò che sanno avere meno rischi e complicazioni..
Per quanto riguarda il latte nei primi giorni c'è il colostro che è assolutamente sufficiente per il piccolissimo stomaco dei bimbi.. Avendo lo stomaco piccolo però oltre a riempirsi con pochissime gocce si svuota altrettanto in fretta, per questo piangono molto e si vogliono attaccare spesso.. Il latte ce l'hanno tutte.. Lo stress e altro non inibiscono la produzione.. quello che lo fa sono un attacco sbagliato, un allattamento non a richiesta e l'utilizzo di interferenti
Vorrei leggere gli studi scientifici sui cui si basano le tue affermazioni “lo stress non influisce” e poi mostrati le foto di mio figlio “il latte ce l’han tutti” come stava fino a che non gli abbiamo dato l’artificiale. L’indottrinamento che abbiamo subito sull’allargamento non tiene conto per nulla della realtà!