NELLA PATRIA DEL FRIULI - FRIULANI PRIGIONIERI DELL'IMPERO OTTOMANO

I turchi, protagonisti di paurose incursioni in Friuli, estrema propaggine dello Stato da Tera veneziano sul finire del XV secolo, vengono a caccia di bottino, ma soprattutto di prigionieri. Di gente da ridurre in schiavitù per il grande mercato di Ragusa, l'odierna Dubrovnik. Di ragazzi giovanissimi da avviare nel corpo dei giannizzeri. Di nobili per i quali chiedere un lauto riscatto. Le cronache dell'epoca sono piene di sequestri e rapimenti illustri, per mettere a segno i quali i turchi si avvalgono spesso di basisti e informatori.
Infine, altra preda ricercatissima sono le donne. E le friulane hanno fama di essere molto belle. A centinaia vengono rapite, giovanissime, per finire negli harem dei notabili imperiali o dello stesso sultano. Jacopo o Jacu da Malnisio era adolescente durante le scorrerie del 1499. Catturato dai turchi, venne condotto inizialmente in Egitto ed avviato all'arte militare. L'impero ottomano aveva una caratteristica che lo distingueva da tutti gli altri apparati di governo dell'epoca. Il valore e il merito valevano più della nascita o del censo. Solo il potere del sultano si trasmetteva per via ereditaria, a tutte le altre cariche statali, compresa quella di gran visir, potevano accedere anche uomini di umili origini e persino ex schiavi. L'unico requisito era la conversione all'Islam. Jacopo divenne abilissimo nel combattimento a cavallo con l'arco e con la spada e scalò rapidamente le gerarchie dell'esercito. Si ritrovò quindi a capo della guardia personale dell'ambasciatore Tangavardi e, quando questi fu mandato in una missione diplomatica a Venezia, lo seguì per poi disertare. Il desiderio di rivedere i luoghi di origine era stato troppo forte. Fu accolto dai conti di Porcia e poi assoldato dall'esercito della Serenissima come istruttore. Ben presto divenne una celebrità in tutta la terraferma veneziana con il nome di Jacopo Mammalucco e partecipò a numerosi fatti d'arme. Morì nella guerra contro la Lega di Cambrai e sepolto nell'isola di Santa Croce alla Giudecca.
Nella pedemontana pordenonese tra i tanti spariti nel nulla ci fu anche una giovane donna di Aviano. La ragazza, appartenente dalla famiglia Cristofori, dopo essere rimasta alcuni anni in un harem, venne congedata con grandi ricchezze e riuscì a fare ritorno al paese natio. La tradizione popolare dice che dal suo stesso sangue nascerà molti anni dopo padre Marco d'Aviano. Un umile frate cappuccino, dotato di un carisma quasi soprannaturale, che nel 1683 sarà l'ispiratore della riscossa cristiana contro l'esercito ottomano sotto le mura di Vienna.
La storia, beffardamente, aveva voluto che fosse proprio un friulano a vendicare i lutti e le rovine di quell'autunno di sangue del 1499.

[@GabrielMalnis]

Yo soy descendiente directo de Jacomo de Malnisio

[@piergiorgiogrizzo]

De verdad??? Donde vives?

[@GabrielMalnis]

@@piergiorgiogrizzo Argentina, Córdoba, Río Cuarto

[@neon-ri1fp]

Wow

[@albertoarcudi8431]

Grazie Piergiorgio per questo bel video. Approfitto per salutare il mio amico Raffaele (0:28)

[@MrLUCARAMELLO]

Bel racconto, con riferimenti locali incredibili. Il riscatto dei prigionieri nei "cantoni di barbaria" era compito della Repubblica di Venezia che aveva un fondo per pagare i riscatti ma forse a quell'epoca molti prigionieri se la passavano meglio dei prigionieri di oggi.

[@francescosilvestroni1164]

In una delle porte, per entrare nella parte vecchia del paese di S. Vito al Tagliamento, si possono ancora vedere raffigurati, su di una parete interna della torre, alcuni cavalieri turchi in sella ai loro cavalli.

[@raychandrasekhar8274]

Very important & interesting historical facts narrated gracefully.

[@bandilleros]

a cjantin i gjaiiiii

[@mariarosagola7106]

Anche questo video è meraviglioso ,in più del mio paese !!! Che bello !! Grazie e complimenti.

[@piergiorgiogrizzo]

Grazie grazie!!!

[@architetture-camminodifran776]

Molto interessante!