Tutto vero, verissimo. Aggiungo una mia riflessione. Ci sono posti di lavoro in cui l’incapace dirigenza per non mostrare le proprie debolezze e carenze , crea un effetto di burnout indotto. Non lavora per la crescita dei propri collaboratori , anzi fa l’esatto contrario per esercitare il proprio potere. In queste situazioni penso non si debba combattere altrimenti non si farebbe altro che accrescere il burnout dentro di noi, ma si dovrebbe volgere lo sguardo altrove. Cosi facendo il bicchiere sarà sempre più mezzo pieno che mezzo vuoto.
mi sono trovato esattemente in questa situazione fino a poco fa, una situazione dove il fattore ego delle figure manageriali era esageratamente presente ed influenzava il clima professionale e professionale. Oggi sto nuovamente con le pezze al culo ma almeno la mia vita, il mio umore e le mie possibilità non dipendono più da questi fenomeni...a cui raccomando un pò di sana terapia! (Senza offesa ma è solo un consiglio sincero!)
esattamente la situazione in cui mi trovo ora,una disorganizzazione assurda,a volte manca il prodotto ,mancanza di spazio per la lavorazione,però è sempre colpa tua che non produci abbastanza.Dove lo trovo l'ottimismo?!bah
Scusate se mi intrometto...ma per esperienza personale dico la mia. Appunto ripeto, per esperienza personale, mi ero rotto le scatole di subire la "Dirigenza" a tal punto di decidere di cambiare Vita. Essendo in possesso di adeguato titolo di Studio precedentemente conseguito nonostante all'epoca del tutto di mio disinteresse, ho deciso di fare il salto di qualità senza piangermi addosso. Oggi, dopo 9 anni sono appunto Titolare Dirigente ...Ho uno Studio con ben 6 Dipendenti. La morale? Quando si può, meglio affrontare la Nostra Vita senza "accodarsi" a.cosa dicono gli altri... Anche perché un lavoro dipendente oggigiorno rappresenta sovente una rottura di coglioni....e non tanto per il lavoro in se stesso, bensì per chi, per eccesso di avidità, lo gestisce...
@@lucagiusti5790 no, mi dispiace, sei stato bravo, complimenti ma così facendo hai salvato te stesso, e complimenti, ma DEVE CAMBIARE la gestione dei lavoratori e certi dirigenti devono pagare caro le loro malefatte.
Personalmente credo di aver affrontato due volte periodo del genere in ambito lavorativo; il primo quando, in un'azienda per mi sentivo perfettamente in linea col lavoro che facevo (posso dire che era quasi una missione per me), mi hanno demansionato impedendomi di crescere professionalmente e facendomi fare attività ripetitive, limitando la possibilità di esprimermi. La seconda, e più recente, mi ha fatto accusare molto questa situazione di bornout a causa di un clima aziendale molto teso ad ogni livello. Non lo dico per discolparmi ma so di esserne uscito a testa alta e senza mettere in risalto l'ego personale, fattore purtroppo molto presente fra alcune figure aziendali. Sebbene attualmente stia di nuovo "con le pezze al culo" (passatemi il termine) ora per certi aspetti sono più sereno con me stesso. L'essere disponibili e performanti sono fattori richiesti dal mondo del lavoro oggigiorno e mi associo pienamente, ma il gioco deve valerne la candela. Alla fine di ciò se il prezzo lo ripago a livello personale (e con me anche chi ho intorno) meglio cambiare strada, la vita è una sola.
Buongiorno dottore, più che il termine PESSIMISMO a me viene in mente la parola PREOCCUPAZIONE (cronica) che sfocia, o meno, nel pessimismo. Io mi sento così
Disorganizzazione aziendale, raccomandati che fanno i capi senza aver lavorato un giorno in vita loro, collaboratori ignoranti, stipendi da fame.... altroché ottimismo
Bisogna essere piu Forte di ogni cosa, sinceramente ho avuto problemi al passato nel lavoro dove non mi hanno trattato bene,e nel nuovo lavoro praticamente non riesce farmi male nessuno perché ho già esperienza quindi sono diventato indistruttibile
L'unica cosa che mi rigenera dal lavoro è stare nell'asocialità, ovvero in mezzo alla natura, oppure con i miei gatti, in silenzio, in meditazione. Dopo il lavoro l'ultima cosa che vorrei è stare con altre persone, levando quelle due tre importanti per me. Purtroppo nel mio lavoro molti sono bornout ma non per il tipo di lavoro, ma per l'azienda in sé. Tutti hanno avuto almeno un attacco di panico, tutti vogliono andarsene, la maggior parte di quelli che se ne va si sente rigenerata, un mio collega ha cambiato lavoro, ora fa il doppio delle ore ma quando torna a casa la ragazza dice che è molto più attivo, energico rispetto a quando lavorava con noi, noi, nonostante facciamo solo 5 ore, siamo stanchi, demotivati, molti con ansia e depressione anche chi non ne soffriva prima. Infatti io ora cerco un altro lavoro e via, perché questo sembra crei problemi e amplifichi quelli esistenti.v
Come sempre un video molto interessante! In questo caso è stato molto focalizzato sul lavoro, mi chiedo se il Burnout possa venire anche in ambiti diversi, per esempio quando lo stress riguarda un trasferimento, una relazione, un decisione difficile da prendere sull’aspetto della vita in generale. Grazie
Non so se può essere questo il caso, ma io provo le stesse sensazioni e sono una studentessa all'ultimo anno di specialistica. Mi mancano tre esami, ma è praticamente un semestre che non riesco a concludere il programma di nessuno dei tre esami e sostenere l'esame. Ho provato a darmi delle scadenze, a fare poco ogni giorno. Quello che studio mi piace, ma appunto non trovo un senso a quello che faccio, mi sembra di non avere nessuna prospettiva. In ogni caso questo video mi è servito per riflettere un po' meglio sulla mia situazione :)
E' successo anche a me, sfociata tra l'altro in depressione per cui ho assunto psicofarmaci per un anno. In effetti come lui dice nel video per me studiare è un "lavoro", non un piacere e ho sempre sacrificato le relazioni sociali per quello. Probabilmente sei molto stanca e non vedere un futuro legato a quello che si studia (intendevi quello?) è demoralizzante e, almeno per me, fonte di un enorme ansia. Prova a farti forza, ti mancano tre esami, e nel bene o nel male sarai laureata e spacializzata? Magari prova a concentrarti su un esame alla volta e concediti la serata libera, non morirci. Tanto non è che laurearsi prima o fare tutto alla perfezione significhi che sarai più brava nel tuo lavoro. Un abbraccio solidale
Roberta O Grazie davvero per questa risposta! Anche per lo studio è un lavoro, diciamo così, e si aggiunge a vari lavoretti part-time che ogni tanto faccio e ad una vita di coppia con convivenza da un paio di anni (che va molto bene per fortuna). Spero che applicando i consigli del dott. Mazzucchelli di riprendermi un po’ e finire.
Da anni ormai odio a morte il mio lavoro. Sono operatore di call center inbound ed i ritmi richiesti sono disumani. 8 ore al giorno con una telefonata dietro l'altra senza sosta forse sono sostenibili per qualcuno, ma non per me. Purtroppo i miei tentativi di cercare un altro lavoro non sono andati a buon fine ed ora vivo passivamente questa situazione perché ho un mutuo ed una figlia nata da pochi mesi che insieme a mia moglie è l'unica motivazione che mi spinge ad andare avanti. Ci ho pensato a lungo, ma purtroppo non posso permettermi di licenziarmi. Non so se questa mia condizione possa essere considerata burn out, ma quello che è certo è che da circa un anno ho iniziato ad odiare la società e la vita così vissuta. Scusate lo sfogo. Buona giornata
Ciao Luca , e sei ormai sei già immerso completamente nel bournout? Come ricostruire il tuo pathos? Come riaccendere la voglia di crescere nel lavoro e darsi per il raggiungimento degli obiettivi con il tuo gruppo? Grazie x tutto
Ciao da studente di Architettura e futuro professionista faccio molte ore circa 18 fino alle 20 ore tirate e mi riesce difficile non essere sempre ottimista ma sono obbligato perchè mi aiuta a stare meglio ecco. Complimenti e grazie.Credo che sia una valida occasione cosi come la meditazione per essere piu capace e performante al lavoro essendo moltissime la ore di lavoro, che faccio insomma senza pausa dalle 9:00 fino alle 20:00 e poi dalle 20:00 fino alle 4:00 massimo
Ciao Luca, grazie per gli ottimi consigli! Ho letto il libro di Seligman dopo aver visto la tua recensione e l'ho trovato molto interessante. Un caro saluto!
Molto interessante. Sicuramente ciò che dici attraverso le teorie di Seligman (fortunato tu ad averlo intervistato) è corretto. Aggiungo soltanto che alla base di ciò, ci sarebbe da compiere un percorso di autovalutazione che, nella stramaggioranza dei casi, non viene neanche mai considerato da noi stessi; mi riferisco alla conoscenza di se stessi in relazione alle nostre capacità personali e soprattutto al concetto di Escalation Emotiva. Riuscire a legare il lavoro alla proprie attitudini, tenendo conto non solo nel nostro essere "ideale", bensì nel nostro "reale", può essere un buon punto di partenza. Tante volte aspiriamo a qualcosa che in realtà non riusciamo ad essere, ma semplicemente perché arriviamo a comprendere (o meglio il nostro inconscio visto poi i chiari sintomi negativi) che forse non fa per noi. Il lavoro di conoscenza delle nostre capacità e competenze (tra pregi e difetti) va svolto in prevenzione al rischio di Burnout. Di certo poi, il pensiero positivo sia sul lavoro, sia nel mondo delle relazioni è fondamentale per una buona Autostima, che ci permette,con il suo ciclo continuo, la visione del bicchiere mezzo pieno come dici tu. Non siamo macchine questo è certo, ma sarebbe importante tenere in considerazione che la situazione fa nascere in noi il pensiero ed è il pensiero positivo o viceversa a far scaturire l'emozione positiva o negativa e di conseguenza il nostro comportamento, che a sua volta determinerà l'esito, la nostra autostima e la stima di chi abbiamo a che fare. Pensando in piccolo facciamoci domande, lavoriamo con noi stessi per il bene di Noi stessi e l'altro (figlio, collega, moglie che sia); pensando in grande (cit. Nietzsche) diventiamo ciò che siamo! Ed altra cosa fondamentale : IMPARIAMO L'ASSERTIVITA'!
Il BURNOUT dovrebbe andare alle stelle in periodo di pandemia, dove il distanziamento rende più difficili le relazioni (ostacolando questa forma di assorbimento dello stress). È un caso l’anomala percentuale di dimissioni volontarie denunciata recentemente da un associazione di direttori del personale? Temo di no…🤔Credo abbiamo un problema🤔. Grazie dottor Luca🤗
Grazie Luca. ti riconosco come un amico che da consigli. Spero tu possa percepirlo come un grande complimento. La mia domanda, al quale spero vorrai dedicare qualche minuto è: e per chi nel bornout ci vive da sempre?
Io faccio il programmatore ed è il mio primo lavoro . Grande azienda , tanti soldi girano sul progetto , mille problemi la mia esperienza basica.. devo stare attento a non farmi mangiare dagli altri , rispettare i ritmi , prendere anche a volte colpe non mie . Stare zitto e obbedire e produrre.. mi sento proprio distrutto sembra che nessuno valuti le mie possibilità ma tutti che guardano solo al risultato .. mi arrabbio mi sfogo a casa da solo , esplodo e piango per poi ripartire ma so già che se ho un problema è un mio problema e devo farcela da solo perché nonostante ci sia un team ognuno lavora da solo ... Sto perdendo anche i capelli ma va bene ....ho 23 anni
@@gianlu.8137 Dillo a questa grandi aziende dove si riempiono la bocca di " team unito ecc " . Io quando poi stacco dal lavoro ho la mia vita personale e fortunatamente quelle poche che ho ci sono di persone .
questo video è totalmente fuorviante e pericoloso. Il burnout non decidi di fartelo venire perché sei pessimista, il burnout dipende da una serie di fattori dove è dimostrato che la persona più ottimista , che svolge il proprio lavoro con dedizione e coscienza , é quella che alla fine cade più spesso in questa sindrome.
Domanda a bruciapelo: sono una studentessa di medicina al quinto anno e vorrei scegliere psichiatria come specializzazione. Credi che sia una cattiva idea avendo io un disturbo d'ansia generalizzato sfociato in depressione maggiore qualche anno fa? ho paura sia troppo per me. Forse dovrei scegliere qualcosa di meno stressante?
Ciao, se posso darti il mio consiglio, essendo Professionista Autonomo. Appena laureata, non accodarti in Ospedali o Cliniche per fare la dipendente. Sacrificati...trova un piccolo Studio, paga un piccolo affitto, porta pazienza e lavora in autonomia, senza pretendere risultati economici rapidi. L'ansia ti scomparirà del tutto grazie soprattutto all'autogestione della tua persona.
Ciao Luca e grazie dei tuoi utilissimi video. Tu sei bravissimo, ma la qualità tecnica di qst è pessima . Interruzioni prolungate e ripetute ogni 3/4 secondi. E così la durata risulta quasi triplicata! Non so il perché. Comunque molti complimenti a te! E grazie dell'aiuto
ho una spece di fusibile in testa,due volte nella vita è scattato facendomi mettere in malattia,ovvero la parte debole dell'organismo si è ammalata. comunque bisogna farsi un esame di coscienza e vedere come lavorano i colleghi. se si fa da A a B allora si faccia cosi . ho rasentato il burn out perché sono bravo nel lavoro e diligente e purtroppo faccio fatica a dire no, a quel punto la dirigenza mi ha massacrato. tra l'altro zero carriera e zero trasferimenti. adesso ho cominciato a dire NO uscendo con queste frasi :_ perché conosco qualcosa di quel lavoro nuovo ? la cosa più bella è quando vado in trasferta cosi non sono qui_ gli altri ,i colleghi cosa fanno ? non li pagate gli straordinari ? mi trasferite ? ho fatto domanda_ mi è servito a porre un freno a determinati comportamenti che mi mettevano a zerbino
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Tutto vero, verissimo. Aggiungo una mia riflessione. Ci sono posti di lavoro in cui l’incapace dirigenza per non mostrare le proprie debolezze e carenze , crea un effetto di burnout indotto. Non lavora per la crescita dei propri collaboratori , anzi fa l’esatto contrario per esercitare il proprio potere. In queste situazioni penso non si debba combattere altrimenti non si farebbe altro che accrescere il burnout dentro di noi, ma si dovrebbe volgere lo sguardo altrove. Cosi facendo il bicchiere sarà sempre più mezzo pieno che mezzo vuoto.
mi sono trovato esattemente in questa situazione fino a poco fa, una situazione dove il fattore ego delle figure manageriali era esageratamente presente ed influenzava il clima professionale e professionale. Oggi sto nuovamente con le pezze al culo ma almeno la mia vita, il mio umore e le mie possibilità non dipendono più da questi fenomeni...a cui raccomando un pò di sana terapia! (Senza offesa ma è solo un consiglio sincero!)
esattamente la situazione in cui mi trovo ora,una disorganizzazione assurda,a volte manca il prodotto ,mancanza di spazio per la lavorazione,però è sempre colpa tua che non produci abbastanza.Dove lo trovo l'ottimismo?!bah
Scusate se mi intrometto...ma per esperienza personale dico la mia. Appunto ripeto, per esperienza personale, mi ero rotto le scatole di subire la "Dirigenza" a tal punto di decidere di cambiare Vita. Essendo in possesso di adeguato titolo di Studio precedentemente conseguito nonostante all'epoca del tutto di mio disinteresse, ho deciso di fare il salto di qualità senza piangermi addosso. Oggi, dopo 9 anni sono appunto Titolare Dirigente ...Ho uno Studio con ben 6 Dipendenti.
La morale? Quando si può, meglio affrontare la Nostra Vita senza "accodarsi" a.cosa dicono gli altri...
Anche perché un lavoro dipendente oggigiorno rappresenta sovente una rottura di coglioni....e non tanto per il lavoro in se stesso, bensì per chi, per eccesso di avidità, lo gestisce...
@@lucagiusti5790 no, mi dispiace, sei stato bravo, complimenti ma così facendo hai salvato te stesso, e complimenti, ma DEVE CAMBIARE la gestione dei lavoratori e certi dirigenti devono pagare caro le loro malefatte.
Personalmente credo di aver affrontato due volte periodo del genere in ambito lavorativo; il primo quando, in un'azienda per mi sentivo perfettamente in linea col lavoro che facevo (posso dire che era quasi una missione per me), mi hanno demansionato impedendomi di crescere professionalmente e facendomi fare attività ripetitive, limitando la possibilità di esprimermi. La seconda, e più recente, mi ha fatto accusare molto questa situazione di bornout a causa di un clima aziendale molto teso ad ogni livello. Non lo dico per discolparmi ma so di esserne uscito a testa alta e senza mettere in risalto l'ego personale, fattore purtroppo molto presente fra alcune figure aziendali. Sebbene attualmente stia di nuovo "con le pezze al culo" (passatemi il termine) ora per certi aspetti sono più sereno con me stesso. L'essere disponibili e performanti sono fattori richiesti dal mondo del lavoro oggigiorno e mi associo pienamente, ma il gioco deve valerne la candela. Alla fine di ciò se il prezzo lo ripago a livello personale (e con me anche chi ho intorno) meglio cambiare strada, la vita è una sola.
💞
🤝💪
Buongiorno dottore, più che il termine PESSIMISMO a me viene in mente la parola PREOCCUPAZIONE (cronica) che sfocia, o meno, nel pessimismo. Io mi sento così
Questo - secondo me - è il meglio video che hai fatto! Sei bravo!
L'iinizio descrive me in questo periodo! grazie dei consigli ;)
Disorganizzazione aziendale, raccomandati che fanno i capi senza aver lavorato un giorno in vita loro, collaboratori ignoranti, stipendi da fame.... altroché ottimismo
Esattamente stessi motivi sul xke ho deciso di vedere questo video
Stesso problema mio
Luca ,sei fantastico!
Concordo! Chiaro ed esaustivo! 😊
Bisogna essere piu Forte di ogni cosa, sinceramente ho avuto problemi al passato nel lavoro dove non mi hanno trattato bene,e nel nuovo lavoro praticamente non riesce farmi male nessuno perché ho già esperienza quindi sono diventato indistruttibile
L'unica cosa che mi rigenera dal lavoro è stare nell'asocialità, ovvero in mezzo alla natura, oppure con i miei gatti, in silenzio, in meditazione. Dopo il lavoro l'ultima cosa che vorrei è stare con altre persone, levando quelle due tre importanti per me. Purtroppo nel mio lavoro molti sono bornout ma non per il tipo di lavoro, ma per l'azienda in sé. Tutti hanno avuto almeno un attacco di panico, tutti vogliono andarsene, la maggior parte di quelli che se ne va si sente rigenerata, un mio collega ha cambiato lavoro, ora fa il doppio delle ore ma quando torna a casa la ragazza dice che è molto più attivo, energico rispetto a quando lavorava con noi, noi, nonostante facciamo solo 5 ore, siamo stanchi, demotivati, molti con ansia e depressione anche chi non ne soffriva prima. Infatti io ora cerco un altro lavoro e via, perché questo sembra crei problemi e amplifichi quelli esistenti.v
Ottimi suggerimenti.Grazie.
Grazie Maestro come sempre speciale !!!
Spero di incontrarti presto così avrò anche io il mio libro autografato 🙃
Tutta fortuna..incontrarpersone positive e collaborare nel lavoro è l'ideale..ma purtroppo sul lavoro c'è invidia e cattiveria
Sempre grande Luca!
Come sempre un video molto interessante! In questo caso è stato molto focalizzato sul lavoro, mi chiedo se il Burnout possa venire anche in ambiti diversi, per esempio quando lo stress riguarda un trasferimento, una relazione, un decisione difficile da prendere sull’aspetto della vita in generale. Grazie
Non so se può essere questo il caso, ma io provo le stesse sensazioni e sono una studentessa all'ultimo anno di specialistica. Mi mancano tre esami, ma è praticamente un semestre che non riesco a concludere il programma di nessuno dei tre esami e sostenere l'esame. Ho provato a darmi delle scadenze, a fare poco ogni giorno. Quello che studio mi piace, ma appunto non trovo un senso a quello che faccio, mi sembra di non avere nessuna prospettiva.
In ogni caso questo video mi è servito per riflettere un po' meglio sulla mia situazione :)
Light Side grazie, sicuramente le seghe mentali sono tante.
E' successo anche a me, sfociata tra l'altro in depressione per cui ho assunto psicofarmaci per un anno. In effetti come lui dice nel video per me studiare è un "lavoro", non un piacere e ho sempre sacrificato le relazioni sociali per quello. Probabilmente sei molto stanca e non vedere un futuro legato a quello che si studia (intendevi quello?) è demoralizzante e, almeno per me, fonte di un enorme ansia. Prova a farti forza, ti mancano tre esami, e nel bene o nel male sarai laureata e spacializzata? Magari prova a concentrarti su un esame alla volta e concediti la serata libera, non morirci. Tanto non è che laurearsi prima o fare tutto alla perfezione significhi che sarai più brava nel tuo lavoro. Un abbraccio solidale
Roberta O Grazie davvero per questa risposta! Anche per lo studio è un lavoro, diciamo così, e si aggiunge a vari lavoretti part-time che ogni tanto faccio e ad una vita di coppia con convivenza da un paio di anni (che va molto bene per fortuna). Spero che applicando i consigli del dott. Mazzucchelli di riprendermi un po’ e finire.
Grande Mazzu👏👏👏
Ho fatto carriera a livelli alti, ma sono stanchissima!! Preferivo un lavoro più tranquillo ma non è possibile perché sono fuori mercato.
Un saluto
Da anni ormai odio a morte il mio lavoro. Sono operatore di call center inbound ed i ritmi richiesti sono disumani. 8 ore al giorno con una telefonata dietro l'altra senza sosta forse sono sostenibili per qualcuno, ma non per me. Purtroppo i miei tentativi di cercare un altro lavoro non sono andati a buon fine ed ora vivo passivamente questa situazione perché ho un mutuo ed una figlia nata da pochi mesi che insieme a mia moglie è l'unica motivazione che mi spinge ad andare avanti. Ci ho pensato a lungo, ma purtroppo non posso permettermi di licenziarmi. Non so se questa mia condizione possa essere considerata burn out, ma quello che è certo è che da circa un anno ho iniziato ad odiare la società e la vita così vissuta. Scusate lo sfogo. Buona giornata
forza Damiano 💪❤️
Ciao Luca , e sei ormai sei già immerso completamente nel bournout? Come ricostruire il tuo pathos? Come riaccendere la voglia di crescere nel lavoro e darsi per il raggiungimento degli obiettivi con il tuo gruppo? Grazie x tutto
Ciao da studente di Architettura e futuro professionista faccio molte ore circa 18 fino alle 20 ore tirate e mi riesce difficile non essere sempre ottimista ma sono obbligato perchè mi aiuta a stare meglio ecco. Complimenti e grazie.Credo che sia una valida occasione cosi come la meditazione per essere piu capace e performante al lavoro essendo moltissime la ore di lavoro, che faccio insomma senza pausa dalle 9:00 fino alle 20:00 e poi dalle 20:00 fino alle 4:00 massimo
👍💪
Ciao Luca, grazie per gli ottimi consigli! Ho letto il libro di Seligman dopo aver visto la tua recensione e l'ho trovato molto interessante. Un caro saluto!
Molto interessante. Sicuramente ciò che dici attraverso le teorie di Seligman (fortunato tu ad averlo intervistato) è corretto. Aggiungo soltanto che alla base di ciò, ci sarebbe da compiere un percorso di autovalutazione che, nella stramaggioranza dei casi, non viene neanche mai considerato da noi stessi; mi riferisco alla conoscenza di se stessi in relazione alle nostre capacità personali e soprattutto al concetto di Escalation Emotiva. Riuscire a legare il lavoro alla proprie attitudini, tenendo conto non solo nel nostro essere "ideale", bensì nel nostro "reale", può essere un buon punto di partenza. Tante volte aspiriamo a qualcosa che in realtà non riusciamo ad essere, ma semplicemente perché arriviamo a comprendere (o meglio il nostro inconscio visto poi i chiari sintomi negativi) che forse non fa per noi. Il lavoro di conoscenza delle nostre capacità e competenze (tra pregi e difetti) va svolto in prevenzione al rischio di Burnout. Di certo poi, il pensiero positivo sia sul lavoro, sia nel mondo delle relazioni è fondamentale per una buona Autostima, che ci permette,con il suo ciclo continuo, la visione del bicchiere mezzo pieno come dici tu. Non siamo macchine questo è certo, ma sarebbe importante tenere in considerazione che la situazione fa nascere in noi il pensiero ed è il pensiero positivo o viceversa a far scaturire l'emozione positiva o negativa e di conseguenza il nostro comportamento, che a sua volta determinerà l'esito, la nostra autostima e la stima di chi abbiamo a che fare.
Pensando in piccolo facciamoci domande, lavoriamo con noi stessi per il bene di Noi stessi e l'altro (figlio, collega, moglie che sia); pensando in grande (cit. Nietzsche) diventiamo ciò che siamo!
Ed altra cosa fondamentale : IMPARIAMO L'ASSERTIVITA'!
E quando non ci sono le amicizie sul lavoro? Che si fa?
E ma io mi sento al sicuro e protetta a casa mia e non riesco più ad uscire e vedere gente...
Esaurito per mesi, a causa del luogo del lavoro
Il BURNOUT dovrebbe andare alle stelle in periodo di pandemia, dove il distanziamento rende più difficili le relazioni (ostacolando questa forma di assorbimento dello stress). È un caso l’anomala percentuale di dimissioni volontarie denunciata recentemente da un associazione di direttori del personale? Temo di no…🤔Credo abbiamo un problema🤔. Grazie dottor Luca🤗
Grazie della condivisione Giorgio 💪
@@psicologomilano Grazie a te Dr. Luca
Grazie Luca. ti riconosco come un amico che da consigli. Spero tu possa percepirlo come un grande complimento. La mia domanda, al quale spero vorrai dedicare qualche minuto è: e per chi nel bornout ci vive da sempre?
sono tutti e tre ottimi consigli anche per chi vi è dentro ;-)
Io faccio il programmatore ed è il mio primo lavoro . Grande azienda , tanti soldi girano sul progetto , mille problemi la mia esperienza basica.. devo stare attento a non farmi mangiare dagli altri , rispettare i ritmi , prendere anche a volte colpe non mie . Stare zitto e obbedire e produrre.. mi sento proprio distrutto sembra che nessuno valuti le mie possibilità ma tutti che guardano solo al risultato .. mi arrabbio mi sfogo a casa da solo , esplodo e piango per poi ripartire ma so già che se ho un problema è un mio problema e devo farcela da solo perché nonostante ci sia un team ognuno lavora da solo ... Sto perdendo anche i capelli ma va bene ....ho 23 anni
La solitudine non porta da nessuna parte
@@gianlu.8137 Dillo a questa grandi aziende dove si riempiono la bocca di " team unito ecc " . Io quando poi stacco dal lavoro ho la mia vita personale e fortunatamente quelle poche che ho ci sono di persone .
questo video è totalmente fuorviante e pericoloso. Il burnout non decidi di fartelo venire perché sei pessimista, il burnout dipende da una serie di fattori dove è dimostrato che la persona più ottimista , che svolge il proprio lavoro con dedizione e coscienza , é quella che alla fine cade più spesso in questa sindrome.
Domanda a bruciapelo: sono una studentessa di medicina al quinto anno e vorrei scegliere psichiatria come specializzazione.
Credi che sia una cattiva idea avendo io un disturbo d'ansia generalizzato sfociato in depressione maggiore qualche anno fa? ho paura sia troppo per me. Forse dovrei scegliere qualcosa di meno stressante?
Ciao, se posso darti il mio consiglio, essendo Professionista Autonomo.
Appena laureata, non accodarti in Ospedali o Cliniche per fare la dipendente.
Sacrificati...trova un piccolo Studio, paga un piccolo affitto, porta pazienza e lavora in autonomia, senza pretendere risultati economici rapidi.
L'ansia ti scomparirà del tutto grazie soprattutto all'autogestione della tua persona.
Ciao Luca e grazie dei tuoi utilissimi video. Tu sei bravissimo, ma la qualità tecnica di qst è pessima . Interruzioni prolungate e ripetute ogni 3/4 secondi. E così la durata risulta quasi triplicata! Non so il perché. Comunque molti complimenti a te! E grazie dell'aiuto
e quando ci sei già dentro?
Chi e’ già in bornout? Cosa fa?
ho una spece di fusibile in testa,due volte nella vita è scattato facendomi mettere in malattia,ovvero la parte debole dell'organismo si è ammalata. comunque bisogna farsi un esame di coscienza e vedere come lavorano i colleghi. se si fa da A a B allora si faccia cosi . ho rasentato il burn out perché sono bravo nel lavoro e diligente e purtroppo faccio fatica a dire no, a quel punto la dirigenza mi ha massacrato. tra l'altro zero carriera e zero trasferimenti. adesso ho cominciato a dire NO uscendo con queste frasi :_ perché conosco qualcosa di quel lavoro nuovo ? la cosa più bella è quando vado in trasferta cosi non sono qui_ gli altri ,i colleghi cosa fanno ? non li pagate gli straordinari ? mi trasferite ? ho fatto domanda_ mi è servito a porre un freno a determinati comportamenti che mi mettevano a zerbino
Sivabbe una Chiamata... Così ti sfruttano ancora di più.... E diventa chiavata