Tutto molto condivisibile. Nel mio impianto ho notato un ragionamento simile sul dac. Testato uno da più di 1k rispetto ad uno da meno della metà e sono rimasto con il più economico. Quello che invece ha fatto una differenza percepibile anche se non enorme è stato l'amplificatore. Passando da uno con slew rate attorno a 20V/us ad uno con 70V/us ho notato una maggior vicinanza alla realtà negli strumenti a percussione e nella fare si attacco della nota. Un po' più di nitidezza nel suono. Che poi questo giustifichi il grande delta prezzo per ottenerlo sta alle persone capire dove vogliono concentrare le spese, poi più i diffusori sono "difficili" più ci vuole un amplificatore importante per riuscire a guidarli. Da qui nasce l'importanza di un diffusore ben progettato!
Ottimo, grazie per questo video. Un mini-trattato di psicologia, tutto assolutamente vero. Come insegnante di strumento ritrovo le stesse situazioni. Spesso i musicisti, nei confronti dell'attrezzatura, cercano l'elemento magico ed esoterico piuttosto che cercare di comprendere la fisica alla base dei fenomeni. Mi verrebbe da dire che forse, alla vendita di apparecchi di un certo livello, dovrebbero regalare dei Bignami di fisica acustica e consigliare di farsi una conoscenza, minima minima, di elettronica (mi sa che I venditori di cavi insensatamente costosi non lo farebbero mai). Magari, perché no, esercizi di ascolto. La realtà a volte è un bivio: in qualcuno fa crescere la passione, in altri fa svanire il fascino del mistero. Poi chissà perché, praticamente sempre, nei discorsi, a volte infuocati, sulle varie apparecchiature ed accessori, tutto si considera tranne la parte più importante, l'ascoltatore. Ma voi sentite tutti i giorni in modo identico? Perché io no...
Ho guardato con interesse il video... Il mio pensiero è che quando c'è una catena audio di qualità sia che ci siano diffusori pro oppure home si può fruire di un ascolto assolutamente godibile. Ovvio ci sono differenze di impostazione sonora oltre che di estetica proprio perché la destinazione e lo scopo di uso è diverso. La musica ascoltata con impianti di qualità assume un valore ancora superiore di quel che ha già di per sé, importante è diffondere la cultura del buon ascolto... Complimenti davvero per la qualità dei contenuti del canale! Saluti!
Grazie. Un video molto interessante. Tra l'altro da compositore e chitarrista ho trovato molte analogie nel discorrere con le sensazioni tra guitar speaker celestion vs electrovoice (❤). Grazie ancora. Ottimo video 👍
Non dovremmo meravigliarci se un prodotto Pro suona meglio di uno consumer soprattutto se parliamo di sistemi che costano sopra i 7000 euro. Il fattore estetico che in una discussione puramente tecnica non viene considerato nell'atto pratico è fondamentale. La maggior parte degli impianti viene istallato in un salotto ed il salotto è proprietà delle donne. E già con i prodotti consumer a volte è una bella lotta. Poi c'è il fattore rivendibilità che favorisce il mercato consumer. Ed in ultimo siccome tutto questo è un gioco ognuno giocherà col giocattolo che più gli piace. Comunque un grazie a Marco per questi stimoli che ci offre.
Imprinting. Mai frase fu più indovinata. Da appassionato audiofilo ho imparato diverse cose da persone che ne sanno molto più di me, con umiltà, e senza mai avere la presunzione di controbattere. Ho imparato che per ascoltare bene qualsiasi impianto ci sono dei requisiti indispensabili : l'acustica ambientale, la simmetria di ascolto,, la qualità della registrazione. Chi ama artisti la cui registrazione è pessima farebbe bene a mettersi l'anima in pace, nessun impianto al mondo la farà mai suonare bene. Premesso ciò si apre un mondo su cui si può essere o meno d'accordo. La cosa più difficile in un impianto è l'equilibrio tra i vari componenti, e in questo ci metto anche i cavi. Equilibrio vuol dire anche che la spesa di ogni componente deve essere proporzionale agli altri. Inutile dire che bisogna puntare ad un minimo di qualità e di conseguenza avere un minimo di budget, a mio modesto avviso sotto i 5k euro non si può scendere. Ho ascoltato diversi diffusori in combinazioni diverse di amplificazione e sorgenti, alla fine quello che ha deciso è stato il mio imprinting, a parità di sorgente CD , ossia un Sonic Frontiers SFCD1 insieme ad un Electrocompaniet EMC1-UP. Ho fatto centinai di Km per ascoltare, a volte con dietro i miei componenti, non ho mai comprato nulla di un certo valore senza prima ascoltare. Dei tanti viaggi e ascolti, mi ricordo come fosse oggi di una perfetta combinazione di Thiel pilotate da un pre e due finali Vtl, di due torri Proc d100 pilotate dai burmester, delle Dynaudio C4, Wilson Sofia, dei gloriosi Mark Levinson e Krell, e di altro ancora ma mi dilungherei troppo. Alla fine ha deciso il mio imprinting, si. Per me un diffusore deve avere una robusta e spessa cassa in legno massiccio costruita bene, con una struttura ben progettata, e dei componenti di qualità come i Zellaton, e un crossover ben progettato come faceva Jim Thiel, forse per questo motivo amo poco i monitor professional attivi e la mia scelta è caduta su diffusori per così dire più artigianali che commerciali/industriali. Poi l'amplificatore, bel dilemma. Ognuno suona diverso, lasciate perdere la potenza la corrente scritta sulle riviste. Ce ne sono e di qualità, ma soprattutto dovete sapere quanto i vostri diffusori targati 8 ohm scendono in basso, se arrivano a toccare gli 1,6 ohm son dolori, diffidate dalla sensibilità dichiarata. Ho sentito Klipsch di cui favoleggiavano che sarebbero state pilotate da pochi watt valvolari, un disastro. Ho anche imparato che la classe D non è uguale per tutti. Ho sentito marche blasonate di potenza esagerata suonare freddi come il marmo, senza anima. Infine i cavi, i cavi fanno differenza perché è l'ultimo anello dell'equilibrio di un impianto, non voglio fare nomi ovviamente, servono di qualità, e la qualità costa, ma ci sono davvero tante esagerazioni, tantissime. Per fare un esempio veloce provate a fare suonare un amplificatore Exposure vecchia gloria il XV senza i suoi cavi dedicati e poi con i sui cavi dedicati, un'altra storia. Insomma, per dire che alla fine è vero, è l'imprinting che decide per noi audiofili. Cosa diversa invece per gli ingegneri del suono come Marco, lì le scelte sono obbligate, trasparenza e fedeltà della riproduzione sono indispensabili. Spero di non aver annoiato. Complimenti per il video. 👍
Ciao. Hai fatto una perfetta disamina sul mondo dell'hifi. Come giustamente dici per costruire un impianto veramente ben suonate non si fa dalla sera alla mattina. Bisogna studiare, informarsi, confrontare e ASCOLTARE MOLTO. Alla fine decidere anche in base ai propri gusti. Non occorre per forza ricercare l' alta fedeltà in assoluto ma è importante l'imprinting personale (io lo chiamo myfi). A me piacciono le Magneplanar a molti no, mai avere preconcetti . Lo stesso Marco Lincetto, che lavora nel professionale, se vedi il suo impianto, ha una sorgente North Star Design e un preamplificatore Norma, prodotti lontani dal pro.
Lincetto, le rinnovo i complimenti per l'approccio al tema dell'ascolto. Approccio che cattura uno come me, cui piace la musica e non i prodotti. Sono molto curioso di poter ascoltare questi diffusori nella versione più adatta al mio ambiente! Mi metto alla ricerca di un serio rivenditore qui su Roma/Lazio: sono graditi eventuali suggerimenti. Continui così.
Se tutti noi tecnici audio professionali facciamo i nostri ascolti su sistemi attivi è per avere l'esatta immagine di quello che stiamo mettendo in onda o su disco o su hard disk. L' audiofilo medio, quello che spende una enormità cercando di "colorare" , "ammorbidire", "ambientare" i suoni dei propri impianti, si comporta come quel tipo che entra in una pinacoteca a godersi i quadri esposti indossando un paio di occhiali con le lenti colorate (o una maschera da saldatore...). Usate le orecchie, non il portafogli.
Fantastico!! Il discorso è molto ampio e interessante. Tra le altre cose, la percezione sonora dipende in maniera determinante dall'acustica dell'ambiente, da fattori psicologici, dal gusto etc... Comunque ho ascoltato le 310 e sono una bomba, ma anche le 120, se usate correttamente, sono una meraviglia. Non oso pensare alle 420! Grazie mille per questa piacevolissima argomentazione!
Grazie per il video interessante, e soprattutto schietto, sul quale mi permetto di esprimere qualche dubbio unicamente sul commento finale "hanno amplificatori studiati per quel tipo di diffusore". Quale possessore di una coppia di Genelec 1032 d'epoca (acquistate in Lire sonanti), l'anno scorso per un'avaria (volume di uscita bassissimo) e facendo tesoro del mio passato di aurocostruttore di elettroniche, smonto il pannello certo di trovarmi al cospetto di un bel progetto di ampli di quelli da far brillare gli occhi per ingegnerizzazione ed "estetica". Purtroppo un Stk4241, un power pack vulgaris da 120+120, lo stesso montato all'epoca in tanti ampli integrati hi-fi da 200mila Lire, smonta in un solo attimo il mio entusiasmo guadagnato in anni di ascolto. Mi chiedo, a questo punto, se la bontà del progetto risieda nella "sola" progettazione della cassa e nella scelta dei trasduttori e come potrebbe suonare, molto meglio, se usata come cassa passiva, con crossover elettronico tarato sulle stesse frequenze e ampli più degno. Soluzione che valuterò in quanto la Sanyo ha messo fuori produzione ormai da tempo il power pack e il clone cinese sostituito non ci ha messo molto a saltare di nuovo
Ascoltate, ascoltate ed ascoltate ancora chi VERAMENTE conosce la riproduzione musicale, sin dalla sua origine!! E, fondamentale, ascoltate il più possibile musica dal vivo, seppur in questo momento sia impossibile farlo. Come sempre, intervista assai formativa, condotto con il consueto garbo e professionalità.
Premessi i meritati complimenti per il canale, avrei un piccolo quesito da sottoporle: un po' stanco delle solite paturnie audiofile, comincio a trovare davvero affascinante il pragmatismo del mondo "Pro" e, nell'allestimento di un impianto per ascolto nel piccolo studio in cui lavoro (studio nel senso del luogo in cui pratico smart working, nessuno studio di mixing o regisrazione!) stavo seriamene pensando a un paio di piccoli monitor da studio. Apprezzo la precisione e la trasparenza del buon ascolto in cuffia e, complice la limitata dimensione dell'ambiente (che inevitabilmente mi constringerebbe ad un ascolto near field), stavo pensando ad un paio di Neumann KH 120 (certo le 80 dotate di DSP mi attirerebbero, ma credo che in un ambiente piccolo le 120 possano dare già buone soddisfazioni in basso). Certo, ascoltarle in un contesto filo-domestico non è facile, almeno nella mia zona (sono di Treviso) ma mi piacerebbe conoscere il suo parere in merito. CRede possa essere una strada percorribile con soddisfazione? La prego di scusare l'intromissione. Grazie Alessandro
Pienamente d'accordo sulla "suggestione" che perversa in questo ambiente. Parlare di "suono dei cavi" mah... andrebbe fatta una puntata intera. Quando invece si parla di diffusori hifi Vs. diffusori professionali mi viene qualche dubbio sulla superiorità dei secondi. Personalmente non posso giudicare essendo carente della parte pro. Ma se il 95% degli audiofili usa casse passive tradizionali non penso che tutti abbiano preso un abbaglio. Io mi domando invece del discorso prezzi. In tutti i settori un prodotto professionale costa di più di uno consumer, in alta fedeltà succede esattamente il contrario come mai? Le Rogers LS3/5a monitor professionali quando sono entrati nell'hifi domestico, hanno visto lievitare i costi in maniera spropositata.
@@carminedambrosio7 Quando parlo di audiofili intendo tutto il settore compresi produttori, distributori , negozianti, recensori di riviste, (progettisti del calibro Franco Serblin, Nelson Pass, Mark Levinson, Dan d'agostino) . Sono tutti polli? Se poi mi dici che il rapporto qualità prezzo è a favore del pro questo è vero.
Qualche anno fa ho avuto le KH 420 , ora ascolto con le Tannoy SRM 15x senza time delay, amplificate Pass e....un gran bel sentire con entrambe 😜 non vedo competizione tra pro e Hi fi se i prodotti sono di qualita’....
Un sistema di altoparlanti progettato per impiego studio monitor risponde a criteri molto diversi rispetto ad un sistema per impiego hi fi, destinato a funzionare in un ambiente domestico. Coniugare i due contesti in un unico prodotto è estremamente complicato anche perché il sistema professionale può permettersi di ignorare ogni considerazione estetica, quello hi fi invece no, per tacere delle possibilità di installazione. Poi, le acustiche degli ambienti dei due contesti sono oltremodo diverse. In casa si tollerano normalmente RT60 di anche 0,6 Sec, mentre in studio, secondo EBU Tech 3276, non si deve andare oltre circa 0,4 Sec e anche meno. In casa si ascolta un po' dappertutto, e ci sia aiuta con le riflessioni laterali, in studio queste sono generalmente soppresse e si sta quasi fermi nello sweet spot. Così abbiamo prodotti diversi per destinazioni diverse. Anche se tentano entrambi di raggiungere i medesimi standard qualitativi, almeno nelle realizzazioni di punta, il responso sonoro effettivo non si collocherà con il medesimo "peso" in entrambi i contesti. Il sistema studio monitor triamplificato con processore interno permetterà sulla carta le migliori prestazioni possibili in termini di accuratezza, grazie alle sue innumerevoli ed efficaci regolazioni, ma toglierà all' appassionato il piacere di metterci qualcosa di suo scegliendo l' amplificatore ed altri elementi di contorno che è un gioco al quale l' audiofilo non vuole rinunciare. IMHO. Marcello Croce
Argomento interessante, massima stima e rispetto per l’intervistato e l’intervistatore, tuttavia le tre volte che sono stato in studi di registrazione non ho mai “goduto” del suono dei monitor professionali nel senso che li trovo idonei alla scopo di chi registra, cioè asettici, incolore, ma non lo vorrei come suono in casa mia. Preferisco una riproduzione più coinvolgente che mi dia ampio respiro e palcoscenico anche se a scapito di inferiore micro dettaglio e probabilmente una lieve colorazione. Però non ho ascoltato l’impianto di Lincetto e certo non mi basta la puntata dove lo mostra e lo fa ascoltare qui sul canale. Le cose andrebbero “assaggiate” dal vivo. Certo mi resta la curiosità di un impianto tanto diverso dal 99% di ciò che si può trovare in casa del cosiddetto audiofilo. Sono certo che se Marco ascoltasse il mio impianto direbbe che fa cag... 😂
Complimenti per il video, davvero istruttivo, sono molto interessato a questo tipo di soluzioni, ascolto esclusivamente musica liquida, secondo lei è meglio utilizzare direttamente un dac, oppure acquistare anche un preamplificatore. Grazie in anticipo
Un amico ha una coppia di signor monitor genelec ,un sub autocostruito, un volume digitale, un normalissimo lettore CD, un PC industriale dove gira DRC e una stanza leggermente trattata acusticamente. Tra tutti gli impianti che mi è capitato di sentire è ancora quello che ha un tridimensionalità e una scena sonora migliore.
Ne sarà già a conoscenza: una persona molto preparata, da ascoltare senza un manuale di istruzioni a portata di mano! L'immediatezza delle spiegazioni, nonché la semplicità nella divulgazione degli argomenti trattati, fanno un piacere mondiale. Non sono del tutto d'accordo sul 3% in differenza sonica, introdotta dal cambio dei cavi di potenza. Potrebbe essere che l'audiofilo errante che veste i miei panni, percepisca chiaramente queste piccole differenze. Trovo corretto che un'appassionato (non solo indottrinato) disposto ad investire migliaia e migliaia di euro nel proprio impianto possa destinarne una porzione ai cablaggi. Personalmente odo differenze acustiche di un certo rilievo, anche nella sostituzione delle basi di appoggio. A casa ho personalmente accoppiato e disaccoppiato gli elementi del mio impianto fino ad ottenere la soluzione voluta. Trattasi di fine tuning caldamente consigliato da me, eseguito con semplicissimo marmo od ardesia. Mi piacerebbe un giorno postarle o inviarle qualche fotografia. Stefano Verzura
Si , le più accese discussioni tra "appassionati" le ho sempre viste nel settore HI FI già nelle riviste del settore sul finire degli anni 70 nei commenti spesso notavo batti e ribatti che si dilungavano di mese in mese in concomitanza dei nuovi numeri, poi con i forum non ne parliamo proprio , basta un opinione al momento "sbagliato" e non si finisce più con vari "lei non sa chi sono io" e "avrà mie notizie".. Ne ho ancora una risalente sul finire degli anni 70 riguardo un diffusore commentato non proprio in modo lusinghiero da un giornalista con conseguente risposta del giovane costruttore o rappresentante , mi ricordo il nome x che dopo tanti anni l'ho ritrovato spesso qui... (giornalista o costruttore?) :-) vabbè un aiuto, la rivista era Suono..
da possessore di adam 7ax posso dirvi che non ce' storia con i diffusori classici senza contare cavi inutili ampli costosi ecc... un lettore cd un pre phono una scheda audio da 100 euro fa paura a qualunque impianto esoterico,
I could not figure ot what happens to this thing when you jack it into an AC power socket and jack into it some audio signal? It sure looks pretty, but alas, way too quiet for my music box use. 🔊
Gli ascoltatori nel mondo spendono cifre pazzesche per la qualità degli impianti hifi e chi incide non spende niente per incisioni di qualità. Mi rendo conto che più ho impianti di qualità e più restringo il numero di dischi registrati bene. Per esempio un qualsiasi disco di Roberto Olzer é registrato ottimamente e poi magari River di Herbie Hancock lo trovo scandaloso. Personalmente credo che il salto di qualità più importante sia in registrazione per godere pienamente di impianti di qualità. Con lo stereaccio che avevo da ragazzo nella 500 sentivo tutto "bene"
Sfortunatamente ho troppa poca esperienza in fatto di ascolti di impianti. Ragionandoci in effetti parrebbe che la soluzione con diffusori attivi sia la migliore, magari integrando anche dei DAC al loro interno e perché no anche qualche correttore ambientale. Sarebbero comunque da ascoltare, ma non da guardare!! Meglio ascoltarli a luci spente. Ovviamente scherzo ... ma fino ad un certo punto. Sono dell'idea che se migliorassero la loro estetica sarebbero almeno presi in considerazione ...
Non ho mai ascoltato questi monitor professionali che ho visto costano 8000 euro la coppia ma ho ascoltato le bbc rogers ls5/8 vintage che sicuramente sono dei monitor con anima. I nuovi monitor come neuman sono solo monitor o anche con anima?
Il discorso della suggestione non dice molto secondo me: come può essere suggestione quella che induce l'audiofilo a sentire differenze nei cavi, così può essere suggestione quella che induce lo scettico a non sentire alcuna differenza tra cavi, o anche tra componenti. In entrambi i casi può esserci un pregiudizio a monte che condiziona la percezione. L'unica differenza tra i due è che lo scettico solitamente fa forza sui modelli e concetti razionali, tecnici e scientifici, che non supporterebbero "teoricamente" differenze a livello sonoro (o elettrico anche).
Una cosa che non ho mai avuto modo di leggere né di appurare di persona: ma a parità di grandezza degli altoparlanti, di numero di vie, di potenza, di risposta in frequenza, di sorgente, ecc., due monitor di marche diverse restituiranno un suono perfettamente identico, simile o diverso?
Vorrei commentare questo paragone, avendo qualche dubbio sulla bontà dell'uno rispetto all'altro, in quanto avendo ascoltato e visto un filmato di un'intervista al Prof. Silvano Ribera, mi sembra di aver capito che i diffusori amplificati abbiano qualche problemino sulle fasi, quindi trapelava qualcosa che mi pone dei dubbi su quanto discusso in questa vostra intervista.
Le basti sapere che moltissime registrazioni di Velut Luna vengono realizzate con microfoni Ribera. Silvano Ribera è un maestro assoluto e la sua filosofia del suono ed esperienza progettuale sono un cardine del nostro operato. E in questo canale ci piace dare voce a pensieri e a filosofie diverse. A grandi pensieri e a grandi filosofie. [Staff]
Il suono professionale mi attira da quando ascoltai le ESB FX 3000 dotate di componenti Fostex ma a detta di molti i monitor professionali peccano di profondità della scena e rendono il suono sotto questo aspetto poco naturale. Comunque sarebbe intelligente secondo me coniugare qualità audio con un minimo di estetica piacevole per i diffusori perchè queste Neumann sono davvero orribili da mettere in casa. Detto questo ritengo che i cavi abbiano la loro importanza diciamo un 20% secondo la mia esperienza di ascolto e non è suggestione!!
Salve sig. Lincetto, Per caso ha mai avuto modo provare i monitor Svizzeri della PSI audio? Se si, cosa ne pensa? Sembrano i non plus ultra dei monitor.
Mi piacerebbe provare a farmele una coppia di monitor attivi in bass-reflex, di passive ne ho gia' fatte diverse, ma una coppia di attive ancora no. Le conoscenze elettroniche per farle le ho, ero uno degli abbonati alla gloriosa rivista Nuova Elettronica che purtroppo non esiste piu'. Ciao dal FVG a tutti gli appassionati di elettronica come me.
Molto interessante, come tutti i tuoi video d'altronde. Però c'è una cosa che non mi convince del tutto, per non dire affatto: mi pare di capire che questi diffusori abbiano dei crossover attivi, giusto? Il che, se non erro, significa che lavorano in digitale e che quindi il segnale in entrata, dopo essere uscito del nostro magnifico e magari costosissimo DAC audiofilo, deve nuovamente passare attraverso una doppia conversione A/D e D/A, gestita da dei convertitori interni ai diffusori che, per quanto buoni, non saranno mai all'altezza del suddetto DAC… Questo punto mi lascia alquanto perplesso… o mi sfugge forse qualcosa? Lo dico da persona assoltamente convinata della fondamentale importanza dei passaggi di conversione tra digitale e analogio, e viceversa. Perché è stata una delle poche differenze veramente chiare che ho ascoltato con le mie orecchie nei pochi anni da appassionato di hifi.
Mi permetto di dire che "crossover attivo" non significa necessariamente digitale, anzi: I filtri si possono benissimo realizzare tramite stadi di amplificazione/transito analogici e così si è fatto da sempre, sia nel trattamento dei segnali musicali "audio" propriamente detti, sia nel campo delle telecomunicazioni dove la precisione delle caratteristiche richiesta è persino superiore.
@@emmepiemme grazie della precisazione, effettivamente sospettavo fosse così, ma quando ho sentito parlare di crossover attivi, si trattava sempre di macchine dedicate e con appunto il doppio stadio di conversione A/D e D/A
è meglio il monitor in casa, più facile il posizionamento, sono triamplificate o biamplificate si ascoltano con meno distorsione non è vero che sono troppo analitiche come suono, ma sono in realtà godibilissime...se togli i costi di amplificazione sono in proporzione meno costose
Che tipo di amplificazione sono presenti all'interno dei diffusori monitor nello studio Velut Luna?Come sono disposti all'interno dello chassis di questi monitor? che tipo di crossover attivo utilizzano questi diffusori?Ecco sarei curioso di avere delle risposte a questi miei interrogativi!! Sarei felice di non spendere per acquistare finali hi end dai costi spesso pari ad una automobile o piu' e relativi costosi cavi!!! La multiamplificazione attiva e' il miglior modo di pilotare un diffusore multivia come Altec raccomandava piu di 60 anni fai sui suoi diffusori a tromba e prima ancora la western electric nei suoi inarrivabili sistemi a tromba per uso nei Cinema!!!
Secondo me, non è stato colto il vero focus sulla discussione, perché: Escludendo le altre variabili, ambiente, soggettività dell’ascoltatore, campi magnetici, cablaggi, elettroniche, crossover, ecc...personalmente ritengo che l’elemento fondamentale di base, sia la sensibilità di uscita in dB dei diffusori, (efficienza). Questa caratteristica intrinseca del sistema di riproduzione sonora, decide se una specifica registrazione può piacere o meno all’ ascoltatore. Ad esempio, registrazioni troppo compresse, o fortemente equalizzate, sono inadatte ad essere riprodotte da diffusori ad alta efficienza, e viceversa. Inoltre in aggiunta a questo concetto, un sistema elettrico RLC (solamente resistivo è oggettivamente impossibile), che registra e riproduce un evento, per poter essere “elettricamente clonato” e riprodotto da un altra parte in un altro sistema, dovrebbe mantenere gli stessi valori elettrici RLC di origine. Chiediamoci perché diffusori a bassa efficienza ultimamente sono preferiti all’ascoltatore... semplicemente perché rendono più blandi gli effetti elettrici LC di induttanza e capacità, e pessime registrazioni (oramai lo standard) risulterebbero meno rivelatrici.👋🏼
di tutti gli incroci, e prove che ho fatto in tanti anni, il picco più alto di qualità l'ho ottenuto inserendo un pre a valvole nella catena, tra processore e finale a stato solido
@@LanciaD50 ho una scheda audio yamaha AG03 da 192k, un processore HK avr435>behringer mic2200>finale yamaha p3500s, diffusori jbl e50 northridge, 2 sub polkaudio psw110, e/o in alteranativa un sub dbtechnologies sub opera 15 classe H da 1600 watts (per applicazioni particolari, e un set di 4 satelliti control 1 jbl per il 7+1 in caso di audiovisivi
Tutto molto condivisibile. Nel mio impianto ho notato un ragionamento simile sul dac. Testato uno da più di 1k rispetto ad uno da meno della metà e sono rimasto con il più economico. Quello che invece ha fatto una differenza percepibile anche se non enorme è stato l'amplificatore. Passando da uno con slew rate attorno a 20V/us ad uno con 70V/us ho notato una maggior vicinanza alla realtà negli strumenti a percussione e nella fare si attacco della nota. Un po' più di nitidezza nel suono. Che poi questo giustifichi il grande delta prezzo per ottenerlo sta alle persone capire dove vogliono concentrare le spese, poi più i diffusori sono "difficili" più ci vuole un amplificatore importante per riuscire a guidarli. Da qui nasce l'importanza di un diffusore ben progettato!
Ottimo, grazie per questo video. Un mini-trattato di psicologia, tutto assolutamente vero. Come insegnante di strumento ritrovo le stesse situazioni. Spesso i musicisti, nei confronti dell'attrezzatura, cercano l'elemento magico ed esoterico piuttosto che cercare di comprendere la fisica alla base dei fenomeni. Mi verrebbe da dire che forse, alla vendita di apparecchi di un certo livello, dovrebbero regalare dei Bignami di fisica acustica e consigliare di farsi una conoscenza, minima minima, di elettronica (mi sa che I venditori di cavi insensatamente costosi non lo farebbero mai). Magari, perché no, esercizi di ascolto. La realtà a volte è un bivio: in qualcuno fa crescere la passione, in altri fa svanire il fascino del mistero. Poi chissà perché, praticamente sempre, nei discorsi, a volte infuocati, sulle varie apparecchiature ed accessori, tutto si considera tranne la parte più importante, l'ascoltatore. Ma voi sentite tutti i giorni in modo identico? Perché io no...
Ho guardato con interesse il video... Il mio pensiero è che quando c'è una catena audio di qualità sia che ci siano diffusori pro oppure home si può fruire di un ascolto assolutamente godibile. Ovvio ci sono differenze di impostazione sonora oltre che di estetica proprio perché la destinazione e lo scopo di uso è diverso. La musica ascoltata con impianti di qualità assume un valore ancora superiore di quel che ha già di per sé, importante è diffondere la cultura del buon ascolto... Complimenti davvero per la qualità dei contenuti del canale! Saluti!
Grazie. Un video molto interessante. Tra l'altro da compositore e chitarrista ho trovato molte analogie nel discorrere con le sensazioni tra guitar speaker celestion vs electrovoice (❤). Grazie ancora. Ottimo video 👍
chiacchierate sempre piacevoli ed interessantissime.
Concordo con quanto detto e capisco l'imbarazzo nel dirlo. Bravi.
Non dovremmo meravigliarci se un prodotto Pro suona meglio di uno consumer soprattutto se parliamo di sistemi che costano sopra i 7000 euro. Il fattore estetico che in una discussione puramente tecnica non viene considerato nell'atto pratico è fondamentale. La maggior parte degli impianti viene istallato in un salotto ed il salotto è proprietà delle donne. E già con i prodotti consumer a volte è una bella lotta. Poi c'è il fattore rivendibilità che favorisce il mercato consumer. Ed in ultimo siccome tutto questo è un gioco ognuno giocherà col giocattolo che più gli piace. Comunque un grazie a Marco per questi stimoli che ci offre.
Imprinting. Mai frase fu più indovinata. Da appassionato audiofilo ho imparato diverse cose da persone che ne sanno molto più di me, con umiltà, e senza mai avere la presunzione di controbattere. Ho imparato che per ascoltare bene qualsiasi impianto ci sono dei requisiti indispensabili : l'acustica ambientale, la simmetria di ascolto,, la qualità della registrazione. Chi ama artisti la cui registrazione è pessima farebbe bene a mettersi l'anima in pace, nessun impianto al mondo la farà mai suonare bene. Premesso ciò si apre un mondo su cui si può essere o meno d'accordo. La cosa più difficile in un impianto è l'equilibrio tra i vari componenti, e in questo ci metto anche i cavi. Equilibrio vuol dire anche che la spesa di ogni componente deve essere proporzionale agli altri. Inutile dire che bisogna puntare ad un minimo di qualità e di conseguenza avere un minimo di budget, a mio modesto avviso sotto i 5k euro non si può scendere. Ho ascoltato diversi diffusori in combinazioni diverse di amplificazione e sorgenti, alla fine quello che ha deciso è stato il mio imprinting, a parità di sorgente CD , ossia un Sonic Frontiers SFCD1 insieme ad un Electrocompaniet EMC1-UP. Ho fatto centinai di Km per ascoltare, a volte con dietro i miei componenti, non ho mai comprato nulla di un certo valore senza prima ascoltare. Dei tanti viaggi e ascolti, mi ricordo come fosse oggi di una perfetta combinazione di Thiel pilotate da un pre e due finali Vtl, di due torri Proc d100 pilotate dai burmester, delle Dynaudio C4, Wilson Sofia, dei gloriosi Mark Levinson e Krell, e di altro ancora ma mi dilungherei troppo. Alla fine ha deciso il mio imprinting, si. Per me un diffusore deve avere una robusta e spessa cassa in legno massiccio costruita bene, con una struttura ben progettata, e dei componenti di qualità come i Zellaton, e un crossover ben progettato come faceva Jim Thiel, forse per questo motivo amo poco i monitor professional attivi e la mia scelta è caduta su diffusori per così dire più artigianali che commerciali/industriali. Poi l'amplificatore, bel dilemma. Ognuno suona diverso, lasciate perdere la potenza la corrente scritta sulle riviste. Ce ne sono e di qualità, ma soprattutto dovete sapere quanto i vostri diffusori targati 8 ohm scendono in basso, se arrivano a toccare gli 1,6 ohm son dolori, diffidate dalla sensibilità dichiarata. Ho sentito Klipsch di cui favoleggiavano che sarebbero state pilotate da pochi watt valvolari, un disastro. Ho anche imparato che la classe D non è uguale per tutti. Ho sentito marche blasonate di potenza esagerata suonare freddi come il marmo, senza anima. Infine i cavi, i cavi fanno differenza perché è l'ultimo anello dell'equilibrio di un impianto, non voglio fare nomi ovviamente, servono di qualità, e la qualità costa, ma ci sono davvero tante esagerazioni, tantissime. Per fare un esempio veloce provate a fare suonare un amplificatore Exposure vecchia gloria il XV senza i suoi cavi dedicati e poi con i sui cavi dedicati, un'altra storia. Insomma, per dire che alla fine è vero, è l'imprinting che decide per noi audiofili. Cosa diversa invece per gli ingegneri del suono come Marco, lì le scelte sono obbligate, trasparenza e fedeltà della riproduzione sono indispensabili. Spero di non aver annoiato. Complimenti per il video. 👍
Ciao. Hai fatto una perfetta disamina sul mondo dell'hifi.
Come giustamente dici per costruire un impianto veramente ben suonate non si fa dalla sera alla mattina. Bisogna studiare, informarsi, confrontare e ASCOLTARE MOLTO. Alla fine decidere anche in base ai propri gusti. Non occorre per forza ricercare l' alta fedeltà in assoluto ma è importante l'imprinting personale (io lo chiamo myfi).
A me piacciono le Magneplanar a molti no, mai avere preconcetti . Lo stesso Marco Lincetto, che lavora nel professionale, se vedi il suo impianto, ha una sorgente North Star Design e un preamplificatore Norma, prodotti lontani dal pro.
@@fabioalberti2120 sono d'accordo con te 👍 . Per un buon impianto ci vuole tempo e pazienza, e ascoltare ascoltare sempre.👍
Estremamente interessante e molto condivisibile!
Lincetto, le rinnovo i complimenti per l'approccio al tema dell'ascolto.
Approccio che cattura uno come me, cui piace la musica e non i prodotti.
Sono molto curioso di poter ascoltare questi diffusori nella versione più adatta al mio ambiente!
Mi metto alla ricerca di un serio rivenditore qui su Roma/Lazio: sono graditi eventuali suggerimenti.
Continui così.
Se tutti noi tecnici audio professionali facciamo i nostri ascolti su sistemi attivi è per avere l'esatta immagine di quello che stiamo mettendo in onda o su disco o su hard disk. L' audiofilo medio, quello che spende una enormità cercando di "colorare" , "ammorbidire", "ambientare" i suoni dei propri impianti, si comporta come quel tipo che entra in una pinacoteca a godersi i quadri esposti indossando un paio di occhiali con le lenti colorate (o una maschera da saldatore...). Usate le orecchie, non il portafogli.
Fantastico!! Il discorso è molto ampio e interessante. Tra le altre cose, la percezione sonora dipende in maniera determinante dall'acustica dell'ambiente, da fattori psicologici, dal gusto etc... Comunque ho ascoltato le 310 e sono una bomba, ma anche le 120, se usate correttamente, sono una meraviglia. Non oso pensare alle 420! Grazie mille per questa piacevolissima argomentazione!
Grazie per il video interessante, e soprattutto schietto, sul quale mi permetto di esprimere qualche dubbio unicamente sul commento finale "hanno amplificatori studiati per quel tipo di diffusore". Quale possessore di una coppia di Genelec 1032 d'epoca (acquistate in Lire sonanti), l'anno scorso per un'avaria (volume di uscita bassissimo) e facendo tesoro del mio passato di aurocostruttore di elettroniche, smonto il pannello certo di trovarmi al cospetto di un bel progetto di ampli di quelli da far brillare gli occhi per ingegnerizzazione ed "estetica". Purtroppo un Stk4241, un power pack vulgaris da 120+120, lo stesso montato all'epoca in tanti ampli integrati hi-fi da 200mila Lire, smonta in un solo attimo il mio entusiasmo guadagnato in anni di ascolto. Mi chiedo, a questo punto, se la bontà del progetto risieda nella "sola" progettazione della cassa e nella scelta dei trasduttori e come potrebbe suonare, molto meglio, se usata come cassa passiva, con crossover elettronico tarato sulle stesse frequenze e ampli più degno. Soluzione che valuterò in quanto la Sanyo ha messo fuori produzione ormai da tempo il power pack e il clone cinese sostituito non ci ha messo molto a saltare di nuovo
Finalmente un po’ di chiarezza in questo mondo di tuttologi convinti 🤣😄
Ascoltate, ascoltate ed ascoltate ancora chi VERAMENTE conosce la riproduzione musicale, sin dalla sua origine!! E, fondamentale, ascoltate il più possibile musica dal vivo, seppur in questo momento sia impossibile farlo. Come sempre, intervista assai formativa, condotto con il consueto garbo e professionalità.
Purtroppo ho la stessa patologia, hai pienamente ragione. Funziona così.
Premessi i meritati complimenti per il canale, avrei un piccolo quesito da sottoporle: un po' stanco delle solite paturnie audiofile, comincio a trovare davvero affascinante il pragmatismo del mondo "Pro" e, nell'allestimento di un impianto per ascolto nel piccolo studio in cui lavoro (studio nel senso del luogo in cui pratico smart working, nessuno studio di mixing o regisrazione!) stavo seriamene pensando a un paio di piccoli monitor da studio. Apprezzo la precisione e la trasparenza del buon ascolto in cuffia e, complice la limitata dimensione dell'ambiente (che inevitabilmente mi constringerebbe ad un ascolto near field), stavo pensando ad un paio di Neumann KH 120 (certo le 80 dotate di DSP mi attirerebbero, ma credo che in un ambiente piccolo le 120 possano dare già buone soddisfazioni in basso). Certo, ascoltarle in un contesto filo-domestico non è facile, almeno nella mia zona (sono di Treviso) ma mi piacerebbe conoscere il suo parere in merito. CRede possa essere una strada percorribile con soddisfazione? La prego di scusare l'intromissione. Grazie Alessandro
Certamnente sì. Modello perfetto. Le 120, ovviamente.
Pienamente d'accordo sulla "suggestione" che perversa in questo ambiente. Parlare di "suono dei cavi" mah... andrebbe fatta una puntata intera.
Quando invece si parla di diffusori hifi Vs. diffusori professionali mi viene qualche dubbio sulla superiorità dei secondi. Personalmente non posso giudicare essendo carente della parte pro. Ma se il 95% degli audiofili usa casse passive tradizionali non penso che tutti abbiano preso un abbaglio.
Io mi domando invece del discorso prezzi. In tutti i settori un prodotto professionale costa di più di uno consumer, in alta fedeltà succede esattamente il contrario come mai?
Le Rogers LS3/5a monitor professionali quando sono entrati nell'hifi domestico, hanno visto lievitare i costi in maniera spropositata.
@@carminedambrosio7 Quando parlo di audiofili intendo tutto il settore compresi produttori, distributori , negozianti, recensori di riviste, (progettisti del calibro Franco Serblin, Nelson Pass, Mark Levinson, Dan d'agostino) . Sono tutti polli?
Se poi mi dici che il rapporto qualità prezzo è a favore del pro questo è vero.
Per quanto mi riguarda il 50% è psicoacustica, ci sono giorni che amo e giorni che odio il mio impianto
Interessante
Sublime 🎶💯
Grazie per i tuoi video !!!!
Grazie a lei (e a voi tutti) che ci seguite! [Staff]
Qualche anno fa ho avuto le KH 420 , ora ascolto con le Tannoy SRM 15x senza time delay, amplificate Pass e....un gran bel sentire con entrambe 😜 non vedo competizione tra pro e Hi fi se i prodotti sono di qualita’....
Ah finalmente! Dei video che dicono le cose come stanno!
Un sistema di altoparlanti progettato per impiego studio monitor risponde a criteri molto diversi rispetto ad un sistema per impiego hi fi, destinato a funzionare in un ambiente domestico. Coniugare i due contesti in un unico prodotto è estremamente complicato anche perché il sistema professionale può permettersi di ignorare ogni considerazione estetica, quello hi fi invece no, per tacere delle possibilità di installazione. Poi, le acustiche degli ambienti dei due contesti sono oltremodo diverse. In casa si tollerano normalmente RT60 di anche 0,6 Sec, mentre in studio, secondo EBU Tech 3276, non si deve andare oltre circa 0,4 Sec e anche meno. In casa si ascolta un po' dappertutto, e ci sia aiuta con le riflessioni laterali, in studio queste sono generalmente soppresse e si sta quasi fermi nello sweet spot. Così abbiamo prodotti diversi per destinazioni diverse. Anche se tentano entrambi di raggiungere i medesimi standard qualitativi, almeno nelle realizzazioni di punta, il responso sonoro effettivo non si collocherà con il medesimo "peso" in entrambi i contesti. Il sistema studio monitor triamplificato con processore interno permetterà sulla carta le migliori prestazioni possibili in termini di accuratezza, grazie alle sue innumerevoli ed efficaci regolazioni, ma toglierà all' appassionato il piacere di metterci qualcosa di suo scegliendo l' amplificatore ed altri elementi di contorno che è un gioco al quale l' audiofilo non vuole rinunciare. IMHO. Marcello Croce
Argomento interessante, massima stima e rispetto per l’intervistato e l’intervistatore, tuttavia le tre volte che sono stato in studi di registrazione non ho mai “goduto” del suono dei monitor professionali nel senso che li trovo idonei alla scopo di chi registra, cioè asettici, incolore, ma non lo vorrei come suono in casa mia. Preferisco una riproduzione più coinvolgente che mi dia ampio respiro e palcoscenico anche se a scapito di inferiore micro dettaglio e probabilmente una lieve colorazione. Però non ho ascoltato l’impianto di Lincetto e certo non mi basta la puntata dove lo mostra e lo fa ascoltare qui sul canale. Le cose andrebbero “assaggiate” dal vivo. Certo mi resta la curiosità di un impianto tanto diverso dal 99% di ciò che si può trovare in casa del cosiddetto audiofilo. Sono certo che se Marco ascoltasse il mio impianto direbbe che fa cag... 😂
Complimenti per il video, davvero istruttivo, sono molto interessato a questo tipo di soluzioni, ascolto esclusivamente musica liquida, secondo lei è meglio utilizzare direttamente un dac, oppure acquistare anche un preamplificatore. Grazie in anticipo
Un amico ha una coppia di signor monitor genelec ,un sub autocostruito, un volume digitale, un normalissimo lettore CD, un PC industriale dove gira DRC e una stanza leggermente trattata acusticamente.
Tra tutti gli impianti che mi è capitato di sentire è ancora quello che ha un tridimensionalità e una scena sonora migliore.
Ne sarà già a conoscenza: una persona molto preparata, da ascoltare senza un manuale di istruzioni a portata di mano! L'immediatezza delle spiegazioni, nonché la semplicità nella divulgazione degli argomenti trattati, fanno un piacere mondiale. Non sono del tutto d'accordo sul 3% in differenza sonica, introdotta dal cambio dei cavi di potenza. Potrebbe essere che l'audiofilo errante che veste i miei panni, percepisca chiaramente queste piccole differenze. Trovo corretto che un'appassionato (non solo indottrinato) disposto ad investire migliaia e migliaia di euro nel proprio impianto possa destinarne una porzione ai cablaggi. Personalmente odo differenze acustiche di un certo rilievo, anche nella sostituzione delle basi di appoggio. A casa ho personalmente accoppiato e disaccoppiato gli elementi del mio impianto fino ad ottenere la soluzione voluta. Trattasi di fine tuning caldamente consigliato da me, eseguito con semplicissimo marmo od ardesia. Mi piacerebbe un giorno postarle o inviarle qualche fotografia. Stefano Verzura
Si , le più accese discussioni tra "appassionati" le ho sempre viste nel settore HI FI già nelle riviste del settore sul finire degli anni 70 nei commenti spesso notavo batti e ribatti che si dilungavano di mese in mese in concomitanza dei nuovi numeri, poi con i forum non ne parliamo proprio , basta un opinione al momento "sbagliato" e non si finisce più con vari "lei non sa chi sono io" e "avrà mie notizie".. Ne ho ancora una risalente sul finire degli anni 70 riguardo un diffusore commentato non proprio in modo lusinghiero da un giornalista con conseguente risposta del giovane costruttore o rappresentante , mi ricordo il nome x che dopo tanti anni l'ho ritrovato spesso qui... (giornalista o costruttore?) :-) vabbè un aiuto, la rivista era Suono..
E' possibile sapere da Giuliano o da Marco la differenza tra il modello KH 310 A e KH 310 D che costa quasi il doppio? Grazie
da possessore di adam 7ax posso dirvi che non ce' storia con i diffusori classici senza contare cavi inutili ampli costosi ecc... un lettore cd un pre phono una scheda audio da 100 euro fa paura a qualunque impianto esoterico,
Sicuramente vero come me audiofilo ....amante e sognatore delle perfezioni che non e facile permettersi.....
Gli equalizzatori ambientali( room correction digitali) funzionano?
atc, focal,pmc,e quelle in foto :-) e permettetemi le yamaha hs8 per il prezzo sono impressionanti
I could not figure ot what happens to this thing when you jack it into an AC power socket and jack into it some audio signal? It sure looks pretty, but alas, way too quiet for my music box use. 🔊
Gli ascoltatori nel mondo spendono cifre pazzesche per la qualità degli impianti hifi e chi incide non spende niente per incisioni di qualità. Mi rendo conto che più ho impianti di qualità e più restringo il numero di dischi registrati bene. Per esempio un qualsiasi disco di Roberto Olzer é registrato ottimamente e poi magari River di Herbie Hancock lo trovo scandaloso. Personalmente credo che il salto di qualità più importante sia in registrazione per godere pienamente di impianti di qualità. Con lo stereaccio che avevo da ragazzo nella 500 sentivo tutto "bene"
Sfortunatamente ho troppa poca esperienza in fatto di ascolti di impianti.
Ragionandoci in effetti parrebbe che la soluzione con diffusori attivi sia la migliore, magari integrando anche dei DAC al loro interno e perché no anche qualche correttore ambientale.
Sarebbero comunque da ascoltare, ma non da guardare!! Meglio ascoltarli a luci spente.
Ovviamente scherzo ... ma fino ad un certo punto. Sono dell'idea che se migliorassero la loro estetica sarebbero almeno presi in considerazione ...
Non ho mai ascoltato questi monitor professionali che ho visto costano 8000 euro la coppia ma ho ascoltato le bbc rogers ls5/8 vintage che sicuramente sono dei monitor con anima. I nuovi monitor come neuman sono solo monitor o anche con anima?
Il discorso della suggestione non dice molto secondo me: come può essere suggestione quella che induce l'audiofilo a sentire differenze nei cavi, così può essere suggestione quella che induce lo scettico a non sentire alcuna differenza tra cavi, o anche tra componenti. In entrambi i casi può esserci un pregiudizio a monte che condiziona la percezione. L'unica differenza tra i due è che lo scettico solitamente fa forza sui modelli e concetti razionali, tecnici e scientifici, che non supporterebbero "teoricamente" differenze a livello sonoro (o elettrico anche).
vedo una bella coppia northstar design! ho un convertitore loro, splendida azienda pisana, molto corretti e grande tecnologia...
Una cosa che non ho mai avuto modo di leggere né di appurare di persona: ma a parità di grandezza degli altoparlanti, di numero di vie, di potenza, di risposta in frequenza, di sorgente, ecc., due monitor di marche diverse restituiranno un suono perfettamente identico, simile o diverso?
Vorrei commentare questo paragone, avendo qualche dubbio sulla bontà dell'uno rispetto all'altro, in quanto avendo ascoltato e visto un filmato di un'intervista al Prof. Silvano Ribera, mi sembra di aver capito che i diffusori amplificati abbiano qualche problemino sulle fasi, quindi trapelava qualcosa che mi pone dei dubbi su quanto discusso in questa vostra intervista.
Le basti sapere che moltissime registrazioni di Velut Luna vengono realizzate con microfoni Ribera. Silvano Ribera è un maestro assoluto e la sua filosofia del suono ed esperienza progettuale sono un cardine del nostro operato. E in questo canale ci piace dare voce a pensieri e a filosofie diverse. A grandi pensieri e a grandi filosofie. [Staff]
Il suono professionale mi attira da quando ascoltai le ESB FX 3000 dotate di componenti Fostex ma a detta di molti i monitor professionali peccano di profondità della scena e rendono il suono sotto questo aspetto poco naturale. Comunque sarebbe intelligente secondo me coniugare qualità audio con un minimo di estetica piacevole per i diffusori perchè queste Neumann sono davvero orribili da mettere in casa. Detto questo ritengo che i cavi abbiano la loro importanza diciamo un 20% secondo la mia esperienza di ascolto e non è suggestione!!
Salve sig. Lincetto,
Per caso ha mai avuto modo provare i monitor Svizzeri della PSI audio? Se si, cosa ne pensa?
Sembrano i non plus ultra dei monitor.
...a gennaio 2023 le saprò dire... ;-) ...e chi vuole capire, capisca... ;-)
Mi piacerebbe provare a farmele una coppia di monitor attivi in bass-reflex, di passive ne ho gia' fatte diverse, ma una coppia di attive ancora no. Le conoscenze elettroniche per farle le ho, ero uno degli abbonati alla gloriosa rivista Nuova Elettronica che purtroppo non esiste piu'. Ciao dal FVG a tutti gli appassionati di elettronica come me.
salve signor marco...posso chiederle il modello delle sue casse attive la marca e il costo? grazie
Neumann. Le ho quasi tutte :-) comunque le top sono le KH 420 con un costo street price fra i 6.500 e i 7.000 euro la coppia (triamplificata)
Ho una domanda sui sistemi attivi, si parla molto poco di Linn o Meridian. Sono curioso di sapere lei cosa ne pensa.
Costosi in modo sproporzionato, fuori standard pro. Purtroppo non mi sono mai piaciuti.
@@VelutLunaMusic peccato perché mi sembravano soluzioni interessanti. La ringrazio per la risposta.
A questo punto mi è venuta voglia di ascoltare queste fenomenali Neumann. Dove si possono sentire?
Molto interessante, come tutti i tuoi video d'altronde.
Però c'è una cosa che non mi convince del tutto, per non dire affatto: mi pare di capire che questi diffusori abbiano dei crossover attivi, giusto?
Il che, se non erro, significa che lavorano in digitale e che quindi il segnale in entrata, dopo essere uscito del nostro magnifico e magari costosissimo DAC audiofilo, deve nuovamente passare attraverso una doppia conversione A/D e D/A, gestita da dei convertitori interni ai diffusori che, per quanto buoni, non saranno mai all'altezza del suddetto DAC…
Questo punto mi lascia alquanto perplesso… o mi sfugge forse qualcosa?
Lo dico da persona assoltamente convinata della fondamentale importanza dei passaggi di conversione tra digitale e analogio, e viceversa. Perché è stata una delle poche differenze veramente chiare che ho ascoltato con le mie orecchie nei pochi anni da appassionato di hifi.
Esiste anche la versione interamente analogica, che è quella che utilizzo io. E moltissimi altri colleghi.
Mi permetto di dire che "crossover attivo" non significa necessariamente digitale, anzi: I filtri si possono benissimo realizzare tramite stadi di amplificazione/transito analogici e così si è fatto da sempre, sia nel trattamento dei segnali musicali "audio" propriamente detti, sia nel campo delle telecomunicazioni dove la precisione delle caratteristiche richiesta è persino superiore.
@@emmepiemme grazie della precisazione, effettivamente sospettavo fosse così, ma quando ho sentito parlare di crossover attivi, si trattava sempre di macchine dedicate e con appunto il doppio stadio di conversione A/D e D/A
Questi due signori mi hanno convinto: se cambierò diffusori proverò due monitor amplificati.
è meglio il monitor in casa, più facile il posizionamento, sono triamplificate o biamplificate si ascoltano con meno distorsione non è vero che sono troppo analitiche come suono, ma sono in realtà godibilissime...se togli i costi di amplificazione sono in proporzione meno costose
Che tipo di amplificazione sono presenti all'interno dei diffusori monitor nello studio Velut Luna?Come sono disposti all'interno dello chassis di questi monitor? che tipo di crossover attivo utilizzano questi diffusori?Ecco sarei curioso di avere delle risposte a questi miei interrogativi!! Sarei felice di non spendere per acquistare finali hi end dai costi spesso pari ad una automobile o piu' e relativi costosi cavi!!! La multiamplificazione attiva e' il miglior modo di pilotare un diffusore multivia come Altec raccomandava piu di 60 anni fai sui suoi diffusori a tromba e prima ancora la western electric nei suoi inarrivabili sistemi a tromba per uso nei Cinema!!!
La stessa cosa succede nella fotografia si parla di chi ha la miglior macchina fotografica e dopo scattano 10 foto in un anno senza nemmeno stamparle!
Secondo me, non è stato colto il vero focus sulla discussione, perché:
Escludendo le altre variabili, ambiente, soggettività dell’ascoltatore, campi magnetici, cablaggi, elettroniche, crossover, ecc...personalmente ritengo che l’elemento fondamentale di base, sia la sensibilità di uscita in dB dei diffusori, (efficienza).
Questa caratteristica intrinseca del sistema di riproduzione sonora, decide se una specifica registrazione può piacere o meno all’ ascoltatore.
Ad esempio, registrazioni troppo compresse, o fortemente equalizzate, sono inadatte ad essere riprodotte da diffusori ad alta efficienza, e viceversa.
Inoltre in aggiunta a questo concetto, un sistema elettrico RLC (solamente resistivo è oggettivamente impossibile), che registra e riproduce un evento, per poter essere “elettricamente clonato” e riprodotto da un altra parte in un altro sistema, dovrebbe mantenere gli stessi valori elettrici RLC di origine.
Chiediamoci perché diffusori a bassa efficienza ultimamente sono preferiti all’ascoltatore... semplicemente perché rendono più blandi gli effetti elettrici LC di induttanza e capacità, e pessime registrazioni (oramai lo standard) risulterebbero meno rivelatrici.👋🏼
di tutti gli incroci, e prove che ho fatto in tanti anni, il picco più alto di qualità l'ho ottenuto inserendo un pre a valvole nella catena, tra processore e finale a stato solido
Quale?
@@mizioish il preamplificatore? Un behringer ultragain mic2200, niente di super costoso, ma mi ha rivoluzionato il suono, credimi👍
@@lucacavallini561 puoi dirci che sorgente/finale/diffusori hai? grazie :)
@@LanciaD50 ho una scheda audio yamaha AG03 da 192k, un processore HK avr435>behringer mic2200>finale yamaha p3500s, diffusori jbl e50 northridge, 2 sub polkaudio psw110, e/o in alteranativa un sub dbtechnologies sub opera 15 classe H da 1600 watts (per applicazioni particolari, e un set di 4 satelliti control 1 jbl per il 7+1 in caso di audiovisivi