Piero Ignazi - Partiti nella crisi | Pandora Rivista Videopodcast

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  • เผยแพร่เมื่อ 9 เม.ย. 2022
  • Con Piero Ignazi riflettiamo sul ruolo dei partiti politici contemporanei, fra trasformazioni, sfide e aspettative.
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    Questa è la tredicesima puntata del Videopodcast dei Dialoghi di Pandora Rivista, un ciclo di conversazioni settimanali in formato video e podcast con un ospite diverso ogni volta, per capire le grandi trasformazioni del presente.
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    Videopodcast realizzato con il contributo di: IMA, Coop Alleanza 3.0, Coopfond e Granarolo.
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    Credits
    Riprese e montaggio: Marcello Saltarelli
    Sigla: Antonio Saracino - be open
    Grafiche: Davide Vaccari - be open

ความคิดเห็น • 5

  • @stefaniacontadin3517
    @stefaniacontadin3517 ปีที่แล้ว

    Grazie per questa bellissima ed utilissima lezione

  • @fioravantevignone2288
    @fioravantevignone2288 2 ปีที่แล้ว +3

    Il Prof. Ignazi ha fatto un'analisi storica impeccabile ma la sua descrizione, a mio avviso, non ha toccato le ragioni di fondo del fenomeno "involutivo" del soggetto Partito, che fino agli anni '80 era stato l'attore della politica. Nel 1989 cade il Muro di Berlino e nel 1992 viene sottoscritto il trattato di Maastricht e i due fatti cambieranno lo scenario della politica.
    Con la caduta del Muro si affermerà la globalizzazione e il neoliberismo estremo, col Trattato si metteranno le basi della nuova "Europa", la quale si confermerà alcuni anni dopo con la moneta unica. A questi due fatti fondamentali se ne deve aggiungere un terzo ugualmente importante ossia lo scoppio di "Mani Pulite", che porterà oltre che all'affermarsi di un forte sentimento di anti-politica, anche alla crisi dei partiti che avevano governato il paese nel dopoguerra. Gli effetti di questi eventi sullo stato italiano furono devastanti in quanto la discontinuità che si ebbe tra i modi e i soggetti politici che avevano governato il paese non fu positiva e la capacità di riconoscere, rappresentare e garantire gli interessi dello stato e della nazione andò progressivamente diminuendo, fino al punto di svendere i principali asset economici e di potenza della nazione e di cedere a soggetti esterni la stessa sovranità monetaria, insieme ad un corollario di obblighi di tipo finanziario: il Patto di Stabilità, che resero l'Italia completamente subalterna ad un club europeo che faceva e fa riferimento alle aristocrazie finanziarie ed economiche globali e agli stati egemoni dell'UE ossia Francia e Germania. Tutto ciò, di fatto, produsse quel risultato, che è all'origina della crisi del soggetto PARTITO e che consiste semplicemente nella scomparsa della politica dal territorio del Bel Paese. La Politica è la competizione degli interessi portati da soggetti liberi di agire e determinare effetti reali e concreti dai quali discendono i fatti storici che interessano un determinato territorio e la comunità che lo occupa. Dal momento in cui la facoltà di decidere e definire le azioni atte a determinare quegli effetti reali e concreti, ha traslocato in altri luoghi esterni alla penisola, la vera attività politica politica in Italia è cessata, col risultato che, scomparsa la politica sono scomparsi gli attori della politica. I nostri governanti sono diventati governatori, con la conseguenza, per niente strana, che i tecnici, ai veri governanti, spesso sono apparsi più idonei degli eletti, ad amministrare, secondo le loro direttive, la nostra nazione. Chi può negare che Dini, Monti e Draghi siano stati e sono degli ottimi amministratori del condominio Italia? I Politici di oggi, pertanto, sono comparse, servono a fare scena, al massimo guitti della commedia dell'arte che recitano sul palcoscenico delle nostre TV e dei nostri giornali, la stucchevole farsa della tenzone politica, per illudere lo spettatore di essere ancora un cittadino. In questa nuova Europa dove la vera disputa tra gli interessi è sparita dalla scena, qual ruolo rimane all'ex Principe: Il Partito ? Uno solo: quello di associazione di categoria teatrale, organizzata per condurre la recita nel migliore modo possibile, perché ai migliori compagnie spetteranno le parti più importanti e le migliori occasioni.
    Ad essi non compete più progettare il futuro della nazione.
    In sintesi la Politica è roba da uomini liberi che per far prevalere i loro interessi si uniscono in partiti. Se in un territorio non esiste più la politica è inevitabile che lo strumento partito, perde senso, prima entra in crisi e poi scompare.
    Conseguenza triste e terribile per i popoli è il fatto che la mancanza di vera tenzone politica impedisce il formarsi di vere elites politiche, la formazione di una vera classe dirigente nazionale, consapevole degli interessi della nazione, abile e capace di affermarli nel mondo globalizzato e in Europa. La mancanza di libertà politica e la sudditanza rispetto ai poteri che detengono l'informazione e l'audience non consente più il primato del migliore ma del più gradito agli stessi poteri, in un processo di inevitabile decadenza e involuzione politica pre democratica.

  • @giulianasarto3589
    @giulianasarto3589 2 ปีที่แล้ว

    Se la selezione avviene tramite internet che personaggi possiamo aspettarci? Vedi gli scappati di casa 5 Stelle!!!